Pure il calcio è in grande difficolta'..
nella mia regione ormai 30 anni fa.. c'erano una trentina di squadre di esordienti.. di calcio
adesso 5..
Pure il calcio è in grande difficolta'..
VerissimoSlegar ha scritto: ↑lunedì 21 maggio 2018, 9:30 Si può dire che il movimento dilettantistico in Italia fa schifo, perché troppo chiuso su se stesso, o si compie delitto di lesa maestà? I giovani ciclisti italiani invece di crescere, calano di cilindrata. Troppe gare U23 e quando sono al via gli Elite, questi sono quinta fascia quando va bene.
Gara a caso, Tour de Bretagne:
http://firstcycling.com/race.php?r=82&y=2018
Quando mai i nostri U23 hanno la possibilità di confrontarsi con corridori come Antomarchi, Schmidt o Hurel? Ciclisti come Palini, Taliani, Berlato, Boem, Cecchin, Fedi, dopo essere usciti dal giro delle squadre prof, potevano diventare degli eccellenti sparring partner per gli U23, invece si continua a buttare nel cesso esperienza e a fare la conta delle vittorie nelle gare del giro del campanile.
Qualcuno sembra averlo capito e dopo la categoria junior si accasa all'estero:
http://www.cicloweb.it/2018/04/03/giro- ... ti-italia/
Ma adesso sono tutti tiratissimi, pensa ai primi 10 del Giro under dell'anno scorso.Winter ha scritto: ↑lunedì 21 maggio 2018, 19:07 Verissimo
In piu' le corse italiane vengono controllate troppo dalle squadre
e il grosso problema maggiore tra junior e under
è che non vince quello con piu' talento
ma molto spesso quello che si allena di piu' o piu' preparato
a volte tra i pro senti corridori esteri che perdono 5 -- ecc kg
e migliorano notevolmente le performance
altri che utilizzano per la prima volta il misuratore ecc il cardio
e migliorano le performance
con i nostri migliori.. impossibile gia' da junior son tiratissimi e seguiti da preparatori top
poi ovvio che c'e' poco margine
me la ricordo anch'io la storia di Ulissi citata da Albino
i margini erano pochi..
ratto ha vinto una tappa in fuga alla vuelta
Si era dietro moto del padreAlbino ha scritto: ↑lunedì 21 maggio 2018, 22:19 Ciao Giorgio
In poche parole Bettini, interrogato sulla situa del ciclismo giovanile italiano, raccontò che il giorno di Natale (2006/2007 non ricordo) incontrò uno junior della sua zona, campione del mondo, che faceva dietro moto (o macchina).
La fonte è, mi pare, un bicisport, o forse un'intervista alla gazzetta.
Magari Winter si ricorda meglio... Comunque c'è da qualche parte
Spero per te che vada tutto bene ora
Be Yates ha detto di aver perso due kg.. rispetto all'anno scorsoAlbino ha scritto: ↑lunedì 21 maggio 2018, 21:25
Ma adesso sono tutti tiratissimi, pensa ai primi 10 del Giro under dell'anno scorso.
È una deriva che non mi piace ma non è una prerogativi degli italiani (sia tra gli under che tra i junior).
Negli ultimi anni quali sono stati i corridori esteri che hanno perso 5 kg tra i prof? A me vengono in mente Howson (che non sta facendo faville peraltro), Zakarin... ce ne sono altri? Boh
È vero che quello che hai detto rappresenta un vantaggio sleale e droga i risultati ma non è che gli italiani possano vantare chissà quali vittorie giovanili.
Cioè i nostri mediamente le prendono quando non sono gli unici in gara e sono pure super allenati? Allora è meglio che cambino sport.
Per me non è questo il problema.
Mmmhh...carrierona proprio! Due mondiali juniores e una top20 (nel senso di 20esimo) nelle monumento...
In realtà, se vediamo gli altri campioni mondiali junior non è che abbiano in media fatto meglio. Nel suo decennio (dal 2000 al 2010) abbiamo:
6 tappe al Giro, Montreal, Emilia e Milano Torino...
Basterebbe guardare la storia dei campioni iridati junior per capire che di aspettative non ne dovevi mettere molte. Storia diversa per un Moscon che ha dimostrato di essere forte tra i pro, ecco lì le aspettative sono giustificate ma tra gli junior/u23 si possono ottenere solo indizi.giorgio ricci ha scritto: ↑martedì 22 maggio 2018, 15:04 Le aspettative su Ulissi erano molte. Alcuni anni ha vinto senza mai convincere però.
Anche quando vinse in un finale di stagione Milano Torino e Emilia gli addetti ai lavori avevano ben chiari i suoi limiti tecnici e di tenuta oltre i 200 km.
Ora , credo per le ragioni viste prima , il meglio di se lo ha già dato.
Come Pozzato, anche se per ragioni diverse , la delusione sta nelle aspettative deluse ,,non nelle vittorie fatte .
Dando per buone queste informazioni che non conosco, credo che parte del problema sia in questo.Winter ha scritto: ↑martedì 22 maggio 2018, 7:45
Scalatori
Son sparite quasi tutte le corse a loro dedicate
I percorsi son stati addolciti ecc
Ricordo che un anno Simoni vinse piu' di quindici corse
Impossibile attualmente con sti percorsi
Crono
C'e' chi passa pro.. con una o due crono fatte in un anno
Gli addetti ai lavori non hanno capito però un granchè se continuano a fargli fare con una certa regolarità mondiali ed europei, talvolta con ruoli abbasta importanti.giorgio ricci ha scritto: ↑martedì 22 maggio 2018, 15:04 Le aspettative su Ulissi erano molte. Alcuni anni ha vinto senza mai convincere però.
Anche quando vinse in un finale di stagione Milano Torino e Emilia gli addetti ai lavori avevano ben chiari i suoi limiti tecnici e di tenuta oltre i 200 km.
Ora , credo per le ragioni viste prima , il meglio di se lo ha già dato.
Come Pozzato, anche se per ragioni diverse , la delusione sta nelle aspettative deluse ,,non nelle vittorie fatte .
Negli ultimi anni per ovviare a questo problema hanno varato un progetto per gli scalatoriSalvatore77 ha scritto: ↑martedì 22 maggio 2018, 15:34
Per esempio in Belgio sembra facciano centinaia di corse tutte in pianura con muri, vento eccetera.
E i belgi che vanno forte in salita sono pochi, questo si ripercuote anche sui belgi a podio nei GT.
Le due cose sono certamente collegate.
Posto che son d'accordo con te, tuttavia è ben diversa la geografia nel gruppo: nel 1972, su 100 partenti, gli stranieri erano il 37%. Nel 1987, su 180 partenti, gli stranieri erano il 49.4%. Nel 2018, su 176 partenti, gli stranieri sono il 74.4%.
Si. Infatti.
E si. Anche se quell'anno comunque era incastonato in un periodo dove prima e dopo si facevano un bel po' di podi. Non era sintomo di una crisi.pereiro2982 ha scritto: ↑sabato 15 settembre 2018, 18:38 era dal 1995 che nessun italiano finiva a podio in una delle grandi corse a tappe
di fatti questo periodo è l'inizio del fenomeno del tour centrismo che rendeva il giro e la vueltra molto "provinciali" anche se la vuelta lo è sempre stataSalvatore77 ha scritto: ↑martedì 18 settembre 2018, 13:28E si. Anche se quell'anno comunque era incastonato in un periodo dove prima e dopo si facevano un bel po' di podi. Non era sintomo di una crisi.pereiro2982 ha scritto: ↑sabato 15 settembre 2018, 18:38 era dal 1995 che nessun italiano finiva a podio in una delle grandi corse a tappe
Dopo seguirono 11 edizioni vinte del Giro d'Italia e una quindicina di anni senza podio alla Vuelta. Quasi a significarare che ognuno pensa a casa propria.
In questo periodo sul podio del giro d'Italia tra gli altri:
Caucchioli, Mazzoleni, Bruseghin.
Alla vuelta invece clamoroso 2004 top ten tutta spagnola. E che nomi....
1 Spagna Roberto Heras Liberty Seg. 77h42'46"
2 Spagna Santiago Pérez Phonak a 30"
3 Spagna Francisco Mancebo Illes Balears a 2'13"
4 Spagna Alejandro Valverde C. Valenciana a 3'33"
5 Spagna Carlos García Quesada C. Valenciana a 7'44"
6 Spagna Carlos Sastre Team CSC a 8'11"
7 Spagna Isidro Nozal Liberty Seg. a 8'32"
8 Spagna José Ángel Gómez M. Almería a 13'08"
9 Spagna Luis Pérez Cofidis a 13'24"
10 Spagna David Blanco C. Valenciana a 15'15"
Quoto questo messaggio per chiedere l'opinione a tutti..se ho copiato bene il link qui sotto, cosa ne pensate?Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑martedì 22 gennaio 2019, 16:44Simo e Lopi pongono un giustissimo quesito: chi sono le squadre candidate ed escluse? Tante volte noi (e dico noi tutti) siamo portati a polemizzare di fronte a certi mancati inviti ma ci sarebbe da capire a monte chi è effettivamente interessato a partecipare ad alcune corse.simociclo ha scritto: ↑martedì 22 gennaio 2019, 12:19in effetti almeno un'altra squadra ci stava, visto che una delle 3 è una nazionale (tra l'altro).Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑martedì 22 gennaio 2019, 11:47
per la Rally dovrebbe essere in assoluto l'esordio in una prova WT Europea. Hanno qualche bel corridore, a cominciare dal giovane e promettente McNulty.
Potevano invitare qualche squadra in più.
Per le italiane; si riesce a sapere se avevano richiesto l'invito? e in generale: c'è qualche fonte che indica quali professional chiedeno l'invito alle varie corse wt? perchè di solito si vengono a sapere le invitate, non le escluse (a parte - di solito - nei gt). per esempio mi incuriosisce sapere chi ha scartato Aso per la Roubaix (solo per citare l'ultima corsa che ha annunicato le wild card prima del giro di svizzera)
Eroica fa notare che l'anno scorso al TdS ci fu la Nippo, che guardacaso era l'unica italiana rimasta fuori dal Giro. Ecco, magari alle nostre professional non interessa tanto andare al Tour de Suisse dopo aver preso parte al Giro. Oppure ci sono interessi degli sponsor che spingono ad andare a correre altrove (della Wilier in Asia abbiamo scritto intere pagine di thread).
Quello che si nota in generale è che le nostre professional vengono sistematicamente ignorate all'estero. Se iniziano a preferire la Rally UHC, vuol dire che il livello delle professional italiane s'è abbassato tanto negli ultimi anni. Non si può pensare che tutti gli organizzatori stranieri siano stronzi o anti-italiani.
Che un giornalista onesto, il paragone lo farebbe con la Sanremo e non con il Giro che avrà tre inviti in meno
La mia opinione è sempre la stessa, come ripeto da anni ormai. Sta storia per cui RCS deve tutelare il ciclismo italiano invitando le scarsissime (Androni a parte) professional italiane, è una puttanata pazzesca. RCS deve cercare di portare il meglio al Giro. Stop. Se il meglio significa invitare 2 squadre italiane e 2 straniere, è giusto che Vegni proceda in questa direzione.nikybo85 ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 14:03Quoto questo messaggio per chiedere l'opinione a tutti..se ho copiato bene il link qui sotto, cosa ne pensate?Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑martedì 22 gennaio 2019, 16:44Simo e Lopi pongono un giustissimo quesito: chi sono le squadre candidate ed escluse? Tante volte noi (e dico noi tutti) siamo portati a polemizzare di fronte a certi mancati inviti ma ci sarebbe da capire a monte chi è effettivamente interessato a partecipare ad alcune corse.simociclo ha scritto: ↑martedì 22 gennaio 2019, 12:19
in effetti almeno un'altra squadra ci stava, visto che una delle 3 è una nazionale (tra l'altro).
Per le italiane; si riesce a sapere se avevano richiesto l'invito? e in generale: c'è qualche fonte che indica quali professional chiedeno l'invito alle varie corse wt? perchè di solito si vengono a sapere le invitate, non le escluse (a parte - di solito - nei gt). per esempio mi incuriosisce sapere chi ha scartato Aso per la Roubaix (solo per citare l'ultima corsa che ha annunicato le wild card prima del giro di svizzera)
Eroica fa notare che l'anno scorso al TdS ci fu la Nippo, che guardacaso era l'unica italiana rimasta fuori dal Giro. Ecco, magari alle nostre professional non interessa tanto andare al Tour de Suisse dopo aver preso parte al Giro. Oppure ci sono interessi degli sponsor che spingono ad andare a correre altrove (della Wilier in Asia abbiamo scritto intere pagine di thread).
Quello che si nota in generale è che le nostre professional vengono sistematicamente ignorate all'estero. Se iniziano a preferire la Rally UHC, vuol dire che il livello delle professional italiane s'è abbassato tanto negli ultimi anni. Non si può pensare che tutti gli organizzatori stranieri siano stronzi o anti-italiani.
Aspetta però non facciamo confusione , lo Svizzera anche se è una corsa dalla grande storia ormai non è neanche lontanamente paragonabile al Giro per cui se gli svizzeri decidono di dare una wc a una selezione nazionale ci può anche stare, soprattutto se consideri che già da un po di tempo non si vedono grandi nomi tra gli svizzeri. Il giro da molta più visibilità e attira campioni da tutto il mondo, il problema è che alcuni sono ancora convinti di essere come hai scritto tu àl ciclismo dei prosciutti ai traguardi volanti.Theakston ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 19:47 Utopia: 14-15 formazioni WT presenti di diritto, il meglio del ciclismo mondiale. 7-8 inviti, 7-8 Professional italiane che si disputano l'invito con alte squadre estere di più o meno pari livello.
Assurdo? Purtroppo si, ma lo è anche sentir dire che è mooolto meglio invitare la Israel o la Vital Concept piuttosto che una delle (poche) italiane, che non capiscono niente, legate ancora al ciclismo del prosciutto al traguardo volante.... Quanto è colpa dei nostri dirigenti? Quanto dobbiamo dire grazie all'UCI?
Intanto gli svizzeri, rimasti senza squadre, non si fanno problemi a chiamare una selezione nazionale, magari di corridori di secondo piano...
no, non è assurdo. Anzi, io sono da tempo pieno sostenitore di una riforma fatta in questa direzione rendendo il ciclismo sport molto più sostenibile rispetto ad oggi e molto più democratito. Si creerebbe una fascia ampia di squadre in grado di prendere parte ciascuna ad una buona fetta delle corse più importanti. Non è per niente assurdo. Certo, nello specifico poi bisognerebbe trovare 7-8 professional italiane perchè per quello servono dirigenti e sponsor all'altezza. Ma il principio è assolutamente condivisibile.
Qui invece dissento nella maniera più assoluta. L'UCI ha tante colpe, ma non quella di aver ridotto le professional italiane a questa situazione penosa. E' colpa esclusiva del movimento ciclistico italiano. Se le professional di altri paesi crescono e le nostre vanno indietro, perchè dovrebbe essere colpa dell'UCI?Theakston ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 19:47ma lo è anche sentir dire che è mooolto meglio invitare la Israel o la Vital Concept piuttosto che una delle (poche) italiane, che non capiscono niente, legate ancora al ciclismo del prosciutto al traguardo volante.... Quanto è colpa dei nostri dirigenti? Quanto dobbiamo dire grazie all'UCI?
Dice bene paperino, non mescoliamo due livelli mai così lontani come oggi. Purtroppo il Tour de Suisse a livello di prestigio non è neanche lontanamente avvicinabile a quello di 60 anni fa, quando era la terza corsa a tappe per ordine d'importanza dopo Tour e Giro. Negli ultimi anni è diventata principalmente corsa di preparazione al Tour e per giunta mentre fino a 15 anni fa era preferita da molti al Delfinato, da quando quest'ultima corsa è entrata in orbita ASO, la corsa elvetica si è vista letteralmente surclassata da quella francese.
Per par condicio vedremo anche i risultati delle professional italiane in Europa paragonati alle altre.team opc ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 23:40 Poi a fine anno tiriamo le somme dei grandi risultati che avranno fatto le professional francesi nei grandi giri e nelle world Tour, tralasciando il calendario francese dove a parte ag2r e fdj ci sono solo loro.
Vedremo che grandi risultati otterranno o se si limiteranno a ruolo da comprimari in fuga.
E vedremo se la Rally è così cresciuta da superare le nostre.
Ps. Secondo me solo Visconti vale la Rally
Osservazione già fatta da me e da altri: ma siamo sicuri che Scinto abbia chiesto la WC per il Tour de Suisse. No, perchè altrimenti la polemica è del tutto fuori luogo.team opc ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 23:40 Poi a fine anno tiriamo le somme dei grandi risultati che avranno fatto le professional francesi nei grandi giri e nelle world Tour, tralasciando il calendario francese dove a parte ag2r e fdj ci sono solo loro.
Vedremo che grandi risultati otterranno o se si limiteranno a ruolo da comprimari in fuga.
E vedremo se la Rally è così cresciuta da superare le nostre.
Ps. Secondo me solo Visconti vale la Rally
Invece secondo me qualche colpa ce l'ha.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 22:39no, non è assurdo. Anzi, io sono da tempo pieno sostenitore di una riforma fatta in questa direzione rendendo il ciclismo sport molto più sostenibile rispetto ad oggi e molto più democratito. Si creerebbe una fascia ampia di squadre in grado di prendere parte ciascuna ad una buona fetta delle corse più importanti. Non è per niente assurdo. Certo, nello specifico poi bisognerebbe trovare 7-8 professional italiane perchè per quello servono dirigenti e sponsor all'altezza. Ma il principio è assolutamente condivisibile.
Qui invece dissento nella maniera più assoluta. L'UCI ha tante colpe, ma non quella di aver ridotto le professional italiane a questa situazione penosa. E' colpa esclusiva del movimento ciclistico italiano. Se le professional di altri paesi crescono e le nostre vanno indietro, perchè dovrebbe essere colpa dell'UCI?Theakston ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 19:47ma lo è anche sentir dire che è mooolto meglio invitare la Israel o la Vital Concept piuttosto che una delle (poche) italiane, che non capiscono niente, legate ancora al ciclismo del prosciutto al traguardo volante.... Quanto è colpa dei nostri dirigenti? Quanto dobbiamo dire grazie all'UCI?
Il Belgio ha 4 professional. Mai avute così tante. Una di queste stabilmente al Tour ormai e vincitrice di un Amstel 3 anni fa.Theakston ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 15:47Invece secondo me qualche colpa ce l'ha.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 22:39no, non è assurdo. Anzi, io sono da tempo pieno sostenitore di una riforma fatta in questa direzione rendendo il ciclismo sport molto più sostenibile rispetto ad oggi e molto più democratito. Si creerebbe una fascia ampia di squadre in grado di prendere parte ciascuna ad una buona fetta delle corse più importanti. Non è per niente assurdo. Certo, nello specifico poi bisognerebbe trovare 7-8 professional italiane perchè per quello servono dirigenti e sponsor all'altezza. Ma il principio è assolutamente condivisibile.
Qui invece dissento nella maniera più assoluta. L'UCI ha tante colpe, ma non quella di aver ridotto le professional italiane a questa situazione penosa. E' colpa esclusiva del movimento ciclistico italiano. Se le professional di altri paesi crescono e le nostre vanno indietro, perchè dovrebbe essere colpa dell'UCI?Theakston ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 19:47ma lo è anche sentir dire che è mooolto meglio invitare la Israel o la Vital Concept piuttosto che una delle (poche) italiane, che non capiscono niente, legate ancora al ciclismo del prosciutto al traguardo volante.... Quanto è colpa dei nostri dirigenti? Quanto dobbiamo dire grazie all'UCI?
Poi certo, hanno fatto tanto gli errori di manager e federazione, gli scandali doping, la crisi economica, il calo di praticanti ecc.
Però l'avere spinto i costi verso l'alto e polarizzato il sistema delle corse e squadre tra chi è dentro e chi è fuori WT ha contribuito ad affossare il movimento.
Quanto agli altri paesi, Francia a parte, non vedo tutte queste squadre che crescono. Dove sono? In Germania, in Svizzera, in Spagna? In Belgio?
Il Belgio fino agli anni 90-00 oscillava intorno alle 8-10 squadre. La Spagna ha spesso alternato alti e bassi tra un minimo di 5-6 e una decina...Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 15:54Il Belgio ha 4 professional. Mai avute così tante. Una di queste stabilmente al Tour ormai e vincitrice di un Amstel 3 anni fa.Theakston ha scritto: ↑giovedì 24 gennaio 2019, 15:47Invece secondo me qualche colpa ce l'ha.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 22:39
no, non è assurdo. Anzi, io sono da tempo pieno sostenitore di una riforma fatta in questa direzione rendendo il ciclismo sport molto più sostenibile rispetto ad oggi e molto più democratito. Si creerebbe una fascia ampia di squadre in grado di prendere parte ciascuna ad una buona fetta delle corse più importanti. Non è per niente assurdo. Certo, nello specifico poi bisognerebbe trovare 7-8 professional italiane perchè per quello servono dirigenti e sponsor all'altezza. Ma il principio è assolutamente condivisibile.
Qui invece dissento nella maniera più assoluta. L'UCI ha tante colpe, ma non quella di aver ridotto le professional italiane a questa situazione penosa. E' colpa esclusiva del movimento ciclistico italiano. Se le professional di altri paesi crescono e le nostre vanno indietro, perchè dovrebbe essere colpa dell'UCI?
Poi certo, hanno fatto tanto gli errori di manager e federazione, gli scandali doping, la crisi economica, il calo di praticanti ecc.
Però l'avere spinto i costi verso l'alto e polarizzato il sistema delle corse e squadre tra chi è dentro e chi è fuori WT ha contribuito ad affossare il movimento.
Quanto agli altri paesi, Francia a parte, non vedo tutte queste squadre che crescono. Dove sono? In Germania, in Svizzera, in Spagna? In Belgio?
In Spagna sono tornate ad esserci 3 Professional dopo anni di solitudine per la Caja Rural. E l'Euskadi quest'anno esordirà sulle Ardenne.
poi la Israel Cycling che è in crescita. E come dicevo in precedenza altre Square professional come NetApp e Argos sono cresciute arrivando al top nel WT. Invece in Italia tutto fermo da decenni