Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Morris

Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Sono davvero contento. Miglior vittoria di tappa per i francesi non ci poteva essere. Solo un rimpianto: Pierre Rolland, se fosse stato un poco più tutelato dalla squadra nei giorni scorsi (non oggi, dove ha corso libero e ad incatramarsi da solo,è stato il comunque grandissimo Voeckler), avrebbe sicuramente vinto quella Maglia Bianca che, invece, rischia di perdere nella crono di domani.
Ma resta la sua Grande vittoria all’Alpe d’Huez, uno dei pochi traguardi che, da soli, valgono una carriera. E questo basta ed avanza.
Pierre non lo si scopre oggi, da tempo era nel mirino dell’osservatorio. Piuttosto ci ha messo un po’ a maturare, ma adesso, finalmente, la Francia, fra il bel gruppo di giovani talenti che esibisce, può dire di aver trovato una certezza. Che non sarà un super top, ma ha le qualità per lottare verso i non certo super vertici odierni nei GT.
Su Pierre Rolland scrissi qui, su Cicloweb, nel marzo del 2009, quel che segue. Lo riposto, perché oggi è davvero il Rolland Day.

Pierre Rolland
Nato il 10 ottobre 1986 a Gien ed ivi residente. Trattasi di una piccola, ma rinomata località nella Regione del Centro, il dipartimento è quello del Loiret, per taluni davvero il cuore della Francia. Anche sua maestà Loira, il fiume francese più lungo e con una storia che ha segnato profondamente la cultura transalpina, “si permette” di impreziosire quel paesino che vive le sue specificità nella porcellana omonima. Una zona, che pur amando il ciclismo, sente forte i richiami del rugby e del calcio. Pierre, che ha scelto subito il pedale, pur avendo praticato da adolescente altri sport, come la migliore tradizione sportiva francese vuole, può considerarsi come un riferimento: è infatti il primo corridore della località, passato al professionismo.
Rolland, appare un ciclista completo nel potenziale, che non ha ancora espresso una sua preferenza definita su un versante del ciclismo: in sostanza uno che si limita a dire di voler emergere cercando di dare sempre il meglio e di prendere questa fase della sua carriera, come formativa. Fisicamente è un atleta ancora nebuloso e da sgrezzare, proprio per questo con margini di miglioramento amplissimi.
L’alfiere della Bouygues Telecom è alto 1,84 metri e pesa 67 chilogrammi. Un differenziale “17”, quindi da scalatore e leve da passista, termine sempre più ibrido, vista l’ormai avvenuta trasformazione nell’osservatorio ciclistico, che considera tale solo chi va forte a cronometro. Niente di più parziale e distorto, ovviamente.
Anche per Rolland, riprendendo i dati possibili, propongo le medesime comparazioni svolte per Lhotellerie, che presentano, per lui, un segmento antropometrico più solido, a 364, ed un IC (indice di complessità) più lontano dai confini: 1,98.
Da questi dati, sempre tenendo conto della loro parzialità, ed in mancanza dei più probanti interni, anch’essi comunque non precisi per quelle ragioni che non sono ancora spiegate a sufficienza dalla scienza, dettate da ciò che il nostro cervello è in grado di liberare, si può riscontrare una conferma dell’impatto visivo: il potenziale di Pierre è notevole, ma nebuloso. Più complicato nel raggiungimento della forma, ma più in grado di tenerla; una base tendenzialmente alta che rende più rispettose le risposte nei punti di minor brillantezza, ed una maggior reattività alle variabili che il corso ciclistico presenta. Uno scalatore, che sa difendersi sul passo e che, probabilmente, possiede un recupero migliore rispetto al collega, qui posto a confronto. Qualcuno potrebbe dire, ma è il miracolo di quei tre chili in più? Per me la risposta, sta a buoni livelli sul “sì”, in quanto un’esagerata magrezza, soprattutto per atleti dalle leve lunghe, quindi filiformi, presenta quei guai già citati e rende più sottile l’istmo che demarca l’insieme fra forza-potenza, resistenza e recupero. In sostanza, può diminuire la forza-potenza, perché non si recupera, ed anche la resistenza, per il calo delle altre due. Per guadagnare un minuto in salita, grazie al peso inferiore, c’è il rischio di spegnere o limitare col tempo questi effetti (ovviamente il riferimento verte soprattutto per le corse a tappe), poichè organicamente si soffre oltre il dovuto e si può giungere ad intaccare la stessa massa magra. Certo, al correttivo o ri-componente naturale del proprio talento fisico (e mentale, non dimentichiamolo mai) e di ciò che si può reintegrare, si può aggiungere quel doping sempre più completo, oggi addirittura strutturale, perché progressivamente saldato sul genetico, ma in un ragionamento teorico e privo di alchimie, non è assolutamente sbagliato formulare un motto-riassuntivo recitante: magri sì, ma non anoressici.
In ogni caso, aldilà di queste valutazioni prettamente teoriche, la radiografia del 2008 di Rolland è positiva, perché è partito forte e fino a tutto giugno ha saputo mantenere alto il suo rendimento. Chiaramente, quando dico rendimento, penso ad un ragazzo di ventun anni e mezzo, che non è un precoce e supremo come lo furono a quell’età un Venturelli, un Wouters, o un Merckx per citarne alcuni, ma un talento più che buono per emergere nel ciclismo di oggi.

Caratteristiche tecniche.
Mi piacque assai sul Mont Ventoux, nella scorsa Parigi Nizza. Non si scala una simile montagna a passo migliore di tanti big, a poco più di 21 anni, se non si ha qualcosa di superiore alla norma. Quel giorno, giunse nono, battuto, fra i giovani, dal solo coetaneo olandese Gesink (circa sei mesi, meno giovane di Rolland), ovvero un top per quanto riguarda il talento nell’odierno pedale. Pierre, si lasciò alle spalle tutti i francesi e, fra gli altri, lo scalatore Damiano Cunego, che dei grandi scalatori, da anni, ha solo le velleità, nonché i giovani di rilevanza per quanto riguarda le ascese (e non solo), ovvero lo stesso Lhotellerie, Kreuziger e il tanto citato Di Gregorio. Una risposta di pregio, dunque. Ma dove veramente mi colpì e mi piacque tantissimo (l’ho pure scritto su queste pagine), fu nella “Doyenne” Liegi Bastogne Liegi. Le difficoltà, la successione di quegli strappi che fanno della decana una corsa tecnicamente eccelsa, rappresentano una prova importante per un giovane e lui fu protagonista per buoni tre quarti di gara. Al Delfinato, ha poi confermato le sue qualità.
Pierre, pedala di punta ed è efficace, ma per quanto è stilisticamente in linea sotto, ha ancora da migliorare sopra, dove muove ancora troppo le spalle, nonché convincersi di poter scattare a fondo anche tenendo le mani nella parte inferiore del manubrio, perché la sua schiena è flessibile e non necessita di esercizi suppletivi, rispetto a quelli che sicuramente svolge durante l’inverno. Deve invece migliorare la posizione delle braccia e la forza di questi arti, che sono il motivo del suo ondeggiare di spalla. Non vorrei che il timore di migliorare la muscolatura degli arti superiori, che di certo non significa assumere chili, sia un freno che coinvolge chi lo prepara. Le braccia sono essenziali in salita per aiutare le gambe e lo sono anche in pianura. Paradossalmente, pur contando sempre più di quanto sia comune pensare, sono meno importanti a cronometro, visto la modificazione avvenuta nell’esercizio, con l’insorgere della variante degli spinaci. Per ora il tallone d’Achille di Rolland, è proprio la crono, per un fatto di concentrazione essenzialmente, perché difetti tecnici, a parte l’ondeggiare di spalla, non ci sono. Ovviamente deve provare di più la memorizzazione del movimento, ma col tempo, senza tante gallerie, può trovare risposte positive. Sicuramente manca in potenza, o in quei lavori di sviluppo aerobico, che gli possono garantire di correggere la potenza mancante, attraverso il numero di pedalate, ma non posso certo dire che si deve dopare….

Prospettive.
Il motore per me c’è, l’interpretazione delle corse anche, l’animosità pure. E’ un talento sicuro, ma ciò da solo non basta, serve per fare la differenza. Credo più in Rolland che in Lhotellierie, perché mi paiono diverse le cilindrate ed altrettanti diversi i margini di miglioramento. Non mi stupisce la sua cronometro di ieri alla Parigi Nizza, che è in linea con quella dello scorso anno, anzi, se si considera che era lunga il doppio rispetto al 2008, ed in gara c’era un mostro rispetto agli altri, si può persino dire che è migliore. Tra l’altro, il francesino, non è stato molto bene in queste settimane e tutto questo gli ha complicato l’avvicinamento. Lo aspetto nella tappa che si conclude sul De Lure e, come per tutti gli altri “baby”, non guardo alle vittorie, ma ai comportamenti. Da quanto ne so (tra l’altro si può pure presumere), Pierre, non è veloce, quindi non sarà mai un cacciatore di traguardi, ma le vittorie di pregio le può cogliere ugualmente, perché ha mezzi a sufficienza. Intanto oggi, fra i francesi che sono prof, lo vedo con le vestigia di speranza e prospettiva, migliori o più nitide. Spero solo che curi se stesso sulla strada, a testa bassa e con tanta volontà, lasciando la lingua, a parte l’uso corrente che se ne fa in vita, eventualmente per graffiare quei dirigenti che sono di gran lunga la causa principale dei mali di questo sport. I colleghi, gonfiati 40 o 100 non ha importanza, pensi a batterli sull’asfalto, senza lamentarsi se non vi riesce.

Morris


Snake
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Iscritto il: giovedì 14 luglio 2011, 20:03

Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Già detto nel live, per come è andato in salita era potenzialmente da podio.


Winter
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Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Io ero piu' scettico (invece hai avuto ragione tu , Morris , su Lhotellerie meno ;) )
Senza i 3 minuti persi a Chateauroux era ampiamente nei 10
Sui Pirenei era grande , sulle Alpi ancora di piu'
Il vantaggio sull'estone non è enorme , dovra superarsi (pero' l'ultima crono è sempre particolare)

Sempre bello vedere dei francesi davanti


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galliano
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Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Non lo conoscevo prima del tour, ma come già scritto mi dava molto + affidamento dell'inguardabile voeckler. Peccato lo abbiano un pò sacrificato, ma credo non si potesse farne a meno. La sua pedalata esprime potenza e anche quando in difficoltà rimane comunque composto. Se continua a crescere lo vedremo giocarsi i prossimi tour.


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tetzuo
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Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Ricordo quando ne scrivesti dopo il delfinato, e ricordo anche che fino a tre settimane fa si parlava di lui come di una grande promessa incmpiuta. NUlla di strano vederlo emergere in una corsa spettacolare sì, ma mediocre come prestazione. MI auguro di vederlo al vertice da qui in avanti.


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lemond
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Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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tetzuo ha scritto:Ricordo quando ne scrivesti dopo il delfinato, e ricordo anche che fino a tre settimane fa si parlava di lui come di una grande promessa incmpiuta. NUlla di strano vederlo emergere in una corsa spettacolare sì, ma mediocre come prestazione. MI auguro di vederlo al vertice da qui in avanti.
Io invece che, quando correva nelle Credit Agricole, ero un suo tifoso, l'avevo dato proprio per perso, specialmente dopo averlo visto al Delfinato e, ancor più, nel campionato francese. :( e quindi, speravo in Kern, come unico uomo di punta per il ciclismo francese (perché in Coppel per il momento non credo/vo più e su Voeckler ...). Mi compiaccio di essermi sbagliato e ... speriamo che continui così.
Quanto all'impiego in questo Tour, niente da eccepire, non capisco che cosa doveva fare di diverso Bernaudeau, con T-Blanc in maglia gialla e potenzialmente (ex post) in grado di vincere il Tour? Invece l'errore più grande della sua carriera l'à fatto nel non ordinare a Thomas di non seguire *mai* Contador. Se avesse corso alla Ronchini-Pensec-Nardello-Mancebo-Moreau-Zubeldia-Valijavec-Le Mevel-Ruben Plaza-Cunego (dopo naturalmente aver conquistato la maglia gialla), oggi sarebbe il favorito. :(


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
Morris

Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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tetzuo ha scritto:Ricordo quando ne scrivesti dopo il delfinato, e ricordo anche che fino a tre settimane fa si parlava di lui come di una grande promessa incmpiuta. NUlla di strano vederlo emergere in una corsa spettacolare sì, ma mediocre come prestazione. MI auguro di vederlo al vertice da qui in avanti.
Se in questa era di contraddizioni, di passaggi sotterranei e di sinistri giochi su un perfido asse, si consentirà di tenere lo scalino un po’ più allargato di quanto non siano abituati certi mefisti, Rolland sarà protagonista, perché il talento (anche se non da super top), contrariamente a qualcuno, ce l’ha. Ciao!


Morris

Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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lemond ha scritto: Io invece che, quando correva nelle Credit Agricole, ero un suo tifoso, l'avevo dato proprio per perso, specialmente dopo averlo visto al Delfinato e, ancor più, nel campionato francese. :( e quindi, speravo in Kern, come unico uomo di punta per il ciclismo francese (perché in Coppel per il momento non credo/vo più e su Voeckler ...). Mi compiaccio di essermi sbagliato e ... speriamo che continui così.
Quanto all'impiego in questo Tour, niente da eccepire, non capisco che cosa doveva fare di diverso Bernaudeau, con T-Blanc in maglia gialla e potenzialmente (ex post) in grado di vincere il Tour? Invece l'errore più grande della sua carriera l'à fatto nel non ordinare a Thomas di non seguire *mai* Contador. Se avesse corso alla Ronchini-Pensec-Nardello-Mancebo-Moreau-Zubeldia-Valijavec-Le Mevel-Ruben Plaza-Cunego (dopo naturalmente aver conquistato la maglia gialla), oggi sarebbe il favorito. :(
Caro Carlo, Bernaudeau di errori ne ha fatti una caterva, ed è vero che se si fosse imposto un poco su Voeckler, domani, a Parigi, la Europcar, avrebbe potuto vantare la Gialla e la Bianca. Un corridore quando è in forma e, come valori assoluti vale perlomeno il capitano ( e se tu sei un diesse con le palle, lo devi sapere), non lo metti a fare il gregario per 18 tappe, soprattutto in considerazione del visto sulle strade, sia sui tuoi ragazzi che su quegli avversari che sono tutti, più o meno, al rallentatore. Okay, hai la Maglia Gialla, ma dopo Luz Ardiden, dove la spalla si mostra strepitosa, e vedi che non ci sono dei fenomeni, pensi alla più ovvia delle possibilità, fare bottino pieno. E che fai? Dici a Voeckler di stare calmino e di fare il limino Cuneghino (senza squadra, ma correndo verso una gialla immaginaria, chiuderà il Tour circumnavigando come valore di prestazione, il Giro del 2004) e gli metti a disposizione tutti i componenti di una squadra comunque forte, escluso uno, Rolland, perché questi si mostra il maggior candidato alla Bianca finale. Ovviamente, imponi a Pierre di non correre contro il capitano in Gialla e di aiutarlo solo in caso di necessità impellente e per il bene di obiettivi comuni. Invece, schiavizzandoti sull’indole di Voeckler, che ha comunque corso in difesa sbagliando spesso i tempi, giungi all’impresa di produrre la stupidaggine di ieri, dove, giocoforza e solo per l’ormai macroscopica “cappella”, hai dovuto tutelare le possibilità di Rolland. La risposta del ragazzo è stata degna, ed il triplo scatto col quale ha vinto la tappa, è un segno inequivocabile di stoffa, che potrà liberare finalmente il corridore verso quei traguardi che nessun ciclista ben dotato, oggi, col cast tra i più bassi della storia nei GT, può considerare impossibile.
Ora, il caro Bernaudeau, per la sua marea di caz.zate, ben difficilmente vedrà Pierre in Bianco a Parigi, perché il tallone d’Achille del ragazzo è proprio la crono e lui ha perso troppo tempo nel fare da gregario principale di Voeckler. Morale: l’Europcar, squadra che s’è mostrata fortissima e che poteva fare bottino pieno, andrà a casa con dei piazzamenti.
Bernaudeau, ha sì il merito di aver tirato fuori questa bella formazione, ma nel Tour, è stato un nocchiero che merita l’insufficienza. Ciao!


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lemond
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Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Morris ha scritto:Bernaudeau, ha sì il merito di aver tirato fuori questa bella formazione, ma nel Tour, è stato un nocchiero che merita l’insufficienza. Ciao!
Caro Maurizio, sei troppo buono, altro che insufficienza, secondo me meriterebbe di essere preso a pedate per aver tradito un paese intiero che da 25 anni aspetta e spera ... invano. Fintanto che non hai possibilità, niente da dire, ma se le hai e le butti via, anche e proprio, come dici tu, per il piattume (forse irripetibile) che c'è in giro (tradotto in francese *tour* :D ), allora ... :sedia: :sedia: :sedia:


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Salvatore77
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Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Rolland e qualche altro francese nei primi quindici rappresenta un risultato grandioso. Certe volte i francesi non sono riusciti a centrare nemmeno la top ten e quest'anno lo fanno e nei primi 15 c'è parecchio capitale umano giovane. Per una nazione in crisi è un buon inizio, anche se paragonando con l'Italia che è una nazione apparentemente in crisi, direi che noi stiamo parecchio meglio nei GT grazie a Nibali ma per il resto è tutto da verificare.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Morris

Re: Pierre Rolland è finalmente sbocciato.

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Pierre oggi mi ha stupito. Rispetto alla crono del Delfinato, credo si sia migliorato di due minuti abbondanti. È la sua miglior corsa, fino ad oggi, contro il tempo: segno di una condizione buona, nonostante le fatiche di 20 gg tirati e quasi totalmente vissuti da gregario. Ieri ha dimostrato tempra e testa; oggi, ha trovato quella ritmicità e quella concentrazione che servono per stare a soffrire da soli per circa un’ora. D’altronde, ha sempre pedalato troppo bene per raccogliere così poco a cronometro. Anche questo è un altro significativo tassello, portato sull’altare di una carriera che gli auguro degna delle attenzioni di un Paese come la Francia e……di un suo ammiratore di vecchia data come il sottoscritto. Intanto, questa Bianca ha un gran valore, perché colta dopo aver vinto su un traguardo mitico.


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