Per Seb: Eric Vanderaerden, velocità e classe.

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Morris

Per Seb: Eric Vanderaerden, velocità e classe.

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Ciò che segue, va a Sebastiano Cipriani (il Seb forumista), redattore di Cicloweb, intelligente, silenzioso, concreto, metodico e con una dote ulteriore che le mie orbite vedono come una chimera: la puntualità. Una colonna del luogo. Oggi compie 26 anni e lo voglio festeggiare riportando all’attualità un corridore di grande classe, dalla pedalata stupenda (una delle più belle mai viste), nato come lui l’11 febbraio e, sempre come lui, dai capelli ricci, anche se dalle tinte bionde: Eric Vanderaerden.


Eric Vanderaerden, velocità e classe.

Nato a Herk de Stad l’11 febbraio 1962. Velocista e passista. Professionista dal 1983 al 1996 con 154 vittorie.

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Dire che Eric Vanderaerden, aveva tutto per essere un campione a quattro ante del ciclismo, ed uno dei più capaci di incidere gli albi d’oro o la popolarità internazionale, può apparire un’eresia, visto che taluni lo ricordano solo come velocista da gruppo. Un’attenta disamina dei suoi valori però, anche se non può confermarlo, tende perlomeno a rendere una simile affermazione, tutt’altro che astrusa. Stupendo in bicicletta, con una postura disposta sul mezzo in posizione ideale al punto di rendere fotocopia i più moderni studi biomeccanici. Era formidabile sul passo, non a caso, quando era ispirato, le sue cronometro ne erano un segno tangibile. Era lineare nella trasmissione della potenza sul mezzo, i suoi scatti erano dritti e composti e le sue volate corrette anche se non disdegnava l’uso di quei gomiti che il nuovo ciclismo dei volatoni a treni, tacitamente imponeva come una necessità. Solo sulle salite da grandi giri avrebbe dovuto migliorare, ma alla luce del ciclismo, delle sue leggi nascoste e di rischi che pure le dottrine di certi camici bianchi col loro corredo comunque efficace, non sono riusciti a cancellare, anche con quella mancanza, Eric avrebbe potuto essere un grandissimo. Non che sia stato uno dei tanti per carità, anzi, ma è pur vero che non ha realizzato compiutamente quanto si poteva prevedere dopo la sbalorditiva carriera nelle categorie minori. Non solo le 229 vittorie complessive, delle quali 61 nelle ultime due stagioni da dilettante, l'avevano innalzato alle stelle, ma pure il valore delle prove da lui vinte (tutte le più importanti delle diverse categorie). Cosa l’abbia frenato, fa parte della bellezza dello studio dello sport, aldilà di epoche e statistiche, di prevenzioni e credi, di confronti e conseguenti paragoni: è semplicemente uno spunto per quella divulgazione intrisa di metodo, che sa superare le barriere di quel doping che cosparge da sempre lo sport intero e le frattaglie che ne vengono siamesi per far l’amore con l’ipocrisia. Quella dote, o quel gusto all’analisi anche dei piccoli particolari, che rende all’osservatore una luce nuova, più piena e disposta ad accettare i tempi lunghi delle disamine storiche, nonché quella conoscenza che non giunge come diritto divino e, tanto meno, può elevarsi sui dogmi. Vanderaerden è stato bello da vedere, da capire su taluni passaggi e, per ora, basta così.
Cominciò a cospargersi di titoli a 15 anni, nel ’77, vincendo il Campionato belga per allievi, indi ha proseguito unendo alla strada, Titoli nazionali nel ciclocross e su pista: in totale, prima di giungere all’elite, vinse sette Campionati belgi, oltre a prove internazionali riservate alle categorie giovanili, come il Giro delle Fiandre e il Giro del Limburgo, entrambe vinte due volte, il Tour du Hainaut Occidental, la Freccia delle Ardenne ed il Campionato Mondiale Militari, sia nella prova su strada che nella 100 km a squadre.

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Passato professionista nel 1984, ha vinto comunque tantissimo. Fra i suoi successi spiccano il Campionato belga su strada e la Parigi Bruxelles (vinta superando nello sprint a tre, Charly Mottet ed Eric Van Lancker, coi quali si era involato sull’ultima Cote), proprio nell’anno d’esordio; il Giro delle Fiandre (in solitudine, dopo essere uscito benissimo dal Muur, ed ingigantendosi sul Bosberg), la Gand-Wevelgem (con uno sprint di gruppo, dove smise di pedalare negli ultimi metri, dando la sensazione di lasciare la vittoria al compagno di squadra Phil Andersson, che finì nettamente secondo), il Giro d’ Olanda e il Gran Premio Merckx nell'85; la Parigi Roubaix nel 1987 (in volata su Versluys, Dhaenens, e Vandenbrande sui compagni nel dominio degli ultimi 35 km e dopo essere stato, due anni prima, lo sfortunato dominatore per classe della “regina del pavé”), la Tre Giorni di La Panne nell'86-’87-’88-’89 e nel ’93, nonché 5 tappe al Tour de France. Nella Grande Boucle ha vinto la Classifica finale a punti nel 1986.
Anche suo padre Lucien, ed i fratelli minori Danny e Gert, hanno militato fra i professionisti, mentre oggi è nell’elite il figlio Michael.
Tutte le vittorie di Eric Vanderaeden, anno per anno.
1983: Prologo Tour de France; 2a e 11a Tappa Vuelta di Spagna; Prologo e 7a Tappa Parigi Nizza; Prologo e 2a Tappa Midi Libre; 1a Tappa Tour de l'Aude; Criterium di Aalst, Brasschaat (c), Oudenbosch, Peer, Retie e Vienna. 1984: Parigi Bruxelles; Campionato Nazionale su strada; 10a e 23a Tappa Tour de France; Prologo, 2a e 7a Tappa del Tour de Suisse; 1a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; 1a e 3a Tappa Quattro Giorni di Dunkerque; 2a Tappa Giro d’Olanda; Criterium di Oud-Gastel, Ronse, Bilzen, Valkenswaard, Rotterdam, Brasschaat, Twello. 1985: Giro delle Fiandre; Gand Wevelgem; 13a e 19a Tappa Tour de France; 4a Tappa Tour de Suisse; 6a Tappa Tirreno Adriatico; Giro d’Olanda; 1a e 5a Tappa del Giro d’Olanda; Classifica a punti Giro d’Olanda; Classifica Traguardi Volanti Tour de Suisse; GP Eddy Merckx; Giro del Limburgo; Prologo e 1a Tappa Giro del Mediterraneo; 1a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; 1a Tappa Etoile de Bessèges; Classifica a punti Etoile de Bessèges; Cronometro di Aalst; Cronometro di Peer; Cronometro Sint-Truiden; Circuit de la Vallée de la Lys; Criterium di Leende, Tienen (c), Oudenbosch e Valkenswaard. 1986: Classifica Punti Tour de France; E3 Prijs Harelbeke; Bruxelles-Ingooigem; Attraverso il Belgio; Tre Giorni di La Panne; 1a Tappa (a) Tre Giorni di La Panne; Classifica a punti Tre Giorni di La Panne; 2a e 5a Tappa Giro del Mediterraneo; 4° Tappa del Giro d’Olanda; Classifica a punti Giro d’Olanda; Trofeo Mallorca; 1° Tappa del Giro d’Irlanda; Cronometro di Sint-Truiden; Criterium di Berlino, Peer, Sint-Truiden e Boxmeer. 1987: Parigi Roubaix; Tre Giorni di La Panne; 1a (a), 2a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; Classifica punti Tre Giorni di La Panne; GP Eddy Merckx; 3a Tappa Vuelta a Lloret del Mar; 4a Tappa Giro Mediterraneo; 5a Tappa Giro di Danimarca; Cronometro di Sint-Truiden; Polder-Kempen; GP Lambrechts; Criterium di Deurne, Benego, Lekkerkerk, Wouw e Scherpenheuvel. 1988: 2a tappa (cronosquadre) Tour de France; Tre Giorni di La Panne; 1a e 2a Tappa Tre Giorni di La Panne; Giro Limburgo; 5a Tappa Tirreno-Adriatico; 4a e 5a Tappa Quattro Giorni di Dunkerque; Criterium di Bavel. 1989: GP Impanis; Tre Giorni di La Panne; 1a (a/b) Tappa Tre Giorni La Panne; 1a Tappa Tour de Suisse; 3a Tappa (b) Giro di Lussemburgo; 5a Tappa Ruta del Sol; 4a Tappa Giro di Olanda; 4a Tappa Settimana Sicilia (a); 2a e 6a Tappa Vuelta a Burgos; 3a, 5a, 6a e 7a Tappa Tour Dupont; Giro d’Irlanda; 2a, 3a, 4a e 5a (a) Tappa Giro d’Irlanda; Classifica punti Giro di Irlanda; Criterium di Geet-bets; Sei Giorni di Anversa (con De Wilde). 1990: 5a Tappa Tirreno-Adriatico; 2a e 3a Tappa Etoile de Bessèges; 6a Tappa Tour della Comunità Europea; 4a Tappa Giro d'Olanda; 1a Tappa (b) Giro di Lussemburgo; 1a Tappa (b) Tre Giorni di La Panne; Cronosquadre Tour de l’Oise; Criterium di Herenhoek; Sei Giorni di Anversa (con De Wilde). 1991: Attraverso il Belgio; 6a Tappa Vuelta Communidad Valenciana; 1° Tappa Giro d’Irlanda; 5a tappa Giro di Lussemburgo; Criterium di Peer e di Zwevezele. 1992: 17a Tappa Vuelta di Spagna; 2a Tappa Giro d’Irlanda; GP Wielerrevue; Criterium di Geetbets. 1993: Tre Giorni di La Panne; 3a Tappa Etoile de Bessèges; Criterium di La Louviere. 1995: Criterium di Geraardsbergen. 1996: Criterium di Dilsen.

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Slegar
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Re: Per Seb: Eric Vanderaerden, velocità e classe.

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Vado a memoria: ultima partecipazione di Francesco Moser alla Parigi-Roubaix (1986?) in maglia Supermercati Brianzoli e fuga (disperata?) del trentino ad un centinaio di chilometri dal traguardo. Era Vanderaerden assieme a lui in maglia di campione del Belgio?


fair play? No, Grazie!
Morris

Re: Per Seb: Eric Vanderaerden, velocità e classe.

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Slegar ha scritto:Vado a memoria: ultima partecipazione di Francesco Moser alla Parigi-Roubaix (1986?) in maglia Supermercati Brianzoli e fuga (disperata?) del trentino ad un centinaio di chilometri dal traguardo. Era Vanderaerden assieme a lui in maglia di campione del Belgio?

La Roubaix a cui fai riferimento era davvero del 1986. In compagnia di Moser in maglia Supermercati Brianzoli, c’era, con la maglia di Campione del Belgio, il povero Paul Haghedooren (uno dei primi corridori a portare sovente le lenti a contatto al posto degli occhiali, morto a 38 anni nel ’97 per un attacco cardiaco). Ma anche l’anno prima, Moser, si trovò lungamente in avanscoperta col campione nazionale belga, stavolta proprio Vanderaerden.
Quella edizione ('85) si contraddistinse su due particolari segmenti.
Il primo, trovò il momento cardine nell’attacco di Moser dopo la Foresta di Arenberg, sul quale si portò Vanderaerden. Poi, prima l’uno e poi l’altro, furono alquanto frenati da forature e cadute (la giornata fu particolarmente inclemente). Ad un certo punto, il belga, comunque in grande condizione, rimase solo al comando, ma ancora troppo lontano dal traguardo non si dannò più di tanto per rimanere in testa e fu raggiunto dal drappello che aprirà il secondo e decisivo segmento della Classica del pavé. Un gruppetto, del quale non faceva parte il Moser, che non era riuscito a recuperare dall’ultima pesante caduta. Eric, nonostante i nomi che componevano il drappello al comando, poteva ancora essere vincente, se non fosse stato appiedato da un’altra foratura. Alla fine giungerà al traguardo proprio con Moser, a 5’41 dal vincitore, il francese Marc Madiot. Costui, uscì da solo dal gruppetto dei fuggitivi ad una trentina di km dal velodromo di Rounbaix, proprio quando Vanderaerden era in coda, per l’ennesimo colpo di sfortuna. Madiot andò forte, ma il vero fenomeno di giornata fu chi arrivò secondo: un altro francese, Bruno Wojtinek, appena 22enne, nonché compagno di squadra del vincitore. L’azione del baby di Valenciennes, nel finale, fu da brividi.

Comunque un po’ di ciò che ho stringatamente narrato qui sopra, puoi trovare qualche passo in questo video:



Ciao!


mestatore
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Re: Per Seb: Eric Vanderaerden, velocità e classe.

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vanderaerden era troppo bello in bicicletta
un grandissimo corridore
grazie morris


non sono ciclisti, la fatuita' delle loro vite mi sciocca- T. Krabbe', la corsa.
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Seb
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Re: Per Seb: Eric Vanderaerden, velocità e classe.

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Grazie mille Morris, sei veramente un grande! Bellissimo il ritratto ma anche il video della Roubaix dell'85... avevo giusto due mesi :D


Morris

Re: Per Seb: Eric Vanderaerden, velocità e classe.

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Per Slegar:
Sopra avevo dimenticato di specificare che l'ultima Roubaix di Moser (sempre in maglia Supermercati Brianzoli) fu quella del 1987, quando si classificò 19° a 3'17" da Vanderarden.

Le immagini di quella Roubaix vinta, come detto, da Eric Vanderaerden.....
(Da notare il prodigioso recupero di Eric, sul terzetto composta da Versluys, Dhaenens e Vandenbrande: oltre un minuto recuperato da solo!)



L'ordine d'arrivo:
1° Eric Vanderaerden (Bel) in 7h18'3" alla media di 36.982 kmh
2° Patrick Versluys (Ned) "
3° Rudy Dhaenens (Bel) "
4° Jean-Philippe Vandenbrande (Bel) a 2"
5° Edwig Van Hooydonck (BEL) a 1'54"
6° Bruno Wojtinek (Fra) a 2'37"
7° Marc Sergeant (Bel) "
8° Nico Verhoeven (Ned) "
9° Bruno Leali (Ita) "
10° Martial Gayant (Fra) a 0h 3' 4"


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