rizz23 ha scritto: ↑domenica 9 settembre 2018, 11:28
AntiGazza ha scritto: ↑mercoledì 5 settembre 2018, 11:18
Negli sport quello che costruisce l'atleta sono :
-capacità motorie
-capacità tattiche
-capacità volitive o caratteriali
A loro volta le capacità motorie si dividono in condizionali e coordinative.
Quello che spesso si indica come talento sono le capacità coordinative , dato che sono quelle più difficili da migliorare con l'allenamento e oltretutto sono migliorabili al 90 % in età pre puberale.(basta cercare un banale studio sulle fasi sensibili per questo).Inoltre in moltissimi sport non vengono nemmeno lavorate in età pre puberale per svariati motivi (sostanzialmente ignoranza).
Ora, nel ciclismo PER ME le capacità coordinative contano davvero molto poco.
Ecco, qui è il nocciolo - per me - di un a discussione molto interessante.
Sono assai in disaccordo con questa teoria qui sopra. Che è pure pericolosa, sotto certi aspetti, perché limitare il ciclismo ad un aspetto motorio/atletico ha contribuito al luogo comune ciclismo=doping (insieme ad altre cose, ma qui è off topic e non è nemmeno il punto).
Io riformulerei così.
Negli sport quello che costruisce l'atleta sono:
- capacità atletiche
- capacità tecniche
- capacità tattiche
- capacità volitive o caratteriali
Poi andrebbero messi nutrizione, materiali, fattori esterni, ma limitiamoci a questo giacché le tre cose si possono far confluire nell'atletico, tecnico o caratteriale, in qualche misura.
Però capacità tecniche e capacità atletiche sono entrambe capacità motorie, ovvero condizionali e coordinative.
Perchè il saper tenere la palla in equilibrio su un piede è una capacità coordinativa ma sempre legata al movimento del proprio corpo.
E questo non lo dico io, sia chiaro.
rizz23 ha scritto: ↑domenica 9 settembre 2018, 11:28
La tecnica nel ciclismo conta? E quanto?
Io dico davvero tanto.
Una pedalata naturale (o naturalmente poco dispendiosa) fa tanto. Fa tanto persino laddove sia bruttina.
Un esempio? Ha la maglia iridata addosso da tre anni... E si allena relativamente meno di quanto ti aspetteresti da chi domina in quel modo
Certo , una pedalata efficiente e naturale fa tanto si, in termini di gestione energetica sia chiaro.
Ma rispetto a molti altri sport dove le capacità coordinative sono decisamente ad appannaggio di pochi ,avere una pedalata discretamente efficiente è una caratteristica che tra i professionisti possiedono chi più chi meno tutti.
Le differenze sono minime rispetto alle differenze che fa il motore di base.
E Sagan per me più che una pedalata naturale ha una capacità di guida tale per cui limita a pochissimi i rilanci durante la gara.
Tuttavia il suo dominio è dato prettamente dal fatto di essere un velocista estremamente resistente e che tiene in salita, quindi di motore (capacità condizionali).
Che non vuol dire che non siano innate di per se.
rizz23 ha scritto: ↑domenica 9 settembre 2018, 11:28
Una sparata, un cambio di ritmo, lo spunto che fa vincere - allenabile quanto si vuole - è solo una caratteristica allenabile? Solo una faccenda fisica? Oppure c'entra una predisposizione tecnica, una capacità innata, un dono che ce l'hai oppure non ce l'hai?
Qui siamo nel mondo di Valverde, di Alaphilippe, di Nibali, di Bernal, di Gilbert, di Boonen, e ne cito alcuni di getto e solo dei più recenti.
In loro c'è una naturalezza, per ciascuno nel suo gesto specifico, che non trovi nella stragrande maggioranza dei colleghi.
Però la sparata o il cambio di ritmo sono qualità prettamente condizionali, ovvero la capacità di alto reclutamento di fibre muscolari in situazione di affaticamento e soglia aereobica e anaeroica estremamente elevate.
Ma questo non vuol dire che tutti allenandoci al massimo le otterremmo, madre natura dota alcune persone più di altre anche in questo campo.
Perché Bolt è + veloce di un campione italiano ? Si allena meglio ?
Perché Gebrselassie è più resistente di un podista di alto livello? Si Allena meglio ?
No, è perché ci nascono con la possibilità di diventare migliori.
rizz23 ha scritto: ↑domenica 9 settembre 2018, 11:28
Come lo si riconosce questo talento?
Per me non è soggettivo, ma autoevidente, palese, si riconosce a prima vista.
E nemmeno c'entra la simpatia.
E però se dissentiamo e discutiamo così tanto, forse un margine di soggettività ci sarà.
Bella domanda come si riconosce un talento ? Beh ci vuole in grande occhio penso.
Ma anche qualche bel test (come si fanno in tutti gli sport del mondo).
rizz23 ha scritto: ↑domenica 9 settembre 2018, 11:28
Sono assai in disaccordo con questa teoria qui sopra. Che è pure pericolosa, sotto certi aspetti, perché limitare il ciclismo ad un aspetto motorio/atletico ha contribuito al luogo comune ciclismo=doping (insieme ad altre cose, ma qui è off topic e non è nemmeno il punto).
Piccolo OT .Il luogo comune ciclismo=doping è tremendamente vero.
Ma non solo ciclismo=doping ma sport=doping.
Perché il doping da ciò che madre natura non ha dato.
Se a supportare certi carichi ci riesce solamente il 15% dei pro , con il doping ce la fa il 75%.
Se non ho una naturale predisposizione all'ossigenazione muscolare, la posso ottenere tramite il doping.
Se non ho un pessimo tempismo, lo posso ottenere con sostanze che aiutano la concentrazione e i riflessi.
Non è un caso che nello sport ci sia sempre stato chi ha fatto ricorso a tali pratiche.
Ma con questo chiudo il discorso perchè è OT.