Attività squadre continental in Italia

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scile
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Attività squadre continental in Italia

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Da anni la Rabobank affianca alla squadra World Tour una formazione continental (o GS3, andando indietro negli anni) con la funzione di vivaio, una sorta di squadra "primavera" dalla quale attingere giovani talenti. Nelle ultime stagioni molte formazioni hanno imitato l'esempio olandese e formazioni come Katusha, Garmin, Topsport Vlaanderen hanno allestito la propria formazione continental. Nel 2012 saranno in gruppo anche i vivai di Astana, BMC e Radioshack-Nissan ( che ne ha addirittura 2 se consideriamo anche la Livestrong. )
Oltre alle "filiali" world tour, esistono anche formazioni "indipendenti" che offrono ai propri atleti un calendario internazionale che permetta loro di combinare gare .2 ad esperienze in corse professionistiche, possiamo citare la Thuringer Energie, La Pomme Marseille o la Wallonie Bruxelles, per fare alcuni esempi.
In Italia le cose vanno diversamente, le squadre continental sono in realtà simil-professional ( per ragioni economiche ma anche di opportunità, la d'angelo-antenucci, correndo gare .2 in giro per il mondo ha messo insieme più giorni-gara della De Rosa ).
Per quale motivo nel nostro paese non emergono realtà continental simili a quelle estere? Il calendario permetterebbe una buona attività mixando le corse prof. con le internazionali dilettanti, basterebbe aggiungere qualche trasferta all'estero (che le squadre under23 italiane si guardano bene dal fare, salvo qualche minima eccezione) per mettere in piedi una buona stagione.
Spulciando il regolamento di affiliazione continental sul sito della federazione (ad oggi è ancora pubblicato quello della stagione 2011...) emergono alcune incongruenze con i regolamenti UCI:
- La federazione, equiparando le Professional e le Continental, obbligano gli atleti ad avere alle spalle almeno 2 anni di attività under 23 e ad aver conseguito almeno 40 punti in una delle due stagioni precedenti. ( Qualsiasi altra formazione straniera citata in precedenza tessera in corposa percentuale atleti al 1° e 2° anno ).
- Lo status di corridore professionista, certificato dall'abilitazione in seguito alle norme dei 2 anni e dei 40 punti, priverebbero i tesserati continental della possibilità di vestire la maglia azzurra under23 ( questo non in seguito a qualche regola ma grazie al modus operandi della federazione che si ostina a convocare solo under23 provenienti da squadre dilettantistiche salvo poi lamentarsi/piagnucolare quando vincono titoli corridori stranieri che militano in formazioni continental).
Personalmente credo che una ipotetica squadra continental italiana troverebbe molti nemici anche nelle gare italiane 1.2. Ricordo polemiche quest'anno in occasione delle vittorie della Loborika (formazione continental croata) in gare internazionali. Alcuni organizzatori di gare 1.2 hanno invece deciso di non invitare formazioni continental.
Concludo con una considerazione: corridori come Aru, Boem e Cattaneo, in attesa di passare professionisti a stagione in corso, cominceranno l'annata ancora nei dilettanti (qualche internazionale con pochi stranieri e molti circuiti del campanile). Non sarebbe meglio "parcheggiarli" in una continental italiana per prendere confidenza con la categoria, facendo in pratica una stagione intera da "stagisti". Potrebbero partecipare a corse a tappe come la Coppi&Bartali, importanti manifestazioni all'estero (Olympia's Tour, Tour de Normandie, Giro di Turingia), e a gare internazionali under in Italia. Male credo non gli farebbe.


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