La crisi del ciclismo italiano
Re: Giro della Svizzera 2019
Più che del Giro di Svizzera si sta parlando della crisi del ciclismo italiano.
Detto questo si stanno facendo le pulci a manager, come Savio e Reverberi, che anche vent'anni fa dirigevano squadre di secondo piano; di quelli di prima fascia si è "salvato" solamente Saronni mentre gli altri o hanno chiuso bottega (Amadio, Corti, Stanga, Boifava, Ferretti) o sono stati assorbiti da squadre straniere (Guercilena, il gruppo ex Liquigas). E' difficile chiedere a chi è da trent'anni nel ciclismo in una determinata maniera di cambiare registro; sotto questo aspetto grandi doti di ricercatore di finanziamenti sembra possederle Ivan Basso.
Poi, a mio avviso, i TM delle squadre professional italiane si trovano davanti un grosso problema che è dovuto principalmente alla FCI: bisogna riconoscere che la gran parte dei neopro italiani degli ultimi anni sono di livello medio-basso, con i migliori che guardano sempre di più alle squadre straniere, ed è difficile in queste condizioni ottenere chissà quali risultati.
Detto questo si stanno facendo le pulci a manager, come Savio e Reverberi, che anche vent'anni fa dirigevano squadre di secondo piano; di quelli di prima fascia si è "salvato" solamente Saronni mentre gli altri o hanno chiuso bottega (Amadio, Corti, Stanga, Boifava, Ferretti) o sono stati assorbiti da squadre straniere (Guercilena, il gruppo ex Liquigas). E' difficile chiedere a chi è da trent'anni nel ciclismo in una determinata maniera di cambiare registro; sotto questo aspetto grandi doti di ricercatore di finanziamenti sembra possederle Ivan Basso.
Poi, a mio avviso, i TM delle squadre professional italiane si trovano davanti un grosso problema che è dovuto principalmente alla FCI: bisogna riconoscere che la gran parte dei neopro italiani degli ultimi anni sono di livello medio-basso, con i migliori che guardano sempre di più alle squadre straniere, ed è difficile in queste condizioni ottenere chissà quali risultati.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Giro della Svizzera 2019
Interessantissima valutazione, a questo non avevo mai pensato..i "poveri" Reverberi e co. hanno sempre avuto pochi mezzi a disposizione, gli altri sono finiti peggio ancora.Slegar ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 20:26 Più che del Giro di Svizzera si sta parlando della crisi del ciclismo italiano.
Detto questo si stanno facendo le pulci a manager, come Savio e Reverberi, che anche vent'anni fa dirigevano squadre di secondo piano; di quelli di prima fascia si è "salvato" solamente Saronni mentre gli altri o hanno chiuso bottega (Amadio, Corti, Stanga, Boifava, Ferretti) o sono stati assorbiti da squadre straniere (Guercilena, il gruppo ex Liquigas). E' difficile chiedere a chi è da trent'anni nel ciclismo in una determinata maniera di cambiare registro; sotto questo aspetto grandi doti di ricercatore di finanziamenti sembra possederle Ivan Basso.
Poi, a mio avviso, i TM delle squadre professional italiane si trovano davanti un grosso problema che è dovuto principalmente alla FCI: bisogna riconoscere che la gran parte dei neopro italiani degli ultimi anni sono di livello medio-basso, con i migliori che guardano sempre di più alle squadre straniere, ed è difficile in queste condizioni ottenere chissà quali risultati.
Certo che anche i Reverberi e co. per questo non sono giustificati dal non cercare un modo per crescere.
Re: Giro della Svizzera 2019
Un giornalista onesto risponderebbe con un lapidario "Mah" a delle domande non-idiote sulla faccenda?
FC 2015: Kuurne; Brabante; Amstel; Freccia; Giro (primi 5); Svizzera; Tour t. 7; Tour (tappe); Vuelta t. 10; Bernocchi; Lombardia
FC 2016: Tour t. 20; Wallonie; Sabatini
FC 2017: Europeo
FC 2016: Tour t. 20; Wallonie; Sabatini
FC 2017: Europeo
Re: Giro della Svizzera 2019
Purtroppo in un momento come quello attuale è già tanto rimanere stabili, crescere pare una utopia.nikybo85 ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 20:48Interessantissima valutazione, a questo non avevo mai pensato..i "poveri" Reverberi e co. hanno sempre avuto pochi mezzi a disposizione, gli altri sono finiti peggio ancora.Slegar ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 20:26 Più che del Giro di Svizzera si sta parlando della crisi del ciclismo italiano.
Detto questo si stanno facendo le pulci a manager, come Savio e Reverberi, che anche vent'anni fa dirigevano squadre di secondo piano; di quelli di prima fascia si è "salvato" solamente Saronni mentre gli altri o hanno chiuso bottega (Amadio, Corti, Stanga, Boifava, Ferretti) o sono stati assorbiti da squadre straniere (Guercilena, il gruppo ex Liquigas). E' difficile chiedere a chi è da trent'anni nel ciclismo in una determinata maniera di cambiare registro; sotto questo aspetto grandi doti di ricercatore di finanziamenti sembra possederle Ivan Basso.
Poi, a mio avviso, i TM delle squadre professional italiane si trovano davanti un grosso problema che è dovuto principalmente alla FCI: bisogna riconoscere che la gran parte dei neopro italiani degli ultimi anni sono di livello medio-basso, con i migliori che guardano sempre di più alle squadre straniere, ed è difficile in queste condizioni ottenere chissà quali risultati.
Certo che anche i Reverberi e co. per questo non sono giustificati dal non cercare un modo per crescere.
Dove li si trovano sponsor disposti a finanziare milioni di euro se quando vai trattare con loro non sai che garanzie di visibilità dargli?
Buon per quelle 4 o 5 professional che alle spalle hanno sponsor di qualità come Cofidis, le altre secondo me con l'avvento del nuovo regolamento non è utopico che pensino di retrocedere a Continental o sparire del tutto.
Però forse sarebbe meglio proseguire in altra sezione, questi discorsi non c'entrano con il Suisse
Re: Giro della Svizzera 2019
Scusa ma aggravante di cosa? A logica il tds dovrebbe dare gli inviti dopo il Giro e non viceversa, questo preclude la nostra presenzaStylus ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 0:48Per par condicio vedremo anche i risultati delle professional italiane in Europa paragonati alle altre.team opc ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 23:40 Poi a fine anno tiriamo le somme dei grandi risultati che avranno fatto le professional francesi nei grandi giri e nelle world Tour, tralasciando il calendario francese dove a parte ag2r e fdj ci sono solo loro.
Vedremo che grandi risultati otterranno o se si limiteranno a ruolo da comprimari in fuga.
E vedremo se la Rally è così cresciuta da superare le nostre.
Ps. Secondo me solo Visconti vale la Rally
Perfetto, se Visconti vale una Rally dovrebbe esserci la Wilier Neri al Suisse. Se hanno rigettato l'invito allora avrebbero buona ragione di fare polemica, se non l'hanno neppure richiesto allora, che Visconti valga una Rally e non vi partecipi, é pure un'altra aggravante, altro che scuse!
Perchè una squadra di 17 corridori non può portare due selezioni competitive in due impegni ravvicinati, considerato anche il Campionato Italiano.
Per questo noi in quel periodo correremo Lugano, Gippingen, Corea, Ungheria e Slovenia, un avvicinamento più soft verso i Tricolori
Fra l'altro il nostro luglio sarà ben più movimentato rispetto alle scorse annate in quanto saremo in Austria e alla Ionica oltre che al Qinghai Lake
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: Giro della Svizzera 2019
Per il resto dovreste essere solo contenti che Savio, Pelosi, Citracca e Reverberi siano ancora nel ciclismo, a lottare bussando casa per casa per trovare uno sponsor. In Francia dopo il 1998 hanno pensato a ricostruire un movimento, anche culturalmente. Da noi si è parlato sui quotidiani e sui media di doping, su due dei tre quotidiani sportivi il ciclismo è SCOMPARSO, resiste la pagina della Gazzetta che diventano sei al Giro e due nelle tappe più dure del Tour. A volte la stessa Vuelta quando non vince un italiano ha uno spazioo di un riquadro di poche righe. Come fai ad attrarre sponsor?
Noi ci proviamo, recentemente ci siamo anche spostati fuori dall'Italia (KTM, Meter, Bryton), ma vi giuro che non è facile. La categoria Professional è destinata a sparire perchè si avranno sempre meno certezze, perchè qualcuno, in un paese calciocentrico, dovrebbe mettere mano al portafoglio senza alcuna garanzia?
Lo stesso accade in Spagna, sia ben chiaro
Noi ci proviamo, recentemente ci siamo anche spostati fuori dall'Italia (KTM, Meter, Bryton), ma vi giuro che non è facile. La categoria Professional è destinata a sparire perchè si avranno sempre meno certezze, perchè qualcuno, in un paese calciocentrico, dovrebbe mettere mano al portafoglio senza alcuna garanzia?
Lo stesso accade in Spagna, sia ben chiaro
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Re: Giro della Svizzera 2019
Non sono d'accordo quasi su niente.bartoli ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:18 Per il resto dovreste essere solo contenti che Savio, Pelosi, Citracca e Reverberi siano ancora nel ciclismo, a lottare bussando casa per casa per trovare uno sponsor. In Francia dopo il 1998 hanno pensato a ricostruire un movimento, anche culturalmente. Da noi si è parlato sui quotidiani e sui media di doping, su due dei tre quotidiani sportivi il ciclismo è SCOMPARSO, resiste la pagina della Gazzetta che diventano sei al Giro e due nelle tappe più dure del Tour. A volte la stessa Vuelta quando non vince un italiano ha uno spazioo di un riquadro di poche righe. Come fai ad attrarre sponsor?
Noi ci proviamo, recentemente ci siamo anche spostati fuori dall'Italia (KTM, Meter, Bryton), ma vi giuro che non è facile. La categoria Professional è destinata a sparire perchè si avranno sempre meno certezze, perchè qualcuno, in un paese calciocentrico, dovrebbe mettere mano al portafoglio senza alcuna garanzia?
Lo stesso accade in Spagna, sia ben chiaro
La lotta contro i giornali è assolutamente patetica: la Gazzetta, il CorSport o Tuttosport devono vendere, non fare beneficenza al ciclismo. Sta allo sport creare personaggi, storie e eventi e far parlare di se, se la Gazzetta dedica 50 pagine al calcio e 1 al ciclismo significa che il calcio per l'utente medio è 50 volte più interessante che questo piaccia o meno.
Sulla categoria Professional poi, come è già stato scritto in precedenza da Tranchée altrove le squadre in questa categoria vanno a gonfie vele, infatti partivano 10 gradini dietro a noi e ora ci hanno superato. E per vari gruppi sportivi la categoria Pro è stata la rampa di lancio per andare nel WT quindi ha funzionato alla grande.
Re: Giro della Svizzera 2019
Piaccia o no, d'accordo o meno, la situazione è questa. Coinvolgere nuova gente è quasi impossibile nel nostro paese. Il ciclismo in Italia non si è ancora ripulito dell'immagine che si è fatta e ne paga le conseguenze.ucci90 ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:37Non sono d'accordo quasi su niente.bartoli ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:18 Per il resto dovreste essere solo contenti che Savio, Pelosi, Citracca e Reverberi siano ancora nel ciclismo, a lottare bussando casa per casa per trovare uno sponsor. In Francia dopo il 1998 hanno pensato a ricostruire un movimento, anche culturalmente. Da noi si è parlato sui quotidiani e sui media di doping, su due dei tre quotidiani sportivi il ciclismo è SCOMPARSO, resiste la pagina della Gazzetta che diventano sei al Giro e due nelle tappe più dure del Tour. A volte la stessa Vuelta quando non vince un italiano ha uno spazioo di un riquadro di poche righe. Come fai ad attrarre sponsor?
Noi ci proviamo, recentemente ci siamo anche spostati fuori dall'Italia (KTM, Meter, Bryton), ma vi giuro che non è facile. La categoria Professional è destinata a sparire perchè si avranno sempre meno certezze, perchè qualcuno, in un paese calciocentrico, dovrebbe mettere mano al portafoglio senza alcuna garanzia?
Lo stesso accade in Spagna, sia ben chiaro
La lotta contro i giornali è assolutamente patetica: la Gazzetta, il CorSport o Tuttosport devono vendere, non fare beneficenza al ciclismo. Sta allo sport creare personaggi, storie e eventi e far parlare di se, se la Gazzetta dedica 50 pagine al calcio e 1 al ciclismo significa che il calcio per l'utente medio è 50 volte più interessante che questo piaccia o meno.
Sulla categoria Professional poi, come è già stato scritto in precedenza da Tranchée altrove le squadre in questa categoria vanno a gonfie vele, infatti partivano 10 gradini dietro a noi e ora ci hanno superato. E per vari gruppi sportivi la categoria Pro è stata la rampa di lancio per andare nel WT quindi ha funzionato alla grande.
Quando parli con un potenziale sponsor in Italia fa certi discorsi, all'estero no.
E se oltre alla scarsa visibilità durante l'anno aggiungi la difficoltà nel garantire l'invito alla corsa più importante reperire nuovi soldi in Italia diventa impossibile o quasi.
Savio ha avuto tra le mani due fenomeni come Sosa e Bernal, ha trovato nuovi sponsor? No, eppure l'appeal era alto. Semplicemente non riusciamo a coinvolgere nuovi imprenditori, eccezion fatta per Ivan Basso
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Re: Giro della Svizzera 2019
Bene, da queste dichiarazioni del nostro Bartoli si capisce chiaramente che la polemica montata sugli inviti del TdS è del tutto campata in aria perché la Neri non aveva interesse a prendervi parte, almeno non prima di aver saputo se parteciperanno o meno al Giro d'Italia.bartoli ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:13Scusa ma aggravante di cosa? A logica il tds dovrebbe dare gli inviti dopo il Giro e non viceversa, questo preclude la nostra presenzaStylus ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 0:48Per par condicio vedremo anche i risultati delle professional italiane in Europa paragonati alle altre.team opc ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 23:40 Poi a fine anno tiriamo le somme dei grandi risultati che avranno fatto le professional francesi nei grandi giri e nelle world Tour, tralasciando il calendario francese dove a parte ag2r e fdj ci sono solo loro.
Vedremo che grandi risultati otterranno o se si limiteranno a ruolo da comprimari in fuga.
E vedremo se la Rally è così cresciuta da superare le nostre.
Ps. Secondo me solo Visconti vale la Rally
Perfetto, se Visconti vale una Rally dovrebbe esserci la Wilier Neri al Suisse. Se hanno rigettato l'invito allora avrebbero buona ragione di fare polemica, se non l'hanno neppure richiesto allora, che Visconti valga una Rally e non vi partecipi, é pure un'altra aggravante, altro che scuse!
Perchè una squadra di 17 corridori non può portare due selezioni competitive in due impegni ravvicinati, considerato anche il Campionato Italiano.
Per questo noi in quel periodo correremo Lugano, Gippingen, Corea, Ungheria e Slovenia, un avvicinamento più soft verso i Tricolori
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Dopodiché c'è da dire che il TdS gli inviti li distribuisce quando gli fa più comodo. Non vi è nessuna logica che dovrebbe legare gli inviti della corsa elvetica a quelli del Giro d'Italia. Se una squadra vuole prendervi parte, invia la sua candidatura senza se e senza ma. L'organizzazione non può stare al servizio delle professional italiane
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Giro della Svizzera 2019
Si, gli obiettivi sono diversi. Giro e campionato italiano. Una squadra di 17 corridori non può portare una formazione competitiva per tre eventi così ravvicinati, prenderesti solo mazzate da chi prepara il Tour
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Re: Giro della Svizzera 2019
Capisco e apprezzo l'onestà con cui lo dichiari. Preciso che quando parlavo di polemica montata sul nulla, non mi riferivo a te ma a quegli utenti che avevano polemizzato a proposito degli inviti senza sapere se ci fosse un reale interesse da parte delle professional italiane per il TdS. Ad esempio un post polemico come questo
perde ogni senso di fronte a quello che ci hai appena detto.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Giro della Svizzera 2019
Inoltre dopo i Campionati Italiani c'è il Giro d'Austria e KTM è anche sponsor ufficiale della corsaTranchée d'Arenberg ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 10:25Capisco e apprezzo l'onestà con cui lo dichiari. Preciso che quando parlavo di polemica montata sul nulla, non mi riferivo a te ma a quegli utenti che avevano polemizzato a proposito degli inviti senza sapere se ci fosse un reale interesse da parte delle professional italiane per il TdS. Ad esempio un post polemico come questo
perde ogni senso di fronte a quello che ci hai appena detto.
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Re: Giro della Svizzera 2019
in realtà i giornali dovrebbero informare e creare cultura, prima ancora che "vendere", perchè detta così allora tanto vale chiuderli.ucci90 ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:37 La lotta contro i giornali è assolutamente patetica: la Gazzetta, il CorSport o Tuttosport devono vendere, non fare beneficenza al ciclismo. Sta allo sport creare personaggi, storie e eventi e far parlare di se, se la Gazzetta dedica 50 pagine al calcio e 1 al ciclismo significa che il calcio per l'utente medio è 50 volte più interessante che questo piaccia o meno.
Sulla categoria Professional poi, come è già stato scritto in precedenza da Tranchée altrove le squadre in questa categoria vanno a gonfie vele, infatti partivano 10 gradini dietro a noi e ora ci hanno superato. E per vari gruppi sportivi la categoria Pro è stata la rampa di lancio per andare nel WT quindi ha funzionato alla grande.
il fatto che poi in italia i giornali abbiano abdicato al proprio ruolo in nome di questo guazzabuglio che vediamo un po' ovunque, non certo limitato ai giornali sportivi, non credo possa valere come scusante.
non ci si può lamentare se "l'utente medio" vuole 50 volte più una cosa rispetto a un'altra quando gli hai propinato solo quella per anni. il famoso utente medio vuole quello che il mercato gli dice di volere.
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
@cauz_ | bidonmagazine.org | confindustrial.noblogs.org
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Re: Giro della Svizzera 2019
A ripulire l'immagine che si è fatta il ciclismo potrebbe contribuire chi va a dare, sottilmente o meno, del dopato a corridori di altre squadre (Celano, Errazkin) su un forum pubblico, senza guardare la melma che ha in casa, e non mi riferisco solo al doping.bartoli ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 0:26 Piaccia o no, d'accordo o meno, la situazione è questa. Coinvolgere nuova gente è quasi impossibile nel nostro paese. Il ciclismo in Italia non si è ancora ripulito dell'immagine che si è fatta e ne paga le conseguenze.
Quando parli con un potenziale sponsor in Italia fa certi discorsi, all'estero no.
E se oltre alla scarsa visibilità durante l'anno aggiungi la difficoltà nel garantire l'invito alla corsa più importante reperire nuovi soldi in Italia diventa impossibile o quasi.
Savio ha avuto tra le mani due fenomeni come Sosa e Bernal, ha trovato nuovi sponsor? No, eppure l'appeal era alto. Semplicemente non riusciamo a coinvolgere nuovi imprenditori, eccezion fatta per Ivan Basso
La squadra per cui lavori non ha saltato un Giro dal 2013 nonostante Di Luca, Santambrogio, Rabottini, Carretero, Conti e un'inibizione di 3 mesi al proprio team manager. Eddai, su, di occasioni ce ne sono state per lasciarvi a casa, ma non l'hanno mai fatto fino ad adesso.
Si vede che la retorica del corridore kamikaze ha fatto presa su Rcs.
Roba da leccarsi i gomiti, altroché.
Un signor marchio come la Wilier quando ha deciso di sponsorizzarvi non ha fatto domande? Eppure ne aveva ben donde visto il pregresso.
O Wilier fa parte della "vecchia gente" che sa come vanno le cose?
Il progetto di Basso attira perché fa simpatia, ci sono i giovani e due campioni redenti. Il vostro può offrire l'unico corridore al mondo con più furti che vittorie nel palmares (Gabburo). Prendete anche Justin Jules e interpretate la gimmick dei nemici della legge, molto Rock Racing se si aggiunge la maglia zarra.
Se ti fossi lamentato della differenza di trattamento con la Bardiani, ferme restando le cose che ho scritto, t'avrei dato ragione.
La Bardiani è una squadra oscena che campa di rendita sull'immagine del greenteam e che ha UN santo in paradiso che la Neri non ha.
FantaCicloCross 2017-2018: Campionato del Mondo Uomini Elite
Re: Giro della Svizzera 2019
Fare cultura sportiva su altri sport, oltre al pallone, converrebbe anche ai giornali sportivi, che magari si guadagnerebbero qualche lettore in più e potrebbero contare su maggiori vendite anche nei periodi in cui nel calcio non ci sono eventi significativi.
Re: Giro della Svizzera 2019
Mi sa che stiamo andando un po' OT sull'OT, ma volevo puntualizzare che il calcio è vivo sempre, grazie al calciomercato. Non penso ci siano problemi in tal senso.jumbo ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 14:49 Fare cultura sportiva su altri sport, oltre al pallone, converrebbe anche ai giornali sportivi, che magari si guadagnerebbero qualche lettore in più e potrebbero contare su maggiori vendite anche nei periodi in cui nel calcio non ci sono eventi significativi.
2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
Re: Giro della Svizzera 2019
direi che non c'è assolutamente niente da aggiungere.cauz. ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 12:00in realtà i giornali dovrebbero informare e creare cultura, prima ancora che "vendere", perchè detta così allora tanto vale chiuderli.ucci90 ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:37 La lotta contro i giornali è assolutamente patetica: la Gazzetta, il CorSport o Tuttosport devono vendere, non fare beneficenza al ciclismo. Sta allo sport creare personaggi, storie e eventi e far parlare di se, se la Gazzetta dedica 50 pagine al calcio e 1 al ciclismo significa che il calcio per l'utente medio è 50 volte più interessante che questo piaccia o meno.
Sulla categoria Professional poi, come è già stato scritto in precedenza da Tranchée altrove le squadre in questa categoria vanno a gonfie vele, infatti partivano 10 gradini dietro a noi e ora ci hanno superato. E per vari gruppi sportivi la categoria Pro è stata la rampa di lancio per andare nel WT quindi ha funzionato alla grande.
il fatto che poi in italia i giornali abbiano abdicato al proprio ruolo in nome di questo guazzabuglio che vediamo un po' ovunque, non certo limitato ai giornali sportivi, non credo possa valere come scusante.
non ci si può lamentare se "l'utente medio" vuole 50 volte più una cosa rispetto a un'altra quando gli hai propinato solo quella per anni. il famoso utente medio vuole quello che il mercato gli dice di volere.
Altrimenti vale tutto.
"Storie umane" ed "Eventi" è più facile trovarne nel ciclismo che nel calcio, oggi, se proprio vogliamo cercare la poesia o l'epica, dove ci sono.
Per tornare in tema. Questa volta sono curioso di conoscere il percorso di questo TdS, la distribuzione geografica degli arrivi consentirebbe un disegno veramente bello, se non sceglieranno l'ormai consueto stile anni 20....
Re: Giro della Svizzera 2019
Nell'attesa che qualcuno di buon cuore mi linki un thread in cui spostare tutta questa parte di discussione, vi ammannisco (copioni! ) l'ultimo videocommento in cui affrontavo alcuni aspetti della questione.
PS: la discussione (che - ripeto - sposterò perché abbastanza OT in questo thread) resterà interessantissima se non scadrà in un battibecco sul doping. Elemento, quello del doping, che - da un lato e dall'altro - mi pare essere poco argomento e molto caciara.
PS: la discussione (che - ripeto - sposterò perché abbastanza OT in questo thread) resterà interessantissima se non scadrà in un battibecco sul doping. Elemento, quello del doping, che - da un lato e dall'altro - mi pare essere poco argomento e molto caciara.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Giro della Svizzera 2019
Purtroppo è verissimo
Quest'estate mi trovavo dal barbiere e sfogliavo il Corriere dello Sport
Decine di pagine dedicate al calciomercato
La prima notizia di sport giocato, la presentazione di una partita ufficiale di calcio estero (non ricordo se era la supercoppa di lega inglese o che) tipo a pagina 25
Tre o quattro pagine sugli altri sport, con un articolo sugli europei su pista, e la gara di WT del giorno prima (credo fosse San Sebastian) addirittura un trafiletto
Analogo trattamento rifilato agli altri sport
Poi possiamo discutere per ore se il pubblico si appassiona al calcio esclusivamente perchè gli viene offerto quasi solo quello, o se invece è il pubblico a gradire il calcio e i gioornali ad assecondarlo (io penso più la prima, purtropo)
Re: Giro della Svizzera 2019
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Re: Giro della Svizzera 2019
Purtroppo in quel video hai solo ragione ed in futuro sarà ancora peggioAdmin ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 16:43 Nell'attesa che qualcuno di buon cuore mi linki un thread in cui spostare tutta questa parte di discussione, vi ammannisco (copioni! ) l'ultimo videocommento in cui affrontavo alcuni aspetti della questione.
PS: la discussione (che - ripeto - sposterò perché abbastanza OT in questo thread) resterà interessantissima se non scadrà in un battibecco sul doping. Elemento, quello del doping, che - da un lato e dall'altro - mi pare essere poco argomento e molto caciara.
Sulle accuse di altri non mi esprimo, andrebbero conosciute meglio le situazioni prima di parlare
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Re: Giro della Svizzera 2019
Ecco, da come la metti sembra un pò troppo semplice, "scegliere" uno sponsor estero, buttarsi da qualche altra parte e mettersi in gioco. Un pò (lo dico provocatoriamente e con tutto l'affetto) come se io dicessi "Cicloweb fa fatica, perché non si rivolge al mercato estero, fa un sito in inglese e tra qualche anno diventa come Cyclingnews o altri siti che hanno probabilmente un audience molto più grande? Altro che Ciclibreria "Admin ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 16:43 Nell'attesa che qualcuno di buon cuore mi linki un thread in cui spostare tutta questa parte di discussione, vi ammannisco (copioni! ) l'ultimo videocommento in cui affrontavo alcuni aspetti della questione.
PS: la discussione (che - ripeto - sposterò perché abbastanza OT in questo thread) resterà interessantissima se non scadrà in un battibecco sul doping. Elemento, quello del doping, che - da un lato e dall'altro - mi pare essere poco argomento e molto caciara.
E sticazzi, mi risponderesti tu, facile dirlo.
Vero, forse c'è un modo troppo tradizionale di gestire le squadre e poco moderno, però credo che sia dura là fuori. Bartoli diceva che nonostante
uno squadra di tutto rispetto, Savio non ha trovato sponsor. Solo colpa sua? Lefevere ha fatto una fatica bestia a trovarlo....
Secondo me la verità sta un pò nel mezzo.
Re: Giro della Svizzera 2019
<r><QUOTE author="bartoli" post_id="566591" time="1548412818" user_id="340"><s>
Tranchée, sei fuori strada.
Io quello che intendevo non era riferito al perché non ci fosse la Neri al TdS,anche perché credo che alle italiane stesse spesso per questioni di visibilità e di sponsor non interessa andare a correre in alcune gare World Tour estere o ad esempio ad andare a partecipare al calendario belga.
Io quello che intendo è che cercate di sminuire le squadre italiane.
Per una professional schierare una triade Moser Lobato Canola è poca roba?
Addirittura hai ipotizzato che la Rally fosse più considerata delle nostre, segno che le nostre ormai non contano nulla. Semmai è il tuo discorso a perdere di senso, dopo che Bartoli ha confermato che gli obiettivi della Neri erano altri. E ribadisco, poi vedremo a fine TdS cosa avrà combinato la Rally.
</e></QUOTE>bartoli ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 11:40</s>
<QUOTE author="Tranchée d'Arenberg" post_id="566580" time="1548408301" user_id="93"><s></e></QUOTE>Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 10:25</s>
<QUOTE author="bartoli" post_id="566574" time="1548407334" user_id="340"><s></e></QUOTE>
Capisco e apprezzo l'onestà con cui lo dichiari. Preciso che quando parlavo di polemica montata sul nulla, non mi riferivo a te ma a quegli utenti che avevano polemizzato a proposito degli inviti senza sapere se ci fosse un reale interesse da parte delle professional italiane per il TdS. Ad esempio un post polemico come questo<br/>
<QUOTE author="team opc" post_id="566455" time="1548283207" user_id="17001"><s></e></QUOTE>
perde ogni senso di fronte a quello che ci hai appena detto.
<e>
Inoltre dopo i Campionati Italiani c'è il Giro d'Austria e KTM è anche sponsor ufficiale della corsa <E>;)</E>
<e>
Tranchée, sei fuori strada.
Io quello che intendevo non era riferito al perché non ci fosse la Neri al TdS,anche perché credo che alle italiane stesse spesso per questioni di visibilità e di sponsor non interessa andare a correre in alcune gare World Tour estere o ad esempio ad andare a partecipare al calendario belga.
Io quello che intendo è che cercate di sminuire le squadre italiane.
Per una professional schierare una triade Moser Lobato Canola è poca roba?
Addirittura hai ipotizzato che la Rally fosse più considerata delle nostre, segno che le nostre ormai non contano nulla. Semmai è il tuo discorso a perdere di senso, dopo che Bartoli ha confermato che gli obiettivi della Neri erano altri. E ribadisco, poi vedremo a fine TdS cosa avrà combinato la Rally.
Re: Giro della Svizzera 2019
Concordo praticamente su tutto.bartoli ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:18 Per il resto dovreste essere solo contenti che Savio, Pelosi, Citracca e Reverberi siano ancora nel ciclismo, a lottare bussando casa per casa per trovare uno sponsor. In Francia dopo il 1998 hanno pensato a ricostruire un movimento, anche culturalmente. Da noi si è parlato sui quotidiani e sui media di doping, su due dei tre quotidiani sportivi il ciclismo è SCOMPARSO, resiste la pagina della Gazzetta che diventano sei al Giro e due nelle tappe più dure del Tour. A volte la stessa Vuelta quando non vince un italiano ha uno spazioo di un riquadro di poche righe. Come fai ad attrarre sponsor?
Noi ci proviamo, recentemente ci siamo anche spostati fuori dall'Italia (KTM, Meter, Bryton), ma vi giuro che non è facile. La categoria Professional è destinata a sparire perchè si avranno sempre meno certezze, perchè qualcuno, in un paese calciocentrico, dovrebbe mettere mano al portafoglio senza alcuna garanzia?
Lo stesso accade in Spagna, sia ben chiaro
Da imprenditore, capisco pienamente i problemi che si incontrano
Re: La crisi del ciclismo italiano
Più che mandare avanti un progetto con Juniores e Under 23, più che concedere per gran parte della stagione un corridore alla Nazionale su Pista, dove non mi sembra stia facendo male, più di lavorare su un progetto di Velodromo non so cosa si possa fare di più.
Evidentemente non era abbastanza
Evidentemente non era abbastanza
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: Giro della Svizzera 2019
Perdonami Albino, non ho capito una cosa.Albino ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 14:29A ripulire l'immagine che si è fatta il ciclismo potrebbe contribuire chi va a dare, sottilmente o meno, del dopato a corridori di altre squadre (Celano, Errazkin) su un forum pubblico, senza guardare la melma che ha in casa, e non mi riferisco solo al doping.bartoli ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 0:26 Piaccia o no, d'accordo o meno, la situazione è questa. Coinvolgere nuova gente è quasi impossibile nel nostro paese. Il ciclismo in Italia non si è ancora ripulito dell'immagine che si è fatta e ne paga le conseguenze.
Quando parli con un potenziale sponsor in Italia fa certi discorsi, all'estero no.
E se oltre alla scarsa visibilità durante l'anno aggiungi la difficoltà nel garantire l'invito alla corsa più importante reperire nuovi soldi in Italia diventa impossibile o quasi.
Savio ha avuto tra le mani due fenomeni come Sosa e Bernal, ha trovato nuovi sponsor? No, eppure l'appeal era alto. Semplicemente non riusciamo a coinvolgere nuovi imprenditori, eccezion fatta per Ivan Basso
La squadra per cui lavori non ha saltato un Giro dal 2013 nonostante Di Luca, Santambrogio, Rabottini, Carretero, Conti e un'inibizione di 3 mesi al proprio team manager. Eddai, su, di occasioni ce ne sono state per lasciarvi a casa, ma non l'hanno mai fatto fino ad adesso.
Si vede che la retorica del corridore kamikaze ha fatto presa su Rcs.
Roba da leccarsi i gomiti, altroché.
Un signor marchio come la Wilier quando ha deciso di sponsorizzarvi non ha fatto domande? Eppure ne aveva ben donde visto il pregresso.
O Wilier fa parte della "vecchia gente" che sa come vanno le cose?
Il progetto di Basso attira perché fa simpatia, ci sono i giovani e due campioni redenti. Il vostro può offrire l'unico corridore al mondo con più furti che vittorie nel palmares (Gabburo). Prendete anche Justin Jules e interpretate la gimmick dei nemici della legge, molto Rock Racing se si aggiunge la maglia zarra.
Se ti fossi lamentato della differenza di trattamento con la Bardiani, ferme restando le cose che ho scritto, t'avrei dato ragione.
La Bardiani è una squadra oscena che campa di rendita sull'immagine del greenteam e che ha UN santo in paradiso che la Neri non ha.
Che vuol dire il vostro può offrire l'unico corridore al mondo con più furti che vittorie nel palmares?
Re: Giro della Svizzera 2019
http://www.cicloweb.it/2016/09/10/furto ... -dal-team/team opc ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 21:31Perdonami Albino, non ho capito una cosa.Albino ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 14:29A ripulire l'immagine che si è fatta il ciclismo potrebbe contribuire chi va a dare, sottilmente o meno, del dopato a corridori di altre squadre (Celano, Errazkin) su un forum pubblico, senza guardare la melma che ha in casa, e non mi riferisco solo al doping.bartoli ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 0:26 Piaccia o no, d'accordo o meno, la situazione è questa. Coinvolgere nuova gente è quasi impossibile nel nostro paese. Il ciclismo in Italia non si è ancora ripulito dell'immagine che si è fatta e ne paga le conseguenze.
Quando parli con un potenziale sponsor in Italia fa certi discorsi, all'estero no.
E se oltre alla scarsa visibilità durante l'anno aggiungi la difficoltà nel garantire l'invito alla corsa più importante reperire nuovi soldi in Italia diventa impossibile o quasi.
Savio ha avuto tra le mani due fenomeni come Sosa e Bernal, ha trovato nuovi sponsor? No, eppure l'appeal era alto. Semplicemente non riusciamo a coinvolgere nuovi imprenditori, eccezion fatta per Ivan Basso
La squadra per cui lavori non ha saltato un Giro dal 2013 nonostante Di Luca, Santambrogio, Rabottini, Carretero, Conti e un'inibizione di 3 mesi al proprio team manager. Eddai, su, di occasioni ce ne sono state per lasciarvi a casa, ma non l'hanno mai fatto fino ad adesso.
Si vede che la retorica del corridore kamikaze ha fatto presa su Rcs.
Roba da leccarsi i gomiti, altroché.
Un signor marchio come la Wilier quando ha deciso di sponsorizzarvi non ha fatto domande? Eppure ne aveva ben donde visto il pregresso.
O Wilier fa parte della "vecchia gente" che sa come vanno le cose?
Il progetto di Basso attira perché fa simpatia, ci sono i giovani e due campioni redenti. Il vostro può offrire l'unico corridore al mondo con più furti che vittorie nel palmares (Gabburo). Prendete anche Justin Jules e interpretate la gimmick dei nemici della legge, molto Rock Racing se si aggiunge la maglia zarra.
Se ti fossi lamentato della differenza di trattamento con la Bardiani, ferme restando le cose che ho scritto, t'avrei dato ragione.
La Bardiani è una squadra oscena che campa di rendita sull'immagine del greenteam e che ha UN santo in paradiso che la Neri non ha.
Che vuol dire il vostro può offrire l'unico corridore al mondo con più furti che vittorie nel palmares?
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Re: Giro della Svizzera 2019
Grazie castelli.castelli ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 21:48http://www.cicloweb.it/2016/09/10/furto ... -dal-team/team opc ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 21:31Perdonami Albino, non ho capito una cosa.Albino ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 14:29
A ripulire l'immagine che si è fatta il ciclismo potrebbe contribuire chi va a dare, sottilmente o meno, del dopato a corridori di altre squadre (Celano, Errazkin) su un forum pubblico, senza guardare la melma che ha in casa, e non mi riferisco solo al doping.
La squadra per cui lavori non ha saltato un Giro dal 2013 nonostante Di Luca, Santambrogio, Rabottini, Carretero, Conti e un'inibizione di 3 mesi al proprio team manager. Eddai, su, di occasioni ce ne sono state per lasciarvi a casa, ma non l'hanno mai fatto fino ad adesso.
Si vede che la retorica del corridore kamikaze ha fatto presa su Rcs.
Roba da leccarsi i gomiti, altroché.
Un signor marchio come la Wilier quando ha deciso di sponsorizzarvi non ha fatto domande? Eppure ne aveva ben donde visto il pregresso.
O Wilier fa parte della "vecchia gente" che sa come vanno le cose?
Il progetto di Basso attira perché fa simpatia, ci sono i giovani e due campioni redenti. Il vostro può offrire l'unico corridore al mondo con più furti che vittorie nel palmares (Gabburo). Prendete anche Justin Jules e interpretate la gimmick dei nemici della legge, molto Rock Racing se si aggiunge la maglia zarra.
Se ti fossi lamentato della differenza di trattamento con la Bardiani, ferme restando le cose che ho scritto, t'avrei dato ragione.
La Bardiani è una squadra oscena che campa di rendita sull'immagine del greenteam e che ha UN santo in paradiso che la Neri non ha.
Che vuol dire il vostro può offrire l'unico corridore al mondo con più furti che vittorie nel palmares?
Trovo comunque un po' troppo cattiva quella affermazione. Ha sbagliato è vero ma se abbiamo riabilitato Basso e Contador, non possiamo fare lo stesso con Gabburo (che tra l'altro ha fatto una buona stagione con Amore e Vita)?
Re: Giro della Svizzera 2019
No, ti direi: touchée, hai perfettamente ragione. Te lo direi con amarezza, conscio dei miei limiti professionali (nato giornalista, trovossi strada facendo capitano d'azienda... dovendo sempre inseguire nuove forme di competenze da acquisire con sempre maggiore fatica) e adducendo non senza pudore l'unica scusante di un mercato (quello del web) che muta pelle ogni mese. Il che non mi assolve dal non aver comunque fatto un sito in inglese rivolto al mercato internazionale. Probabilmente sono semplicemente arrivato al mio massimo, più di così non potevo strutturalmente fare, ed è ovvio cercare comunque di sopravvivere finché sarà possibile.Oudenaarde ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 19:25 Un pò (lo dico provocatoriamente e con tutto l'affetto) come se io dicessi "Cicloweb fa fatica, perché non si rivolge al mercato estero, fa un sito in inglese e tra qualche anno diventa come Cyclingnews o altri siti che hanno probabilmente un audience molto più grande? Altro che Ciclibreria "
E sticazzi, mi risponderesti tu, facile dirlo.
Ma non ti dico "non era possibile farlo", ti dico che io non ne sono stato capace. Poi maledico Google, Facebook, tutto quello che vuoi, ma l'autoconsapevolezza rimane.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Giro della Svizzera 2019
occhio che warbasse con l'acquablue sport vinse una tappa nel 2017... quindi qui le sorprese possono sempre accadere...team opc ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 21:20 <r><QUOTE author="bartoli" post_id="566591" time="1548412818" user_id="340"><s></e></QUOTE>bartoli ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 11:40</s>
<QUOTE author="Tranchée d'Arenberg" post_id="566580" time="1548408301" user_id="93"><s></e></QUOTE>Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 10:25</s>
<QUOTE author="bartoli" post_id="566574" time="1548407334" user_id="340"><s></e></QUOTE>
Capisco e apprezzo l'onestà con cui lo dichiari. Preciso che quando parlavo di polemica montata sul nulla, non mi riferivo a te ma a quegli utenti che avevano polemizzato a proposito degli inviti senza sapere se ci fosse un reale interesse da parte delle professional italiane per il TdS. Ad esempio un post polemico come questo<br/>
<QUOTE author="team opc" post_id="566455" time="1548283207" user_id="17001"><s></e></QUOTE>
perde ogni senso di fronte a quello che ci hai appena detto.
<e>
Inoltre dopo i Campionati Italiani c'è il Giro d'Austria e KTM è anche sponsor ufficiale della corsa <E>;)</E>
<e>
Tranchée, sei fuori strada.
Io quello che intendevo non era riferito al perché non ci fosse la Neri al TdS,anche perché credo che alle italiane stesse spesso per questioni di visibilità e di sponsor non interessa andare a correre in alcune gare World Tour estere o ad esempio ad andare a partecipare al calendario belga.
Io quello che intendo è che cercate di sminuire le squadre italiane.
Per una professional schierare una triade Moser Lobato Canola è poca roba?
Addirittura hai ipotizzato che la Rally fosse più considerata delle nostre, segno che le nostre ormai non contano nulla. Semmai è il tuo discorso a perdere di senso, dopo che Bartoli ha confermato che gli obiettivi della Neri erano altri. E ribadisco, poi vedremo a fine TdS cosa avrà combinato la Rally.
2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
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Re: Giro della Svizzera 2019
anche perché c'è un oggi e un domani che sono un mare magnum in cui navigare. Spesso la soluzione non è quella ideale, non è quella con delle prospettive, ma è anche, semplicemente, quella che ti fa campare. Ecco, quando si parla di professional italiane, io oggi la vedo così, e sarà perché faccio il tifo per loro. Intanto 3 su 4 in un modo o nell'altro al giro ci vanno.Admin ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 23:32No, ti direi: touchée, hai perfettamente ragione. Te lo direi con amarezza, conscio dei miei limiti professionali (nato giornalista, trovossi strada facendo capitano d'azienda... dovendo sempre inseguire nuove forme di competenze da acquisire con sempre maggiore fatica) e adducendo non senza pudore l'unica scusante di un mercato (quello del web) che muta pelle ogni mese. Il che non mi assolve dal non aver comunque fatto un sito in inglese rivolto al mercato internazionale. Probabilmente sono semplicemente arrivato al mio massimo, più di così non potevo strutturalmente fare, ed è ovvio cercare comunque di sopravvivere finché sarà possibile.Oudenaarde ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 19:25 Un pò (lo dico provocatoriamente e con tutto l'affetto) come se io dicessi "Cicloweb fa fatica, perché non si rivolge al mercato estero, fa un sito in inglese e tra qualche anno diventa come Cyclingnews o altri siti che hanno probabilmente un audience molto più grande? Altro che Ciclibreria "
E sticazzi, mi risponderesti tu, facile dirlo.
Ma non ti dico "non era possibile farlo", ti dico che io non ne sono stato capace. Poi maledico Google, Facebook, tutto quello che vuoi, ma l'autoconsapevolezza rimane.
Mi intriga la questione del sito in inglese Sicuro che non vuoi affiancare una versione in inglese agli articoli? Alla fine nemmeno così impensabile, come idea, un bacino di lettori enorme
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Re: La crisi del ciclismo italiano
contatta i migliori dipartimenti di italiano negli usa, pigliati due stagisti da maggio a luglio, a ggratis, corsi finiti e picco stagionale per il sito. ti traducono i pezzi (in due ore) loro prendono i crediti e paga l'alma mater. Non sfruttarli, se no ti bruci i ponti. Se hai bisogno di contatti, mp, e provo a sentire se qualcuno ci sta.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
perfetto.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 26 gennaio 2019, 8:35 contatta i migliori dipartimenti di italiano negli usa, pigliati due stagisti da maggio a luglio, a ggratis, corsi finiti e picco stagionale per il sito. ti traducono i pezzi (in due ore) loro prendono i crediti e paga l'alma mater. Non sfruttarli, se no ti bruci i ponti. Se hai bisogno di contatti, mp, e provo a sentire se qualcuno ci sta.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Vietato fermarsiMaìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 26 gennaio 2019, 8:35 contatta i migliori dipartimenti di italiano negli usa, pigliati due stagisti da maggio a luglio, a ggratis, corsi finiti e picco stagionale per il sito. ti traducono i pezzi (in due ore) loro prendono i crediti e paga l'alma mater. Non sfruttarli, se no ti bruci i ponti. Se hai bisogno di contatti, mp, e provo a sentire se qualcuno ci sta.
Re: La crisi del ciclismo italiano
bove ha scritto: ↑sabato 26 gennaio 2019, 13:24Vietato fermarsiMaìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 26 gennaio 2019, 8:35 contatta i migliori dipartimenti di italiano negli usa, pigliati due stagisti da maggio a luglio, a ggratis, corsi finiti e picco stagionale per il sito. ti traducono i pezzi (in due ore) loro prendono i crediti e paga l'alma mater. Non sfruttarli, se no ti bruci i ponti. Se hai bisogno di contatti, mp, e provo a sentire se qualcuno ci sta.
Aggiungo. Admin hai visto la nuova gcn Italia con Alan Marangoni? Quella è una strada molto molto interessante. Così come i tuoi video. Quella è la strada. Secondo me è arrivato il momento di staccarsi dalla tastiera e metterci la faccia. Video articoli, video interviste, speciali Pre gara, analisi post gara.... ecc ecc
Re: La crisi del ciclismo italiano
Si possono avere tante idee interessanti ma se non c'è la cultura non si va da nessuna parte. E il buon esempio deve partire già da queste pagine, poiché se prevale la fuffa, poi quella si ottiene anche dai media più importanti.
Non dico altro poiché un precedente post da me scritto ieri, in cui si faceva critica costruttiva e non si offendeva nessuno, è stato inspiegabilmente cancellato.
Non dico altro poiché un precedente post da me scritto ieri, in cui si faceva critica costruttiva e non si offendeva nessuno, è stato inspiegabilmente cancellato.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Re: Giro della Svizzera 2019
in parte ti capiscobartoli ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 23:18 Per il resto dovreste essere solo contenti che Savio, Pelosi, Citracca e Reverberi siano ancora nel ciclismo, a lottare bussando casa per casa per trovare uno sponsor. In Francia dopo il 1998 hanno pensato a ricostruire un movimento, anche culturalmente. Da noi si è parlato sui quotidiani e sui media di doping, su due dei tre quotidiani sportivi il ciclismo è SCOMPARSO, resiste la pagina della Gazzetta che diventano sei al Giro e due nelle tappe più dure del Tour. A volte la stessa Vuelta quando non vince un italiano ha uno spazioo di un riquadro di poche righe. Come fai ad attrarre sponsor?
Noi ci proviamo, recentemente ci siamo anche spostati fuori dall'Italia (KTM, Meter, Bryton), ma vi giuro che non è facile. La categoria Professional è destinata a sparire perchè si avranno sempre meno certezze, perchè qualcuno, in un paese calciocentrico, dovrebbe mettere mano al portafoglio senza alcuna garanzia?
Lo stesso accade in Spagna, sia ben chiaro
però i budget son praticamente identici a quelli di 6 anni fa
Chi si occupa della ricerca degli sponsor?
il tm? O vi affidate a qualcuno?
ricordo che bernaudeau prima di directenergie aveva avuti contatti con una cinquantina di aziende.. (tante del cac40)
Re: Giro della Svizzera 2019
EsattoSlegar ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 20:26 Più che del Giro di Svizzera si sta parlando della crisi del ciclismo italiano.
Detto questo si stanno facendo le pulci a manager, come Savio e Reverberi, che anche vent'anni fa dirigevano squadre di secondo piano; di quelli di prima fascia si è "salvato" solamente Saronni mentre gli altri o hanno chiuso bottega (Amadio, Corti, Stanga, Boifava, Ferretti) o sono stati assorbiti da squadre straniere (Guercilena, il gruppo ex Liquigas). E' difficile chiedere a chi è da trent'anni nel ciclismo in una determinata maniera di cambiare registro; sotto questo aspetto grandi doti di ricercatore di finanziamenti sembra possederle Ivan Basso.
Poi, a mio avviso, i TM delle squadre professional italiane si trovano davanti un grosso problema che è dovuto principalmente alla FCI: bisogna riconoscere che la gran parte dei neopro italiani degli ultimi anni sono di livello medio-basso, con i migliori che guardano sempre di più alle squadre straniere, ed è difficile in queste condizioni ottenere chissà quali risultati.
in più i due corridori più forti..hanno pochissimo carisma
nibali ha un palmares e anche uno stile di corsa perfetti..eppure non tira..
forse perché parla troppo di watt ecc
aru non ne parliamo..sparisce per mesi..
Re: Giro della Svizzera 2019
jumbo ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 14:49 Fare cultura sportiva su altri sport, oltre al pallone, converrebbe anche ai giornali sportivi, che magari si guadagnerebbero qualche lettore in più e potrebbero contare su maggiori vendite anche nei periodi in cui nel calcio non ci sono eventi significativi.
fossero meno miopi lo farebbero...
ciao
el_condor
Re: La crisi del ciclismo italiano
la crisi del ciclismo italiano è una crisi di soldi degli sponsor ma è anche una crisi industriale dei produttori di materiale per ciclismo.
ossia abbiamo pinarello colnago campy selle italia le scarpe castelli santini. ok li abbiamo. ma a parte il tessile chi veramente innova il mercato con soluzioni di avanguardia nel mondo? non certo noi. bisogna guardare al giappone e agli stati uniti.
l'unica azienda che propone qualcosa è campy col 12 velocità e l'uso del carbonio (anni fa per prima) sulla guarnitura.
perdonatemi se sbaglio ma il settore sembra vivere un po' di rendita del proprio nome. alcuni marchi sono proprio scomparsi, penso a itm.
poi c'è l'affare pantani, nello specifico dell'interesse sul ciclismo agonismo.
giocoforza quando un personaggio di quelle dimensioni entra nel circuito l'interesse sale vertiginosamente ma quando esce fa danni. specie in uno sport dove il ricambio in termini numerici è difficoltoso ed il paese è un paese relativamente piccolo come l'italia.
in linea generale i fasti del passato sono il nostro limite principale. del resto se arrivi in vetta di solito si scende. ci vorrà molto tempo.
uno che salvo è savio. penso che con uno sponsor italiano di livello e budget adeguato saprebbe portare in alto nel ranking del ciclismo mondiale la propria squadra.
ossia abbiamo pinarello colnago campy selle italia le scarpe castelli santini. ok li abbiamo. ma a parte il tessile chi veramente innova il mercato con soluzioni di avanguardia nel mondo? non certo noi. bisogna guardare al giappone e agli stati uniti.
l'unica azienda che propone qualcosa è campy col 12 velocità e l'uso del carbonio (anni fa per prima) sulla guarnitura.
perdonatemi se sbaglio ma il settore sembra vivere un po' di rendita del proprio nome. alcuni marchi sono proprio scomparsi, penso a itm.
poi c'è l'affare pantani, nello specifico dell'interesse sul ciclismo agonismo.
giocoforza quando un personaggio di quelle dimensioni entra nel circuito l'interesse sale vertiginosamente ma quando esce fa danni. specie in uno sport dove il ricambio in termini numerici è difficoltoso ed il paese è un paese relativamente piccolo come l'italia.
in linea generale i fasti del passato sono il nostro limite principale. del resto se arrivi in vetta di solito si scende. ci vorrà molto tempo.
uno che salvo è savio. penso che con uno sponsor italiano di livello e budget adeguato saprebbe portare in alto nel ranking del ciclismo mondiale la propria squadra.
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Io vorrei esprimere la mia riguardo questa tematica molto attuale. Credo che il crollo del ciclismo italiano vada imputato a una serie di fattori che adesso elencherò. In primo luogo il fatto che Nibali è Pozzo a parte mancano uomini da GT. Le altre nazioni li stanno piano piano tirando fuori e vediamo Martin Gaudu e Latour in Francia, Mas in Spagna, Bernal e Sosa in Colombia, Tolohek, Oomen De Plus in Olanda, gente forte nelle classiche come Lambrecht in Belgio. In Italia pirtoppo c'è stato uno dei più grandi bluff della storia : Fabio Aru. Ari aveva tutto per diventare un campione ma soprattutto aveva la storia giusta per attrarre giovani. Essere un sardo che va al classico con un rendimento discreto- credo si sia diplomato con 80- e andare forte è una storia di speranza e forza di volontà. E in un mondo come il nostro dove fa più effetto il bambino con la pagella cucita piuttosto che gli altri 116 migranti morti è un fattore molto importante. Purtroppo il ragazzo non è stato capace di mantenere le promesse e oggi non c'è nessuno capace di portare avanti il movimento, vedasi Valverde Alaphilippe o Quintana-Uran, diventate divinità in patria. Oltre a questo c'è il fattore economico. Il ciclismo è il quinto sport per stipendi dopo calcio basket football e hockey ( questi ultimi godono della felice situazione degli sport americani). Se pensi che Froome, che fatica il doppio di qualsiasi altro sportivo, che per inseguire il suo sogno deve stare lontano dalla famiglia per 200 giorni, e alla fine prede un sesto di quanto Messi prende- sponsor esclusi- è naturale che il giovane non viri su questo sport( dove i guadagni sono più bassi e la fatica più alta) e si concentri sugli altri. Affianco a questo fattore non dimentichiamoci che anche per la notorietà il ciclismo è messo peggio di moltissimi alti sport . Ari ha 160000 follie er su Instagram, Buffon 7 milioni.... I numeri parlano da soli.
Per risollevare il ciclismo per me la soluzione è una sola. Far girare più soldi. Aso e Uci devono trovare sponsor per attirare giovani e far capire loro che anche con il ciclismo hai soldi e notorietà. Il ciclismo italiano è messo male e a meno che Ciccone non si svegli- dubito in quanto non sono fan di Guercilena- vedo una decina d'anni di magra. I soldi sono il motore del mondo e per me occorre fare un piano decennale al fine di riportare i ciclisti in prima pagina anche sulla cronaca rosa... L'unico modo per risollevare le sorti di uno sport è creare un intorno che faccia sognare i giovani . I giovani devono capire che la bella vita non è solo quella di Icardi ma anche quella di Bardet o Pinot solo che Icardi vuoi per un motivo o per un altro sta sempre in prima pagina Pinot no. Scusate per la lunghezza del commento e fatemi sapere cosa ne pensate.
Per risollevare il ciclismo per me la soluzione è una sola. Far girare più soldi. Aso e Uci devono trovare sponsor per attirare giovani e far capire loro che anche con il ciclismo hai soldi e notorietà. Il ciclismo italiano è messo male e a meno che Ciccone non si svegli- dubito in quanto non sono fan di Guercilena- vedo una decina d'anni di magra. I soldi sono il motore del mondo e per me occorre fare un piano decennale al fine di riportare i ciclisti in prima pagina anche sulla cronaca rosa... L'unico modo per risollevare le sorti di uno sport è creare un intorno che faccia sognare i giovani . I giovani devono capire che la bella vita non è solo quella di Icardi ma anche quella di Bardet o Pinot solo che Icardi vuoi per un motivo o per un altro sta sempre in prima pagina Pinot no. Scusate per la lunghezza del commento e fatemi sapere cosa ne pensate.
Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.
Io, 4 febbraio 2022
Io, 4 febbraio 2022
Re: Giro della Svizzera 2019
cultura sportiva?el_condor ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 0:12jumbo ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 14:49 Fare cultura sportiva su altri sport, oltre al pallone, converrebbe anche ai giornali sportivi, che magari si guadagnerebbero qualche lettore in più e potrebbero contare su maggiori vendite anche nei periodi in cui nel calcio non ci sono eventi significativi.
fossero meno miopi lo farebbero...
ciao
el_condor
Non c'entra con il ciclismo, ma ieri nel biathlon, prima Wierer, terza Vitozzi nell'inseguimento di Coppa del Mondo ad Anterselva, manco una riga in prima pagina
Re: La crisi del ciclismo italiano
L'ultima volta che ho visto Bardet è stata al Giro di Lombardia e ho pensato che fa una vita di merda, poveretto.Mario Rossi ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 9:19 I giovani devono capire che la bella vita non è solo quella di Icardi ma anche quella di Bardet
- chinaski89
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Eh in effetti ciclismo e bella vita vanno poco d'accordo, ma non solo il ciclismo, un nuotatore per dire si fa una vita di merda con 6-7 ore di vasche al giorno più palestra dopo e di certo la sera non te lo trovi in giro per localiPrimo86 ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 11:20L'ultima volta che ho visto Bardet è stata al Giro di Lombardia e ho pensato che fa una vita di merda, poveretto.Mario Rossi ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 9:19 I giovani devono capire che la bella vita non è solo quella di Icardi ma anche quella di Bardet
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Re: Giro della Svizzera 2019
el_condor ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 0:12jumbo ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 14:49 Fare cultura sportiva su altri sport, oltre al pallone, converrebbe anche ai giornali sportivi, che magari si guadagnerebbero qualche lettore in più e potrebbero contare su maggiori vendite anche nei periodi in cui nel calcio non ci sono eventi significativi.
fossero meno miopi lo farebbero...
ciao
el_condor
Ai lettori interessa molto di più la fuffa su trattative varie di calciomercato, quando qualcosa interessa davvero in prima pagina ce lo mettono eccome (Valentino Rossi, Formula 1, Giro d'Italia, Tour vinto da un italiano, Olimpiadi) quello che non mettono è perchè non interessa a nessuno.
- barrylyndon
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Re: Giro della Svizzera 2019
Mah, Winter, nel paio abbondante di trasmissioni rivolte ad una platea generale, in cui Nibali e' stato invitato,non mi sembra abbia tirato fuori potenze, vam ed altri tecnicismi..Che dopo non sia un personaggio, per cosi dire, magnetico, ci sta..anzi e' abbastanza ingenuamenteWinter ha scritto: ↑sabato 26 gennaio 2019, 23:01EsattoSlegar ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 20:26 Più che del Giro di Svizzera si sta parlando della crisi del ciclismo italiano.
Detto questo si stanno facendo le pulci a manager, come Savio e Reverberi, che anche vent'anni fa dirigevano squadre di secondo piano; di quelli di prima fascia si è "salvato" solamente Saronni mentre gli altri o hanno chiuso bottega (Amadio, Corti, Stanga, Boifava, Ferretti) o sono stati assorbiti da squadre straniere (Guercilena, il gruppo ex Liquigas). E' difficile chiedere a chi è da trent'anni nel ciclismo in una determinata maniera di cambiare registro; sotto questo aspetto grandi doti di ricercatore di finanziamenti sembra possederle Ivan Basso.
Poi, a mio avviso, i TM delle squadre professional italiane si trovano davanti un grosso problema che è dovuto principalmente alla FCI: bisogna riconoscere che la gran parte dei neopro italiani degli ultimi anni sono di livello medio-basso, con i migliori che guardano sempre di più alle squadre straniere, ed è difficile in queste condizioni ottenere chissà quali risultati.
in più i due corridori più forti..hanno pochissimo carisma
nibali ha un palmares e anche uno stile di corsa perfetti..eppure non tira..
forse perché parla troppo di watt ecc
aru non ne parliamo..sparisce per mesi..
umano in certe sue esternazioni.
Il vero problema, che qui nessuno ha avuto il coraggio,a meno che non mi sia sfuggito, di sottolineare, e' che l'Italia, quella media, per non dire mediocre, che e' forse la moltitudine, quella che guarda il tiro con l'arco ogni 4 anni e si permette di criticare e giudicare, facendo finta di essere esperta e/o appassionata, ha paura, dopo Pantani, di affezionarsi ad un ciclista.Il nostro resta uno sport comunque popolare, ma visto con sempre maggiore diffidenza.
La percepisci con i colleghi, con gli amici...con cui tu hai pudore di parlare della Sanremo di Nibali, perche' il commento piu' spontaneo e' sempre questo...ma sara' farina del suo sacco?
In questo contesto, trovo persino miracoloso, che sia uscito un Moscon, per fare un nome..
Il resto vien da se'...
Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Re: La crisi del ciclismo italiano
bisogna anche vedere che ci fai nei locali. ho visto rosolino verso la fine carriera in locali di verona ma sembrava molto tranquillo.chinaski89 ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 11:46Eh in effetti ciclismo e bella vita vanno poco d'accordo, ma non solo il ciclismo, un nuotatore per dire si fa una vita di merda con 6-7 ore di vasche al giorno più palestra dopo e di certo la sera non te lo trovi in giro per localiPrimo86 ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 11:20L'ultima volta che ho visto Bardet è stata al Giro di Lombardia e ho pensato che fa una vita di merda, poveretto.Mario Rossi ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 9:19 I giovani devono capire che la bella vita non è solo quella di Icardi ma anche quella di Bardet
ossia se stai lontano da alcool non è che incida molto su preparazione. e se stai lontano da alcool non lasci il locale alle 4.
questo di norma.
si vedono calciatori distruggersi in discoteca. è logico che perdi due giorni in quelle condizioni lì. un top rider lo può fare due tre volte a novembre... ma se non tocchi alcool non è che ti cambi.
chiaramente parlo di gente che magari si fa il carico eppoi si fa alcuni giorni di scarico. lì puoi, mantenendo dieta da atleta, un paio di sere fare tardi che non ti cambia nulla anzi psicologicamente ne puoi giovare.
poi anche sul discorso dell'alcool ho visto che qualche squadra al giro (chiaramente mi pare gasparotto stesse sorseggiando...) ce l'aveva in tavola. un bicchiere non cambia nulla.
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
la magrezza alla bardet faimpressione anche se vediamo solo l'effetto. la causa può essere dovuta a molto allenamento a restrizione calorica a uso di prodotti un po' borderline come tutti i top oppure a un proprio di suo.Primo86 ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 11:20L'ultima volta che ho visto Bardet è stata al Giro di Lombardia e ho pensato che fa una vita di merda, poveretto.Mario Rossi ha scritto: ↑domenica 27 gennaio 2019, 9:19 I giovani devono capire che la bella vita non è solo quella di Icardi ma anche quella di Bardet
può darsi pure che per il bardet di turno questo non sia un peso. ossia la determinazione e la voglia di arrivare la passione per il proprio lavoro sport etc persino il fatto di credere nel personaggio ipermagro bardet (un po' di egolatria in un fenomeno atletico ci può stare) faccia in modo che per lui non sia un problema.
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Stiamo parlando di un Paese che usa il giovanissimo Del Piero (che ha smesso 10 anni fa di giocare) come testimonial Kia, quando potrebbe avere Nibali probabilmente a costo zero, visto che Kia è sponsor della Bahrain Merida e normalmente nel ciclismo, gli sponsor e i supplier godono del diritto d'immagine della squadra e di ogni atleta, senza ulteriori aggravi economici. Ovviamente l'ex calciatore, che io identifico con l'uccellino e la sua acqua e mi fa un pò ridere, anzi tanto, non è gratis per l'azienda automobilistica.
Già qua, possiamo capire come è messo il ciclismo e che considerazione ha nel nostro Paese a livello di comunicazione.
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