Ivan Basso

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Brogno
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Re: Ivan Basso

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Strong ha scritto: Mi sembra che la rinuncia possa rientrare nella casistica senza per forza creare un caso.
Sciandri prende una vagonata di :dollar: per gestire gente come evans, gilbert, phinney, TJ ecc ecc. perchè rischiare di creare possibili crepe con la BMC?

Sciandri: "....nonostante questa importantissima offerta ho detto no in quanto attualmente sto lavorando con una grande squadra che ha un programma enorme con un grande gruppo di corridori, staff e dirigenti"
E' stato lo stesso Sciandri a far capire che è stata una rinuncia pressochè obbligata

http://www.tuttobiciweb.it/detectUA.php ... 58573&tp=n


Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? (Tour 2018)

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Strong
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Re: Ivan Basso

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Brogno ha scritto:
Strong ha scritto: Mi sembra che la rinuncia possa rientrare nella casistica senza per forza creare un caso.
Sciandri prende una vagonata di :dollar: per gestire gente come evans, gilbert, phinney, TJ ecc ecc. perchè rischiare di creare possibili crepe con la BMC?

Sciandri: "....nonostante questa importantissima offerta ho detto no in quanto attualmente sto lavorando con una grande squadra che ha un programma enorme con un grande gruppo di corridori, staff e dirigenti"
E' stato lo stesso Sciandri a far capire che è stata una rinuncia pressochè obbligata

http://www.tuttobiciweb.it/detectUA.php ... 58573&tp=n
per abitudine ascolto le due campane senza per forza schierarmi (perchè credere solo a quello che dice sciandri?)
Probabilmente sciandri ha chiesto garanzie che la federazione non ha potuto/voluto dare e quindi hanno poi deciso di rinunciare.

quali sono state le richieste di sciandri?
perchè non sono state accontentate?


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cauz.
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Re: Ivan Basso

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Strong ha scritto:
Tranchée d'Arenberg ha scritto: l'attacco al povero Modolo immediatamente a margine della debacle azzurra di Copenaghen,
Modolo è costantemente attaccato anche dai suoi ds, qualche dubbio ti dovrebbe venire....
se modolo è un elemento dannoso non lo convochi, pero'. non è che gli dai un ruolo importante in squadra e poi lo sfanculi 10 m dopo il traguardo.
(posto che certe cose andrebbero dette sempre in privato, o almeno prima in privato)

Tranchée d'Arenberg ha scritto:Infine, la federazione in primavera aveva individuato Sciandri come nuovo selezionatore e solo dopo la sua rinuncia (e relativa figura di merda della FCI) la nazionale è rimasta nelle mani di Bettini.

Mi sembra che la rinuncia possa rientrare nella casistica senza per forza creare un caso.
Sciandri prende una vagonata di :dollar: per gestire gente come evans, gilbert, phinney, TJ ecc ecc. perchè rischiare di creare possibili crepe con la BMC?[/quote]

sciandri ha fatto la sua scelta. ha pure scelto bene, secondo me.
ma nel mondo normale (ovvero fuori dal lisergico pianeta di rocco) prima si trova l'accordo e poi lo si annuncia.


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Strong
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Re: Ivan Basso

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cauz. ha scritto: se modolo è un elemento dannoso non lo convochi, pero'. non è che gli dai un ruolo importante in squadra e poi lo sfanculi 10 m dopo il traguardo.
(posto che certe cose andrebbero dette sempre in privato, o almeno prima in privato)
perchè dannoso? chi l'ha detto
modolo viene trattato allo stesso modo (pubblicamente) anche dai Reverberi per cui da uomo di sport mi viene da pensare o che "deve" esser gestito così oppure che certe sbroccate se le chiama.


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cauz.
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Re: Ivan Basso

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Strong ha scritto:
cauz. ha scritto: se modolo è un elemento dannoso non lo convochi, pero'. non è che gli dai un ruolo importante in squadra e poi lo sfanculi 10 m dopo il traguardo.
(posto che certe cose andrebbero dette sempre in privato, o almeno prima in privato)
perchè dannoso? chi l'ha detto
modolo viene trattato allo stesso modo (pubblicamente) anche dai Reverberi per cui da uomo di sport mi viene da pensare o che "deve" esser gestito così oppure che certe sbroccate se le chiama.
ok, avevo interpretato diversamente la tua affermazione


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Puertorico
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Re: Ivan Basso

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.....intervista a Ivan Basso...........

Ha sofferto guardando gli altri pedalare?
No, non più di tanto. Siccome non potevo salire in bici, niente rimpianti. Anche nei commenti radiofonici, durante la rubrica quotidiana su Radio24, mi sono limitato a descrivere gli eventi, senza immedesimarmi troppo.

E cos'ha detto alla radio?

È il terzo anno che commento la corsa rosa: è sempre una bella esperienza, stavolta è stata particolare, perché un conto è raccontare cose vissute all'interno del gruppo, un altro cose viste in tv. Quindi mi sono limitato a spiegare, non ho mai espresso opinioni. Ho applaudito i colleghi, perché portare a termine un Giro così travagliato è un'impresa, a prescindere dalla classifica. Lo sa anche la gente: ha visto quei tifosi alle Tre Cime sotto la neve? Beh, esprimono l'eterna magia del ciclismo.

È stato un Giro a dir poco fradicio...
Pure quello che vinsi io nel 2010 non scherzava: dodici tappe bagnate su venti. A Montalcino, con il nubifragio sulle strade bianche diventate di fango, e a L'Aquila, quando il gruppetto con Arroyo scappò sotto il diluvio, fu durissima. Ma quest'anno è successo qualcosa di epocale: il gruppo ha trovato acqua e freddo nei posti più impensati, persino nei paesini del Sud dove c'è siccità per 360 giorni all'anno. È stato il Giro più gelido della storia, eppure ha avuto milioni di spettatori, in qualunque condizione: non c'è niente da fare, questo sport l'avventura ce l'ha dentro.

Nibali ha dominato la scena.
Era imbattibile per tutti. Ha raggiunto un livello altissimo, non solo sul piano fisico, ma anche dal punto di vista psicologico: è tremendamente consapevole delle sue qualità, e questo lo rende ancora più solido e forte. Non conta tanto l'aver conquistato il Giro, quanto il modo in cui l'ha fatto: ha preso la maglia rosa prima del previsto e l'ha difesa attaccando. Vincendo si cresce e crescendo si vince: in questo circolo virtuoso, Vincenzo ha ancora grandi margini di miglioramento. Ha 28 anni, l'età perfetta per consolidare il suo valore.

Qualcuno lo sollecita a tentare la doppietta Giro-Tour.

Io dico che Nibali non avrebbe difficoltà a correre un Tour da protagonista. Può vincere qualunque corsa: di sicuro un giorno potrà ambire alla Grande Boucle. Se ci proverà già quest'anno, non lo so: sta al suo staff consigliarlo e decidere cosa fare.

Wiggins si è arreso in fretta, hanno tentato qualcosa solo i colombiani.
Non voglio giudicare nessuno: non ne ho titolo, non ero lì a soffrire e magari ad ammalarmi con loro. Nella mia carriera sono sempre stato dalla parte dei corridori. E l'ultima cosa che interessa a un ciclista è la pagella di un collega, che per giunta era comodo davanti alla tv.

E Basso adesso che fa?
Oggi riprende a pedalare. Massimo due ore, abbinate a un po' di palestra, giusto per vedere che effetto fa e ascoltare le sensazioni.

Descriva la situazione.
Sono stato fermo un mese, servono dalle sei alle otto settimane di preparazione per disputare una corsa: quindi lavoro per un grande finale di stagione. Sperando che non ci siano ricadute: secondo i medici la ciste è guarita, però solo fra tre-quattro giorni capirò dai segnali del mio corpo che aria tira.

Stiliamo un'agenda ottimistica.
Sgobbo con un crescendo di carichi di lavoro fino a metà agosto, poi butto giù le idee e metto a fuoco gli obiettivi. Ovvio, ho una voglia matta di fare una grande corsa a tappe, senza la quale la stagione sarebbe pressoché da buttare.

La Vuelta.
Ma solo se sarò in condizioni ideali, cioè competitivo. Non vado in Spagna tanto per provare. Ma ripeto, lo stabilirò più avanti, adesso è davvero troppo presto.

Come vive questa fase?
Con grande serenità. Ho accettato la situazione e ho cercato di volgerla in positivo. Ho avuto un infortunio grosso, ma non grave: succede, non potevo farci nulla e ormai quel che è stato non si può cambiare. Così l'ho trasformato in un valore aggiunto. Osservare un periodo di riposo a metà annata significa programmare il ritorno alla piena freschezza atletica nell'ultimo scorcio. Lo svantaggio resta, perché sono stato costretto a rinunciare al Giro, e non ne avrò molti altri davanti: ma l'unico modo per venirne fuori è vedere i lati vantaggiosi della faccenda. Lavoro per qualcosa di importante a fine anno. Del resto...

Del resto?
L'alternativa era perdere la stagione, quindi va benissimo così. Se mi fossi operato, il mio 2013 agonistico sarebbe già finito, visto che si prevedevano una dozzina di settimane di convalescenza. Ho voluto schivare l'intervento proprio per costruire un grande finale, Vuelta compresa. Era l'unico modo per salvare l'annata, fermo restando che il 2014 non è mai stato in pericolo.


di Stefano Affolti (La provincia di Varese)


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Niи
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Re: Ivan Basso

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Per chi ha seguito la diretta della tappa su Eurosport, oggi c'era ospite Ivan per tutta la tappa, assieme al Magro e Salvo.
Beh, che dire...ivan sarà stato pure un po' emozionato, ma i suoi tempi televisivi per le risposte alle domande e alle opinoni, son decisamente da :pomodoro:
Mai un opinione decisa.."è difficile dirlo..." è il suo intercalare preferito. :D

Ottima di menzione è il giudizio di Ivan su Sagan: "il corridore più fenomenale con cui ha corso e dai limiti ancora inesplorati. E la sua capacità di soffrire in bici". Un po' meno quando ha detto che secondo lui, potrebbe anche modificare le sue attuali caratteristiche per vincere un tour.

Molto bella anche la parte in cui Il magro e salvo hanno preso in giro ivan per la sua (forse) eccessiva scrupolosità per gli allenamenti, la dieta e la vita da atleta :D


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Niи
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da Niи »

Opss, era Andrea Berton. Erroraccio mio.

Un'altra cosa su cui mi sarei aspettato di più è la "famosa" domanda sul doping, ovvero "cosa ne pensa del tour '98". E li Basso s'è arroccato sulla difensiva come se fosse profondamente imbarazzato: "nel 98 vincevo il mondiale under 23 e ancora sognavo di diventar professionista. Non avevo assolutamente alcun legame con quel ciclismo" "Non bisogna guardare a cose di 15 anni fa, ma solo il presente".
Questo più o meno in sintesi.


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Puertorico
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Re: Ivan Basso

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VUELTA. Il bilancio di Basso dopo le prime 10 tappe

Soddisfatto, sereno ma consapevole che la parte più dura deve ancora arrivare. Questo è Ivan Basso al primo giorno di riposo alla Vuelta a Espana. Dopo dieci tappe il capitano della Cannondale Pro Cycling è settimo in classifica generale (2'20" il ritardo dalla maglia roja Horner) e sempre tra i protagonisti nelle tappe di montagna. Segnali e conferme importanti per chi, come Ivan, guarda con sempre ambizione alla generale.

"Sono soddisfatto per quello che sono riuscito a fare e ottenere finora" ha affermato Basso. "Arrivare sempre nelle posizioni di testa nelle tappe più impegnative è un'importante iniezione di fiducia. Mi aiuta a guardare alle prossime giornate con serenità. Credo che la parte più esigente e dura del percorso debba ancora arrivare. Non che le tappe percorse finora siano state una passeggiata, tutt'altro, ma il vero spartiacque per chi coltiva sogni di classifica sarà la fine di questa settimana con la tremenda tripletta nei Pirenei. Lì avremo una situazione più delineata in classifica generale. Fino a quel momento le mie personali ambizioni non cambiano: il traguardo e l'obiettivo reale che potrò cogliere in questa Vuelta lo calibrerò al prossimo giorno di riposo".

"Di questa prima parte di Vuelta c'è stata una sola nota stonata ed è stata la cronometro a squadre. In quell'occasione non si è vista la nostra reale squadra: valiamo molto di più di quanto espresso in quella prova e dal giorno seguente siamo riusciti a dimostrarlo. Il lavoro che avevamo in mente l'abbiamo fatto. Ho sentito una squadra compatta e motivata attorno a me per cercare di portarmi a questo primo giorno di riposo con una buona posizione nella generale".

"La cronometro di domani sarà un test importante. L'ho provata questa mattina e la reputo bella, adatta alle mie caratteristiche. Ovviamente a contare sarà solo il tempo che farò al traguardo ma sono fiducioso di poter fare una buona prova" ha concluso Basso.


ste salita, fatica
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Re: Ivan Basso

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mi mancava vedere basso che si alzava sui pedali..speriamo possa fare la differenza questa sua forma nelle prossime scalate...per ivan c'è da temere joaquin(deve ancora entrare in forma ocio a lui) e nibali... è l'unico grande giro in cui non ha brillato come avrebbe potuto anzi è l'unico gt non ancora vinto ( tenere armstrong in salita in due tour è tanta roba)cmq il podio se lo gioca di brutto però..... non succede ma se succede. daje ivan


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trecentobalene
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Re: Ivan Basso

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non volevo farlo perche' e' di cattivo gusto , ma basso e' stato l'unico essere umano a dare del filo da torcere ad armstrong .
non credevo necessari altri commenti . e non mi sorprende nulla .


Strong
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da Strong »

trecentobalene ha scritto:non volevo farlo perche' e' di cattivo gusto , ma basso e' stato l'unico essere umano a dare del filo da torcere ad armstrong .
non credevo necessari altri commenti . e non mi sorprende nulla .
quindi?


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trecentobalene
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Re: Ivan Basso

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fosse per me , da tanto grande che e' , Basso non dovrebbe avere nemmeno un suo post dedicato .


ste salita, fatica
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Re: Ivan Basso

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già ivan è essere umano che si fa mazzo tanto... la prima domanda che mi viene in mente è la roma e la lazio sono colpevoli avendo vinto gli scudetti durante l era moggiopoli? se hai qualche problema con basso non c'è bisogno di scrivere queste cattiverie non è un tipo loquace e di mestiere fa il ciclista è solido non entusiasma ma è un campione, oltretutto gli sono stati privati gli anni in cui poteva correre da favorito e osare giro e tour non dimentichiamolo,è un campione


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trecentobalene
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da trecentobalene »

il problema mio e' la loquacita' ( mai logorrea spero ) , e spesso incorro in equivoci come questo .
Basso e' il ciclista che ho sempre tifato , pure troppo , e la sostituzione col giovane Nibali non mi ha dato un decimo della soddisfazione .
vederlo ancora su questi livelli inaspettati mi fa molto contento .

in un contesto di superomismo senile come e' quello di questa settimana , con Horner a dominare la vuelta , mi piaceva rimarcare la straordinaria
prova di Basso .

gli mancano tanti titoli sottrattigli secondo me , ed avrebbe voglia di riprenderli .
ma che lui almeno sappia che un sacrificio non ripagato e' un sacrificio a vuoto .


ste salita, fatica
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Re: Ivan Basso

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male. ammesso che l'angliru si adatta perfettamente a ivan poi altre salite ? prossimo week end deve provarci a Fondo..io spero in un alleanza con Nibali magari nella tappa del peyresourde, giù dal balès anche se non si sono mai fatte differenze mi sembra su per la salita francese


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mdm52
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da mdm52 »

ste salita è fatica ha scritto:male. ammesso che l'angliru si adatta perfettamente a ivan poi altre salite ? prossimo week end deve provarci a Fondo..io spero in un alleanza con Nibali magari nella tappa del peyresourde, giù dal balès anche se non si sono mai fatte differenze mi sembra su per la salita francese

non malissimo, però. E nelle prossime salite, a parte Nibali, potrebbe non avere avversari.
certo che Pozzovivo ... è un incognita


ste salita, fatica
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da ste salita, fatica »

vero è arrivato davanti a quasi tutti quelli che doveva arrivare davanti a eccezione di nibali preventivato il freccia bianca lucano sorprendente roche ma che gli è inferiore in salita e ha perso forse 30 secondi più del loro livello da murScia con furore

la strada verso madrid può essere cavalcata con ottimi risultati ad esempio con vittoria di tappa


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HOTDOG
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Re: Ivan Basso

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non capisco perchè l'Angliru si dovrebbe adattare perfettamente a Basso che è più pesante rispetto a un Rodriguez ma non solo e con in precedenza il solo Cordal che è duro ma corto e il tutto in una tappa di 142 km


herbie
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da herbie »

ste salita è fatica ha scritto:
la strada verso madrid può essere cavalcata con ottimi risultati ad esempio con vittoria di tappa
è questo che deve mirare.
Con la vittoria, poi, verrebbe anche la classifica. Un quinto posto con una vittoria di peso in una delle belle tappe che arrivano (l'Angliru sarebbe il top....) sarebbe una rinascita. Un quarto così ( il terzo ora come ora lo vedo molto difficile), alla Vuelta, senza acuti anche mettendo alla frusta gli avversari, ma non riuscendo a sorprenderli, non gli cambierebbe niente e non gli aprirebbe altre prospettive future. In questa Vuelta ho l'impressione che siano in gioco gli ultimi due o tre anni di carriera di Ivan. Troppe volte ho sentito ventilare l'ipotesi di gregariato di lusso....


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barrylyndon
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Re: Ivan Basso

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HOTDOG ha scritto:non capisco perchè l'Angliru si dovrebbe adattare perfettamente a Basso che è più pesante rispetto a un Rodriguez ma non solo e con in precedenza il solo Cordal che è duro ma corto e il tutto in una tappa di 142 km
non e' che ti sei perso lo Zoncolan 2010,no?
la spiegazione e' semplice,a mio modo di vedere.e' lampante che Basso non ha piu' cambi di ritmo importanti.fa male solo se uno rilancia subito dopo.vedi Nibali lunedi' scorso.Sull'Angrilu il suo ritmo invece potrebbe mettere in croce molti.senza grossi cambi.ma se riesce a tenere per un 2-3 km un ritmo martellante,forse anche Nibali potrebbe soffrirlo.JRO,Valverde neanche lo riuscirebbero a seguire.chiedere a Evans ulteriori informazioni.
Ps:Jro sia sullo Zoncolan che sull'Angrilu,nel 2011 e' stato deludente.non e'una questione di peso..


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Re: Ivan Basso

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quella dello Zoncolan era una tappa più dura di quella dell'Angliru, lunga oltre i 200 km e con un ritmo elevato fatto già sul Duron, in cui Basso aveva 3 anni in meno e in cui gli avversari erano inferiori a quelli attuali con Evans malaticcio, Sastre con la schiena a pezzi, Vinokourov che era al top alla Liegi e aveva 35 anni o giù di lì, Cunego che aveva preparato le Ardenne e non il Giro e Scarponi che mai in precedenza aveva lottato per il podio in una grande corsa a tappe, il Basso attuale è più o meno quello del 2009, 2011 o 2012 e sull'Angliru sarà inferiore ad almeno altri 5-6 atleti


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barrylyndon
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Re: Ivan Basso

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HOTDOG ha scritto:quella dello Zoncolan era una tappa più dura di quella dell'Angliru, lunga oltre i 200 km e con un ritmo elevato fatto già sul Duron, in cui Basso aveva 3 anni in meno e in cui gli avversari erano inferiori a quelli attuali con Evans malaticcio, Sastre con la schiena a pezzi, Vinokourov che era al top alla Liegi e aveva 35 anni o giù di lì, Cunego che aveva preparato le Ardenne e non il Giro e Scarponi che mai in precedenza aveva lottato per il podio in una grande corsa a tappe, il Basso attuale è più o meno quello del 2009, 2011 o 2012 e sull'Angliru sarà inferiore ad almeno altri 5-6 atleti
puo' essere.ma il Basso di questo inizio Vuelta sull'Angrilu arriverebbe minimo terzo..minimo.


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Puertorico
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Re: Ivan Basso

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di Pier Augusto Stagi, da tuttoBICI di ottobre http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=63146&tp=n

Ivan racconta la sua disavventura alla Vuelta

Parlare di se stessi in terza persona, non perché si ha un disturbo della personalità o si soffra di schizofrenia, ma perché non si ricorda nulla di quanto si è vissuto. È accaduto a Ivan Basso che il 7 settembre scorso, in occasione della quattordicesima tappa della Vuelta (Bagà - Andorra, Collada de la Gallina), ha vissuto in prima persona una giornata da incubo lungo la discesa dell’Envalira: 24 chilometri velocissimi, a 4° di temperatura. Piog­gia mista a neve e una crisi d’ipotermia che poteva finire in tragedia. Ivan non si ricorda quasi niente di quanto gli è accaduto. Di quel che è successo ha so­lo qualche contorno, come in un brutto sogno. Quello che sa, quello che oggi ci racconta, lo sa perché a sua volta l’ha recuperato dai ricordi di chi gli ha raccontato quel che è successo.
«È proprio così: ho pochissime immagini e molto confuse di quanto mi è capitato quel giorno. È come se ciò che stava capitando a Ivan non mi riguardasse. Vivevo in un altro mondo, in una bolla, come se fossi sospeso. Ri­cordo il grande freddo, improvviso e penetrante. Poi delle voci, e tutto ad un tratto mi sono ritrovato in ammiraglia. Di come mi hanno fermato, di come mi hanno tolto di bicicletta, di cosa sia suc­cesso nei minuti successivi non ri­cordo nulla. È come se in bicicletta ci fosse Ivan e io fossi da un’altra parte. Quella cosa è successa a lui, non a me. Anche se poi l’ho recuperata e l’ho fat­ta mia. E adesso ne posso parlare».

Ti era mai capitato qualcosa si­mile in venticinque anni di carriera?
«Mai successo nulla di simile. Tante volte ho patito il gelo e il freddo, ma mai mi sono trovato a vivere una cosa così. Come mi ha spiegato il dottor Magni, quello che è accaduto a me può essere paragonato come meccanismi a quando capita di prendere una congestione. Quante volte ci si è trovati a fa­re una bella grigliata con gli amici: si mangia e si beve tutti assieme e poi solo uno sta male. Perché subentrano due/tre fattori e ogni fisico ha la sua reazione. Nel mio caso ha influito il balzo termico. Più di 30 gradi il giorno prima e solo quattro gradi il giorno dopo. Acqua, neve e vento. Ven­tiquattro chilometri di discesa ve­locissimi e gelidi. Può aver anche influito anche il fatto che io, quest’anno, do­po lo stop forzato del Giro, non ave­vo cor­so molto e l’ultima vol­ta che avevo preso la piog­gia era stato al Giro di Romandia. Poi, al­tro fattore, più o meno a metà discesa ab­biamo incontrato una galleria, ben protetta, nella quale ci siamo un po’ riscaldati, poi siamo nuovamente usciti e lì ho subìto un altro shock termico. È in quel momento che ho avvertito il cedimento fisico centrale. Fi­no a quel momento era sta­to periferico: sentivo freddo ai piedi, alle mani, ma ce la facevo».

Poi cosa ricordi?
«Che Mario (Sci­rea, ndr) mi diceva qualcosa via ra­dio, ma io facevo fatica a capire. Per me era solo una sorta di nin­na nanna. Non avevo la forza di reagire. Ce l’avete presente quando si fa un brutto sogno, e nel sogno ti dici: dai è un sogno, svegliati… Io lì faticavo a reagire. Ad entrare in connessione. Ivan era altrove. Ero al limite dello svenimento. Mario e i miei compagni sono stati provvidenziali, perché davvero avrei potuto farmi del male, finire contro una parete oppure giù in un burrone, e forse non sarei qui a raccontare quanto mi è accaduto. Ho davvero ri­schiato l’osso del collo. Scendevo in uno stato di incoscienza totale, mi han­no raccontato che non governavo il mez­zo ed era pauroso vedermi scendere a quella velocità. Da quanto mi han­no riferito, ho fatto perdere anni di vita a molti».

Sai che c’è chi ha scritto che questo è forse stato il tuo canto del cigno, non si può correre contro l’età…
«Allora, lo so anch’io che non sono più un ragazzino, però penso anche di aver dimostrato di poter pedalare a grandi livelli e con i migliori in una grande corsa di tre settimane. In quei giorni in Spagna, ho letto dichiarazioni di Val­verde e Rodriguez che dicevano che temevano Basso perché era quello che pedalava meglio in salita. Non dico che avrei vinto la Vuelta, ma sono convinto che sul podio o al massimo nei cinque sarei arrivato. Purtroppo in questo caso non è stata la sa­lita a mettermi in ginocchio, ma la discesa. Una lunga discesa da brividi: in tutti i sensi».

Quando ti sei reso conto di quanto era successo?
«Qualche minuto dopo essere salito in ammiraglia. Con il riscaldamento sparato a manetta. Ad un certo punto ho preso coscienza di dove fossi finito. Fino a quel momento ero rimasto in sta­to confusionale totale, mi hanno raccontato che farfugliavo parole incomprensibili. Se fosse stato per me, sarei an­che ripartito, ma Mario si è opposto con de­cisione, e credo che abbia fatto la co­sa più giusta: gliene sarò sempre grato. Poi sono arrivato in albergo, mi han­no accompagnato in camera e mi hanno avvolto tra le coperte di lana. Mi so­­no messo sotto al calduccio e ho dormito tre ore. Solo quando la temperatura è tornata nella norma, ho fatto una doccia calda. Do­po aver patito il freddo così tanto, non è as­solu­ta­mente raccomandabile fare su­­bi­to una doccia cal­da, perché i piedi e le mani si gonfiano tantissimo. E fanno anche tanto male».

Quanti giorni sei stato a riposo?
«Due. Il 10 settembre sono tornato in sella e ho fatto un bel giretto dalle mie parti. Ora l’obiettivo è chiudere al me­glio una stagione che per me è stata semplicemente maledetta. Prima contraddistinta da un grosso ascesso perineale che mi ha fatto saltare il Giro e, adesso, questa crisi di ipotermia che in un sol colpo mi ha privato di un buon risultato al Giro di Spagna e della ma­glia azzurra per Firenze. Ad ogni modo io non sono uno che si arrende tanto facilmente. E non ho intenzione di chiudere così la mia carriera. Ho ancora un anno di contratto, e voglio onorare la mia maglia il meglio possibile. Mi sento bene e ho la testa giusta per continuare anche dopo il 2014. I valori che avevo durante al Vuelta erano ottimi: peso 68 chili, watt 430. Anche se questi numeri vanno interpretati e il valore assoluto va collocato. La mia caratteristica è che i valori che ho nella prima settimana li ho anche nella terza: è questo che fa la differenza. Significa che ho un fisico ancora integro. Che il mio recupero è buono e posso ancora dire la mia».

Tanto è vero che sono in tanti a farti la corte: Nibali su tutti.
«La cosa non può che farmi piacere. In que­sto mo­do vie­ne riconosciuto il mio lavoro, la mia esperienza e la mia serietà. Pe­rò è anche vero che, co­me ho sempre detto, io ho un do­­vere di riconoscenza verso la Cannondale di Paolo Zani. Ho un dovere di riconoscenza con tutto il gruppo di Ro­berto Amadio. Ho un dovere di riconoscenza con lo staff della Cannondale: questa è la mia famiglia. E oggi sono riconoscente anche a Mario Scirea che ha avuto l’intelligenza e la forza di fermare Ivan. Cosa che io non avrei mai fatto. Anche perché non c’ero…».


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Maìno della Spinetta
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Meno male... Che racconto però... C'era da svenire in bici.
Co.unque io son del parere che in queste condizioni una giacca seria in goretex si potrebbe azzardare...


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The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Emit Flesti
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da Emit Flesti »

Forse la situazione più inattesa (per me) della stagione...nelle prime tappe avevo visto un grande Ivan Basso, forse il migliore dalla primavera 2010, e pensavo che il podio della Vuelta fosse davvero alla sua portata. Quando appresi la notizia del ritiro per ipotermia, mi girarono un po' le balle...insomma, pensai: "ma come si fa a ritrovarsi in una situazione simile avendo tutta l'esperienza di Ivan!"...leggendo l'intervista di Stagi, devo dire, mi sento un po' in colpa come spettatore che, da casa, tranquillo e pacifico, si lascia andare a considerazioni semplicistiche :hammer:
Ivan Basso, da un punto di vista tecnico, non ha mai incarnato il mio ideale di corridore, ma l'ho sempre apprezzato molto come persona e "personaggio su due ruote", pur essendo ben consapevole degli errori che ha commesso (come tanti) in passato. Spero di rivederlo nel 2014 con la stessa forma di inizio Vuelta: quando IB vince, inutile nascondersi, mi fa piacere :)


"Il tempo è un servo, se tu sei il suo padrone. Il tempo è il tuo dio, se tu sei il suo cane. Noi siamo i creatori del tempo, le vittime del tempo e gli assassini del tempo [...] Il tempo è senza tempo..."
(Willem Dafoe/Wim Wenders, 1993)
jumbo
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da jumbo »

Il racconto aiuta ad immedesimarsi nella situazione drammatica in cui si è trovato Ivan.
Anche io non capisco però perchè le squadre non riescano ad attrezzarsi per situazioni di questo tipo. Non è scritto da nessuna parte che un corridore in discesa con 4°C e pioggia debba scendere in tutina e qualche mantellina e basta. niente gli impedisce di fermarsi in cima, se necessario cambiarsi la maglia, mettersi un bel pile spesso e un guscio impermeabile, e scendere. tanto più che la discesa non era a immediatamente precedente il traguardo.
Sono accorgimenti banali che non capisco perchè non siano mai considerati.
Anche perchè l'alternativa a quel po' di tempo perso che si sarebbe perso in cima è stato il ritiro dalla Vuelta.


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Puertorico
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da Puertorico »

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 63156&tp=n di Pier Augusto Stagi, da tuttoBICI di ottobre

Scirea: Quel giorno Basso era un automa. Il diesse racconta cosa accadde alla Vuelta

«Se fosse stato per lui, sarebbe an­che ripartito. Ma io non me la sono sentita. Avrei mandato al massacro un amico, un uomo, un corridore. Avrei commesso un grave errore di valutazione e non me lo sarei mai perdonato».
Mario Scirea ha ancora negli occhi quelle immagini di Ivan trasfigurato dal gelo, paralizzato sulla bicicletta come se fosse in preda ad una crisi epilettica. Se la ricorda bene quella giornata da brividi lungo la discesa dell’Envalira, quando Ivan ha cessato di comunicare con l’ammiraglia. Quando Mario ha co­minciato a gridare via radio di fermarsi e il campione varesino non rispondeva più ai comandi. Quando Ivan Santa­ro­mi­ta, il campione d’Italia, ed ex compagno di squadra del due volte vincitore del Giro si è accorto, come del resto Pao­lo Longo Borghini, che la situazione stava precipitando. Esat­ta­mente come quel ragazzo di 35 anni, che non ri­spondeva più ai comandi, e scendeva a rotta di collo senza il controllo del mez­zo. L’hanno capito s­u­bito che la questione era delicatissima. Bisognava fermarlo. Ventiquattro chilometri di strada tutta all’ingù: interminabile, veloce e gelida come poche.
«Credimi, non ho mai vissuto una situazione come quella - ci racconta oggi con ben altro spirito e sentimento Ma­rio Scirea -. Era impressionante. Ivan sembrava un fantoccio in sella ad una bicicletta. Era davvero un automa. Il suo volto era trasfigurato: una maschera. Non era più lui. Non ci credi fin quando certe cose non ti accadono davanti agli occhi. È successo tutto così in fretta, che ancora oggi mi sembra d’aver vissuto un incubo ad oc­chi aperti. Ivan che scollina per se­condo in cima al GPM e comincia la discesa nelle prime posizioni. Io che comunico a tutti i ragazzi di pedalare sempre lungo la discesa, perché il pericolo di ghiacciarsi è elevatissimo. Avevo predisposto diversi punti di ristoro con del nostro personale che era pronto a passare ai ragazzi borracce di the caldo. Tutto era stato preparato nel modo più corretto. Ivan, ad esempio, aveva doppia mantellina, doppia ma­glietta. Gambali, copriscarpe e guanti termici: niente da fare, quando il gelo ti entra nelle ossa sei finito. Dai trenta e passa gradi del giorno prima si è passati ai + 4° di quella dannatissima 14° tappa del 7 settembre (Bagà-Andorra, Col­lada de la Gallina). Pioggia, nevischio, vento e discesa lunghissima: que­sto mix si è rilevato terribile».

Stessa sorte, tra gli altri, per Luis Leon Sanchez, Jelle Vanendert e Krystof Vandewalle: tutti bloccati dal gelo. Ipotermia.
«Non avevo mai visto nulla di simile. Ne avevo sentito parlare, da qualche mio vecchio tecnico. La nevicata del Gavia. Scene dell’altro mondo. Io quando mi sentivo ormai alla fine, mi ritiravo pri­ma, non sono mai arrivato a certi punti. Ma Ivan mi ha fatto vivere davvero ven­ti minuti di paura autentica, dove la priorità era fermarlo».

Un grande lavoro è stato fatto da Ivan Santoromita, Lucas Sebastian Haedo e Paolo Longo Borghini…
«Loro si sono accorti subito che qualcosa non andava. Ivan non rispondeva più. Scendeva governando in malomodo la bicicletta. Santino e Paolo hanno do­vuto letteralmente attaccarsi alla ma­glia di Ivan per rallentarne l’andatura. Ivan non era in grado di azionare i fre­ni, era in uno stato di semi-incoscienza e non riusciva a muovere un muscolo che uno. Una volta fermato, non è stato facile nemmeno tirarlo giù di bicicletta. Santino ha dovuto strappargli la bicicletta dalle mani, che bloccavano letteralmente il manubrio, mentre io e il Lon­go l’abbiamo sollevato di peso per to­glierlo di sella. Era in una condizione incredibile. Chiedete a Moreno Bac­chion, il no­stro meccanico in ammiraglia con me: mai visto nulla di simile. Era im­pres­sionante».


Passista Scalatore
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Re: Ivan Basso

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Ma l'anno prossimo alla fine in quale squadra correrà?


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matteo.conz
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Re: Ivan Basso

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Ciclismo, Ivan Basso cambia. A marzo in Asia per lo sponsor: Giro di Taiwan

Tanti gli impegni del vincitore del Giro 2010, compreso il tour in Oriente. dove la Cannondale ha grandi interessi commerciali. L'appuntamento è fissato dal 9 al 13 marzo

Ci sono troppe corse. Le gare di World Tour non devono sovrapporsi anche per non sottrarsi campioni e non annacquare le sfide, lo spettacolo. Frasi che abbiamo sentito e ascoltato milioni di volte. Poi ci sono corse che, pur non essendo nel calendario d'élite, magari per la loro storia sono molto importanti lo stesso. Eppure non bastano. Succede che, in base all'articolo quinto, chi ha i soldi in mano vince, le squadre spesso si devono sottomettere al volere degli sponsor. Accontentare il marketing, fare un sorriso e un inchino a chi finanzia il team, anche se tecnicamente non c'è logica nella scelta. Prendete Ivan Basso per esempio, mica un corridorino. Il suo obiettivo è il Giro d'Italia e il suo debutto sarà il 2 febbraio nel Gp Costa degli Etruschi. Poi Laigueglia e Lugano. Speravamo a marzo di vederlo alla Tirreno-Adriatico, ma sembrava che avesse in programma la Parigi-Nizza, corsa altrettanto nobile. Invece Ivan, re del Giro nel 2006 e nel 2010, dal 9 al 13 marzo correrà il Tour of Taiwan. La Cannondale e la Kenda (gomme) hanno grandi interessi commerciali là, quindi non si discute, là deve andare a correre. Ivan poi proseguirà la sua stagione con Catalogna, un ritiro in altura, Trentino e Romandia prima della sfida rosa.

SAGAN, ESTREMO ORIENTE — Non è la prima volta che i verdi della Cannondale hanno un programma insolito. Quest'anno a Moser è stato imposto, come primo grande giro della sua carriera, il Tour. Non esiste la controprova, cioè se sia stata colpa della Boucle o no, ma dalla Francia Moreno è tornato stravolto. Anche per Sagan, con il motivo della preparazione in quota, c'è stato un calendario utile allo sponsor: così, dopo il Tour, Peter s'è sciroppato tutto il programma americano. E Basso e Sagan, prima e dopo la Japan Cup, hanno vagato per quasi un mese in Asia seguendo le rotte degli interessi degli sponsor. A proposito di Cannondale: pare che la lingua ufficiale del team sia diventata l'inglese. Good luck. Non si parlerà invece francese, almeno per il momento. L'accordo con la Sojasun come secondo partner era dato per certo, ma invece continuano ancora i colloqui con gli americani.

http://www.gazzetta.it/Ciclismo/18-12-2 ... 1537.shtml


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ste salita, fatica
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Re: Ivan Basso

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Ultimamente mi sono imbattuto in una puntata di sfide del 2010 che parlava della carriera di ivan soprattutto gli anni del tour e devo dire che mi ha fatto piacere ed e stata toccante quando si e parlato della malattia della madre e della tappa del mortirolo vs simoni lui ha voluto vincere per dedicare la tappa al figlio nato lo stesso giorno
Sul siti della rai cmq la si trova nella rubrica di sfide


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mdm52
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Re: Ivan Basso

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Sacopus
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Re: Ivan Basso

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Come lo vedete per il Giro?


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barrylyndon
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da barrylyndon »

Sacopus ha scritto:Come lo vedete per il Giro?
piazzato nei 10


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Belluschi M.
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Re: Ivan Basso

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Sacopus ha scritto:Come lo vedete per il Giro?
Mi sbilancio: farà meglio del Giro 2013 :diavoletto:


mdm52
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da mdm52 »

Sacopus ha scritto:Come lo vedete per il Giro?
dietro a Rodríguez, Porte e Quintana (se ci sarà)


herbie
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da herbie »

io penso che si siano visti campioni calare molto e in maniera più netta e vistosa di Basso senza per questo venire trattati come dei "casi patologici". E, soprattutto, nonostante il calo, qualcosa di bello vincerlo ancora. Non sarà il GIro, non sarà il Tour o la Vuelta (l'anno scorso non era affatto lontano) : brevi corse a tappe di buona tradizione, classiche di prestigio, non fanno mica schifo.
E anche come apripista, "ultimo uomo" (per Moser? Sagan?) in classiche di un certo prestigio, dure, ovviamente non per lo sprint, Basso lo si è già visto e non è niente male.
Un piazzamento nei 5 ma anche 10 al Giro, ad esempio, SE condito da una vittoria in una bella tappa, sarebbe comunque una gran cosa per Basso. Il problema non è il piazzamento in classifica, è andare a cercare la vittoria in una tappa a lui adatta, con una strategia di corsa finalizzata a quello. Non serve far lavorare la squadra in 10 tappe, basta lavorare nel modo giusto in quelle 3 o 4. Cosa che può fare benissimo anche senza uscire di classifica. Basso non è un corridore incapace di attaccare. Può farlo, se ben consigliato sul punto giusto e sul momento giusto. Ma in questo momento della carriera deve azzardare qualcosa, perchè un piazzamento in classifica non aggiunge niente alla sua carriera. Una bella vittoria di tappa, con un attacco da lontano che anche solo per mezz'ora fa piombare la corsa nell'incertezza, ad esempio come quella che subì, invece di andarsi a cercare, nella tappa dello Stelvio di due anni fa, lascerebbe un'impronta nella memoria. Quella sì che gli manca.


ste salita, fatica
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Re: Ivan Basso

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D accordo con herbie sarebbe bello vincesse una tappa ma posso sognare un podio? alla vuelta non le ha prese da nessuno... una chicca 2002 maglia bianca 2006 la maglia rosa 2010 la maglia rosa 2014 ?


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matteo.conz
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da matteo.conz »

pienamente d'accordo con herbie: 4mesi fa era coi piu forti in salita e con una lista partenti che non sarà galattica al giro può tentare un colpo buono per una tappa nell ultima settimana. Magari quella dello stelvio o dello zoncolan!


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mdm52
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Re: Ivan Basso

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Buone notizie: Ivan non andrà in Asia e farà la Tirreno


pirataxsempre82
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da pirataxsempre82 »

tirreno che ci ha detto che ivan deve crescere molto; è abbastanza meticoloso ed esperto da nn lanciare campanelli di allarme per il Giro, ma la coppi&bartali, se lo vedrà in gara come lo scorso anno, dovrà dirci di più.


mdm52
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da mdm52 »

pirataxsempre82 ha scritto:tirreno che ci ha detto che ivan deve crescere molto; è abbastanza meticoloso ed esperto da nn lanciare campanelli di allarme per il Giro, ma la coppi&bartali, se lo vedrà in gara come lo scorso anno, dovrà dirci di più.
la Tirreno di Basso è stata un disastro. Speriamo che questo non gli impedisca però di misurarsi al Catalunya, come previsto, indirizzandolo alla Coppi&Bartali ch'è una corsetta.


pirataxsempre82
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da pirataxsempre82 »

mdm52 ha scritto:
pirataxsempre82 ha scritto:tirreno che ci ha detto che ivan deve crescere molto; è abbastanza meticoloso ed esperto da nn lanciare campanelli di allarme per il Giro, ma la coppi&bartali, se lo vedrà in gara come lo scorso anno, dovrà dirci di più.
la Tirreno di Basso è stata un disastro. Speriamo che questo non gli impedisca però di misurarsi al Catalunya, come previsto, indirizzandolo alla Coppi&Bartali ch'è una corsetta.
vero, un disastro è MAGARI troppo, in fondo è in linea con un percorso che lo deve vedere al picco tra due mesi: ci può stare quindi.
Anche perchè a 36anni suonati vedo difficile un Aprile in prima fila sulle corse a tappe spagnole cui in passato affinava la condizione, più un romandia per testare la condizione per un giro da protagonista.


Passista Scalatore
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Re: Ivan Basso

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sul passo Lanciano decisamente al di sotto delle aspettative.


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lanzillotta
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Re: Ivan Basso

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è sempre una garanzia..ma l'età passa..
secondo me l'anno scorso andava fortissimo..e nn voglio esagerare ma si giocava la vuelta..ma è stato sfigatissimo


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pirataxsempre82
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Re: Ivan Basso

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vero, all'ultima vuelta era fortissimo, appena pochi mesi fa; questo ci dice che può dire ancora qualcosa, per un breve e mirato periodo di tempo.


noel
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da noel »

Se vuole allungarsi la carriera, a mio giudizio, deve fare la stessa metamorfosi di un Garzelli degli ultimi anni ovvero lottare per traguardi tipo
Parigi - Nizza, Tirreno, Maglia verde/pois...
Secondo me, puntando tutto sul giro, sta buttando la stagione.
Ormai il trend degli ultimi anni è sempre uguale: Bene/benino le prime due settimane, calo netto la terza.
Risultato finale: piazzamento 7° - 10° posto senza infamia e senza lode.


pirataxsempre82
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Iscritto il: giovedì 28 febbraio 2013, 1:42

Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da pirataxsempre82 »

garzelli aveva altre caratteristiche, uno spunto veloce che gli ha permesso di mutare gli obiettivi a seconda delle stagioni; e non aveva paura di attaccare.
Non vedo proprio come potrebbe rinventarsi, se non continuare a credere in un podio che all'ultima vuelta era decisamente alla sua portata.


mdm52
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Re: Ivan Basso

Messaggio da leggere da mdm52 »

pirataxsempre82 ha scritto:garzelli aveva altre caratteristiche, uno spunto veloce che gli ha permesso di mutare gli obiettivi a seconda delle stagioni; e non aveva paura di attaccare.
Non vedo proprio come potrebbe rinventarsi, se non continuare a credere in un podio che all'ultima vuelta era decisamente alla sua portata.
verissimo, così che appaiono decisamente incredibili le circostanze del ritiro
(non nel senso che ci sia dietro chissà che, ma è possibile che uno con la sua esperienza ...?)


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