Damiano CUNEGO

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
giorgio ricci
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Re: Damiano CUNEGO

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Ullrich al Giro venne due volte, 2001 e 2006, soprattutto per smaltire la ciccia. Nel 2006 vinse la crono, ma in salita non andava manco a spingerlo.
Sui Giri degli anni 2000, ciò che avete detto sopra è ciò che ricordo pure io.
Problemi con i diritti TV in Spagna che cancellarono la partecipazione spagnola, da sempre importante per la corsa rosa e poi i fatti di Sanremo.
Da allora il Giro divenne terra da caccia alle streghe e tutti preferivano starne alla larga.
Ricordo la desolazione del Giro 2002, già nella seconda tappa ci furono corridori che si imboscarono letteralmente durante la gara perché li aspettavano a fine tappa.
Poi i casi Garzelli, Simoni, Casagrande che si prende a pugni per un Gpm, sintomo di un forte nervosismo generalizzato Era palesemente un clima disastrato.
Rumsas nel 2003 odorava di zolfo, e arrivò al Giro meno preparato del Tour dell'anno prima.
Aitor Gonzales fu un altro che esplose al Giro, e per fattori diciamo di 'benzina' fu poco più di una meteora.
Non erano bei tempi.


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eliacodogno
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Re: Damiano CUNEGO

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giorgio ricci ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 21:04 Ullrich al Giro venne due volte, 2001 e 2006, soprattutto per smaltire la ciccia. Nel 2006 vinse la crono, ma in salita non andava manco a spingerlo.
Sui Giri degli anni 2000, ciò che avete detto sopra è ciò che ricordo pure io.
Problemi con i diritti TV in Spagna che cancellarono la partecipazione spagnola, da sempre importante per la corsa rosa e poi i fatti di Sanremo.
Da allora il Giro divenne terra da caccia alle streghe e tutti preferivano starne alla larga.
Ricordo la desolazione del Giro 2002, già nella seconda tappa ci furono corridori che si imboscarono letteralmente durante la gara perché li aspettavano a fine tappa.
Poi i casi Garzelli, Simoni, Casagrande che si prende a pugni per un Gpm, sintomo di un forte nervosismo generalizzato Era palesemente un clima disastrato.
Rumsas nel 2003 odorava di zolfo, e arrivò al Giro meno preparato del Tour dell'anno prima.
Aitor Gonzales fu un altro che esplose al Giro, e per fattori diciamo di 'benzina' fu poco più di una meteora.
Non erano bei tempi.
Ovvio che la macchina di edita si è fermata alla frontiera italo francese.
Aitor esplose al giro ma il numero lo fece mazzuolando heras alla vuelta, dove ovviamente tutto era permesso.

Secondo me l'aspetto che più preoccupava di quei giri era l'assenza di regole certe, che unito a una sostanziale debolezza delle istituzioni ciclistiche metteva gli atleti in condizioni di enorme rischio rispetto alle altre gare in calendario... Siccome sono gli anni in cui ho cominciato a seguire molto il ciclismo mi piacerebbe tantissimo leggere testimonianze dettagliate di quel periodo... Forse dovrà ancora passare del tempo


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
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Re: Damiano CUNEGO

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Beppugrillo ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 21:07 Leipheimer, anche Sastre, è tutta gente che poteva tranquillamente finire dietro quel Cunego
Altro tasto dolente (Suisse 2011)...


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Re: Damiano CUNEGO

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34x27 ha scritto: martedì 21 aprile 2020, 9:29
Beppugrillo ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 21:07 Leipheimer, anche Sastre, è tutta gente che poteva tranquillamente finire dietro quel Cunego
Altro tasto dolente (Suisse 2011)...
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Re: Damiano CUNEGO

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eliacodogno ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 21:45
giorgio ricci ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 21:04 Ullrich al Giro venne due volte, 2001 e 2006, soprattutto per smaltire la ciccia. Nel 2006 vinse la crono, ma in salita non andava manco a spingerlo.
Sui Giri degli anni 2000, ciò che avete detto sopra è ciò che ricordo pure io.
Problemi con i diritti TV in Spagna che cancellarono la partecipazione spagnola, da sempre importante per la corsa rosa e poi i fatti di Sanremo.
Da allora il Giro divenne terra da caccia alle streghe e tutti preferivano starne alla larga.
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Rumsas nel 2003 odorava di zolfo, e arrivò al Giro meno preparato del Tour dell'anno prima.
Aitor Gonzales fu un altro che esplose al Giro, e per fattori diciamo di 'benzina' fu poco più di una meteora.
Non erano bei tempi.
Ovvio che la macchina di edita si è fermata alla frontiera italo francese.
Aitor esplose al giro ma il numero lo fece mazzuolando heras alla vuelta, dove ovviamente tutto era permesso.

Secondo me l'aspetto che più preoccupava di quei giri era l'assenza di regole certe, che unito a una sostanziale debolezza delle istituzioni ciclistiche metteva gli atleti in condizioni di enorme rischio rispetto alle altre gare in calendario... Siccome sono gli anni in cui ho cominciato a seguire molto il ciclismo mi piacerebbe tantissimo leggere testimonianze dettagliate di quel periodo... Forse dovrà ancora passare del tempo
Quanti tasselli da mettere insieme per una "Storia recente del ciclismo italiano"
Un buon incipit potrebbe essere "Nella pianura emiliana, sulle sponde del Po di Volano, sorge la città di Ferrara..." :diavoletto:


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nino58 ha scritto: martedì 21 aprile 2020, 11:08
34x27 ha scritto: martedì 21 aprile 2020, 9:29
Beppugrillo ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 21:07 Leipheimer, anche Sastre, è tutta gente che poteva tranquillamente finire dietro quel Cunego
Altro tasto dolente (Suisse 2011)...
Dolentissimo, mannaggia :muro:
Alla luce dell'intera carriera sino ad allora non è che il Tour de Suisse (secondo il livello consolidato in questo secolo) sarebbe stata una vittoria così irrinunciabile nel palmares di Cunego. Logico poi che le corse è meglio vincerle che perderle, anche considerando che quella è stata una delle ultime recite del veronese a certi livelli...
nemecsek. ha scritto: martedì 21 aprile 2020, 12:48 Quanti tasselli da mettere insieme per una "Storia recente del ciclismo italiano"
Un buon incipit potrebbe essere "Nella pianura emiliana, sulle sponde del Po di Volano, sorge la città di Ferrara..." :diavoletto:
Be' quella è quasi la preistoria, e per varie ragioni ne sappiamo ben di più rispetto ai primi anni 2000.


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Re: Damiano CUNEGO

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eliacodogno ha scritto: martedì 21 aprile 2020, 14:10 Alla luce dell'intera carriera sino ad allora non è che il Tour de Suisse (secondo il livello consolidato in questo secolo) sarebbe stata una vittoria così irrinunciabile nel palmares di Cunego. Logico poi che le corse è meglio vincerle che perderle, anche considerando che quella è stata una delle ultime recite del veronese a certi livelli...
Per come, di quanto, e da chi l'ha perso me le fanno girare parecchio... anche perchè uno Suisse a prescindere non lo si butta via, e per uno come lui poteva tranquillamente stare nella top-ten delle vittorie sopra ai vari GP Nobili, Coppi&Bartali e Appennino.


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Re: Damiano CUNEGO

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Stesso intervistatore di Nibali qualche tempo fa... io non lo conoscevo...
Occhio alla prima domanda che parte il tormentone :diavoletto:


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Re: Damiano CUNEGO

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Bell'intervista !!


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Re: Damiano CUNEGO

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Vabbe’, Cunego buon oratore... :hammer:

Tutto sommato il solito Damiano, autoassolutorio, scarsamente critico rispetto ad alcune scelte sue e dell’entourage. I frequenti “ditemelo voi” confermano.
Molto tranquillo e piuttosto soddisfatto, direi. Buon per lui, dal punto di vista personale. Un po’ meno dal punto di vista della mentalità agonistica.

Ogni tanto salta fuori qualche ricordo impreciso, tipo il 4.o posto in CG al Tour 2011 prima della crono finale. In effetti era il 5.o (gli Schleck, Evans e Voeckler sempre davanti), ma non è tanto questo, quanto da una parte l’illusorietà dell’essere in lizza per il podio, mai effettiva se si torna con memoria storica all’andamento di quel Tour, per poi dall’altra ammettere che “c’erano anche gli altri” (Contador ok, ma l’altro era Sanchez, mica Coppi).


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Re: Damiano CUNEGO

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Bitossi ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:13 Vabbe’, Cunego buon oratore... :hammer:

Si molto adatto al ruolo che alla RAI fa Garzelli, me lo ricordo allo scorso Lombardia fu ospite dello studio con Orlando e mi fece una ottima impressione da quel punto di vista.


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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Re: Damiano CUNEGO

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pietro ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:34
Bitossi ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:13 Vabbe’, Cunego buon oratore... :hammer:

Si molto adatto al ruolo che alla RAI fa Garzelli, me lo ricordo allo scorso Lombardia fu ospite dello studio con Orlando e mi fece una ottima impressione da quel punto di vista.
A me sembra che (Lorenzo) Bitossi intendesse il contrario e cioè che il Bamboccione non sa esprimersi troppo bene in italiano.
P.S. Non l'ò ascoltato, perché credo sia una perdita di tempo.


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Damiano CUNEGO

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Ebbe’, mi pareva chiaro. Cunego novello Cicerone direi che è un paragone alquanto azzardato! :diavoletto:

Il commentatore tecnico adeguato per terminologia, lessico generale, sintassi e giusta enfasi quando ci vuole, è Silvio Martinello, che infatti potrebbe pure assumere il ruolo di telecronista one-man-band... :D

Gli altri mi sembra facciano tutti un po’ a botte con la grammatica, e fatto ancor più importante, con l’ampiezza del vocabolario.
Chi è che giustamente diceva che il linguaggio non è la traduzione di quello che abbiamo in testa, ma viceversa è il pensiero che si arricchisce grazie al dominio della lingua? :dubbio:


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lemond ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 13:34
pietro ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:34
Bitossi ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:13 Vabbe’, Cunego buon oratore... :hammer:

Si molto adatto al ruolo che alla RAI fa Garzelli, me lo ricordo allo scorso Lombardia fu ospite dello studio con Orlando e mi fece una ottima impressione da quel punto di vista.
A me sembra che (Lorenzo) Bitossi intendesse il contrario e cioè che il Bamboccione non sa esprimersi troppo bene in italiano.
P.S. Non l'ò ascoltato, perché credo sia una perdita di tempo.
A me non era parso male, anzi.
Poi neanche io ho ascoltato l'intervista, ma probabilmente non è dinamico in quel tipo di cose però in TV, ripeto, non era per niente un cattivo ospite.
Poi chiaro mica dico che gli darei in mano il ruolo di commentatore tecnico però lo vedrei bene nel ruolo di Garzelli anche perché non sarebbe difficile fare meglio del predecessore :diavoletto:


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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Re: Damiano CUNEGO

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lemond ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 13:34
pietro ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:34
Bitossi ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:13 Vabbe’, Cunego buon oratore... :hammer:

Si molto adatto al ruolo che alla RAI fa Garzelli, me lo ricordo allo scorso Lombardia fu ospite dello studio con Orlando e mi fece una ottima impressione da quel punto di vista.
A me sembra che (Lorenzo) Bitossi intendesse il contrario e cioè che il Bamboccione non sa esprimersi troppo bene in italiano.
P.S. Non l'ò ascoltato, perché credo sia una perdita di tempo.
io ho ascoltato l'ora di intervista ed è sicuramente un buon oratore, il tempo è volato...


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Re: Damiano CUNEGO

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Bitossi ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 13:57 Chi è che giustamente diceva che il linguaggio non è la traduzione di quello che abbiamo in testa, ma viceversa è il pensiero che si arricchisce grazie al dominio della lingua? :dubbio:
Galimberti e Moretti, ma forse anche altri.


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Re: Damiano CUNEGO

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Luca90 ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 14:34 io ho ascoltato l'ora di intervista ed è sicuramente un buon oratore, il tempo è volato...
Ma probabilmente tu sei del Novanta e alla tua età (poco meno) riuscivo ad ascoltare anche le prediche in chiesa. :)


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Se avesse qualcosa da dire oltre le sue esperienze forse sarebbe un ottimo oratore ma non mi sembra che sia così. A parlare di sé dopo anni di interviste diventano bravi tutti, diverso è parlare di altro.
Bitossi ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:13 Molto tranquillo e piuttosto soddisfatto, direi. Buon per lui, dal punto di vista personale
Secondo me se davvero ha vissuto la sua carriera con questo stato d'animo ha praticamente raggiunto il Santo Graal, penso che farsi una carriera di alto livello nel ciclismo professionistico senza uscirne profondamente segnato dal punto di vista psicologico sia quasi impossibile. Ecco, però non so se dentro è davvero come appare


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Re: Damiano CUNEGO

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Ma perché non dovrebbe essere soddisfatto della sua carriera??
Giro Amstel e 3 Lombardia... maglia bianca al tour... tappe vinte e piazzamenti vari... medaglia al mondiale...


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Re: Damiano CUNEGO

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Luca90 ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 15:27 Ma perché non dovrebbe essere soddisfatto della sua carriera??
Giro Amstel e 3 Lombardia... maglia bianca al tour... tappe vinte e piazzamenti vari... medaglia al mondiale...
Ha sicuramente un palmares che il 95 % di coloro che giungono al professionismo si sognano.

Diciamo che però ha lasciato la sensazione di aver fatto molto meno di quello che poteva.

Il mio parere è che quel Giro vinto nel 2004, molto anomalo, con concorrenza praticamente inesistente (l'unico davvero forte era suo compagno di squadra) e dal percorso piuttosto facile, con tanta pianura e tappe brevi, lo ha ingannato, portandolo a concentrarsi molto sui grandi giri a scapito delle corse di un giorno.

E' un grande peccato che dal suo palmares manchino corse come Liegi, Freccia Vallone, Giro dell'Emilia, San Sebastian...ma penso anche alla Sanremo, soprattutto pensando a come sono andate le ultime edizioni con le vittorie di uomini come Kwia, Alaphilippe, Nibali


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Re: Damiano CUNEGO

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Tour de Berghem ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:14
Luca90 ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 15:27 Ma perché non dovrebbe essere soddisfatto della sua carriera??
Giro Amstel e 3 Lombardia... maglia bianca al tour... tappe vinte e piazzamenti vari... medaglia al mondiale...
Ha sicuramente un palmares che il 95 % di coloro che giungono al professionismo si sognano.

Diciamo che però ha lasciato la sensazione di aver fatto molto meno di quello che poteva.

Il mio parere è che quel Giro vinto nel 2004, molto anomalo, con concorrenza praticamente inesistente (l'unico davvero forte era suo compagno di squadra) e dal percorso piuttosto facile, con tanta pianura e tappe brevi, lo ha ingannato, portandolo a concentrarsi molto sui grandi giri a scapito delle corse di un giorno.

E' un grande peccato che dal suo palmares manchino corse come Liegi, Freccia Vallone, Giro dell'Emilia, San Sebastian...ma penso anche alla Sanremo, soprattutto pensando a come sono andate le ultime edizioni con le vittorie di uomini come Kwia, Alaphilippe, Nibali
l'ha ammesso pure lui che quel giro gli ha segnato la carriera... riguardo la liegi nonostante gli piacesse non è riuscito mai ad arrivare primo, però ha ottenuto diversi piazzamenti tra il quale il podio... la sanremo ha detto non gli era congeniale e solo un nibali strepitoso ( che lui considera superiore a se stesso) poteva vincerla... san sebastian invece ha detto che era in un periodo della stagione dove non era mai in forma...


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Re: Damiano CUNEGO

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Luca90 ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 15:27 Ma perché non dovrebbe essere soddisfatto della sua carriera??
Giro Amstel e 3 Lombardia... maglia bianca al tour... tappe vinte e piazzamenti vari... medaglia al mondiale...
aggiungiamoci anche una dozzina di anni da prof illibato e candido come un giglio, che in quegli anni non è poco


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Re: Damiano CUNEGO

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Tour de Berghem ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:14 Ha sicuramente un palmares che il 95 % di coloro che giungono al professionismo si sognano.
Sì, ma questo era sperabile già prima del debutto fra i professionisti, nel 2004 alla fine ha sorpreso proprio perché sembrava uno di quelli che invece avrebbero raggiunto un palmares che il 99,99% dei neoprofessionisti si sognano.
Tour de Berghem ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:14 Diciamo che però ha lasciato la sensazione di aver fatto molto meno di quello che poteva.
Questa è la sensazione che ha accompagnato tutta la sua carriera, e che spesso è stata in contrasto con le sensazioni che manifestava lui, e che manifesta tuttora.
Insomma, concordo con Bitossi, è davvero strano che lui non riesca sinceramente a manifestare quella sensazione che sarebbe normale per chi ha vinto una quindicina di gare in quel 2004.
Tour de Berghem ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:14 Il mio parere è che quel Giro vinto nel 2004, molto anomalo, con concorrenza praticamente inesistente (l'unico davvero forte era suo compagno di squadra) e dal percorso piuttosto facile, con tanta pianura e tappe brevi, lo ha ingannato, portandolo a concentrarsi molto sui grandi giri a scapito delle corse di un giorno.
Garzelli non era male. Per dire, negli anni successivi, a oltre 35 anni ha fatto un paio di Giri ben più convincenti rispetto a Damiano.
Poi al di là del livello di quel Giro non è più salito su podi che sembravano alla sua portata (dove è riuscito un Simoni sempre più in là con gli anni...), e soprattutto non ha più vinto tappe (e ci è andato vicino poche volte... Montalcino 2010, poi?)


Una roba che proprio non ho capito è il male minore legato all'esito di Varese. A parte che parla di spagnoli e nel gruppo buono c'era il solo Purito, ma non si capisce perché a fronte di una sconfitta certa avrebbero scelto l'esito comunque più aperto di uno sprint.

nemecsek. ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 20:17
Luca90 ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 15:27 Ma perché non dovrebbe essere soddisfatto della sua carriera??
Giro Amstel e 3 Lombardia... maglia bianca al tour... tappe vinte e piazzamenti vari... medaglia al mondiale...
aggiungiamoci anche una dozzina di anni da prof illibato e candido come un giglio, che in quegli anni non è poco
Non torna comunque, anzi risalta ancora di più sotto questa luce, la differenza (di risultati, ma anche di caratteristiche tecniche potrei dire) tra l'anno dell'esplosione e i successivi, anche perché quella stagione non ha coinciso con particolari scossoni in quel senso (siamo comunque sul filo dell'OT, che recentemente già ho alimentato in un'altra discussione, finisce che Admin stavolta mi fustiga).

Sulle doti comunicative, aspetto su cui almeno a voce sono pessimo quindi non posso criticare, mi permetto solo di segnalare l'uso reiterato della terza persona :whip:


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Re: Damiano CUNEGO

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Bitossi ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 12:13 Ogni tanto salta fuori qualche ricordo impreciso, tipo il 4.o posto in CG al Tour 2011 prima della crono finale. In effetti era il 5.o (gli Schleck, Evans e Voeckler sempre davanti), ma non è tanto questo, quanto da una parte l’illusorietà dell’essere in lizza per il podio, mai effettiva se si torna con memoria storica all’andamento di quel Tour, per poi dall’altra ammettere che “c’erano anche gli altri” (Contador ok, ma l’altro era Sanchez, mica Coppi).
Illusorio in effetti anche perché la corsa l'aveva visto in risalita sino alla crono finale per cedimenti e giornatacce altrui, ma non aveva mai dato l'impressione di poter/voler attivamente dare l'assalto agli avversari.
Sanchez non era Coppi ma sui Pirenei era stato il migliore, e senza il mezzo crollo del Galibier avrebbe meritatamente agguantato il podio. Sicuramente il suo miglior Tour, anche se ha ereditato un podio postumo nell'edizione precedente.

Altra affermazione un po' stonata (mettendomi nei suoi panni e pensando a quelle che sembravano le sue aspettative della vigilia) è quella di non aver vissuto gare altamente deludenti.
Il Tour 2008 è stato una vera disdetta, per uno che partiva per dare l'assalto al podio. Poi la stagione è stata comunque eccellente (la seconda migliore), ma in quella gara la distanza tra aspettativa e realtà è stata davvero considerevole. Direi anche il Giro successivo, corso in modo parecchio anonimo, per un atleta che aveva ancora un buonissimo rendimento...


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Re: Damiano CUNEGO

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lui l'unico anno che considera deludente è il 2010 dove non vinse nessuna corsa...


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Re: Damiano CUNEGO

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eliacodogno ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 22:19
Tour de Berghem ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:14 Ha sicuramente un palmares che il 95 % di coloro che giungono al professionismo si sognano.
Sì, ma questo era sperabile già prima del debutto fra i professionisti, nel 2004 alla fine ha sorpreso proprio perché sembrava uno di quelli che invece avrebbero raggiunto un palmares che il 99,99% dei neoprofessionisti si sognano.
Tour de Berghem ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:14 Diciamo che però ha lasciato la sensazione di aver fatto molto meno di quello che poteva.
Questa è la sensazione che ha accompagnato tutta la sua carriera, e che spesso è stata in contrasto con le sensazioni che manifestava lui, e che manifesta tuttora.
Insomma, concordo con Bitossi, è davvero strano che lui non riesca sinceramente a manifestare quella sensazione che sarebbe normale per chi ha vinto una quindicina di gare in quel 2004.
Tour de Berghem ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:14 Il mio parere è che quel Giro vinto nel 2004, molto anomalo, con concorrenza praticamente inesistente (l'unico davvero forte era suo compagno di squadra) e dal percorso piuttosto facile, con tanta pianura e tappe brevi, lo ha ingannato, portandolo a concentrarsi molto sui grandi giri a scapito delle corse di un giorno.
Garzelli non era male. Per dire, negli anni successivi, a oltre 35 anni ha fatto un paio di Giri ben più convincenti rispetto a Damiano.
Poi al di là del livello di quel Giro non è più salito su podi che sembravano alla sua portata (dove è riuscito un Simoni sempre più in là con gli anni...), e soprattutto non ha più vinto tappe (e ci è andato vicino poche volte... Montalcino 2010, poi?)


Una roba che proprio non ho capito è il male minore legato all'esito di Varese. A parte che parla di spagnoli e nel gruppo buono c'era il solo Purito, ma non si capisce perché a fronte di una sconfitta certa avrebbero scelto l'esito comunque più aperto di uno sprint.

nemecsek. ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 20:17
Luca90 ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 15:27 Ma perché non dovrebbe essere soddisfatto della sua carriera??
Giro Amstel e 3 Lombardia... maglia bianca al tour... tappe vinte e piazzamenti vari... medaglia al mondiale...
aggiungiamoci anche una dozzina di anni da prof illibato e candido come un giglio, che in quegli anni non è poco
Non torna comunque, anzi risalta ancora di più sotto questa luce, la differenza (di risultati, ma anche di caratteristiche tecniche potrei dire) tra l'anno dell'esplosione e i successivi, anche perché quella stagione non ha coinciso con particolari scossoni in quel senso (siamo comunque sul filo dell'OT, che recentemente già ho alimentato in un'altra discussione, finisce che Admin stavolta mi fustiga).

Sulle doti comunicative, aspetto su cui almeno a voce sono pessimo quindi non posso criticare, mi permetto solo di segnalare l'uso reiterato della terza persona :whip:
Quell'anno,quando Lance vinse il sesto tour un commento che girava era "difficile che qualcuno lo possa superare ma una speranza per il futuro..."(riferito a Damiano),ora si sapeva che troppi Tour a prescindere non gli avrebbe vinti ma lui era tra quelli più papabili per segnare l'poca post Texano
Sicuramente lo penalizzo anche la tempistica di quel Giro
Pochi mesi dopo la scomparsa di Pantani. Certo,la concorrenza era quella che era,ma come lo spiegavi ai media e all'uomo comune? L'uomo comune vedeva che a pochi mesi dalla morte del Pirata c'era un 22enne che vinceva la corsa per noi italiani più importante,la corsa vinta da Binda,Coppi,Merckx,Gimondi e Pantani attaccando,come gliela spiegavi la situazione di quel Giro?

Poi si,alla fine negli anni 2000 gli unici italiani che hanno un palmares superiore a quello di Cunego sono Nibali e Bettini. Però c'è sempre l'asterisco del "pensavo meglio". Un pò come accaduto a Bugno
La sua carriera non è dissimile da quella di Saronni. Fortissimo i primi anni di carriera ma con un palmares troppo "provinciale" tranne Goodwood,ultima parte di carriera in cui sembrava un ex che correva solo per onor di firma


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Re: Damiano CUNEGO

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nunziol ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 1:19 Quell'anno,quando Lance vinse il sesto tour un commento che girava era "difficile che qualcuno lo possa superare ma una speranza per il futuro..."(riferito a Damiano),ora si sapeva che troppi Tour a prescindere non gli avrebbe vinti ma lui era tra quelli più papabili per segnare l'poca post Texano
Sicuramente lo penalizzo anche la tempistica di quel Giro
Pochi mesi dopo la scomparsa di Pantani. Certo,la concorrenza era quella che era,ma come lo spiegavi ai media e all'uomo comune? L'uomo comune vedeva che a pochi mesi dalla morte del Pirata c'era un 22enne che vinceva la corsa per noi italiani più importante,la corsa vinta da Binda,Coppi,Merckx,Gimondi e Pantani attaccando,come gliela spiegavi la situazione di quel Giro?

Poi si,alla fine negli anni 2000 gli unici italiani che hanno un palmares superiore a quello di Cunego sono Nibali e Bettini. Però c'è sempre l'asterisco del "pensavo meglio". Un pò come accaduto a Bugno
La sua carriera non è dissimile da quella di Saronni. Fortissimo i primi anni di carriera ma con un palmares troppo "provinciale" tranne Goodwood,ultima parte di carriera in cui sembrava un ex che correva solo per onor di firma
Però attenzione, io non condivido questa sicumera del senno di poi.
Il paragone con Pantani era roba da media generalisti o da fan invasati, sicuramente, ma che Cunego potesse fare grandissime cose, ben superiori a quelle che ha fatto, era opinione di tanta gente che ne capiva. Io non frequentavo allora questo forum ma dubito che qualcuno potesse sospettare (e scrivere) a fine 2004 che nella migliore delle ipotesi Cunego avrebbe vinto nelle stagioni migliori meno della metà delle gare vinte in quell'anno.

Il Giro ok, la concorrenza era scarsa. Ripeto, Simoni a dispetto dell'età nelle 4 edizioni successive è stato in corsa per la vittoria fino alla fine. Garzelli a 36 anni in un Giro dove la presenza internazionale possiamo dire che fosse decisamente buona, ha fatto risultati eccellenti.

Ma in quel Giro ha pure vinto tappe in tutti i modi, più ha vinto quasi tutte le gare di contorno che ha disputato. Ok, avversari anche lì non eccelsi (i vari Figueras, Mazzanti, Nocentini), ma praticamente sembrava giocare... In quelle gare gli avversari erano di quel calibro anche negli anni successivi, ma un dominio simile non si è più visto.
Una Vuelta disputata per fare la gamba in cui ha corso a livello di molti GT successivi che correva come obiettivi stagionali, un mondiale da protagonista (per lo sviluppo della gara per me non vale molto meno dell'argento di Varese quella prestazione). Infine dopo una stagione decisamente lunga il Lombardia (probabilmente nella classica delle foglie morte la sua vittoria contro gli avversari più forti).

Tutto questo, ripeto, con una condotta fiammeggiante, che lo faceva qualificare in quel momento come un Valverde un po' meno attendista.
Negli anni successivi anche la condotta di corsa era quasi sempre completamente diversa, da dieselone. Con risultati poi nemmeno disprezzabili, visto che in molti casi si staccava e andava in apnea per poi risalire pure un pochino per spuntare un piazzamento anche migliore di quello che si sarebbe potuto ipotizzare vedendolo arrancare.
Poi lui dice che aveva riscontri migliori in allenamento, che i watt, che questo e quell'altro. Boh, a me è sempre parsa una spiegazione poco convincente, quantomeno.


Infine il ruolo della squadra, da molti vista come elemento deleterio, presente in un passaggio dell'intervista (e lo stesso concetto era presente nella biografia): il fatto che si lamenti delle pressioni alla Vini Fantini sembrerebbe confermare il fatto che non abbia avuto stimoli positivi in Lampre, che sia stato tenuto sostanzialmente nella bambagia. E questo ovviamente va di pari passo con una tendenza all'autocritica di fatto assente e una grandissima insofferenza alle critiche altrui (in fondo emerge anche un pochino in questa conversazione totalmente innocua)


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Re: Damiano CUNEGO

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Ogni suo post su Instagram o FB è una promo a qualche prodotto di settore, caschi, occhiali, scarpe, bici, insomma di tutto un pò.
Io sinceramente auguro a lui ben più interessante carriera giù dalla bici: Damiano sa parlare, meglio di altri opinionisti in Rai, è intelligente, mi pare che così stia un pò inflazionando la sua bella immagine costruita negli anni da corridore.


Belluschi M.
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Re: Damiano CUNEGO

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Mi sono divertito, sopratutto per la varie iperbole tirate fuori qua e là, alcune già citate.
Quella che mi ha fatto più ridere è stata la maglia azzurra al giro, che ha perso perché 4 ragazzotti della Sky hanno fatto quadrato impegnandosi a fondo per prendergliela.
Se tanto mi da tanto, tra 20-30 anni sarà uno spasso replicare un'intervista a ruota libera di sto tipo.


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eliacodogno
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Re: Damiano CUNEGO

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Belluschi M. ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 20:59 Mi sono divertito, sopratutto per la varie iperbole tirate fuori qua e là, alcune già citate.
Quella che mi ha fatto più ridere è stata la maglia azzurra al giro, che ha perso perché 4 ragazzotti della Sky hanno fatto quadrato impegnandosi a fondo per prendergliela.
Se tanto mi da tanto, tra 20-30 anni sarà uno spasso replicare un'intervista a ruota libera di sto tipo.
Sarà uno spasso vedere fino a che punto arriva a riscrivere la storia: quando sono partito sullo Stelvio al Giro 2012 ero lì lì per vestire la maglia rosa... :bll:


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Re: Damiano CUNEGO

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eliacodogno ha scritto: giovedì 14 maggio 2020, 8:58
Belluschi M. ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 20:59 Mi sono divertito, sopratutto per la varie iperbole tirate fuori qua e là, alcune già citate.
Quella che mi ha fatto più ridere è stata la maglia azzurra al giro, che ha perso perché 4 ragazzotti della Sky hanno fatto quadrato impegnandosi a fondo per prendergliela.
Se tanto mi da tanto, tra 20-30 anni sarà uno spasso replicare un'intervista a ruota libera di sto tipo.
Sarà uno spasso vedere fino a che punto arriva a riscrivere la storia: quando sono partito sullo Stelvio al Giro 2012 ero lì lì per vestire la maglia rosa... :bll:
Si inventa i piazzamenti anche!! :D
Comunque anche l'intervistatore non mi sembra molto preparato, confonde horner con leipheimer, le vittorie del Lombardi di Gilbert per lui sono 3 o piu... a me come intervista non è piaciuta...


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Re: Damiano CUNEGO

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Belluschi M. ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 20:59 Mi sono divertito, sopratutto per la varie iperbole tirate fuori qua e là, alcune già citate.
Quella che mi ha fatto più ridere è stata la maglia azzurra al giro, che ha perso perché 4 ragazzotti della Sky hanno fatto quadrato impegnandosi a fondo per prendergliela.
Se tanto mi da tanto, tra 20-30 anni sarà uno spasso replicare un'intervista a ruota libera di sto tipo.
Non andava su neanche a spinta nelle ultime tappe, la verità sarebbe quella :D


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Re: Damiano CUNEGO

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Ho recuperato discussione secolare su Cunego... vorrei esprimere mio parere essendo stato il primo ciclista per cui ho tifato visto che ho iniziato a seguire il ciclismo purtroppo dopo Pantani.

Essere esploso nel 2004 non è stato positivo perché i media avevano bisogno di un nuovo Pantani, la Rai è riuscita a rendermi antipatico pure Nibali a un certo punto e Bulbarelli con Cunego era esagerato.

Stessa cosa la ricordo con Riccó... prima confronti illustri, poi scaricato.

In ogni caso Cunego è stato un ottimo atleta fino al 2009 almeno, forse l'aspettativa che si era creata l'ha bruciato.

Probabilmente sarebbe stato più un Alanphilippe ma tutti si aspettavano un Pantani e probabilmente gli hanno fatto rinunciare a correre seriamente le classiche. Una Liegi e una Sanremo avrebbero potuto far parte del palmares se si fosse applicato di più.

Poi ha avuto qualche limite caratteriale, è sempre stato un ragazzo molto educato ed a tratti introverso e forse le tante aspettative non lo hanno fatto rendere come doveva.

Io ho tifato per lui e mi è sempre stato simpatico, lo ricordo con piacere perché è stato il primo ciclista di successo della "mia" epoca.


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Re: Damiano CUNEGO

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damr ha scritto: domenica 1 novembre 2020, 16:34 Ho recuperato discussione secolare su Cunego... vorrei esprimere mio parere essendo stato il primo ciclista per cui ho tifato visto che ho iniziato a seguire il ciclismo purtroppo dopo Pantani.

Essere esploso nel 2004 non è stato positivo perché i media avevano bisogno di un nuovo Pantani, la Rai è riuscita a rendermi antipatico pure Nibali a un certo punto e Bulbarelli con Cunego era esagerato.

Stessa cosa la ricordo con Riccó... prima confronti illustri, poi scaricato.

In ogni caso Cunego è stato un ottimo atleta fino al 2009 almeno, forse l'aspettativa che si era creata l'ha bruciato.

Probabilmente sarebbe stato più un Alanphilippe ma tutti si aspettavano un Pantani e probabilmente gli hanno fatto rinunciare a correre seriamente le classiche. Una Liegi e una Sanremo avrebbero potuto far parte del palmares se si fosse applicato di più.

Poi ha avuto qualche limite caratteriale, è sempre stato un ragazzo molto educato ed a tratti introverso e forse le tante aspettative non lo hanno fatto rendere come doveva.

Io ho tifato per lui e mi è sempre stato simpatico, lo ricordo con piacere perché è stato il primo ciclista di successo della "mia" epoca.
Discussione trita e ritrita, ma quel cavolo di Giro 2004 gli ha segnato la carriera,che é comunque di tutto rispetto,(3 Lombardia ed un Amstel non si vincono per caso).


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Re: Damiano CUNEGO

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matter ha scritto: lunedì 2 novembre 2020, 23:17
damr ha scritto: domenica 1 novembre 2020, 16:34 Ho recuperato discussione secolare su Cunego... vorrei esprimere mio parere essendo stato il primo ciclista per cui ho tifato visto che ho iniziato a seguire il ciclismo purtroppo dopo Pantani.

Essere esploso nel 2004 non è stato positivo perché i media avevano bisogno di un nuovo Pantani, la Rai è riuscita a rendermi antipatico pure Nibali a un certo punto e Bulbarelli con Cunego era esagerato.

Stessa cosa la ricordo con Riccó... prima confronti illustri, poi scaricato.

In ogni caso Cunego è stato un ottimo atleta fino al 2009 almeno, forse l'aspettativa che si era creata l'ha bruciato.

Probabilmente sarebbe stato più un Alanphilippe ma tutti si aspettavano un Pantani e probabilmente gli hanno fatto rinunciare a correre seriamente le classiche. Una Liegi e una Sanremo avrebbero potuto far parte del palmares se si fosse applicato di più.

Poi ha avuto qualche limite caratteriale, è sempre stato un ragazzo molto educato ed a tratti introverso e forse le tante aspettative non lo hanno fatto rendere come doveva.

Io ho tifato per lui e mi è sempre stato simpatico, lo ricordo con piacere perché è stato il primo ciclista di successo della "mia" epoca.
Discussione trita e ritrita, ma quel cavolo di Giro 2004 gli ha segnato la carriera,che é comunque di tutto rispetto,(3 Lombardia ed un Amstel non si vincono per caso).
Altrochè se di tutto rispetto !!!
Più Lombardia di lui li ha vinti solo Coppi.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Damiano CUNEGO

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nino58 ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 9:06 Altrochè se di tutto rispetto !!!
Più Lombardia di lui li ha vinti solo Coppi.
E più coppe del Nonno del Siviglia un l'à vinte nessuno! :diavoletto:


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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Damiano CUNEGO

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nino58 ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 9:06
matter ha scritto: lunedì 2 novembre 2020, 23:17
damr ha scritto: domenica 1 novembre 2020, 16:34 Ho recuperato discussione secolare su Cunego... vorrei esprimere mio parere essendo stato il primo ciclista per cui ho tifato visto che ho iniziato a seguire il ciclismo purtroppo dopo Pantani.

Essere esploso nel 2004 non è stato positivo perché i media avevano bisogno di un nuovo Pantani, la Rai è riuscita a rendermi antipatico pure Nibali a un certo punto e Bulbarelli con Cunego era esagerato.

Stessa cosa la ricordo con Riccó... prima confronti illustri, poi scaricato.

In ogni caso Cunego è stato un ottimo atleta fino al 2009 almeno, forse l'aspettativa che si era creata l'ha bruciato.

Probabilmente sarebbe stato più un Alanphilippe ma tutti si aspettavano un Pantani e probabilmente gli hanno fatto rinunciare a correre seriamente le classiche. Una Liegi e una Sanremo avrebbero potuto far parte del palmares se si fosse applicato di più.

Poi ha avuto qualche limite caratteriale, è sempre stato un ragazzo molto educato ed a tratti introverso e forse le tante aspettative non lo hanno fatto rendere come doveva.

Io ho tifato per lui e mi è sempre stato simpatico, lo ricordo con piacere perché è stato il primo ciclista di successo della "mia" epoca.
Discussione trita e ritrita, ma quel cavolo di Giro 2004 gli ha segnato la carriera,che é comunque di tutto rispetto,(3 Lombardia ed un Amstel non si vincono per caso).
Altrochè se di tutto rispetto !!!
Più Lombardia di lui li ha vinti solo Coppi.
Non mi ha mai entusiasmato, però è innegabile che sia stato un grande corridore negli anni d'oro della carriera (durati troppo poco, e su questo ci sono anni di discussioni in merito sul perchè).
Ricordo anche il mondiale di Varese, che lo avrebbe visto vincitore allo sprint se Ballan non avesse fatto la sparata degli ultimi 3 km.


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Kwaremont ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 10:05 Ricordo anche il mondiale di Varese, che lo avrebbe visto vincitore allo sprint se Ballan non avesse fatto la sparata degli ultimi 3 km.
Cosa tutta da dimostrare, perché il favorito per la volata era un (mi pare) danese che però dovette contruibuire all'inseguimento di Ballan e poi non si sarebbe nemmeno piazzato fra i primi, se Bettini non avesse fatto da "specchietto per le allodole!" :x


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Re: Damiano CUNEGO

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nino58 ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 9:06
matter ha scritto: lunedì 2 novembre 2020, 23:17
damr ha scritto: domenica 1 novembre 2020, 16:34 Ho recuperato discussione secolare su Cunego... vorrei esprimere mio parere essendo stato il primo ciclista per cui ho tifato visto che ho iniziato a seguire il ciclismo purtroppo dopo Pantani.

Essere esploso nel 2004 non è stato positivo perché i media avevano bisogno di un nuovo Pantani, la Rai è riuscita a rendermi antipatico pure Nibali a un certo punto e Bulbarelli con Cunego era esagerato.

Stessa cosa la ricordo con Riccó... prima confronti illustri, poi scaricato.

In ogni caso Cunego è stato un ottimo atleta fino al 2009 almeno, forse l'aspettativa che si era creata l'ha bruciato.

Probabilmente sarebbe stato più un Alanphilippe ma tutti si aspettavano un Pantani e probabilmente gli hanno fatto rinunciare a correre seriamente le classiche. Una Liegi e una Sanremo avrebbero potuto far parte del palmares se si fosse applicato di più.

Poi ha avuto qualche limite caratteriale, è sempre stato un ragazzo molto educato ed a tratti introverso e forse le tante aspettative non lo hanno fatto rendere come doveva.

Io ho tifato per lui e mi è sempre stato simpatico, lo ricordo con piacere perché è stato il primo ciclista di successo della "mia" epoca.
Discussione trita e ritrita, ma quel cavolo di Giro 2004 gli ha segnato la carriera,che é comunque di tutto rispetto,(3 Lombardia ed un Amstel non si vincono per caso).
Altrochè se di tutto rispetto !!!
Più Lombardia di lui li ha vinti solo Coppi.
Ah quello di sicuro,ma oltre le grandi vittorie ai Lombardia,al Giro ed all'Amstel c'e sempre la sensazione che il palmares abbia molte mancanze rispetto alle sue capacità.


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Re: Damiano CUNEGO

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Nel 2004 ha dimostrato uno spunto veloce che è andato sempre più esaurendosi Dopo il 2008 non vinceva più una volata ristretta.
Nel 2005, dopo il Giro,, in cui si ritirò,, fece tutte le classiche italiane senza mai brillare,,mi domandavo perché lo facevano correre se non era in grado di fare risultati.


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Re: Damiano CUNEGO

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lemond ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 10:24
Kwaremont ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 10:05 Ricordo anche il mondiale di Varese, che lo avrebbe visto vincitore allo sprint se Ballan non avesse fatto la sparata degli ultimi 3 km.
Cosa tutta da dimostrare, perché il favorito per la volata era un (mi pare) danese che però dovette contruibuire all'inseguimento di Ballan e poi non si sarebbe nemmeno piazzato fra i primi, se Bettini non avesse fatto da "specchietto per le allodole!" :x
Giusto per precisare, il danese, ovvero Breschel, fece eccome la volata ed arrivò terzo.
Chi lavorò prima fu il suo connazionale Sorensen.


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Re: Damiano CUNEGO

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lambohbk ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 0:41
lemond ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 10:24
Kwaremont ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 10:05 Ricordo anche il mondiale di Varese, che lo avrebbe visto vincitore allo sprint se Ballan non avesse fatto la sparata degli ultimi 3 km.
Cosa tutta da dimostrare, perché il favorito per la volata era un (mi pare) danese che però dovette contruibuire all'inseguimento di Ballan e poi non si sarebbe nemmeno piazzato fra i primi, se Bettini non avesse fatto da "specchietto per le allodole!" :x
Giusto per precisare, il danese, ovvero Breschel, fece eccome la volata ed arrivò terzo.
Chi lavorò prima fu il suo connazionale Sorensen.
Mica ho detto che non fece la volata, solo che partecipò anche all'inseguimento, perché se non prendevano Ballan non potevano vincere e quindi dovevano per forza rischiare.


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Re: Damiano CUNEGO

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lemond ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 9:22
lambohbk ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 0:41
lemond ha scritto: martedì 3 novembre 2020, 10:24

Cosa tutta da dimostrare, perché il favorito per la volata era un (mi pare) danese che però dovette contruibuire all'inseguimento di Ballan e poi non si sarebbe nemmeno piazzato fra i primi, se Bettini non avesse fatto da "specchietto per le allodole!" :x
Giusto per precisare, il danese, ovvero Breschel, fece eccome la volata ed arrivò terzo.
Chi lavorò prima fu il suo connazionale Sorensen.
Mica ho detto che non fece la volata, solo che partecipò anche all'inseguimento, perché se non prendevano Ballan non potevano vincere e quindi dovevano per forza rischiare.
Tiró solo Sorensen, non Breschel


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Re: Damiano CUNEGO

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lambohbk ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 13:12
lemond ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 9:22
lambohbk ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 0:41

Giusto per precisare, il danese, ovvero Breschel, fece eccome la volata ed arrivò terzo.
Chi lavorò prima fu il suo connazionale Sorensen.
Mica ho detto che non fece la volata, solo che partecipò anche all'inseguimento, perché se non prendevano Ballan non potevano vincere e quindi dovevano per forza rischiare.
Tiró solo Sorensen, non Breschel
Affermazione abbastanza temeraria. :)


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Re: Damiano CUNEGO

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lemond ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 14:12 Affermazione abbastanza temeraria. :)
Affermazione assolutamente vera: dietro a Ballan tirò sempre e solo Sorensen, non Breschel, non Grivko, non Rodriguez, non Wegmann, non Pfannberger, non Nuyens, non Van Goolen, non Gesink, non Lovkvist, e ovviamente non Rebellin e Cunego che erano a ruota di Sorensen a rompere eventuali cambi che non sono arrivati.


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Re: Damiano CUNEGO

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lemond ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 14:12
lambohbk ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 13:12
lemond ha scritto: mercoledì 4 novembre 2020, 9:22

Mica ho detto che non fece la volata, solo che partecipò anche all'inseguimento, perché se non prendevano Ballan non potevano vincere e quindi dovevano per forza rischiare.
Tiró solo Sorensen, non Breschel
Affermazione abbastanza temeraria. :)
Basta guardare le immagini :D :D

C'è sempre Sorensen in testa, Breschel era addirittura a metà gruppetto


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Re: Damiano CUNEGO

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Vabbè, sarà così (se le telecamere sono sempre state su chi inseguiva e mai su Ballan o su Bettini e, siccome non ho nessuna voglia di riguardarmi tutte le immagini, ve lo concedo alle condizioni prima dette), però poi alla fine Sorensen non poté aiutare al meglio il connazionale. :)


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