Per Gibopodestà: Leon Van Daele, il gigante buono.

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Morris

Per Gibopodestà: Leon Van Daele, il gigante buono.

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Il ritratto che segue è per Gilberto Podestà (nel forum, gibopodestà), un amico, romagnolo come me. Cio che segue, era il minimo che potessi fare per il suo 54esimo compleanno!
Gibo, ama la storia del pedale, è uno che è stato vicino agli atleti e colui che segue, avrebbe non poco impegnato il tecnico o diesse, sul versante di quell'insieme che è l'aiuto verso la ricerca dell'autoconvinzione.
Ho scelto un corridore belga di cui pochi, anche fra gli storici, ricordano le imprese. Un atleta silenzioso, vincente, gran persona e, per noi romagnoli, uno che per poco non venne ad accarezzare le nostre strade, come fecero una dozzina di suoi connazionali, per vestire la maglia bianca con striscie giallorosse della riminese Ghigi. Il suo nome, Leon Van Daele, dirà poco, ma nei ricordi e nelle considerazioni del sottoscritto, è collocato in una gran bella posizione.
Gentile ed educato proprio come Gilberto, nato come lui a febbraio e divenuto evidente nel ciclismo, quando nasceva lo storico forumista di Cicloweb: nel 1957.

Leon Van Daele, il gigante buono.
Nato il 24 Febbraio 1933 a Bruges, deceduto a Oostkamp, il 30 aprile 2000. Passista veloce. Professionista dal 1952 al 1964 con 87 vittorie.

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Un gigante buono. Grandissimo velocista e con la classe per essere molto di più, ma non conosceva l’ambizione. Le sue volate erano corrette ed estremamente potenti, ma proprio per quella gentilezza e bontà d’animo che accompagnavano la sua regale pedalata, erano meno vincenti del dovuto. Un gentleman, Leon, una stupenda figura di uomo prima ancora che d’atleta, Uno che sembrava chiedere permesso quando svolgeva l’acuto. Mai uno screzio, un’imprecazione, una parola fupori posto. Ha corso in un periodo dove il Belgio possedeva quattro velocisti fra i più grandi della storia: lui (troppo buono), Van Steenbergen (il più vicino alla perfezione, ma troppo più anziano degli altri), Vannitsen (il più giovane, probabilmente il più sfrecciante, ma troppo amante della bella vita) e Rik Van Looy (il meno dotato, ma il più determinato). Alla fine, solo l’Imperatore di Herentals, è giunto ben stampato sulle orbite dell’osservatorio sempre più superficiale dell’odierno. Di Leon pochissimi resoconti, mai un ritratto, mai una eco anche quando ci si rivolge dichiaratamente al passato. Eppure Van Daele era davvero un signor corridore, che in volata poteva stendere chiunque. Basti citare la sua affermazione nella Parigi-Roubaix del '58, quando mise in fila le ruote più veloci di quel tempo relativamente ad una classica massacrante come la “Regina del pavè”, vale a dire lo spagnolo Poblet, Van Looy, Van Steenbergen e il finisseur De Bruyne. Leon passato al professionismo a soli 19 anni, si pose alla ribalta primaria del ciclismo, nel '57, quando fece sua la Parigi-Bruxelles, ovviamente in volata, ma dopo aver rintuzzato in prima persona gli attacchi decisi di autentici campioni come Fred De Bruyne, Raymond Impanis e Pino Cerami, che avevano spaccato in due il drappello dei 15 al comando. Anche quando vinse, nel '59, la Gand-Wevelgem, fu autore di una prestazione strepitosa. L’episodio cardine in prossimità del Kemmel, quando Jacques Anquetil attaccò e lui fu il primo a tenerne la ruota. Sulla salita si staccò dal drappello di testa il temibile Willy Vannitsen, ed in avanscoperta restarono in cinque: oltre ad Anquetil e Van Daele, i belgi Jos Hoevenaers e Armand Desmet, nonché l’olandese Mies Stolker. Nel finale, tutti cercarono di staccare il corridore di Bruges, ma questi seppe tenere da par suo e nello sprint decisivo, la sua progressione, non perdonò. Strepitosa la media, nonostante la giornata ben poco ideale: 42,776 kmh!
Numerosi i suoi successi in semiclassiche del suo paese e anche all'estero, come la Milano-Mantova del '57.
Di seguito tutte le sue vittorie anno per anno. 1952: Roubaix-Cassel-Roubaix; Criterium di Ancin. 1953: Criterium di Ruddervoorde e di Mele. 1954: Kuurne-Bruxelles-Kuurne; 1a Tappa Tour de Picardie; Criterium di Handzame, Malines, Scheldewindeke e Ostende. 1955: 2a Tappa Tour de Picardie; 9a Tappa Tour dell’Ovest; Criterium di Wingene. 1956: Campionato delle Fiandre; 9a Tappa dell’Ovest; Criterium di Emelgem, Oedelem, Wervik, Izenberge, Nazareth e Lichtervelde. 1957: Parigi-Bruxelles; Bruxelles-Ingooigem; Milano-Mantova; Campionati delle Fiandre; Tre Giorni di Anversa; 1° Tappa della Tre Giorni di Anversa; 5a Tappa del Giro d’Olanda; Criterium di Ruddervoorde, Westrozebeke, Beervelde, Izenberge, Zeebrugge. 1958: Parigi-Roubaix; Bruxelles-Izegem; Campionati delle Fiandre Orientali; Campionati delle Fiandre; Circuito delle Regioni Frontaliere; Freccia Flamande; GP Flandria; 5a e 6a Tappa Giro Levante; Criterium di Herentals, Heistaan-Zee, Aartrijke, Ruddervoorde, Izenberge, Courtrai, Eeklo e Oedelem. 1959: Gand-Wevelgem; Trofeo Fiandre; 3a Tappa della Parigi-Nizza-Roma; 1a Tappa Giro Lussemburgo; Criterium d’Houtland, Oostwinkel, Aartrijke, Herve e Anzegem. 1960: Tielt-Anversa-Tielt; Circuito d’Houtland, Criterium di La Panne e Aartrijke. 1961: Kuurne-Bruxelles-Kuurne; 2a Tappa del Giro di Lussemburgo; Criterium di Nokere, Bruges, Aartrijke, Gistel e Lendelede. 1962: Bruxelles-Meulebeke, Criterium di Meerhout, Haacht, St-Andries, Breendonk, Izenberge, Eede, Houthulst, Aalter e Anversa. 1963: Criterium di Beervelde, Zonnebeke e Assebroek. 1964: Circuit des XI Villes; Giro delle Tre Province; GP 1° Maggio, Criterium di Handzame.


gibopodesta
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Re: Per Gibopodestà: Leon Van Daele, il gigante buono.

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Grazie tante Morris sia per gli auguri e per le belle parole. A Presto


Morris

Re: Per Gibopodestà: Leon Van Daele, il gigante buono.

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Le parole sono meritate, anzi sono pure contenute.... :D

E poi Gibo, sulla tua conoscenza storica, Cicloweb può e deve contare.

P.S. Se hai materiale sul GP d'Europa-Coppa Sarom di Ravenna, una cronosquadre che si tenne a Ravenna nel '56 e '57 (di cui credo di avertene già parlato) ....troveremo modo di riportarlo all'attualità qui..... Ma te ne parlerò... ;)


Morris

Re: Per Gibopodestà: Leon Van Daele, il gigante buono.

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La vittoria più importante di Leon Van Daele è stata senza dubbio la Parigi-Roubaix del 1958.
Un’edizione che si consumò in una giornata fredda, ma di sole, con un vento contrario che impegnò non poco i corridori, causando cadute e impedendo azioni di rilievo. Alla fine sul velodromo di Roubaix si giocarono la vittoria 23 corridori.
Ecco le immagini e l’ordine d’arrivo.

http://www.ina.fr/sport/cyclisme/video/ ... ix.fr.html

1° Leon Van Daele (Bel) in 8h 4' 41" alla media di 33,300 kmh
2° Miguel Poblet (Esp) "
3° Henri Van Looy (Bel) "
4° Hendrik Van Steenbergen (Bel) "
5° Jean Forestier (Fra) "
6° Alfred De Bruyne (Bel) "
7° Marcel Janssens (Bel) "
8° Roger Hassenforder (Fra) "
9° Raymond Impanis (Bel) "
10° Johannes Zagers (Bel) "
11° Jacques Dupont (Fra) "
12° Germain Derijcke (Bel) "
13° Alberic Schotte (Bel) "
14° Jacques Anquetil (Fra) "
15° Jan Van Gompel (Bel) "
16° Pino Cerami (Bel) "
17° Willy Truyte (Bel) "
18° Roger Verplaetse (Bel) "
19° Nicolas Barone (Fra) "
20° Seamus Elliot (Irl) "
21° Pierre Pardoen (Fra) "
22° Roger Molenaers (Bel) "
23° Frans Schoubben (Bel) "


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