Basta con la Trinità di Aigle

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
meriadoc
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da meriadoc »

ma soprattutto, Stephen Roche è sempre stato così rincoglionito o è solo un'infelice deriva senile?

http://www.cyclingnews.com/news/stephen ... of-cycling


Kruijswijk... il resto è noia

"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
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alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

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Lolloso ha scritto:su cyclingnews ho letto un articolo che parlava della possibile spartizione dei diritti tv tra RCS e squadre se dovesse avvenire vaughters dice che le squadre trarranno grossi vantaggi e porterebbero tutti i migliori atleti perchè avrebbero maggiori ritorni grazie alla visibilità e alle maggiori entrare, secondo voi è possibile un contratto del genere? e sopratutto l'Uci e l' Aso staranno a dormire?
Quando ho letto non ci credevo. L'ho riletto e mi son detto: azzz Rcs respira ancora e pure pensa.
Sperando che il marcio venga pure isolato nel patto di sindacato che la controlla, debbo ammettere la bontà esplosiva dell'idea e che Acquarone ha imbroccato e benissimo la prima uscita felice.
Non so cosa farà Aso, ma il Tour è fortissimo e per qualche tempo staranno a guardare.
L'Uci invece, con sommo gaudio, si fotterà. Per il momento e per qualche decennio ancora il Giro avrà un potenziale superiore a California, cinesi e turchi vari messi assieme.
E se avessimo una federazione decente ed una lega esistente qualcosa si farebbe anche per le altre gare.
Acquarone continua così per cortesia. Quando e da chi meno te lo aspetti :)
BENE COSI' !!! Quella è la strada.
Se mercato deve essere, che sia, se porta benefici a tutti.
Scusate l'euforia, ma ci sta tutta :)


Lolloso
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Lolloso »

io ancora non riesco a decifrare come potrebbe avvenire questa spartizione di diritti tv a primo impatto sembrebbe una buona idea magari faranno un qualcosa tipo champions league dove i diritti tv vengono divisi tra le squadre boh non ci resta che aspettare


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galliano
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da galliano »

meriadoc ha scritto:ma soprattutto, Stephen Roche è sempre stato così rincoglionito o è solo un'infelice deriva senile?

http://www.cyclingnews.com/news/stephen ... of-cycling
Quando l'ho letto non ci credevo. In che mani siamo!
Ma in irlanda che è successo a cavallo degli anni sessanta?


meriadoc
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da meriadoc »

galliano ha scritto:
meriadoc ha scritto:ma soprattutto, Stephen Roche è sempre stato così rincoglionito o è solo un'infelice deriva senile?

http://www.cyclingnews.com/news/stephen ... of-cycling
Quando l'ho letto non ci credevo. In che mani siamo!
Ma in irlanda che è successo a cavallo degli anni sessanta?
eh, boh, ma poi hai letto la parte in cui il corridore dovrebbe rimontare subito in sella e poi eventualmente rendersi conto di essersi rotto una spalla...cioè, io non mi capacito dell'idiozia di certe dichiarazioni
il problema del ciclismo, le magliette aperte sul davanti...


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Admin
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Admin »

L'intervista di Roche mi ricorda questo celebre discorso politico:

:diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Lolloso ha scritto:su cyclingnews ho letto un articolo che parlava della possibile spartizione dei diritti tv tra RCS e squadre se dovesse avvenire vaughters dice che le squadre trarranno grossi vantaggi e porterebbero tutti i migliori atleti perchè avrebbero maggiori ritorni grazie alla visibilità e alle maggiori entrare, secondo voi è possibile un contratto del genere? e soprattutto l'Uci e l' Aso staranno a dormire?
Più ci penso e più l'idea mi piace, vedo solo pro mentre non scorgo dei contro, aldilà dei possibili errori distributivi dei diritti, che possano rendere meno democratico ed efficace il sistema.
Provo a riassumere i pro:
- il Giro sarebbe la prima gara ad introdurre l'innovativo e democratico meccanismo;
- si aumenterebbe il parco di corridori di punta interessati a parteciparvi;
- aumenterebbe l'interesse complessivo per la prova e l'allargamento di interesse a nuovi paesi che quindi ne acquisirebbero i diritti;
- sarebbe una risposta di mercato all'arroganza inconcepibile della concorrenza interna dell'Uci, che in tal modo avrebbe meno potere contrattuale nel contrapporre al Giro un California od una porcata cinese qualsiasi ad una delle sue classiche; i cinesi potranno avere più soldi, ma vendere i diritti al mercato ciclistico "reale"di una classica europea è molto più agevole di una gara piatta da correre con la maschera a gas;
- il Giro ne avrebbe (almeno nel medio termine, 3 anni) un ritorno anche sul piano dei riscontri pubblicitari (per ora italocentrici);
- il meccanismo adottato dal Giro si allargherebbe a macchia d'olio e ciò comporterebbe un reale riequilibrio delle prove del ciclismo vero, reale a discapito di quello fasullo, quello di plastica creato dal soldo facile per il clan irlandese;
- il riequilibrio dei valori in campo indotto dal meccanismo economico obbligherebbe l'Uci a rivedere (grazie a miti consigli) le sue politiche e quindi si avrebbe un ritorno ai valori tradizionali (che valorizzerebbero le nuove prove solo se basate su un effettivo movimento ed interesse internazionale);
- le altre gare italiane sarebbero positivamente costrette a consorziarsi un "coppa italia", con diritti per tutte le prove acquisiti in toto e costi di produzione televisiva ottimizzati da economie di scala;
- in tal modo, per la prima fase almeno certamente, il Giro uscirebbe dall'accerchiamento imposto attualmente dalla possibile sinergia Tour-Vuelta;
- in generale al movimento pro (alle squadre) deriverebbero risorse nuove aggiuntive, ed in qualche modo alternative in tempo di crisi, alle solite risorse solo pubblicitarie;
- la redistribuzione dei diritti tv comporterebbe un minor trauma per quelle squadre che vengono a mancare del main sponsor d'improvviso concedendo loro un maggior tempo per reperire risorse; in tal modo le strutture delle squadre potrebbero divenire più solide e durature di quelle attuali, con vita media di 5-6 anni e magari, pure radicate territorialmente facendo scattare quei meccanismi identificativi tipici del calcio;
- il valore dei diritti tv ed il relativo esborso renderebbero i vari broadcaster locali più esigenti con la Rai (o chi per lei) per realizzare un prodotto sempre migliore, competitivo ed appealing per gli investitori pubblicitari (magari evitando prodotti per i "problemi erettili");

Diamo ad Acquarone ciò che è di Acquarone, se avrà il coraggio di andare sino in fondo.


Strong
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Strong »

alfiso ha scritto: Diamo ad Acquarone ciò che è di Acquarone, se avrà il coraggio di andare sino in fondo.
mi auguro che anche altri si rendano conto delle potenzialità e delle intuizioni di Acquarone, uscendo dalla stucchevole ed ignobile "moda" di criticare a prescindere chiunque abbia una posizione decisionale


i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
stefanorosia
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da stefanorosia »

alfiso ha scritto:
Lolloso ha scritto:su cyclingnews ho letto un articolo che parlava della possibile spartizione dei diritti tv tra RCS e squadre se dovesse avvenire vaughters dice che le squadre trarranno grossi vantaggi e porterebbero tutti i migliori atleti perchè avrebbero maggiori ritorni grazie alla visibilità e alle maggiori entrare, secondo voi è possibile un contratto del genere? e soprattutto l'Uci e l' Aso staranno a dormire?
Più ci penso e più l'idea mi piace, vedo solo pro mentre non scorgo dei contro, aldilà dei possibili errori distributivi dei diritti, che possano rendere meno democratico ed efficace il sistema.
Provo a riassumere i pro:
- il Giro sarebbe la prima gara ad introdurre l'innovativo e democratico meccanismo;
- si aumenterebbe il parco di corridori di punta interessati a parteciparvi;
- aumenterebbe l'interesse complessivo per la prova e l'allargamento di interesse a nuovi paesi che quindi ne acquisirebbero i diritti;
- sarebbe una risposta di mercato all'arroganza inconcepibile della concorrenza interna dell'Uci, che in tal modo avrebbe meno potere contrattuale nel contrapporre al Giro un California od una porcata cinese qualsiasi ad una delle sue classiche; i cinesi potranno avere più soldi, ma vendere i diritti al mercato ciclistico "reale"di una classica europea è molto più agevole di una gara piatta da correre con la maschera a gas;
- il Giro ne avrebbe (almeno nel medio termine, 3 anni) un ritorno anche sul piano dei riscontri pubblicitari (per ora italocentrici);
- il meccanismo adottato dal Giro si allargherebbe a macchia d'olio e ciò comporterebbe un reale riequilibrio delle prove del ciclismo vero, reale a discapito di quello fasullo, quello di plastica creato dal soldo facile per il clan irlandese;
- il riequilibrio dei valori in campo indotto dal meccanismo economico obbligherebbe l'Uci a rivedere (grazie a miti consigli) le sue politiche e quindi si avrebbe un ritorno ai valori tradizionali (che valorizzerebbero le nuove prove solo se basate su un effettivo movimento ed interesse internazionale);
- le altre gare italiane sarebbero positivamente costrette a consorziarsi un "coppa italia", con diritti per tutte le prove acquisiti in toto e costi di produzione televisiva ottimizzati da economie di scala;
- in tal modo, per la prima fase almeno certamente, il Giro uscirebbe dall'accerchiamento imposto attualmente dalla possibile sinergia Tour-Vuelta;

- in generale al movimento pro (alle squadre) deriverebbero risorse nuove aggiuntive, ed in qualche modo alternative in tempo di crisi, alle solite risorse solo pubblicitarie;
- la redistribuzione dei diritti tv comporterebbe un minor trauma per quelle squadre che vengono a mancare del main sponsor d'improvviso concedendo loro un maggior tempo per reperire risorse; in tal modo le strutture delle squadre potrebbero divenire più solide e durature di quelle attuali, con vita media di 5-6 anni e magari, pure radicate territorialmente facendo scattare quei meccanismi identificativi tipici del calcio;
- il valore dei diritti tv ed il relativo esborso renderebbero i vari broadcaster locali più esigenti con la Rai (o chi per lei) per realizzare un prodotto sempre migliore, competitivo ed appealing per gli investitori pubblicitari (magari evitando prodotti per i "problemi erettili");

Diamo ad Acquarone ciò che è di Acquarone, se avrà il coraggio di andare sino in fondo.

Approvo ogni parola del tuo intervento e anche di quello precedente ........ speriamo solo che l'idea si tramuti in realtà


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

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alfiso ha scritto:
Lolloso ha scritto:su cyclingnews ho letto un articolo che parlava della possibile spartizione dei diritti tv tra RCS e squadre se dovesse avvenire vaughters dice che le squadre trarranno grossi vantaggi e porterebbero tutti i migliori atleti perchè avrebbero maggiori ritorni grazie alla visibilità e alle maggiori entrare, secondo voi è possibile un contratto del genere? e soprattutto l'Uci e l' Aso staranno a dormire?
Più ci penso e più l'idea mi piace, vedo solo pro mentre non scorgo dei contro, aldilà dei possibili errori distributivi dei diritti, che possano rendere meno democratico ed efficace il sistema.
Provo a riassumere i pro:
- il Giro sarebbe la prima gara ad introdurre l'innovativo e democratico meccanismo;
- si aumenterebbe il parco di corridori di punta interessati a parteciparvi;
- aumenterebbe l'interesse complessivo per la prova e l'allargamento di interesse a nuovi paesi che quindi ne acquisirebbero i diritti;
- sarebbe una risposta di mercato all'arroganza inconcepibile della concorrenza interna dell'Uci, che in tal modo avrebbe meno potere contrattuale nel contrapporre al Giro un California od una porcata cinese qualsiasi ad una delle sue classiche; i cinesi potranno avere più soldi, ma vendere i diritti al mercato ciclistico "reale"di una classica europea è molto più agevole di una gara piatta da correre con la maschera a gas;
- il Giro ne avrebbe (almeno nel medio termine, 3 anni) un ritorno anche sul piano dei riscontri pubblicitari (per ora italocentrici);
- il meccanismo adottato dal Giro si allargherebbe a macchia d'olio e ciò comporterebbe un reale riequilibrio delle prove del ciclismo vero, reale a discapito di quello fasullo, quello di plastica creato dal soldo facile per il clan irlandese;
- il riequilibrio dei valori in campo indotto dal meccanismo economico obbligherebbe l'Uci a rivedere (grazie a miti consigli) le sue politiche e quindi si avrebbe un ritorno ai valori tradizionali (che valorizzerebbero le nuove prove solo se basate su un effettivo movimento ed interesse internazionale);
- le altre gare italiane sarebbero positivamente costrette a consorziarsi un "coppa italia", con diritti per tutte le prove acquisiti in toto e costi di produzione televisiva ottimizzati da economie di scala;
- in tal modo, per la prima fase almeno certamente, il Giro uscirebbe dall'accerchiamento imposto attualmente dalla possibile sinergia Tour-Vuelta;
- in generale al movimento pro (alle squadre) deriverebbero risorse nuove aggiuntive, ed in qualche modo alternative in tempo di crisi, alle solite risorse solo pubblicitarie;
- la redistribuzione dei diritti tv comporterebbe un minor trauma per quelle squadre che vengono a mancare del main sponsor d'improvviso concedendo loro un maggior tempo per reperire risorse; in tal modo le strutture delle squadre potrebbero divenire più solide e durature di quelle attuali, con vita media di 5-6 anni e magari, pure radicate territorialmente facendo scattare quei meccanismi identificativi tipici del calcio;
- il valore dei diritti tv ed il relativo esborso renderebbero i vari broadcaster locali più esigenti con la Rai (o chi per lei) per realizzare un prodotto sempre migliore, competitivo ed appealing per gli investitori pubblicitari (magari evitando prodotti per i "problemi erettili");

Diamo ad Acquarone ciò che è di Acquarone, se avrà il coraggio di andare sino in fondo.
Non son molto d'accordo
1) ma i diritti tv attuali del giro chi li prende ? Rcs organizzazioni , che non naviga certo nell'oro.. se gli togli altri soldi..
2) Diritti Esteri ? Mica è il calcio , stiamo parlando del Giro . Gia' esser trasmessi in chiaro in Germania , Russia , Gran Bretagna sarebbe un successo.
La Premier League a inizio anni 90 regalava i diritti per i paesi dell'Oriente , dopo 15anni han cominciato a raccogliere i frutti
In piu' Visto l'audience tv , la Rai strapaga il Giro (come Europei e Olimpiadi)


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Winter ha scritto: Non son molto d'accordo
1) ma i diritti tv attuali del giro chi li prende ? Rcs organizzazioni , che non naviga certo nell'oro.. se gli togli altri soldi..
2) Diritti Esteri ? Mica è il calcio , stiamo parlando del Giro . Gia' esser trasmessi in chiaro in Germania , Russia , Gran Bretagna sarebbe un successo.
La Premier League a inizio anni 90 regalava i diritti per i paesi dell'Oriente , dopo 15anni han cominciato a raccogliere i frutti
In piu' Visto l'audience tv , la Rai strapaga il Giro (come Europei e Olimpiadi)
Nella stretta attualità hai degli elementi di ragione assolutamente ed indiscutibilmente; in termini assoluti e prospettivi direi di no, perchè stando fermo muori.
Credo che sia questa la specifica mission, l'area sui cui deve lavorare Acquarone, ovvero il motivo stesso del suo incarico, perchè ciclisticamente penso ci possano essere stati altri personaggi più adatti.
Non è vero che la Rai strapaga il Giro, perchè rientra in un ragionamento complessivo. La Rai non ci perde denaro nella operazione Giro ed inoltre svolge un ruolo di servizio pubblico e di promozione del prodotto Italia in una fase pre-estiva.
Oggi il valore dei diritti è basso, ma bisogna lavorare per aumentarlo e per fare ciò Rcs ha due leve:
- migliorare la qualità delle squadre WT presenti
- sacrificare qualche wild card a discapito del movimento italiano (e questo è tristissimo).
Per perseguire la prima strada (vista la preminenza del ranking Uci, a prescindere dai valori in campo che queste presentino) bisogna trovare incentivazioni affinchè le squadre portino qui i migliori (lavorare sui percorsi non è di grande aiuto, Zomegnan su quel fronte le ha provate tutte) e il pour parlez con Vaughters a quello serviva. Purtroppo leggendo l'intervista di CW ci si rende conto che la cosa è solo embrionale e che non dovesse essere divulgata stante il disappunto di Acquarone.
A prescindere da quanto avverrà, mantenere lo status quo è per il Giro insostenibile (come pure per il prodotto Italia) e qualcosa ci si dovrà inventare.


prof
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

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alfiso ha scritto:
...
A prescindere da quanto avverrà, mantenere lo status quo è per il Giro insostenibile (come pure per il prodotto Italia) e qualcosa ci si dovrà inventare.


Condivido tutte le perplessità di Winter e, allo stesso tempo, condivido "massime" (per citare Lemond) anche questa chiusura del tuo post. Arriverei anche ad affermare che l'organizzatore (Gazzetta, in questo caso) potrebbe essere il piu' idoneo a gestire i proventi. Resta appunto da vedere se si possa o meno rastrellare un centone perchè questa, ad occhio, è la cifra che occorre. Un po' tanto per il ciclismo in tv.


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

alfiso ha scritto: Nella stretta attualità hai degli elementi di ragione assolutamente ed indiscutibilmente; in termini assoluti e prospettivi direi di no, perchè stando fermo muori.
Credo che sia questa la specifica mission, l'area sui cui deve lavorare Acquarone, ovvero il motivo stesso del suo incarico, perchè ciclisticamente penso ci possano essere stati altri personaggi più adatti.
Non è vero che la Rai strapaga il Giro, perchè rientra in un ragionamento complessivo. La Rai non ci perde denaro nella operazione Giro ed inoltre svolge un ruolo di servizio pubblico e di promozione del prodotto Italia in una fase pre-estiva.
Oggi il valore dei diritti è basso, ma bisogna lavorare per aumentarlo e per fare ciò Rcs ha due leve:
- migliorare la qualità delle squadre WT presenti
- sacrificare qualche wild card a discapito del movimento italiano (e questo è tristissimo).
Per perseguire la prima strada (vista la preminenza del ranking Uci, a prescindere dai valori in campo che queste presentino) bisogna trovare incentivazioni affinchè le squadre portino qui i migliori (lavorare sui percorsi non è di grande aiuto, Zomegnan su quel fronte le ha provate tutte) e il pour parlez con Vaughters a quello serviva. Purtroppo leggendo l'intervista di CW ci si rende conto che la cosa è solo embrionale e che non dovesse essere divulgata stante il disappunto di Acquarone.
A prescindere da quanto avverrà, mantenere lo status quo è per il Giro insostenibile (come pure per il prodotto Italia) e qualcosa ci si dovrà inventare.
Non dico di star fermo
ma regalare i diritti tv a vari paesi chiave stile Premier non sarebbe meglio ? Adesso non guadagneresti nulla ma tra dieci anni ?
La Rai , per gli audience attuali strapaga il Giro. Manda due puntate della Signora in Giallo al suo posto.. per il 90% delle tappe perdi di pochissimo la sfida. solo che risparmi tantissimi soldi
I due grossi problemi del ciclismo son la mancanza di credibilita' (le classifiche ufficiali arrivano dopo due o tre anni..) e la mancanza di personaggi


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Le vostre perplessità, più che legittime e concrete, riguardano il percorso per arrivare allo scopo. Io mi ero forse troppo focalizzato su quello, anche perchè la chiave di lettura Uci era stata (giustamente) quella data da Lolloso, dato il 3d.
Concordo con Winter sulla opportunità di cedere a titolo gratuito i diritti in qualche paese asiatico, ma non ritengo che ciò possa essere utile in paesi est-europei o americani.
Sarà una bestemmia finanziaria per il momento, ma io ritengo che lo Stato debba investire nel Giro per rilanciarlo e consentirgli di competere a livello internazionale. Non c'è investimento turistico migliore.
Ritengo fuorviante il discorso auditel, invece, per due ragioni:
- non è paragonabile un investimento pubblicitario nella "signora in giallo" con uno virale nello sport ed in particolare in un evento tradizionale e nazionale come il Giro;
- i dati Auditel non considerano l'utenza internet che negli ultimi anni si è dimostrata considerevole (firewall permettendo).
Al pomeriggio anche il calcio soffrirebbe con la signora in giallo.


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

Auditel era per aver dati concreti
Che il ciclismo abbia perso tantissimi appassionati lo vedi dalla gente sulle strade , dalla crisi di tesserati (reali) , dai discorsi che si fanno con amici o conoscenti che non l seguono
da Cipollini , Pantani ecc siam passati a ?? Signori Nessuno
Mi basterebbe un Voeckler Italiano che fara' smorfie ecc ma è sicuramente un personaggio
Mi basterebbe un Giro stile quello 2004 , con tradimenti e ripicche ecc (e dopo Pantani ha le audience piu' alte)
Non i robottini senza carisma che contano le pedalate


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Scusate l'OT, ma da qualche tempo, forse per la mia dieta povera di fibre e per il nervosismo del periodo, avevo manifestato problemi di evacuazione. Fine OT

Poi qualche giorno fa ho trovato una bomba di rimedio, ho appeso questo poster nel cesso del mio ufficio e la vita è tornata a ... scorrere felice.
Thank YOU LORD. Non puoi immaginare quanto tu mi sia di aiuto e di conforto. :D
Immagine


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Si parla tanto di Giro, di come rilanciarlo, di come valorizzarlo. Bene ...

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 49668&tp=n
Alain Rumpf ci sta lavorando alacremente. «Siamo impegnati in discussioni importanti con la Federazione russa e speriamo di arrivare presto a concretizzare il progetto» spiega il direttore di Global Cycling Promotion, il braccio organizzativo dell'UCI. L'oggetto del contendere è la nuova corsa a tappe russa - 8 giorni - che dovrebbe collegare Mosca a Sochi (città che fra l'altro ospiterà i Giochi Olimpici Invernali nel 2014).
Per una corsa che nasce, ce ne sono altre che soffrono, soprattutto il Giro d'Italia: se il progetto andrà finalmente in posto, la corsa russa si disputerà infatti in maggio ed entrerà a far parte del circuito World Tour. Quindi il rischio che si abbassi la qualità dei partecipanti al Giro cresce ulteriormente: in concomitanza alla corsa rosa, infatti, si disputa già il Giro di California che interessa molto alle formazioni americane e anglofone in genere (molte schierano lì i loro uomini migliori e non li portano al Giro) e se le squadre di serie A saranno costrette a dividersi addirittura in tre con la gara russa che porterà punti pesanti quasi quanto il Giro, è facile capire come la corsa di casa nostra sia destinata a soffrire pene ulteriori. Con mille ringraziamenti a chi governa il ciclismo mondiale...


Come si fa ad andare avanti così? Ma perchè teniamo ancora dei rappresentanti (si fa per dire) nell'Uci?
Quando ritroveremo un po' di orgoglio nazionale? Rcs batti un colpo!


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

Quest'anno la gara russa non c'era ma lo spettacolo è stato disastroso
L'UCI , sull'attuale situazione del Giro non centra nulla
Quelli che eran in California , il Giro non l'avrebbero fatto comunque


jumbo
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da jumbo »

:twisted: ma sì appunto, la facciano in agosto che sono già lì vicino col giro di polonia. a maggio c'è già parecchio affollamento.


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Winter ha scritto:Quest'anno la gara russa non c'era ma lo spettacolo è stato disastroso
L'UCI , sull'attuale situazione del Giro non centra nulla
Quelli che eran in California , il Giro non l'avrebbero fatto comunque
Winter perchè guardi sempre la pagliuzza e non la trave?
Mettere una potenziale ed una vera prova WT in contemporanea col Giro significa sabotarlo a tutti gli effetti !!!
Il sabotaggio avviene oltretutto da parte del massimo organismo internazionale.
Nel momento in cui il potere russo sente di poter essere determinante nelle scelte future del mondo ciclistico (ad un anno dai rinnovi delle cariche) ecco che il Sochi diventa WT e posto in calendario a danno del Giro.
Come fai a non cogliere, anzi a non voler cogliere (che è ben diverso)?
Se poi l'attuale dirigenza Fci (sostanzialmente allineata al potere Uci) dovesse saltare, cosa non remota, vedrai che l'ostracismo di McQuaid e del turista per caso Alain Rumpf toccherà livelli parossistici, perchè la rinascita del ciclismo mondiale ripartirà con il rialzarsi dell'elefante italiano adesso narcotizzato (anzi naROCCOtizzato).

Ps. con ciò nessuno nega i problemi del Giro ed in generale i problemi "italiani"


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

alfiso ha scritto:
Winter ha scritto:Quest'anno la gara russa non c'era ma lo spettacolo è stato disastroso
L'UCI , sull'attuale situazione del Giro non centra nulla
Quelli che eran in California , il Giro non l'avrebbero fatto comunque
Winter perchè guardi sempre la pagliuzza e non la trave?
Mettere una potenziale ed una vera prova WT in contemporanea col Giro significa sabotarlo a tutti gli effetti !!!
Il sabotaggio avviene oltretutto da parte del massimo organismo internazionale.
Nel momento in cui il potere russo sente di poter essere determinante nelle scelte future del mondo ciclistico (ad un anno dai rinnovi delle cariche) ecco che il Sochi diventa WT e posto in calendario a danno del Giro.
Come fai a non cogliere, anzi a non voler cogliere (che è ben diverso)?
Se poi l'attuale dirigenza Fci (sostanzialmente allineata al potere Uci) dovesse saltare, cosa non remota, vedrai che l'ostracismo di McQuaid e del turista per caso Alain Rumpf toccherà livelli parossistici, perchè la rinascita del ciclismo mondiale ripartirà con il rialzarsi dell'elefante italiano adesso narcotizzato (anzi naROCCOtizzato).
Ps. con ciò nessuno nega i problemi del Giro ed in generale i problemi "italiani"
Partiamo da due idee differenti , a me non interessa far diventare il Giro un Tour bis
Dal 1984 ad oggi ho seguito quasi tutte le tappe. Noioso come quello di quest'anno non l'ho mai visto
Fino a pochi anni fa c'erano 13-14 squadre italiane e 5-6 straniere , il giro aveva una starting list poco internazionale , pero' era seguitissimo in Italia (e pure all'estero stravedevano per la nostra corsa , bastava andar su forum francesi o belgi) , vero c'erano le tappe di trasferimento dove andavano a 30 di media pero c'erano le tappe di Montagna che iniziavano a 60 dall'arrivo. In una tappa come quella di oggi nel 2003 , i vari Simoni , Garzelli , Pantani ecc avrebbero dato battaglia dalla prima ascensione a Pampeago (o addirittura sul Manghen).. invece oggi nulla (a parte i 4 km finali come certi Tour e tante Vuelte) , in compenso c'e' la prima ora di corsa a quasi 50 di media ogni giorno..
Anni fa mi disperavo perche' quando la Rai si collegava la corsa era gia' partita da un bel po , adesso fanno dirette integrali o 100 km di diretta al giorno mi dispero per gli sbadigli (vedo la corsa quasi sempre in registrata causa il lavoro, oggi mi ero ripromesso di vederla dai 60 all'arrivo.. ho dovuto tirare avanti fino ai 7 all'arrivo per la noia)


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Il tuo ragionamento non fa una grinza.
Ma se un bambino è maleducato ce la dobbiamo prendere col bambino? Ovvero, non è meglio andare ad indagare l'origine della "maleducazione"?
Con una gran parte del gruppo che è qua al Giro per mero onor di firma (garantito WT) dove possiamo andare?

Per capire invece da quale punto di vista io parlo ti invito a leggere l'ultimo capitolo di questo articolo:
http://www.newsciclismo.com/index.php?o ... &Itemid=62

E' illuminante per capire in che razza di vicolo cieco noi italiani ci siamo cacciati.
E' evidente che ad Aigle non vedano uno spazio di "mercato" per Rcs od altro soggetto. Vogliono reggere il governo del ciclismo attraverso un rapporto privilegiato fra Aso e Uci. Se quelli di Rcs lisciano il pelo all'attuale dirigenza, oggi possiamo dire con certezza che "NON HANNO FUTURO".
Riguardo poi all'espressione politica della Fci nella Uci, il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Italiani!!! Uno scatto di orgoglio adesso :)

RAPPORTI INTERNAZIONALI
In occasione dei Campionati del Mondo Mendrisio 2009 si è svolto il Congresso dell’Unione Ciclistica Internazionale per il rinnovo delle cariche. La composizione del nuovo Direttivo è frutto della politica attuata all’interno della Unione Ciclistica Europea negli ultimi anni e scaturita nel Congresso che si è svolto in Grecia nel mese di marzo 2009. E’ anche l’approdo del lungo percorso che in qualche maniera la Fci ha pilotato e gestito, svolgendo spesso un ruolo d’avanguardia nell’aspra controversia fra UCI ed organizzatori dei Grandi Giri. Percorso che ha avuto un primo sbocco in occasione dei Mondiali di Ciclocross, alle Bandie di Treviso, con l’accordo tra UCI e le sei Federazioni storiche, consolidato poi con la tregua di Varese e con la rinuncia a una candidatura concorrente all’attuale Presidenza.
L’assise elettiva di tutte le federazioni ciclistiche nazionali ha fatto registrare un grande successo del ciclismo italiano e personale di Renato Di Rocco, eletto prima nel Consiglio Direttivo dell’UCI, e poi Vice Presidente con 13 voti su 14 esprimibili.
Questo largo consenso premia la coerenza delle posizioni assunte dal Presidente della FCI, su mandato del Consiglio Federale, in merito temi più scottanti del ciclismo internazionale, in particolare:
la difesa delle corse storiche, della grande tradizione e dei valori autentici del ciclismo contro una visione prevalentamente commerciale e astratta;
il richiamo a una politica di rigore e di rispetto delle regole in materia antidoping, nel quadro della separazione dei poteri, dell’uniformità dei controlli e delle sanzioni;
la promozione di un piano solidale più incisivo per lo sviluppo del ciclismo nel mondo, e via elencando.


Come dire che l'inkiappettamento del ciclismo italiano è stato pilotato e gestito con mani proprie. Che tocco artigianale!


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Dopo questa intervista:
MCQUAID. «Pressione sulle squadre, Sky e Liquigas sono l'esempio
Pat McQuaid, presidente dell’UCI, si aspetta maggiore collaborazione da parte delle squadre professionistiche nella prevenzione del doping. Ne ha parlato ieri con i colleghi de L'Equipe e vi proponiamo un estratto delle sue dichiarazioni.

Lei ha lanciato l'idea che sia l’UCI, piuttosto che le federazioni nazionali, ad emettere il primo grado di giudizio. A che punto siamo con questo progetto?
«Studiamo come possiamo attuare e finanziare questa iniziativa. Questa soluzione permetterebbe di evitare alcuni problemi sollevati dalle Federazioni che hanno un modo di pensare un po 'troppo nazionalistico'. Non ci sono ostacoli giuridici al progetto, penso che si possa essere operativi all'inizio del prossimo anno».
L’Uci spinge per la globalizzazione del ciclismo, ma il calendario si è decisamente complicato.
«Un gruppo di lavoro ha affrontato questo problema, sono rimasti due giorni chiusi in un hotel. Rivedremo le date e le regole di partecipazione per ottenere un calendario più chiaro e più lineare. Anche il sistema di assegnazione dei punti tra squadre di diverse categorie è al centro di questa riflessione».
In materia di doping, avete misurato l’impatto della condanna di Contador? Al suo ritorno, non conquisterà punti per due anni ...
«E su questo argomento la Saxo Bank ci ha messo addosso una grande pressione. Ma abbiamo argomenti per difenderci se si dovesse andare al TAS. Da parte mia, sono pronto a mettere pressione sulle squadre. È stato chiesto loro di adottare un nuovo codice di condotta: hanno detto di no. Ora, voglio che adottino clausole contrattuali con i corridori. Questo è un deterrente significativo. Contrattualmente, le squadre possono permettersi cose che noi non possiamo fare».
Bisogna inoltre sottolineare l'aspetto deterrente del passaporto biologico ...
«Penso che le cose stiano davvero cambiando nel ciclismo. Lo abbiamo visto anche durante l'ultimo Giro. Ci sono segnali che non tradiscono. In termini sportivi, non vediamo più certi schemi che si ripetono. Per esempio, non abbiamo più visto treni di otto corridori della stessa squadra imporre il ritmo. Penso di poter dire che prima, il potenziale di un corridore dosser per l'80% frutto del lavoro e per il 15-20% del doping. Oggi, questo ​​15-20% sono forniti da una formazione più scientifica, più specializzata, più individualizzata. Vediamo il lavoro di alcune squadre, come Sky o Liquigas, per esempio».
da l'equipe


sorgono una serie di punti interrogativi, anche se va dato atto al Lord di parlare sempre chiaro (e di aver sempre una certa sfiga nel tempismo); peraltro non si capisce mai se pensa una cosa e ne dice un'altra, o se ne pensa un'altra e parla per dirne una (così "ad minchiam").
Le domande sono:
1) con il primo grado di giudizio affidato all'Uci, il secondo di chi sarà? E' vero che tanti hanno più giudizio dell'Uci ma, sulla scorta dell'esperienza, mi fiderei di più dei giudici italiani (pure di quelli più chiacchierati) ed è tutto dire.
2) "Un gruppo di lavoro ha affrontato questo problema, sono rimasti due giorni chiusi in un hotel." Chi è passato a pulire poi? Hanno portato via i preservativi e le bottiglie di champagne? Il calendario è veramente un rompicapo, fa venire la cervicale.
3) Quando il Lord dice "non abbiamo più visto treni di otto corridori della stessa squadra imporre il ritmo" a chi si riferisce? Perchè treni così se ne ricordano nel passato ed erano tutti telecomandati da un generale texano, David Lance Drockett, suo grande amico e sodale. Pat se continui così finisci in analisi. Confessa, parla, liberati. Ti sarà di conforto. Io in tempi recenti ho visto solo due squadre imporre il ritmo, e sono proprio Sky e Liquigas e non per esempio. La prima lo fa in modo vincente, la seconda (al giro almeno) no.
Pat, nelle gaffe, sei un fenomeno.


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

http://www.cyclismactu.net/news-mondiau ... 25535.html

La Francia si candida ad organizzare tutti i mondiali nel 2017.. ma la cosa interessante , che non conoscevo , era..

il se pourrait donc que dès 2017, on puisse voir une épreuve mondiale sur le sol français : "Les Championnats du monde sont attribués jusqu'en 2015, et même 2016 puisqu'il y a une option ferme qui a été mise. On a Florence (Italie) en 2013, Ponferrada en Espagne en 2014, Richmond aux Etats-Unis en 2015, le Qatar en 2016. On est donc dans une hypothèse de candidature française en 2017", continue Lappartien.

Qatar 2016!!!!


meriadoc
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da meriadoc »

la sede nel 2016 non è stata ancora decisa, c'era anche in corsa Bergen in Norvegia


Kruijswijk... il resto è noia

"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
21/01/2017 barrylyndon su Porte
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cauz.
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da cauz. »

meriadoc ha scritto:la sede nel 2016 non è stata ancora decisa, c'era anche in corsa Bergen in Norvegia
io ho letto di bergen gia' assegnato. a questo punto l'intrigo si fa misterioso :)


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Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

be speriamo vincano i norvegesi.. anche se contro i petroldollari c'e' poco da fare (suppongo il percorso sia' iper piatto..)


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Seb
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Seb »

Winter ha scritto:anche se contro i petroldollari c'e' poco da fare (suppongo il percorso sia' iper piatto..)
Beh se servisse da qui al 2016 non ci vuole niente a costruire una salita :D


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

Seb ha scritto:
Winter ha scritto:anche se contro i petroldollari c'e' poco da fare (suppongo il percorso sia' iper piatto..)
Beh se servisse da qui al 2016 non ci vuole niente a costruire una salita :D
1,5 km al 8% , 120 metri di dislivello , fattibile..
Corsa serale (perche' anche a Settembre la temperatura è troppo alta) , 10 spettatori..


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Seb ha scritto:
Winter ha scritto:anche se contro i petroldollari c'e' poco da fare (suppongo il percorso sia' iper piatto..)
Beh se servisse da qui al 2016 non ci vuole niente a costruire una salita :D
Infatti ne avevano infatti parlato. Mount McQuaida :D
Winter ha scritto:10 spettatori..
sopravvissuti :)

In ogni caso anche per Bergen va rivisto il calendario. A fine settembre fa freddo, molto freddo; non è Oslo.


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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

alfiso ha scritto:
Seb ha scritto:
Winter ha scritto:anche se contro i petroldollari c'e' poco da fare (suppongo il percorso sia' iper piatto..)
Beh se servisse da qui al 2016 non ci vuole niente a costruire una salita :D
Infatti ne avevano infatti parlato. Mount McQuaida :D
Winter ha scritto:10 spettatori..
sopravvissuti :)

In ogni caso anche per Bergen va rivisto il calendario. A fine settembre fa freddo, molto freddo; non è Oslo.
Be Oslo nel 1993.. non fu certo estiva.. io la ricordo solo per le cadute e il freddo


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Laura Grazioli
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Laura Grazioli »

Fidatevi i petroldollari (o corone) esistono anche in Norvegia, visto che è la loro prima economia.


Un uomo comincerà a comportarsi in maniera ragionevole solo quando avrà esaurito ogni altra possibile soluzione
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

Pero' in Norvegia li mettono in un fondo d'investimento (che tra l'altro investe solo in determinate societa' , eticamente approvate , non nella Lehman Brothers..) , pensando gia' al futuro , quando i giacimenti si esauriranno
Quelli del Qatar invece faranno 12 stadi da 40000/80000 posti per un paese che non arriva a un ml di persone..
o comprano Malaga , Psg ecc


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Laura Grazioli
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Laura Grazioli »

Si anche io ho letto quello, ma se ne leggono di cose che poi non sono vere... di solito avere il petrolio scatena ciò che di peggio esiste...


Un uomo comincerà a comportarsi in maniera ragionevole solo quando avrà esaurito ogni altra possibile soluzione
alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Smentisco quanto scritto sopra. Un mio amico mi dice che Bergen è leggermente più temperata di Oslo. Mi sbagliavo.
Me la ricordavo erroneamente più a nord, non so perchè vicina a Trondheim.
Ultima modifica di alfiso il lunedì 25 giugno 2012, 19:48, modificato 1 volta in totale.


jumbo
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da jumbo »

bergen è sull'atlantico, quindi riceve più di oslo gli effetti della corrente del golfo.


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

jumbo ha scritto:bergen è sull'atlantico, quindi riceve più di oslo gli effetti della corrente del golfo.
Yes! In ogni caso ad andar bene ci sono 12 gradi. Se piove e c'è vento (come nel 93) son dolori.


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

Laura Grazioli ha scritto:Si anche io ho letto quello, ma se ne leggono di cose che poi non sono vere... di solito avere il petrolio scatena ciò che di peggio esiste...
che malfidente :D

Il fondo d'investimento

http://en.wikipedia.org/wiki/The_Govern ... _of_Norway

I Norvegesi non son gli arabi (Abu dhabi a parte), non guardano solo al presente


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Aggiungeteci poi il carbone delle Svallborg con cui i cinesi fanno l'acciaio per i loro grattacieli.
E' un paese che vive benissimo, non c'è dubbio, dove pure gli studenti sono stipendiati. Però ... Thor vive a Montecarlo.


KELLY1
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da KELLY1 »

il caldo sole della costa azzurra è meglio del gelo norvegese .
il calore riscalda e migliora i rendimenti dei dollari :dollar: a causa delle minor tasse .


dietzen
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da dietzen »

ma non c'era anche namur candidata per il 2016? se si è ritirata peccato perchè il percorso (quello del circuito finale del gp di vallonia) sarebbe splendido.


Admin
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Admin »

alfiso ha scritto:Se piove e c'è vento (come nel 93) son dolori.
(E nel '93 si correva ad agosto...)


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Seb
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Seb »

Intervista a PMQ http://www.letemps.ch/Page/Uuid/ab822ca ... a838eb%7C0

Edit: se non si apre cliccate qui http://www.google.it/search?sugexp=chro ... t+pas+loin e aprite il primo link, ci sono dei passaggi abbastanza interessanti


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Purtroppo richiede la registrazione. Faccio un copy paste.
La posto qua intanto. Ci sono cose "interessanti".

Pat McQuaid: «le dopage n’est pas loin»

PAR ARIANE PELLATON
Rencontré à la veille du Tour de France, le président de l’UCI évoque un sport en pleine mutation
Le Temps: En tant qu’Irlandais, que vous inspire ce Tour de France 2012, dont les favoris surfent sur une vague anglo-saxonne récente?

Pat McQuaid: C’est un signe que le cyclisme est désormais un sport mondial. Il est dommage qu’Andy Schleck ne soit pas présent, il aurait animé la course. Cadel Evans et Bradley Wiggins sont un peu le même type de coureur, assez conservateurs sur les étapes en ligne, bons en chrono. J’espère qu’il y aura assez de compétition.

– Outre l’Amérique du Sud où vous travaillez en vue des JO 2016, quels sont les chantiers de la mondialisation?

– L’objectif est de parvenir à un calendrier World Tour qui soit vraiment mondial. Avec des courses peut-être en Afrique du Sud et en Amérique du Sud. Quand? On ne peut pas le déterminer facilement. On étudie la question pour 2014-2015, peut-être. Je suis en discussion avec plusieurs pays et gouvernements afin de définir leur volonté d’accueillir une course World Tour sur le long terme, ce qui implique des moyens. Notamment au Japon, en Corée ou en Chine. Leur intérêt est de promouvoir une stratégie de développement durable par l’intermédiaire du cyclisme. Le maire de Pékin voudrait une grande épreuve World Tour. Car si la capitale était une ville de vélo il y a vingt ans, c’est aujourd’hui une ville de voitures, qui ne peut plus supporter les 2000 nouveaux véhicules par jour.

– Qu’en est-il des courses centenaires, de plus en plus concurrencées?

– Sur 200 épreuves annuelles, ces courses de tradition doivent accepter que les compétitions se chevauchent. Il est inacceptable pour l’UCI que chaque organisateur veuille que son événement soit exclusif sur une période. Seul le Tour de France a cette position, de par son importance. Il n’est pas correct de critiquer la simultanéité du Tour de Californie comme lésant le Giro. Le Tour d’Italie 2012 fut intéressant jusqu’au dernier jour, et il a consacré un vainqueur international [le Canadien Ryder Hesjedal]. J’ai dit au directeur que je ne recevais pas sa critique. Le Giro veut le même statut que le Tour, mais il n’est pas le Tour. Cela dit, on étudie actuellement les calendriers World Tour et Continental pour que leur lecture soit un peu plus claire. On espère qu’ils seront plus lisibles en 2014-2015.

– En 2012, le Tour de Catalogne, le Tour du pays Basque et la Clasica San Sebastian ont failli disparaître. Des courses de prestige sont menacées en Europe, alors que les nouvelles épreuves – récemment encore le Tour de Hangzhou (Chine) – sont immédiatement intégrées au World Tour.

– Le cyclisme est un sport professionnel et commercial. Il faut prendre en compte tous ces aspects. Certains organisateurs pensent que le fait de gérer une épreuve centenaire suffit, mais ils n’ont pas le budget, et c’est là le problème. L’UCI a une responsabilité quant à l’histoire, mais cela ne leur donne pas le droit à une place. Seules les courses les plus professionnelles dans tous les aspects de l’organisation se perpétueront. Nous avons essayé d’aider le Tour de Catalogne, troisième dans l’ancienneté. Nous avons soumis des propositions pour que sa direction améliore l’organisation. Une épreuve ne peut pas perdurer avec le seul soutien local. Il faut que les sponsors aient des retours. Et c’est là un changement, par rapport aux années passées. Il y a actuellement des courses en danger car elles dépendent trop des autorités locales. Elles pourraient par exemple développer les liens avec le tourisme.

– Le cyclisme porte-t-il une vision trop «historique»?

– C’est une des forces du cyclisme d’avoir un héritage très riche, mais aussi une de ses faiblesses. On ne peut pas courir en Europe uniquement, si on est un sport mondial. Il faut utiliser l’histoire pour en tirer des bénéfices pour le futur. C’est peut-être le grand défi du cyclisme. Et cela durera longtemps.

– Vous qui avez notamment été champion d’Irlande, dites-nous quelles sont vos préoccupations quant aux coureurs?

– Il faut être conscient que le dopage n’est pas loin, qu’il est toujours là dans un coin. C’est pourquoi il faut avoir un sport bien réglé, bien structuré, afin que les coureurs n’aient pas la tentation d’entrer dans un programme de dopage. Il faut qu’ils puissent avoir confiance dans leur staff, et qu’ils gardent la santé.

– Dans sa lutte antidopage, l’UCI veut affiner le passeport biologique. Or, certains médecins sulfureux continueraient à œuvrer, et certains lieux d’entraînement très prisés suscitent des interrogations. Quelles réflexions mener?

– C’est difficile. On n’a pas le droit d’interdire d’employer tel ou tel médecin. La responsabilité incombe aux équipes – à ce titre, je vais discuter avec leurs dirigeants et leur proposer des mesures pour qu’ils soient beaucoup plus clairs dans les contrats des coureurs d’un point de vue de l’éthique. L’UCI et l’AMA ne peuvent pas agir sans informations réelles. Lorsqu’il y a eu des rumeurs sur l’Aicar dans la presse des Pays-Bas [diminutif de l’aminoimidazole carboxamide ribonucleotide, un brûleur de graisses, régulateur du métabolisme énergique, dont on a reparlé en 2012 lorsque le médecin colombien Alberto Beltran, arrêté le 7 mars à Madrid, aurait eu dans ses bagages notamment de l’Aicar, selon El País], il y a deux ans, j’ai demandé des tests, et nous envoyons des prélèvements au laboratoire de Cologne. Les coureurs ne peuvent désormais plus utiliser ce produit. Et puis, pourquoi un médecin ne changerait-il pas aussi de comportement? Certains coureurs se rendent quinze fois par jour aux Canaries. Mais je ne discute pas des rumeurs.

– La relance de l’affaire Lance Armstrong est-elle un bien ou un mal pour le cyclisme?

– L’UCI ne commente pas cette affaire.

– Johan Bruyneel, manager du Team RadioShack et suspecté lui aussi, a pris l’initiative de ne pas être présent sur le Tour. L’UCI, qui peut suspendre les coureurs, pourrait-elle exclure des directeurs sportifs?

– On a le droit – et je ne parle pas de cette affaire – de suspendre l’entourage, si on estime qu’il a enfreint les règles.

– Votre avis sur le soutien de mécènes, comme dans l’ex-Team Leopard désormais fusionnée à RadioShack, ou l’actuelle Quick-Step, rachetée par un milliardaire tchèque?

– Que l’argent vienne de mécènes ou de compagnies, le plus important est d’avoir de la stabilité, et que les coureurs soient payés.

– Quick-Step et Omega Pharma, RadioShack et Leopard: les fusions d’équipes engendrent-elles une surenchère économique délicate à long terme?

– C’est une décision commerciale entre deux entités, qui n’a rien à faire avec l’UCI. Pour nous, le plus important est d’avoir 18 équipes de très haut niveau. On ne veut pas que cinq ou six soient beaucoup plus fortes que les autres. Le cas RadioShack et Leopard montre que la fusion n’est pas la panacée en termes de succès. La stratégie correcte est peut-être de monter une équipe et d’augmenter le niveau chaque année.

– Quid de la redistribution des droits TV pour la pérennité des équipes?

– Les équipes en parlent beaucoup, mais il y a des droits des organisateurs, qui les ont depuis cent ans. Notre sport est organisé ainsi. Ce sont les organisateurs qui créent les cadres pour les équipes et leurs sponsors. De plus, on ne peut pas comparer le cyclisme aux autres sports. Les droits TV sont beaucoup plus bas. Il faut que certaines équipes changent leur discours. Dans les nouvelles épreuves coorganisées par l’UCI – comme à Pékin et sur celles qui apparaîtront –, nous sommes prêts à travailler avec elles et à partager les bénéfices. On espère également parvenir à accroître ces droits.

– Où en est-on dans l’interdiction des oreillettes, initialement prévue pour 2012, mais repoussée à la suite d’un moratoire observé cette saison?

– Nous sommes toujours en train d’étudier la question, qui ne se limite pas aux oreillettes mais s’étend à la technologie dans le cyclisme. Nous attendons le résultat de cette étude. Parmi les innovations, certaines augmentent l’intérêt de notre sport, pour les gens devant leur téléviseur ou Internet – par exemple, la connaissance des watts développés par les coureurs, ou leur localisation en temps réel dans le peloton et dans les échappées. Ces moyens n’ont pas d’impact sur la course, alors que les oreillettes en ont. Nous sommes en contact avec les fabricants de GPS pour examiner quelles stratégies seraient possibles. En revanche, nous avons refusé les caméras sur les casques des coureurs au Tour de Californie, car les images n’étaient pas utilisées en direct mais en différé. Qu’en est-il des nanotechnologies? Depuis près de deux ans, nous avons un employé à plein temps qui travaille avec l’Ecole polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL), avec qui nous sommes en lien depuis quelques années. Il était nécessaire d’avoir une bonne relation avec les constructeurs, et une personne parlant le même langage technique.

– La problématique des oreillettes est particulièrement sensible.

– Dans notre philosophie, le vélo doit rester une compétition humaine, entre des coureurs – seul le sport automobile autorise la communication directe entre coaches et athlètes. Je ne veux pas d’un cyclisme totalement contrôlé par certaines équipes ou certains coureurs. Je travaillerai avec toutes mes capacités contre le sport PlayStation. L’étude que nous menons sera achevée cette année ou l’an prochain. L’UCI prendra une décision. Je n’ai peur ni des petites ni des grandes équipes.

– Ni même d’une grève de leur part?

– Non. L’UCI dirige le cyclisme. S’ils ne l’acceptent pas, à eux d’en sortir.

– L’UCI ne cesse d’être en lutte pour le respect de sa position…

– Beaucoup d’autres disciplines obéissent aux mêmes règles depuis des années. Le cyclisme est un sport qui vit et change en permanence. Le vélo évolue, les routes, les systèmes d’entraînement changent. Dès lors, il est normal qu’il y ait de la rivalité.

– Votre plus grande préoccupation, aujourd’hui?

– Le dopage est toujours une préoccupation. On ne transforme pas une culture en une soirée. Je ne relâcherai pas mon attention pendant des années. Je suis content des coureurs d’aujourd’hui et du travail des équipes. J’ai toujours des soucis quant à certaines performances, je demande alors au département antidopage de procéder à des contrôles.

– Que sera le cyclisme professionnel dans dix ans?

– On verra une grande évolution dans cinq ou six ans. Peut-être un coureur d’Afrique noire ou un coureur asiatique gagnera-t-il des étapes du Tour de France. Ce serait le plus grand changement de notre sport.


Winter
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Re: Basta con la Trinità di Aigle

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Qatar unico candidato per i Mondiali 2016 :(
http://www.cyclismactu.net/news-mondiau ... 26634.html


alfiso

Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da alfiso »

Winter ha scritto:Qatar unico candidato per i Mondiali 2016 :(
http://www.cyclismactu.net/news-mondiau ... 26634.html
E' una cosa che dà il vomito. E' la celebrazione del flattume, a meno che decidano di costruire una collina artificiale, il Catarro dell'Everest.
Attendo l'opinione di Lemond. La faccio mia.


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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Subsonico »

Io non ci vedo niente di male in un mondiale in Qatar, anzi. Se dovessero correre su certi percorsi del Giro del Qatar, i ventagli si sprecherebbero. Quest'anno ho visto una bella tappa, la quarta, vinta da Boonen.
Senza bisogno di colline artificiali, sarebbe semplicemente più sensato un percorso in linea, per usufruire al meglio dei larghi spazi ventosi del Qatar. Certo, il pubblico si concentrerebbe in partenza e arrivo.
L'unica cosa veramente comica è che per regolamento correrebbero 6 atleti del Qatar :D


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da jumbo »

costruiranno un impianto di condizionamento che coprirà l'intero circuito?
settembre: media minime 26.5°C - media massime 38.6°C
http://www.viaggiatori.net/turismoester ... clima/Doha

edit: leggo nell'articolo francese che ritarderanno la data per evitare il calore.
ci troveremo con il mondiale a novembre? così tutti faranno le corse in cina per prepararsi al mondiale...
va be', comunque il 2016 sarà anno olimpico, almeno ci sarà un'altra corsa su cui concentrarsi in mancanza di un mondiale credibile.


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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da cauz. »

jumbo ha scritto: ci troveremo con il mondiale a novembre? così tutti faranno le corse in cina per prepararsi al mondiale...
va be', comunque il 2016 sarà anno olimpico, almeno ci sarà un'altra corsa su cui concentrarsi in mancanza di un mondiale credibile.
e il percorso di rio si annuncia molto duro, qundi si puo' pensare ad un mondiale che raddrizzi la bilancia per le ruote piu' o meno veloci.


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Re: Basta con la Trinità di Aigle

Messaggio da leggere da Winter »

jumbo ha scritto:costruiranno un impianto di condizionamento che coprirà l'intero circuito?
settembre: media minime 26.5°C - media massime 38.6°C
http://www.viaggiatori.net/turismoester ... clima/Doha

edit: leggo nell'articolo francese che ritarderanno la data per evitare il calore.
ci troveremo con il mondiale a novembre? così tutti faranno le corse in cina per prepararsi al mondiale...
va be', comunque il 2016 sarà anno olimpico, almeno ci sarà un'altra corsa su cui concentrarsi in mancanza di un mondiale credibile.
correranno di notte.. come qualche gran premio
Cosi' nasconderanno l'assenza di spettatori (o magari pagano anche quelli)


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