Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km)

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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febbra
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Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km)

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Quarta tappa.


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Admin
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Admin »

Tira aria di neutralizzazione.
Domani mattina Genova vedrà una delle partenze più difficili della storia del Giro. :( :( :(


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
alfiso

Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da alfiso »

Non s'ha da fare.

I ragazzi devono essere forti e domani preoccuparsi solo (e tutti assieme) di accogliere papà e mamma di Wouter e soprattutto Marie Sophie con la piccola che nascerà solo a settembre.
Con loro ci sarà molto probabilmente il papà di Frederic Nolf, scomparso nel 2009 e fraterno amico di Wouter. Papà Nolf ha assistito in diretta l'incidente ed ha parlato di perdita del suo secondo figlio.

Ps. Sono juventino e in questa giornata mesta ho visto la partita della Juve assistendo ad un gesto inqualificabile di un (si fa per dire) campione del mondo: Luca Toni.
http://www.tuttomercatoweb.com/juventus ... bS00OTMwNg

I ciclisti sono di un universo superiore. Sono un mondo unico con tante lingue ed un cuore unico, con molti problemi e molti difetti, ma non abbiamo dei Gattuso e dei Luca Toni di cui vergognarci. I ciclisti sanno cos'è la sofferenza e domani dovranno guardare il dolore negli occhi con il coraggio di sempre, da quando esiste questo terribile tragico ma sublimemente nobile sport. Forza ragazzi. Uomini e umanità!


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Admin ha scritto:Tira aria di neutralizzazione.
Domani mattina Genova vedrà una delle partenze più difficili della storia del Giro. :( :( :(
a quanto pare il gruppo vorrebbe ripetere un pò quel che accadde all'indomani della scomparsa di Fabio Casartelli al Tour del 95 (ero un bambino, ma mi ricordo ancora lo strazio raccontato da De Zan). Quindi una tappa tirata lasciando poi soli davanti al gruppo i compagni di Wouter. una neutralizzazione di fatto.
David Millar che domani indosserà la maglia rosa, dedicandola a Weylandt, ha dichiarato a cyclingnews.com che discuterà con i ragazzi della Leopard, con la famiglia di Wouter e con Tyler Farrar (amico fraterno di Weylandt; lo ha definito "un fratello) su ciò che il gruppo farà domani.
Sono sicuro che il gruppo prenderà la migliore decisione.


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Sigfrid
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Sigfrid »

WW era un combattente che senza paura faceva a spallate per guadagnarsi il primo posto sul traguardo.
Era un ciclista, uno sportivo, un atleta, un professionista.


Ho vivo in me il ricordo di Casartelli e della tappa seguente, ma ancor piu' ricordo come piangessi vedendo la vittoria di Lance e le sue dita al cielo.

Anche Wout andrebbe onorato. Una tappa corsa in maniera reale e battagliera dove tutti diano il massimo come fosse la tappa decisiva del giro.
Io almeno vorrei fosse cosi....sperando di non offendere nessuno.


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Serpa
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Serpa »

Io vorrei che tutti partissero col numero 108 sulla schiena e sulle bici.


Serpa
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Serpa »

IL RACCONTO
Serse Coppi, Casartelli e gli altri
le morti bianche della bicicletta
Fragili, coraggiosi, incoscienti: le discese sono la sfida più estrema. Mario Fossati le chiamò "a tomba aperta": fischio di tubolari e freni sull'orlo dell'abisso. Si muore sul lavoro, da gregari, sempre lontano da casa. Il paradiso di chi corre è in pianura.
di GIANNI MURA


Un altro morto sul lavoro, lontano da casa sua. Spesso, oltre il traguardo, un corridore dice di essere morto, ma è vivo. È morto quando sta immobile, come Weylandt, come Casartelli, come Simpson. Una delle canzoni più scopertamente liriche di Paolo Conte s'intitola Diavolo rosso ed è idealmente dedicata a Giovanni Gerbi, astigiano, uno dei nostri pionieri. E a un certo punto evoca la morte contadina, che risale le risaie e arriva puntuale sulle aie bianche. Nel ciclismo è uguale, la morte arriva non si sa quando sulle strade bianche, o grigie, o rossastre. Il ciclismo è uno sport legato alla terra, anche se di quelli che vanno forte si dice che volano. E' un modo di dire. Li chiamano falchi, aquile, aironi, ma sono ragazzi senza difesa che non sia l'attenzione, che a volte non basta, e la buona stella.

Nella discesa del Bocco la stella di Weylandt è passata dal rosa al nero in un attimo. Anche lui era un ragazzo senza difesa, un paio di braghette e forse la maglia della salute sotto quella piena di scritte di sponsor. Un casco, certo: da quando Fabio Casartelli è morto nella discesa del Portet d'Aspet il casco è obbligatorio. Casartelli s'era schiantato contro una lastra di pietra, messa a protezione del vuoto, in teoria dei ciclisti. Ma i ciclisti non hanno protezione, e i velocisti come Weylandt devono andare forte in discesa per quanto vanno piano in salita. Altrimenti, quando vincono? Dei giorni di Casartelli ricordo tutto, e in particolare, con rabbia, una cerimonia di premiazione come se nulla fosse successo. Almeno questo, per la sensibilità degli organizzatori, è stato risparmiato al dolore di chi resta e alla breve memoria della sua carriera. La vittoria più importante l'aveva ottenuta l'anno scorso proprio al Giro, in Olanda. E' tornato al Giro e non c'è più. Basta un attimo. Il ciclista è legato alla terra come la morte contadina. Le immagini mostrano un corpo steso all'ombra di grandi alberi fioriti di bianco. Il ciclista deve imparare a capire le curve della strada, quelle comode e quelle strozzate, a intuire le buche, a sperare che non ci sia ghiaietto e nessuna auto perda olio. Deve sputare l'anima in salita, perché la droga, per chi la prende, non risolve tutto. Aiuta forse a morire prima, ma lontano dalle strade, quando emboli e tumori s'insediano in un corpo che ha bussato alla farmacia sbagliata. Deve forzare in discesa, 80, 90, anche cento all'ora che i telecronisti indicano sul tachimetro della grossa moto. Le auto, molto avanti o dietro, non terrebbero quella velocità.

Il sogno di Lance Armstrong, l'ha scritto nel suo primo libro, era di morire in un campo di girasoli, in Francia, dopo una discesa a 200 all'ora. Il sogno di Weylandt non lo sapremo. Spero che i suoi colleghi trovino il modo giusto per ricordarlo, oggi, come fu fatto per Simpson, per Casartelli. Simpson in gruppo lo conoscevano tutti, Casartelli pochi, era una sorta di milite ignoto, al suo posto, in una caduta di gruppo e senza casco, poteva esserci chiunque. Per questo il gruppo sui Pirenei celebrò un funerale lungo 237 km, una dolorosa transumanza sotto un sole feroce. Perché il ciclismo ha un sacco di difetti, diciamo pure di colpe, ma è ancora lo sport più ricco d'umanità, di solidarietà. E' terribilmente semplice e chiaro. Mario Fossati, quando ha scritto per la prima volta di una "discesa a tomba aperta", sapeva di che si trattava.

Occorre aver sentito il rumore dei freni, il fischio dei tubolari larghi pochi millimetri, occorre aver visto la danza macabra dei corridori sull'orlo dell'abisso. La discesa del Galibier, da qualunque parte la si affronti, è sempre a tomba aperta. C'è chi se la cava, come Horrillo, come Van Est. C'è chi rimane in un burrone come un fantoccio spezzato, come Francisco Cepeda, giù dal Galibier al Tour del '35. In discesa è più facile farsi molto male, perché si va più forte, ma la morte non ha preferenze, può colpire anche in volata, dove pure si va forte: Sandro Fantini, detto il tamburino di Fossacesia, morto al Giro di Germania. E Agostinho, il toro, fatto cadere da un cane al Giro dell'Algarve dell'84. Serse, il fratello di Fausto Coppi, cade dentro la città di Torino e picchia il capo contro un marciapiede, al Giro del Piemonte del '51. Finisce la corsa, va a complimentarsi col suo amico Bartali, il vincitore, poi va a farsi bello in albergo. Ha un vestito scuro, camicia bianca e cravatta in valigia. Ha un appuntamento galante. E' il vestito che gli metteranno nella bara. Un'auto mette sotto Monseré, un grande talento belga, un venditore di programmi provoca la caduta mortale di Josè Samyn, un francesino dal sorriso largo, a Zingem. Stan Ockers, sopravvissuto a tutte le strade, muore sulla pista di Anversa.

Una moto fa fuori Camille Danguillaume a Monthléry. Alla prima tappa del Giro cadono muoiono Juan Manuel Santisteban nel '76, subito, e dopo due settimane Emilio Ravasio nell'86. E' un lungo elenco, com'è lungo quello dei morti sul lavoro, dei muratori che cadono da un'impalcatura, degli operai schiacciati da una pressa, agganciati da un ingranaggio, avvelenati dalle esalazioni. Di sport, come di tutto, si può morire. Il ciclista sa che può morire e corre per vivere. Il suo paradiso è in pianura. (10 maggio 2011)
(repubblica.it)


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Leone delle Fiandre
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

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GIRO. Oggi niente gara, ma una tappa dedicata a Wouter

Non ci sarà gara, oggi, al Giro d'Italia. Ci sarà il raduno a Quarto dei Mille, ci sarà un minuto di silenzio per onorare la memoria di Wouter Weylandt, ci sarà la partenza e poi si pedalerà con la morte nel cuore fino a Livorno, dove l'arrivo in parata vedrà in prima fila i corridori della Leopard Trek e le maglie del Giro. Per rendere omaggio ad un compagno che è andato in fuga e che ora pedala lassù.


FONTE: tuttobiciweb.it


Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
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cicloweb
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da cicloweb »

Leone delle Fiandre ha scritto:GIRO. Oggi niente gara, ma una tappa dedicata a Wouter

Non ci sarà gara, oggi, al Giro d'Italia. Ci sarà il raduno a Quarto dei Mille, ci sarà un minuto di silenzio per onorare la memoria di Wouter Weylandt, ci sarà la partenza e poi si pedalerà con la morte nel cuore fino a Livorno, dove l'arrivo in parata vedrà in prima fila i corridori della Leopard Trek e le maglie del Giro. Per rendere omaggio ad un compagno che è andato in fuga e che ora pedala lassù.


FONTE: tuttobiciweb.it
Non concordo, secondo me si dovrebbe lottare per onorare Wouter, tutti si dovrebbero impegnare al massimo in suo onore, e il più forte dovrebbe avere l'onore celebrarlo come merita.

Detto ciò questa e solo una opinione personale che conta davvero poco davanti alla tragedia incredibile che ci ha colpiti.

Sigfrid ha scritto:Anche Wout andrebbe onorato. Una tappa corsa in maniera reale e battagliera dove tutti diano il massimo come fosse la tappa decisiva del giro.
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Anche io la penso così, e spero di non offendere nessuno anche io.


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Maìno della Spinetta
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

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“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Camoscio madonita
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Camoscio madonita »

Io invece penso che la scelta di neutralizzare la corsa sia la cosa più giusta...penso che nessuno dei corridori sia nello stato d'animo idoneo per correre normalmente come se nulla fosse successo. Il trauma è troppo forte e vivo. In ogni caso sarebbe stata una corsa falsata dall'emotività (in quel che dico penso soprattutto ai suoi compagni di squadra e agli amici che aveva in gruppo). E ricordiamoci che è una decisione presa del gruppo, non "imposta" dall'alto.

Domani sarà probabilmente un altro giorno, ma oggi è il giorno del ricordo.


Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
pitoro
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da pitoro »


Papà De Zan si starà rivoltando nella tomba. Ieri avrebbe pianto in diretta, avrebbe sofferto forse più di tutti noi. Ma le demenzialità espresse dal figlio in questa intervista non le avrebbe neppure pensate


Strong
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Strong »

pitoro ha scritto:

Papà De Zan si starà rivoltando nella tomba. Ieri avrebbe pianto in diretta, avrebbe sofferto forse più di tutti noi. Ma le demenzialità espresse dal figlio in questa intervista non le avrebbe neppure pensate

a che passi dell'intervista ti riferisci, scusa?
pur non apprezzando particolarmente il giornalista, non trovo nulla di demenziale in quello che ha detto.


i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
pitoro
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da pitoro »

uno che è cresciuto a pane e ciclismo, e che con il ciclismo ci ha pure campato per parecchi anni, sa che certe cose sono impossibili.

Mettere in sicurezza tutte le discese? Perchè lui avrebbe forse messo i materassi all'interno di quella mezza curva dove si è schiantato WW?

Certe discese da non inserire nel percorso? Che significa? Dovrebbe ben sapere che gli incidenti più gravi sono avvenuti in punti non considerabili pericolosi. Dove il rischio è evidente, i corridori tirano i freni.

Il riferimento alle vie di fuga in F1 e Discesa libera è fuorviante e demagogico.

Anche le considerazioni sul doping sprizzano una banalità ingiustificabile per uno come lui. Che vuol dire, poi, "ho scritto più articoli sul doping che sulle corse"? (nemmeno sapevo che dezan jr. scrivesse, ma è ignoranza mia). Se pubblichi 30 righe su Muto e Bosisio, per esempio, e non trovi spazio su una corsa Protour è un tuo problema professionale: ovvero, scrivi quello che ti lasciano (o ti dicono di) scrivere.

In generale il ragazzo ha detto quello che poteva dire chi il ciclismo non lo segue proprio. Per questo lo trovo inaccettabile. E in malafede.


(mi sa che siamo andati OT; sorry)


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Maìno della Spinetta
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Sì, la demagogia in questi momenti stride quanto il cinismo. Anche a me De Zan non è piaciuto.

Un omaggio, una memoria come la tappa di oggi, è come un inchino, ha il sapore della bara portata a braccia, è un momento di umiltà e partecipazione.
Poi la corsa riprenderà da domani, e non è cinismo che riprenda. è la vita che è così.


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Brillo
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Brillo »



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Abajia
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Messaggio da leggere da Abajia »

Sono d'accordo con te, Ettore.
Chi ricorda gli spettatori investiti da una moto nel corso della Roubaix '09? Qualcuno s'è mai sognato di avanzare l'ipotesi di transennare tutti i duecentosessanta e passa chilometri del percorso?
Ultima modifica di Abajia il martedì 10 maggio 2011, 16:59, modificato 1 volta in totale.


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Camoscio madonita
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Camoscio madonita »

Ho molto apprezzato l'interventi di Gianni Mura, soprattutto la metafora del ciclista che muore paragonato al muratore che cade dall'impalcatura ed il soldato semplice che viene mandato in avanscoperta.

Mi unisco alla critiche a ciò che ha detto De Zan, che come diremmo giù in Sicilia con rappresenta neanche l'ombra di suo padre...è pura demagogia paragonare il ciclismo alla F1 o allo sci alpino! A questo punto bisognerebbe correre solo su circuiti, e verrebbe meno la natura stessa del ciclismo, ovvero il contatto con la strada e con il territorio.

edit: e la gente!!!


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Predaking
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Predaking »

Mi ha colpito la telefonata di Bennati, persona che già reputavo profonda e sensibile.

Ha parlato del figlio che aspettano come "speranza" per il futuro della famiglia, lo trovo molto giusto.


alfiso

Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da alfiso »

Predaking ha scritto:Mi ha colpito la telefonata di Bennati, persona che già reputavo profonda e sensibile.

Ha parlato del figlio che aspettano come "speranza" per il futuro della famiglia, lo trovo molto giusto.
Io questa tappa, come ho scritto, non l'avrei neppure voluta vedere corsa.
Ma tutti dobbiamo dare atto alla gente di Toscana che oggi sta fornendo una prova di generosità e di empatia commoventi nei confronti dei ragazzi.
Non c'era spettacolo da vedere e comunque sono tantissimi i toscani lungo le strade. E Bennati è toscano.
E' bello vedere che non siamo del tutto un paese di stronzi egoisti.


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tetzuo
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da tetzuo »

che strazio :(


cicloweb
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da cicloweb »

avevate ragione voi, è stato giusto così.
dopo aver postato sono uscito in bici e ogni ciclista che ho incontrato mi incrociava con uno sguardo triste.
dopo poco mi è passata la voglia pensando a tutto quello che è successo e sono tornato a casa.
è incredibile quello che stanno facendo i corridori e il pubblico, ho cambiato idea sul post precedente.


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robby
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da robby »

permettetemelo...CAZZO quanto ho pianto


"Vai Marco, o salti tu, o salta lui...è saltato lui"
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da AlessandroCam »

Oggi l'intero popolo del ciclismo ha dato una lezione di etica e dignità al Paese. Che si faccia tesoro delle parole del C.T. Bettini : "più rispetto per il ciclismo".


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Admin ha scritto:Tira aria di neutralizzazione.
Domani mattina Genova vedrà una delle partenze più difficili della storia del Giro. :( :( :(
a quanto pare il gruppo vorrebbe ripetere un pò quel che accadde all'indomani della scomparsa di Fabio Casartelli al Tour del 95 (ero un bambino, ma mi ricordo ancora lo strazio raccontato da De Zan). Quindi una tappa tirata lasciando poi soli davanti al gruppo i compagni di Wouter. una neutralizzazione di fatto.
David Millar che domani indosserà la maglia rosa, dedicandola a Weylandt, ha dichiarato a cyclingnews.com che discuterà con i ragazzi della Leopard, con la famiglia di Wouter e con Tyler Farrar (amico fraterno di Weylandt; lo ha definito "un fratello) su ciò che il gruppo farà domani.
Sono sicuro che il gruppo prenderà la migliore decisione.

ero sicuro che oggi i corridori si sarebbero comportati così. Troppo fresco il ricordo per chi con Weylandt ha condiviso ore e ore, se non giornate intere in bici, e anche fuori dal mondo del ciclismo. Oggi era giusto dare un lungo abbraccio, un abbraccio lungo 216 km, al povero Wouter. E i corridori, che sono esseri umanamente superiori, l'han fatto.
Da domani ricomincerà lo spettacolo, fatto di attacchi e inseguimenti, di salite e di discese, di volate e di litigi oltre il traguardo.
Ma oggi era giusto ricordare Wouter, ed era giusto farlo così...

Ciao Wouter.


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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da GiboSimoni »

non voglio far polemica, ma ho seguito quasi tutta la tappa e la trasmissione della de stefano e molti commenti mi son sembrati di una retorica unica e inutili, bastava mandare la corsa o tutta ma senza commenti in religioso silenzio, o giusto un'oretta-mezzoretta senza farne il solito e inutile "processo"


Gibo il migliore!!!!!

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toro
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da toro »

Io non ho visto la tappa, ma solo intravisto qualche momento su eurosport, e volevo evidenziare la loro scelta, quella di non fornire nessun commento alle immagini.
Volevo dire che ho apprezzato questa scelta.


http://www.pcciclismo.net

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Tranchée d'Arenberg
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Re: Giro 2011 - 4a tappa: Quarto dei Mille - Livorno (216 km

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Intanto è arrivata la notizia del ritiro del team Leopard-Trek. I corridori della squadra di Weylandt hanno deciso, così come già fatto da Farrar, di non ripartire domattina.


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