Damiano CUNEGO

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
nikybo85
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Re: Damiano CUNEGO

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Vai Damiano..sicuramente per ciò che ha rappresentato e per quanto ha fatto parlare di sé può essere testimonial migliore di moltissimi che ancora corrono(oltre che per ovvi motivi logistici per chi ancora corre).
Da suo tifoso sarei contento a livello suo personale se conpletasse gli studi e lavorasse coi giovani


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Seb
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Re: Damiano CUNEGO

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Ieri Cunego ha partecipato a El Tour de Tucson, una Gran Fondo negli Stati Uniti: nel percorso lungo, 100 miglia, si è classificato secondo a 1'07" dal vincitore David Salomon, terzo il messicano Ulises Castillo che corre nella Jelly Belly e che a settembre ha fatto seconda al Tour of Xingtai.
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rizz23
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Re: Damiano CUNEGO

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Seb ha scritto: domenica 18 novembre 2018, 16:47 terzo il messicano Ulises Castillo che corre nella Jelly Belly e che a settembre ha fatto seconda al Tour of Xingtai.
A ottobre il viaggio a Casablanca :D


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nemecsek.
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Re: Damiano CUNEGO

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foco alle polveri.....


qqua viewtopic.php?f=7&p=581076#p581076



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PIU' MANGANELLI

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sceriffo
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Re: Damiano CUNEGO

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nemecsek. ha scritto: sabato 20 aprile 2019, 9:21 foco alle polveri.....


qqua viewtopic.php?f=7&p=581076#p581076



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In Italia un libro non lo si nega a nessuno. Mi piacerebbe conoscere il numero di copie effettivamente vendute di queste biografie scritte a 4 (?) mani


cassius
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Re: Damiano CUNEGO

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I ciclisti sono tutti puliti fino a prova contraria.
Per me dirsi puliti è un esercizio stucchevole


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sceriffo
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Re: Damiano CUNEGO

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Cunego è diventato il promotore (l'ambassador?) di una serie infinita di prodotti per il ciclismo, e sui suoi canali social è un continuo pubblicizzare.
Peccato l'avrei visto meglio in altri ruoli, ne ha capacità.


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Re: Damiano CUNEGO

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sceriffo ha scritto: giovedì 17 ottobre 2019, 10:38 Cunego è diventato il promotore (l'ambassador?) di una serie infinita di prodotti per il ciclismo, e sui suoi canali social è un continuo pubblicizzare.
Peccato l'avrei visto meglio in altri ruoli, ne ha capacità.
In particolare sembra attivo sul versante giapponese. D'altronde è entrato nel cuore dei nipponici, sin dalla vittoria da ragazzino e N°1 al mondo, della Japan cup 2004.


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sceriffo
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Re: Damiano CUNEGO

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nikybo85 ha scritto: giovedì 17 ottobre 2019, 12:12
sceriffo ha scritto: giovedì 17 ottobre 2019, 10:38 Cunego è diventato il promotore (l'ambassador?) di una serie infinita di prodotti per il ciclismo, e sui suoi canali social è un continuo pubblicizzare.
Peccato l'avrei visto meglio in altri ruoli, ne ha capacità.
In particolare sembra attivo sul versante giapponese. D'altronde è entrato nel cuore dei nipponici, sin dalla vittoria da ragazzino e N°1 al mondo, della Japan cup 2004.
Sì, però da lui mi aspettavo qualcosa di diverso e stabile, a più di un anno dal ritiro. Damiano è un ragazzo intelligente.


nikybo85
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Re: Damiano CUNEGO

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sceriffo ha scritto: giovedì 17 ottobre 2019, 14:24
nikybo85 ha scritto: giovedì 17 ottobre 2019, 12:12
sceriffo ha scritto: giovedì 17 ottobre 2019, 10:38 Cunego è diventato il promotore (l'ambassador?) di una serie infinita di prodotti per il ciclismo, e sui suoi canali social è un continuo pubblicizzare.
Peccato l'avrei visto meglio in altri ruoli, ne ha capacità.
In particolare sembra attivo sul versante giapponese. D'altronde è entrato nel cuore dei nipponici, sin dalla vittoria da ragazzino e N°1 al mondo, della Japan cup 2004.
Sì, però da lui mi aspettavo qualcosa di diverso e stabile, a più di un anno dal ritiro. Damiano è un ragazzo intelligente.
Mah ti dico, io lo vedo (sui social) sempre in giro per il mondo, Giappone soprattutto in realtà, e non credo sia male come vita. Anche vero che avendo una famiglia, forse sarebbe meglio come dici tu.
Comunque è un parere di massima, perché non ho capito appieno cosa faccia...in ogni caso in bocca al lupo Damiano


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Beppugrillo
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Re: Damiano CUNEGO

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Ho messo insieme questa playlist con le tappe del Giro 2004 che sono disponibili su Youtube col commento in italiano. Delle tappe selettive mi pare manchino solamente quella dell'esplosione del Salbaneo Emanuele Sella e quella del gesto dell'ombrello di Tonkov (entrambe comunque non importanti per la classifica generale). Mentre tutti giustamente in questi giorni di reclusione stanno riguardando le imprese di Pantani io torno al 2004 per il semplice motivo che è il primo anno in cui ho seguito seriamente il ciclismo e Cunego per me è quello che Pantani è stato per il 90% di voi, vale a dire il motivo primo di una grande passione.
Il revisionismo storico ha colpito duramente quel Giro, l'opinione che Cunego abbia dominato in quel modo perché non esistevano avversari è estremamente diffusa e penso che sia impossibile da smentire (ma non esclude il fatto che quelle tre settimane siano state il picco assoluto della carriera di Damiano, che non ha mai più avuto quella gamba). Però fu un Giro che penso abbia appassionato tutti, c'erano tanti ingredienti noti agli appassionati: la sfida tra gli scalatori e i cronomen, la rivalità all'interno della squadra più forte tra il giovane emergente e il vecchio campione, le salite mitiche, la grande impresa da lontano e un dominatore assoluto delle volate con i meccanismi perfetti del suo treno
Quel 2004 fu un anno leggendario per l'Italia, sicuramente per le vittorie e i risultati ma sopratutto per la promessa di quello che sarebbe arrivato. Damiano Cunego si proponeva come un nuovo Pantani, Ivan Basso era pronto a raccogliere l'eredità di Lance Armstrong, Petacchi e Rebellin facevano i cannibali e Bettini come sempre faceva sognare. Quelle promesse sono state mantenute solo in piccolissima parte, ma per me non è cambiato nulla: da Corno alle Scale in poi non ho perso una sola corsa fino a oggi (e ogni volta che vado in settimana bianca e vedo il bivio per Falzes il pensiero è uno solo)



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eliacodogno
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Re: Damiano CUNEGO

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Beppugrillo ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 14:28
Il revisionismo storico ha colpito duramente quel Giro
Che quel Giro fosse un po' leggerino nel percorso ricordo che fu opinione di molti fin dalla presentazione.
Che quel Giro sia stato l'ultimo con una partecipazione di campioni (soprattutto internazionali) ridotta è un dato di fatto legato a una riforma che ha cambiato il mondo del ciclismo, infatti lo stesso Martinelli, intervistato nel secondo giorno di riposo del Giro 2005, rispose a chi chiedeva perché la Lampre non facesse sfracelli come la Saeco, che banalmente gli avversari erano più forti dell'anno prima.

Dopodiché il revisionismo ha senso che si fermi qua, perché effettivamente Cunego fu entusiasmante in quelle 3 settimane, e nell'intera stagione (ricordo che dominò anche le gare pre Giro e nel bel mezzo dell'estate dopo un periodo di inattività stravinse anche il Gp Mengoni, oltre a un bellissimo Lombardia... e corse anche un eccellente mondiale, perché arrivò nei 10 con una condotta di gara abbastanza garibaldina).
E la differenza principale fra il Cunego del Giro 2004 e quello degli anni seguenti è secondo me data dal confronto con l'ex capitano, che è stato superato solo quando era ormai agli sgoccioli di una lunghissima carriera.
Quale sia la causa e cosa abbia visto nel frattempo non l'ho mai capito, anche se ci sono interessanti scritti in merito (soprattutto nel vecchio forum)


PS il Giro 2004 fu comunque entusiasmante e immagino anche uno dei più seguiti negli anni recenti del ciclismo


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

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galliano
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Re: Damiano CUNEGO

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Non capisco però a quale grande impresa da lontano ti riferisci.
Se il riferimento è al giorno in cui prese la maglia lo trovo assolutamente inappropriato visto che si trattò di una fuga simil Aru Vs Dumoulin alla vuelta 2015.
Un'evidente disparità di squadre.


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Beppugrillo
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Re: Damiano CUNEGO

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Vabè sì in effetti Falzes non è stata una grande impresa da lontano, c'era solo la Saeco...
Però io in quel momento l'ho vissuta così, sopratutto perché veniva subito dopo una cronometro che aveva messo tutto in dubbio


nikybo85
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Re: Damiano CUNEGO

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galliano ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 15:42 Non capisco però a quale grande impresa da lontano ti riferisci.
Se il riferimento è al giorno in cui prese la maglia lo trovo assolutamente inappropriato visto che si trattò di una fuga simil Aru Vs Dumoulin alla vuelta 2015.
Un'evidente disparità di squadre.
Se non è un'azione da lontano questa...è chiaro che in tutte le azioni da lontano ci sono varie componenti come la supremazia Saeco in questo caso..la caduta di Sagan Gva al Fiandre di Gilbert..la disorganizzazione del gruppo... nessuno è in grado ovviamente di fare un azione del genere senza altri fattori coadiuvanti.


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Re: Damiano CUNEGO

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nikybo85 ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 18:34
galliano ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 15:42 Non capisco però a quale grande impresa da lontano ti riferisci.
Se il riferimento è al giorno in cui prese la maglia lo trovo assolutamente inappropriato visto che si trattò di una fuga simil Aru Vs Dumoulin alla vuelta 2015.
Un'evidente disparità di squadre.
Se non è un'azione da lontano questa...è chiaro che in tutte le azioni da lontano ci sono varie componenti come la supremazia Saeco in questo caso..la caduta di Sagan Gva al Fiandre di Gilbert..la disorganizzazione del gruppo... nessuno è in grado ovviamente di fare un azione del genere senza altri fattori coadiuvanti.
Tranne la Van Vleuten :diavoletto:


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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Re: Damiano CUNEGO

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Ognuno ha i suoi colpi di fulmine. Io come primi ricordi inebrianti ho la tappa dello Stelvio al Giro 80 e il lo duale di Sallanches.
Il ricordo di Cunego al Giro 2004 per un neofita é sicuramente importante. Inoltre i media alla ricerca di un nuovo idolo dopo la tragica fine di Pantani pompavano molto il ragazzo, tifando palesemente per lui contro Simoni.
Detto questo il livello di quel Giro fu decisamente basso, Castellano disse isse di non essere riuscito a racimolare 20 squadre di primo livello, infatti parteciparono solo 19 compagini, e molte di seconda fascia.
Sinceramante per me vedere quel Giro dopo i Giri di Indurain e Pantani fu abbastanza deprimente, infatti lo seguii poco, e distrattamente. Le tappe di montagna erano lunghezza juniores,, Gonchar arrivò secondo, ottimo cronoman, buon corridore ma non da podio, e Cioni quarto, mai più in grado neanche lontanamente di ripetere quel risultato
Magari la mia era una percezione sbagliata, forse perché anche da bambino, per vedere il valore di un corridore, facevo riferimento al Tour.


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Re: Damiano CUNEGO

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galliano ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 15:42 Non capisco però a quale grande impresa da lontano ti riferisci.
Se il riferimento è al giorno in cui prese la maglia lo trovo assolutamente inappropriato visto che si trattò di una fuga simil Aru Vs Dumoulin alla vuelta 2015.
Un'evidente disparità di squadre.
Non è che il ciclismo proponga così saltuariamente evidenti disparità fra squadre.
Le compagini di Lefevere da anni ammazzano le classiche, riuscendo con la giusta tattica ad aggiudicarsi le gare (quasi) con chi vogliono. Non parliamo della Sky / Ineos, oppure dell'Astana di un Tour di 10 anni fa... Ormai i dualismi all'interno della stessa squadra con avversari che stanno a guardare potrebbero essere quasi la norma, considerando che 4-5 squadre attirano i principali big.


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Re: Damiano CUNEGO

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nikybo85 ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 18:34
galliano ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 15:42 Non capisco però a quale grande impresa da lontano ti riferisci.
Se il riferimento è al giorno in cui prese la maglia lo trovo assolutamente inappropriato visto che si trattò di una fuga simil Aru Vs Dumoulin alla vuelta 2015.
Un'evidente disparità di squadre.
Se non è un'azione da lontano questa...è chiaro che in tutte le azioni da lontano ci sono varie componenti come la supremazia Saeco in questo caso..la caduta di Sagan Gva al Fiandre di Gilbert..la disorganizzazione del gruppo... nessuno è in grado ovviamente di fare un azione del genere senza altri fattori coadiuvanti.
Penso che intendesse che non è stata un'impresa e obiettivamente non si può mettere vicina a nessuna di quelle che consideriamo le grandi imprese del ciclismo moderno


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Re: Damiano CUNEGO

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Sì certo intendevo proprio questo, fu un attacco di squadra, un confronto impossibile per popovich.
Non mettevo in discussione la bontà della vittoria finale di Cunego, anche se fino a quel momento forse il favorito pareva simoni, che, se non erro, cadde nella Crono e da quel momento perse smalto.

Quella vittoria non fu nemmeno un capolavoro tattico perché la squadra di popovich era talmente inferiore che l'ucraino non aveva alcuna possibilità.
Non sto sminuendo Cunego, sto solo rappresentando la realtà.


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Beppugrillo
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Re: Damiano CUNEGO

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giorgio ricci ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 20:19 Ognuno ha i suoi colpi di fulmine. Io come primi ricordi inebrianti ho la tappa dello Stelvio al Giro 80 e il lo duale di Sallanches.
Il ricordo di Cunego al Giro 2004 per un neofita é sicuramente importante. Inoltre i media alla ricerca di un nuovo idolo dopo la tragica fine di Pantani pompavano molto il ragazzo, tifando palesemente per lui contro Simoni.
Detto questo il livello di quel Giro fu decisamente basso, Castellano disse isse di non essere riuscito a racimolare 20 squadre di primo livello, infatti parteciparono solo 19 compagini, e molte di seconda fascia.
Sinceramante per me vedere quel Giro dopo i Giri di Indurain e Pantani fu abbastanza deprimente, infatti lo seguii poco, e distrattamente. Le tappe di montagna erano lunghezza juniores,, Gonchar arrivò secondo, ottimo cronoman, buon corridore ma non da podio, e Cioni quarto, mai più in grado neanche lontanamente di ripetere quel risultato
Magari la mia era una percezione sbagliata, forse perché anche da bambino, per vedere il valore di un corridore, facevo riferimento al Tour.

Comunque in quel momento secondo me pochi di quelli che facevano classifica al Tour avrebbero potuto competere seriamente per il Giro. Del Tour 2004 sicuramente i primi 4 ma poi boh. Mancebo, Leipheimer, anche Sastre, è tutta gente che poteva tranquillamente finire dietro quel Cunego e quel Simoni, anche considerate le differenze di percorso tra Giro e Tour


giorgio ricci
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Re: Damiano CUNEGO

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Hai ragione. Individualmente quel Cunego poteva valere una top 5 al Tour. Però allora erano corse completamente diverse. Il WT e le nuove mode sui tapponi tappini e altro hanno molto appianato le differenze. In sostanza ora i GT si corrono in modo molto simile, soprattutto per l'approccio, 'globalizzato' dei corrodori.


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Beppugrillo
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Re: Damiano CUNEGO

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Il periodo tra l'ultimo Giro di Pantani e il Giro del centenario penso sia stato il più buio della storia della corsa (ma in realtà del ciclismo in generale, in Francia la percezione era diversa ma si andava consumando la più grande farsa della storia di questo sport). Simoni, Garzelli, Savoldelli, Cunego sono stati corridori fortissimi ma si sfidavano esclusivamente tra loro, come se il Giro fosse una Coppa Placci ripetuta per 21 giorni. Col Giro del centenario è cambiato tutto, il livello era comunque basso ma la startlist si è popolata di campioni stranieri che hanno messo le basi per avere quella che forse è stata la miglior partecipazione di sempre l'anno successivo. Io sarei per dare i meriti a Zoncolan e biasimare Vegni per essersi accontentato del livello raggiunto dal suo predecessore, cambiando in peggio alcune piccole cose, però è un'opinione proprio da bar.

Una cosa che colpisce, anche con la maratona Amstel Gold Race di ieri, è lo stacco che in quel periodo c'era tra il livello nei grandi giri e il livello nelle classiche. Per vincere il Giro Cunego doveva vincere la corsa sociale Saeco e non cadere in salita mentre Gonchar andava alla deriva, per vincere l'Amstel doveva battere Rebellin, Di Luca, Boogerd, Bettini, Vinokourov, Freire, Sanchez, Hamilton, c'erano ancora pure Bartoli, Dekker, Vandenbroucke, Brochard. La disputa Cunego da grandi giri contro Cunego da classiche deve tenere conto anche di questo. Adesso è il contrario, anche se non con quello stesso squilibrio


34x27

Re: Damiano CUNEGO

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Beppugrillo ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 14:28 Ho messo insieme questa playlist con le tappe del Giro 2004 che sono disponibili su Youtube col commento in italiano.
Quando non scrivi di politica sei leggibile, bene!
Damiano è stato un Grande per il ciclismo italiano, checchè se ne dica; personalmente ho iniziato a seguire le corse prof una quindicina d'anni prima, ma il Principino è nel mio podio di idoli assoluti. Se posso aggiungere i miei due centesimi, direi che anche la terza perla del Lombardia 2008 è stata esaltante tanto quanto il Giro 2004, conquistato comunque alla grande e in tenera età partendo senza i gradi di capitano/favorito, cosa da non sottovalutare.

ps: non so a te, ma a me dopo dodoci anni non è ancora passata per Varese...


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Tour de Berghem
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Re: Damiano CUNEGO

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 7:17 Io sarei per dare i meriti a Zoncolan
Penso tu intenda Zomegnan :D


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Re: Damiano CUNEGO

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Tour de Berghem ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:20
Beppugrillo ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 7:17 Io sarei per dare i meriti a Zoncolan
Penso tu intenda Zomegnan :D
Certo, però in effetti anche il nome Zoncolan gli si addice visti i percorsi che faceva


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Re: Damiano CUNEGO

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:46
Tour de Berghem ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:20
Beppugrillo ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 7:17 Io sarei per dare i meriti a Zoncolan
Penso tu intenda Zomegnan :D
Certo, però in effetti anche il nome Zoncolan gli si addice visti i percorsi che faceva
Ma quindi non è un refuso, hai fatto apposta ? :cincin:


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Re: Damiano CUNEGO

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Tour de Berghem ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:47
Beppugrillo ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:46
Tour de Berghem ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:20

Penso tu intenda Zomegnan :D
Certo, però in effetti anche il nome Zoncolan gli si addice visti i percorsi che faceva
Ma quindi non è un refuso, hai fatto apposta ? :cincin:
Nono, sono rincoglionito, però poteva andare peggio


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Re: Damiano CUNEGO

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34x27 ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:10 ps: non so a te, ma a me dopo dodoci anni non è ancora passata per Varese...
Anch'io all'epoca, insieme a Di Luca, tifavo Cunego.
Ma a Varese non si poteva rischiare una volata a dieci, dai.
La carta Ballan era indispensabile giocarsela.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Damiano CUNEGO

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Per il Giro direi che il periodo più buio sia stato il periodo 2001-2004.
Gia nel 2005 si intravedevano segni di ripresa,, e la tappa del Finestre fu a tutti gli effetti bellissima
Poi fra alti e bassi si arrivò al giro 2009, dove secondo me, il livello non fu affatto basso. In mezzo Zomegnan ebbe anche qualche colpo di fortuna, come nel 2008, quando l'Astana, esclusa dal Tour, ripiegó in massa sul Giro, dandogli un risalto internazionale e raddrizzando una startlist imbarazzante. L'organizzazione non si fece scrupoli a sostituire in fretta e furia una squadra di terzo piano con l'aquipe di Contador.
Anche il 2007 fu un bel Giro, sicuramente meglio del 2004. Quello che mi colp in quel Giro ì fu la prestazione di Cunego, che sembrava poter giocarsela con i migliori ma arrivava sempre subito dietro, a pochi secondi..
Per me quel Cunego era al livello del 2004, ma I valori in campo erano diversi,, li capii che non avrebbe più fatto un podio nei GT.


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Re: Damiano CUNEGO

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giorgio ricci ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 23:28 Hai ragione. Individualmente quel Cunego poteva valere una top 5 al Tour. Però allora erano corse completamente diverse. Il WT e le nuove mode sui tapponi tappini e altro hanno molto appianato le differenze. In sostanza ora i GT si corrono in modo molto simile, soprattutto per l'approccio, 'globalizzato' dei corrodori.
Beh nel 2011 ci arrivo' nei 5 o giu' di li'..tradito dall'ultima crono, se ricordo bene...e non e' che corressero 4 calzette..


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Re: Damiano CUNEGO

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giorgio ricci ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 10:40 Per il Giro direi che il periodo più buio sia stato il periodo 2001-2004.
Gia nel 2005 si intravedevano segni di ripresa,, e la tappa del Finestre fu a tutti gli effetti bellissima
Poi fra alti e bassi si arrivò al giro 2009, dove secondo me, il livello non fu affatto basso. In mezzo Zomegnan ebbe anche qualche colpo di fortuna, come nel 2008, quando l'Astana, esclusa dal Tour, ripiegó in massa sul Giro, dandogli un risalto internazionale e raddrizzando una startlist imbarazzante. L'organizzazione non si fece scrupoli a sostituire in fretta e furia una squadra di terzo piano con l'aquipe di Contador.
Anche il 2007 fu un bel Giro, sicuramente meglio del 2004. Quello che mi colp in quel Giro ì fu la prestazione di Cunego, che sembrava poter giocarsela con i migliori ma arrivava sempre subito dietro, a pochi secondi..
Per me quel Cunego era al livello del 2004, ma I valori in campo erano diversi,, li capii che non avrebbe più fatto un podio nei GT.
Già 97 (con solo Festina e Kelme come squadre straniere) e 2000 furono imbarazzanti.
E non è che certi giri di Saronni fossero meglio...ma qui andiamo OT.
E' inutile girarci intorno, ed anche se ad alcuni da fastidio sentirlo dire, ma il Giro lo ha salvato il Pro Tour.


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barrylyndon
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Re: Damiano CUNEGO

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Oddio...al Giro ci vennero Hinault..Indurain, Fignon, Lemond con qualche aspettativa prima dei suoi vari incidenti.
Jalabert, Heras,Olano, Zulle...alla fine mancherebbero Delgado,Amstrong,quello vero,e qualcun altro che non ricordo.


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giorgio ricci
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Re: Damiano CUNEGO

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Delgado al Giro venne due volte . Nell'88 e nel 91, entrambe le volte in preparazione al Tour . Fece un ottavo posto senza mettersi mai in luce.
Cunego nel 2011 fece settimo al Tour , poi divenuto sesto con la squalifica di Contador , però corse sempre a ruota e non fu mai protagonista di azioni degne di nota. Forse un attacco telefonato sull'Alpe d'huez.
Il sesto posto del 2012 é frutto dell' azione con De gent ma non fu mai in corsa. Invece per me è un rammarico la Vuelta 2009 , dove avrebbe potuto fare una buona classifica ma ne uscì volontaruamente per vincere una seconda tappa e preparsi per il mondiale. Scelta discutibile per me.
I Giri 97 e 2000 furono imbarazzanti, come quelli totalmente autarchici degli anni di Moser e Saronni, anche se un paio di squadre spagnole reduci dalla Vuelta spesso venivano.


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lemond
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Re: Damiano CUNEGO

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giorgio ricci ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 15:00 Delgado al Giro venne due volte . Nell'88 e nel 91, entrambe le volte in preparazione al Tour . Fece un ottavo posto senza mettersi mai in luce.
Cunego nel 2011 fece settimo al Tour , poi divenuto sesto con la squalifica di Contador , però corse sempre a ruota e non fu mai protagonista di azioni degne di nota. Forse un attacco telefonato sull'Alpe d'huez.
Il sesto posto del 2012 é frutto dell' azione con De gent ma non fu mai in corsa. Invece per me è un rammarico la Vuelta 2009 , dove avrebbe potuto fare una buona classifica ma ne uscì volontaruamente per vincere una seconda tappa e preparsi per il mondiale. Scelta discutibile per me.
I Giri 97 e 2000 furono imbarazzanti, come quelli totalmente autarchici degli anni di Moser e Saronni, anche se un paio di squadre spagnole reduci dalla Vuelta spesso venivano.
Niente da eccepire, solo da aggiungere che quello dell'Alpe d'Huez il Magro lo avrebbe definito (non so l'abbia fatto davvero, perché i Tour li seguo sulla Francia): "lo scatto del morto". :)


Fanno festa i musulmani il venerdì
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Tour de Berghem ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 10:57
giorgio ricci ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 10:40 Per il Giro direi che il periodo più buio sia stato il periodo 2001-2004.
Gia nel 2005 si intravedevano segni di ripresa,, e la tappa del Finestre fu a tutti gli effetti bellissima
Poi fra alti e bassi si arrivò al giro 2009, dove secondo me, il livello non fu affatto basso. In mezzo Zomegnan ebbe anche qualche colpo di fortuna, come nel 2008, quando l'Astana, esclusa dal Tour, ripiegó in massa sul Giro, dandogli un risalto internazionale e raddrizzando una startlist imbarazzante. L'organizzazione non si fece scrupoli a sostituire in fretta e furia una squadra di terzo piano con l'aquipe di Contador.
Anche il 2007 fu un bel Giro, sicuramente meglio del 2004. Quello che mi colp in quel Giro ì fu la prestazione di Cunego, che sembrava poter giocarsela con i migliori ma arrivava sempre subito dietro, a pochi secondi..
Per me quel Cunego era al livello del 2004, ma I valori in campo erano diversi,, li capii che non avrebbe più fatto un podio nei GT.
Già 97 (con solo Festina e Kelme come squadre straniere) e 2000 furono imbarazzanti.
E non è che certi giri di Saronni fossero meglio...ma qui andiamo OT.
E' inutile girarci intorno, ed anche se ad alcuni da fastidio sentirlo dire, ma il Giro lo ha salvato il Pro Tour.
Nel 97 però le squadre italiane erano un pezzo significativo del ciclismo mondiale, prova a vedere quanti italiani facevano il Tour in quegli anni.
Comunque sì, il Pro Tour ha fatto qualcosa, poi il resto l'hanno fatto gli scandali del Tour, che hanno reso meno appetibile la Grande Boucle per qualche edizione, consentendo ampi spazi di recupero.
Come anni prima gli scandali doping ripetuti avevano allontanato tanti stranieri dalla corsa rosa.


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galliano ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 20:53 Sì certo intendevo proprio questo, fu un attacco di squadra, un confronto impossibile per popovich.
Non mettevo in discussione la bontà della vittoria finale di Cunego, anche se fino a quel momento forse il favorito pareva simoni, che, se non erro, cadde nella Crono e da quel momento perse smalto.

Quella vittoria non fu nemmeno un capolavoro tattico perché la squadra di popovich era talmente inferiore che l'ucraino non aveva alcuna possibilità.
Non sto sminuendo Cunego, sto solo rappresentando la realtà.
Eh va benissimo, però Popovych correva da solo anche l'anno prima. Dumoulin patisce la maledizione di correre da solo quasi da sempre...
Non possono andarci di mezzo solo Damianone e Fabione :diavoletto: Almeno loro hanno sfruttato l'occasione dove altri hanno fallito (e non voglio infierire facendo nomi :bll: )
Secondo me a posteriori comunque è stato tutto frutto di una sopravvalutazione di Popovych, che al netto della squadra non ne aveva proprio.
Forse l'unico che aveva capito l'antifona era proprio Simoni, che aveva commentato a fine tappa, con malcelatissima mestizia "è andata come previsto".

Comunque Gibo pagò a mio avviso l'azzardo di una condizione tardiva per essere competitivo al Tour (credeva di poter vincere giusto, in ragione del dominio dell'anno prima)... Direi che da fondista non fu nemmeno aiutato dall'assenza di tapponi nel finale


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nino58 ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 10:38
34x27 ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 9:10 ps: non so a te, ma a me dopo dodoci anni non è ancora passata per Varese...
Anch'io all'epoca, insieme a Di Luca, tifavo Cunego.
Ma a Varese non si poteva rischiare una volata a dieci, dai.
La carta Ballan era indispensabile giocarsela.
E be'... Aggiungerei che senza la carta Ballan anche la storia delle telecronache ne avrebbe significativamente risentito.... BALLAAAAAAAAAN!

No però giustamente nessuno sano di mente con quella superiorità numerica si sarebbe limitato a giocarsi la volata... avendo poi uno che quei numeri ha dimostrato di possederli (vedi Amburgo credo l'anno prima...).
Spiace per Damianone, anche se Ballan effettivamente è sempre stato tra i miei preferiti
giorgio ricci ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 10:40 Anche il 2007 fu un bel Giro, sicuramente meglio del 2004. Quello che mi colp in quel Giro ì fu la prestazione di Cunego, che sembrava poter giocarsela con i migliori ma arrivava sempre subito dietro, a pochi secondi..
Per me quel Cunego era al livello del 2004, ma I valori in campo erano diversi,, li capii che non avrebbe più fatto un podio nei GT.
Secondo me era già regredito , è finito dietro a un Simoni con 3 anni in più sul groppone (ne aveva 36). A parte comunque il valore per la classifica generale aveva perso molta della brillantezza in volata e sugli strappi (poi ok, affrontare Riccò e Di Luca su uno strappo, non è affrontare Figueras e Mcgee... ma il 2004 di Cunego non è solo il Giro 2004)


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Quello del 2004 fu un Giro di tappe brevi con il tradizionale tappone del Gavia e del Mortirolo diviso su due giorni. Detto ciò, è probabile che Cunego avrebbe vinto comunque.

Se non sbaglio, attualmente sono in attività solo due corridori capaci di vincere un GT ed una classica monumento: Nibali e Valverde. Cunego è riuscito in questa impresa, riuscita a pochissimi nel nuovo millennio, e questo fatto da solo gli dona un'aurea di grandezza.


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giorgio ricci ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 20:19 Ognuno ha i suoi colpi di fulmine. Io come primi ricordi inebrianti ho la tappa dello Stelvio al Giro 80 e il lo duale di Sallanches.
Il ricordo di Cunego al Giro 2004 per un neofita é sicuramente importante. Inoltre i media alla ricerca di un nuovo idolo dopo la tragica fine di Pantani pompavano molto il ragazzo, tifando palesemente per lui contro Simoni.
Detto questo il livello di quel Giro fu decisamente basso, Castellano disse isse di non essere riuscito a racimolare 20 squadre di primo livello, infatti parteciparono solo 19 compagini, e molte di seconda fascia.
Sinceramante per me vedere quel Giro dopo i Giri di Indurain e Pantani fu abbastanza deprimente, infatti lo seguii poco, e distrattamente. Le tappe di montagna erano lunghezza juniores,, Gonchar arrivò secondo, ottimo cronoman, buon corridore ma non da podio, e Cioni quarto, mai più in grado neanche lontanamente di ripetere quel risultato
Magari la mia era una percezione sbagliata, forse perché anche da bambino, per vedere il valore di un corridore, facevo riferimento al Tour.
Una cosa che mi sono sempre chiesto è questa: perché in quegli anni c'era così tanta difficoltà a convincere le squadre straniere a venire al giro (non necessariamente con i big, anche con le seconde linee)
Solo Tourcentrismo dovuto all' era Armstrong o anche Castellano stesso comunque non è che ci provò mai più di tanto a convincere? E all'epoca ci si rendeva conto in Italia della mediocrità di quelle startlist o si era un po'con la favola che non ho mai sopportato del "le montagne italiane non sono mica quelle francesi, gli stranieri hanno paura"?
Io ho sempre considerato le due sliding doors positive per il giro il 2005 con il Pro Tour, che con tutti i suoi difetti ha avuto il merito di aver risollevato il Giro,e il 2008, quando venne l'Astana, Menchov ecc. Con il giro che tornò finalmente ad essere un obiettivo vero per gli stranieri, cosa che, anno più, anno meno, tutto sommato sta proseguendo adesso


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nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 16:54 Una cosa che mi sono sempre chiesto è questa: perché in quegli anni c'era così tanta difficoltà a convincere le squadre straniere a venire al giro (non necessariamente con i big, anche con le seconde linee)
Solo Tourcentrismo dovuto all' era Armstrong o anche Castellano stesso comunque non è che ci provò mai più di tanto a convincere? E all'epoca ci si rendeva conto in Italia della mediocrità di quelle startlist o si era un po'con la favola che non ho mai sopportato del "le montagne italiane non sono mica quelle francesi, gli stranieri hanno paura"?
Io ho sempre considerato le due sliding doors positive per il giro il 2005 con il Pro Tour, che con tutti i suoi difetti ha avuto il merito di aver risollevato il Giro,e il 2008, quando venne l'Astana, Menchov ecc. Con il giro che tornò finalmente ad essere un obiettivo vero per gli stranieri, cosa che, anno più, anno meno, tutto sommato sta proseguendo adesso
Secondo me, come ho detto prima, è dipeso tutto dall'escalation di casi più o meno persecutori che hanno riguardato il discorso antidoping:
- giro 99 Campiglio e i veleni che precedettero quella giornata, con i controlli del CONI, ecc
- giro 01 con la giornata di Sanremo
- giro 02 con i casi controversi Garzelli / Simoni

Considerando le code penali che ebbero questi casi io credo che le squadre straniere, che pure avevano dei roster che permettevano di schierare qualche buon atleta anche in Italia, vedessero il correre nel nostro paese come un azzardo.

In Francia c'erano più garanzie nel periodo di Armstrong (quelle che sono saltate dopo il ritiro del texano, permettendo al Giro di rimontare). Alla Vuelta poi diciamo che non c'erano rischi di sorta...


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Beppugrillo ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 21:07
giorgio ricci ha scritto: domenica 19 aprile 2020, 20:19 Ognuno ha i suoi colpi di fulmine. Io come primi ricordi inebrianti ho la tappa dello Stelvio al Giro 80 e il lo duale di Sallanches.
Il ricordo di Cunego al Giro 2004 per un neofita é sicuramente importante. Inoltre i media alla ricerca di un nuovo idolo dopo la tragica fine di Pantani pompavano molto il ragazzo, tifando palesemente per lui contro Simoni.
Detto questo il livello di quel Giro fu decisamente basso, Castellano disse isse di non essere riuscito a racimolare 20 squadre di primo livello, infatti parteciparono solo 19 compagini, e molte di seconda fascia.
Sinceramante per me vedere quel Giro dopo i Giri di Indurain e Pantani fu abbastanza deprimente, infatti lo seguii poco, e distrattamente. Le tappe di montagna erano lunghezza juniores,, Gonchar arrivò secondo, ottimo cronoman, buon corridore ma non da podio, e Cioni quarto, mai più in grado neanche lontanamente di ripetere quel risultato
Magari la mia era una percezione sbagliata, forse perché anche da bambino, per vedere il valore di un corridore, facevo riferimento al Tour.

Comunque in quel momento secondo me pochi di quelli che facevano classifica al Tour avrebbero potuto competere seriamente per il Giro. Del Tour 2004 sicuramente i primi 4 ma poi boh. Mancebo, Leipheimer, anche Sastre, è tutta gente che poteva tranquillamente finire dietro quel Cunego e quel Simoni, anche considerate le differenze di percorso tra Giro e Tour
Era una situazione particolare

Italia aveva una generazione di corridori da GT che, tranne Basso,andava forte solo al Giro
Spagna aveva una generazione di corridori che andava forte soprattutto alla Vuelta anche se qualcuno con risultati migliori al Tour c'era
È vero che seppur con partecipazione mediocre,gli unici "Touristi" di quegli anni che sono convinto avrebbero vinto sicuramente il Giro sé fossero venuti erano Armstrong, Ullrich, Basso, forse Vinokourov
Hamilton venne al giro un anno e non lo vinse nonostante mezzi favoriti Out
Botero in salita nulla di che come Kloden
Azevedo,Sastre,Kloden non erano meglio di Simoni e co.


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eliacodogno ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:03
nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 16:54 Una cosa che mi sono sempre chiesto è questa: perché in quegli anni c'era così tanta difficoltà a convincere le squadre straniere a venire al giro (non necessariamente con i big, anche con le seconde linee)
Solo Tourcentrismo dovuto all' era Armstrong o anche Castellano stesso comunque non è che ci provò mai più di tanto a convincere? E all'epoca ci si rendeva conto in Italia della mediocrità di quelle startlist o si era un po'con la favola che non ho mai sopportato del "le montagne italiane non sono mica quelle francesi, gli stranieri hanno paura"?
Io ho sempre considerato le due sliding doors positive per il giro il 2005 con il Pro Tour, che con tutti i suoi difetti ha avuto il merito di aver risollevato il Giro,e il 2008, quando venne l'Astana, Menchov ecc. Con il giro che tornò finalmente ad essere un obiettivo vero per gli stranieri, cosa che, anno più, anno meno, tutto sommato sta proseguendo adesso
Secondo me, come ho detto prima, è dipeso tutto dall'escalation di casi più o meno persecutori che hanno riguardato il discorso antidoping:
- giro 99 Campiglio e i veleni che precedettero quella giornata, con i controlli del CONI, ecc
- giro 01 con la giornata di Sanremo
- giro 02 con i casi controversi Garzelli / Simoni

Considerando le code penali che ebbero questi casi io credo che le squadre straniere, che pure avevano dei roster che permettevano di schierare qualche buon atleta anche in Italia, vedessero il correre nel nostro paese come un azzardo.

In Francia c'erano più garanzie nel periodo di Armstrong (quelle che sono saltate dopo il ritiro del texano, permettendo al Giro di rimontare). Alla Vuelta poi diciamo che non c'erano rischi di sorta...
Tra l'altro lessi una volta che nel 1999 fu il contrario
A quel Giro venne la più grande "spedizione spagnola" della storia della corsa rosa
Dopo quanto successo l'anno prima al Tour quasi tutti o big spagnoli e le squadre spagnole preferirono il Giro,la stessa tv spagnola so che venne con un grosso impegno (questo fu uno dei motivi per cui per qualche anno vedemmo la Vuelta sulla Rai)


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Re: Damiano CUNEGO

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nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:04 Hamilton venne al giro un anno e non lo vinse nonostante mezzi favoriti Out
Si fece quasi tutto il Giro con una scapola fratturata (cadde nella discesa del Colletto del Moro nella tappa di Limone Piemonte).
E nonostante ciò arrivo secondo :shock:


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Re: Damiano CUNEGO

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nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:04 Era una situazione particolare

Italia aveva una generazione di corridori da GT che, tranne Basso,andava forte solo al Giro
Spagna aveva una generazione di corridori che andava forte soprattutto alla Vuelta anche se qualcuno con risultati migliori al Tour c'era
È vero che seppur con partecipazione mediocre,gli unici "Touristi" di quegli anni che sono convinto avrebbero vinto sicuramente il Giro sé fossero venuti erano Armstrong, Ullrich, Basso, forse Vinokourov
Hamilton venne al giro un anno e non lo vinse nonostante mezzi favoriti Out
Botero in salita nulla di che come Kloden
Azevedo,Sastre,Kloden non erano meglio di Simoni e co.
Per pesare i piazzati di certi Tour, basta dire che Rumsas, reduce dal podio di Parigi, fu sesto al Giro (ed era uno di quei Giri non memorabili)
nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:08 Tra l'altro lessi una volta che nel 1999 fu il contrario
A quel Giro venne la più grande "spedizione spagnola" della storia della corsa rosa
Dopo quanto successo l'anno prima al Tour quasi tutti o big spagnoli e le squadre spagnole preferirono il Giro,la stessa tv spagnola so che venne con un grosso impegno (questo fu uno dei motivi per cui per qualche anno vedemmo la Vuelta sulla Rai)
Grazie, non conoscevo questo dettaglio... Che avvalorerebbe la mia tesi sul perché con quel quadriennio di scandali il livello degli stranieri al Giro sia precipitato...


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Re: Damiano CUNEGO

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Tour de Berghem ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:11
nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:04 Hamilton venne al giro un anno e non lo vinse nonostante mezzi favoriti Out
Si fece quasi tutto il Giro con una scapola fratturata (cadde nella discesa del Colletto del Moro nella tappa di Limone Piemonte).
E nonostante ciò arrivo secondo :shock:
Ricordavo ebbe dei problemi, tanto che Bulbarelli lo tifo tantissimo,non questo
Allora rivaluto la sua posizione


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Re: Damiano CUNEGO

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Tour de Berghem ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:11
nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:04 Hamilton venne al giro un anno e non lo vinse nonostante mezzi favoriti Out
Si fece quasi tutto il Giro con una scapola fratturata (cadde nella discesa del Colletto del Moro nella tappa di Limone Piemonte).
E nonostante ciò arrivo secondo :shock:
Nel suo libro racconta che poi la difficoltà nel finale della tappa di Folgaria era dovuta ad un errore nell'alimentarsi.
(dice anche che quel Giro un po' strano, con il primo giorno di riposo abbastanza presto, gli aveva sballato un po' le cose nella preparazione... ematica :diavoletto: )

Comunque senza le squalifiche di Simoni, Garzelli e Casagrande, quella corsa avrebbe avuto uno sviluppo un po' diverso credo


EDIT: la frattura non era al polso? Corse il Tour successivo mi pare con la scapola fratturata


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Re: Damiano CUNEGO

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nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:08 Dopo quanto successo l'anno prima al Tour quasi tutti o big spagnoli e le squadre spagnole preferirono il Giro,la stessa tv spagnola so che venne con un grosso impegno (questo fu uno dei motivi per cui per qualche anno vedemmo la Vuelta sulla Rai)
la questione televisiva non fu secondaria in quegli anni, ricordo che nel 2002 once e banesto a inizio stagione erano annunciate al giro, ma poi non fu trovato un accordo per la trasmissione della corsa in spagna e rinunciarono a partecipare.


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Re: Damiano CUNEGO

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dietzen ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 18:41
nunziol ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 17:08 Dopo quanto successo l'anno prima al Tour quasi tutti o big spagnoli e le squadre spagnole preferirono il Giro,la stessa tv spagnola so che venne con un grosso impegno (questo fu uno dei motivi per cui per qualche anno vedemmo la Vuelta sulla Rai)
la questione televisiva non fu secondaria in quegli anni, ricordo che nel 2002 once e banesto a inizio stagione erano annunciate al giro, ma poi non fu trovato un accordo per la trasmissione della corsa in spagna e rinunciarono a partecipare.
Nel 1999 ci fu un accordo tra Rai e Tve
Gli spagnoli presero i diritti del Giro per via della numerosa pattuglia spagnola in Italia. Rai in cambio volle la Vuelta perché si era in pieno periodo Pantani quindi una corsa in più garantiva un tot. Inoltre si parlava con insistenza di Pantani alla Vuelta 1999, tanto che fecero un bel percorso per lui. Poi accordo non rinnovato più per via dei pochi spagnoli che venivano al Giro e dei pochi italiani che andavano in Spagna a fare classifica, inoltre almeno in Italia la Vuelta oltre a non avere l'appeal del Tour capita in un periodo "scomodo" perché pieno di eventi (l'ultima Vuelta Rai fu il 2002,con una tappa in differita perché c'era la finale dei Mondiali di volley donne). TVE invece trasmise il Giro 2015 e l'ultima settimana di quello 2008.

Curiosità:Dezan in carriera ha commentato una sola volta la Vuelta, quella del 2000. Ed è stato l'ultimo grande giro da lui commentato


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Re: Damiano CUNEGO

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mi sarebbe piaciuto vedere ULRICH al Giro :bici:


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