Federazione Triciclistica Italiana

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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matteo.conz
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Che dire, un pezzo scritto con la testa e il cuore da un grande appassionato che soffre a vedere la sua passione usata e violentata per altri fini ed interessi che non il ciclismo in sè. Complimenti come sempre Marco! :champion:


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Grazie ragazzi :) :cincin:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
l'Orso
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da l'Orso »

Mi aggiungo ai complimenti per il pezzo in Home.
:clap: :clap: :clap:

edit:
a, ovviamente non è che sia l'unico articolo che mi sia piaciuto, leggo e apprezzo sempre sempre gli articoli di CW (anche quei pochi che non condivido appieno) , questo merita un applauso in più per il momento e l'argomento toccato.


Fanta cicloweb 2015:
Tour 2015 - 19a tappa - SJ M.nne - Toussuire (24 Luglio)

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Scostante_Girardengo
BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Dalla vicenda Schwazer potrebbero arrivare sviluppi e conseguenze pure per quanto riguarda la Fci.
Il medico federale Fiorella sembra sempre più coinvolto nella vicenda e se la Magistratura dovesse dimostrare un "sistema" Coni-Fidal potrebbe crollare una parte del Palazzo. Di certo Malagò non si spenderà per salvare personaggi imbarazzanti che hanno dominato con la vecchia dirigenza legata a Petrucci.
Anche Di Rocco, legato a Petrucci, proviene dalla Fidal, di cui fu segretario generale sino alla vigilia di diventare presidente Fci e Fiorella sarebbe arrivato in Fci grazie proprio a Di Rocco.
CyclingPro nel pezzo linkato mette in luce il perverso cortocircuito attanaglia il caso Schwazer, i cui sviluppi potrebbero essere davvero clamorosi.
http://blog.cyclingpro.it/2013/06/19/sc ... ocircuito/
Siamo alla vigilia di una "SPORTOPOLI"? Di certo l'aria nel Palazzo si taglia col coltello e la paura nei piani alti è parecchia.
Malagò, sornione, è partito per la Turchia, dove si svolgono i Giochi del Mediterraneo. A Roma, invece, qualcuno gioca per la sopravvivenza dirigenziale.

Ps. Se il Fiorella avesse davvero ignorato (anche solo quello) i valori ematici ballerini di Schwazer e nel contempo fosse anche colui che componeva la commissione che decretò la "positività" del BP di Pellizotti che valutazioni si potrebbero trarre? Siamo ancora nel campo del gomblottismo contro il ciclismo?
Vabbeh, poi capisco che in fondo Pellizzotti era pur sempre solo un solo ciclista, questo resta :muro:
Ultima modifica di BenoixRoberti il mercoledì 19 giugno 2013, 20:35, modificato 1 volta in totale.


KELLY1
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da KELLY1 »

non lamentiamoci tanto della federazione perchè rimane l'espressione della volontà di comportamento delle società affiliate,l'unica o ultima volta ? che nella gestione rdr si volle procedere ad un piccolo cambiamento riguardo alle deroghe varie introducendo una regola in favore della sicurezza , i famosi 200 partenti max rispettati dai campionati nazionali delle categorie minori ma abbondantemente superati da quelle poche società che organizzano gare ,( considerati eventi speciali da parte loro),fatto in consiglio federale in modo autonomo provocò una ribellione tale che crearono la commissione a cui delegare la verifica della capacità organizzativa e della sicurezza per gli eventi in questione e in un batter d'occhio vennero ripristinate tutte le deroghe ai 200 partenti .
a molti ds delle squadre di tutte queste piccole questioni regolamentari non interessa nulla l'importante : correre.in che modo , basta correre.
non mangiatevi il fegato per queste piccole venie burocratiche l'importante sono gli albi d'oro volete che nel 2013 non si ci sia il campione italiano della categoria xyz perchè un cavillo ci costringe a organizzare due corse al posto di una che non ci sono i soldi,suvvia digerite questa piccolo aggiustamento ma riempiamo gli armadi di maglie tricolori, regionali ecccccciù....
cerchiamo di capire che sono tempi grami, duri anche la gramigna fa fatica ad attecchire... :dollar: :dollar: :sedia: :velocipede: :worthy:


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Cittadini e Sudditi di Re (dirigenti federali) e Vescovi-Conti (medici federali) parte 1/4

Storicamente il ciclismo è stato sempre considerato lo sport dei poveri, ma le evoluzioni sociali lo hanno nel tempo allontanato da questo stereotipo e da questa romantica immagine.
Ciò nonostante nessuno può negare che il ciclismo sia restato e sempre resterà uno sport per grandi faticatori. Purtroppo però la fatica di oggi non è considerata dello stesso valore di quella di un tempo. Le ricorrenti tempeste mediatiche, il chiacchiericcio interno ed i feroci luoghi comuni hanno reso negli ultimi anni gli sforzi dei pedalatori alla stregua di quelli dei muli da soma, tanto per considerazione collettiva, remunerazioni, che per rispetto del lavoro svolto.
Da tempo si discute sulle mille ipocrisie dello sport tutto, ma nessuno sino ad oggi si è ancora preso la briga di elencare e sfatare la massa di luoghi comuni e nessuno ha ancora provveduto a mettere nero su bianco in modo analitico le tante incredibili contraddizioni e doppiopesismi.
Di seguito si cercherà di evidenziarne alcuni, in parte noti ed in parte meno.
La vita di un ciclista è tracciata completamente, quasi lo stesso avesse un virtuale bracciale elettronico come coloro che sono soggetti a restrizioni della libertà. Hanno, come tutti sappiamo, l’obbligo di dichiarare preventivamente il luogo della loro presenza e devono essere a disposizione dei controlli dalle 6 della mattina sino alle 23 della notte, per i controlli dell’Uci, della Wada e/o delle rispettive federazioni (in Italia Coni-Nado).
Poi può anche capitare, come abbiamo visto, che la propria federazione metta in vendita i capelli dei propri tesserati per studi costosissimi a spese della collettività e dalla molto dubbia utilità scientifica, almeno collettiva.
Se il ciclista viene trovato positivo, sebbene sconosciuto ai più, stranamente la notizia riceve spazi enormi sui media, mentre quando le inchieste riguardano dirigenti e medici l’attenzione è minima (si mettano a confronto le vicende Di Luca e Santambrogio con la perquisizione ai medici ed alla Fidal). Da un punto di vista etico e di gravità della notizia dovrebbe avere maggior risalto l’indagine sulla sfera dirigenziale rispetto a quella su semplici e relativamente sconosciuti (alla massa) ciclisti. Il dubbio che la stampa sia incentivata dai dirigenti stessi alla caccia alle streghe per i soli ciclisti è più che legittimo. La stampa (certa stampa) sarò poi generosa con gli stessi (che gli passano le soffiate) ingigantendo le virtù di questi nell’attività antidoping.
Non sono queste delle osservazioni per alimentare il solito vittimismo e tornare al vecchio status quo, tutt’altro; sono semplici, banali osservazioni della triste realtà sotto agli occhi di tutti. Ma qualcosa sta cambiando.
La menzogna si sta afflosciando su sé stessa.
Palle galattiche come:
- La minore incidenza del doping al di fuori del ciclismo
- Il maggiore controllo del doping negli sport a diretta gestione federale
- I dirigenti federali (ed i medici federali) tutti puliti e doping free presi in giro dai cattivi ciclisti
Stanno letteralmente collassando e finalmente la realtà apparirà per quella che é.
La caccia alle streghe nei confronti del ciclista è funzionale al clima di ipocrisia, all’omertà ed alla paura di esprimersi che attanaglia la gran parte dei corridori. L’importante per il sistema vigente è che loro esprimano la loro opposizione al doping, con la stessa genuinità e convinzione patriottica di una classe dell’asilo intenta a cantare l’inno di Mameli per far contente le maestre. Anzi, qua le maestre fanno pure i complimenti agli alunni che twittano messaggi offensivi ad altri alunni beccati a fare le marachelle. Se le maestre fanno le marachelle o le fanno fare ad alcuni alunni “favoriti”, invece gli alunni stanno in un silenzio tombale con atteggiamento quasi terrorizzato.
E’ questo lo sport? Ma di cosa hanno paura i corridori-alunni? Cosa temono realmente? Di quali ritorsioni hanno timore?
In parte certamente ciò è dovuto alla sconvenienza in generale di esprimersi, di dire la propria anche su faccende che li riguardano direttamente, ma in larga parte ciò è dovuto all’ipocrisia che viene impartita ed imposta dall’alto.
Per anni si è detto di atleti che erano protetti, si è parlato di liste di amici che andavano tutelati e più o meno tutti nell’ambiente sapevano di alcuni privilegiati, che poi tanto privilegiati non erano, o perché le “tutele” vennero meno o perché gli stessi si sono poi trovati schiavizzati dai mammasantissima passati all’incasso di tanta benevolenza.
Lo sport italiano ed il ciclismo hanno bisogno di aria nuova. E’ il momento di aprire le finestre … e per qualcuno di vuotare il sacco.

Ps.
Basso ha scritto:Intanto Fiaschetto e Fiorella si sono autosospesi dagli incarichi in Fidal.
Domanda al Dott. Fiorella ed al consiglio federale Fci (leggasi Di Rocco): e dalla Fci e dall'Uci? Quando?


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

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CASUALITA' (dal sito Fidal)
http://www.fidal.it/content/Caso-Schwaz ... IDAL/51607
Con riferimento alla perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica di Bolzano in relazione all'ipotesi di favoreggiamento nei confronti dell'atleta Alex Schwazer risultato positivo ai controlli antidoping alla vigilia delle Olimpiadi di Londra, la FIDAL comunica di aver offerto la massima disponibilità e collaborazione all'Autorità Giudiziaria inquirente e di aver altresì dato mandato all'avv. Giorgio De Arcangelis del foro di Roma per l'esercizio dei diritti e delle facoltà ad essa FIDAL spettanti quale soggetto offeso dal reato, con riserva di costituirsi parte civile nei confronti di coloro che all'esito delle indagini saranno ritenuti colpevoli, al fine di ottenerne la condanna al risarcimento dei danni arrecati con la loro condotta alla FIDAL.

Aspetta un po', a me pare di aver già sentito questo nome. Non è per caso il presidente dell'Aimanc, associazione italiana magistrati, avvocati, notai ciclisti?
Non è l'ex componente della Corte Federale Fci?
Non è l'amico dell'ex procuratore federale Gianluca Santilli, con cui ha condiviso per anni un comune tesseramento societario?
Ops è anche lui di Bicitaly, il club di Santilli e Di Rocco.
http://www.federciclismo.it/affiliazion ... ce=11N2946
http://www.pdf-archive.com/2012/11/11/f ... stizia.pdf

I casi della vita.


Loopy
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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signori e signore
ecco a voi
Carosello

vorrei sapere:
chi lo ha scritto
chi lo ha dettato
chi lo ha ideato

grazie FCI che dire comici? avanspettacolo? commedia? zelig? :clap:

COMUNICATO FCI
20/06/2013 18.09.53
DOPING: Chiarimento in merito all’assenza dei controlli ai Tricolori Crono Under 23

Per fare chiarezza sui motivi che hanno impedito l’effettuazione dei controlli antidoping al Campionato Italiano Cronometro Under 23 disputato a Ponte San Giovanni (Perugia) è necessario premettere quanto segue:
il Piano dei Controlli Nazionali (Test Distribution Plan, in attuazione del Codice Mondiale Antidoping) concordato con il CONI per le categorie élite ed under 23 prevede solo le gare nazionali, ivi compresi i Campionati Italiani. Le pesanti ricadute dell’emergenza economica anche sull’organizzazione delle gare ha indotto il Consiglio Federale, in data 23 aprile, ad assegnare in via straordinaria i Campionati Italiani della Cronometro per le categorie Under 23 (già disputato), Donne Elite e Juniores (Romanengo - CR - il 21/06) e Uomini Juniores (Monticelli Brusati -BS- il 29/06) agli organizzatori delle prove del Bracciale del cronoman inserite nei calendari regionali dopo aver verificato la loro disponibilità. Ciò al fine di consentire comunque l’assegnazione delle maglie tricolori, considerata l’importanza primaria attribuita dalla Fci allo sviluppo della specialità per la quale ha stanziato anche importanti contributi.
Ovviamente, la soluzione di emergenza affidata alla buona volontà e all’impegno dei Comitati Regionali e delle società coinvolte, colloca questi Campionati nell’ambito delle manifestazioni regionali non previste nel piano concordato con il Coni. Da qui l’impossibilità di predisporre la presenza dei Commissari e delle strutture necessarie alle operazioni di controllo.
Tuttavia, va evidenziato che gli atleti di interesse nazionale delle categorie suddette rientrano nel ranking federale per il monitoraggio biologico periodico e che tutte le manifestazioni nazionali del TDP sono sottoposte ai controlli. Quindi è del tutto fuorviante alludere a un abbassamento della guardia, che resta alta nel ciclismo come in nessun altro sport. Infatti, Davide Martinelli, vincitore del titolo italiano cronometro U23 del 2013, è stato sottoposto a controllo ematico nella gara nazionale "Pesche Nettarine" disputata il 26 maggio 20.


...già utente Lu Sbroga.....
KELLY1
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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UN risultato ottenuto: quando i social sbraitano più del solito ,i nuovi responsabili della comunicazione spingono verso i comunicati di chiarimento .
molti di quelli che scrivono e leggono non hanno bisogno di questi comunicati per capire l'andazzo federale lo conoscono sin troppo bene, ma per tanti è una novità che magari può piacere ma non cambia la sostanza . :boh: :blabla:
i regolamenti io li faccio fci e io non li rispetto fci .della serie faso tuto mi :champion:


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Il direttore di Tuttobiciweb va giù col coltello sulla Federazione e sul suo vertice.
Se nemmeno loro riescono a tapparsi occhi, naso e bocca di fronte al disastro è perché siamo proprio alla frutta.
Alcuni passaggi sono di una durezza inaspettata e lucidamente veritieri.
Per la cronaca ieri il presidente si è presentato solo alla partenza, ignorato dai più, e vista l'aria che tirava se ne è andato non presentandosi alla consegna della maglia tricolore. No comment.
Intanto Stagi conferma che Bettini lavora senza un contratto e contro voglia.
Lasciamo ancora che il baffo distrugga quel poco che resta? :angry: :muro:

Il titolo italiano dei Tafazzi spetta alla nostra Federazione
Poca attenzione, troppo lassismo, e quell'assenza ingombrante
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 59943&tp=n

PROFESSIONISTI | Considerazioni tricolori in ordine sparso. Pensierini d’inizio estate, sperando di non essere alla fine. Che dire degli organizzatori del Gs Melinda Val di Non? Sono stati bravi, bravissimi, come sempre. Bravi Ivan Santaromita, bravo Marco Pinotti, come tutti i partecipanti di ieri e di oggi, che hanno corso la gara in linea e quella a cronometro. Si sono presentati in pochi, ma loro, le loro squadre, sono tutti da applaudire. Dal primo all'ultimo, e anche di più.

Renato Di Rocco, il nostro presidente, vuole guardare il bicchiere mezzo pieno e dice: «Meglio la qualità alla quantità (72 partenti ieri, 22 oggi)». Belle parole. Raccontalo agli organizzatori, però.

Ma quel che più ci lascia senza parole è l’assenza più presente di tutte, quella di Paolo Bettini, che convoca un raduno collegiale a Salsomaggiore Terme, terra di Daniela Isetti, la vice-presidente vicaria della Federazione, con incarichi Coni e ora anche assessore allo sport e Turismo della cittadina termale. Il nostro ct, che risponde alle convocazioni dei corridori, fa un raduno di tre giorni prima della gara assoluta dei professionisti e poi scompare nel nulla. È chiaro che Paolo stia vivendo un momento di grande disagio all'interno della struttura azzurra. È altrettanto chiaro che stia attendendo delle risposte, magari un contratto firmato. È chiaro che la Federazione stia gestendo in maniera semplicemente folle tutto questo, ma intanto è il ciclismo italiano, che già versa in un momento assolutamente delicato, a vivere l’ennesimo affronto. L’ennesima umiliazione.

Per non parlare di quel campionato italiano under 23 di Felino vinto da Zordan, disputato in concomitanza con quello assoluto dei pro ieri. Capiamo che la Settimana Tricolore, in un momento di grande crisi come questo è troppo onerosa. Lo “spezzatino” riproposto avrebbe anche un senso e una logica per dare un briciolo di visibilità ad ogni manifestazione, ma se poi le due gare regine vengono messe lo stesso giorno, il titolo italiano dei tafazzi va di diritto alla nostra Federazione.
Pier Augusto Stagi, direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it


Winter
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Winter »

" Meglio la qualità alla quantità "
La prossima volta corriamo in dieci..
Per fortuna non ho visto la corsa del campionato italiano (con 72 partecipanti mi è difficile definirlo cosi..) , se va avanti cosi' verra abolito , tanto non interessa piu' a nessuno


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Winter ha scritto:" Meglio la qualità alla quantità "
La prossima volta corriamo in dieci..
Per fortuna non ho visto la corsa del campionato italiano (con 72 partecipanti mi è difficile definirlo cosi..) , se va avanti cosi' verra abolito , tanto non interessa piu' a nessuno
Non dare peso a quella frase.
Una volta un amico disse a Renato di Rocco: "La mia compagna mi ha lasciato, la mia vita è finita a puttane".
Lui rispose: "Tranquillo, meglio la quantità della qualità"
:crazy: :diavoletto: :crazy:

Ps. ovviamente non è vera


Winter
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Winter »

Non è la frase di Di Rocco che fa pena , sono i 72 partenti
Che un presidente Federale poi cerchi delle giustificazione ad un fallimento organizzativo ci puo' anche stare..


L'under e i pro lo stesso giorno..
Junior e Elite idem (e pure le donne..)


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Una bella e triste analisi di Andrea Fin sullo sfacelo federale nell'applicazione delle regole nelle categorie giovanili.
http://www.ciclismoweb.net/index.php?op ... Itemid=110

Nonostante scriva per un organo più dirocchiano di Di Rocco, fa una analisi spietata dell'incapacità previsionale e dell'assenza di accortezza esecutiva nel dare corso alle modifiche federali apportate ad inizio stagione. Un settore tecnico numerosissimo unitamente a presidente e "coniglio" federale non son riusciti a mettere a fuoco preventivamente i vuoti normativi e le criticità.

Allievi: liberi tutti!
Pubblicato Mercoledì, 26 Giugno 2013 00:00 | Scritto da Andrea Fin | |
Mancano ormai una decina di giorni ai campionati italiani giovanili. La rassegna tricolore più attesa per chi guarda al mondo dei giovani talenti, si annuncia ancora una volta ricca di spunti di interesse e di tante promesse tutte da scoprire. L'avvicinamento all'evento più importante della stagione degli allievi, però, non è mai stato così incerto e burrascoso: "merito" dell'ennesima regola che voleva limitare l'attività agonistica dei giovani virgulti del pedale italiano.

REGOLA, DEROGA E CONTROREGOLA - C'era una volta (lo scorso anno) lo "stop della seconda domenica del mese": in quella domenica gli allievi (insieme a esordienti e juniores) non potevano correre la tradizionale corsa su strada. Per promuovere la multidisciplina si obbligava, infatti, ad impegnarsi a cronometro, nelle gare a frazioni, su pista, in BMX o in MTB.

Il 2013 con il nuovo corso della FCI ha tolto il blocco della seconda domenica del mese ma ha obbligato squadre ed atleti ad imbracciare il pallottoliere: nei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio, infatti, gli esordienti e gli allievi possono correre tutti i fine settimana tranne uno a scelta.

Tutto chiaro? Neanche per sogno: il controllo sull'applicazione della regola, infatti, è stato delegato ai singoli comitati regionali che, uno ad uno, hanno scelto una interpretazione più o meno stringente adottando diversi accorgimenti.

E' così che, mentre in alcune zone d'Italia si è sempre saltata una domenica di corse, in altre, chi ha partecipato ad almeno una gara a frazioni al mese, ha potuto correre regolarmente tutte le settimane. In altre regioni ancora, a non contare nel computo dei weekend effettivi di gara, sono state le gare valide come prova di campionato regionale o, meglio ancora, le gare riservate ai soli atleti regionali.

Una vera e propria Babele di regole, regolamenti e piccole deroghe cresciuta senza che nessuno mettesse nero su bianco una normativa chiarificatrice. Ora che, come detto, i campionati italiani sono ormai in vista, alcuni nodi sono venuti al pettine: ad esempio, domenica in Lombardia, al campionato regionale di categoria, non potrebbero prendere parte i ragazzi che hanno già corso per quattro domeniche nel mese di giugno, nonostante abbiano affrontato in una di queste domeniche una gara a frazioni (Piatto, il 9 Giugno). Niente male se non fosse che la partecipazione al campionato regionale, figura tra i requisiti per la partecipazione ai campionati nazionali.

Allo stesso tempo, in altre regioni, ci sarà chi domenica 30 giugno correrà regolarmente, pur avendo già corso per quattro domeniche nel corso del presente mese, proprio perchè una delle quattro gare già disputate era valida quale campionato regionale.

IL BUON SENSO, LA MIGLIORE DELLE REGOLE - Difficile sapere chi abbia ragione, ancora più difficile monitorare su base nazionale quali squadre corrano regolarmente, in quante gare al mese e soprattutto dove. Rimane, però, il sapore di una regola che, ancora una volta, non ha fatto altro che creare confusione e divisioni. Non si è di certo ridotto l'impegno degli atleti, specie alla luce dei numerosi appuntamenti a cronometro, in notturna e su pista che da alcune settimane stanno obbligando a degli autentici tour de force quelli che potrebbero essere i "campioni del ciclismo del futuro".

In questo scenario non resta che guardare avanti e, imparando dagli errori commessi, la prima regola da mettere nero su bianco in vista del 2014 potrebbe essere proprio quella sulla liberalizzazione della attività giovanile. Se un limite ci deve proprio essere, lasciamo che sia quello del buon senso...


Loopy
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Ma come è possibile che www.ciclismoweb.net, la Pravda del ciclismo italiano, scriva in questo modo?


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BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Loopy ha scritto:Ma come è possibile che http://www.ciclismoweb.net, la Pravda del ciclismo italiano, scriva in questo modo?
Sorprendente è Andrea Fin.
Forse, quando è troppo, è troppo e così uno spirito libero e testa pensante (come spero e credo Fin sia) dice le cose come stanno.
Direi che arrampicate sugli specchi e figure barbine, ormai in Federazione ne fanno un giorno sì e l'altro pure.
Per cui non tutti riescono a fare come la Rosi Mauro o la Alessandra Moretti o la Biancofiore.


Admin
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Loopy ha scritto:Ma come è possibile che http://www.ciclismoweb.net, la Pravda del ciclismo italiano, scriva in questo modo?
Strepitosa definizione :D :D :D

Bisogna però capire se l'obiettivo della critica era Stalin o uno Zinoviev qualsiasi...


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Loopy
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Admin ha scritto:
Loopy ha scritto:Ma come è possibile che http://www.ciclismoweb.net, la Pravda del ciclismo italiano, scriva in questo modo?
Strepitosa definizione :D :D :D

Bisogna però capire se l'obiettivo della critica era Stalin o uno Zinoviev qualsiasi...

grande Admin non per niente sei Admin
è la prima volta che sento questo signore Zinoviev
mentre di Stalin su per giù qualcosa sappiamo

ho trovato su wikipedia che Zinoviev:
"Dopo l'espulsione dal XV Congresso, Zinoviev, Kamenev ed i loro seguaci cedettero a Stalin, "ammisero i loro errori" e furono quindi riammessi nel Partito Comunista nel 1928, ma non riuscirono più a riconquistare il vecchio peso politico e molti perirono durante le Grandi purghe."

oppure
"Dal 19 al 28 agosto 1936 fu tra i principali imputati nel "processo dei sedici". Confessò, come gli altri imputati, i crimini più inverosimili e come gli altri venne condannato a morte e fucilato. Zinov'ev e gli altri accusati furono riabilitati solo con la glasnost di Gorbačëv, nel 1988"

quindi questo signore ha subito sia il processo dei sedici:
"Il processo mirava a colpire i maggiori esponenti dell'opposizione di sinistra del partito e venne definito nei resoconti ufficiali "processo del centro terrorista trotskista-zinovievista"[7]. Tutti gli imputati, tranne Smirnov e Holtzman che respinsero parzialmente le accuse[8], interrogati da Vyšinskij, si dichiararono colpevoli dei reati contestati. Tutti furono condannati a morte. Le esecuzioni furono rese note ventiquattro ore dopo la sentenza."


nel pieno delle grandi purghe:
"Con il termine Grandi purghe si intende una vasta repressione nell'URSS della seconda metà degli anni trenta, voluta e diretta da Stalin dopo l'omicidio di Kirov[1], per epurare il partito comunista da presunti cospiratori. Il periodo viene pure indicato con i termini di Terrore, Grande Terrore (Большой террор, Bol'šoj terror) o, in Russia, con quello di Ežovščina (ежовщина, era di Ežov)[2] dal nome del capo della NKVD nel periodo delle purghe. La repressione, eseguita in gran parte per via extragiudiziale o comunque con procedimenti sommari[senza fonte], colpì anche semplici cittadini, non iscritti al partito, considerati ostili al regime"

come sempre Admin sei pungente e conciso nell'inquadrare la situazione
infatti trovo una spiccata assonanza con alcune vicende che stanno riguardando dei tesserati FCI..........


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BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

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In tempi di revival della vera e profonda democrazia (sportiva e politica), mi sembra giusti rinverdire i vecchi fasti:
http://www.lastampa.it/2013/06/27/cultu ... agina.html
Lo fa proprio oggi la torinese busiarda, con un pezzo di una giornalista russa.
Anche lui, grande democratico, aveva i baffi :diavoletto: Anzi era Il Baffone!
Lo so era vagamente OT. Cosa OT? La democrazia ovviamente. ;)

A proposito di democrazia, un mondiale non si nega mai a nessuno! Tanto paga Pantalone.
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... &cod=60047

Vicenza "studia" Firenze e sogna il Mondiale :muro:
Gli organizzatori hanno mosso i primi passi (era meglio morire da piccoli)
Quello fatto poche settimane fa, all’indomani dell’arrivo del Giro d’Italia in città, non era stato un annuncio dettato dal semplice entusiasmo: Vicenza e i Colli Berici hanno tutte le potenzialità per candidarsi ad ospitare i Mondiali di Ciclismo su Strada 2020. Dopo l’avvallo del Presidente della FCI (Fedecazione Ciclistica Italiana) e Vice Presidente Mondiale UCI (Union Cycliste Internazionale) Renato Di Rocco, un’ulteriore, importante indicazione in questo senso è arrivata oggi in occasione di un incontro tra il costituendo comitato organizzatore vicentino e Angelo Zomegnan, organizzatore dei Mondiali di Ciclismo su Strada di quest’anno a Firenze.
(Si noti il "Fedecazione, anagramma di ... :dubbio: :lol: :lol:)

Come noto, a promuovere il progetto vicentino è un gruppo di lavoro composto da Alessandro Belluscio, Moreno Nicoletti, l’avv. Claudio Pasqualin e Gabriele Viale, già artefici dei Mondiali di Mountain Bike Orienteering in territorio vicentino nel 2011 e della tappa Vicenza-Colli Berici del Giro d’Italia di quest’anno.
...

«Vicenza e i Colli Berici - ha sottolineato Angelo Zomegnan - sono un terreno molto fertile (MOLTO FERTILE :dollar: ) su cui lavorare...


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Da poco più di un mese un (ex) importante personaggio del ciclismo sta girando da nord a sud l'Italia per presentare il suo libricino, una fatica letteraria che si fa leggere con estrema facilità e tutto d'un fiato per una persona affetta da ciclofilia acuta ed inguaribile.
L'impianto dell'ultima fatica del celebre personaggio è quello della ricerca etnografica, retaggio dei suoi studi e del suo background formativo.
Dopo le ricerche etnografiche sulla emigrazione siciliana verso le periferie di Fiat City, abbiamo oggi una intrigante e variopinta ricerca sulla emigrazione ciclistica siciliana verso San Baronto City e dintorni.
L'opera citata è "Il ciclismo dalla Sicilia alla Toscana" - Edizioni Unicopli - di Giancarlo Ceruti, ex presidente della Federazione Ciclistica Italiana, antesignano della politica dirocchiana, che l'ultimo presidente ha così bene completato.
Immagine

A differenza dell'ultimo presidente coi baffi, Giancarlo Ceruti è un uomo di cultura e dalla piacevole e fluente parlata, tipica delle genti lombarde della bassa che attingono dalla vicina Emilia il gusto per il bell'eloquio, quell'eloquio che solo le genti della cucina grassa e dotta possono permettersi.
Giancarlo Ceruti ha tutti i caratteri (e la pesantezza ideologica) dell'intellettuale di sinistra, quell'intellettuale di sinistra che ha fatto tesoro delle sconfitte del movimento operaio e delle lezioni da questo subite dalle libere idee della destra (il movimento operaio, mai l'intellettuale di sinistra).
E' per questa ragione che ogni tanto anche l'intellettuale di sinistra prestato al ciclismo (il suo movimento operaio) fa un tuffo nella base per ascoltare ed attingere informazioni ed elaborare analisi. Gli aneddoti contenuti nel libretto (chissà che non sia solo il primo di una nuova rivoluzione culturale nel ciclismo) sono tanti e veramente ben collocati nella loro successione ai fini di ricerca.
Inutile dire che il confronto che traspare negli aneddoti fra le due umanità, siciliana (anzi, le siciliane varie) e toscana, concede anche sorprendenti e divertenti sorprese, oltre a conferme su cose che già si sapevano, stavolta corroborate da prove fornite e certificate dal Ceruti ricercatore antropologo.
La conferma dell'intelligenza nella fame dei siciliani comparata con la opulenta e, diciamolo, neocolonialista superiore organizzazione toscana restituisce un quadro a tinte anche forti delle due umanità. Ne esce splendidamente anche la duttile vincente e sempre più simpatica novelle vague siciliana (Visconti, Nibali, ecc.) che dell'essere cittadina del mondo non solo ne ha fatto necessità, ma anche tesoro. Ed ecco un Visconti od un Nibali che viaggiando per la cara vecchia Italia e per l'Europa (anzi Eurasia) si adeguano nel loro relazionarsi a seconda di dove si trovino, diventando con la loro intelligenza di corridori veri e propri ponti culturali di una bella Sicilia verso Toscana, Piemonte, Veneto, ma anche Spagna e incredibilmente Kazakistan.

Il viaggio di Ceruti non è banale, anche se qualche eccesso di autoreferenzialità ogni tanto emerge, ma nel complesso la ricerca è vera ed anche spietata, come nel caso dell'osservazione sullo svuotamento dei serbatoi giovanili, effettuata per decenni da parte dei ricchi club del nord.
E qua non si riesce a non ricordare la provenienza politica del Giancarlo da Cremona, sindacalista Cgil-Fiom. Vien da dire "compagni facciamo autocritica". Eh sì, perchè chi così bene mette in luce queste dinamiche sociologico-sportive è anche colui che da presidente federale non fece nulla (ma proprio nulla) per limitare il degenere fenomeno delle doppie affiliazioni. Quel fenomeno svuotò i vivai meridionali, attingendo da questi i migliori esponenti già maturati e lasciando invece al proprio destino decine di altri, ancora in maturazione, che avrebbero "potuto diventare" qualora il movimento locale avesse mantenuto in loco una sua consistenza, anche tenuto conto dei tanti soldi regionali che invece di andare allo sport da una ventina di anni in Sicilia vanno ad appannaggio di club e gare fantasma.
Insomma il ruolo di appassionato ricercatore stride fortemente con il passato "politico" del Giancarlo. Sarebbe stato come se il fine intellettuale Gianni Agnelli avesse scritto un libro con una ricerca etnografica sulla problematica socio-urbanistica della periferia-ghetto torinese negli anni 70.
Probabilmente l'opera ha per il Giancarlo una funzione di catarsi, una sorta di purificazione spiritual-ciclistica da un passato da dimenticare, anzi su cui fare "autocritica compagni".
D'altro canto gli anni sono passati anche per il brillante ciclo-ideologo della bassa, ma i segni del tempo su Giancarlo non sono gli stessi visibili sul volto combattuto di un Guccini in fuga sull'Appennino, no tutt'altro. Giancarlo appare in forma, di bell'aspetto in abito panama ed abbronzatura accurata alla Cesare Cadeo, segno distintivo della provenienza dalla classe operaia transitata in paradiso, con l'abito-tuta scolorito dal blu allo champagne.
Ascoltare il Giancarlo è un bell'esercizio, piacevole, perché il ciclo-ideologo guida con maestria le anziane platee nei ricordi di un ciclismo del tempo che fu e del soldo che c'era.
Il Giancarlo dice tutto quello che la platea vuole sentirsi dire, racconta con dovizia di particolari ed arguzia comunicativa, adattandosi pure lui come la novelle vague siciliana, alla etnicità delle sale ai cui conferenzia, senza evitare di descrivere gli aspetti negativi della sua ricerca (i tanti sogni traditi di tanti ciclo-emigranti).
Ciò che evita come la peste è di descrivere i perché e le cause di quegli effetti negativi.
Giancarlo può tranquillamente disquisire da grande ciclo-filosofo sul pensiero di Gramsci sulla leggerezza della copulazione delle farfalle, dotte citazioni sull'etnologo Marc Auge, ma aspettatevi una reazione di fastidio allergico (proprio shock anafilattico) quando gli si chiede un tuffo nella attualità o quando gli si chiede di parlare del Ceruti politico-sportivo.
Ma comunque tutto questo al Giancarlo si può perdonare, glielo perdona la base del ciclismo gli riconoscerà sempre tanto "credito sportivo", quella bella umanità eterogenea (etnico composita, ma italiana) che nonostante mille peripezie, problemi, tiene in piedi questo bellissimo ed unico sport dalla Vetta d'Italia a Capo Passero con tanti sacrifici e gratuità; esattamente come il "movimento operaio" ha perdonato l'Olmo di Novecento, il bel piccolo socialista "dalle tasche buche" Gerard Depardieu, divenuto oggi belga-russo (financo algerino) per la lotta di classe fiscale. Il suo "movimento operaio" lo guarderà con la affamata bocca appoggiata al vetro del bel ristorante ad ingozzarsi al tavolo di ogni prelibatezza, felice che uno di loro alla fine ce l'abbia fatta. :ole:
Eh sì, è il socialismo del debito, il "socialismo delle tasche buche". A proposito di tasche buche, ricorda bene il nostro presidentbaffo sulle tasche buche del nostro ciclo-filosofo della bassa. Ma anche questo il movimento ciclo-operaio lo ha perdonato all'Olmo ciclo-socialista di Cremona. Il debito è stato tutto ciclo-socializzato.
E tutti vissero felici e contenti.

Tutti? No, non proprio tutti caro Giancarlo. Uno è morto ed è morto anche grazie a sofferenze che tu Giancarlo hai alimentato ed utilizzato per vendere la tua cultura dell'antidoping da palazzo, da buon ciclo-stalinista. Questo debito ti resta, è solo tuo, assolutamente non socializzabile.
Si chiamava Marco. Marco Pantani. Ricordatelo Giancarlo da Cremona, filosofo dell'antidoping di palazzo.


Admin
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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BenoixRoberti ha scritto:Questo debito ti resta, è solo tuo, assolutamente non socializzabile.
:clap: :clap: :clap:


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Slegar
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Oltre a Preudhomme, anche Stagi legge il forum:
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 60340&tp=n


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Admin ha scritto:
BenoixRoberti ha scritto:Questo debito ti resta, è solo tuo, assolutamente non socializzabile.
:clap: :clap: :clap:
mi associo :clap: :clap: :clap:


Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Loopy
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Loopy »

vicenda espulsione Luperini
non voglio fare complotti, ma butto giù qualche considerazione........

- la BePink ha iniziato la stagione con Kuota per poi passare con la Kemo
- i due costruttori delle bici (Kuota e Kemo), sino a qualche me fà erano soci ora non vanno molto d'accordo
- la Luperini corre con bici Kuota
- la Cantele corre con bici Kemo
- la Cantele è un membro del Consiglio Federale FCI
- la Luperini è stata sempre considerata una "scomoda"
- il componente italiano UCI nella giuria Giro Donne era colui che
- è stato uno dei soggetti che ha operato la sistemazione della FCI in Puglia, per conto della FCI nazionale

:pss:

forse sono troppo complottista?


...già utente Lu Sbroga.....
BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Azz non mi dire che le Kemo erano le bici senza la omologazione dell'Uci? Nooooo :o
E magari che il Presidente di Giuria si è dimenticato di controllare le Kemo? Che sbadatello :oops: :hammer:

Che modi gentili che ha il baffo per gli amici?! Un vero galantuomo. :unzunz: :ponpon:


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Esempi di degenerazione del ciclismo in Italia (ne parlava anche il Corriere questa mattina).
Il presidente federale sta cercando di normalizzare coi suoi metodi la categoria dei medici del ciclismo. Con un pretesto, ed una vicenda di cui sono responsabili i suoi stessi collaboratori tenta di far squalificare i medici a lui non allineati.
E' incredibile il fatto che il baffo parli di dimissioni dalla CTS della Fci dell'indagato Fiorella (medico Fidal che seguiva Schwazer), quando nessun comunicato sia stato diramato. E dall'Uci si è dimesso Fiorella?
Poi Di Rocco parla di bando per l'accreditamento dei centri medici, quando del bando non c'è traccia.

E' ormai evidente come il baffo stia facendo di ogni per bloccare le persone che lo stanno incalzando sugli affari del sistema antidoping messo in piedi da lui e dai suoi più stretti collaboratori che sono anche membri della Commistione Ministeriale di Vigilanza del Doping. Le parole sono importanti:
La commissione si chiama di "vigilanza del doping", non di "lotta al doping".

http://blog.cyclingpro.it/2013/07/09/me ... -giudizio/
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... &cod=60340


MEDICI DEL CICLISMO, L’ASSALTO FINALE: 57 A GIUDIZIO
Se parlassimo di giustizia ordinaria, questo lo chiameremmo maxi processo: ieri 57 (cinquantasette) medici di ruolo della Federazione Ciclistica Italiana hanno ricevuto gli atti del loro rinvio a giudizio davanti alla Commissione Disciplinare Fci. Un fatto senza precedenti nella storia dello sport, un’intera categoria sfiduciata. Un plico (inviato a mezzo corriere) di circa 250 pagine. Ciascuno di loro ha potuto leggere tutte le imputazioni addotte nei confronti di tutti gli altri, dagli articoli di regolamento infranti ai nomi dei “pazienti” coinvolti. Anche questa procedura, non ha precedenti.

Le accuse formalizzate sono, in certi casi, pesanti, molto pesanti. I medici non avrebbero tutelato i loro assistiti «esponendoli a seri e concreti pericoli per la salute e l’integrità psico-fisica». Avrebbero «omesso di segnalare i dati relativi agli esami ematici e strumentali … aggiornando tardivamente i quadri clinici» ma dichiarando «consapevoli della falsità» di aver lavorato correttamente. Con l’aggravante di «aver abusato dei poteri e violato i doveri del medico sociale per eseguire o occultare ulteriori illeciti o assicurarsi un vantaggio». E poi altre cose. Alcuni medici hanno un solo capo di imputazione, altri più di uno. Alcuni sono “incensurati”, altri recidivi.

Ora verranno giudicati, probabilmente nell’arco di tre mesi. Il provvedimento, inutile dirlo ne parliamo da mesi, è clamoroso: un terzo dei medici attivi è accusato di aver svolto male, malissimo il proprio lavoro. Nell’elenco ci sono tanti sanitari noti del professionismo, giovani e meno giovani. Questo è un vero e proprio atto di accusa contro una categoria.

Che è successo? Beh, l’abbiamo chiesto per prima cosa all’avvocato Giovanni Grauso, da pochi mesi procuratore federale (viene dal calcio). E’ lui che ha deciso per il rinvio e sosterrà l’accusa.

A domande precise, Grauso risponde con chiarezza: «I nomi e i casi ci sono stati segnalati dal presidente della Commissione Tutela della Salute, Luigi Simonetto (Simonetto non è stato indagato, a dispetto delle osservazioni sul suo operato mosse da diversi medici nelle loro audizioni, in particolare sui presunti mancati aggiornamenti delle schede sanitarie degli atleti durante la loro permanenza in nazionale, ndr). I segnalati erano 57 e tutti e 57 sono stati rinviati a giudizio, nessuna archiviazione. I casi sono diversi, alcuni più gravi altri meno gravi. Nei casi più gravi potremmo segnalare la questione all’Ordine dei Medici e alla Procura della Repubblica. Abbiamo scelto di diffondere a tutti i dati di tutti per trasparenza: non c’è nessuna norma che ci obblighi alla privacy. Anche i processi dovrebbero essere aperti alla stampa, secondo quanto ci ha detto il presidente della Disciplinare. A breve giudicheremo 7/8 medici al giorno, assisititi dai loro avvocati. Dopo il dibattimento, deciderò che pene eventualmente chiedere. Per loro e per me c’è il diritto di appellarsi alla Commissione di Appello Federale».

Sul piano politico abbiamo interpellato Renato Di Rocco, presidente Fci. Ecco cosa ci ha detto: «Non posso non essere preoccupato della dimensione del fenomeno evidenziato dall’indagine. Dite che per regolamento i medici avrebbero dovuto essere prima convocati dalla stessa CTS? Sì capisco, però per un malinteso il vecchio procuratore federale Santilli ci disse che dei casi se ne sarebbe occupato lui, quindi la cosa è rimasta di competenza della Procura. Non conosco e non voglio conoscere i contenuti degli atti di accusa: ciascuno ha le sue prerogative. So solo che si tratta di 57 nomi. Ho fiducia nei nostri organi federali. Manovra politica? Questo lo pensate voi: per me si tratta di fare chiarezza nel ruolo più delicato del ciclismo. Un “caso CTS”? Per me non esiste. Voi diete che la CTS accredita solo i centri dove lavorano i medici della CTS e che c’è un conflitto di interessi? Io vi chiedo perché gli altri medici non si accreditino. Cosa vogliono nascondere? Hanno paura dei controlli? Esiste un bando, che male c’è se un membro della San lavora anche in un centro medico che lui stesso autorizza se quel centro è valido? Nella Cts c’è anche il dottor Fiorella, quello del caso Schwazer? Con grande sensibilità si è auto sospeso anche dalla Fci, ve lo abbiamo comunicato» (In realtà non abbiamo ricevuto alcun comunicato in merito e il nome di Fiorella è ancora nell’organico San, ndr).

Ultima voce, quella di Roberto Corsetti, il presidente dell’Associazione Medici del Ciclismo: «Non conosco chiaramente tutte le posizioni dei colleghi coinvolti in questa spiacevole vicenda della quale l’A.I.Me.C., pur essendo una semplice associazione culturale e scientifica, seguirà chiaramente con grande attenzione tutti gli sviluppi. I primi riscontri che ho avuto mi confortano in quanto mi è stato assicurato da alcuni colleghi coinvolti che essi hanno regolarmente e scrupolosamente effettuato e fatto effettuare tutti gli esami clinici, ematici e strumentali previsti dalle norme vigenti sportive (UCI e FCI) e statali. Il problema sembra essere quello che in alcuni casi manca il riscontro informatico sul software della federazione di dati che i medici dicono di aver inserito mentre in altri casi sembra che alcuni dati possano essere stati inseriti con un lieve ritardo. Si tratta quindi, per quanto mi è dato sapere e capire, di un problema non relativo alla puntuale e corretta gestione della cartella clinica e dell’espletamento degli esami previsti, cose che i medici hanno puntualmente effettuato, ma di problemi relativi all’inserimento di dati in un software che, purtroppo, in passato è stato già oggetto di un grave malfunzionamento che ne ha pregiudicato la tutela della riservatezza dei dati. Ritengo che con il buon senso e con un colloquio aperto si poteva sicuramente evitare di far nascere questa ed altre spiacevoli vicende passate. Ma questa è un’altra storia».

Queste le voci di alcuni protagonisti. Volete sapere cosa pensiamo della storia? Un po’ di pazienza, stiamo finendo di leggere il dossier: è molto interessante. Forse dopo questa vicenda qualcuno dovrà cambiare lavoro. Non necessariamente i medici o almeno non la maggior parte di loro.



CONFLITTO DI INTERESSI
Quei medici che sono controllori e controllati



TUTTOBICI | La storia di Alex Schwazer, tornata prepotentemente agli onori delle cronache, non è solo una storia che chiama in causa il marciatore altoatesino, ma riguarda il marcio che sta nel pianeta sport.
Una lotta al doping a due velocità: una di serie A e una di B. Lobby di medici che condizionano, guidano e orchestrano in maniera neanche tanto velata la sofisticata macchina antidoping: una vera gallina dalle uova d’oro.
La storia del dottor Fiorella, per esempio, entra a piedi giunti nel ciclismo perché a tutti gli effetti il blasonato medico della Fidal fa parte anche del ciclismo grazie al nostro “rottamatore” Luigi Simonetto, medico di riferimento della nostra Federazione, che ha deciso di avvalersi delle prestazioni di questo specchiato professionista per rilanciare un’intera categoria: quella dei medici, appunto.
Non è un caso che sia in atto un processo di Norimberga in piena regola a 58 medici del ciclismo, rei - secondo la nostra Federazione e il nostro Luigi Simonetto -, di non aver aggiornato correttamente le schede dei corridori; peccato che lo stesso Simonetto poi non sia stato capace di fare altrettanto quando si è trovato a dover aggiornare le schede mediche di corridori che erano in maglia azzurra. Finendo così, a sua volta, tra i giudicati.
In questi anni, in questi mesi, in questi giorni si fa un gran parlare di conflitto d’interessi: malvezzo molto italiano, che molti vogliono far passare come vizietto del solito Silvio Berlusconi, ma che riguarda da sempre e oggi più di sempre, il nostro sistema sport costruito su figure che collezionano cariche, dispongono nomine, sollecitano strategie e, spesso e volentieri, nel fantastico mondo della ricerca e della lotta al doping si trovano magicamente sia dalla parte dei controllori che dei controllati.
Ma andiamo per ordine. Luigi Simonetto, specialista in Medicina dello Sport è Componente della Commissione di Vigilanza Doping (CVD) del Ministero della Salute ma anche presidente della Commissione Tutela Salute (CTS) della Federciclismo, nonché medico della Federciclismo (insomma, controllore e controllato). Medico di tutte le nazionali della Federciclismo (controllato), medico addetto alla squadra Nazionale professionisti settore strada (controllato). Per non farsi mancare niente, è anche responsabile dell’accreditamento dei Centri di Medicina dello Sport riconosciuti dalla Federciclismo (ha accreditato anche il centro di Fiorella). Direttore Sanitario e Primario Responsabile del Centro di Medicina e dell’Esercizio Fisico (CeMEF) dell’Ospedale San Raffaele di Milano: centro accreditato dalla Federciclismo e da lui medesimo. E ancora: Componente della Commissione medica della UEC. Per non parlare poi della storia del finanziamento pari a 1.198.641 € piovuto dall’Unione Europea, dal nostro Governo e dalla Regione. Soldi quindi ripartiti tra il San Raffaele (vedi centro di Simonetto), altri enti e la società Bestsoft (sì, proprio quella del software bc.k della Federciclismo che consentiva, qualche mese fa, di far vedere tutti i dati sensibili senza alcun problema).
Portate un attimo di pazienza e passiamo ora agli innumerevoli incarichi di Pierluigi Fiorella, specialista in cardiologia e in medicina dello sport. Le schede ci dicono essere vice responsabile sanitario della Nazionale di atletica leggera (FIDAL, quindi controllato), medico federale della FIDAL insieme a Fischetto (quindi controllato), medico del settore mezzofondo, fondo e marcia della Fidal (controllato). Uno dei nove esperti (otto, perché Aschenden si è dimesso) Wada-Uci per il passaporto biologico (uno dei nove, appunto, che considerò i valori di Pellizotti fuori norma) e, grazie a questo incarico, è uno dei pochissimi medici al mondo che possono avvalersi del software WADA per l’interpretazione dei dati del passaporto biologico (quindi controllore). Cosa, questa, non di poco conto. A pensar male lo sappiamo si fa peccato, ma per il ciclismo il sistema può essere usato come mezzo di controllo, per quelli dell’atletica invece di sola consulenza. Ma andiamo avanti: è referente Wada per l’analisi dei formulari terapeutici che gli atleti Master di tutto il mondo inviano per approvazione (controllore). Membro della Commissione Tutela della Salute della Federciclismo (controllore, voluto da Simonetto e dal presidente Di Rocco), che quindi ha denunciato 58 colleghi del mondo del ciclismo alla Procura Federale della Federciclismo. Direttore Sanitario, Cardiologo e Medico della sport del centro Polisportivo Olympus di Ravenna, inserito - è superfluo dirlo - tra i Centri Accreditati dalla Federciclismo e dalla Commissione Tutela Salute e pertanto accreditato da se medesimo in qualità di membro della CTS, come polo di riferimento per i ciclisti italiani. Non solo, il suo Centro è tra i pochissimi “convenzionati” con la FMSI (Federazione Medici Sportivi Italiani). E non è tutto: Consigliere del Comitato della Federazione Medico Sportiva dell’Emilia Romagna in quanto rappresentante amministrativo dell’Istituto di Medicina dello Sport di Bologna, nonché componente dell’Associazione tra Medici che gestisce l’Istituto di Medicina dello Sport Coni-Fmsi di Bologna: anche questo “convenzionato” con la FMSI. Infine, visto che non ama stare con le mani in mano, è anche componente dello staff medico dell’Inter.
Insomma, penso che possa bastare per farsi un’idea di massima e comprendere che la vicenda Schwazer investa in pieno il mondo del ciclismo e che non ci possa lasciare indifferenti.
La vicenda è in piena evoluzione e noi sappiamo perfettamente di muoverci su un sentiero lubrico, difficile e pieno di insidie. Ma è giunto il momento di fermarsi per un attimo: e fare il punto. Quindi invito il nostro presidente Renato Di Rocco, che si è messo nelle mani di professionisti che forse si sono fatte prendere la mano, a sedersi ad un tavolo con persone fidate per riordinare le idee e sistemare le cose con assoluta serenità. Basta con le battaglie che mirano a screditare solo una parte dei medici di ciclismo in favore di altri che hanno ben poco da insegnare. Credete a me, con certi medici in cabina di regia, il doping è davvero il male minore.

Pier Augusto Stagi, editoriale da tuttoBICI di luglio


KELLY1
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Iscritto il: martedì 28 dicembre 2010, 16:34

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da KELLY1 »

IL problema non è solo il giro ma tuutte le gare ,
kuota cambia gestione nell'ultimo inverno ,nasce kemo dai vecchi gestori del marchio kuota , i vecchi gestori continuano la loro sponsorizzazione alla squadra con le bici col nuovo marchio .
qui nasce il problema ,siamo fiscali non facciamo correre la squadra perchè i telai non sono ancora stati omologati? o permettiamo una deroga nel contampo si mandano i telai ad omologare?
o facciamo finta di niente come si fa nelle gare internazionali elite-u.23 e juniores dove spesso sono alla partenza società che corrono stabilmente con bici non omologate uci .
quella dell'omologazione per me rimane solo un modo per l'uci di fare soldi non sicurezza , per quella ci sono le norme EU 14766 etc etc .
barare sul peso da parte dei meccanici è diverso dal non avere un cartellino che certifica la sicurezza della bici , dove magari l'uci ritiene che un peso inferiore ai 6,8 kg sia indice di poca sicurezza nella guidabilità del mezzo alle alte velocità delle discese che si incontrano durante le gare, o parti di componenti meccanici portati sotto standard di resistenza .
chi lo sa che un domani si innalzi a 7 kg il limite o lo si abbassi a 6kg? :dollar:


BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Ciclismo-Online riporta un ennesimo esempio dell'amministrazione della giustizia dirocchiana.
Un suo grand'elettore pugliese venne squalificato e non potendo far di meglio ... è scomparso il comunicato ufficiale del giudice sportivo regionale della Puglia.
In passato s'era visto di tutto scomparire: dalle boccette, agli esami antidoping dai campionati italiani, dai finanziamenti antidoping dei commissari ministeriali agli istituti degli stessi e mancava in effetti la scomparsa dei comunicati ufficiali relative alle squalifiche comminate agli amici dei ciclobaffi.
La chiamiamo Sacra Catena Unita? 8-)

Da Ciclismo Online: http://www.ciclismo-online.it/index.php ... -scomparso

Il Comitato Puglia e il "mistero" del comunicato scomparso ...
Dal 2005 ad oggi i regolamenti della Federciclismo sono stati infranti veramente tante volte, nella stragrande maggioranza dei casi con il beneplacito della FCI che è riuscita nella non facile impresa di far considerare quasi come normale il mancato rispetto delle regole.
Immagine

Tante, troppe, volte tutto questo è avvenuto alla luce del sole quasi anche la FCI avesse interesse ad evidenziare che le regole potevano essere bellamente infrante.

Purtroppo, ci risiamo e in Puglia, comitato in tra settembre e novembre scorsi è accaduto di tutto, accade addirittura che i comunicati ufficiali spariscano dal sito web ufficiale del Comitato.

In particolare, il comunicato numero 24 del Giudice Sportivo non è presente in elenco e non è dunque scaricabile. Fonti bene informate indicano che questo comunicato sia rimasto presente sul sito ufficiale non più di 4 o 5 ore prima di venire “misteriosamente” cancellato.

Sembrerebbe che la richiesta di rimuovere questo comunicato sia proprio arrivata dal Comitato, anche se le motivazioni di questa richiesta sono al momento sconosciute. Qualcuno ipotizza però che alla base di questa cancellazione ci possa essere la squalifica riportata su quel comunicato a Maurizio Carrer che nell’ultima campagna elettorale per il comitato regionale sarebbe stato molto attivo a favore dell’attuale presidenza.

Noi non sappiamo né se il comunicato sia stato cancellato volontariamente, nel caso di errore involontario potranno rimediare velocemente, nè se il motivo della cancellazione sia quello ipotizzato da qualcuno, certamente però non sono bei segnali soprattutto in un Comitato “chiacchierato” come quello pugliese. Chissà se anche in questo caso “a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca ?”


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Maìno della Spinetta
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

abbiam sempre detto che all'annuncio di doping è incredibile che caschi sempre il corridore,
son sollevato a vedere che finalmente qualche sollevatina del tappeto dei medici sia stata fatta,
e non per nascondere più briciole, ma per vedere quante ne erano state messe in passato.
Io spero che tutto questo serva a chi, con coraggio e correttezza, non ha rinunciato a fare il medico.
Ho un'amica ematologa, e quando le raccontavo le pratiche in uso nello sport professionistico aveva la faccia spaventata, di chi non sà a cosa va incontro. Ecco, spero che queste inchieste diano coraggio a quelli che fan bene il loro lavoro.


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
BenoixRoberti

Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Girano voci incontrollate sulle varie inchieste che stanno cingendo d'assedio Coni ed alcune federazioni.
Fra queste anche Federciclismo.
In Sicilia si indaga sui finanziamenti facili ad eventi sportivi.
In carcere è finita l'ad della società incaricata della vip hospitality dei mondiali di Firenze.
Sotto la lente d'ingrandimento della magistratura ci sono vari aspetti che riguardano lo sport italiano, dall'inchiesta Schwazer agli impianti, agli eventi pilotati.
Ora forse si capisce perchè qualcuno diceva che senza di lui ... il Coni ...
Eh sì, senza di lui ...


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cauz.
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da cauz. »

ottimo l'articolo in HP, come sempre. bravissimo marco.
l'ho fatto girare tra i miei contatti e tutti hanno applaudito...
unico appunto, solo per precisare :) , é che la lettera di Cookson sul vigorelli non era indirizzata al comitato ma a Fci, comune e ministero.


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Admin »

Grazie per la precisazione, ho corretto. ;)


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Admin »

Questa è incredibile: http://blog.cyclingpro.it/2013/07/31/al ... llo-sport/

Di Rocco, con delibera presidenziale d'urgenza, stabilisce che "visto l'alto numero di dimissioni di medici sociali dovuto alle indagini, fino al prossimo 10 ottobre 2013 il ruolo dei medici di società dilettantesche dimissionari può essere assunto da semplici laureati in medicina e chirurgia, non specializzati in medicina dello sport".

Assolutamente inconcepibile il pressappochismo di questa federazione. Non occorre più essere medici dello sport, basta un qualsiasi laureato in medicina e chirurgia per seguire le squadre ciclistiche: alla faccia della professionalità tanto sbandierata...


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Admin ha scritto:Questa è incredibile: http://blog.cyclingpro.it/2013/07/31/al ... llo-sport/

Di Rocco, con delibera presidenziale d'urgenza, stabilisce che "visto l'alto numero di dimissioni di medici sociali dovuto alle indagini, fino al prossimo 10 ottobre 2013 il ruolo dei medici di società dilettantesche dimissionari può essere assunto da semplici laureati in medicina e chirurgia, non specializzati in medicina dello sport".

Assolutamente inconcepibile il pressappochismo di questa federazione. Non occorre più essere medici dello sport, basta un qualsiasi laureato in medicina e chirurgia per seguire le squadre ciclistiche: alla faccia della professionalità tanto sbandierata...
:o
:muro: :muro: :muro:

Spero che "qualcuno" si stia vergognando per quello che ha permesso...
:sgridato:


Fanta cicloweb 2015:
Tour 2015 - 19a tappa - SJ M.nne - Toussuire (24 Luglio)

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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da l'Orso »

no dai,
non sapevo della pretesa dell'ANAS di voler soldi per il transito sulle strade.... e l'FCI però ci ha "salvati" e si è accordata per avere degli sconti :hammer: :hammer:

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 60968&tp=n


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Admin ha scritto:Questa è incredibile: http://blog.cyclingpro.it/2013/07/31/al ... llo-sport/

Di Rocco, con delibera presidenziale d'urgenza, stabilisce che "visto l'alto numero di dimissioni di medici sociali dovuto alle indagini, fino al prossimo 10 ottobre 2013 il ruolo dei medici di società dilettantesche dimissionari può essere assunto da semplici laureati in medicina e chirurgia, non specializzati in medicina dello sport".

Assolutamente inconcepibile il pressappochismo di questa federazione. Non occorre più essere medici dello sport, basta un qualsiasi laureato in medicina e chirurgia per seguire le squadre ciclistiche: alla faccia della professionalità tanto sbandierata...
vabbè, qui siamo arrivati al livello del circo :whip:


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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l'Orso ha scritto:no dai,
non sapevo della pretesa dell'ANAS di voler soldi per il transito sulle strade.... e l'FCI però ci ha "salvati" e si è accordata per avere degli sconti :hammer: :hammer:

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 60968&tp=n
Grandioso Renatissimo!!!!!!!!!!!!!!!

Un successo dopo l'altro, roba che nemmeno i Boston Celtics!!!

Attori del ciclismo, lo vedete che un pezzetto alla volta tutto l'impianto di questo sport viene smantellato? Un pezzetto alla volta. Scaldate le pentole a pressione, il curling ci attende.


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da cortefranca »

Admin ha scritto:Questa è incredibile: http://blog.cyclingpro.it/2013/07/31/al ... llo-sport/

Di Rocco, con delibera presidenziale d'urgenza, stabilisce che "visto l'alto numero di dimissioni di medici sociali dovuto alle indagini, fino al prossimo 10 ottobre 2013 il ruolo dei medici di società dilettantesche dimissionari può essere assunto da semplici laureati in medicina e chirurgia, non specializzati in medicina dello sport".

Assolutamente inconcepibile il pressappochismo di questa federazione. Non occorre più essere medici dello sport, basta un qualsiasi laureato in medicina e chirurgia per seguire le squadre ciclistiche: alla faccia della professionalità tanto sbandierata...
Cosa dire: abbiamo sancito che oggi in questa federazione si può fare quello che si vuole. La normativa CONI sui medici può andare a fare in Qlo, come la normativa sui DS, come gli addetti alle scorte tecniche motociclistiche abilitate senza aver fatto alcun corso nella solita regione del centro Italia, come le squalifiche degli "amici del b.....tto" che non mai state scontate.

La colpa di chi è: solo nostra che non abbiamo il coraggio di rendere pubbliche queste porcherie.

A questo ultima perla si aggiunge l'accordo FCI/ANAS per dobbiamo pagare una tassa all'ANAS prevista, dal codice della strada, solo a carico di organizza gare "motoristiche".
Ma sicuramente gli amici del "b....tto" non pagheranno qualche altra tassa e così saranno messi a pari nelle spese organizzative.
Ma andate tutti a fare un bel giro!!!!


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Nuovo piccolo riepilogo delle ultime avventure FCI.
http://www.cicloweb.it/articolo/2013/08 ... agano-gli-

Un ripasso non fa mai male!!!


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Grande Admin, ti sei scatenato in questi giorni!!!! :diavoletto:


Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da l'Orso »

Admin ha scritto:Nuovo piccolo riepilogo delle ultime avventure FCI.
http://www.cicloweb.it/articolo/2013/08 ... agano-gli-

Un ripasso non fa mai male!!!
ti aspettavo "al casello" :)
:clap: :clap: :clap:


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Slegar »

Per quanto riguarda l'accordo RCS-ANAS-FCI bisogna però analizzare cos'è diventata l'ANAS dopo che è stato operato il trasferimento di molte sue competenze alle Regioni e Provincie:
http://www.stradeanas.it/index.php?/dat ... ione/index

Un "baraccone" di 6.216 dipendenti per "soli" 20.800 km di strade (media un dipendente ogni 3,5 km circa). Se poi si analizzano le strade di competenza ANAS ( http://www.stradeanas.it/index.php?/str ... enza/index ) si scopre che la distribuzione e la tipologia delle strade gestite dall'ANAS non è omogenea sul territorio nazionale. Al cento-nord l'ANAS gestisce i grandi passi alpini ed appennici, le tangenziali delle grandi città e le strade statali più "rognose" che le regioni non hanno voluto prendersi in carico; al centro-sud però, oltre alle precedenti, sono gestite dall'ANAS anche molte strade che dovevano essere prese a carico delle regioni. Emblematico è il caso dell'ANAS Abruzzo (987 km) che ha in gestione un kilometraggio simile a quello dell ANAS Lombardia (942 km).

Non è che tutti i giorni passano gare ciclistiche per il Colle della Maddalena, il Gran San Bernardo, lo Stelvio dalla Valtellina, come difficilmente vedremo dei ciclisti in gara sul G.R.A., sulla Milano-Malpensa o sulla SA-RC, per cui a prima vista 300 autorizzazioni gratuite possono pure essere troppe (€ 73.710,00 lo 0,0000000niente% del bilancio ANAS - belle figure gratis).

Certo è che sarebbe interessante confrontare le regioni in cui l'ANAS è più presente con quelle più "amiche" di Di Rocco


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Admin ha scritto:Nuovo piccolo riepilogo delle ultime avventure FCI.
http://www.cicloweb.it/articolo/2013/08 ... agano-gli-

Un ripasso non fa mai male!!!
roba da matti. avevo già letto l'articolo su tuttobiciweb, bene hai fatto a parlarne anche tu in questi termini. Fa rabbia che questo personaggio sia stato rieletto poche settimane fa con un consenso anche molto elevato, ma la battaglia nei suoi confronti non si può e non si deve assolutamente fermare.


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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A Slegar.
Non conta cosa è l'ANAS. Conta che tale accordo è una cosa vergognosa posta in essere dalla FCI e dalla sua corte di inutili burocrati.
Il codice della strada stabilisce che é l'Autorità, (Sindaco o Provincia) titolare del rilascio dell'autorizzazione alla svolgimento della gara ciclistica, che deve fare la richiesta di "nulla osta" agli enti proprietari delle strade.
Quindi perché la FCI ha firmato il trasferimento di questa incombenza sulle spalle degli Organizzatori?
Solo per incapacità congenita.

A Tranchèe d'Arenberg.
Non è stato rieletto con una grande maggioranza: con sette voti in meno andava a casa per sempre. :rip:
Solo per precisione.


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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cortefranca ha scritto:A Slegar.


A Tranchèe d'Arenberg.
Non è stato rieletto con una grande maggioranza: con sette voti in meno andava a casa per sempre. :rip:
Solo per precisione.


....aggiungo sette voti, di sette infingardi, "venduti" all'ultimo minuto........ancora non sappiamo per cosa


...già utente Lu Sbroga.....
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Re: Federazione Triciclistica Italiana

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

cortefranca ha scritto:A Slegar.
Non conta cosa è l'ANAS. Conta che tale accordo è una cosa vergognosa posta in essere dalla FCI e dalla sua corte di inutili burocrati.
Il codice della strada stabilisce che é l'Autorità, (Sindaco o Provincia) titolare del rilascio dell'autorizzazione alla svolgimento della gara ciclistica, che deve fare la richiesta di "nulla osta" agli enti proprietari delle strade.
Quindi perché la FCI ha firmato il trasferimento di questa incombenza sulle spalle degli Organizzatori?
Solo per incapacità congenita.

A Tranchèe d'Arenberg.
Non è stato rieletto con una grande maggioranza: con sette voti in meno andava a casa per sempre. :rip:
Solo per precisione.
no, con 7 voti in meno non so se sarebbe andato a casa, visto che l'opposizione era alquanto frammentata. Basti pensare che Di Rocco ha preso 142 voti e il secondo 41. Non è stata una grande maggioranza, ma sicuramente è stato un margine enorme. Questo significa che questo personaggio ha ancora un potere enorme all'interno della FCI e che quindi ha ancora tanto campo libero per poter continuare a rovinare il ciclismo italiano.


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Mi pare avesse bisogno di 121 voti per avere la maggioranza qualificata che era richiesta. 22 voti, diciamo, non 7.


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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Admin ha scritto:Mi pare avesse bisogno di 121 voti per avere la maggioranza qualificata che era richiesta. 22 voti, diciamo, non 7.
ecco, quindi la maggioranza di cui PURTROPPO ha goduto è stata piuttosto ampia. Inutile nascondercelo perchè se lui sta li non è per discendenza dinastica ma semplicemente perchè il sistema puzza alla testa ma non solo, evidentemente c'è tanto marcio anche un pò più in giù altrimenti i voltagabbana last-minute non ci sarebbero stati. C'è chi lo sorregge che merita un trattamento simile a quello che viene riservato a lui.


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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A Slegar e ad Admin
Le regole sono molto chiare: non diamo i numeri come al lotto.
Non conta la differenza fra lui ed i suoi avversari.
Quello che contava era la percentuale che doveva ottenere LUI.
Se non avesse superato il 5O% del totale dei voti assembleari sarebbe andato a casa e se avesse superato il 50% dei voti, ma senza superare il 55% sarebbe andato al ballottaggio con il secondo arrivato.
Questa era ed é la regola (anche grazie ai taroccamenti posti in essere dal Segretario generale dell'ente che avrebbe dovuto garantire il rispetto delle leggi).
Quindi se fate i conti vedete che quello che ho scritto corrisponde alla verità: ha vinto per 7 voti. E quanto è costato in soldoni questo risultato: sono sotto gli occhi di tutti gli "impegni" che stanno scadendo ........


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Re: Federazione Triciclistica Italiana

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cortefranca ha scritto:A Slegar e ad Admin
Le regole sono molto chiare: non diamo i numeri come al lotto.
Non conta la differenza fra lui ed i suoi avversari.
Quello che contava era la percentuale che doveva ottenere LUI.
Se non avesse superato il 5O% del totale dei voti assembleari sarebbe andato a casa e se avesse superato il 50% dei voti, ma senza superare il 55% sarebbe andato al ballottaggio con il secondo arrivato.
Questa era ed é la regola (anche grazie ai taroccamenti posti in essere dal Segretario generale dell'ente che avrebbe dovuto garantire il rispetto delle leggi).
Quindi se fate i conti vedete che quello che ho scritto corrisponde alla verità: ha vinto per 7 voti. E quanto è costato in soldoni questo risultato: sono sotto gli occhi di tutti gli "impegni" che stanno scadendo ........
Sono andato a ripescare la cronaca di quella memorabile ( :vomitino: ) giornata, http://www.cicloweb.it/articolo/2013/01 ... taggio-avv

I votanti furono 258, quindi Di Rocco aveva bisogno di 129 voti per avere il 50%, e superati i 142 avrebbe vinto automaticamente. Ne ha presi 144, quindi 15 in più del limite per non andare a casa, e 2 in più di quello per vincere al primo turno.
Né 7 né 22, ma a metà strada, 15. Sbagliavamo entrambi :D


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