Il "nuovo corso" federale ha avuto ieri il suo trionfo (anagramma di tronfio).
Ecco le nuove commissioni (anagramma con sostituzione di commistioni) infarcite di pasionari e ... pasionarie dirocchiane
STRADA – PISTA
Presidente: Ruggero Cazzaniga
Strada: Remo Cordioli, Ennio Benedet, Domenico Tranchese, Mario Minervino, Diego Guardì, Gasperino Primomo Vincenzo Sileo
Pista: Franco Morbi, Franco Lampugnani, Matteo Lioi, Giuseppe Spada, Igino Andreis
FUORISTRADA
Responsabile: Paolo Garniga
Componenti: Roberto Mazzoleni, Pierangelo Brinchi, Francesco Massari, Massimo Montisci. Massimo Panighel, Michele Carella
BMX: Franco Giudici
DOWNHILL: Cristian Mastino. Romano Favoino
ENDURO: Franco Monchiero
AMATORIALE
Responsabile: Gianluca Santilli
Componenti; Albino Gheller, Antonio Placchi, Claudio Astolfi, Pasquale Citrigno, Giuseppe Serulo, Carlo Spanu, Antonio Corradini
GIOVANILE
Responsabile: Maurizio Ciucci
Componenti: Giuseppe Marzano, Lucio Paladin, Stefano Dessì, Patrizia Biondini, Marcello Capobianchi
PROGETTO PINOCCHIO: Vittorio Gasparetto, Alfio Sciuto
COMMISSIONE VIGILANZA SOCIETA’ PROFESSIONISTICHE
Coordinatore: Gianfranco Allegretti
Componenti Roberto Marrani, Paolo Nardini, Paolo Antonio Pagliari
COMMISSIONE SANITARIA
Presidente e Medico Federale: Luigi Simonetto
Componenti: Pierluigi Fiorella, Domenico De Lucia, Serena Bria
Segretario: Giovanni Mirri
REFERENTE FEDERALE ANTIDOPING: Paolo Pavoni
DIRETTORI DI CORSA E SICUREZZA
Responsabile: Roberto Sgalla
Componenti: Marino Casini, Roberto Bertolo, Giorgio Dal Bò, Lucio Arru, Donato Rapito, Mario Cattaneo, Raffaele Babbini, Luigi Lucchesi
CICLISMO PARALIMPICO
Responsabile: Roberto Rancilio
Componenti: Lucia Puricelli
SOCIETA’ SPORTIVE
Responsabile: Oreste Moretti
Componenti: Gerardo Ciriani, Vincenzo Marcianò
BENEMERENZE
Presidente: Francesco Pagano
Componenti: Nicola Antonelli, Paolo Fratini
IMPIANTI
Presidente: Franco Vollaro
Componenti: Renato Beraldo, Vincenzo Mirabella
GRUPPO DI LAVORO A SOSTEGNO DELLA COMUNICAZIONE
Componenti: Giampiero Bellardi, Tina Ruggeri
La commissione medica coinvolta nello scandalo del software bacato grazie al quale i dati sanitari di migliaia di atleti hanno finito per essere pubblici è stata confermata in toto. Le commissioni sono infarcite di personaggi in splendidi conflitti di interesse (una garanzia per il baffo) e dulcis in fundo alla comunicazione troviamo la ruggente Tina Ruggeri, "grande" autrice del felicissimo pezzo sul ciclismo femminile che ha fatto incazzare l'intero gruppo in gonnella, pezzo citato da ThePirate87nel topic relativo:
viewtopic.php?f=4&t=4412&p=142792#p141612
Si dice che nel "nuovo" Consiglio Federale siano stati parecchi i mugugni e che un leader meridionale sia tentato di rovesciare il tavolo. Un bell'inizio davvero.
Come anticipato dai media, il baffo ha detto che:
- il bilancio è stato risanato
- che non ci sono soldi per pagare un tecnico a tempo pieno per la nazionale maggiore
Se è vero che il bilancio è stato risanato, perché si pagano i gettoni a quasi 100 componenti di commissione (cosa degna dei governi Prodi e Berlusconi) e si fa economia sull'attività vitale? Perché nelle commissioni la Toscana è stata sacrificata?
Gira voce sempre più insistente che la Fci deve costituire un fondo per garantire il mondiale di Firenze. Se fosse v'è da chiedersi se la Corte dei Conti vorrà approvare una simile nefandezza e v'è da chiedersi se i consiglieri si sottoporranno al rischio di un eventuale condanna al rimborso da parte della stessa, cosa che sta avvenendo ultimamente per molti amministratori allegri.
La coperta, insomma, si fa cortissima ed i nodi stanno venendo al pettine. Il nuovo Presidente Coni Giovanni Malagò sarà magnanimo con le operazioni dirocchiane come lo fu il predecessore? E' legittimo dubitarlo in tempi di vacche magre e di strette alla cintura anche per i parlamentari.
In merito alle ultime vicende segnalo un tagliente post di CyclingPro con una bellissima citazione conclusiva del grande Mennea:
http://blog.cyclingpro.it/2013/03/21/li ... rciclismo/
L’IRREDIMIBILE FEDERCICLISMO
Qualcuno aveva pensato: forse sarà la volta buona. Sarà la volta buona che la Federciclismo (al primo Consiglio Federale dell’era Di Rocco III) snellisca le sue strutture e insedi finalmente nelle Commissioni (rese più agili) persone la cui capacità è nota e condivisa.
E invece stamattina – quando sul portale federale sono comparsi i nomi – la prima reazione è stata lo sgomento. La Federciclismo ha un nuovo governo-monstre, dilatato, imbottito di poltrone assegnate a perfetti sconosciuti. Quindici commissioni, la bellezza di ottanta membri, la prevalenza quasi assoluta di carneadi di competenza imprecisata, l’assenza quasi totale di donne.
Uno dei punti deboli del Di Rocco II era la gestione del settore amatoriale, abbandonato a se stesso e vittima di anarchia e della piaga del doping. Nella nuova gestione, al neo presidente Santilli vengono affiancati sette membri (prima erano cinque) le cui competenze sono indecifrabili: un cicloamatore calabrese, due scaldasedie delle vecchia commissione, un ex professionista laziale che ora vende biciclette. La base (40 mila tesserati) aveva chiesto un organismo di tre soli membri, ma capaci e di esperienza riconosciuta: oltre a Santilli servivano un esperto di gran fondo e uno di cicloturismo. Risultato: un parlamentino dove sono stati collocati tanti portatori di voti elettorali. Dove solo per convocare i membri a una riunione serviranno una barca di soldi tra alberghi e biglietti aerei. Perché una mossa del genere? Perché questa è l’anima della Fci. Da Gianluca Santilli ci attendiamo l’unica possibile risposta: le dimissioni.
Poi la Commissione Salute, organismo nella bufera da mesi, attaccato da medici, giornalisti, addetti ai lavori. Nei giorni scorsi al telefono Di Rocco ci aveva parlato di profondo rinnovamento in vista. Invece c’è la conferma quasi in blocco per la vecchia gestione con addirittura la presidenza lasciata a Luigi Simonetto, sfiduciato da tutti i medici italiani del ciclismo.
Anche Commissione Giovanile tra tanti sconosciuti c’è un meccanico di biciclette: che competenze abbia non è chiaro, forse – visti i tempi di ristrettezze economiche – potrà anche occuparsi di riparazioni.
Il tutto fa il paio con la “vicenda commissario tecnico”, a dir poco imbarazzante. Dopo il comunicato stampa del Team BMC di domenica scorsa («A noi nessuno ha chiesto di poter utilizzare Max Sciandri») la Fci ha ripiegato su una “staffetta” Bettini-Sciandri. Il primo di fare il commissario tecnico ha poca voglia, il secondo poco tempo.
In un giorno di enorme dolore per lo sport italiano, a noi restano scolpite dentro delle parole di Pietro Mennea: «Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Parole sante.