Jeff Bernard & Co.

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giorgio ricci
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Questo corridore un po' dimenticato è stato per un po' di tempo l'erede di Hinault. Colui che avrebbe dovuto dare continuità ai francesi al Tour. Ma le cose andarono diversamente, e lui è il primo degli eredi e l'ultimo con tutte le carte in regola per vincere il Tour e dominare i GT.
Classe 62,, ottimo dilettante,, passa con Hinault nel La vie Claire di Bernard Tapie.
Nell'86 Hinault lo designa suo erede,, e già in quel Tour vince una tappa e si classifica 12°.
L'87 é l'anno della sua esplosione, viene al Giro per fare le gambe,, ma lascia il segno nella tappa di Madesimo che stravince. Grande passista,, dotato di leve potenti,, é in grado di scavare distacchi importanti a crono e di difendersi sulle salite,, che affronta con il rapportone, alla maniera del suo maestro.
Al Tour vi è la sua esplosione, dopo un inizio timido,, va in fuga a Pau, nella tappa dei Pirenei baschi e compie il suo capolavoro nella cronoscalata del Mont Ventoux,, dove da 1'40°al secondo, Herrera, conquistando la maglia alla maniera dei grandi.
La tappa successiva va in crisi attaccato sulle cotes di Villar de Lans, perde 4 minuti e la maglia che sembrava ormai sua, dopo vari alti e bassi sulle Alpi,, fa sua alla grande la crono di Digione,, dando 1'44°a Roche su 38 km e finendo terzo sul podio.
Nell '88 diede l' assalto al Giro, vinse tre tappe ma si infortunó In una caduta, sinceramente non ricordo come e da lì amen.
Una grande scommessa persa, un grande corridore che forse difettava in continuità,, ma che vide troncata sul nascere una grande carriera. La Francia lo rimpiangera perché da allora nessuno ha più dato quelle sensazioni di poter dominare il Tour.
Ricordo ritornò ad alti livelli nel 92, vinse la Parigi Nizza e fece secondo a Liegi,, ma dopo quella primavera più nulla.
Ho scritto &, c. perché vorrei ricordare un altro talento, scattante,, veloce e resistente in salita,, un vero classicomane. Gilles Delion. Vinse un Lombardia alla grande, una tappa al Tour e fece intravedere grandi potenzialità. Purtroppo il pentolone di Mago Merlino bolliva e la pozione mefitica stava già cambiando la faccia del ciclismo. Lui fu una grande vittima,, e chissà quanti altri.


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giangi1964
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Mi aspettavo molto da lui (a pelle mi è subito risultato "simpatico"), è stato sicuramente un ottimo passista-cronomen ma non è riuscito a diventare un crack dell'epoca. Credo che metà delle sue vittorie sono avvenute in prove contro il tempo dove era un super.
Il fatto che abbia deciso di passare in Banesto (dove ha trovato Indurain) è stato una conferma della sua rinuncia elle ambizioni personali per mettersi al servizio del miglior corridore del momento. Un gregario di "lusso" che ha fatto sicuramente comodo a Miguelon, tarpando le ali al nostro Jeff, che ha dimostrato, a mio avviso, di esser stato comunque un gran bel corridore.


noel
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Jeff Bernard...che nostalgia, all'epoca la Francia del post Fignon si dimenava tra le ambizioni del più talentuoso e aitante Jeff e quelle dello sgraziato ma più solido Mottet.
Risultati alla mano vinse la sfida il piccolo Charly, quella di Jeff, come disse il poeta, non fu vera gloria.


maurofacoltosi
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giorgio ricci ha scritto: mercoledì 6 gennaio 2021, 0:16
Nell '88 diede l' assalto al Giro, vinse tre tappe ma si infortunó In una caduta, sinceramente non ricordo come e da lì amen.
Cadde in una galleria durante la tappa di Borgo Valsugana, picchiò forte la schiena sull'asfalto e il giorno dopo si ritirò. La caduta ebbe particolare effetto sul nervo sciatico, una dolorosa contusione che gli condizionerà il resto della carriera.


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sagittario1962
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Re: Jeff Bernard & Co.

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maurofacoltosi ha scritto: mercoledì 6 gennaio 2021, 8:44
giorgio ricci ha scritto: mercoledì 6 gennaio 2021, 0:16
Nell '88 diede l' assalto al Giro, vinse tre tappe ma si infortunó In una caduta, sinceramente non ricordo come e da lì amen.
Cadde in una galleria durante la tappa di Borgo Valsugana, picchiò forte la schiena sull'asfalto e il giorno dopo si ritirò. La caduta ebbe particolare effetto sul nervo sciatico, una dolorosa contusione che gli condizionerà il resto della carriera.
raccontava al tour di qualche anno fa, che a seguito di quella caduta, gli divenne quasi impossibile spingere i rapportoni, che gli provocavano dolore, a suo dire l'operazione del 1989 al ginocchioper rimuovere una firosi fu figlia di una cattiva posizione in sella dovuta al problema alla schiena che gli infiammò il ginocchio ..... e cmq fu uno dei tanti su cui i francesi avevano puntato per il dopo hinault e fignon (bernard, mottet, de las cuevas, pensec, leblanc virenque, moreau) e che stanno continuando a cercare ancora oggi che per un motivo o l'altro delusero le aspettative


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giorgio ricci
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Mottet era un ottimo corridore, che ottenne grandi risultati. Vinse un Lombardia, arrivò secondo nel mondiale di Colorado springs dietro ad Argentin, e vinse numerose corse a tappe di una settimana,, ma nei GT ottenne solo un podio al Giro 90.
Al Tour 87 arrivò quarto, anche se parti con 6 minuti di vantaggio per una fuga alla terza tappa, andava in calando alla terza settimana. Non aveva chances di vincere un Tour, pure lui dopo un buon 1991 cominciò a calare a soli 30 anni.
Dopo di lui solo piazzati come Leblanc o corridori completi ma non competitivi al Tour come Jalabert.
L'unica volta che un francese si è presentato come favorito al via é stato il 1998 con Virenque, e sappiamo tutti come è finita.


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Abruzzese
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Un bel ricordo, giorgio :clap: :clap: :clap:

Purtroppo non sempre le cose vanno come dovrebbero andare ma comunque il Bernard visto nel 1987 era un corridore che avrebbe meritato indubbiamente di più.


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Abruzzese
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Re: Jeff Bernard & Co.

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giorgio ricci ha scritto: giovedì 7 gennaio 2021, 0:30 Mottet era un ottimo corridore, che ottenne grandi risultati. Vinse un Lombardia, arrivò secondo nel mondiale di Colorado springs dietro ad Argentin, e vinse numerose corse a tappe di una settimana,, ma nei GT ottenne solo un podio al Giro 90.
Al Tour 87 arrivò quarto, anche se parti con 6 minuti di vantaggio per una fuga alla terza tappa, andava in calando alla terza settimana. Non aveva chances di vincere un Tour, pure lui dopo un buon 1991 cominciò a calare a soli 30 anni.
Dopo di lui solo piazzati come Leblanc o corridori completi ma non competitivi al Tour come Jalabert.
L'unica volta che un francese si è presentato come favorito al via é stato il 1998 con Virenque, e sappiamo tutti come è finita.
Concordo, anche lui poteva ottenere qualcosa in più e nel Giro dominato da Bugno fu un degnissimo avversario.

Tra l'altro proprio lo scorso anno ha perso sua figlia Eva che aveva solo 25 anni e che negli anni precedenti aveva provato anche lei a correre in bicicletta (da juniores prometteva bene).


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Direzione01
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Bernard dimenticato direi proprio di no... detto questo bel lavoro...
anzi, uno dei colossi della fina anni 80, primi anni 90...
Le problematiche di Jeff secondo me sono state varie...
1) Pressato (un po' come Mottet, se vogliamo) del peso di essere 'l'erede' del Tasso
2) Una certa tenuta mentale non così salda...
3) le ginocchia sfasciate da quei perenni rapportoni...
4) un pochino di altalenanza....


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GregLemond
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Pascal Simon invece come lo collochereste in un ragionamento simile!?


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giangi1964
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Re: Jeff Bernard & Co.

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GregLemond ha scritto: venerdì 8 gennaio 2021, 14:48 Pascal Simon invece come lo collochereste in un ragionamento simile!?
Io personalmente lo ritengo inferiore sia a Motter che a Bernard, me lo ricordo per la maglia gialla al Tour del 1983 che ha difeso per diversi giorni ed anche per il fatto che c'erano diversi Simon che correvano all'epoca, alcuni dei quali parenti di Pascal.
Poi credo che abbia fatto pochi altri exlpoit (se si scrive così :uhm: ).


giorgio ricci
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Pascal Simon vinse il Tour de l'Avenir del 1981 battendo lo squadrone sovietico di Soukorouchenkov.
Fra i pro espose relativamente tardi,, vincendo nell'82 in fuga la tappa di orcieres merlette al Tour.
Il suo anno di grazia fu il 1983, quando al Tour fece un exploit nel tappone pirenaico. Quel Tour era estremamente incerto per l'assenza di un favorito dopo il forfait di Hinault. Al termine di un'ottima prima parte di Tour culminato con il risultato pirenaico (arrivò terzo di tappa dietro a Millar e Delgado) so trovò in giallo con 4'e mezzo sul secondo.
Cadde poi nella tappa di Aurillac se ricordo, e si lussó una clavicola. Resistette eroicamente fino alle Alpi per poi ritirarsi.
Da allora non ritornò più su quei livelli, fece un pallido settimo posto nell'84 per poi cadere nell'anonimato.
La mia opinione é che anche senza incidente non avrebbe vinto quel Tour, sicuramente podio ma non primo.
Fignon stava crescendo, c'erano ancora 3 tappe alpine più la crono finale che il parigino vinse consacrandosi campione.
Per me avrebbe avuto una giornata storta, e avrebbe ceduto alla pressione.
Pascal Simon non lo metto fra le grandi promesse,, come anche Eric Caritoux, vincitore della Vuelta 84, ma mai più neanche lontanamente su quei livelli


Il Complottista
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Avrebbe potuto puntare alla Vuelta , al Tour e al Giro probabilmente podio ma vincente ho molti dubbi .
Per me il Giro del 1988 resta un rimpianto maggiore per lui rispetto al Tour 1987 , anche se doveva affrontare il Gavia con il Caos maltempo e neve ma gli avversari erano tutti alla portata , prima della caduta che lo ha portato al declino e a compiti di gregariato .


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GregLemond
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Re: Jeff Bernard & Co.

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giorgio ricci ha scritto: venerdì 8 gennaio 2021, 18:10 Pascal Simon vinse il Tour de l'Avenir del 1981 battendo lo squadrone sovietico di Soukorouchenkov.
Fra i pro espose relativamente tardi,, vincendo nell'82 in fuga la tappa di orcieres merlette al Tour.
Il suo anno di grazia fu il 1983, quando al Tour fece un exploit nel tappone pirenaico. Quel Tour era estremamente incerto per l'assenza di un favorito dopo il forfait di Hinault. Al termine di un'ottima prima parte di Tour culminato con il risultato pirenaico (arrivò terzo di tappa dietro a Millar e Delgado) so trovò in giallo con 4'e mezzo sul secondo.
Cadde poi nella tappa di Aurillac se ricordo, e si lussó una clavicola. Resistette eroicamente fino alle Alpi per poi ritirarsi.
Da allora non ritornò più su quei livelli, fece un pallido settimo posto nell'84 per poi cadere nell'anonimato.
La mia opinione é che anche senza incidente non avrebbe vinto quel Tour, sicuramente podio ma non primo.
Fignon stava crescendo, c'erano ancora 3 tappe alpine più la crono finale che il parigino vinse consacrandosi campione.
Per me avrebbe avuto una giornata storta, e avrebbe ceduto alla pressione.
Pascal Simon non lo metto fra le grandi promesse,, come anche Eric Caritoux, vincitore della Vuelta 84, ma mai più neanche lontanamente su quei livelli
Grazie. Nell 83 4 minuti non sarebbero stati sufficienti?


giorgio ricci
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Mah. Samo nell'ipotetico. Il problema era nella solidità del corridore e nella crescita di Fignon, che acquisì consapevolezza durante la corsa. Simon era un corridore non di primissimo piano, diciamo un Chiappucci nel 90. Sarebbe arrivato secondo per me, perché dietro Fignon arrivò Arroyo senza alcun acuto. Ma Fignon sulle Alpi e nella crono andò forte.


Winter
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Re: Jeff Bernard & Co.

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Il tour 1987 fu decisivo sugli sviluppi della sua carriera futura
Dopo la crono del ventoux era strafavorito
Poi complici vari errori e sfortune andò in crisi il giorno dopo in una tappa di media difficoltà
Il bernard 87 era una cosa quello successivo era un'altra


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