Laura Grazioli ha scritto:Credimi, non ho le fette di salame sugli occhi, ma sono stata a Manchester a vedere come lavorano gli inglesi per il Cycling Revolution, e quando è stato a Montichiari, ho anche intervistato McLean (uno storico velocista ora guida tandem per il paraciclismo) e abbiamo parlato della scuola inglese, del loro lavoro, di come hanno creato i centri territoriali su cui lavorano con i ragazzi. Proprio avendone pochi è il loro vantaggio, possono seguirli bene fin da subito, ed usano la multidisciplina quella che sta diventando di moda anche in Italia, peccato 10 anni dopo gli altri.
Mi dici cose su cui concordo pienamente. Ho chiacchierato, fra l'altro, con i ragazzi del team inglese ai mondiali paralimpici del 2009 qua in Italia.
Se guardi i miei post, ti accorgi che il mio discorso è molto articolato e c'è ammirazione per il loro lavoro in pista (insomma è tutto lì scritto).
Come ha detto Winter, la "generazione di fenomeni" è quella della strada, dove l'improvvisazione di un intero movimento è difficile come in pista (dove è nato e si è sviluppato prima). In generale è invece vero che c'è una aspettativa britannica sul ciclismo enorme, come mai ci fu, ribadita a più non posso anche durante gli speciali Bbc dell'ultima World Cup.
Mc Quaid non ha il dono dell'ipocrisia (quando lo fa, l'ipocrita, cade nel ridicolo) ed ha invece quello dell'arroganza. Bene, le sue interviste sono estremamente chiare. Per lui Londra ed il movimento inglese sono un investimento. Che significa che è un qualcosa da tutelare. Conoscendo i metodi Uci è legittimo avere dubbi.
Poi, per cortesia, io lascio fuori sempre gli atleti da questi discorsi, perchè sono l'ultima ruota del carro e, SEMPRE, gli unici a pagare per ipocrisie e decisioni altrui. Pure sulla propria pelle.
Ad ogni buon conto la prestazione odierna di Tiernan Locke è stata STRATOSFERICA
Ps. Bollare una serie di osservazioni su materiali vari (interviste, decisioni, ecc.) come facile "complottismo", mischiando un ragionamento di politica sportiva e non solo, con la mancanza di rispetto per gli atleti mi pare davvero riduttivo. Come ho detto ad altri, io non ho un oggetto di tifo preciso. Non mi perdo in "idolatrate" per gli atleti che incontro. Sembrerò cinico con la politica perchè markettaro, ma ho molto rispetto invece per lo sport e gli atleti. Ripeto "rispetto", senza salamelecchi e soprattutto non vedo il giardino del vicino più verde del mio (scevro sia da invidia che da boria). Non sono nazionalista, ma nemmeno esterofilo fino al masochismo. La vedo come Zome in questo.