mestatore ha scritto:caro abruzzese.
il mondo di internet è popolato da troll e anche da incompetenti , che si credono dei santoni del ciclismo e non conoscono un nome oltre a quello di garzelli
io sono contento che l' acqua e sapone venga la giro, garzelli onorerà la corsa ed io potro' tifare per betancourt, sarmiento e per duarte, che spero la geox lasci libero di fare la sua corsa , anche se , come si è visto a murcia , dovrà aiutare menchow e forse, oggettivamente è pure giusto. per ora.
si annuncia un bel giro, anche se troppo duro
ciao grandissimo
mesty
Ciao Mestatore,
difatti ho citato i due colombiani soprattutto per il fatto che, anche in queste ultime settimane, si parla molto di nuove leve che stanno venendo fuori e di prospettive. Come ben sappiamo è praticamente impossibile che l'Acqua e Sapone come team riesca ad andare oltre l'invito al Giro d'Italia nell'ambito degli inviti nelle grandi gare a tappe, ragion per cui la corsa rosa diviene l'occasione non solo per mettersi in mostra con uomini d'esperienza, quali possono essere un Garzelli che ormai ha trovato la sua dimensione puntando ai successi di tappa (e il 2009 ha dimostrato che con una buona condizione ne può derivare di conseguenza anche una classifica più che onorevole) e magari potrebbe anche rifare un pensierino alla maglia verde oppure un Napolitano che si spera possa ridare, almeno con qualche discreto piazzamento, qualche segno tangibile delle proprie doti. Il Giro d'Italia è anche l'occasione per far fare finalmente espierienza a giovani che si spera un giorno possano giocarsi loro le chanche di successo in una grande corsa a tappe. Sarmiento ha avuto già una possibilità per respirare l'aria del Giro ed è riuscito anche a concluderlo. Betancourt invece dopo aver fatto quello che ha voluto lo scorso anno al GiroBio è atteso finalmente al debutto in un grande giro e vedremo come se la caverà. I grandi giri sono anche un'occasione per imparare, per testare la tenuta sulle tre settimane e, perchè no, per mettersi in evidenza con qualche azione da lontano che per il team fa sempre bene.
Potrei citare nel discorso anche Rafaa Chtioui, che qualora venisse selezionato sarebbe il primo corridore tunisino a correre il Giro d'Italia ed anche qui ci sarebbe da spendere due parole: si sa che durante un Giro d'Italia, un Tour de France, una Vuelta si va anche alla ricerca del personaggio particolare, che ha magari una storia da raccontare o che viene da un Paese dove il ciclismo magari è una realtà molto recente. Ecco, la presenza di Chtioui, vista anche l'attuale situazione politica del Paese nordafricano sono convinto che sarebbe ulteriore motivo di interesse, perchè sono convinto che i giornalisti lo andrebbero a cercare per intervistarlo e farlo conoscere al pubblico. Anche queste secondo me sono cose da non sottovalutare.
Ultima cosa per tornare al discorso di Betancourt e Sarmiento: non è una novità il fatto che negli ultimi anni l'Acqua e Sapone abbia affiancato a Garzelli un giovane capace di fare una discreta classifica generale. E' stato il caso di Samoilau nel 2007 o di Francesco Masciarelli nel 2009.
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