Caso ORA HOTELS

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Pat McQuaid

Caso ORA HOTELS

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DA TUTTOBICIWEB.IT

Walter Proch ha 27 anni ed è professionista da 5: ai primi di maggio cade in Polonia, finisce all’ospedale e poi scopre di non essere assicurato. Scoperchia un bel pentolone: quando la federazione ciclistica chiede all’assicurazione Carige (agenzia di Chieti) la
pratica per il risarcimento danni si accorge che il corridore non è assicurato.
Non solo: lui e i suoi compagni di squadra correvano dall’inizio della stagione a proprio rischio e pericolo. Alcuni senza neanche percepire stipendi. La squadra si chiama Ora Hotels Carrera, è affiliata in Ungheria e la gestione sportiva e fiscale è della società «Il giro KFT». Ha in organico i corridori italiani Angeloni, Fioretti, Malaguti, Proch, Rizza, e Simone Boifava, figlio di Davide che fornisce le biciclette alla squadra, tesserato presso la federazione ungherese. Fioretti, Rizza e Angeloni mettono in mora la società, perché senza stipendio da gennaio.
La FCI, con delibera del 18 maggio 2011 firmata dal presidente Di Rocco, sospende la squadra dall’attività sportiva, perché non ha rispettato l‘articolo 5.2. della legge 91 del 1981: «Dev’essere stipulata una polizza assicurativa a favore di atleti e ds a copertura rischio morte e infortuni con invalidità permanente».
Interviene l‘ACCPI (Associazione italiana corridori professionisti) senza esito. Un corridore (Rizza) effettua la rescissione del contratto; la società nel frattempo partecipa a Brixia Tour (dove schiera solo sei corridori) e Trofeo Matteotti. Gli italiani sono tre:
Malaguti, Proch e l’«ungherese» Boifava. In auto il ds è il moldavo Ivanov, il collega Salutini va a Pescara ma non sale in auto. Angeloni e Fioretti sono a piedi.
Ora la faccenda è finita all’ufficio legale dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale) per una doppia violazione di legge e regolamento gruppi sportivi: assicurazioni non fatte e stipendi non pagati.

Nando Aruffo
Corriere dello Sport-Stadio


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