pagare per correre
Pagare per correre
l'argomento è noto e stra-noto, e visto che è affiorato nel thread sul ciclomercato (viewtopic.php?f=2&t=5945&p=312549#p312519) tanto vale spostarlo in una discussione ad hoc, visto che non è certo un fenomeno di questa stagione.
lo spunto per riprenderlo in mano è un articolo uscito sul corriere a firma di bonarrigo, che incollo qui sotto.
(sorvoliamo sulla "wendy" per favore, che mi pare l'ennesima gaffe degli articoli di bonarrigo sul corsera, una costante di ogni sua uscita)
da segnalare soprattutto il passaggio sul corridore che si trova in sovrannumero perchè sono subentrati due atleti con uno sponsor più danaroso.
una piccola vicenda che credo basti a stroncare definitivamente ogni idea positiva riguardo al sistema dei "portatori sani di sponsor".
«Ho costruito il mio sogno di diventare ciclista professionista in dieci anni di fatica. Per distruggerlo è bastata una cena di due ore». A fine 2012 il toscano Matteo Mammini, 22 anni, vanta uno dei migliori curriculum tra i dilettanti italiani. Campione nazionale a cronometro, arriva 4° agli Europei e 6° ai Mondiali Under 23 battendo futuri campioni come Domoulin, Navardauskas, Dowsett e Kwiatkowski. Se la cava bene anche nelle corse a tappe.
«Così — racconta — quando un celebre team manager italiano mi ha invitato a cena ho pensato alla svolta. Sapeva tutto di me, mi ha spiegato quanto importanti sarebbero state la mia versatilità e la mia serietà nella sua squadra. Il mio primo contratto da professionista era pronto. Con un dettaglio da sistemare: avrei dovuto tirar fuori io i 50 mila euro dello stipendio». Alla richiesta Mammini restò senza parole. «Rimasi di ghiaccio — spiega — e il manager interpretò a modo suo il mio disagio. Scrisse su un tovagliolo i nomi dei suoi 8-9 atleti che si pagavano lo stipendio, con relativi sponsor: i genitori, uno zio, una piccola azienda, una concessionaria di auto. Se uno cerca trova, disse». Pochi mesi dopo, Mammini lascia il ciclismo. «Ho chiesto 50 mila euro di prestito in banca — racconta — non per correre ma per ristrutturare un bar a Porlezza, sul lago di Lugano. Quello oggi è il mio lavoro. Il ciclismo è un sogno finito malissimo».
Diventare ciclisti professionisti pagandosi lo stipendio da soli. Un fenomeno che in Italia ha raggiunto livelli preoccupanti. Non tra i 35 azzurri che hanno la fortuna di gareggiare nei team di livello World Tour ma tra i 150 che galleggiano tra la seconda serie (team Professional) e il variopinto pianeta delle squadre Continental, una serie C quasi senza regole. Accettare il ricatto, sperando in una vittoria che garantisca un passaggio di serie o per far sopravvivere un sogno o piuttosto un’illusione. Rifiutarlo sapendo che il no si pagherà emigrando all’estero, scendendo di categoria o, come è capitato a Mammini, cambiando lavoro pur avendo qualità per fare bene il mestiere.
Simone Antonini, 24 anni, ha scelto il Belgio: «Ero un ottimo dilettante, in Italia ho ricevuto solo proposte a pagamento. Ho deciso di non accettarle. Corro con un team (la Wendy) che mi ha fatto fare Fiandre e Roubaix. Mi pagano, sono a posto con la coscienza».
Christian Delle Stelle ha galleggiato quattro stagioni in team italiani prima di trovare un posto fisso in Polonia: «In Italia chiedevano 40 mila euro l’anno per correre. E a fronte di 1.700 euro di stipendio, 800 dovevano tornare al team manager in nero. In Polonia sono pagato regolarmente. Se devo pagare per correre vado a lavorare in fabbrica».
In fabbrica — letteralmente — c’è finito C. (l’atleta ha chiesto l’anonimato) ottimo gregario per tre stagioni in un grande team azzurro: «Ero al minimo ma almeno non pagavo — spiega — fino a quando hanno ingaggiato un corridore sponsorizzato dal padre industriale che pagava lo stipendio anche a un amico-gregario del figlio. Uno davvero scarso. Mi hanno fatto fuori anche se avevo un contratto pluriennale».
Come è possibile cacciare un atleta in questo modo? Lo spiega Christian Salvato, segretario dell’Associazione Corridori: «È un fenomeno odioso, che stiamo provando a combattere — riconosce — . L’atleta firma per tre anni, ma firma tre contratti separati di un anno ciascuno, ricevendo la copia solo del primo. Se il team manager vuole liberarsi di lui, straccia le copie degli altri e così risolve il rapporto».
lo spunto per riprenderlo in mano è un articolo uscito sul corriere a firma di bonarrigo, che incollo qui sotto.
(sorvoliamo sulla "wendy" per favore, che mi pare l'ennesima gaffe degli articoli di bonarrigo sul corsera, una costante di ogni sua uscita)
da segnalare soprattutto il passaggio sul corridore che si trova in sovrannumero perchè sono subentrati due atleti con uno sponsor più danaroso.
una piccola vicenda che credo basti a stroncare definitivamente ogni idea positiva riguardo al sistema dei "portatori sani di sponsor".
«Ho costruito il mio sogno di diventare ciclista professionista in dieci anni di fatica. Per distruggerlo è bastata una cena di due ore». A fine 2012 il toscano Matteo Mammini, 22 anni, vanta uno dei migliori curriculum tra i dilettanti italiani. Campione nazionale a cronometro, arriva 4° agli Europei e 6° ai Mondiali Under 23 battendo futuri campioni come Domoulin, Navardauskas, Dowsett e Kwiatkowski. Se la cava bene anche nelle corse a tappe.
«Così — racconta — quando un celebre team manager italiano mi ha invitato a cena ho pensato alla svolta. Sapeva tutto di me, mi ha spiegato quanto importanti sarebbero state la mia versatilità e la mia serietà nella sua squadra. Il mio primo contratto da professionista era pronto. Con un dettaglio da sistemare: avrei dovuto tirar fuori io i 50 mila euro dello stipendio». Alla richiesta Mammini restò senza parole. «Rimasi di ghiaccio — spiega — e il manager interpretò a modo suo il mio disagio. Scrisse su un tovagliolo i nomi dei suoi 8-9 atleti che si pagavano lo stipendio, con relativi sponsor: i genitori, uno zio, una piccola azienda, una concessionaria di auto. Se uno cerca trova, disse». Pochi mesi dopo, Mammini lascia il ciclismo. «Ho chiesto 50 mila euro di prestito in banca — racconta — non per correre ma per ristrutturare un bar a Porlezza, sul lago di Lugano. Quello oggi è il mio lavoro. Il ciclismo è un sogno finito malissimo».
Diventare ciclisti professionisti pagandosi lo stipendio da soli. Un fenomeno che in Italia ha raggiunto livelli preoccupanti. Non tra i 35 azzurri che hanno la fortuna di gareggiare nei team di livello World Tour ma tra i 150 che galleggiano tra la seconda serie (team Professional) e il variopinto pianeta delle squadre Continental, una serie C quasi senza regole. Accettare il ricatto, sperando in una vittoria che garantisca un passaggio di serie o per far sopravvivere un sogno o piuttosto un’illusione. Rifiutarlo sapendo che il no si pagherà emigrando all’estero, scendendo di categoria o, come è capitato a Mammini, cambiando lavoro pur avendo qualità per fare bene il mestiere.
Simone Antonini, 24 anni, ha scelto il Belgio: «Ero un ottimo dilettante, in Italia ho ricevuto solo proposte a pagamento. Ho deciso di non accettarle. Corro con un team (la Wendy) che mi ha fatto fare Fiandre e Roubaix. Mi pagano, sono a posto con la coscienza».
Christian Delle Stelle ha galleggiato quattro stagioni in team italiani prima di trovare un posto fisso in Polonia: «In Italia chiedevano 40 mila euro l’anno per correre. E a fronte di 1.700 euro di stipendio, 800 dovevano tornare al team manager in nero. In Polonia sono pagato regolarmente. Se devo pagare per correre vado a lavorare in fabbrica».
In fabbrica — letteralmente — c’è finito C. (l’atleta ha chiesto l’anonimato) ottimo gregario per tre stagioni in un grande team azzurro: «Ero al minimo ma almeno non pagavo — spiega — fino a quando hanno ingaggiato un corridore sponsorizzato dal padre industriale che pagava lo stipendio anche a un amico-gregario del figlio. Uno davvero scarso. Mi hanno fatto fuori anche se avevo un contratto pluriennale».
Come è possibile cacciare un atleta in questo modo? Lo spiega Christian Salvato, segretario dell’Associazione Corridori: «È un fenomeno odioso, che stiamo provando a combattere — riconosce — . L’atleta firma per tre anni, ma firma tre contratti separati di un anno ciascuno, ricevendo la copia solo del primo. Se il team manager vuole liberarsi di lui, straccia le copie degli altri e così risolve il rapporto».
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
@cauz_ | bidonmagazine.org | confindustrial.noblogs.org
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Re: Pagare per correre
Ohhhh che sarà mai. Il principe ha le sue esigenze ed è giusto che i sudditi corrano per servirlo, pure pagando e promettendo al notaro di non fare le marachelle.
Altrimenti li manda a processo, i criminali.
Altrimenti li manda a processo, i criminali.
Re: Pagare per correre
Sistema odioso mutuato malamente dall'automobilismo e dagli sport motoristici in genere, millemila volte più onerosi del ciclismo, dove i "piloti con la valigia" sono sempre esistiti; la differenza sostanziale è che sulle quattro ruote ricevi per quello che paghi (più o meno ma anche li ci sono i trucchi) e il pilota è uno solo, mentre nel ciclismo hai a che fare con pidocchiosi team manager che con i marchi degli sponsor personali ci si puliscono le terga, perché la maglia è la stessa per tutti i componenti della squadra.
Poi l'Italia è un paese del cavolo dove un giovane laureato che entra in azienda può sperare al massimo 500 euro al mese, mentre lo stesso giovane laureato che si trasferisce in Gran Bretagna per un lavoro simile porta a casa 2000 sterline più un paio di mensilità extra più qualche altro bonus (che sono le stesse cifre che prendeva un giovane laureato nelle stesse aziende italiane una decina di anni fa prima della "crisi").
Ultima annotazione, probabilmente riferita ad una pratica in voga nelle continental:
(Art. 2.17.001 - ......... A UCI continental or women’s team is registered for one year, i.e. from 1st January to 31 December of the same year (registration year).
E se la pratica è in voga tra le professional, perché il manager non viene denunciato all'UCI, visto che i contratti vanno depositati presso l'UCI stessa e non prima del 1° agosto della stagione precedente a quella di validità del contratto?
Poi l'Italia è un paese del cavolo dove un giovane laureato che entra in azienda può sperare al massimo 500 euro al mese, mentre lo stesso giovane laureato che si trasferisce in Gran Bretagna per un lavoro simile porta a casa 2000 sterline più un paio di mensilità extra più qualche altro bonus (che sono le stesse cifre che prendeva un giovane laureato nelle stesse aziende italiane una decina di anni fa prima della "crisi").
Ultima annotazione, probabilmente riferita ad una pratica in voga nelle continental:
Se i manager che si comportano in questo modo meritano di essere presi a calci nel culo, per Salvato il trattamento deve essere lo stesso ma con degli scarponi chiodati. Com'è possibile che il presidente dell'assocorridori non sappia che i contratti stipulati con le continental, così come quelli delle squadre femminili, per le norme UCI sono validi solamente per una stagione fino al massimo al 31 dicembre, perché le licenze delle squadre continental hanno durata annuale? Quanti corridori italiani conoscono questa norma? Sono mai venuti a conoscenza dall'Assocorridori di questa norma?Come è possibile cacciare un atleta in questo modo? Lo spiega Christian Salvato, segretario dell’Associazione Corridori: «È un fenomeno odioso, che stiamo provando a combattere — riconosce — . L’atleta firma per tre anni, ma firma tre contratti separati di un anno ciascuno, ricevendo la copia solo del primo. Se il team manager vuole liberarsi di lui, straccia le copie degli altri e così risolve il rapporto».
(Art. 2.17.001 - ......... A UCI continental or women’s team is registered for one year, i.e. from 1st January to 31 December of the same year (registration year).
E se la pratica è in voga tra le professional, perché il manager non viene denunciato all'UCI, visto che i contratti vanno depositati presso l'UCI stessa e non prima del 1° agosto della stagione precedente a quella di validità del contratto?
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
- Visconte85
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Re: Pagare per correre
Cauz, il problema è su tutto il sistema Italia e nel ciclismo ha trovato campo fertile.
Salvato parla, parla, parla ma queste cose sono note a molti, nell'ambiente tutti sanno ma nessun fa niente. Omertà.
Pratica odiosa che purtroppo nessuno estirperà.
Salvato parla, parla, parla ma queste cose sono note a molti, nell'ambiente tutti sanno ma nessun fa niente. Omertà.
Pratica odiosa che purtroppo nessuno estirperà.
2022: Rund um Koln, Giro t.20, combinata giro
Re: Pagare per correre
grazie cauz mi ero perso questo articolo sconvolgente. Davvero non sapevo che anche nel nostro sport esistesse questa modalità di "ingaggio" diffusa negli ambienti motoristici.
E' un ottimo articolo, apre squarci inquietanti. Come è inquietante, fatelo ripetere anche a me, la gaffe sulla Wendy. Evidentemente una bella figa. A questo si sono ridotti al Corriere, a giornalisti che si occupano di ciclismo non sapendo nulla di ciclismo. A me piaceva Josti, quantomeno era meglio di questi di ultima generazione. E mi piaceva il Corriere che dedicava un'apertura ad ogni classica Monumento, fino a non molti anni fa. Ora ci siamo ridotti a questo. Tra l'altro Bonarrigo di solito non lo mandano nemmeno sul posto a seguire le corse, niente inviati, costano troppo e il ciclismo non tira più. Con Tomaselli non andava tanto meglio: non sapeva nemmeno che il Lombardia è una classica Monumento, per dire.
E' un ottimo articolo, apre squarci inquietanti. Come è inquietante, fatelo ripetere anche a me, la gaffe sulla Wendy. Evidentemente una bella figa. A questo si sono ridotti al Corriere, a giornalisti che si occupano di ciclismo non sapendo nulla di ciclismo. A me piaceva Josti, quantomeno era meglio di questi di ultima generazione. E mi piaceva il Corriere che dedicava un'apertura ad ogni classica Monumento, fino a non molti anni fa. Ora ci siamo ridotti a questo. Tra l'altro Bonarrigo di solito non lo mandano nemmeno sul posto a seguire le corse, niente inviati, costano troppo e il ciclismo non tira più. Con Tomaselli non andava tanto meglio: non sapeva nemmeno che il Lombardia è una classica Monumento, per dire.
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Re: Pagare per correre
l'inchiesta del corriere prosegue.
ecco la seconda parte, cui come al solita va fatta la tara per le solite "bonarrigate".
ecco la seconda parte, cui come al solita va fatta la tara per le solite "bonarrigate".
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- Visconte85
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Re: Pagare per correre
Chissà chi è il ciclista nel giro della nazionale che per svincolarsi e passare nel WT ha dovuto pagare così tanto
2022: Rund um Koln, Giro t.20, combinata giro
Re: Pagare per correre
Guardando le ultime convocazioni:Visconte85 ha scritto:Chissà chi è il ciclista nel giro della nazionale che per svincolarsi e passare nel WT ha dovuto pagare così tanto
Felline, D.Caruso, De Marchi, Visconti, Scarponi, Pozzato, Nocentini, Gatto, Modolo... Mi sembrano questi che sono passati da Pro a WT...
-
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Re: Pagare per correre
Ho trovato questo articolo proprio stamane anche se in versione sintetizzata.cauz. ha scritto:l'inchiesta del corriere prosegue.
ecco la seconda parte, cui come al solita va fatta la tara per le solite "bonarrigate".
Non mi sorprende constatare che accadono queste cose, ma di che cifre stiamo parlando, sì.
Praticamente si paga per lavorare.
Re: Pagare per correre
l'articolo quindi conferma anche quanto scritto nell'altro topic a proposito del perché la cinese Southeast sponsorizzi un team italiano
Re: pagare per correre
Il muro nel ciclismo è crollato grazie al lavoro della nuova Procura generale del Coni (potenziata dal presidente Malagò) che ha approfondito il tema, archiviato due volte dalla disciplinare della Fci.
..hai capito er pedagògo...
Rischiano la radiazione 3 team manager che chiedevano soldi agli atleti : Viviani testimone chiave
...sotto er ponte de baracca...
comunque storia vecchia
http://www.corriere.it/digital-edition/ ... 5rvF.shtml
un prof seguitissimo dal forum 50mila li ha spesi nei bar di Lugano
..ora se rifanno vivi quelli der ciclismo metaffora de la lotta de klasse, stacce....
..hai capito er pedagògo...
Rischiano la radiazione 3 team manager che chiedevano soldi agli atleti : Viviani testimone chiave
...sotto er ponte de baracca...
comunque storia vecchia
http://www.corriere.it/digital-edition/ ... 5rvF.shtml
un prof seguitissimo dal forum 50mila li ha spesi nei bar di Lugano
..ora se rifanno vivi quelli der ciclismo metaffora de la lotta de klasse, stacce....
Re: pagare per correre
I tre manager indagati sono Reverberi, Savio e Citracca
Già che ci siamo chiudiamo anche le squadre così per rimarrà molto nel ciclismo italiano
Bene
Avanti tutta
Già che ci siamo chiudiamo anche le squadre così per rimarrà molto nel ciclismo italiano
Bene
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- Tranchée d'Arenberg
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 13:50
Re: pagare per correre
Dai, però sta pratica è assolutamente medioevale e va estirpata il prima possibile. Non mi par giusto che squadre che partecipano al Giro d'Italia costringano alcuni corridori a pagare per correre. Non sta al mondo sta cosa.Fabruz ha scritto:I tre manager indagati sono Reverberi, Savio e Citracca
Già che ci siamo chiudiamo anche le squadre così per rimarrà molto nel ciclismo italiano
Bene
Avanti tutta
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: pagare per correre
Però è triste vedere che per tirare avanti occorra ricorrere a simili sotterfugi.
Poi bisogna vedere, un conto è dire ho un budget limitato e ti posso ingaggiare solo se mi porti uno sponsor che mi aiuta a far quadrare il bilancio, altro è farsi restituire sottobanco parte dello stipendio o chiedere soldi per presunte liberatorie (un malcostume questo che mi pare diffuso in molti sport, io ho visto casi nel calcio e nel basket e si parlava di ragazzini di 14-14 anni)
Ps chissà se anche Pozzato ridà indietro metà del suo ingaggio
Poi bisogna vedere, un conto è dire ho un budget limitato e ti posso ingaggiare solo se mi porti uno sponsor che mi aiuta a far quadrare il bilancio, altro è farsi restituire sottobanco parte dello stipendio o chiedere soldi per presunte liberatorie (un malcostume questo che mi pare diffuso in molti sport, io ho visto casi nel calcio e nel basket e si parlava di ragazzini di 14-14 anni)
Ps chissà se anche Pozzato ridà indietro metà del suo ingaggio
Re: pagare per correre
ma la cosa più assurda è che la federciclismo abbia archiviato questa vicenda per due volte.poi non è la prima volta che alla southeast succede una cosa del genere vedi caso carretero (portò sponsor e soldi, corse il giro per due volte senza finirlo ed è stato beccato positivo all'epo).il coni deve provvedere di rocco a casa!!!!!!!!sceriffo ha scritto:http://www.corriere.it/sport/16_settemb ... ec72.shtml
Amen
Re: pagare per correre
Brutta storia
è già successo che uno sponsor paghi un corridore per farlo correre
mi vengono in mente due casi
La wilier che pagò per un anno il contratto di Ballan da neopro
e un mecenate francese che fece la stessa cosa con vuillermoz all ag2r
Entrambi i team non si potevano permettere un corridore in più
lo sponsor ha avuto ragione
Qui è diverso..
qui son i team manager che chiedono al ciclista di portare lo sponsor..
non pensavo ci fosse anche reverberi
è già successo che uno sponsor paghi un corridore per farlo correre
mi vengono in mente due casi
La wilier che pagò per un anno il contratto di Ballan da neopro
e un mecenate francese che fece la stessa cosa con vuillermoz all ag2r
Entrambi i team non si potevano permettere un corridore in più
lo sponsor ha avuto ragione
Qui è diverso..
qui son i team manager che chiedono al ciclista di portare lo sponsor..
non pensavo ci fosse anche reverberi
Re: pagare per correre
modolo sul suo profilo facebook ha scritto:
"Siamo proprio nel mondo del perbenismo di sto cazzo. Allora tutti dovrebbero diventare professionisti se no è un mondo del cazzo? No dio santo... Sei forte passi professionista, sei un mediocre fai i dilettanti e basta, vuoi passare comunque per provarci? Paghi. Non vedo cosa ci sia di male o di cosi scandaloso. Tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta "o passo in una pro tour o nulla"."
"Siamo proprio nel mondo del perbenismo di sto cazzo. Allora tutti dovrebbero diventare professionisti se no è un mondo del cazzo? No dio santo... Sei forte passi professionista, sei un mediocre fai i dilettanti e basta, vuoi passare comunque per provarci? Paghi. Non vedo cosa ci sia di male o di cosi scandaloso. Tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta "o passo in una pro tour o nulla"."
2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
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Re: pagare per correre
Conferma per l'ennesima volta che non brilla per intelligenza.Luca90 ha scritto:modolo sul suo profilo facebook ha scritto:
"Siamo proprio nel mondo del perbenismo di sto cazzo. Allora tutti dovrebbero diventare professionisti se no è un mondo del cazzo? No dio santo... Sei forte passi professionista, sei un mediocre fai i dilettanti e basta, vuoi passare comunque per provarci? Paghi. Non vedo cosa ci sia di male o di cosi scandaloso. Tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta "o passo in una pro tour o nulla"."
Che discorso del cazzo, ma veramente.
Re: pagare per correre
Eh si, magari fra qualche anno potrebbe toccare anche a lui, non glielo auguromatteo9502 ha scritto:Conferma per l'ennesima volta che non brilla per intelligenza.Luca90 ha scritto:modolo sul suo profilo facebook ha scritto:
"Siamo proprio nel mondo del perbenismo di sto cazzo. Allora tutti dovrebbero diventare professionisti se no è un mondo del cazzo? No dio santo... Sei forte passi professionista, sei un mediocre fai i dilettanti e basta, vuoi passare comunque per provarci? Paghi. Non vedo cosa ci sia di male o di cosi scandaloso. Tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta "o passo in una pro tour o nulla"."
Che discorso del cazzo, ma veramente.
Re: pagare per correre
ho appena letto il post di modolo e vi devo dire che scritto da un professionista mi fatto letteralmente girare i coglioni (scusate) in particolar modo l'ultima riga e mezza "tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta o passo in una pro tour o nulla". ma scusa ma pensare di andare in una continental non farebbe male?? se azzecchi la stagione buona puoi passare in una professional o wt, lo stipendio non sarà elevato ma a fine mese ci potresti arrivare.Luca90 ha scritto:modolo sul suo profilo facebook ha scritto:
"Siamo proprio nel mondo del perbenismo di sto cazzo. Allora tutti dovrebbero diventare professionisti se no è un mondo del cazzo? No dio santo... Sei forte passi professionista, sei un mediocre fai i dilettanti e basta, vuoi passare comunque per provarci? Paghi. Non vedo cosa ci sia di male o di cosi scandaloso. Tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta "o passo in una pro tour o nulla"."
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Re: pagare per correre
Stendiamo un velo pietoso che è meglio....Luca90 ha scritto:modolo sul suo profilo facebook ha scritto:
"Siamo proprio nel mondo del perbenismo di sto cazzo. Allora tutti dovrebbero diventare professionisti se no è un mondo del cazzo? No dio santo... Sei forte passi professionista, sei un mediocre fai i dilettanti e basta, vuoi passare comunque per provarci? Paghi. Non vedo cosa ci sia di male o di cosi scandaloso. Tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta "o passo in una pro tour o nulla"."
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
Re: pagare per correre
E' l'italietta.Tranchée d'Arenberg ha scritto:Dai, però sta pratica è assolutamente medioevale e va estirpata il prima possibile. Non mi par giusto che squadre che partecipano al Giro d'Italia costringano alcuni corridori a pagare per correre. Non sta al mondo sta cosa.Fabruz ha scritto:I tre manager indagati sono Reverberi, Savio e Citracca
Già che ci siamo chiudiamo anche le squadre così per rimarrà molto nel ciclismo italiano
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Poi ci lamentiamo se tutto si affossa.
- Visconte85
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Re: pagare per correre
l'aspetto più brutto e negativo è che la Federazione presieduta dal baffo ha archiviato per ben due volte questa faccenda.
Penso che in un mondo normale le dimissioni sarebbero arrivate in un amen....
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- Maìno della Spinetta
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 15:53
Re: pagare per correre
Sono ignorante in materia, perché rischiano il deferimento? Che norma è violata?Mr. MM ha scritto:E' l'italietta.Tranchée d'Arenberg ha scritto:Dai, però sta pratica è assolutamente medioevale e va estirpata il prima possibile. Non mi par giusto che squadre che partecipano al Giro d'Italia costringano alcuni corridori a pagare per correre. Non sta al mondo sta cosa.Fabruz ha scritto:I tre manager indagati sono Reverberi, Savio e Citracca
Già che ci siamo chiudiamo anche le squadre così per rimarrà molto nel ciclismo italiano
Bene
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Poi ci lamentiamo se tutto si affossa.
Formula 1, calcio... Mica succede solo nel ciclismo.
E poi altro che Italietta... Ma che ca..o dici? So per certo che diverse Law School americane, almeno una top ten e una top 30 in cui ho lavorato, nella crisi del settore USA stanno pagando studi legali per mantenere alto il tasso di occupazione dei loro laureati. Italietta? O è semplicemente sapere stare al mondo? Ma dove c'è scritto che uno deve passare pro "per meriti sportivi"? Più grave è un professore assunto all'Université de XXXXX perché figlio dellamministratore delegato del più grande donatore dell'Ateneo (una banca svizzera molto nota), perché si tratta di un'università pubblica, ma le squadre ciclistiche sono private... Il problema è dello sponsor principale che si trova in casa uno scarso, mica del CONI
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
- jerrydrake
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- Iscritto il: venerdì 10 dicembre 2010, 12:14
Re: pagare per correre
E il terremoto, le guerre, la fame nel mondo sono ancora più gravi! Ma cosa c'entrano gli esempi che hai portato? Qui si parla di un datore di lavoro che per stare dentro le regole dell'UCI deve garantire un salario minimo e invece di farlo chiede soldi ai suoi atleti. Non c'è alcun rispetto delle regole e c'è lo sfruttamento dei lavoratori. Che poi in Italia e nel Mondo ci siano soprusi ancora peggiori non fa testo nell'ambito di questo problema. Non si risollevano di certo le sorti del ciclismo italiano proponendo un sistema di amatori che si autopagano contro i professionisti ben pagati delle squadre straniere. Se verranno provate le colpe dei nostri DS che vengano mandati a casa e si cerchino un altro lavoro (e poi vediamo cosa ne penseranno quando gli verranno chiesti tanti eurini per lavorare). Bisogna dire NO sempre e comunque alla violazione dei diritti sul lavoro.Maìno della Spinetta ha scritto:Sono ignorante in materia, perché rischiano il deferimento? Che norma è violata?
Formula 1, calcio... Mica succede solo nel ciclismo.
E poi altro che Italietta... Ma che ca..o dici? So per certo che diverse Law School americane, almeno una top ten e una top 30 in cui ho lavorato, nella crisi del settore USA stanno pagando studi legali per mantenere alto il tasso di occupazione dei loro laureati. Italietta? O è semplicemente sapere stare al mondo? Ma dove c'è scritto che uno deve passare pro "per meriti sportivi"? Più grave è un professore assunto all'Université de XXXXX perché figlio dellamministratore delegato del più grande donatore dell'Ateneo (una banca svizzera molto nota), perché si tratta di un'università pubblica, ma le squadre ciclistiche sono private... Il problema è dello sponsor principale che si trova in casa uno scarso, mica del CONI
Re: pagare per correre
la natura dello sport pro non è così chiara come sembra. è un lavoro? un divertimento? una cosa in cui si rischia la vita? una sinecura? a seconda delle situazioni e della parte contrattuale coinvolta cambia la percezione di che cosa sia voler dire, nel caso, correre su una bici ed essere pagato.
se è un lavoro ci si dovrebbe attenere alle regole contrattuali in modo occhiuto, quindi in ordine sparso il ricorso al doping è vietatissimo, uguale il ricorso ai premi in nero, ai tagli di corsia, e alle corse sotto la pioggia a tre gradi e via fino a qualsiasi violazione dello statuto dei lavoratori.
se è un divertimento retribuito in cui quelli che fanno parte del circo giocano la partita a modo loro è un'altra questione.
si sta in mezzo.
pagare per correre? probabilmente si è sempre fatto a colpi di retrodazione. ora che i soldi sono meno probabilmente escono le magagne.
se è un lavoro ci si dovrebbe attenere alle regole contrattuali in modo occhiuto, quindi in ordine sparso il ricorso al doping è vietatissimo, uguale il ricorso ai premi in nero, ai tagli di corsia, e alle corse sotto la pioggia a tre gradi e via fino a qualsiasi violazione dello statuto dei lavoratori.
se è un divertimento retribuito in cui quelli che fanno parte del circo giocano la partita a modo loro è un'altra questione.
si sta in mezzo.
pagare per correre? probabilmente si è sempre fatto a colpi di retrodazione. ora che i soldi sono meno probabilmente escono le magagne.
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Re: pagare per correre
complimenti a bonarrigo.
sai però quanta gente che non valeva politicamente nulla che è stata gonfiata come un palloncino dal giornale su cui scrive bonarrigo per ragioni che mi sfuggono ma che potrebbero essere:
appalti; appalti; appalti; incentivi; sussidi; sussidi; sussidi; riverginatura morale a gente che non era mai stata vergine (esempio tipo: abbiamo acceso un faro su mediobanca, poi l'abbiamo ripuntato sui socialisti che fa più ladro). chi era la parte debole del caso?
mah, e chi lo sa.
voglio dire: viviamo in un mondo dove nessuno fa niente per niente, e quelli che fanno qualcosa per niente molte volte hanno pure un ego smisurato
sai però quanta gente che non valeva politicamente nulla che è stata gonfiata come un palloncino dal giornale su cui scrive bonarrigo per ragioni che mi sfuggono ma che potrebbero essere:
appalti; appalti; appalti; incentivi; sussidi; sussidi; sussidi; riverginatura morale a gente che non era mai stata vergine (esempio tipo: abbiamo acceso un faro su mediobanca, poi l'abbiamo ripuntato sui socialisti che fa più ladro). chi era la parte debole del caso?
mah, e chi lo sa.
voglio dire: viviamo in un mondo dove nessuno fa niente per niente, e quelli che fanno qualcosa per niente molte volte hanno pure un ego smisurato
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Re: pagare per correre
jerrydrake ha scritto: Bisogna dire NO sempre e comunque alla violazione dei diritti sul lavoro.
secondo me qui i diritti sul lavoro non c'entrano un beneamato nulla
si sta parlando dell'ego personale di determinati atleti che pur non essendo all'altezza decidono di pagare per provarci e di squadre che per tirare avanti devono abbassarsi a questi mezzi
confondere il lavoratore che per sopravvivere lui e la sua famiglia accetta soprusi dal suo datore di lavoro con questo mi pare assurdo e persino poco rispettoso
e cmq in generale su Modolo: non sono splendidi i modi con cui ha esposto il suo pensiero e probabilmente ha torto sotto l'aspetto legale vigente, però francamente il suo discorso non fa una piega
la cosa che se mai mi preoccupa è il deterioramento delle società ciclistiche italiane, talmente in difficoltà nella ricerca di sponsor e soldi per sopravvivere da arrivare a questo
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Re: pagare per correre
Quindi di preciso chi è che può passare pro """""avendo il lusso""""" di essere pagato? Solo i campioni? I gregari alla fine sono scarsi, è giusto che si paghino da soli lo stipendio.
Perchè qui non si sta parlando di pippe che vogliono passare, alcuni dei nomi fatti sono quelli di Matteo Mammini (uno che qualcosina negli under aveva fatto) e Marco Coledan. Sono corridori che tra i pro ci stanno/ci sarebbero stati alla grande.
Onestamente è allucinante vedere come tanta gente continui a difendere un sistema del genere. C'è di peggio? Certo. Ciò non toglie che si sta parlando di una situazione schifosa ed è giusto che i diretti interessati paghino.
Perchè qui non si sta parlando di pippe che vogliono passare, alcuni dei nomi fatti sono quelli di Matteo Mammini (uno che qualcosina negli under aveva fatto) e Marco Coledan. Sono corridori che tra i pro ci stanno/ci sarebbero stati alla grande.
Onestamente è allucinante vedere come tanta gente continui a difendere un sistema del genere. C'è di peggio? Certo. Ciò non toglie che si sta parlando di una situazione schifosa ed è giusto che i diretti interessati paghino.
Re: pagare per correre
Conferma per l'ennesima volta che non brilla per intelligenza.Theakston ha scritto:matteo9502 ha scritto:Luca90 ha scritto:modolo sul suo profilo facebook ha scritto:
"Siamo proprio nel mondo del perbenismo di sto cazzo. Allora tutti dovrebbero diventare professionisti se no è un mondo del cazzo? No dio santo... Sei forte passi professionista, sei un mediocre fai i dilettanti e basta, vuoi passare comunque per provarci? Paghi. Non vedo cosa ci sia di male o di cosi scandaloso. Tra l'altro andava di moda dire davanti ad una proposta "o passo in una pro tour o nulla"."
Che discorso del cazzo, ma veramente.[/quote
Ot scusa una curiosità, come mai quel nickname cayn jack ?
- Tranchée d'Arenberg
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Re: pagare per correre
Condivido. In pratica Modolo ha dato del mediocre, non meritevole di passare tra i pro, al suo ex compagno Coledan, corridore assolutamente valido e che infatti oggi corre per una signora squadra...matteo9502 ha scritto:Quindi di preciso chi è che può passare pro """""avendo il lusso""""" di essere pagato? Solo i campioni? I gregari alla fine sono scarsi, è giusto che si paghino da soli lo stipendio.
Perchè qui non si sta parlando di pippe che vogliono passare, alcuni dei nomi fatti sono quelli di Matteo Mammini (uno che qualcosina negli under aveva fatto) e Marco Coledan. Sono corridori che tra i pro ci stanno/ci sarebbero stati alla grande.
Onestamente è allucinante vedere come tanta gente continui a difendere un sistema del genere. C'è di peggio? Certo. Ciò non toglie che si sta parlando di una situazione schifosa ed è giusto che i diretti interessati paghino.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: pagare per correre
Tranchée d'Arenberg ha scritto:Condivido. In pratica Modolo ha dato del mediocre, non meritevole di passare tra i pro, al suo ex compagno Coledan, corridore assolutamente valido e che infatti oggi corre per una signora squadra...matteo9502 ha scritto:Quindi di preciso chi è che può passare pro """""avendo il lusso""""" di essere pagato? Solo i campioni? I gregari alla fine sono scarsi, è giusto che si paghino da soli lo stipendio.
Perchè qui non si sta parlando di pippe che vogliono passare, alcuni dei nomi fatti sono quelli di Matteo Mammini (uno che qualcosina negli under aveva fatto) e Marco Coledan. Sono corridori che tra i pro ci stanno/ci sarebbero stati alla grande.
Onestamente è allucinante vedere come tanta gente continui a difendere un sistema del genere. C'è di peggio? Certo. Ciò non toglie che si sta parlando di una situazione schifosa ed è giusto che i diretti interessati paghino.
il caso Coledan per quanto leggo non c'entra, lui aveva uno stipendio ed era pagato per correre, si parla sostanzialmente di una penale nel contratto in caso di cambio squadra, cosa purtroppo molto frequente nel calcio giovanile
è cosa diversa se hanno scritto in modo corretto
Re: pagare per correre
A parte che a me "che ca..o dici", non me lo devi dire, per cortesia. E tienilo a mente. Stop.Maìno della Spinetta ha scritto:O è semplicemente sapere stare al mondo?Mr. MM ha scritto:E' l'italietta.Tranchée d'Arenberg ha scritto:Dai, però sta pratica è assolutamente medioevale e va estirpata il prima possibile. Non mi par giusto che squadre che partecipano al Giro d'Italia costringano alcuni corridori a pagare per correre. Non sta al mondo sta cosa.
Poi ci lamentiamo se tutto si affossa.
Quindi, secondo te se tu sei un genio nel tuo campo, ma io ho i soldi per scavalcarti, va bene così, tutto ok, io so stare al mondo.
Buon per te.
Io dico: è un mondo di merda.
E' il datore di lavoro che si deve assumere il rischio di impresa e sbattersi per cercare i soldi per mandare avanti la sua attività, ingaggiando gli impiegati migliori (e pagandoli).
Tutto il resto è fuffa (e violazione dei diritti dei lavoratori).
Re: pagare per correre
ancora con sta cosa dei lavoratori?Mr. MM ha scritto:
E' il datore di lavoro che si deve assumere il rischio di impresa e sbattersi per cercare i soldi per mandare avanti la sua attività, ingaggiando gli impiegati migliori (e pagandoli).
Tutto il resto è fuffa (e violazione dei diritti dei lavoratori).
qui è il "lavoratore" che volontariamente paga il datore di lavoro per rubare il posto ad uno che se lo merita
quindi ammesso che tutta questa questione sia marcia
i due beneficiari e truffatori sono in questo caso "lavoratore" e datore di lavoro... entrambi
non c'è uno dei due che sfrutta l'altro
entrambi fregano uno più meritevole
Re: pagare per correre
Non fa una piega perché parte dal presupposto di un mondo lineare dove sei premiato in proporzione a quanto sei meritevole.nime ha scritto:e cmq in generale su Modolo: non sono splendidi i modi con cui ha esposto il suo pensiero e probabilmente ha torto sotto l'aspetto legale vigente, però francamente il suo discorso non fa una piega
Quindi se ti chiedono di procurarti lo stipendio da te - e di farlo passare per pagato da loro - è evidentemente perché sei un
mediocre che vuol passare tra gli "eletti" per capriccio pur non avendone i requisiti.
Una rappresentazione lineare del mondo va benone se si vogliono fare ragionamenti senza una piega, e senza doversi
sforzare troppo... ma forse è un po' troppo semplificata.
Re: pagare per correre
Una curiosità, non per giustificare la situazione specifica: se il datore di lavoro avesse i soldi per ingaggiare 13 impiegati, ma la sua ditta non può averne meno di 16: sarebbe giustificabile assumere tre impiegati a "costo zero" e che permettano agli altri 13 di lavorare?Mr. MM ha scritto: E' il datore di lavoro che si deve assumere il rischio di impresa e sbattersi per cercare i soldi per mandare avanti la sua attività, ingaggiando gli impiegati migliori (e pagandoli).
Re: pagare per correre
ma si ovviamente è tutto estremamente più complicato, concordo, perchè qui il punto di partenza è che non ci sono soldi e l'asticella si è alzata...Ste ha scritto:.. ma forse è un po' troppo semplificata.
il rapporto domanda e offerta (di corridori) è estremamente sbilanciato in questo momento in italia e corridori che anni fa sarebbero passati pro tranquillamente oggi hanno spazi minori e le società per sopravvivere ed alcuni corridori per gareggiare arrivano a situazioni come quelle che leggiamo
uno schifo,
ma non è che adesso queste società sono allora il demonio assoluto e il male del ciclismo
perchè se leggo frasi tipo "se non sanno assumersi i rischi che chiudano" riferito alle società allora si che si finisce negli estremi del semplificato e superficiale
Re: pagare per correre
Cosa che rende ancora più curioso il fatto che un 'meritevole' senta il bisogno di dare pubblicamente l'approvazionenime ha scritto:ancora con sta cosa dei lavoratori?Mr. MM ha scritto:
E' il datore di lavoro che si deve assumere il rischio di impresa e sbattersi per cercare i soldi per mandare avanti la sua attività, ingaggiando gli impiegati migliori (e pagandoli).
Tutto il resto è fuffa (e violazione dei diritti dei lavoratori).
qui è il "lavoratore" che volontariamente paga il datore di lavoro per rubare il posto ad uno che se lo merita
quindi ammesso che tutta questa questione sia marcia
i due beneficiari e truffatori sono in questo caso "lavoratore" e datore di lavoro... entrambi
non c'è uno dei due che sfrutta l'altro
entrambi fregano uno più meritevole
alla cosa e di tacciare come "perbenisti del c...o" quelli che non l'approvano.
Non sarà il mondo del lavoro in senso stretto, ma ci somiglia davvero tanto...
-
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Re: pagare per correre
Questo sistema esiste in molti sport.
Purtroppo in un ciclismo come quello italiano dove non girano tanti soldi come una volta le squadre sono selettive e non hanno tempo per investire tempo e soldi nella maturazione di un ciclista giovane.
Stabilire il confine tra ciò che è un reato e ciò che non lo è, francamente è difficile.
1 Pago per avere un'opportunità di correre/lavoro: reato senz'ombra di dubbio.
2 Porto uno sponsor e con quei soldi lo sponsor mi paga l'ingaggio: siamo ai limiti
3 Io sono un corridore forte e mio fratello è una pippa però dovete ingaggiare anche mio fratello scarso? Somiglia all'ipotesi 1 o all'ipotesi 2?
Purtroppo in un ciclismo come quello italiano dove non girano tanti soldi come una volta le squadre sono selettive e non hanno tempo per investire tempo e soldi nella maturazione di un ciclista giovane.
Stabilire il confine tra ciò che è un reato e ciò che non lo è, francamente è difficile.
1 Pago per avere un'opportunità di correre/lavoro: reato senz'ombra di dubbio.
2 Porto uno sponsor e con quei soldi lo sponsor mi paga l'ingaggio: siamo ai limiti
3 Io sono un corridore forte e mio fratello è una pippa però dovete ingaggiare anche mio fratello scarso? Somiglia all'ipotesi 1 o all'ipotesi 2?
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Re: pagare per correre
Da persona esterna al mondo dello sport agonistico sarei curioso di sapere meglio il "profilo" dei corridori che si prestano a questo: cosa li spinge a farlo?
Sono venticinquenni disperati dopo aver dedicato al ciclismo tutta la vita, che non sanno che altro fare e sono pronti a grossi sacrifici per avere un'ultima opportunità sperando di rientrare negli anni successivi? (come in ogni ambito esiste l'orribile fenomeno dei lavoratori praticamente gratis che accettano solo per poter mettere qualcosa nel curriculum)
Sono ragazzi di famiglie benestanti che possono permettersi di non lavorare e a cui il paparino compra un posto da ciclista "professionista"? (dei Carretero in minore insomma)
Sono nomi mediocri imposti da sponsor che vogliono qualcuno del loro paesino? (un po' come le quadre che tesserano asiatici improbabili)
E inoltre: ci sono risorse per creare un sistema più sano e corretto o fermare questo scempio richiede di azzerare completamente il ciclismo italiano?
Sono venticinquenni disperati dopo aver dedicato al ciclismo tutta la vita, che non sanno che altro fare e sono pronti a grossi sacrifici per avere un'ultima opportunità sperando di rientrare negli anni successivi? (come in ogni ambito esiste l'orribile fenomeno dei lavoratori praticamente gratis che accettano solo per poter mettere qualcosa nel curriculum)
Sono ragazzi di famiglie benestanti che possono permettersi di non lavorare e a cui il paparino compra un posto da ciclista "professionista"? (dei Carretero in minore insomma)
Sono nomi mediocri imposti da sponsor che vogliono qualcuno del loro paesino? (un po' come le quadre che tesserano asiatici improbabili)
E inoltre: ci sono risorse per creare un sistema più sano e corretto o fermare questo scempio richiede di azzerare completamente il ciclismo italiano?
- Maìno della Spinetta
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Re: pagare per correre
Secondo me gli esempi centrano perché hai un soggetto interessato perché paga qualcuno per fare lavorare un altro. Portare uno sponsor, azienda di famiglia, per farsi pagare.jerrydrake ha scritto:E il terremoto, le guerre, la fame nel mondo sono ancora più gravi! Ma cosa c'entrano gli esempi che hai portato? Qui si parla di un datore di lavoro che per stare dentro le regole dell'UCI deve garantire un salario minimo e invece di farlo chiede soldi ai suoi atleti. Non c'è alcun rispetto delle regole e c'è lo sfruttamento dei lavoratori. Che poi in Italia e nel Mondo ci siano soprusi ancora peggiori non fa testo nell'ambito di questo problema. Non si risollevano di certo le sorti del ciclismo italiano proponendo un sistema di amatori che si autopagano contro i professionisti ben pagati delle squadre straniere. Se verranno provate le colpe dei nostri DS che vengano mandati a casa e si cerchino un altro lavoro (e poi vediamo cosa ne penseranno quando gli verranno chiesti tanti eurini per lavorare). Bisogna dire NO sempre e comunque alla violazione dei diritti sul lavoro.Maìno della Spinetta ha scritto:Sono ignorante in materia, perché rischiano il deferimento? Che norma è violata?
Formula 1, calcio... Mica succede solo nel ciclismo.
E poi altro che Italietta... Ma che ca..o dici? So per certo che diverse Law School americane, almeno una top ten e una top 30 in cui ho lavorato, nella crisi del settore USA stanno pagando studi legali per mantenere alto il tasso di occupazione dei loro laureati. Italietta? O è semplicemente sapere stare al mondo? Ma dove c'è scritto che uno deve passare pro "per meriti sportivi"? Più grave è un professore assunto all'Université de XXXXX perché figlio dellamministratore delegato del più grande donatore dell'Ateneo (una banca svizzera molto nota), perché si tratta di un'università pubblica, ma le squadre ciclistiche sono private... Il problema è dello sponsor principale che si trova in casa uno scarso, mica del CONI
Sfruttamento dei lavoratori è un concetto che non c'entra nulla, lasciamolo stare dai, siamo seri.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
Re: pagare per correre
Un conto è avere uno sponsor che paga per me.
Un conto è essere un povero laureato che viene pagato 300 euro per essere sfruttato per cinquanta ore la settimana.
Ben diverso è che nel momento del colloquio di lavoro il mio datore mi sussurri nell'orecchio che la condizione per essere assunto è che poi i 300 euro li vuole indietro e mi fa l'occhiolino quando firmo.
E questo non sta ne in cielo ne in terra, non può essere accettato ed è questo che in succede! E' al pari di quelli che chiedono prestazioni sessuali in cambio di lavoro, una violazione dei diritti dei lavoratori bella e buona!
Un conto è essere un povero laureato che viene pagato 300 euro per essere sfruttato per cinquanta ore la settimana.
Ben diverso è che nel momento del colloquio di lavoro il mio datore mi sussurri nell'orecchio che la condizione per essere assunto è che poi i 300 euro li vuole indietro e mi fa l'occhiolino quando firmo.
E questo non sta ne in cielo ne in terra, non può essere accettato ed è questo che in succede! E' al pari di quelli che chiedono prestazioni sessuali in cambio di lavoro, una violazione dei diritti dei lavoratori bella e buona!
Re: pagare per correre
Anche secondo me è un po' forzato parlare di sfruttamento dei lavoratori, però non credo che sia fuori luogo parlareMaìno della Spinetta ha scritto:Secondo me gli esempi centrano perché hai un soggetto interessato perché paga qualcuno per fare lavorare un altro. Portare uno sponsor, azienda di famiglia, per farsi pagare.
Sfruttamento dei lavoratori è un concetto che non c'entra nulla, lasciamolo stare dai, siamo seri.
invece di distorsioni dei meccanismi di accesso alle posizioni migliori nella società, o semplicemente alle opportunità,
ed avere qualche perplessità a riguardo. Non solo in termini di 'giustizia' (giustezza?) verso i singoli ma anche per quel
che riguarda l'interesse del sistema nel suo complesso. Insomma, il rischio concreto di certe pratiche è che magari
abbiamo un Pietro Sagani in erba (con passaporto italiano) e questo finisce a fare il manovale perché non può o non
vuole adeguarsi, mentre a fare le corse con la tutina sgargiante ci va il Pinco Pallino figlio del Megadirettore. I posti sono
pochi... Poi le corse non le segue più nessuno perché Pinco Pallino sarà anche un bravo ragazzo che fatica e fa sacrifici,
ma non è la stessa cosa, gli sponsor che vogliono promuovere prodotti invece che figli scappano, diminuiscono i soldi, le
società per stare a galla devono ricorrere sempre più a metodi simili, e via dicendo (circoli viziosi, insomma...).
- Maìno della Spinetta
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 15:53
Re: pagare per correre
Il sesso riguarda la dignità di una persona. Non centra coi soldi, che fanno invece parte del modo legittimo che la società contemporanea si è data per organizzarsi. Darla via è vietato. Pagare no. Uno sa che facendo un MBA in Bocconi farà uno stage pagato in una grossa azienda. È immorale perché la retta della Bocconi è alta e serve anche a "comprare" stage pagati in aziende partner? Oppure i modi di avere accesso in un mercato iperselettivo sono tanti? Se un dilettante porta come sponsor l'azienda dello zio (dagli articoli sembra questo uno dei casi terribili in gioco), e si gioca un paio d'anni per farcela, ma che c'è di male? Ma che sfruttamento è? Quella stessa persona può cercarsi un altro lavoro, senza cercare prima di sfondare in un mercato iper selettivo come quello del ciclismo professionistico. Vuoi lavorare in Goldman? O sei il migliore, oppure strapaghi un master e cerchi di farci uno stage e farti notare. Non è perbenismo, non è Modolo, è che è difficile entrare in certi ambienti. Il ciclismo pro è uno dei questi. Se poi questo per voi è paragonabile alla prostituzione e a minatori con 60 ore di turno settimanali liberi di crederlo...Stylus ha scritto:Un conto è avere uno sponsor che paga per me.
Un conto è essere un povero laureato che viene pagato 300 euro per essere sfruttato per cinquanta ore la settimana.
Ben diverso è che nel momento del colloquio di lavoro il mio datore mi sussurri nell'orecchio che la condizione per essere assunto è che poi i 300 euro li vuole indietro e mi fa l'occhiolino quando firmo.
E questo non sta ne in cielo ne in terra, non può essere accettato ed è questo che in succede! E' al pari di quelli che chiedono prestazioni sessuali in cambio di lavoro, una violazione dei diritti dei lavoratori bella e buona!
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: pagare per correre
Sai mi piace il ciclismo un po' naif, forse più del modello world tour, mi ha colpito questo inglese che era capitato a correre in Portogallo (all'epoca non c'era Sky, per fortuna , e i britannici erano un po' ai margini), avevo letto che prima dei Wiggins e Froome era l'unico inglese ad avere vinto una corsa di tre settimane (la Volta a Portugal di un tempo).... Fine OTnoel ha scritto:
Ot scusa una curiosità, come mai quel nickname cayn jack ?
Chissà se anche lui pagava per correre?
ps: se Froome a fine carriera va a lottare per vincere il Giro del Portogallo diventa un idolo
Re: pagare per correre
Tornando in tema, non è che te lo ordina il dottore di fare una squadra professionistica se se non hai i soldi per pagare i corridori, oppure invece che 20 atleti ne fai una da 12-14 (quella del minimo di 16 è proprio una c....ata dell'Uci, una volta si potevano fare formazioni dignitose con una dozzina di atleti) .
Altrimenti ci sono le Continental che mi pare siano considerate dalla federazione italiana società dilettantistiche dove quindi non si è tenuti a garantire alcuno stipendio, ignoro se alcuni dei loro corridori abbiano un contratto da pro e altri invece no. Quindi con le Continental si è in qualche modo legalizzato il far west, ma se si vuole stare con una squadra tra i professionisti è giusto rispettare le regole e pagare gli stipendi.
A questo punto mi pongo ul dubbio se non fosse meglio che l'Uci invece di questo sottobosco di squadrette avesse conservato un terreno per un certo numero di squadre pro (non solo World tour) e per il resto reso le corse minori open, aperte a dilettanti, selezioni nazionali o regionali o corridori individuali, permettendo ai migliori dilettanti o ai prof disoccupati di avere una chance senza dover pagare mazzette
Altrimenti ci sono le Continental che mi pare siano considerate dalla federazione italiana società dilettantistiche dove quindi non si è tenuti a garantire alcuno stipendio, ignoro se alcuni dei loro corridori abbiano un contratto da pro e altri invece no. Quindi con le Continental si è in qualche modo legalizzato il far west, ma se si vuole stare con una squadra tra i professionisti è giusto rispettare le regole e pagare gli stipendi.
A questo punto mi pongo ul dubbio se non fosse meglio che l'Uci invece di questo sottobosco di squadrette avesse conservato un terreno per un certo numero di squadre pro (non solo World tour) e per il resto reso le corse minori open, aperte a dilettanti, selezioni nazionali o regionali o corridori individuali, permettendo ai migliori dilettanti o ai prof disoccupati di avere una chance senza dover pagare mazzette
Re: pagare per correre
a mio avviso la posizione di Maino è molto rischiosa e potenzialmente foriera di distorsioni.
Considera solo una casistica, quello che porta lo sponsor che serve anche a pagargli lo stipendio.
Quindi i soldi li mette un terzo e non il corridore.
Non considera, come già ricordato, il caso di coloro che devono mettere i soldi di tasca propria, magari in nero. Quindi questi pagano per correre.
Questo scenario accoppiato a personaggi meschini può portare a fenomeni di vera e propria circonvenzione e truffa.
sdoganando come lecite queste prassi, se poi per lavorare chiederanno di pagare per fare curriculum, non ci sarà da stupirsi.
e per uno a cui l'esperienza servirà da trampolino, potrebbe essercene nove che ci rimetteranno i soldi restando con un pugno di mosche.
Considera solo una casistica, quello che porta lo sponsor che serve anche a pagargli lo stipendio.
Quindi i soldi li mette un terzo e non il corridore.
Non considera, come già ricordato, il caso di coloro che devono mettere i soldi di tasca propria, magari in nero. Quindi questi pagano per correre.
Questo scenario accoppiato a personaggi meschini può portare a fenomeni di vera e propria circonvenzione e truffa.
sdoganando come lecite queste prassi, se poi per lavorare chiederanno di pagare per fare curriculum, non ci sarà da stupirsi.
e per uno a cui l'esperienza servirà da trampolino, potrebbe essercene nove che ci rimetteranno i soldi restando con un pugno di mosche.
Re: pagare per correre
ipoteticamente parlando............ e magari dopo un po' fioriranno gli articoli che parlano del preoccupante e crescente fenomeno dei neetc (not in education, employment, training, or cycling), e tutti a chiedersi perché....................galliano ha scritto:a mio avviso la posizione di Maino è molto rischiosa e potenzialmente foriera di distorsioni.
Considera solo una casistica, quello che porta lo sponsor che serve anche a pagargli lo stipendio.
Quindi i soldi li mette un terzo e non il corridore.
Non considera, come già ricordato, il caso di coloro che devono mettere i soldi di tasca propria, magari in nero. Quindi questi pagano per correre.
Questo scenario accoppiato a personaggi meschini può portare a fenomeni di vera e propria circonvenzione e truffa.
sdoganando come lecite queste prassi, se poi per lavorare chiederanno di pagare per fare curriculum, non ci sarà da stupirsi.
e per uno a cui l'esperienza servirà da trampolino, potrebbe essercene nove che ci rimetteranno i soldi restando con un pugno di mosche.
Re: pagare per correre
Maino lascia stare il punto di vista del ciclismo, guardala come un qualsiasi lavoratore.. non so che mestiere tu faccia, ma se domani il mio datore di lavoro al momento di rinnovo del contratto mi dicesse che in cambio del rinnovo (o dell'assunzione) dovrei regalarglielo a lui non mi sembrerebbe una cosa molto lecita...