Domande a Silvio Martinello

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
granfondista
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Re: Domande a Silvio Martinello

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CicloSprint ha scritto:Silvio,
Oggi leggo sulla "La Gazzetta dello Sport" che la presentazione del Giro d' Italia avverrà il giorno dopo il Giro di Lombardia ossia il 16 ottobre, come mai la corsa la presentano sempre in anticipo ?

perchè il Tour lo farà nella settimana prima del Giro di Lombardia ?
:dubbio: :dubbio:


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Salvatore77
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Re: Domande a Silvio Martinello

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galliano.p ha scritto: a mio avviso qualcosa si dovrebbe tentare. che so, l'idea di un salary cap, ad esempio, per evitare la formazione di squadroni tipo discovery channel che rendevano il tuor un dramma di noia. lo stesso dicasi per la mapei d'annata nelle classiche del nord.
Cos'è un salary cap? Un limite ai salari da corrispondere agli atleti o un limite massimo per squadra? Se così fosse, non si farebbe altro che incentivare all'evasione e corrispondere stipendi in nero.


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quasar
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Salvatore77 ha scritto:
galliano.p ha scritto: Cos'è un salary cap? Un limite ai salari da corrispondere agli atleti o un limite massimo per squadra? Se così fosse, non si farebbe altro che incentivare all'evasione e corrispondere stipendi in nero.
In NBA è adottato ormai da anni e viene inteso come un monte stipendi massimo per squadra. mi pare che non ci siano problemi, i costi siano abbastanza contenuti (il tutto va rapportato chiaramente all'economia americana) e non siano stati riscontrati casi di evasione. anche se negli States i giocatori hanno comunque entrate extra dagli sponsor in maniera assai notevole... e su questo non c'è tetto salariale che tenga. forse una squadra, in fase di negoziazione di un contratto, potrebbe garantire contratti con alcuni sponsor pagando quindi il giocatore in maniera indiretta...

restando in tema vuelta, sarei interessato a conoscere l'opinione di Silvio Martinello su una questione che spesso e volentieri destabilizza alcuni team, e mi riferisco alla situazione del gregario che in corsa si scopre più forte del capitano. Quanto sta succedendo alla Vuelta con Froome e Wiggins, si è spesso già verificato in passato, alcuni casi hanno riguardato atleti ben più importanti, con i direttori sportivi che hanno adottato delle strategie spesso molto contrastanti tra loro.
Talvolta viene chiesto al gregario di restare sempre e comunque a disposizone del capitano nonostante (il gregario) si riveli piu forte: mi viene in mente Indurian-Delgado al tour del 90, Ullrich-Rijs al Tour del 96 (Rijs volava ma Ullrich ancora di più), Hinault-Lemond 85.
altre volte viene data via libera al gregario: è il caso appunto di Froome-Wiggins, di Ullrich-Rjis 97, Pantani-Chiappucci 94, Hinault-Lemond 86, Simoni-Cunego 2004.
e in altri casi ancora, a decidere è il corridore stesso contravvenendo agli ordini dei direttori sportivi: Visentini-Roche 87.
Volevo pertanto, Silvio, rivolgerti direttamente due questioni.
la prima riguarda una tua valutazione personale: non ti chiedo cosa sia giusto o sbagliato in senso assoluto, ma se fossi un diretore sportivo come ti comporteresti riscontrando in corsa (in particolar modo in un GT, quindi con un tot di giorni in successione da gestire) che il capitano, ovvero l'atleta simbolo del team, va meno forte del gregario? faresti rispettare sino all'ultimo i rispettivi ruoli o li invertiresti cammin facendo col rischio di "giocarti" il capitano per il resto della stagione? in poche parole, permetteresti ad un Silvio Martinello di giocarsi le proprie carte avendo un Cipollini non brillantissimo, ma rischiando cosi facendo di innervosirlo ulteriormente ( riferimento non casuale al giro 96).
la seconda questione è una diretta conseguenza di quanto potrebbe verificarsi in base alla scelta nella domanda precedente, ed è relativa al possibile cambiamento dei rapporti personali, di fiducia, che intercorrono tra capitano e gregario, ma più in generale in seno alla squadra, nel momento in cui il gregario stesso si scopre anch'esso capitano. cito alcuni esempi. Bettini per un paio di anni è stato l'apripista ideale di Bartoli, il quale non perdeva occasione per lodarne le capacità e il valore umano. Quando Bettini è esploso vincendo la prima Liegi, i rapporti si sono via via raffreddati sino ad arrivare al pasticcio di Lisbona (uno dei tanti pasticci di quella corsa) nell'arrivo in volata, con Bartoli che non ci pensò minimamente a tirare la volata a Bettini. Stesso discorso con Chiappucci e Pantani, con il primo a tesserne le qualità al Giro del 94 salvo poi, negli anni successivi, criticare apertamente le gesta ed il personaggio di Marco Pantani un giorno si e l'altro pure. e, forse non in maniera cosi netta, mi pare si sia verificata la stessa cosa tra te e Cipollini dopo il Giro del 96: prima d'allora, dopo ogni vittoria, gli elogi e i ringraziamenti nei tuoi confronti si sprecavano, una volta vinta la volata greca e indossata la maglia rosa mi pare che i rapporti tra di voi siano inevitabilmente cambiati, con Cipollini (almeno pubblicamente) meno entusiasta nei tuoi confronti e con te che, da quel momento, hai preferito non tirare piu le volate e nessuno e giocarti giustamente le tue carte. non è un caso che tutte queste situazioni si siano sempre risolte, a fine stagione, con la decisone di separare le propire strade e cambiare squadra.
Ritieni inevitabile questo epilogo in quanto un capitano deve in ogni caso sempre sentirsi al centro dell'attenzione mediatica e non può condividere il palcoscenico neppure con un suo compagno di squadra che sino ad un attimo prima era un suo luogotente, oppure pensi che sia possibile una coesistenza senza lacerare la squadra? ricordi a questo proposito alcuni casi piu o meno recenti?
Un saluto


marc
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Re: Domande a Silvio Martinello

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CicloSprint ha scritto:Silvio,
Oggi leggo sulla "La Gazzetta dello Sport" che la presentazione del Giro d' Italia avverrà il giorno dopo il Giro di Lombardia ossia il 16 ottobre, come mai la corsa la presentano sempre in anticipo ?

perchè il Tour lo farà nella settimana prima del Giro di Lombardia ?


questa scelta non l'ho capita neppure io...ma Tour e Giro non possono aspettare che la stagione sia definitivamente conclusa? Non capisco soprattutto la scelta del Giro, mi pare uno strategico errore di comunicazione: in questo modo tolgono visibilità al Giro di Lombardia che già soffre per le rinunce di alcuni campioni causa collocazione nel calendario...il giorno dopo i media dovrebbero ancora utilizzarlo per celebrare il vincitore della classica delle foglie morte e invece tutti i riflettori saranno puntati sulla presentazione del Giro d'Italia, aspettare ancora una settimana costava tanto? non ricordo una mossa del genere, e pensare che pure il Lombardia è Rcs...vai a capire...


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
l'Orso
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Re: Domande a Silvio Martinello

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marc ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Silvio,
Oggi leggo sulla "La Gazzetta dello Sport" che la presentazione del Giro d' Italia avverrà il giorno dopo il Giro di Lombardia ossia il 16 ottobre, come mai la corsa la presentano sempre in anticipo ?

perchè il Tour lo farà nella settimana prima del Giro di Lombardia ?


questa scelta non l'ho capita neppure io...ma Tour e Giro non possono aspettare che la stagione sia definitivamente conclusa? Non capisco soprattutto la scelta del Giro, mi pare uno strategico errore di comunicazione: in questo modo tolgono visibilità al Giro di Lombardia che già soffre per le rinunce di alcuni campioni causa collocazione nel calendario...il giorno dopo i media dovrebbero ancora utilizzarlo per celebrare il vincitore della classica delle foglie morte e invece tutti i riflettori saranno puntati sulla presentazione del Giro d'Italia, aspettare ancora una settimana costava tanto? non ricordo una mossa del genere, e pensare che pure il Lombardia è Rcs...vai a capire...
E se usassero la presentazione del Giro per "ripresentare" il risultato del Lombardia?
Poi probabilmente non sarà così...


Fanta cicloweb 2015:
Tour 2015 - 19a tappa - SJ M.nne - Toussuire (24 Luglio)

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marc
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Re: Domande a Silvio Martinello

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l'Orso ha scritto:
marc ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Silvio,
Oggi leggo sulla "La Gazzetta dello Sport" che la presentazione del Giro d' Italia avverrà il giorno dopo il Giro di Lombardia ossia il 16 ottobre, come mai la corsa la presentano sempre in anticipo ?

perchè il Tour lo farà nella settimana prima del Giro di Lombardia ?


questa scelta non l'ho capita neppure io...ma Tour e Giro non possono aspettare che la stagione sia definitivamente conclusa? Non capisco soprattutto la scelta del Giro, mi pare uno strategico errore di comunicazione: in questo modo tolgono visibilità al Giro di Lombardia che già soffre per le rinunce di alcuni campioni causa collocazione nel calendario...il giorno dopo i media dovrebbero ancora utilizzarlo per celebrare il vincitore della classica delle foglie morte e invece tutti i riflettori saranno puntati sulla presentazione del Giro d'Italia, aspettare ancora una settimana costava tanto? non ricordo una mossa del genere, e pensare che pure il Lombardia è Rcs...vai a capire...
E se usassero la presentazione del Giro per "ripresentare" il risultato del Lombardia?
Poi probabilmente non sarà così...

anche secondo me non sarà così, si parlerà del Giro d'Italia e basta, come se il Lombardia fosse un'appendice di fine stagione da relegare ai margini, davvero questa non la capisco...mi viene un dubbio: non è che a questi dettagli di sostanza Zomegnan fosse molto più attento? La presentazione del Giro d'Italia il giorno dopo il Lombardia mi sembra un errore di comunicazione talmente marchiano...Zomegnan aveva fatto un'ottimo lavoro anche per il Lombardia, tornando al vecchio e spettacolare percorso di Como senza stravolgere ogni anno il tracciato disorientando gli appassionati...era tornato il Lombardia avvincente di un tempo dopo le parentesi secondo me poco felici di Monza (soprattutto) ma anche di Bergamo


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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superandyweb ha scritto:Ciao Silvio
tu sai come è nato il gesto di alzare le braccia al cielo all'arrivo per la vittoria della gara e chi fu il primo a farlo?
Guardando filmati molto vecchi, si vedono i vincitori che non alzavano le braccia al cielo, per cui dovrebbe essere un'usanza non troppo antica.
Grazie

Non ne ho idea, veramente. Probabilmente le scene di esultanza dopo una vittoria sono più "profonde" per esigenze pubblicitarie? non saprei davvero.
Ciao
SM


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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CicloSprint ha scritto:Silvio,
Oggi leggo sulla "La Gazzetta dello Sport" che la presentazione del Giro d' Italia avverrà il giorno dopo il Giro di Lombardia ossia il 16 ottobre, come mai la corsa la presentano sempre in anticipo ?

perchè il Tour lo farà nella settimana prima del Giro di Lombardia ?
Credo che per quanto riguarda il Giro, ci sia la volontà di trattenere in Italia per la presentazione i campioni stranieri che parteciperanno al Lombardia, non vedo altre motivazioni.
Ciao
SM


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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quasar ha scritto:
Salvatore77 ha scritto:
galliano.p ha scritto: Cos'è un salary cap? Un limite ai salari da corrispondere agli atleti o un limite massimo per squadra? Se così fosse, non si farebbe altro che incentivare all'evasione e corrispondere stipendi in nero.
In NBA è adottato ormai da anni e viene inteso come un monte stipendi massimo per squadra. mi pare che non ci siano problemi, i costi siano abbastanza contenuti (il tutto va rapportato chiaramente all'economia americana) e non siano stati riscontrati casi di evasione. anche se negli States i giocatori hanno comunque entrate extra dagli sponsor in maniera assai notevole... e su questo non c'è tetto salariale che tenga. forse una squadra, in fase di negoziazione di un contratto, potrebbe garantire contratti con alcuni sponsor pagando quindi il giocatore in maniera indiretta...

restando in tema vuelta, sarei interessato a conoscere l'opinione di Silvio Martinello su una questione che spesso e volentieri destabilizza alcuni team, e mi riferisco alla situazione del gregario che in corsa si scopre più forte del capitano. Quanto sta succedendo alla Vuelta con Froome e Wiggins, si è spesso già verificato in passato, alcuni casi hanno riguardato atleti ben più importanti, con i direttori sportivi che hanno adottato delle strategie spesso molto contrastanti tra loro.
Talvolta viene chiesto al gregario di restare sempre e comunque a disposizone del capitano nonostante (il gregario) si riveli piu forte: mi viene in mente Indurian-Delgado al tour del 90, Ullrich-Rijs al Tour del 96 (Rijs volava ma Ullrich ancora di più), Hinault-Lemond 85.
altre volte viene data via libera al gregario: è il caso appunto di Froome-Wiggins, di Ullrich-Rjis 97, Pantani-Chiappucci 94, Hinault-Lemond 86, Simoni-Cunego 2004.
e in altri casi ancora, a decidere è il corridore stesso contravvenendo agli ordini dei direttori sportivi: Visentini-Roche 87.
Volevo pertanto, Silvio, rivolgerti direttamente due questioni.
la prima riguarda una tua valutazione personale: non ti chiedo cosa sia giusto o sbagliato in senso assoluto, ma se fossi un diretore sportivo come ti comporteresti riscontrando in corsa (in particolar modo in un GT, quindi con un tot di giorni in successione da gestire) che il capitano, ovvero l'atleta simbolo del team, va meno forte del gregario? faresti rispettare sino all'ultimo i rispettivi ruoli o li invertiresti cammin facendo col rischio di "giocarti" il capitano per il resto della stagione? in poche parole, permetteresti ad un Silvio Martinello di giocarsi le proprie carte avendo un Cipollini non brillantissimo, ma rischiando cosi facendo di innervosirlo ulteriormente ( riferimento non casuale al giro 96).
la seconda questione è una diretta conseguenza di quanto potrebbe verificarsi in base alla scelta nella domanda precedente, ed è relativa al possibile cambiamento dei rapporti personali, di fiducia, che intercorrono tra capitano e gregario, ma più in generale in seno alla squadra, nel momento in cui il gregario stesso si scopre anch'esso capitano. cito alcuni esempi. Bettini per un paio di anni è stato l'apripista ideale di Bartoli, il quale non perdeva occasione per lodarne le capacità e il valore umano. Quando Bettini è esploso vincendo la prima Liegi, i rapporti si sono via via raffreddati sino ad arrivare al pasticcio di Lisbona (uno dei tanti pasticci di quella corsa) nell'arrivo in volata, con Bartoli che non ci pensò minimamente a tirare la volata a Bettini. Stesso discorso con Chiappucci e Pantani, con il primo a tesserne le qualità al Giro del 94 salvo poi, negli anni successivi, criticare apertamente le gesta ed il personaggio di Marco Pantani un giorno si e l'altro pure. e, forse non in maniera cosi netta, mi pare si sia verificata la stessa cosa tra te e Cipollini dopo il Giro del 96: prima d'allora, dopo ogni vittoria, gli elogi e i ringraziamenti nei tuoi confronti si sprecavano, una volta vinta la volata greca e indossata la maglia rosa mi pare che i rapporti tra di voi siano inevitabilmente cambiati, con Cipollini (almeno pubblicamente) meno entusiasta nei tuoi confronti e con te che, da quel momento, hai preferito non tirare piu le volate e nessuno e giocarti giustamente le tue carte. non è un caso che tutte queste situazioni si siano sempre risolte, a fine stagione, con la decisone di separare le propire strade e cambiare squadra.
Ritieni inevitabile questo epilogo in quanto un capitano deve in ogni caso sempre sentirsi al centro dell'attenzione mediatica e non può condividere il palcoscenico neppure con un suo compagno di squadra che sino ad un attimo prima era un suo luogotente, oppure pensi che sia possibile una coesistenza senza lacerare la squadra? ricordi a questo proposito alcuni casi piu o meno recenti?
Un saluto
Se fossi un DS, darei spazio a chi mi da maggiori garanzie, quindi se colui partito come seconda linea si trovasse nelle condizioni di raggiungere l'obiettivo, lo tutelerei con ogni mezzo, le considerazioni post gara, si affrontano dopo, a bocce ferme e con, possibilmente, i risultati in tasca.
Silvio Martinello di Atene '96 si giocò al meglio le proprie carte, perchè il Mario Cipollini di Atene '96 lo lasciò libero di fare la propria volata. Probabilmente si pentì, ma fu lui a liberare tutta la squadra a 15 Km dall'arrivo comunicando che non stava bene. I rapporti erano già tesi dalla primavera, per motivi diversi, quello fu un episodio. Nel '97 rimasi ancora in Saeco, avevo il contratto firmato, chiesi di essere lasciato libero, ma non mi fu concessa la possibilità. I rapporti con Mario cambiarono perchè lui è fatto a modo suo, io a modo mio, ad un certo punto non esistevano le condizioni per continuare la proficua collaborazione. Probabilmente allora mancò tra i dirigenti del Team, qualcuno con la personalità più forte delle nostre per rimediare agli screzi, così il giocattolino si ruppe, ma siamo in ottimi rapporti, ora come allora, la storia fu molto ingingantita dai media, faceva evidentemente comodo, anche a noi pensandoci bene.
Nel momento in cui cambiano i rapport di forza tra 2 corridori, ritengo inevitabile che ci si divida, non è opportuno rimanere nello stesso team, lo provai su di me nel 1997 come detto.
I casi sono quelli che hai citato tu, aggiungerei anche Devolder con Boonen recentemente. Ci sarebbero anche i fratelli Schleck in questa situazione se vogliamo, ma a loro sembra non pesare la faccenda, apparentemente.
Ciao
SM


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superandyweb
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio Martinello ha scritto:
superandyweb ha scritto:Ciao Silvio
tu sai come è nato il gesto di alzare le braccia al cielo all'arrivo per la vittoria della gara e chi fu il primo a farlo?
Guardando filmati molto vecchi, si vedono i vincitori che non alzavano le braccia al cielo, per cui dovrebbe essere un'usanza non troppo antica.
Grazie

Non ne ho idea, veramente. Probabilmente le scene di esultanza dopo una vittoria sono più "profonde" per esigenze pubblicitarie? non saprei davvero.
Ciao
SM
Grazie cmq, forse bisogna chiedere a Beppe Conti :old:


marc
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio Martinello ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Silvio,
Oggi leggo sulla "La Gazzetta dello Sport" che la presentazione del Giro d' Italia avverrà il giorno dopo il Giro di Lombardia ossia il 16 ottobre, come mai la corsa la presentano sempre in anticipo ?

perchè il Tour lo farà nella settimana prima del Giro di Lombardia ?
Credo che per quanto riguarda il Giro, ci sia la volontà di trattenere in Italia per la presentazione i campioni stranieri che parteciperanno al Lombardia, non vedo altre motivazioni.
Ciao
SM

mah, può essere una spiegazione, ma quali sarebbero i campioni stranieri al Lombardia interessati al Giro d'Italia del prossimo anno? Sanchez, forse, che se viene viene per una tappa come ha detto? Non penso che Gilbert faccia il Giro e nemmeno gli Schleck, e di converso non penso che Evans quest'anno faccia il Lombardia dopo la stagione sfibrante che ha avuto...mah, continuo a pensare che questa scelta tolga visibilità al Lombardia, non mi pare un dettaglio...di solito il giorno dopo una grande classica ci sono ancora le interviste da pubblicare, i commenti, i bilanci, e invece tutto verrà cancellato con un colpo di spugna, dimenticato in fretta perchè c'è da presentare il Giro..


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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superandyweb ha scritto:
Silvio Martinello ha scritto:
superandyweb ha scritto:Ciao Silvio
tu sai come è nato il gesto di alzare le braccia al cielo all'arrivo per la vittoria della gara e chi fu il primo a farlo?
Guardando filmati molto vecchi, si vedono i vincitori che non alzavano le braccia al cielo, per cui dovrebbe essere un'usanza non troppo antica.
Grazie

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Ciao
SM
Grazie cmq, forse bisogna chiedere a Beppe Conti :old:[/qu

Ottima idea, anche se Beppe le mani le ha alzate solo per chiamare il taxi. :D :D Se mi legge...un saluto affettuoso.
SM


l'Orso
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Re: Domande a Silvio Martinello

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marc ha scritto:
Silvio Martinello ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Silvio,
Oggi leggo sulla "La Gazzetta dello Sport" che la presentazione del Giro d' Italia avverrà il giorno dopo il Giro di Lombardia ossia il 16 ottobre, come mai la corsa la presentano sempre in anticipo ?

perchè il Tour lo farà nella settimana prima del Giro di Lombardia ?
Credo che per quanto riguarda il Giro, ci sia la volontà di trattenere in Italia per la presentazione i campioni stranieri che parteciperanno al Lombardia, non vedo altre motivazioni.
Ciao
SM

mah, può essere una spiegazione, ma quali sarebbero i campioni stranieri al Lombardia interessati al Giro d'Italia del prossimo anno? Sanchez, forse, che se viene viene per una tappa come ha detto? Non penso che Gilbert faccia il Giro e nemmeno gli Schleck, e di converso non penso che Evans quest'anno faccia il Lombardia dopo la stagione sfibrante che ha avuto...mah, continuo a pensare che questa scelta tolga visibilità al Lombardia, non mi pare un dettaglio...di solito il giorno dopo una grande classica ci sono ancora le interviste da pubblicare, i commenti, i bilanci, e invece tutto verrà cancellato con un colpo di spugna, dimenticato in fretta perchè c'è da presentare il Giro..
Fosse così (ed è probabile), potrebbe essere un momento utile anche per un eventuale "ingaggio" a prescindere del loro interesse iniziale.


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Re: Domande a Silvio Martinello

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vabbè speriamo almeno questo. Vegni se non sbaglio aveva detto di voler convincere i campioni delle classiche a partecipare al Giro..perchè se si tratta solo di averli lì per fare la passerella mediatica non ci siamo proprio


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
CicloSprint
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio, si parla dello Stelvio nel percorso del Giro 2012, ma dato che il prossimo anno si partirà in anticipo (mai successo nella storia) e si chiuderà in anticipo (mai successo nella storia) tu credi che lo Stelvio sia transitabile quando ci sarà la tappa ?


granfondista
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Re: Domande a Silvio Martinello

Messaggio da leggere da granfondista »

CicloSprint ha scritto:Silvio, si parla dello Stelvio nel percorso del Giro 2012, ma dato che il prossimo anno si partirà in anticipo (mai successo nella storia) e si chiuderà in anticipo (mai successo nella storia) tu credi che lo Stelvio sia transitabile quando ci sarà la tappa ?
Questo più che a Martinello dovresti chiederlo a Giugliacci. :rain: :rain:


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Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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CicloSprint ha scritto:Silvio, si parla dello Stelvio nel percorso del Giro 2012, ma dato che il prossimo anno si partirà in anticipo (mai successo nella storia) e si chiuderà in anticipo (mai successo nella storia) tu credi che lo Stelvio sia transitabile quando ci sarà la tappa ?

Sapere ora se si transiterà o no è complicato prevederlo, auguriamoci che non ci siano intoppi di carattere meteorologico. Purtroppo nel mese di maggio questo è un rischio sempre presente quando si sale sopra i 2000 mt. Appronteranno certamente una tappa di riserva altrettanto spettacolare, le varianti non mancano nella zona.
Ciao.
SM


SimoSimo
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Re: Domande a Silvio Martinello

Messaggio da leggere da SimoSimo »

Spett. Silvio Martinello,
avrei una domanda da porle relativa a Vincenzo Nibali.
Come ben si sa, in questa edizione della Vuelta non ha fatto una gran figura, anzi.
Secondo lei qual'è la causa di questa disfatta?


herbie
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Re: Domande a Silvio Martinello

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herbie ha scritto:buongiorno sig. Martinello, vedendo per le strade e sulle salite della mia zona abbastanza spesso professionisti in allenamento già da una quindicina di anni, mi sono fatto una certa idea sul cambiamento dei sistemi di allenamento, non so se giusta o sbagliata. Ho l'impressione che oggi si insista moltissimo sui lavori di forza (anche e soprattutto per gli scalatori) e sui lavori in progressione di sforzo, tipo test, anche in salita. A detta di tutti i sistemi di allenamento sono molto più efficaci di un tempo.
Sempre vedendo qua e là professionisti in allenamento anni fa mi capitava molto più spesso di incorntrarli più volte in un giorno su varie salite, e, pensandoci un attimo, alla sera riuscivo a ricostruire più o meno i loro giri. Risultavano spesso uscite lunghe con tre-quattro salite medie o lunghe. Oggi mi capita invece pressochè sempre di trovarli su salite vicino alla fascia di pianura con il rapportone, oppure salire di buon passo (mi superano e lasciano per strada) ad un impegno che posso valutare ad occhio tra il medio e la soglia. Così mi sono fatto l'idea che se un tempo, comunque non molti anni fa, le uscite sulla lunga distanza e soprattutto su percorsi circolari con varie salite erano almeno un paio la settimana (diciamo un buon 30% del lavoro) ora sono molto più ridotte a favore di lavori specifici di vario genere, che certamente daranno frutti nell'immediato più tangibili e soprattutto misurabili con una certa precisione. Mi conferma questa impressione, anche ricordando il modo in cui vi allenavate voi, soprattutto in vista delle grandi corse a tappe?
Sono sicuro che questo cambiamento in favore della qualità dia molti benefici in termini di prestazione, tuttavia ho la sensazione che abbia almeno due limiti importanti:
1) pur dando benefici tangibili e ben misurabili anche nel breve tempo, tenda tuttavia a dare una condizione di forma massimale più breve e discontinua, cosa che sarebbe una buona spiegazione del fatto che, a differenza di un tempo, sia così difficile tenere una condizione buona o ottima per due gt (alla fine come arco temporale sono poco più di due mesi- Giro- Tour: 10 maggio - 20/25 luglio-);
2) metta nel corridore un certo maggior timore rispetto ad un tempo nel pianificare e affrontare lunghi chilometraggi in fuga, o fuori soglia fatti in situazioni di corsa difficili da studiare e valutare in sede di pianificazione della preparazione, come richiedono gli attacchi a lunga gittata nelle tappe di montagna, cosa forse data dalla disabitudine a fare certe uscite molto lunghe e con molti metri di dislivello in allenamento, oggi, mi par di capire, pressochè sconsigliate da tutti i preparatori;
mi piacerebbe sentire la sua opinione in proposito
buonasera, sig. Martinello, pensavo che ci fossero questioni sicuramente più urgenti ed importanti a cui rispondere (senza alcuna ironia per carità) rispetto a questa "domanda". Ho aspettato un po', però a distanza di una ventina di giorni vedo che non mi ha ancora risposto (i post si trovano alla pagina 1 di questo 3d). Non vorrei che avesse preso qualcuna delle mie frasi come offensiva o fuori luogo (quantunque concordo che ci siano molte cose opinabili...). Le assicuro che non era mia intenzione, naturalmente è liberissimo di rispondere a chi vuole, però mi sono un pochino rattristato a vedere che (a parte alcuni battibecchi) sono l'unico che è stato pressochè ignorato... :(
sarei lieto di sentire la sua opinione in materia di preparazione, visto che mi pare che abbia attraversato nella sua lunga carriera un periodo in cui la "filosofia" della prepazione ateltica è cambiata abbastanza radicalmente. La ringrazio comunque per la disponiblità a rispondere alle domande su un forum come questo, che leggo sempre con interesse.


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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herbie ha scritto:buongiorno sig. Martinello, vedendo per le strade e sulle salite della mia zona abbastanza spesso professionisti in allenamento già da una quindicina di anni, mi sono fatto una certa idea sul cambiamento dei sistemi di allenamento, non so se giusta o sbagliata. Ho l'impressione che oggi si insista moltissimo sui lavori di forza (anche e soprattutto per gli scalatori) e sui lavori in progressione di sforzo, tipo test, anche in salita. A detta di tutti i sistemi di allenamento sono molto più efficaci di un tempo.
Sempre vedendo qua e là professionisti in allenamento anni fa mi capitava molto più spesso di incorntrarli più volte in un giorno su varie salite, e, pensandoci un attimo, alla sera riuscivo a ricostruire più o meno i loro giri. Risultavano spesso uscite lunghe con tre-quattro salite medie o lunghe. Oggi mi capita invece pressochè sempre di trovarli su salite vicino alla fascia di pianura con il rapportone, oppure salire di buon passo (mi superano e lasciano per strada) ad un impegno che posso valutare ad occhio tra il medio e la soglia. Così mi sono fatto l'idea che se un tempo, comunque non molti anni fa, le uscite sulla lunga distanza e soprattutto su percorsi circolari con varie salite erano almeno un paio la settimana (diciamo un buon 30% del lavoro) ora sono molto più ridotte a favore di lavori specifici di vario genere, che certamente daranno frutti nell'immediato più tangibili e soprattutto misurabili con una certa precisione. Mi conferma questa impressione, anche ricordando il modo in cui vi allenavate voi, soprattutto in vista delle grandi corse a tappe?
Sono sicuro che questo cambiamento in favore della qualità dia molti benefici in termini di prestazione, tuttavia ho la sensazione che abbia almeno due limiti importanti:
1) pur dando benefici tangibili e ben misurabili anche nel breve tempo, tenda tuttavia a dare una condizione di forma massimale più breve e discontinua, cosa che sarebbe una buona spiegazione del fatto che, a differenza di un tempo, sia così difficile tenere una condizione buona o ottima per due gt (alla fine come arco temporale sono poco più di due mesi- Giro- Tour: 10 maggio - 20/25 luglio-);
2) metta nel corridore un certo maggior timore rispetto ad un tempo nel pianificare e affrontare lunghi chilometraggi in fuga, o fuori soglia fatti in situazioni di corsa difficili da studiare e valutare in sede di pianificazione della preparazione, come richiedono gli attacchi a lunga gittata nelle tappe di montagna, cosa forse data dalla disabitudine a fare certe uscite molto lunghe e con molti metri di dislivello in allenamento, oggi, mi par di capire, pressochè sconsigliate da tutti i preparatori;
mi piacerebbe sentire la sua opinione in proposito
Herbi, mi scuso, nessuna volontà di ignorare il suo post, è semplicemente scivolato via. Eccomi con la mia opinione in merito. I sistemi di preparazione sono cambiati notevolmente, l’evoluzione iniziata dai primi anni 80, ha modificato e reso più moderno il ciclismo. La qualità del lavoro ha aumentato in modo notevole anche le performance e l’equilibrio, poi allenatori e preparatori sposano naturalmente alcuni loro aspetti specifici, ma non è un caso quello che ha notato. Nell’allenamento di oggi c’è una maggiore ricerca della qualità, rispetto alla quantità che si andava a cercare un tempo. Per rispondere ai suoi quesiti, non condivido le sue conclusioni, la ricerca di metodi più efficaci per migliorare le proprie performance non inibiscono, a mio avviso, la fantasia e la volontà di lanciarsi in azioni che possano sembrare scriteriate tatticamente, anzi. Essere competitivi in 2 GT nella stessa stagione è un impresa difficile a prescindere, pochi eletti sono riusciti in passato a centrare l’accoppiata Giro/Tour, e se va a scorrere la lista sono solo nomi di grandissimi. Era difficile in passato, è difficile ora, il solo Contador ha questo potenziale, non ne vedo altri nell’epoca moderna, ed il motivo non lo cercherei nei metodi di allenamento, ma semplicemente nella difficoltà dell’impresa stessa. Il saper affrontare lunghi chilometraggi in fuga, è una dote che si ha o non si ha, soprattutto caratteriale e mentale. Se ci fa caso, nelle lunghe fughe ci sono anche li dei nomi che ritornano costantemente, ed i motivi sono da cercare nella loro mentalità e non nelle metodologie di allenamento. Un buon preparatore è quello che propone al proprio assistito le metodologie più efficaci per esaltare le doti del soggetto, non conosco preparatori che lavorino con l’obiettivo di inibire le qualità dell’atleta con cui lavorano.
Scusandomi ancora con lei per averle dato l’impressione di non volerle rispondere, le auguro un buon weekend.
SM


CicloSprint
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio Martinello ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Silvio, si parla dello Stelvio nel percorso del Giro 2012, ma dato che il prossimo anno si partirà in anticipo (mai successo nella storia) e si chiuderà in anticipo (mai successo nella storia) tu credi che lo Stelvio sia transitabile quando ci sarà la tappa ?

Sapere ora se si transiterà o no è complicato prevederlo, auguriamoci che non ci siano intoppi di carattere meteorologico. Purtroppo nel mese di maggio questo è un rischio sempre presente quando si sale sopra i 2000 mt. Appronteranno certamente una tappa di riserva altrettanto spettacolare, le varianti non mancano nella zona.
Ciao.
SM
A maggio scorso gli organizzatori del Giro hanno deciso di togliere il Tualis a pochi minuti dal transito, nel 2006 furono tagliati i ultimi 5 km di Plan de Corones a pochi minuti dal transito, a luglio scorso ho sentito dire nelle telecronache del Tour, che i organizzatori francesi avrebbero deciso se sul Galibier ci fosse neve, la tappa si sarebbe conclusa sul Lautaret, e il limite massimo per una decisione finale l' avrebbero presa a un ora dal transito e non a pochi minuti dal trasito che hanno fatto al Giro nella tappa dello Zoncolan con il taglio del Tualis con tanto di sbaglio-strada di Gadret, ma se nel 2012 sullo Stelvio nevicasse e la tappa che comprende il Passo è in corso, i organizzatori dovranno decidere a un ora dal transito o fare subito la tappa con percorso di riserva, una volta quando Torriani presentava lo Stevio nel percorso del Giro, aveva già pronta nella presentazione la tappa di riserva se sullo Stelvio nevicasse. Silvio, secondo te gli organizzatori del Giro per evitare altre figure devono decidere se fare il Gpm a un ora dall' transito o fare la tappa di riserva ?


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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CicloSprint ha scritto:
Silvio Martinello ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Silvio, si parla dello Stelvio nel percorso del Giro 2012, ma dato che il prossimo anno si partirà in anticipo (mai successo nella storia) e si chiuderà in anticipo (mai successo nella storia) tu credi che lo Stelvio sia transitabile quando ci sarà la tappa ?

Sapere ora se si transiterà o no è complicato prevederlo, auguriamoci che non ci siano intoppi di carattere meteorologico. Purtroppo nel mese di maggio questo è un rischio sempre presente quando si sale sopra i 2000 mt. Appronteranno certamente una tappa di riserva altrettanto spettacolare, le varianti non mancano nella zona.
Ciao.
SM
A maggio scorso gli organizzatori del Giro hanno deciso di togliere il Tualis a pochi minuti dal transito, nel 2006 furono tagliati i ultimi 5 km di Plan de Corones a pochi minuti dal transito, a luglio scorso ho sentito dire nelle telecronache del Tour, che i organizzatori francesi avrebbero deciso se sul Galibier ci fosse neve, la tappa si sarebbe conclusa sul Lautaret, e il limite massimo per una decisione finale l' avrebbero presa a un ora dal transito e non a pochi minuti dal trasito che hanno fatto al Giro nella tappa dello Zoncolan con il taglio del Tualis con tanto di sbaglio-strada di Gadret, ma se nel 2012 sullo Stelvio nevicasse e la tappa che comprende il Passo è in corso, i organizzatori dovranno decidere a un ora dal transito o fare subito la tappa con percorso di riserva, una volta quando Torriani presentava lo Stevio nel percorso del Giro, aveva già pronta nella presentazione la tappa di riserva se sullo Stelvio nevicasse. Silvio, secondo te gli organizzatori del Giro per evitare altre figure devono decidere se fare il Gpm a un ora dall' transito o fare la tappa di riserva ?
Dal punto di vista tecnico, nelle situazioni limite io opterei sempre per la tappa di riserva. Però alla base di certe scelte non ci sono solo aspetti tecnici da valutare, anche se devono essere comunque prioritari. La neve sullo Stelvio a maggio, è indubbiamente più pericolosa del maltempo sul Galibier a luglio, quindi per gli organizzatori del Tour hanno meno problemi rispetto ai colleghi italiani.
Ciao
SM


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danilodiluca87
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Re: Domande a Silvio Martinello

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caro Silvio un piacere leggerti su queste pagine.....
dammi qualche tua impressione su Di Luca di questi ultimi due mesi, che caspita gli sta succedendo??????

dopo un ottimo ritorno alla Tirreno nella tappa di Chieti (uno dei migliori sulla salita) ed anche nella tappa di Castelraimondo (su uno strappetto fu lui a scattare e lo seguirono solo Scarponi e Cunego, piazzato in volata dietro Gilbert), ma anche qualche bella tappa allo Svizzera ed in Vallonia......ora non riesce a finire le gare!!!!!!

mi farebbe piacere leggere la tua opinione, qua o sul threadh di Danilo.....dove ti trovi meglio :D
mi raccomando duro e crudo......SALUTI


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cauz.
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Re: Domande a Silvio Martinello

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ciao silvio, cosa ne pensi delle convocazioni di bettini per copenhagen?
c'e' qualche nome che a tuo vedere manca? e con quali ruoli e tattica metteresti in strada questa nazionale?


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Re: Domande a Silvio Martinello

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rilancio subito con un'altra domanda...
silvio, perdonami anticipatamente per il "martellamento" :)

leggendo post precedenti in cui si citava la coppia martinello-cipollini, e considerandoti un'autorita' in materia, vorrei una tua opinione sul ruolo degli "apripista" rispetto ai velocisti odierni.
come sono cambiati i treni?
e chi ti sembra il migliore ad oggi in quel ruolo in cui ti sei distinto tu anni fa (insieme a fagnini, direi)?
come cambieranno le volate di cavendish senza un ottimo apripista come renshaw (benche' io lo ritenga inferiore a julian dean)?

ti ho fatto 200 domande in un minuto, scegli tu quelle che preferisci, non mi offendo :)


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Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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danilodiluca87 ha scritto:caro Silvio un piacere leggerti su queste pagine.....
dammi qualche tua impressione su Di Luca di questi ultimi due mesi, che caspita gli sta succedendo??????

dopo un ottimo ritorno alla Tirreno nella tappa di Chieti (uno dei migliori sulla salita) ed anche nella tappa di Castelraimondo (su uno strappetto fu lui a scattare e lo seguirono solo Scarponi e Cunego, piazzato in volata dietro Gilbert), ma anche qualche bella tappa allo Svizzera ed in Vallonia......ora non riesce a finire le gare!!!!!!

mi farebbe piacere leggere la tua opinione, qua o sul threadh di Danilo.....dove ti trovi meglio :D
mi raccomando duro e crudo......SALUTI
Credo che diverse componenti sinao la causa dello scarso rendimento, provo a metterne in fila qualcuno:
1) L'età, 35 anni, per chi come lui viene da un periodo di inattività, è un limite. Mi dirai, e Rebellin? Eccezzioni che confermano la regola, come si dice.
2) Ha avviato un'attività imprenditoriale, quindi l'attenzione è rivolta anche ad altro, non solo all'allenamento ed alla vita da atleta.
3) Sento dire che sta affrontando anche un momento difficile a livello familiare, altro elemento che non contribuisce a rendere serena e concentrata la mente di un atleta di livello
Come vedi, cause ce ne sono a mio parere, come credo anche che una personalità come la quella di Danilo, non vorrà abbandonare senza fare una stagione fatta come si deve. Credo pertanto che per dare un giudizio definitivo sulle possibilità che Danilo corridore potrà avere nell'immediato futuro, dovremo attendere la prossima stagione, e così dovranno pazientare anche i suoi fans.
Ciao.
SM


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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cauz. ha scritto:ciao silvio, cosa ne pensi delle convocazioni di bettini per copenhagen?
c'e' qualche nome che a tuo vedere manca? e con quali ruoli e tattica metteresti in strada questa nazionale?
Ciao, condivido le scelte di Bettini, personalmente avrei trovato un posto a Marcato, a mio avviso sarebbe stato un elemento molto utile alla causa.
Sui ruoli e la tattica da adottare, a detto bene Bettini, prima pedaliamo sul percorso e poi decidiamo insieme ai ragazzi, un modo per responsabilizzare tutti ed alimentare quello spirito di squadra che tante soddisfazioni ha dato. Non siamo i favoriti, e questo è un bene, Bennati sarà la nostra punta, ma va lasciato tranquillo ed aiutato a sostenere la pressione che giorno dopo giorno aumenterà inevitabilmente.
SM


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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cauz. ha scritto:rilancio subito con un'altra domanda...
silvio, perdonami anticipatamente per il "martellamento" :)

leggendo post precedenti in cui si citava la coppia martinello-cipollini, e considerandoti un'autorita' in materia, vorrei una tua opinione sul ruolo degli "apripista" rispetto ai velocisti odierni.
come sono cambiati i treni?
e chi ti sembra il migliore ad oggi in quel ruolo in cui ti sei distinto tu anni fa (insieme a fagnini, direi)?
come cambieranno le volate di cavendish senza un ottimo apripista come renshaw (benche' io lo ritenga inferiore a julian dean)?

ti ho fatto 200 domande in un minuto, scegli tu quelle che preferisci, non mi offendo :)
Non noto alcuna differenza rispetto ai treni di una volta, l'attuale HTC è certamente la meglio attrezzata per questo esercizio, per quanto riguarda invece gli apripista, personalmente ritengo Hondo il migliore. Il tedesco ha esperienza, spunto veloce, capacità di leggere le traiettorie prima di altri, purtroppo manca a lui ed a Petacchi un treno vero e proprio, quindi Hondo nei finali deve fare tutto da solo, ma ribadisco secondo me è il migliore di quest'epoca. Un difetto che comunque tutti hanno, Hondo compreso, è quello di non stare mai in un lato del rettilineo, prediligendo il centro della strada. lo ritengo questo un errore tattico, si danno 2 opzioni a chi sta a ruota, invece scegliendo un lato del rettilineo finale, si obbliga chi vuole rimontare a farlo obbligatoriamente sul lato libero. E poi è pericolosissimo, perchè l'apripista che si toglie e smette di pedalare rallentando la velocità al centro della strada, è un pericolo per quelli che stanno sprintando e per lui stesso, se lo facesse su un lato della strada non sarebbe di nessun pericolo. Credo che per Cavendish troveranno un altro apripista, e ti do anche un nome, Peter Kennaug.
Ciao
SM


Salvatore77
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Ciao Silvio,
come varia la preparazione di un velocista per un grannde giro rispetto a quella di un uomo di classifica o un gregario? Naturalmente la mia domanda si riferisce ad un ciclista che ha intenzione di correre su tutte e tre le settimane.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Salvatore77 ha scritto:Ciao Silvio,
come varia la preparazione di un velocista per un grannde giro rispetto a quella di un uomo di classifica o un gregario? Naturalmente la mia domanda si riferisce ad un ciclista che ha intenzione di correre su tutte e tre le settimane.
Ciao Salvatore,
personalmente prediligevo prepararmi correndo, il Romandia prima del Giro o lo Svizzera prima del Tour, cercando di fare risultato. Per un velocista è importante partire con la consapevolezza di essere in forma, e magari con il morale alto, e questo te lo danno i risultati. Al contrario di un corridore di classifica, che naturalmente cerca di programmare la propria forma in relazione alle difficoltà che la corsa presenta, e di solito tentare di essere al massimo nella terza settimana, quella decisiva.
SM


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barrylyndon
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Re: Domande a Silvio Martinello

Messaggio da leggere da barrylyndon »

ciao Silvio..
quale e' stato il Giro piu' duro a cui hai partecipato?


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
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cauz.
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio Martinello ha scritto:per quanto riguarda invece gli apripista, personalmente ritengo Hondo il migliore. Il tedesco ha esperienza, spunto veloce, capacità di leggere le traiettorie prima di altri, purtroppo manca a lui ed a Petacchi un treno vero e proprio, quindi Hondo nei finali deve fare tutto da solo, ma ribadisco secondo me è il migliore di quest'epoca.
questa risposta mi incuriosisce, e quindi rilancio.
trovo che hondo abbia un occhio incredibile nell'approcciare lo sprint, ma credo che abbia un limiti abbastanza evidente nel non riuscire a raggiungere una grande velocita', non al livello di renshaw, goss e dean, tanto per citare nomi attuali.
ti chiedo quindi quanto sia influente la velocita' di punta nel mestiere di apripista. o meglio, quali siano le doti piu' importanti per un buon apripista (ovvio che tutte sono importanti, pero' e' meglio scegliere chi ha piu' occhio, chi maggior velocita', chi riesce a resistere piu' a lungo allo sforzo...).
Un difetto che comunque tutti hanno, Hondo compreso, è quello di non stare mai in un lato del rettilineo, prediligendo il centro della strada. lo ritengo questo un errore tattico, si danno 2 opzioni a chi sta a ruota, invece scegliendo un lato del rettilineo finale, si obbliga chi vuole rimontare a farlo obbligatoriamente sul lato libero. E poi è pericolosissimo, perchè l'apripista che si toglie e smette di pedalare rallentando la velocità al centro della strada, è un pericolo per quelli che stanno sprintando e per lui stesso, se lo facesse su un lato della strada non sarebbe di nessun pericolo.


quoto in tutto per tutto. e' una deriva ormai abituale quella di affrontare le volate a centro strada, forse perche' vengono meglio le riprese televisive della vittoria :diavoletto:
oltre al pericolo dell'apripista che si sposta si "induce" anche un nuovo pericolo nelle nuove generazioni di velocisti, che perdono l'abitudine ad infilarsi in buchi stretti e provocano piu' facilmente incidenti.
Credo che per Cavendish troveranno un altro apripista, e ti do anche un nome, Peter Kennaug.
kennaugh puo' essere. anche se io non escluderei un "sacrificio" di sutton, con swift che sarebbe il velocista numero 2 della squadra in mancanza di cav.


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alfiso

Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio sei stato incaricato come Ct della Nazionale ed hai scelto gli stessi uomini di Bettini.
Come imposti la nazionale e come agisci sugli avversari pronosticati?

Ps. Decidi tu se scegliere o meno (e dichiararle) le riserve :-)


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pacho
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Gentile Silvio,

tempo fa sul forum c’era un bellissimo thread riguardante i velocisti degli anni 90, che mi ha riportato indietro al tempo in cui, da ragazzini, correvamo e ognuno personificava il suo corridore preferito. Per inciso, quando vinse ad Atene e tutti si chiedevano cosa fosse successo al suo illustre collega, nel mio piccolo godevo come un riccio.

Ad ogni modo, volevo chiederle un parere, diciamo così, una piccola scheda, riguardante i suoi colleghi velocisti con cui si è confrontato nel corso degli anni. Quali erano i loro punti deboli, e i loro punti di forza? Chi era dotato di considerevole capacità di guidare il mezzo e infilarsi nei varchi più impossibili? Chi erano i più esplosivi e chi i più potenti … più difficili da battere su arrivi in leggera pendenza? Chi erano quelli che con la tecnica e il colpo d’occhio riuscivano a sopperire a limiti atletici? Tra tutti questi aspetti tecnico-fisici, lei su quali faceva più affidamento quando si gettava nella mischia?
Tra quelli che vorrà citare, infine, sarei grato se potesse dirci due parole su Wilfried Nelissen.

ps: compimenti prima la sua carriera o ora per il suo lavoro e la competenza che dimostra nello spiegare aspetti tecnici con parole chiare e sempre comprensibili. Non è una dote da tutti. Ovviamente, una buona fetta di stima la ricava nel sopportare qualche suo collega e/o ospite che in telecronaca la contraddice pretendendo di spiegarle come funziona il ciclismo. Ma le occhiate che lancia come risposta non hanno prezzo :D


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Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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cauz. ha scritto:
Silvio Martinello ha scritto:per quanto riguarda invece gli apripista, personalmente ritengo Hondo il migliore. Il tedesco ha esperienza, spunto veloce, capacità di leggere le traiettorie prima di altri, purtroppo manca a lui ed a Petacchi un treno vero e proprio, quindi Hondo nei finali deve fare tutto da solo, ma ribadisco secondo me è il migliore di quest'epoca.
questa risposta mi incuriosisce, e quindi rilancio.
trovo che hondo abbia un occhio incredibile nell'approcciare lo sprint, ma credo che abbia un limiti abbastanza evidente nel non riuscire a raggiungere una grande velocita', non al livello di renshaw, goss e dean, tanto per citare nomi attuali.
ti chiedo quindi quanto sia influente la velocita' di punta nel mestiere di apripista. o meglio, quali siano le doti piu' importanti per un buon apripista (ovvio che tutte sono importanti, pero' e' meglio scegliere chi ha piu' occhio, chi maggior velocita', chi riesce a resistere piu' a lungo allo sforzo...).

Renshaw è agevolato dal fatto di avere una squadra che lavora prima che lui entri in azione, elemento che a Hondo manca. Un ottimo apripista deve avere l'occhio che vede lontano, quindi che capisca quando è il momento di lanciare lo sprint, che non si faccia prendere dal panico e parta troppo lungo, e che sappia lanciare in progressione lo sprint, che possieda un buon spunto veloce è qualità fondamentale, infatti i migliori apripista sono spesso ottimi velocisti a loro volta. Il lavoro di preparazione deve essere fatto in funzione delle caratteristiche del velocista, ed un elemento altrettanto importante è quello di conoscersi bene e di raggiungere un buon affiatamento. Ultima cosa, non marginale, la fortuna di un buon apripista la fa il velocista per cui lavori. Cipollini vinceva 9 volte su 10, il Petacchi di qualche stagione fa pure, Cavendish è su quei livelli, non dimentichiamo che il "finalizzatore" è il tassello più importante da definire quando si va a costruire un gruppo per lanciare gli sprint.
Ciao.
SM


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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alfiso ha scritto:Silvio sei stato incaricato come Ct della Nazionale ed hai scelto gli stessi uomini di Bettini.
Come imposti la nazionale e come agisci sugli avversari pronosticati?

Ps. Decidi tu se scegliere o meno (e dichiararle) le riserve :-)
Alfiso, non ricopro l'incarico fortunatamente, ma faccio parte dei tanti milioni di CT che anche quest'anno, come in passato, hanno la loro idea, e che soprattutto a bocce ferme, diranno la loro. Nel mio ruolo di commentatore, considerando che sarò insieme ai colleghi, chiamato ad esprimere pareri su ciò che accadrà il 25 settembre, consentimi di non rispondere. Non conosco il percorso, lo stesso Bettini ha dichiarato che prima vuole vedere il percorso insieme ai corridori, per poi decidere con loro che tattica adottare, ed in base a quella, scegliere le riserve. Approccio che condivido e che ritengo ottimale per costruire il giusto spirito di squadra che serve in una gara come il mondiale. Non partiamo da favoriti, pertanto l'unica cosa che mi auguro di non vedere, è la Nazionale Italiana controllare la corsa come da sempre facciamo, ritengo dobbiamo essere attenti e non farci sorprendere fuori posto per i primi 2 terzi di gara, e poi aggressivi per gli ultimi 80 KM, tutelando le chance di Bennati, che è un velocista che si esprime quando il gioco si fa duro, al contrario di Cavendish per esempio che predilige un agara "piatta", che consenta di andare in agilità e salvare il più possibile la gamba per il finale. Più che dirti cosa farei, ti dico quello che mi aspetto di vedere.
SM


alfiso

Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio Martinello ha scritto:
alfiso ha scritto:Silvio sei stato incaricato come Ct della Nazionale ed hai scelto gli stessi uomini di Bettini.
Come imposti la nazionale e come agisci sugli avversari pronosticati?

Ps. Decidi tu se scegliere o meno (e dichiararle) le riserve :-)
Alfiso, non ricopro l'incarico fortunatamente, ma faccio parte dei tanti milioni di CT che anche quest'anno, come in passato, hanno la loro idea, e che soprattutto a bocce ferme, diranno la loro. Nel mio ruolo di commentatore, considerando che sarò insieme ai colleghi, chiamato ad esprimere pareri su ciò che accadrà il 25 settembre, consentimi di non rispondere. Non conosco il percorso, lo stesso Bettini ha dichiarato che prima vuole vedere il percorso insieme ai corridori, per poi decidere con loro che tattica adottare, ed in base a quella, scegliere le riserve. Approccio che condivido e che ritengo ottimale per costruire il giusto spirito di squadra che serve in una gara come il mondiale. Non partiamo da favoriti, pertanto l'unica cosa che mi auguro di non vedere, è la Nazionale Italiana controllare la corsa come da sempre facciamo, ritengo dobbiamo essere attenti e non farci sorprendere fuori posto per i primi 2 terzi di gara, e poi aggressivi per gli ultimi 80 KM, tutelando le chance di Bennati, che è un velocista che si esprime quando il gioco si fa duro, al contrario di Cavendish per esempio che predilige un agara "piatta", che consenta di andare in agilità e salvare il più possibile la gamba per il finale. Più che dirti cosa farei, ti dico quello che mi aspetto di vedere.
SM
Prevedevo il riserbo, però in fondo hai risposto. La tua visione di gara appare abbastanza chiaramente. Continua a non essere diplomatico :lol:


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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pacho ha scritto:Gentile Silvio,

tempo fa sul forum c’era un bellissimo thread riguardante i velocisti degli anni 90, che mi ha riportato indietro al tempo in cui, da ragazzini, correvamo e ognuno personificava il suo corridore preferito. Per inciso, quando vinse ad Atene e tutti si chiedevano cosa fosse successo al suo illustre collega, nel mio piccolo godevo come un riccio.

Ad ogni modo, volevo chiederle un parere, diciamo così, una piccola scheda, riguardante i suoi colleghi velocisti con cui si è confrontato nel corso degli anni. Quali erano i loro punti deboli, e i loro punti di forza? Chi era dotato di considerevole capacità di guidare il mezzo e infilarsi nei varchi più impossibili? Chi erano i più esplosivi e chi i più potenti … più difficili da battere su arrivi in leggera pendenza? Chi erano quelli che con la tecnica e il colpo d’occhio riuscivano a sopperire a limiti atletici? Tra tutti questi aspetti tecnico-fisici, lei su quali faceva più affidamento quando si gettava nella mischia?
Tra quelli che vorrà citare, infine, sarei grato se potesse dirci due parole su Wilfried Nelissen.

ps: compimenti prima la sua carriera o ora per il suo lavoro e la competenza che dimostra nello spiegare aspetti tecnici con parole chiare e sempre comprensibili. Non è una dote da tutti. Ovviamente, una buona fetta di stima la ricava nel sopportare qualche suo collega e/o ospite che in telecronaca la contraddice pretendendo di spiegarle come funziona il ciclismo. Ma le occhiate che lancia come risposta non hanno prezzo :D
Se sei d'accordo ci diamo del tu. Provo a rispondere sperando di non dimenticare nessuno, ma so che non sarà possibile. Parto dal numero 1 in assoluto, Mario Cipollini, ci ho corso e lavorato al fianco per qualche stagione, dotato di doti non comuni, mi ha impressionato in moltissime occasioni per la forza che riusciva ad esprimere, vado a memoria senza poter essere preciso, ma nei test di potenza, lui si avvicinava ai 1600 watt di potenza massima espressa, io per farti un esempio raggiungevo i 1200 al massimo. A mio parere, non ho consciuto i grandissimi del passato, Van Looy, Van Steenbergen, Van Linden, Poblet, Basso o Van Linden, ma Cipollini a mio parere le avrebbe suonate a tutti. Abdujaparov, un grande velocista anche lui, un'esplosività straordianaria, abbinata ad una incoscienza non comune, lui passava dove altri non sarebbero passati. Wilfried Nelissen, solo la sfortuna lo ha tolto di mezzo, ma lo spunto era da far paura. Zabel, corridore di un'intelligenza straordinaria, una dedizione al lavoro non comune, che sapeva competere con i migliori velocisti, ma che al contrario di molti di loro, sapeva superare difficoltà per altri impossibili. Bontempi prima maniera era una forza della natura alla Cipollini, così come Olaf Ludwig, Uwe Raab e Van Poppel. Musseuw prima maniera era un ottimo velocista, poi diventato fantastico cacciatore di classiche, così come Jalabert, addirittura diventato in seguito uomo di classifica per grandi giri. In Italia, direi che erano ottimi, tra coloro conosciuti personalmente, Adriano Baffi, Leoni e Minali, ho corso anche con Petacchi, ma non era ancora il Petacchi superlativo che abbiamo ammirato dal 2003 in poi. Uno rognoso come pochi altri, Jan Kirsipuu, un "bandito" d'altri tempi.
Personalmete quando mi gettavo nella mischia cercavo di sfruttare soprattutto la mia capacità di farmi trovare nel punto giusto quando partiva lo sprint, quasi tutti quelli elencati avevano senza dubbio più talento del sottoscritto, per cui dovevo gioco forza, sfruttare il colpo d'occhio e l'abilità di sapermi districare nelle situazioni complicate che tutti gli arrivi allo sprint propongono.
Ciao.
SM


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pacho
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Grazie infinitamente Silvio,
spero di continuare a leggerti su queste pagine
ciao
Francesco


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TIC
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Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:20

Re: Domande a Silvio Martinello

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Silvio, avrei una domanda, visto che ormai sono diversi anni che sei in RAI : quando il Giro arriva in una certa localita', spesso viene invitato al processo o comunque intervistato un ex campione di quella localita'. Quando arrivate dalle parti di Bergamo, io vedo sempre o Gimondi o Gotti, (che Savoldelli ce l'avete gia' ).
In 20 annni non ho mai visto come ospite Baronchelli. Perche' ? E' lui che non vuole ?


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Salvatore77
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Comunque vorrei fare un applauso a Silvio Martinello per la prontezza delle risposte che sono precise e anche corpose, e noi utenti del forum sappiamo quanto tempo si perde per scrivere tante righe in un post. Quindi grazie di dedicare tanto tempo a noi. :clap:


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
kasper^
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Re: Domande a Silvio Martinello

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ciao silvio,dopo l'ottima annata ciclistica che abbiamo potuto vedere sulle reti rai volevo chiedere se quest'impegno durerà anche x quanto riguarda il ciclicross,tu ne sai qualcosa?potremmo vedere almeno le gare di coppa del mondo se nn in diretta in differita?


Silvio Martinello
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Iscritto il: mercoledì 27 luglio 2011, 17:59

Re: Domande a Silvio Martinello

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TIC ha scritto:Silvio, avrei una domanda, visto che ormai sono diversi anni che sei in RAI : quando il Giro arriva in una certa localita', spesso viene invitato al processo o comunque intervistato un ex campione di quella localita'. Quando arrivate dalle parti di Bergamo, io vedo sempre o Gimondi o Gotti, (che Savoldelli ce l'avete gia' ).
In 20 annni non ho mai visto come ospite Baronchelli. Perche' ? E' lui che non vuole ?
Sinceramente non saprei. C'é un dirigente, e da quando è responsabile, è Auro Bulbarelli direttamente che si occupa degli inviti. Non so se sia mai stato contattato il Tista e se nel caso abbia declinato.
Ciao.
SM


Silvio Martinello
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Iscritto il: mercoledì 27 luglio 2011, 17:59

Re: Domande a Silvio Martinello

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kasper^ ha scritto:ciao silvio,dopo l'ottima annata ciclistica che abbiamo potuto vedere sulle reti rai volevo chiedere se quest'impegno durerà anche x quanto riguarda il ciclicross,tu ne sai qualcosa?potremmo vedere almeno le gare di coppa del mondo se nn in diretta in differita?
Dalle info che ho, il programma invernale è in allestimento.
Ciao.
SM


kasper^
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Re: Domande a Silvio Martinello

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spero che quando avrai delle info sarai qui a postarle.grazie


alfiso

Re: Domande a Silvio Martinello

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Caro Silvio,
tutti quanti tra venerdì e domenica contiamo in qualche medaglia e certamente qualcosa le nostre nazionali possono aspettarselo.
Dietro c'è il lavoro di anni delle "mille" società italiane di base a salire sino a quelle professionistiche, che con il loro lavoro da oltre un secolo hanno selezionato al meglio il materiale umano per le gare su strada.
Ma ci sono specialità dove il lavoro delle società e del personale di base non basta. Sono le specialità che richiedono metodo e programmazione e tanta ... tanta formazione. Sono la cronometro e la tua specialità LA PISTA (ma può valere anche per alcune specialità del fuoristrada).
Ebbene tuttociò che necessita (direi necessiterebbe) di un fondamentale apporto federale, latita da anni miseramente e, sempre più miseramente.
Si può andare avanti così?!
Come si giustifica il fatto che la federazione australiana (con un territorio che è un continente) abbia un budget pari alla metà della Fci ed abbia risultati immensamente maggiori dei nostri? E quest'anno è arrivata la ciliegina del Tour dopo quella del Mondiale 2009. E' tutta fortuna?
O è la nostra Fci ad essere particolarmente sfortunata? Dobbiamo chiamare un ghostbuster?
E' colpa della crisi? O forse davvero i nostri atleti non hanno più voglia di soffrire?
Scherzi a parte, non continuo con queste bordate di luoghi comuni e frasi fatte ... DOVE STIAMO ANDANDO?

So che anche tu covi una incaxxatura notevole. E anche perchè i tuoi successi, senza un movimento che prosegua, perdono valore nel tempo.
Lo sperpero delle risorse è prima di tutto un affronto agli atleti.
E purtroppo le tue vittorie su pista, con Villa, Collinelli, Bellutti, ecc., quelle di Cipollini, Bettini, Ballan sono state le foglie di fico per i nostri dirigenti.
Dobbiamo arrivare ad augurarci di subire delle sconfitte o sparire (come nella pista, individualità a parte) per poter avere un cambiamento dirigenziale?


Cabernet
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Percorsi mondiali

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Signor Martinello, mi chiedevo, come mai non si pensa mai ad un percorso mondiale per scalatori?
Spesso guardando gli ordini d'arrivo delle prove mondiali si trovano nomi ben poco "nobili" col rischio anche che vadano a medaglia, e comunque i favoriti così come i componenti delle nazionali gira e rigira (salvo qualche ritiro e qualche giovane rampante) sono sempre gli stessi.. non si potrebbe una volta ogni tanto dare una sterzata con una prova per scalatori? Oltre allo spettacolo che potrebbe portare, il contenuto tecnico sarebbe assolutamente diverso, cambierebbero i nomi, i valori in gara, le strategie... un po' di novità!


Silvio Martinello
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Re: Domande a Silvio Martinello

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alfiso ha scritto:Caro Silvio,
tutti quanti tra venerdì e domenica contiamo in qualche medaglia e certamente qualcosa le nostre nazionali possono aspettarselo.
Dietro c'è il lavoro di anni delle "mille" società italiane di base a salire sino a quelle professionistiche, che con il loro lavoro da oltre un secolo hanno selezionato al meglio il materiale umano per le gare su strada.
Ma ci sono specialità dove il lavoro delle società e del personale di base non basta. Sono le specialità che richiedono metodo e programmazione e tanta ... tanta formazione. Sono la cronometro e la tua specialità LA PISTA (ma può valere anche per alcune specialità del fuoristrada).
Ebbene tuttociò che necessita (direi necessiterebbe) di un fondamentale apporto federale, latita da anni miseramente e, sempre più miseramente.
Si può andare avanti così?!
Come si giustifica il fatto che la federazione australiana (con un territorio che è un continente) abbia un budget pari alla metà della Fci ed abbia risultati immensamente maggiori dei nostri? E quest'anno è arrivata la ciliegina del Tour dopo quella del Mondiale 2009. E' tutta fortuna?
O è la nostra Fci ad essere particolarmente sfortunata? Dobbiamo chiamare un ghostbuster?
E' colpa della crisi? O forse davvero i nostri atleti non hanno più voglia di soffrire?
Scherzi a parte, non continuo con queste bordate di luoghi comuni e frasi fatte ... DOVE STIAMO ANDANDO?

So che anche tu covi una incaxxatura notevole. E anche perchè i tuoi successi, senza un movimento che prosegua, perdono valore nel tempo.
Lo sperpero delle risorse è prima di tutto un affronto agli atleti.
E purtroppo le tue vittorie su pista, con Villa, Collinelli, Bellutti, ecc., quelle di Cipollini, Bettini, Ballan sono state le foglie di fico per i nostri dirigenti.
Dobbiamo arrivare ad augurarci di subire delle sconfitte o sparire (come nella pista, individualità a parte) per poter avere un cambiamento dirigenziale?
Alfiso, il tuo quesito merita approfondimenti, la prox settimana, con calma, ti rispondo.
ciao,SM


Silvio Martinello
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Iscritto il: mercoledì 27 luglio 2011, 17:59

Re: Percorsi mondiali

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Cabernet ha scritto:Signor Martinello, mi chiedevo, come mai non si pensa mai ad un percorso mondiale per scalatori?
Spesso guardando gli ordini d'arrivo delle prove mondiali si trovano nomi ben poco "nobili" col rischio anche che vadano a medaglia, e comunque i favoriti così come i componenti delle nazionali gira e rigira (salvo qualche ritiro e qualche giovane rampante) sono sempre gli stessi.. non si potrebbe una volta ogni tanto dare una sterzata con una prova per scalatori? Oltre allo spettacolo che potrebbe portare, il contenuto tecnico sarebbe assolutamente diverso, cambierebbero i nomi, i valori in gara, le strategie... un po' di novità!

Diamoci pure del tu. Mondiale per scalatori ce ne stato qualcuno, Sallanches, Agrigento, Duitama e sicuramente altri che ora non ricordo. Negli ultimi anni sono stati mondiali adatti a uomini di fondo, anche veloci, quest'anno sarà probabilmente un velocista, che comunque dovrà sprintare dopo 260 km. Non direi però che vincono corridori di secondo piano negli ultimi anni, 2005 Boonen, 2006/2007 Bettini, 2088 Ballan, 2009 Evans, 2010 Hushovd, solo grandi campioni. Sempre un mondiale rimane, anche se poco selettivo.
Ciao.
SM


Salvatore77
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Re: Domande a Silvio Martinello

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Un tema ricorrente è la poca sostanza dei cronomen italiani.
Spesso le soluzioni nascono dai vertici e da strategie mirate, in Italia andrebbe fatto qualcosa, ma cosa?
Non si potrebbe invitare tutte le gare a tappe italiane ad inserire una crono, magari il primo dove si attribuisce la prima maglia di leader? Oppure non si potrebbe distaccarsi dalla formula "one day" per assegnare la maglia di campione nazionale magari creando una classifica a punti in più prove?
Sono anni che soffriamo e nulla fin'ora è stato fatto.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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