Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport
Inviato: lunedì 7 marzo 2016, 20:04
l'ho sempre detto io! Ciclosprint è una risorsa fondamentale per il forumAdmin ha scritto:Quindi sì, ha ragionissima (come sempre! ) CicloSprint: Cookson fa il tifo per Cairo (o farebbe bene a farlo).
organizza Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport ???CicloSprint ha scritto:Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Giro d'Italia, Milano-Torino, Gran Piemonte e ILombardia sono organizzate da Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport.
Non si escludono vendite separate di Gazzetta dello Sport a Cairo e di RCS Sport alla ASO.
Si, in ogni corsa organizzata da RCS Sport c'è sempre il marchio della Gazzetta dello Sport.Visconte85 ha scritto:organizza Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport ???CicloSprint ha scritto:Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Giro d'Italia, Milano-Torino, Gran Piemonte e ILombardia sono organizzate da Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport.
Non si escludono vendite separate di Gazzetta dello Sport a Cairo e di RCS Sport alla ASO.
“La quota Fca in Rcs non andrà a nessun socio in particolare”Visconte85 ha scritto:Allora sempre più calda la pista ''Flanders Classic'' ?
Visconte85 ha scritto:Dagospia è il sito più attendibile del web
Ciclosprint, a chi lo hai detto?
Ciclo perdona la mia ignoranza, ma la ''Gazzetta dello Sport'' poi chi l'ha comprata?CicloSprint ha scritto:E nelle prossime settimane per fare cassa, l’ad, Laura Cioli, metterà in vendita la “Gazzetta dello Sport”, l’Rcs Sport con dentro il business del Giro d’Italia. Aspettando l’obolo della “Società dei redattori” dopo la sede storica, alcune nobili testate, continua ad alienare quel che resta dell’argenteria di famiglia.
da http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 121378.htm
Te lo dicevo che vendevano la Gazzetta dello Sport!!!
nessuna notizia ancora...Visconte85 ha scritto:Ciclo perdona la mia ignoranza, ma la ''Gazzetta dello Sport'' poi chi l'ha comprata?CicloSprint ha scritto:E nelle prossime settimane per fare cassa, l’ad, Laura Cioli, metterà in vendita la “Gazzetta dello Sport”, l’Rcs Sport con dentro il business del Giro d’Italia. Aspettando l’obolo della “Società dei redattori” dopo la sede storica, alcune nobili testate, continua ad alienare quel che resta dell’argenteria di famiglia.
da http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 121378.htm
Te lo dicevo che vendevano la Gazzetta dello Sport!!!
Io è 10 anni che non la compro e mi vergogno per averla comprata ogni tanto nel periodo 1999-2006. Ma l'importante è rendersene conto prima o poinino58 ha scritto:Questi fanno vomitare dal 5 giugno 1999.
Probabilmente anche prima, ma , colpevolmente, non me ne ero accorto ancora.
ho smesso pure io di comprarla nel 2006 (la sfoglio solo al bar quando capita), comunque ormai è davvero illeggibile, non solo per i contenuti, gli orrori grammaticali e di ortografia sono all'ordine del giornoTranchée d'Arenberg ha scritto:Io è 10 anni che non la compro e mi vergogno per averla comprata ogni tanto nel periodo 1999-2006. Ma l'importante è rendersene conto prima o poinino58 ha scritto:Questi fanno vomitare dal 5 giugno 1999.
Probabilmente anche prima, ma , colpevolmente, non me ne ero accorto ancora.
Sai caro basso, il problema è a monte: l'immagine del ciclismo è stata distrutta,umiliata, rasa al suolo da tutto quello che è successo negli anni 90 e primi anni 2000.Basso ha scritto:Questa la prima pagina odierna del quotidiano rosa: ovviamente calcio a monopolizzare la scena ma maggior spazio (in copertina e nel giornale) al tennis e allo sportivo emblema della trasparenza ( )
E andando ai cugini del Corriere, nella home page alle ore 10.00 di stamane l'inchiesta di Bonarrigo è al quinto posto. In tutte le trentacinque (sì, 35) scrollate non è riportata la notizia dell'Amstel Gold Race, come non è stato fatto da ieri pomeriggio in poi. E non è che non ci siano notizie sportive, visto che sono presenti nell'ordine:
- editoriale sulla Formula 1 nella terza scrollata;
- inchiesta di Bonarrigo (con il titolo da denuncia riportata da Scattista) nella quarta scrollata;
- l'incontro fra Obama e Steph Curry (con video) nella sesta scrollata;
- i gol più belli della Serie A (con video) nella sesta scrollata;
- resoconto di Milan-Sampdoria nella settima scrollata;
- resoconto di Juventus-Palermo nell'ottava scrollata;
- "Totti-Spalletti lite furibonda" nella nona scrollata;
- Spalletti dopo la lite prova a ricucire nella decima scrollata;
- "Il maestro di ginnastica salva con uno scatto l'allieva" nell'undicesima scrollata;
- "L'autogol più brutto della stagione" nella dodicesima scrollata;
- intervista all'allenatore della Pallacanestro Varese nella tredicesima scrollata;
- resoconto di Leicester-West Ham nella diciassettesima scrollata;
- la promozione dalla Serie D alla Lega Pro del Parma nella diciassettesima scrollata;
- scontri tra tifosi nel derby Stella Rossa-Partizan nella ventiduesima scrollata;
- resoconto del Gp di Cina di Formula uno nella ventiquattresima scrollata;
- video su Dybala tratto da "Le Iene" nella ventinovesima scrollata;
- Fed Cup di tennis nella trentunesima scrollata.
Ah, e questo gruppo fra meno di venti giorni organizza il Giro d'Italia
Il tifoso "tipo" che tu citi verosimilmente si è allontanato prima di metà anni 2000, molto probabilmente in contemporanea o poco dopo quanto avvenuto a Marco Pantani. Ordunque, temo che l'aggiornamento avuto nel corso nell'ultimo decennio sia verosimilmente limitato ai grandi casi di doping come Armstrong, Operación Puerto (Basso in primis), Di Luca, VInokourov e poco altro; in quanti fanno, ad esempio, l'associazione Katusha->Ekimov->Armstrong? Ritengo pochiSe frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone. "Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"
Calcio italiano: Galliani, Lotito, Della Valle, Preziosi sono nel medesimo posto in cui si trovavano. Moggi continua a far sentire la sua influenza.Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Sul discorso ("tifoso tipo"/data allontanamento dal ciclismo) può starci che la maggior parte abbia abbandonato questo sport nel periodo campiglio e poco oltre ma come hai detto tu stesso i casi di Doping erano comunque messi in grande evidenza ed in risalto su giornali e tv locali, quindi possiamo essere abbastanza certi del fatto che vino e bjarne sapessero benissimo chi fossero ed il loro diciamo cv, sicuramente ekimov meno. un test rapido con alcuni amici/colleghi ha confermato il mio pensiero, poi ovviamente sai bene che sarei potuto andare avanti con altri nomi e altri esempi...Basso ha scritto:Intanto benvenuto: da come scrivi mi sa che non sei proprio a digiuno di due ruote e del suo ambiente
Molti punti che esprimi sono a mio avviso contraddittori e/o inesatti:
Il tifoso "tipo" che tu citi verosimilmente si è allontanato prima di metà anni 2000, molto probabilmente in contemporanea o poco dopo quanto avvenuto a Marco Pantani. Ordunque, temo che l'aggiornamento avuto nel corso nell'ultimo decennio sia verosimilmente limitato ai grandi casi di doping come Armstrong, Operación Puerto (Basso in primis), Di Luca, VInokourov e poco altro; in quanti fanno, ad esempio, l'associazione Katusha->Ekimov->Armstrong? Ritengo pochiSe frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone. "Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"
Calcio italiano: Galliani, Lotito, Della Valle, Preziosi sono nel medesimo posto in cui si trovavano. Moggi continua a far sentire la sua influenza.Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Il ciclismo ha gravi problemi, la maggior parte dei quali provocati da sé medesimo: ma, dando un'occhiata in giro, non vedo giganti fra tennis, atletica, nuoto, calcio, basket e chi più ne ha più ne metta. Anzi, qualcuno di questi sport elencati ha preferito mettere la polvere sotto il tappeto: conseguenze mediatiche? Poche, bravi loro. Ma magari se si scavasse più a fondo si riuscirebbe a vedere che sotto il tappeto c'è polvere, e in diversi casi a volontà.
p.s.: la parola "seguaci" è molto, molto brutta. Come tifoso di ciclismo mi sento un pochino infastidito
p.p.s: il nick ha una tripla valenza: tifo per un Basso, medesima provenienza di un altro Basso e sì, anche la statura
al di là della distrazione sul discorso del sistema distrutto che si ricostruisce a partire dai suoi stessi carnefici, su cui mi sembra che invece gli esempi abbondino (ma solo io, restando proprio al calcio, ho visto per decenni matarrese e galliani entrare ed uscire dai palazzi calcistici come da porte girevoli? blatter che se ne va e lascia il posto ad infantino è una mia allucinazione?) il resto del discorso mi pare che abbia anche un suo senso.AlesPrugna ha scritto:
Sai caro basso, il problema è a monte: l'immagine del ciclismo è stata distrutta,umiliata, rasa al suolo da tutto quello che è successo negli anni 90 e primi anni 2000.
Se frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone.
"Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"
Io ti ho dato una possibile chiave di lettura, una prospettiva per aiutare te e i tuoi seguaci a darvi delle risposte sul perchè il ciclismo non è ancora riuscito a ritornare nel cuore della gente (e di conseguenza sui giornali/media) e ad avere il ruolo che ha spesso ricoperto nella storia d'italia dell'ultimo secolo di sport secondo (forse) solo al calcio.
Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Ok che spesso la gente si fa prendere in giro da promesse politiche, presidenti di squadre sportive che gli promettono chissa che, pubblicità poco chiare ecc ecc... ma qui davvero non ci cascherebbe il Mimmo di bianco rosso e verdone!!?
La cosa assurda è che un cambiamento non è nemmeno possibile, almeno nel breve visto che nell'ambiente sono quasi tutti vecchi personaggi riciclati in qualsiasi ruolo, da commentatori televisi a procuratori,meccanici,massaggiatori ecc ecc...tutti amici degli amici, poco importa se palesemente inadatti al ruolo (max lelli who??):D
Mah, caro AlesPrugna, mi accodo ai punti di Cauz aggiungendo altri punti. La Gazzetta e il Corriere organizzano diverse corse in Italia e hanno accordi con la RAI per trasmetterle. Ma in prima pagina di Corriere e Gazzetta non va mai il ciclismo il ciclismo professionistico, ma solo calcio, italiano e straniero, sport stranieri (mitiche 4 finestre dedicate alla NBA) o tette. Poi c'e' uno scandalo tipo freni a disco che tranciano una gamba o motorini delle bici, e di colpo il Corriere e la Gazza hanno aperture dedicate. Si chiama amore per il pulp, per lo scandalo e clickbaiting se vogliamo fare i fighi.cauz. ha scritto:al di là della distrazione sul discorso del sistema distrutto che si ricostruisce a partire dai suoi stessi carnefici, su cui mi sembra che invece gli esempi abbondino (ma solo io, restando proprio al calcio, ho visto per decenni matarrese e galliani entrare ed uscire dai palazzi calcistici come da porte girevoli? blatter che se ne va e lascia il posto ad infantino è una mia allucinazione?) il resto del discorso mi pare che abbia anche un suo senso.AlesPrugna ha scritto:
Sai caro basso, il problema è a monte: l'immagine del ciclismo è stata distrutta,umiliata, rasa al suolo da tutto quello che è successo negli anni 90 e primi anni 2000.
Se frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone.
"Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"
Io ti ho dato una possibile chiave di lettura, una prospettiva per aiutare te e i tuoi seguaci a darvi delle risposte sul perchè il ciclismo non è ancora riuscito a ritornare nel cuore della gente (e di conseguenza sui giornali/media) e ad avere il ruolo che ha spesso ricoperto nella storia d'italia dell'ultimo secolo di sport secondo (forse) solo al calcio.
Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Ok che spesso la gente si fa prendere in giro da promesse politiche, presidenti di squadre sportive che gli promettono chissa che, pubblicità poco chiare ecc ecc... ma qui davvero non ci cascherebbe il Mimmo di bianco rosso e verdone!!? :D
La cosa assurda è che un cambiamento non è nemmeno possibile, almeno nel breve visto che nell'ambiente sono quasi tutti vecchi personaggi riciclati in qualsiasi ruolo, da commentatori televisi a procuratori,meccanici,massaggiatori ecc ecc...tutti amici degli amici, poco importa se palesemente inadatti al ruolo (max lelli who??):D
il ciclismo ha vissuto un drammatico calo di popolarità nel momento storicamente peggiore, e lo ha vissuto a seguito di errori propri, sia nel generare il problema che -soprattutto- nel trattarlo, perchè hai voglia ad indicare le responsabilità dei media che vediamo tutti, ma il ciclismo dove stava quando i media lo violentavano?
quello che non mi torna però sono altri due punti:
- perchè questo calo di popolarità vive essenzialmente in italia il suo apice, e mentre nel resto del mondo il ciclismo vive una vera rinascita qui siamo ancora fermi al palo?
- in che misura uno scandalo gonfiato e sbandierato ai quattro venti come questo servizio sui motorini può aiutare il ciclismo a risalire la china?
sostengo da tempo cose simili. L'idea che i praticanti si interessino al ciclismo in quanto praticanti a vari livelli è una teoria che continuo a reputare bizzarra. Ho appena conosciuto un ragazzo di 30 anni che è un amatore con i controcazzi, scala tutte le vette alpine del Veneto, va in trasferta in Lombardia per scalare lo Stelvio, va in Mtb, ha una bici da corsa e una mtb entrambe cazzutissime e anche credo costose, però sa a malapena chi ha vinto l'ultimo Giro e l'ultimo Tour, di cui forse ha visto mezza tappa in tv, e mi guardava stranito quando parlavo di Giro delle Fiandre o Giro di Lombardia, che lui pensava si chiamasse Giro del Lago di Como (non sto scherzando).MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).
Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
Non sono in funzione univoca, ma appartengono allo stesso insieme. Poi su quel punto son d'accordo, un amatore non guarda le corse NECESSARIAMENTE (aneddotica per aneddotica, tutti i miei amici praticanti ciclismo si guardano il tappone). Tra l'altro, come mai la Milano Sanremo vintage e la Milano Sanremo GF si corrono nei giorni della gara? Come mai la GF del Giro precede di un giorno la tappa dei prof? Come mai quando sono andato a vedere il Giro nel giorno della pedalata rosa mi sono imbattuto in un pubblico da favola? Pero' estendendo il tua ragionamento la Gazzetta non dovrebbe parlare tout court di amatori. Tu dici di amare correre: quindi leggi avidamente notizie su Maurizio Lupi e Linus a NY per correre la maratona, giusto?MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).
Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
Discorso interessante e che condivido.MagliaRossa ha scritto: Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
No, il punto è proprio che la Gazza non si rivolge nè agli appassionati veri nè ai praticanti (almeno non in quanto tali): fondamentalmente si rivolge (letteralmente) agli "sportivi da bar", quelli che ne sanno poco, che praticano poco e la sfogliano tra cornetto e cappuccino. A occhio penso che gli abbonamenti dei pubblici esercizi rappresentino una quota molto importante del fatturato, assieme a quelle del fantacalcio o in occasione di eventi speciali. Non c'è interesse a rivolgersi al pubblico competente, perché è una nicchia.Maìno della Spinetta ha scritto:Non sono in funzione univoca, ma appartengono allo stesso insieme. Poi su quel punto son d'accordo, un amatore non guarda le corse NECESSARIAMENTE (aneddotica per aneddotica, tutti i miei amici praticanti ciclismo si guardano il tappone). Tra l'altro, come mai la Milano Sanremo vintage e la Milano Sanremo GF si corrono nei giorni della gara? Come mai la GF del Giro precede di un giorno la tappa dei prof? Come mai quando sono andato a vedere il Giro nel giorno della pedalata rosa mi sono imbattuto in un pubblico da favola? Pero' estendendo il tua ragionamento la Gazzetta non dovrebbe parlare tout court di amatori. Tu dici di amare correre: quindi leggi avidamente notizie su Maurizio Lupi e Linus a NY per correre la maratona, giusto?MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).
Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
attenzione, che tanti amatori se ne fottano del ciclismo professionistico è un fenomeno che ci è sempre stato, direi pure fisiologico.marc ha scritto:sostengo da tempo cose simili. L'idea che i praticanti si interessino al ciclismo in quanto praticanti a vari livelli è una teoria che continuo a reputare bizzarra.MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).
Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
E qui devo spezzare un lancia in favore di RaiSport che comunque trasmette un sacco di sport "minori" (bene? male? chissenefrega, però li trasmette).xwait ha scritto:In Italia lo sport interessa solo quando ci sono i campioni che lo rendono realmente popolare... e rimangono popolari fino a quando quell'atleta e' in attivita' e vincente. Pantani per i ciclismo. Tomba e Rossi per sci e moto. O l'italiano di turno nella finale di uno dei quattro principali tornei.
Senza i campioni, non si ha l'interesse popolare. E senza un movimento nazionale e senza squadre italiane, non ci possono essere i campioni nel ciclismo.
Perdonami ma dove vedi sta rinascita?cauz. ha scritto:
quello che non mi torna però sono altri due punti:
- perchè questo calo di popolarità vive essenzialmente in italia il suo apice, e mentre nel resto del mondo il ciclismo vive una vera rinascita qui siamo ancora fermi al palo?
- in che misura uno scandalo gonfiato e sbandierato ai quattro venti come questo servizio sui motorini può aiutare il ciclismo a risalire la china?