Ciclismo francese

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
patrixhouse
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da patrixhouse »

a parte Vockler e Chavanel.... vi è ben poco... e cmq questi 2 son solo buoni corridori.. alla visconti.. non di certo dei campioni..
tra i giovani vi sono: Sicard, Pinot e Geniez...
chissà se manterranno le promesse..


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

patrixhouse ha scritto:a parte Vockler e Chavanel.... vi è ben poco... e cmq questi 2 son solo buoni corridori.. alla visconti.. non di certo dei campioni..
tra i giovani vi sono: Sicard, Pinot e Geniez...
chissà se manterranno le promesse..
guarda, la nuova generazione di ciclisti francesi è piena di giovani talenti pronti ad esplodere. Non solo Sicard, Pinot e Geniez, ma anche uomini come Offredo (per le classiche del nord) o Coppel (per le corse a tappe). E ne tralascio volutamente altri ancora. E' chiaro che non tutti loro diventeranno dei campioni, tanti si perderanno per strada, altri diverranno buoni corridori e non campioni, ma sono sicurissimo che qualcuno di lorò riuscirà ad emergere ad altissimi livelli.


Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Winter
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Winter »

Grande vittoria nella 2 tappa della Ronde de l'Isard con arrivo in salita a Superbagneres dello scalatore francese Kenny Elissonde contro le armade americane e australiane
20 anni , fisico alla Pozzovivo (1,64 cm x 49 kg)
6 vittoria della stagione


dietzen
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da dietzen »

ma passeron com'è che è finito a girare fra continental rumene e coreane? fra i dilettanti faceva sfracelli, e anche al primo anno all'acqua e sapone aveva fatto bene. era rimasto fregato dal flop della h2o (o come si chiamava quella squadra che doveva partire nel 2009), ma poi è rimasto comunque ai margini del ciclismo professionistico.


alfiso

Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da alfiso »

dietzen ha scritto:ma passeron com'è che è finito a girare fra continental rumene e coreane? fra i dilettanti faceva sfracelli, e anche al primo anno all'acqua e sapone aveva fatto bene. era rimasto fregato dal flop della h2o (o come si chiamava quella squadra che doveva partire nel 2009), ma poi è rimasto comunque ai margini del ciclismo professionistico.
Me lo ricordo vincente a Carnago. Allora sembrava un emergente. Boh.


Winter
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Re: Ciclismo francese

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dietzen ha scritto:ma passeron com'è che è finito a girare fra continental rumene e coreane? fra i dilettanti faceva sfracelli, e anche al primo anno all'acqua e sapone aveva fatto bene. era rimasto fregato dal flop della h2o (o come si chiamava quella squadra che doveva partire nel 2009), ma poi è rimasto comunque ai margini del ciclismo professionistico.
In Francia era un corridore " chiacchierato "
Infatti nonostante fosse diventato campione nazionale U23 nessuna squadra pro gli offri un contratto
Tramite il suo preparatore italiano , decise di correre l'ultimo anno da Under in Italia
e da li il passagio pro all'Acqua e Sapone
Mi pare che l'anno scorso corresse in una squadra Usa.. 45 gare in due mesi.. lo pagavano con i premi


dietzen
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da dietzen »

Winter ha scritto:
dietzen ha scritto:ma passeron com'è che è finito a girare fra continental rumene e coreane? fra i dilettanti faceva sfracelli, e anche al primo anno all'acqua e sapone aveva fatto bene. era rimasto fregato dal flop della h2o (o come si chiamava quella squadra che doveva partire nel 2009), ma poi è rimasto comunque ai margini del ciclismo professionistico.
In Francia era un corridore " chiacchierato "
Infatti nonostante fosse diventato campione nazionale U23 nessuna squadra pro gli offri un contratto
Tramite il suo preparatore italiano , decise di correre l'ultimo anno da Under in Italia
e da li il passagio pro all'Acqua e Sapone
Mi pare che l'anno scorso corresse in una squadra Usa.. 45 gare in due mesi.. lo pagavano con i premi
sì, l'anno scorso dopo aver rescisso con la meridiana ha corso un po' negli usa con una squadra elite.
immaginavo potesse essere chiacchierato per non aver trovato posto nelle principali squadre francesi, però che sia addirittura finito in una continental coreana mi pare strano. da un paio di servizi di bs di quando era dilettante mi pare di ricordare che avesse anche un carattere particolare, non facilissimo da gestire. magari anche questo ha influito.


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Coppel
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Coppel »

Ma sta Francia ad Offida? 3 ori e tre argenti in 6 gare (solo una gara senza medaglie sinora).
Ma oltretutto anche altri corridori nei 10. Nella prova in linea juniores 1-2-6-10...


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Abruzzese
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Re: Ciclismo francese

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Il Tour appena concluso direi che ha riposto nuovamente all'attenzione il discorso sul movimento francese ;)


http://www.cicloweb.it/articolo/2011/07 ... ancesi-tra


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Winter
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Re: Ciclismo francese

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Analisi perfetta. Complimenti per l'articolo :clap:


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lemond
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Re: Ciclismo francese

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Camoscio madonita ha scritto:
lemond ha scritto:Quando in Francia lo idolatravano, perché era stato in maglia gialla per ... pensavo che fosse un corridorino, che si staccava su ogni salita, oggi mi devo ricredere è, a mio parere, il miglior corrdore francese di questi anni, perché Chavanel è più incostante.
d'accordo sul fatto che sia il miglior corridore francese degli ultimi anni.

C'è da dire che quando era idolatrato, forse esageratamente, era ancora un corridore "grezzo", talvolta indisciplinato tatticamente, però già allora tenace: ricordo che dette l'anima per difendere la maglia gialla pur non avendo i mezzi fisici per farlo: lo ricordo rosso paonazzo in viso, lottare come un leone per difendere un giorno in più sulle salite del Tour quella maglia...se non si fosse capito adoro i corridori come Voeckler :D
Certo, anch'io, però la tenacia da sola non basta, altrimenti dovremmo pensare che i muli sono miglior corridori dei cavalli. :D


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Abruzzese
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Re: Ciclismo francese

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http://www.cicloweb.it/tappa/2011-07-31 ... lsace.html

Finalmente anche Thibaut Pinot rompe il ghiaccio: in un colpo solo ieri si aggiudicato il prestigioso arrivo in salita sul Ballon d'Alsace ed anche la classifica finale del Tour d'Alsace.


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Winter
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Winter »

Ha fatto un numero su una salita non impossibile
Nonostante abbia piu' o meno gli anni dei suoi avversari , è una categoria avanti :)
Deve vincere sul Grand Colombier al Tour de l'Ain

Elissonde correra' la Vuelta a Burgos come stagista , per preparare il suo grande obiettivo il Valle d'Aosta (temo che per i nostri sara' dura seguirlo)


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Subsonico
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Subsonico »

...alla fine al Val d'Aosta i favoriti non vincono quasi mai (chi se l'aspettava Ignatenko, ad esempio?)


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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tetzuo
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da tetzuo »

ho letto della vittoria di Thibault Pinot, e volevo salutare l'amico ''inverno'' che sarà sicuramente contento di questa affermazione :champion:


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Celun
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Celun »

questo Warren Barguil del 1991 che finisce insieme a Rolland e davanti a Coppel e Peraud nel tappone del Tour De l'Ain, qualcuno lo conosce?
http://www.cicloweb.it/ciclista/413699/ ... rguil.html


Winter
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Re: Ciclismo francese

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Corridore completo
Due anni fa campione nazionale Juniores
Ricorda un po' l'ultimo Jalabert , meno sprinter
Spero non lo facciano passare gia' pro


Winter
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Re: Ciclismo francese

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Doppietta di Ladagnous al Limosino , Generale a Leukemans

Martedi in trasferimento da Bordeaux a Clermont Ferrand (dove è vietato fare la Puy de Dome in bici :x ) sulla strada vicino a Brive c'era l'arrivo della seconda tappa
Un altro mondo rispetto alle corse italiane
Pure al Tour di Limosino c'e' la carovana pubblicitaria (che distribuiva caramelle , cappellini ecc)
cosi' Due ore prima del passaggio dei corridori le strade eran piene di gente
con tantissimi volontari per tenere in sicurezza le tante strade secondarie
All'arrivo c'era tutto il paese (il Trentino o la Tirreno cosi' tanta gente se la sognano)
Ed era il Tour del Limosino non una corsa in Bretagna..


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Abruzzese
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Re: Ciclismo francese

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Winter ha scritto:Da Inizio Luglio sta andando molto forte
L'anno scorso aveva quasi smesso andando a correre in un club piccolo di 3 divisione , dividendosi tra strada (con corse di livello basso) e mtb
Avc Aix gli ha dato una possibilita' e lui sta rispondendo
Il soggetto del post quotato è Clement Koretzky appena dopo la sua vittoria nella prima tappa del Giro della Valle d'Aosta. Ma il Victor Koretzky che ieri ha vinto il titolo mondiale di MTB tra gli juniores sarebbe suo fratello?


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Winter
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Re: Ciclismo francese

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Abruzzese ha scritto:
Winter ha scritto:Da Inizio Luglio sta andando molto forte
L'anno scorso aveva quasi smesso andando a correre in un club piccolo di 3 divisione , dividendosi tra strada (con corse di livello basso) e mtb
Avc Aix gli ha dato una possibilita' e lui sta rispondendo
Il soggetto del post quotato è Clement Koretzky appena dopo la sua vittoria nella prima tappa del Giro della Valle d'Aosta. Ma il Victor Koretzky che ieri ha vinto il titolo mondiale di MTB tra gli juniores sarebbe suo fratello?
si


peek
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Re: Ciclismo francese

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Winter, ma Sicard come è che sta andando così così. Bisogna solo aspettare pazienti oppure non sta mantenendo le promesse? O forse ha problemi fisici?


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Killer
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Re: Ciclismo francese

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peek ha scritto:Winter, ma Sicard come è che sta andando così così. Bisogna solo aspettare pazienti oppure non sta mantenendo le promesse? O forse ha problemi fisici?
http://www.spaziociclismo.it/?action=re ... izia=12940


peek
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Re: Ciclismo francese

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Killer ha scritto:
peek ha scritto:Winter, ma Sicard come è che sta andando così così. Bisogna solo aspettare pazienti oppure non sta mantenendo le promesse? O forse ha problemi fisici?
http://www.spaziociclismo.it/?action=re ... izia=12940
Grazie Killer. Poveretto, proprio negli anni nei quali il ciclismo dovrebbe essere ancora un gioco e una scoperta si trova a dover affrontare questo genere di problemi che sono tanto più stressanti sotto il profilo psicologico quanto più misteriosi nelle loro cause.


Winter
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Re: Ciclismo francese

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CICLISMO&SPONSOR. La Francia elegge Europcar "sponsor dell'anno"

Per la sua prima stagione di investimento nel ciclismo, la Europcar è stata eletta "sponsor dell'anno" in Francia e ha ricevuto il Trofeo Sporsora destinato a ricompensare la miglior strategia della comunicazione e del marketing sportivo.
Grazie anche alla straordinaria stagione dei suoi atleti, che hanno firmato 22 vittorie e portato la maglia gialla per dieci giorni, il 2011 ha fruttai a Europcar un guadagno di otto punti di notorietà in Francia e la sua esposizione tv ha rappresentato l'equivalente di 2.840 spot pubblicitari di trenta secondi, pari ad un valore commerciale di 14 milioni di euro. Il tutto a fronte di un investimento complessivo di 6,5 milioni di euro.
Un ulteriore segnale di quanto possa offrire il ciclismo gli investitori...

da tuttobiciweb.it

Speriamo che altre aziende seguano l'esempio..


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Abruzzese
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Abruzzese »

Riporto su il thread per segnalarvi le recenti dichiarazioni di Jean-Christophe Péraud, il cui legame con la MTB continua indubbiamente ad essere molto forte:

http://www.cicloweb.it/news/2012/03/17/ ... ice-che.ht


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lemond
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Re: Ciclismo francese

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Invece di aprire una nuova discussione, preferisco scrivere qui qualche estratto del libro di Gerard Porte intitolato "Médececin du Tour" (traduzione mia)

Buon livello intellettuale

Nel passato l'immagine del corridore era quella di un campagnolo che sapeva "pestare sui pedali", io credo che sia sempre stata sbagliata, perché per riuscire in questo sport (n.d.t.. non è mica il Golf, dove l'imbecillità non è necessaria, però ... :D ) occorre avere una testa ben pensante e saper riflettere sulla tattica e la strategia. Secondo me (lui) tutti i campioni hanno un'intelligenza (o istinto) superiore alla media, il che permette loro di analizzare la corsa, di decidere, di dare consigli, di imporsi nel gruppo e quindi in breve di essere un "leader". Non ho conosciuto né Coppi, né Bartali, ma ho avuto relazioni con Leducq, Lapébie (n.d.t. chiedere a Morris), Magne, Bobet, Darrigade, Anquetil, Hinault, Fignon, Jalabert, senza dire degli stranieri come LeMond, Indurain, Mercks e Armstrong. Tutti costoro sono stati uomini molto intelligenti e riflessivi e quasi tutti sono riusciti a riconvertirsi nella professione del dopo. Laurent fu soprannominato "l'intellettuale del gruppo" e la cosa ha fatto bene all'immagine del ciclismo. Oggi non si contano più i diplomati/laureati, perché in molti seguono i saggi consigli dei parenti e continuano i loro studi, prima di tentare fra i prof. :clap:
Voglio citare un solo esempio: Bruno Cornillet, un buon corridore ed eccelente gregario di B. Hinault e G. LeMond, alla fine della carriera è ritornato al suo primo amore (l'aviazione). Bruno è oggi pilota di linea e per me rappresenta l'esempio stesso del ciclista che ... bravo. (continua)


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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da lemond »

Fabio e Dante


Il 18 luglio 1995 è senza dubbio il giorno più brutto che abbia vissuto in un Tour. La partenza era stata data a Saint-Girons, ai piedi dei Pirenei e l'arrivo fissato a Cauterets; si annunciava una bella tappa. I corridori superarono il Portet-d'Aspet all'inizio e R. Poulidor era caduto nella discesa, che peraltro non sembrava particolarmente pericolosa. Al km 34 è annunciata una caduta: sette corridori sono a terra e, come sempre, la maggior parte si rialza e riparte. Ma purtroppo il campione olimpico Fabio Casartelli no. Era compagno di squadra di Lance Armstrong nella Motorola. Si trovava lungo disteso sul lato destro della strada, era entrato in un coma profondo e perdeva molto sangue dal lato destro della faccia. Casartelli non portava il casco, ma sarebbe servito a qualcosa? Rammento la mia diagnosi di grande gravità, prima ancora di scendere dall'automobile. Il povero corridore era ancora in vita, ma perdeva tutto il sangue a causa della rottura (probabile) della carotide. Tutto il possibile fu fatto e l'elicottero arrivò e partì nel minor tempo possibile verso l'ospedale di Tarbes, dove Fabio sopravvisse circa tre ore, malgrado tre arresti cardiaci sopravvenuti durante il trasporto. Le lesioni cerebrali erano troppo importanti per sperare di salvarlo. Virenque vinse la tappa senza saper niente del dramma. Il giorno dopo tutti resero omaggio al defunto con un minuto di silenzio, molto sentito dentro di noi, alla partenza da Tarbes. Simbolicamente, l'altro italiano della Motorola, Andrea Peron superò per primo la linea del traguardo a Pau. Un grande momento ed un grande esempio da parte di questi sportivi di alto livello. Nella stessa caduta un altro corridore non era ripartito: il francese Dante Rezze, che "aveva addirizzato la curva" e si era ritrovato una quindicina di metri più in basso. Egli era scioccato, presentava moltissime escoriazioni, ma non aveva fratture e non aveva perduto conoscenza e tutto per lui si risolse bene. Tuttavia era talmente traumatizzato che non è più rimontato su una bicicletta. La sua carriera è terminata in quel fatale Km. 34, ma, per lui, la vita continua. (segue)


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Re: Ciclismo francese

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Winter, oggi Bardet ha proprio impressionato, potenzialità?


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lemond
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Re: Ciclismo francese

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Hinault e son courage

Un'altra caduta memorabile che fu messa in prima pagina su molti giornali, fu quella durante la tappa di sabato 13 luglio 1985. A Saint-Etienne, nell'ultimo Km. B. H, che aveva la maglia gialla, fu vittima di una caduta impressionante: aveva il viso tutto ricoperto di sangue. Appena superata la linea del traguardo, dozzine di fotografi si precipitarono su di lui ed io durai molta fatica per avvicinarlo. Occorse l'intervento di J. Goddet in persona affinché potessi passare. Oltre a quanto già visto, temevo una frattura del naso e siamo andati all'ospedale, dove l'esame la confermò. Dal punto di vista medico le lesioni non erano gravissime, ma da quello agonistico era tutt'altra storia. IL Tasso avrebbe sopportato il dolore nei restanti otto giorni di corsa e come avrebbe risolto l'handicap della respirazione, fortemente limitata dall'edema? Io non avevo dubbi, a differenza di molti giornalisti, sulla resitenza del campione bretone ed i fatti mi dettero ragione. ;) Bernard Hinault dette quell'anno là una grande lezione di coraggio e vinse il suo quinto Tour (n.d.t. in questo molto aiutato dal suo compagno di squadra che, pur essendo il più forte, rinunciò "sua sponte" alle possibilità di vittoria e, secondo me, ci vuole molto più coraggi a perdere che ...)
B.H. non è caduto spesso (nota mia, a differenza di quelli che non sanno andare in bicicletta, direbbe il Prince :diavoletto: ), ma me ne ricordo un'altra che, fra l'altro ha contribuito molto alla sua popolarità. 4 giugno 1977, ultima tappa del Delfinato, nella discesa del colde Porte, Bernard fece un "tutto dritto" e andò a finire molti metri più in basso. Ascoltando il suo coraggio, egli ripartì e vinse quel giro. :clap:

Nota mia, me la rammento bene quella scena alla TV (Antenne2) e, secondo me, lui non voleva ripartire, fu C. Guimard a prenderlo quasi di peso e ... :bici:


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Re: Ciclismo francese

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Pascal Simon

Un'altra caduta ha cambiato la storia di un Tour, penso a quella di Pascal Simon nel 1983, che aveva preso la maglia gialla nella decima frazione (a Bagnères-de-Luchon). Il giorno dopo c'era una tappa "di transizione" con l'arrivo a Fleurance ed ecco che il nuovo "leader" si fa intrappolare in una caduta, in apparenza, banale: si ritrova in fondo ad un piccolo fosso, si strofina la spalla sinistra e riparte. Subito dopo chiama per dirmi che soffre a livello dell'omero. Dall'automobile non vedo niente di particolare, tranne che, al palpamento, rivela un dolore importante e so, per esperienza, che è un cattivo segno. Le radiografie infatti confermano una frattura. Sarebbe una lesione "benigna" per un impiegato di banca, ma non per chi deve continuare a correre il Tour. Pascal decise comunque di serrare i denti e di lottare contro il dolore, anche se a me la scommessa pareva impossibile. La maglia gialla riuscì a non perdere niente nelle tre tappe seguenti e sperava che il dolore, con il passare dei giorni, si attenuasse, ma occorre almeno una decina di giorni per avere un certo miglioramento. La cronoscalata del Puy-de-Dome fu una prova terribile, perché non poteva servirsi correttamente del manubrio e, anche se conservò la maglia, avendo l'ammirazione di tutti, l'indomani dovette abbandonare (si arrivava all'alpe d''Huez). Nessuno saprà mai quale sarebbe stato il risultato finale senza la frattura; talvolta il destino cambia con poco. :dubbio:


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Re: Ciclismo francese

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Dans l'intimité des cyclistes

Nel 1978 B: Hinault aveva 23 anni e partecipava al suo primo Tour. A tre giorni da Parigi, l'olandese J. Zoetemelk era maglia gialla e confidava nella sua prima vittoria al Tour, ma la cronometro del 21 luglio annientò tutte le sue speranze. :( Sui 72 km, il Tasso dette una dimostrazione magistrale del suo giovane talento: vinse la tappa e prese la maglia. La sera stessa, molto tardi, Zoetemelk chiamò di persona per chiedermi di andare da lui d'urgenza, perché faceva fatica a respirare. :dubbio: Dopo averlo esaminato e ascoltato, capii che avevo di fronte un campione ferito nel suo "amor proprio" che non avrebbe mai immaginato di perdere la maglia gialla quel giorno. :grr: Era stato battuto, ma non voleva confessarselo e si era "inventato" una patologia che poteva spiegare la sua sconfitta. Gli prescrissi qualche "placebo" che gli permisero di terminare bene le due tappe restanti, finendo secondo (per la quinta volta, nella sua carriera) in quel Tour.


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Re: Ciclismo francese

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peek ha scritto:Winter, oggi Bardet ha proprio impressionato, potenzialità?
Corridore completo. Lo vedo meglio da Ardenne che da Grandi giri
Se la cava in tutto ma fortissimo per ora ne in salita ne a crono
L'anno è stato il 2° miglior dilettante di Francia (dietro l'inarrivabile Demare) , protagonista da Febbraio a Ottobre
All'Amstel lui stesso si è stupito del suo livello


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lemond
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Re: Ciclismo francese

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Pantani anxieux

Durante il famoso Tour 1998, Marco Pantani cadde nella tappa Grenoble-Les Deux Alpes e si rialzò con l'aria inquieta. Per un po' di tempo l'italiano stette in coda al gruppo, poi mi chiamò per essere esaminato, perché sentiva molto male alla spalla. Il mio esame non rivelò niente di grave e gli spiegai che con un analgetico avrebbe potuto sopportare il dolore. Egli mi chiese allora: "Sei sicuro che non ho una frattura alla clavicola, perché io non voglio rischiare?" Quando gli risposi che ero certo di no, il suo viso si illuminò, mi ringraziò e ripartì sgombro da ogni preoccupazione, come se niente fosse accaduto. Rientrò e stette tranquillo in gruppo, finché scattò sul Galibier. A 48 Km. dall'arrivo raggiunse tutti quelli che erano in fuga e poi ...
Non oso immaginare che cosa sarebbe successo se io avessi espresso un dubbio sullo stato della sua clavicola. :uhm: :dubbio: :uhm: :muro:
Morale: non bisogna mai fermare un campione troppo presto dopo una caduta, anche se si lamenta per il dolore. :)


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Re: Ciclismo francese

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LeMond et moi

Non ho mai dimenticato la fiducia/amicizia che Greg LeMond aveva in/per me ed io ... Durante la registrazione di una trasmissione di M. Drucker (nota mia: un conduttore televisivo molto popolare in Francia e che da anni ha uno spazio la domenica pomeriggio su France2 della durata di qualche ora), il suo direttore sportivo R. Legeay era invitato insieme a me e Roger mi dette, da parte di Greg, la maglia di campione del mondo, con dedica. Che gran bella gratitudine da parte di un doppio vincitore del Tour (all'epoca) e duplice campione del mondo. :) In momenti come quello mi ritorna sempre in mente la mia infanzia, la passione per il ciclismo e la mia ammirazione per quei/sti grandi campioni. :clap:
Nel 2009, Greg era alla partenza del Tour ed io, avendolo saputo, cercai di andare a salutarlo. C'era talmente tanta gente intorno a lui che era impossibile avvicinarsi, ma, improvvisamente fu lui che si avvicinò a me e disse, con il suo delizioso accento americano: "Oh Gérard, comme vas-tu?". Chiamandomi con il mio (pre)nome, dieci anni dopo l'ultino nostro incontro, quando non sapeva neppure che io ci fossi, questo fatto mi commesse profondamente. Feci finta di niente, ma non lo dimenticherò mai. :violino: (segue)


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Re: Ciclismo francese

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Un altro aneddoto con LeMond ha impressionato un illustre sconosciuto. Mentre con il mio pilota andavamo in ricognizione sul percorso del prologo di un Criterium del Delfinato, su una piccola strada di campagna vedemmo un corridore che si riscaldava e, quando lo raggiungemmo ... era Greg LeMond. ;) Dopo un breve saluto, lui mi disse che doveva chiedermi una cosa. Ci arrestammo in un parcheggio, proprio davanti ad un giovane, chiamato dalla gendarmeria, per impedire alle auto di inserirsi in quella strada. Dopo la mia discussione con Greg, domandai al giovane militare se avesse riconosciuto il corridore. Mi rispose di sì, ma confessò che non osava salutarlo. Allora io feci le presentazioni e ... Quando ripartimmo, dissi al mio pilota: "Te lo immagini questo giovanotto, quando rientrerà in caserma e dirà che ha discusso con LeMond, nessuno gli crederà, tutti lo tratteranno da mitomane. I campioni ciclisti, popolari e accessibili, riservano spesso delle belle sorprese. :)


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Re: Ciclismo francese

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Robert Chapatte

Il più grande giornalista di ciclismo restera sempre per me R.C. La maggior parte dei telespettatori si rammenta soprattutto dell'uomo dietro il microfono, perché pochi sanno che è stato anche un corridore professionista negli anni dal 1945 al '55. Non ha mai ottenuto vittorie importanti, ma aveva brillato nella Paris-Brest-Paris ed era stato un componente della nazionale francese al Tour. Nel 1968, a causa di una sua presa di posizione politica, fu allontanata dalla televisione di Stato e si trasferì ad una radio privata: Europe N° 1, insieme al suo amico, commentatore di rugby, Roger Couderc. Accadde allora qualcosa di veramente eccezionale, che durò per parecchi anni: gli appassionati di ciclismo e di rugby ascoltavano Chapatte e Couderc alla radio, mentre guardavano le immagini in un televisore dal quale avevano tolto il suono. :crazy: :diavoletto: :crazy:


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Re: Ciclismo francese

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L'immense Geminiani

Anche chi non ha mai vinto il Tour può essere un campione e scrivendo questo penso a Raphael Geminiani che aveva anche una personalità fuori dal comune. Le mie più belle serate durante la corsa le ho passate con lui, perché "Le Grand Fusil" è un "attore nato". :) Basta dargli uno spunto, ad es. evocare il nome di Jean de Gribaldi, facendo supporre che sia stato più forte di lui, ed ecco che la serata è assicurata con ogni sorta di aneddoti. ;) Gem è stato per lunghi anni direttore sportivo e allora era obbligatorio avere nella propria auto un rappresentante della federazione e il Nostro (come molti del resto) non sopportava questa cosa. :-( Un giorno il commissario scese dalla vettura per un bisognino naturale e "oplà" Raf e il suo meccanico ripartirono "in tromba". :D La sera, convocato in direzione, spiegò che era stato chiamato per radio-tour da un suo corridore e che non poteva certo permettersi di attendere costui che, a causa della prostata, aveva difficoltà ad urinare. :crazy:


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Celun
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Celun »

Anche Jeandesboz è arrivato, tredicismo nella crono del Romandia,
meglio di tanti altri, ad esempio Coppel, Larrson, Machado, Cataldo, Leon Sanchez, Clement, Mollema, Kloden ecc ecc


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Re: Ciclismo francese

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Les plus grands champions

Non ho conosciuto J. Anquetil come corridore, perché quando sono diventato "medecin du Tour" lui lo seguiva come consultante per Europa1. Ero comunque molto emozionato di incontrare questo grandissimo che, alla partenza del mia prima "Grande Boucle", venne da me, perché aveva bisogno di una cura. Abbiamo simpatizzato subito. Da allora, siamo stati sempre qualche giorno insieme e parlato di astronomia, perché J.A. era proprio appassionato, o d'agricoltura, di automobili o della sua famiglia, piuttosto speciale (sua figlia, Sophie, ne ha scritto un libro). La sola cosa che non ho mai fatto con lui è giocare a carte. Egli adorava il poker e poteva passarci tutta la notte. Il 26 aprile 1986 mi aveva fatto l'onore di essere testimone alle mie nozze, ma disgraziatamente, poco tempo dopo, cominciò ad accusare dolori allo stomaco e nel Tour 1987 dovetti praticargli delle trasfusioni! Io continuavo a sperare, perché non ci si immagina mai che gli amici ci debbano lasciare in così poco spazio di tempo, ma ... :grr:


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Re: Ciclismo francese

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Mercks, per me, è e resterà ancora per ... il più grande, anche se, l'ò già detto, non ho conosciuto Coppi. Eddy aveva quella volontà di vincere dall'inizio alla fine dell'anno. Quando era corridore non era uno che in molti osavano avvicinare, ma per me, che ho avuto l'occasione di un viaggio insieme in Giappone, per una questione medica, la cosa è stata diveresa ed ho potutto constatare quantto fosse semplice, simpatico e socievole. Però tanta era la passione verso di lui che è sempre stato costretto a "nascondersi". Mi rammento che una volta mi ha detto di non poter andare a mangiar fuori, senza essere ... sia in Belgio che nel Nord della Francia e questo lo disturbava. Egli avrebbe amato vivere con meno sollecitazioni. :-(


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Re: Ciclismo francese

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Ho conosciuto B. Hinault quando era ancora dilettante ed eravamo piuttosto "legati". Quando è diventato professionista ho dovuto frequentarlo meno: solo durante le corse. Ma Bernard è sempre stato una persona fedele. La sua volontà come corridore resterà leggendaria e, in un altro capitolo, ho parlato della sua seconda vittoria sotto la neve nella L.B.L. Un altro ricordo che mi ha molto colpito è che mi aveva assicurato molto tempo prima che il fatto accadesse che sarebbe stato campione del mondo a Sallanches, come se l'avesse deciso e la cosa dipendesse esclusivamente da lui. ;) Dopo la vittoria, quando gli domandarono se non fosse stato meglio lasciare Baronchelli un po' prima, per evitare che un possibile incidente meccanico ... rispose che si sentiva sufficientemente forte da vincere qualsiasi cosa fosse arrivata. :)


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Re: Ciclismo francese

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Anche L. Fignon l'ò conosciuto da dilettante perché sono stato al suo fianco in diverse prove, dove era selezionato in nazionale. Si vedeva che era dotato e intelligente, ma non avrei mai pensato che potesse vincere il Tour nel 1983. Laurent aveva un personalità variegata: poteva essere molto "secco", ma, allo stesso tempo era un vero amico e sempre pronto a ridere e scherzare. Egli amava il ciclismo e la sua idea di organizzare dei centri ciclo-sportivi con occupazioni parallele per le famiglie e per i non ciclisti era geniale. :clap: E' per la passione che aveva che ha acquistato l'organizzazione della Parigi-Nizza, ma talvolta era anche troppo "tranchant" (rende meglio in francese :) ) e troppo poco diplomatico e non ha poturo continuare il suo sogno (nota mia, anche perché l'A.S.O. si è messa di mezzo :x ). La sua morte nell'agosto 2010 mi ha sorpreso, oltre che veramente addolorato, anche perché avevo avuto la fortuna di discutere piuttosto lungamente con lui, durante il Tour, il mese prima. Era affaticato e soffriva, ma niente mi lasciava pensare che non sarebbe stato più dei nostri il mese successivo. :grr: :grr: :grr:


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Re: Ciclismo francese

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L'ultimo che ci tengo a rievocare è L. Armstrong: un gran signore! La barriera della lingua non mi ha permesso di conoscerlo così in profondità come i francofoni, ma c'è sempre stata fra noi una grande stima. Mi levo il cappello davanti alla sua carriera, anche se molti hanno dimenticato che è stato il più giovane campione del mondo nel 1993 ad Oslo, a meno di 22 anni. A quel tempo non lo conoscevo, ma viste anche le condizioni atmosferiche di quel giorno, pensai subito che si trattava di un grande campione. Nel 1994 e 1995 si confermò, ai mie occhi, vincendo una tappa in ciascun Tour e C. Guimard non si era sbagliato allorché lo fece firmare per la sua squadra nel 1997. Poi ... e le sue vittorie crearono qui da noi parecchi sospetti, ma io ho molti meno dubbi verso chi ne vince tre, cinque, sette che sulle "stelle filanti" che ne vincono uno soltanto o su quei corridori che si sono dimostrati all'altezza solamente un anno o due. Lance dovrebbe essere portato come esempio di colui che è riuscito a vincere Tour e Cancro. :clap: :clap: Egli rappresenta la prova che il Cancro non è incurabile e che si può addirittura riprendere la propria carriera sportiva. Certo la forma non l'à ritrovata subito, il suo ritorno è stato difficile ed infatti abbandonò alla Parigi Nizza, perché era incapace di ... Inoltre le sue prestazione nel 2009-2010 hanno dimostrato che era un atleta come gli altri, perché gli anni ... e se Poulidor è stato capace di arrivare terzo in un Tour a quarant'anni, Armstrong ha dimostrato che a trentotto non era in grado di competere con i migliori. :cincin:


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Re: Ciclismo francese

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Le prix a payer: Tom Simpson

Siamo stati tutti colpiti per la morte di T. S. il 13 luglio 1967 sulle rampe del Ventoux. Questo dramma è diventato il simbolo del doping nel ciclismo. Il fatto determinò le dimissioni del dott. P. Dumas, capo-medico dell'epoca e che l'anno seguente assunse le funzioni di medico del conrollo anti-doping. Io ancora non ero al Tour, ma ho molto letto sull'argomento ed ascoltato corridori che facevano parte del gruppo in quell'anno. La mia intima convinzione è che la morte sia dovuta ad un increscioso cumulo di circostanze. In codesto giorno maledetto già dall'auròra faceva un caldo insopportabile ed erano in programma 211,5 Km con, al termine, l'ascenzione del Ventoux. I corridori non avevano diritto al rifornimento di acqua fresca durante la corsa: eravamo ancora all'epoca della "caccia alle bibite" o "alle fontanine" per non disidratarsi. :grr: Tutti i corridori "morivano di sete" e le foto mostrano un Tom Simpson che stava molto male sul Ventoux. Un altro corridore gli averebbe passato una bottiglietta che aveva raccolto da una tavola di un campeggiatore e Tom ne avrebbe bevuto qualche sorso prima di accorgersi che quel liquido bruciava: era cognac, o comunque alcol in forte percentuale. :x
Dal punto di vista medico conosciamo tutti gli effetti di una grossa disidratazione, potenziata per il calore e la moglie di Roger Pingeon che vide Simpson da vicino quel giorno, ci dice di non averlo riconosciuto, tanto era trasfigurato dallo sforzo. (segue)


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Re: Ciclismo francese

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Altro punto, forse fatale a Simpson, l'essere molto popolare. Era stato campione del mondo nel 1965 ed aveva vinto Il Giro delle Fiandre, la Bordeaux-Parigi, la Milano-Sanremo e il Giro di Lombardia. Il pubblico lo riconosceva e lo incoraggiava e quando lo videro cadere per la prima volta, alcuni spettatori ebbero il riflesso condizionato di aiutarlo a rialzarsi per farlo ripartire. :x E Tom cadde di nuovo poco dopo ancora più sfinito, ma questa volta non si sarebbe più rialzato. :x :x :x Il dott. Dumas rifiutò il permesso dell'inumazione senza autopsia e si trovarono anfetamine nel sangue. Solo questo elemento fu ritenuto responsabile della morte, tuttavia il corridore inglese non era uno scalatore, la tappa non era per lui, insomma non aveva nulla da sperare quel giorno lì. Certo, aveva usato anfetamine, ma fu quella la sola causa del suo collasso cardio-vascolare? I medici sanno bene che l'effetto delle anfetamine è moltiplicato dalla disidratazione e dell'alcol e, secondo me, un disastroso "cocktail" era stato riunito: calore, disidratazione, anfetamine ed alcol.
Sono affatto convinto che:
a) se fosse piovuto nel corso della tappa
b) se la bottiglietta fosse stata piena di acqua
c) se gli spettatori bene intenzionati invece di spingerlo a rialzarsi, gli avessero versato acqua addosso e messo all'ombra

Forse Tom Simpson sarebbe rimasto vivo.

Capisco che i se sono molti, ma è possibile che anche una sola di quelle condizioni avrebbe potuto evitare il dramma.


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Abruzzese
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Abruzzese »

Nell'ultimo week end si è conclusa la Ronde de l'Isard, breve corsa a tappe che ha spesso messo in evidenza giovani talenti nelle ultime stagioni. La vittoria finale, pur senza successi parziali, è stata conquistata da Pierre-Henri Lecuisinier, ragazzo alla prima stagione da Under 23 e che lo scorso anno tra gli juniores vinse sia il titolo europeo ad Offida che quello mondiale a Copenaghen.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Winter
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Winter »

Ho seguito un po' la gara domenica pomeriggio tramite il sito directvelo
Ha fatto una grande impresa , il russo nelle prime tappe sembrava imbattibile
Tutti le 4 star della classe 1993 (Le Gac - Lecuisinier - Senechal e Gougeard) stan facendo dei numeri al primo anno da Under


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Spartacus
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da Spartacus »

finalmente i francesi stanno trovando tanti giovani che un giorno potranno essere competitivi ad alti livelli :bici:


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lemond
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da lemond »

riporto da "Teorie sul doping"
lemond ha scritto:
P.S.

Ho tradotto le parti che a me parevano interessanti, se qualcuno avesse qualche curiosità, su altre sezioni del libro, spero che Lorenzo Bitossi, a cui mando una e.mail con lo scanner, dell'indice, possa poi invarla su ciclowebb e sarò felice di tradurre in base ai vostri "desiderata". Ciao :cincin:


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noel
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Re: Ciclismo francese

Messaggio da leggere da noel »

Secondo uno fortissimo è Romain Bardet della Ag2r.


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