Cicloweb.it

era da un paio di mesi che sul venerdì non usciva più la sua rubrica sui ristoranti, purtroppo mi era venuto il timore non stesse tanto bene.
era sempre piacevole da leggere, mancherà molto.

Ironia della sorte. Nel giorno della Sanremo mai scritta, se ne va un gigante della penna

Se ne va un grandissimo

Un grandissimo ci lascia in questi giorni di sofferenza.
Gianni Mura è stato per me uno dei massimi cantori delle gesta di Pantani e un vero gigante del giornalismo italiano.
Indimenticabili i soprannomi che aveva dato al Pirata (il mitico Pantadattilo su tutti) e l'affetto con cui ne ha sempre parlato anche nei momenti più bui.
Che la terra ti sia lieve grande Gianni.

Un grande dispiacere, mancherà molto.

Il belga Harm Vanhoucke aggredito durante un allenamento

https://www.tuttobiciweb.it/article/202 ... nto-belgio

L'ex presidente della FCI Giancarlo Ceruti ricoverato in terapia intensiva per coronavirus

https://www.tuttobiciweb.it/article/202 ... 9-intubato

è tutto il giorno che provo a pensare cosa scrivere, ma rimettere in ordine i pensieri è una gran fatica.

mi sono riletto mezzo "la fiamma rossa" nel frattempo, ho riascoltato la registrazione della prima volta che l'avevo intervistato... e mi sono messo a ricordare gli aneddoti più bizzarri... la capacità di svicolare sempre per andare a fumare... l'esperienza con cui l'ho visto farsi sfilare da maestro per avvantaggiarsi verso i panini di un buffet... le risposte più improbabili al telefono, dopo che era stato irraggiungibile per ore...
ho cercato di ricordare l'ultima volta che l'avevo visto, l'ultima volta che ci eravamo sentiti, dopo il mio ennesimo messaggio di ringraziamenti.

eh niente, è stato un piacere incrociarlo Gianni, per quanto potesse risultare difficile ogni tanto, alieno altre volte, ma in realtà poi capivi che ascoltava tutti, che anche a quelle cose che sul momento aveva derubricato come sciocchezze, fedele al suo personaggio, poi ci aveva ripensato.
ho letto delle cose molto belle su Mura oggi, e ho letto una marea di pezzi magnifici scritti da Mura negli anni. e lì sta il bello, che anche se non possiamo più incontrarlo abbiamo sempre la possibilità di continuare a leggerlo. facciamolo e beviamoci su.

E' deceduto l'ex corridore emiliano Danilo Barozzi. Aveva gareggiato tra i professionisti tra il 1949 e il 1958 conquistando, tra le altre vittorie, due volte il Gran Premio Industria e Commercio di Prato (1954 e il 1956) e la tappa di Manresa alla Volta Ciclista a Catalunya nel 1950.

http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/c ... aa780.html

Pierino Gavazzi in gravi condizioni

https://www.gazzetta.it/Ciclismo/27-03- ... view.shtml

jerrydrake ha scritto: ↑sabato 28 marzo 2020, 12:47 Pierino Gavazzi in gravi condizioni

https://www.gazzetta.it/Ciclismo/27-03- ... view.shtml

Forza Pierino !!!

Leggo dal profilo Facebook di Andrea Berton che è morto Giancarlo Ceruti ex presidente della Federciclo. Aveva contratto il coronavirus

Se n'è andato anche Giancarlo Ceruti, Presidente della FCI prima dell'era Di Rocco.
Una prece.

Esatto http://www.cicloweb.it/2020/03/31/gianc ... ronavirus/

E' scomparso al soli 58 anni per un malore il giornalista di RaiSport Franco Lauro

maurofacoltosi ha scritto: ↑martedì 14 aprile 2020, 18:55 E' scomparso al soli 58 anni per un malore il giornalista di RaiSport Franco Lauro

Brava persona, Franco Lauro.
Serio professionista.
Perdita grave.

nino58 ha scritto: ↑martedì 14 aprile 2020, 19:03

maurofacoltosi ha scritto: ↑martedì 14 aprile 2020, 18:55 E' scomparso al soli 58 anni per un malore il giornalista di RaiSport Franco Lauro

Brava persona, Franco Lauro.
Serio professionista.
Perdita grave.

Concordo e anche ancora giovane, ma non c'è il contraltare "buone notizie" ? Ho letto che Pierino Gavazzi è molto migliorato

A me piaceva molto il suo stile
Pacato educato
Uno stile che sta sparendo purtroppo
Sostituito dalle grida dei vari caressa..Meda..

Gulp, mio coscritto...!
RIP.

maurofacoltosi ha scritto: ↑giovedì 26 marzo 2020, 13:36 E' deceduto l'ex corridore emiliano Danilo Barozzi. Aveva gareggiato tra i professionisti tra il 1949 e il 1958 conquistando, tra le altre vittorie, due volte il Gran Premio Industria e Commercio di Prato (1954 e il 1956) e la tappa di Manresa alla Volta Ciclista a Catalunya nel 1950.

http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/c ... aa780.html

fu un ottimo corridore, poco vincente ma molto spesso tra i primi, Arrivò terzo a un Giro di Svizzera.Era ricoverato per una caduta m Il Covid lo ha portato via.
Riposi in pace...

Questo 2020 si è portato via anche Claudio Ferretti, uno che qualche gara l'ha raccontata.

Basso ha scritto: ↑giovedì 21 maggio 2020, 22:47 Questo 2020 si è portato via anche Claudio Ferretti, uno che qualche gara l'ha raccontata.

che peccato. Mi ha sempre dato l'impressione di essere una gran bella persona, e con una gran cultura.
il suo "processo alla tappa" (condotto quasi sempre con la tuta da inviato rai) è stato l'ultimo davvero di alto livello che io ricordi. sono passati più di 20 anni...

dispiace molto. era competente e appassionato, sapeva fare bene il suo mestiere, e come dice cauz sembrava anche una bella persona.

Credo che di tutto il calcio minuto per minuto anni 80..ne restino ben pochi
Persona molto preparata ed educata

dispiace. intelligente e garbato ma non stucchevole.un piacere vedere la sua tv.

castelli ha scritto: ↑venerdì 22 maggio 2020, 8:00 dispiace. intelligente e garbato ma non stucchevole.un piacere vedere la sua tv.

Sì, e anche sentire la sua voce.

Persona di grande cultura e garbo ormai veramente raro.

In più aveva una grande passione per il ciclismo.

Peccato se ne sia andato così presto, mi spiace davvero.

cauz. ha scritto: ↑giovedì 21 maggio 2020, 22:49

Basso ha scritto: ↑giovedì 21 maggio 2020, 22:47 Questo 2020 si è portato via anche Claudio Ferretti, uno che qualche gara l'ha raccontata.

che peccato. Mi ha sempre dato l'impressione di essere una gran bella persona, e con una gran cultura.
il suo "processo alla tappa" (condotto quasi sempre con la tuta da inviato rai) è stato l'ultimo davvero di alto livello che io ricordi. sono passati più di 20 anni...

Scelta di grande classe che all'epoca (ero troppo giovane) non avevo apprezzato abbastanza.

cauz. ha scritto: ↑giovedì 21 maggio 2020, 22:49

Basso ha scritto: ↑giovedì 21 maggio 2020, 22:47 Questo 2020 si è portato via anche Claudio Ferretti, uno che qualche gara l'ha raccontata.

che peccato. Mi ha sempre dato l'impressione di essere una gran bella persona, e con una gran cultura.
il suo "processo alla tappa" (condotto quasi sempre con la tuta da inviato rai) è stato l'ultimo davvero di alto livello che io ricordi. sono passati più di 20 anni...

Concordo.
Era anche molto simpatico ed ironico.
Se non ricordo male, scoprì lui il talento da teatro dell'assurdo di Luci.
Sapeva unire leggerezza, cultura ed ironia.

Krisper ha scritto: ↑venerdì 22 maggio 2020, 10:00
Sapeva unire leggerezza, cultura ed ironia.

Fantamatusa ha scritto: ↑venerdì 22 maggio 2020, 9:41 Persona di grande cultura e garbo ormai veramente raro.

In più aveva una grande passione per il ciclismo.

Peccato se ne sia andato così presto, mi spiace davvero.

È morto Gigi Simoni. Ma per Ceccarini sta benissimo.
È morto Gigi Simoni. Di nuovo.
Morto Gigi Simoni. Ma ha fatto in tempo a vedere la Juve in B.

Ciao Gigi.

nemecsek. ha scritto: ↑venerdì 22 maggio 2020, 22:16

Krisper ha scritto: ↑venerdì 22 maggio 2020, 10:00
Sapeva unire leggerezza, cultura ed ironia.

Fantamatusa ha scritto: ↑venerdì 22 maggio 2020, 9:41 Persona di grande cultura e garbo ormai veramente raro.

In più aveva una grande passione per il ciclismo.

Peccato se ne sia andato così presto, mi spiace davvero.

What is this?

Comunque Claudio Ferretti aveva una discendenza radiofonica regale : era figlio di Mario, un personaggio oltre che giornalista insigne con una vita da film, coniatore della più celebre frase relativa al mondo ciclistico in occasione della leggendaria cavalcata del Campionissimo nella Cuneo - Pinerolo : “Un uomo solo è al comando. La sua maglia è biancoceleste. Il suo nome è Fausto Coppi“. Claudio pur non sulfureo come il padre era un eccellente conoscitore di numerosi sport, in primis il pugilato con la radiocronaca di un drammatico Benvenuti - Monzon, e , a noi appassionati delle due ruote, per la scalata dello Stelvio con il duello finale tra Bertoglio e Galdos. Con Lucci effettivmente diede vita a dei fuori programma niente male e assai avveniristici per l' epoca, ricordo una surreale intervista a Bugno con silenzi più eloquenti di mille parole e un' altra a Chiappucci interrotta precipitosamente dal Diablo perché il gruppo era già partito. La migliore di tutte però resta dopo varie tappe di pianura una metafisica intervista alla "Salita" in quanto tale, finalmente arrivata dopo tanta attesa!

John Peter Sloan is dad.

Nel mese di maggio ci hanno lasciato quatto ex corridori.

Il 9 è scomparso per un arresto cardiaco il settantenne olandese Jan Aling, professionista dal 1974 al 1984.

Il 28 è scomparso il belga Gustaaf De Smet, 85 anni, professionista dal 1957 (debuttò con la Carpano) al 1968. Tra i suoi successi si segnalano la Quatre Jours de Dunkerque nel 1965 e la Kuurne-Bruxelles-Kuurne nel 1966. Si piazzò terzo alla Roubaix del 1966 vinta da Gimondi

Nel corso del mese è deceduto anche l’olandese Henk Steevens, 88 anni.

Infine ieri è scomparso un altro belga, Roger Decock, 93 anni. Aveva vinto il Giro delle Fiandre nel 1952 e la Parigi-Nizza nel 1951 (la prima edizione del dopoguerra a parte quella del 1946)

È morto oggi a 54 anni Fabrice Philipot, gregario francese di Indurain e che nel 1989 fu secondo alla Liège-Bastogne-Liège alle spalle di Kelly e vincitore della maglia bianca al Tour.

Basso ha scritto: ↑mercoledì 17 giugno 2020, 23:34 È morto oggi a 54 anni Fabrice Philipot, gregario francese di Indurain e che nel 1989 fu secondo alla Liège-Bastogne-Liège alle spalle di Kelly e vincitore della maglia bianca al Tour.

Ieri è scomparso all'età di 86 anni anche il trevigiano Pietro Zoppas. Aveva corsa tra i professionisti fra il 1960 ed il 1966, ottenendo nel 1964 una vittoria nella tappa di Marina di Ravenna del Giro d'Italia.

Il giorno prima è venuto a mancare lo spagnolo Eusebio Vélez, che gareggiò tra i pro tra il 1960 e il 1969. Ottenne nove successi e tra questi la tappa a cronometro di Benidorm alla Vuelta del 1964, che gli consentì di vestire per un giorno la maglia amarillo.

Basso ha scritto: ↑mercoledì 17 giugno 2020, 23:34 È morto oggi a 54 anni Fabrice Philipot, gregario francese di Indurain e che nel 1989 fu secondo alla Liège-Bastogne-Liège alle spalle di Kelly e vincitore della maglia bianca al Tour.

era una grande promessa e dopo quel 1989 ci si aspettavano grandi cose da lui. ricordo le polemiche in francia quando passò alla banesto, preferendo un bell'ingaggio in cambio del ruolo di gregario. mi spiace assai, era ancora giovane.

era di origine valdostana (non mi ricordo se il padre o il nonno paterno)

Il 23 luglio è deceduto a 90 anni appena compiuti il belga Jean Brankart. Professionista dal 1952 al 1960 era giunto 2° al Giro del 1958 (nel quale si era imposto nella classifica degli scalatori) e 2° al Tour del 1955

A 96 anni è morto uno dei pionieri della televisione e del giornalismo italiano, ciclismo compreso, tanto che la sua creazione più nota è giunta (seppur zoppicante) sino ai giorni nostri.

Un pensiero a Sergio Zavoli

E' morto Sergio Zavoli.
Un giornalista che ha fatto storia, non solo raccontata.

Nel ciclismo il suo ruolo è stato incredibile, creatore del processo alla tappa e con esso di un nuovo racconto sportivo.

Il punto più alto con il ciclismo è stata l'intervista a Lievore, l'essenza del ciclismo.

Mi colpì molto che in una intervista di Zavoli a Pantani, quest'ultimo non sapesse chi fosse Lievore.
Peccato.

La notte della repubblica è un documento storico più che una trasmissione televisiva. Ricordo l'attesa e l'interesse nel seguirla in diretta.

Ci ha lasciati un grande cantore del ciclismo, un giornalista eccezionale, un uomo di una cultura e di una intelligenza fuori dal comune.
Come ricordava Krisper, uscendo dal ciclismo, La notte della Repubblica è un Documento, a mio avviso la più grande Opera mai scritta per ricostruire un ventennio della storia italiana ricchissimo di ombre, quelle ombre che hanno fatto di noi quelli che ora siamo. Un documento storico che andrebbe insegnato a scuola affinché gli italiani oltre a chiedersi "Lucillo Lievore, chi era costui?" non si chiederanno "La strage di Bologna è una serie tv?".
Il mio ricordo di Sergio Zavoli sarà soprattutto legato all'intervista a un Eddy Merckx in lacrime dopo la positività riscontrata nella tappa di Savona nel Giro '69.

In pochi mesi se ne sono andati Gianni Mura, Claudio Ferretti e ora Sergio Zavoli.

Che tristezza.

Krisper ha scritto: ↑mercoledì 5 agosto 2020, 10:11 E' morto Sergio Zavoli.
Un giornalista che ha fatto storia, non solo raccontata.

Nel ciclismo il suo ruolo è stato incredibile, creatore del processo alla tappa e con esso di un nuovo racconto sportivo.

Il punto più alto con il ciclismo è stata l'intervista a Lievore, l'essenza del ciclismo.

Mi colpì molto che in una intervista di Zavoli a Pantani, quest'ultimo non sapesse chi fosse Lievore.
Peccato.

La notte della repubblica è un documento storico più che una trasmissione televisiva. Ricordo l'attesa e l'interesse nel seguirla in diretta.

Grazie.
Ammetto di non conoscere Lievore e cercherò di recuperare l'intervista.

La notte della Repubblica invece devo assolutamente recuperarla (grazie anche a Jerry per averla ricordata).

Il Processo ebbe un tale successo e una diffusione così trasversale che nacquero famosissime parodie interpretate anche da attori di vaglia nel corso di seguitissimi programmi televisivi. A testimonianza di come quella trasmissione avesse assunto una dimensione nazionale.

Anno bisesto se ce n'è uno, grandioso il processo alla tappa di cui ricordo la qualità dei commentatori tra cui Montanelli, bellissima anche la notte della Repubblica che rai storia ogni tanto ripropone, segnalo che venerdì la Repubblica fa uscire col quotidiano un inserto coi pezzi dal tour dell'indimenticabile Gianni per celebrare la ripartenza del mondo delle due ruote, tra le parodie dell'intervista a lievore imperdibile quella di Raimondo Vianello, in fuga solitaria con un leggerissimo ed impercettibile accento toscano....

Per chi non l'avesse ancora vista e volesse cancellare questa vergognosa mancanza, segnalo su RaiPlay la presenza di 17 delle 18 puntate de La notte della Repubblica. Purtroppo manca la puntata 9 (1974–1977: le BR e i NAP) che non sono mai riuscito a recuperare. Tenendo conto che le puntate durano, ognuna, mediamente 2 ore e mezza, capisco la difficoltà nell'affrontare la sfida. Potete sempre crogiuolarvi nella vostra ignoranza oppure seguire le puntate tagliando il lunghissimo dibattito post servizio e post intervista all'ospite principale (le interviste di Zavoli sono imperdibili). La visione è un doveroso omaggio a Zavoli e alla Storia Italiana (ma se prferite farvela raccontare da Renzi e Salvini fate pure).

Ci lascia un grandissimo giornalista capace di far raccontare ai protagonisti e far vivere al telespettatore senza banalità qualunque tema o evento dallo sport alle vicende più drammatiche.
Vorrei ricordare oltre a quanto già scritto sopra la geniale intuizione delle interviste in corsa per quanto attiene al ciclismo e le interviste alla gente comune che ci hanno regalato spaccati genuini della società italiana.

Mi associo, dopo pranzo ho chiamato mia moglie per mostrargli come andrebbe fatta la TV..Ci ha lasciato un grande professionista, una grande persona. Riposi in pace..
Zavoli con grande garbo metteva a loro agio non solo i campioni ma anche gli oscuri gregari e le domande che faceva non erano mai banali..