in che senso?CicloSprint ha scritto: La Bahrein-Merida era una riedizione della Fassa Bortolo dei primi anni 2000 con Volpi in ammiraglia...
La crisi del ciclismo italiano
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Re: La crisi del ciclismo italiano
dici che sono stato troppo di maniga larga?jerrydrake ha scritto:Promuovo solo Nibali e Pelizzotti.tetzuo ha scritto:1 vittoria di tappa
podio finale
3 in top ten
promossi nibali, pozzovivo, petilli, pellizzotti, cataldo, ferrari
rimandati formolo, mareczko, conti, benedetti, sbaragli, la wilier
bocciati rosa, visconti, montaguti, la bardiani, modolo, battaglin, villella
per i gt, la situazione è pesante, vediamo Aru
Quasi sufficienti mareczko, ferrari e Pozzovivo
Rimandati Conti e Petilli
Bocciati tutti gli altri
Al posto delle 2 WC italiane dovevano invitare una selezione di vecchie glorie. Re Leone avrebbe portato a casa una volata, Chiappucci avrebbe attaccato ai -200 dall'arrivo nel tappone dello Stelvio, Coppolillo sarebbe stato sempre in fuga e Perini sarebbe stato il miglior gregario per Nibali e Visentini, sfruttando l'assenza di Roche, si sarebbe giocato il Giro.
Il mio Razzie Award va a Diego Rosa
AH tra i rimandati da mettere anche chiaramente Nizzolo e direi pure due neo-pro che si sono visti poco, ma hanno diverse attenuanti, uno la giovane età (Albanese), l'altro il fatto di non esseri preparato al meglio per il Giro (Ravasi) se non sbaglio chiamato all'ultimo per sostituire l'infortunato Atapuma
Re: La crisi del ciclismo italiano
Nel senso di ciclosprintMarco Gaviglio ha scritto:in che senso?CicloSprint ha scritto: La Bahrein-Merida era una riedizione della Fassa Bortolo dei primi anni 2000 con Volpi in ammiraglia...
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Re: La crisi del ciclismo italiano
io sono curioso di vedere in generale nei tre grandi giri come andranno le cose... la vedo nera....
strano dopo gli spiragli di luce nelle classiche ci apprestiamo a vedere un anno orribile nelle corse a tappe ,forse
strano dopo gli spiragli di luce nelle classiche ci apprestiamo a vedere un anno orribile nelle corse a tappe ,forse
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Mica tanto strano. Dopo Nibali chi si è affacciato al professionismo dandoci qualche speranza per i GG? A parte Aru mi vengono in mente Capecchi, D. Caruso, Cataldo, Cattaneo, Formolo, Rosa. Manca qualcuno? Con una pattuglia così forse ci apprestiamo a vivere un decennio da incubo nelle gare a tappe.pereiro2982 ha scritto: strano dopo gli spiragli di luce nelle classiche ci apprestiamo a vedere un anno orribile nelle corse a tappe ,forse
Re: La crisi del ciclismo italiano
Aru è una realtà.jerrydrake ha scritto:Mica tanto strano. Dopo Nibali chi si è affacciato al professionismo dandoci qualche speranza per i GG? A parte Aru mi vengono in mente Capecchi, D. Caruso, Cataldo, Cattaneo, Formolo, Rosa. Manca qualcuno? Con una pattuglia così forse ci apprestiamo a vivere un decennio da incubo nelle gare a tappe.pereiro2982 ha scritto: strano dopo gli spiragli di luce nelle classiche ci apprestiamo a vedere un anno orribile nelle corse a tappe ,forse
Per il resto non c'è assolutamente nulla, né al presente, né all'orizzonte.
La Francia ha Bardet e Pinot come uomini-podio nei GT e non è male.
Il Belgio nessuno da decenni.
La Spagna, finiti Conty e Valv, ha un grande Landa.
Olanda, Colombia e Lussemburgo hanno il futuro.
Germania zero.
Anche l'Est non sta messo per niente bene.
Gli anglofoni hanno, dopo Froome e Thomas, i fratelli Yates e Mentijes.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: La crisi del ciclismo italiano
per il futuro, occhio anche agli americani e alla stessa Francia che hanno ragazzi niente male, in particolare la Francia ne ha uno che è appena passato Pro è già sta facendo molto bene.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Vero i nomi tra quelli nati metà anni '80 e primi '90 sono quelli. Ci sarebbero anche Bongiorno, Ciccone e Ravasi. Il primo è praticamente sparito (ormai corre in serie C), il secondo ha avuto un grave problema e al Giro non si è mai visto, chissà se lo rivedremo su buoni livelli, il terzo lo dobbiamo aspettare, certo non ha fatto chissà quali prestazioni in questi mesi.jerrydrake ha scritto:Mica tanto strano. Dopo Nibali chi si è affacciato al professionismo dandoci qualche speranza per i GG? A parte Aru mi vengono in mente Capecchi, D. Caruso, Cataldo, Cattaneo, Formolo, Rosa. Manca qualcuno? Con una pattuglia così forse ci apprestiamo a vivere un decennio da incubo nelle gare a tappe.pereiro2982 ha scritto: strano dopo gli spiragli di luce nelle classiche ci apprestiamo a vedere un anno orribile nelle corse a tappe ,forse
Vediamo Petilli che è anche lui un buon prospetto. Coraggio e grinta non gli mancano, a 23 anni un 26esimo posto al giro, non da buttare anche se con oltre un ora di ritardo , ripeto Vincenzo è altra roba ed era altra roba da subito dove si vedeva avere doti eccellenti di fondo e di recupero, ma ci dobbiamo fare l'abitudine che prima o poi smetterà anche lui di fare podi nei GT.
Tutti questi comunque sono inferiori a Nibali, quindi sì, tempi bui. Cassani che è uno che si esprime sempre con molta fiducia nei confronti dei giovani italiani, ha detto che il miglior prospetto a breve termine è Formolo, ma che è difficile possa vincere un Giro, al massimo può puntare al podio.
Spero di non vedere boiate tipo riciclare Felline o Moscon in uomini da corse a tappe.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
la Spagna ha anche Soler, oltre a Landa, e anzi direi che in potenziale Soler è pure più forte e completo del buon Mikel. Ocho!
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Il buon Francesco Masciarelli che purtroppo è stato costretto a chiudere la carriera troppo presto...jerrydrake ha scritto:Mica tanto strano. Dopo Nibali chi si è affacciato al professionismo dandoci qualche speranza per i GG? A parte Aru mi vengono in mente Capecchi, D. Caruso, Cataldo, Cattaneo, Formolo, Rosa. Manca qualcuno? Con una pattuglia così forse ci apprestiamo a vivere un decennio da incubo nelle gare a tappe.pereiro2982 ha scritto: strano dopo gli spiragli di luce nelle classiche ci apprestiamo a vedere un anno orribile nelle corse a tappe ,forse
Tra i professionisti attuali quelli con più possibilità di far bene nei GT nel futuro sono Aru, Formolo, Ravasi e Petilli. Il panorama è abbastanza sconsolante.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
tetzuo ha scritto:Nel senso di ciclosprintMarco Gaviglio ha scritto:in che senso?CicloSprint ha scritto: La Bahrein-Merida era una riedizione della Fassa Bortolo dei primi anni 2000 con Volpi in ammiraglia...
Che Volpi era DS della Fassa Bortolo.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
ok, e con ciò? allora l'Astana era una riedizione della Mercatone Uno con Martinelli in ammiraglia?CicloSprint ha scritto:
Che Volpi era DS della Fassa Bortolo.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Salve a tutti
Sono nuovo del forum, sono un appassionato di ciclismo che da tempo leggeva il vostro forum e trovando le vostre posizioni molto intelligenti e stimolanti ho deciso di iscrivermi e partecipare a qualche discussione.
In particolare questa della crisi del ciclismo italiano mi ha colpito anche perché spezza l'ipocrisia che domina non solo la tv pubblica, ma anche gran parte dei siti specialistici. Inutile dire che a leggere le pagelle del giro le insufficienze riguardano solo stranieri o casi estremi (Pirazzi Ruffoni), mentre tra i promossi decine di italiani. Addirittura un noto sito offre un generoso 6 a Vilella e un 7 a Formolo. E poi 6,5 a qualsiasi italiano abbia anche vagamente sfiorato una fuga... Meno male che almeno Cassani di fronte a Viella e Formolo ha spezzato le lodi della Di Stefano per rimproverare e spronare i ragazzi.
Ma procediamo con ordine: partiamo proprio dal Giro. Io condivido la posizione di chi sostiene che gli scarsi risultati di questo Giro dipendano dall'alto livello dei partecipanti, imparagonabile non solo agli anni dove vinceva un Menchov, ma anche alle stagioni più recenti dove a parte uno o due big delle corse a Tappe (Quintana, Contador, Nibali) per il resto le squadre schieravano seconde linee. Quest'anno non solo c'erano Quintana, Nibali, Dumulin, Pinot, Thomas ecc., non solo c'erano corridori da top 10 del tour (Mollema, Yates), ma per la prima volta dopo tanti anni c'era un signor velocista che ha deciso di arrivare a Milano, ottimi cacciatori di tappa (Rolland, Rui Costa), un Landa costretto a cercare la vittoria di tappa e i gpm (dove lottava con Fraile). In passato le fughe vedevano un livello dei fuggitivi molto più basso e allora un Ciccone ti vinceva la tappa, la classifica dei gpm se la vinceva un Pirazzi scattando a 50 m dal gpm senza essere marcato, e la maglia rossa la vinceva Nizzolo senza vincere una tappa dopo che si erano ritirati dopo 10 giorni tutti i velocisti stranieri (e quando ormai c'erano solo italiani vinceva pure Modolo). Quest'anno gli italiani in fuga (a parte la tappa di Conti e Visconti) sono stati spesso i primi a staccarsi e in salita sono stati annichiliti dai Landa, Rolland, Rui Costa, Sanchez...
Tragica la situazione delle nostre due professional invitate: la willier ha un velocista di assoluto valore come Marecko e poco altro e lo ha fatto ritirare prima delle montagne come se dovesse andare al tour. vi sembra intelligente? quante altre occasioni avrà quest'anno di finire un giro? e se un giorno dovesse davvero lottare per una maglia a punti? oppure se semplicemente al prossimo giro ci saranno due tappe per velocisti nell'ultima settimana lui avrà l'esperienza e l'allenamento per arrivarci?
La Bardiani inesistente, certo complice il trauma iniziale. Premio affetto per Barbin che lotta come un pazzo per seguire le ruote di gente che in salita ha 10 volte le sue gambe (almeno ci prova).
In questo Giro a tenere alta la bandiera italiana il solito Nibali (che però non è eterno), Pozzovivo e un giovanissimo Pellizzotti. Lodi sperticate per Formolo che centra un top 10 solo grazie al ritiro di Kruijwijk e arriva a più di 5 minuti dal nono...
Torniamo a un piano più generale. Nelle trasmissioni ciclistiche l'attenzione si è concentrata sulla mancanza di team wt: questo sfavorirebbe il passaggio dei nostri ragazzi ai livelli più alti e costringerebbe molti nostri ottimi ciclisti a finire da gregari (vedi Rosa). Tutto vero, io sono il primo a soffrire per la fine della Lampre, sostituita da una sponsorizzazione dai dubbi valori etici e politici. Però credo che la mancanza di una wt significhi soprattutto mancanza di poter programmare su scala ampia, come succede alla Francia con squadre di vecchia data sempre vive sia nel wt che tra le professional (dove c'è una Cofidis che come livello e bilanci probabilmente vale tutte le italiane messe insieme). Non credo invece che il fatto che le squadre siano straniere implichi la voluta non valorizzazione voluta degli italiani, come vorrebbe farci credere il processo alla tappa di Rai2: per esempio tutti a lamentarsi di un Battaglin costretto a fare il gregario e poi nonostante sostanzialmente abbia potuto farsi metà giro libero non si è mai visto. Se un italiano dimostra grandi qualità trova spazio anche fuori, vedrete che Moscon il prossimo anno sarà capitano nelle classiche del nord dovunque correrà, mentre un Trentin potrebbe esserlo in una qualsiasi squadra wt non specializzata in quel tipo di corse come la Etix.
Meglio ha fatto Cassani a sottolineare la mancanza di corse di livello negli under23. Condivido anche chi critica la gestione (o meglio non gestione) Bettini, zero lavoro sui giovani, zero lavoro sulla cronometro, zero lavoro sul movimento di base. Qui vedo un timido miglioramento: una nazionale italiana che corre nelle corse del calendario italiano, ritorna il Giro under23... insomma Cassani è veramente una manna, e poco importa se magari non porterà rapidamente risultati ai mondiali (come se un Viviani potesse battere Sagan, Greipel, Kittel, Gaviria ecc...).
Provo a portare una nota positiva: mi ricordo che 3 o 4 anni fa abbiamo rischiato di non avere nemmeno una squadra di livello continental. Ora le continental italiane sono tante, e molte sono quelle straniere con forti sponsorizzazione italiane. E questo vuol dire che nel movimento di base gli italiani che corrono sono ancora tantissimi: se guardiamo le gare uci di livello più basso (2.2) troviamo sempre tanti vincitori di tappa italiani. Proprio in questi giorni c'erano un giro dell'Albania, un Giro del Giappone dove l'Italia portava a casa tante vittorie. è qualcosa che tiene almeno vivo il movimento.
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In particolare questa della crisi del ciclismo italiano mi ha colpito anche perché spezza l'ipocrisia che domina non solo la tv pubblica, ma anche gran parte dei siti specialistici. Inutile dire che a leggere le pagelle del giro le insufficienze riguardano solo stranieri o casi estremi (Pirazzi Ruffoni), mentre tra i promossi decine di italiani. Addirittura un noto sito offre un generoso 6 a Vilella e un 7 a Formolo. E poi 6,5 a qualsiasi italiano abbia anche vagamente sfiorato una fuga... Meno male che almeno Cassani di fronte a Viella e Formolo ha spezzato le lodi della Di Stefano per rimproverare e spronare i ragazzi.
Ma procediamo con ordine: partiamo proprio dal Giro. Io condivido la posizione di chi sostiene che gli scarsi risultati di questo Giro dipendano dall'alto livello dei partecipanti, imparagonabile non solo agli anni dove vinceva un Menchov, ma anche alle stagioni più recenti dove a parte uno o due big delle corse a Tappe (Quintana, Contador, Nibali) per il resto le squadre schieravano seconde linee. Quest'anno non solo c'erano Quintana, Nibali, Dumulin, Pinot, Thomas ecc., non solo c'erano corridori da top 10 del tour (Mollema, Yates), ma per la prima volta dopo tanti anni c'era un signor velocista che ha deciso di arrivare a Milano, ottimi cacciatori di tappa (Rolland, Rui Costa), un Landa costretto a cercare la vittoria di tappa e i gpm (dove lottava con Fraile). In passato le fughe vedevano un livello dei fuggitivi molto più basso e allora un Ciccone ti vinceva la tappa, la classifica dei gpm se la vinceva un Pirazzi scattando a 50 m dal gpm senza essere marcato, e la maglia rossa la vinceva Nizzolo senza vincere una tappa dopo che si erano ritirati dopo 10 giorni tutti i velocisti stranieri (e quando ormai c'erano solo italiani vinceva pure Modolo). Quest'anno gli italiani in fuga (a parte la tappa di Conti e Visconti) sono stati spesso i primi a staccarsi e in salita sono stati annichiliti dai Landa, Rolland, Rui Costa, Sanchez...
Tragica la situazione delle nostre due professional invitate: la willier ha un velocista di assoluto valore come Marecko e poco altro e lo ha fatto ritirare prima delle montagne come se dovesse andare al tour. vi sembra intelligente? quante altre occasioni avrà quest'anno di finire un giro? e se un giorno dovesse davvero lottare per una maglia a punti? oppure se semplicemente al prossimo giro ci saranno due tappe per velocisti nell'ultima settimana lui avrà l'esperienza e l'allenamento per arrivarci?
La Bardiani inesistente, certo complice il trauma iniziale. Premio affetto per Barbin che lotta come un pazzo per seguire le ruote di gente che in salita ha 10 volte le sue gambe (almeno ci prova).
In questo Giro a tenere alta la bandiera italiana il solito Nibali (che però non è eterno), Pozzovivo e un giovanissimo Pellizzotti. Lodi sperticate per Formolo che centra un top 10 solo grazie al ritiro di Kruijwijk e arriva a più di 5 minuti dal nono...
Torniamo a un piano più generale. Nelle trasmissioni ciclistiche l'attenzione si è concentrata sulla mancanza di team wt: questo sfavorirebbe il passaggio dei nostri ragazzi ai livelli più alti e costringerebbe molti nostri ottimi ciclisti a finire da gregari (vedi Rosa). Tutto vero, io sono il primo a soffrire per la fine della Lampre, sostituita da una sponsorizzazione dai dubbi valori etici e politici. Però credo che la mancanza di una wt significhi soprattutto mancanza di poter programmare su scala ampia, come succede alla Francia con squadre di vecchia data sempre vive sia nel wt che tra le professional (dove c'è una Cofidis che come livello e bilanci probabilmente vale tutte le italiane messe insieme). Non credo invece che il fatto che le squadre siano straniere implichi la voluta non valorizzazione voluta degli italiani, come vorrebbe farci credere il processo alla tappa di Rai2: per esempio tutti a lamentarsi di un Battaglin costretto a fare il gregario e poi nonostante sostanzialmente abbia potuto farsi metà giro libero non si è mai visto. Se un italiano dimostra grandi qualità trova spazio anche fuori, vedrete che Moscon il prossimo anno sarà capitano nelle classiche del nord dovunque correrà, mentre un Trentin potrebbe esserlo in una qualsiasi squadra wt non specializzata in quel tipo di corse come la Etix.
Meglio ha fatto Cassani a sottolineare la mancanza di corse di livello negli under23. Condivido anche chi critica la gestione (o meglio non gestione) Bettini, zero lavoro sui giovani, zero lavoro sulla cronometro, zero lavoro sul movimento di base. Qui vedo un timido miglioramento: una nazionale italiana che corre nelle corse del calendario italiano, ritorna il Giro under23... insomma Cassani è veramente una manna, e poco importa se magari non porterà rapidamente risultati ai mondiali (come se un Viviani potesse battere Sagan, Greipel, Kittel, Gaviria ecc...).
Provo a portare una nota positiva: mi ricordo che 3 o 4 anni fa abbiamo rischiato di non avere nemmeno una squadra di livello continental. Ora le continental italiane sono tante, e molte sono quelle straniere con forti sponsorizzazione italiane. E questo vuol dire che nel movimento di base gli italiani che corrono sono ancora tantissimi: se guardiamo le gare uci di livello più basso (2.2) troviamo sempre tanti vincitori di tappa italiani. Proprio in questi giorni c'erano un giro dell'Albania, un Giro del Giappone dove l'Italia portava a casa tante vittorie. è qualcosa che tiene almeno vivo il movimento.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Sul discorso "squadre WT", la situazione italiana la vedo irrecuperabile.
Senza contare che molte tra le principali squadre WT hanno gia' le proprie Continental da cui pescare.
Ho scritto che gli italiani si stanno specializzando nel gregariato di alto livello, perche' il Giro 100 e' stato non solo quello col minor numero di vittorie italiane ma pure quello (credo) con meno italiani al via. Questo va di pari passo col fatto che le WT straniere abbiano portato le prime linee, gente quotata. Sempre in tema di WT, l'Italia e' ancora a secco di vittorie nell'attuale WT (allargato!) e non mi stupirei se rimanesse a secco di vittorie per tutto il 2017.
Per me, in Italia, le vittorie dei singoli servono a nascondere i problemi sotto lo zerbino, nel senso che fanno piu' male che bene in prospettiva futura.
Viviani vince alle Olimpiadi in pista sbattendosi per lo piu' da solo e senza troppi investimenti (1 velodromo adeguato in tutta la penisola!) e il quartetto azzurro sembra andare bene. Deduzione? Investire non serve, tanto si vince lo stesso: Viviani alle Olimpiadi, Nibali al Giro e al Tour, Aru alla Vuelta ecc.
I giornalisti danno dei bei voti in pagella: Giro 100 con Nibali sul podio e una tappa vinta, tre nei primi 10. Ale', tutti contenti!
Manca tutto. Il ciclismo e' visto dai genitori come uno sport pericoloso (come dar loro torto).
Ci vorrebbero piste di BMX, investire sulla mountain bike, sulla pista (tre sport olimpici!), sul ciclocross...
Sport che non si svolgono su strade aperte e che devono essere approcciati, perche' no, anche come un divertimento, soprattutto in gioventu' (senza trattare dilettanti come professionisti in miniatura da spremere per la settimanale gara del campanile).
Credo sia una situazione ormai irrecuperabile
Sull'argomento cronometro, che e' sempre piu' decisivo nei GT e dove gli italiani sono sempre deficitari:
Domenica 25 giugno -> Campionati assoluti in linea Uomini Élite
Devo aggiungere altro?
Farla il mercoledi' (come ai mondiali) o, al piu' tardi, al giovedi'?
Invece cosi' l'alteta deve scegliere se prepararne una o l'altra (ma tanto la crono la corrono in 10-15 )
Senza contare che molte tra le principali squadre WT hanno gia' le proprie Continental da cui pescare.
Ho scritto che gli italiani si stanno specializzando nel gregariato di alto livello, perche' il Giro 100 e' stato non solo quello col minor numero di vittorie italiane ma pure quello (credo) con meno italiani al via. Questo va di pari passo col fatto che le WT straniere abbiano portato le prime linee, gente quotata. Sempre in tema di WT, l'Italia e' ancora a secco di vittorie nell'attuale WT (allargato!) e non mi stupirei se rimanesse a secco di vittorie per tutto il 2017.
Per me, in Italia, le vittorie dei singoli servono a nascondere i problemi sotto lo zerbino, nel senso che fanno piu' male che bene in prospettiva futura.
Viviani vince alle Olimpiadi in pista sbattendosi per lo piu' da solo e senza troppi investimenti (1 velodromo adeguato in tutta la penisola!) e il quartetto azzurro sembra andare bene. Deduzione? Investire non serve, tanto si vince lo stesso: Viviani alle Olimpiadi, Nibali al Giro e al Tour, Aru alla Vuelta ecc.
I giornalisti danno dei bei voti in pagella: Giro 100 con Nibali sul podio e una tappa vinta, tre nei primi 10. Ale', tutti contenti!
Manca tutto. Il ciclismo e' visto dai genitori come uno sport pericoloso (come dar loro torto).
Ci vorrebbero piste di BMX, investire sulla mountain bike, sulla pista (tre sport olimpici!), sul ciclocross...
Sport che non si svolgono su strade aperte e che devono essere approcciati, perche' no, anche come un divertimento, soprattutto in gioventu' (senza trattare dilettanti come professionisti in miniatura da spremere per la settimanale gara del campanile).
Credo sia una situazione ormai irrecuperabile
Sull'argomento cronometro, che e' sempre piu' decisivo nei GT e dove gli italiani sono sempre deficitari:
Venerdì 23 giugno -> Cronometro Uomini Éliteciclistapazzo ha scritto:zero lavoro sulla cronometro
Domenica 25 giugno -> Campionati assoluti in linea Uomini Élite
Devo aggiungere altro?
Farla il mercoledi' (come ai mondiali) o, al piu' tardi, al giovedi'?
Invece cosi' l'alteta deve scegliere se prepararne una o l'altra (ma tanto la crono la corrono in 10-15 )
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Re: La crisi del ciclismo italiano
E invece dovresti veramente stupirti molto, significherebbe che le vittorie di Cimolai in Catalogna e di Felline e Viviani in Romandia sarebbero state inghiottite in qualche remoto buco nero...xwait ha scritto:Sempre in tema di WT, l'Italia e' ancora a secco di vittorie nell'attuale WT (allargato!) e non mi stupirei se rimanesse a secco di vittorie per tutto il 2017.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Per non parlare di Colbrelli alla Parigi NizzaAdmin ha scritto:E invece dovresti veramente stupirti molto, significherebbe che le vittorie di Cimolai in Catalogna e di Felline e Viviani in Romandia sarebbero state inghiottite in qualche remoto buco nero...xwait ha scritto:Sempre in tema di WT, l'Italia e' ancora a secco di vittorie nell'attuale WT (allargato!) e non mi stupirei se rimanesse a secco di vittorie per tutto il 2017.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
É quella di Nibali al giroAdmin ha scritto:E invece dovresti veramente stupirti molto, significherebbe che le vittorie di Cimolai in Catalogna e di Felline e Viviani in Romandia sarebbero state inghiottite in qualche remoto buco nero...xwait ha scritto:Sempre in tema di WT, l'Italia e' ancora a secco di vittorie nell'attuale WT (allargato!) e non mi stupirei se rimanesse a secco di vittorie per tutto il 2017.
#JeSuisNizzolo
Re: La crisi del ciclismo italiano
Giusto! Troppe vittorie, non ci si sta dietro!
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Hai ragione, purtroppo.Trullo ha scritto:Vittorie di tappa, non vittorie di una gara WT
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Se la mettete così allora diciamo anche che quello di Nibali al giro è stato fin ora l'unico podio italiano in una gara WTTrullo ha scritto:Vittorie di tappa, non vittorie di una gara WT
Invece come piccola nota positiva, in controtendenza rispetto agli ultimi anni, abbiamo avuto tanti italiani (8 se non ho contato male) in top10 sul pavè.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Intendevo vittorie in prove WT:Admin ha scritto:E invece dovresti veramente stupirti molto, significherebbe che le vittorie di Cimolai in Catalogna e di Felline e Viviani in Romandia sarebbero state inghiottite in qualche remoto buco nero...xwait ha scritto:Sempre in tema di WT, l'Italia e' ancora a secco di vittorie nell'attuale WT (allargato!) e non mi stupirei se rimanesse a secco di vittorie per tutto il 2017.
Qui: https://it.wikipedia.org/wiki/UCI_World ... Calendario
quante trovate nella colonna Vincitore?
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Quante bandiere francesi o britanniche vedi nel link da te postato? Eppure la Francia sta vivendo il miglior momento da 20 anni a questa parte. Se vogliamo parlare della crisi del ciclismo italiano, facciamolo seriamente.
(granchio 201 - e ne ho lasciati correre per strada diversi nella scorsa settimana)
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11 Vuelta 7-Prato
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Con qualcuno che ha fatto anche ottime prestazioni senza poi entrarci nella top ten.Denb ha scritto:Se la mettete così allora diciamo anche che quello di Nibali al giro è stato fin ora l'unico podio italiano in una gara WTTrullo ha scritto:Vittorie di tappa, non vittorie di una gara WT
Invece come piccola nota positiva, in controtendenza rispetto agli ultimi anni, abbiamo avuto tanti italiani (8 se non ho contato male) in top10 sul pavè.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Quindi saremmo meglio della Francia, no?Basso ha scritto:Quante bandiere francesi o britanniche vedi nel link da te postato? Eppure la Francia sta vivendo il miglior momento da 20 anni a questa parte.
Ah gia', dimenticavo: io qui di bandiere dell'arcipelago britannico e francesi ne vedo eccome:
https://en.wikipedia.org/wiki/2017_UCI_ ... our#Events
Di italiana giusto una, che fino all'altro ieri non c'era.
Se scorri la pagina, vedrai che, ad oggi, nel ranking individuale non c'e' un italiano nei primi 20.
(e, parlando di squadre, nei primi 25 non c'e' nemmeno un corridore della squadra di Saronni, che pure ha licenza UAE).
I numeri gia' *oggi* sono questi.
Io la mia qui sopra l'ho detta, anche in post articolati.
Vedo una crisi irrecuperabile e italiani che si specializzeranno nel gregrariato per capitani in squadre straniere
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Ma fammi capire: parli di vittorie e poi allarghi il discorso ai podi. Insomma, deciditi almeno una volta
Ripeto, ancora una volta: se vogliamo fare un'analisi seria, qui come in qualsiasi altro settore,, partire dalla cima della piramide è quanto di più sbagliato ci sia. Si parte dalla base e poi si arriva alla cima.
Ripeto, ancora una volta: se vogliamo fare un'analisi seria, qui come in qualsiasi altro settore,, partire dalla cima della piramide è quanto di più sbagliato ci sia. Si parte dalla base e poi si arriva alla cima.
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20 Plouay-Toscana
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
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15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Certo.Basso ha scritto:Ma fammi capire: parli di vittorie e poi allarghi il discorso ai podi. Insomma, deciditi almeno una volta
Ripeto, ancora una volta: se vogliamo fare un'analisi seria, qui come in qualsiasi altro settore,, partire dalla cima della piramide è quanto di più sbagliato ci sia. Si parte dalla base e poi si arriva alla cima.
E questo è il problema.
Alla base il movimento si è più che dimezzato.
E i risultati si vedono anche al vertice.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Valutazione piuttosto corretta, con la Bardiani più di tutti sotto le aspettative, sia per quanto ci aveva abituati in passato sia perché più di ogni altra squadra aveva il dovere di meritarsi, sulla strada, l'invito della discordia.tetzuo ha scritto:1 vittoria di tappa
podio finale
3 in top ten
promossi nibali, pozzovivo, petilli, pellizzotti, cataldo, ferrari
rimandati formolo, mareczko, conti, benedetti, sbaragli, la wilier
bocciati rosa, visconti, montaguti, la bardiani, modolo, battaglin, villella
A proposito. Ma quel Zardini che 3 anni fa si levava di ruota gente del calibro di Landa, che fine ha fatto?
Va talmente piano da non riuscire a ritagliarsi uno spazio adeguato in questa Bardiani?
Re: La crisi del ciclismo italiano
Non vorrei dire cavolate, ma zardini se ricordo bene ha avuto un gravissimo incidente e ha fatto fatica a recuperare
Re: La crisi del ciclismo italiano
Eh, ma tu hai la lettura selettiva. Oppure e' cyberbullismoBasso ha scritto:Ripeto, ancora una volta: se vogliamo fare un'analisi seria, qui come in qualsiasi altro settore,, partire dalla cima della piramide è quanto di più sbagliato ci sia. Si parte dalla base e poi si arriva alla cima.
viewtopic.php?f=2&t=7580&start=300#p430755xwait ha scritto:Il ciclismo e' visto dai genitori come uno sport pericoloso (come dar loro torto).
Ci vorrebbero piste di BMX, investire sulla mountain bike, sulla pista (tre sport olimpici!), sul ciclocross...
Sport che non si svolgono su strade aperte e che devono essere approcciati, perche' no, anche come un divertimento, soprattutto in gioventu' (senza trattare dilettanti come professionisti in miniatura da spremere per la settimanale gara del campanile).
Per me, la base e' questa. Quanto dico verra' fatto? Quasi sicuramente no.
Poi posso pure inca22armi se alla cima della piramide organizzano i campionati italiani crono il venerdi' e quelli in linea la domenica.
O e' vietato anche questo? Da quanti anni sentiamo regolarmente "eh si', [corridore italiano in un GT] e' penalizzato nelle corse contro il tempo".
Confidando che RaiPlay non mostri più il vincitore di corsa nell'immagine di anteprima...
Re: La crisi del ciclismo italiano
'Scolta, simpaticone. Prima che tu, persona coperta da anonimato, possa permetterti di affibbiare tali accuse a chicchessia ce ne passa. Le tue affermazioni senza senso e puntualmente smentite si contano a iosa su tutti gli argomenti; e tu controbatti evitando di comprendere gli errori, svicolando sempre l'attenzione.
Riprovando per l'ennesima volta, prometto l'ultima perché sono arcistufo di perdere tempo con te, a precisare le tue affermazioni. Un grande problema è la collocazione della crono al venerdì?!? Posto che la data può essere benissimo diversa, sai quali altri paesi quest'anno disputano la prova contro il tempo di venerdì e la prova in linea di domenica? Brasile, Germania, Lituania, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Ungheria, Venezuela. Se questo fosse un grave problema per il ciclismo italiano, bè, staremmo da Dio.
Ah, una cosa che credo sia rispettosa degli altri (e che, dal mio punto di vista, avevo provato a suggerirti in passato): 1) usare svariate dimensioni di caratteri non è figo quanto disturbante alla vista; 2) se anche togli la connessione in incognito sarebbe meglio, così gli altri forumisti possono vedere se risponderti al momento o attendere. Giusto per rispetto degli altri. Ma vedendo le accuse che lanci, temo che le mie siano parole al vento.
Riprovando per l'ennesima volta, prometto l'ultima perché sono arcistufo di perdere tempo con te, a precisare le tue affermazioni. Un grande problema è la collocazione della crono al venerdì?!? Posto che la data può essere benissimo diversa, sai quali altri paesi quest'anno disputano la prova contro il tempo di venerdì e la prova in linea di domenica? Brasile, Germania, Lituania, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Ungheria, Venezuela. Se questo fosse un grave problema per il ciclismo italiano, bè, staremmo da Dio.
Ah, una cosa che credo sia rispettosa degli altri (e che, dal mio punto di vista, avevo provato a suggerirti in passato): 1) usare svariate dimensioni di caratteri non è figo quanto disturbante alla vista; 2) se anche togli la connessione in incognito sarebbe meglio, così gli altri forumisti possono vedere se risponderti al momento o attendere. Giusto per rispetto degli altri. Ma vedendo le accuse che lanci, temo che le mie siano parole al vento.
11 Vuelta 7-Prato
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13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
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Re: La crisi del ciclismo italiano
O venerdì o sabato, rimane il fatto che per le crono l'Italia non fa nulla.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
E chi afferma il contrario, Salvatore?
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Che ne so....Basso ha scritto:E chi afferma il contrario, Salvatore?
Lo dicevo per dire che chi gestisce il ciclismo non è attenta ai problemi che il ciclismo sta avendo in questi anni.
Quando si ha un problema, forse occorre scuotere un po' la situazione cercando magari soluzioni alternative. Per esempio la maglia tricolore in prova unica potrebbe lasciare il posto a qualcosa di diverso. Almeno il tricolore a cronometro potrebbe essere attribuito su più prove per indurre i pretendenti a correre più crono, diversificando distanze e percorsi.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Sì, l'anno scorso a Lugano. Peccato, bravissimo ragazzo che speriamo possa riprendersi nel finale di stagionetetzuo ha scritto:Non vorrei dire cavolate, ma zardini se ricordo bene ha avuto un gravissimo incidente e ha fatto fatica a recuperare
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: La crisi del ciclismo italiano
Non bisticciate ragazzi.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: La crisi del ciclismo italiano
Non te l'ha mica ordinato il dottore, no?Basso ha scritto:Riprovando per l'ennesima volta, prometto l'ultima perché sono arcistufo di perdere tempo con te
Non esiste la funzione 'ignore' su questo forum? Se si', attivala nei miei confronti e non leggermi piu'.
Io attivo l'opzione "connessione in incognito" perche' il forum la consente e non e' contro alcun regolamento.
Da quando ho iniziato a postare ti sei convinto che io sia un coglione da raddrizzare, manco fosse un tuo dovere morale.
Sei l'unico a farlo, eh, non l'hai notato? E lo fai solo con me.
Durante il Giro 2016, avevo scritto qui sul forum che uno spostamento del Giro su RaiDue avrebbe fatto bene agli ascolti: QUI.
La tua risposta fu QUESTA: "non cambia nulla portarlo su Rai 2 o su Rai 3. Il prodotto ciclismo non lo svecchi in questa maniera (e i giovani non sono su Rai 2 piuttosto che su Rai 3)."
Poi leggo QUESTO editoriale, dove si parla del Giro 100 su RaiDue e trovo frasi come "Ottime notizie dal fronte ascolti", "Mai così alti nelle precedenti sette edizioni", "A fare la differenza è la media giornaliera che, come detto, dopo sette anni torna a superare quota 2 milioni".
Mi soffermo solo sulle parti sottolineate per notare come tendi a sovrainterpretare, nel senso che io non ho mai parlato di "grande problema" e nemmeno di "grave problema per il ciclismo italiano", a questo proposito. Ho solo detto che e' una cosa che non condivido e che non trovo un bel segnale, stop.Basso ha scritto:a precisare le tue affermazioni. Un grande problema è la collocazione della crono al venerdì?!? Posto che la data può essere benissimo diversa, sai quali altri paesi quest'anno disputano la prova contro il tempo di venerdì e la prova in linea di domenica? Brasile, Germania, Lituania, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Ungheria, Venezuela. Se questo fosse un grave problema per il ciclismo italiano, bè, staremmo da Dio.
Poi oh, Brasile, Romania, Serbia, Ungheria, Venezuela... proprio il gotha delle crono WT
P.S: @Admin: io non bisticcio, al piu' cerco di difendermi da continui attacchi.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Nonostante la netta predominanza numerica di atleti italiani, per ora anche nel giro U23 le vittorie Italiane sono 0 e pochi sono anche i podi. L'unico italiano al momento nei primi 10 è Matteo Fabbro che si trova in quinta posizione. è vero che mancano ancora le tappe più impegnative e che può anche ribaltarsi tutto, ma l'inizio non è proprio incoraggiante.
Arrivano le salite, in particolare l'ultima tappa ribalterà e deciderà la classifica, speriamo di vedere qualche azzurro tra i protagonisti.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Fabbro ieri si è rotto la clavicolaciclistapazzo ha scritto:Nonostante la netta predominanza numerica di atleti italiani, per ora anche nel giro U23 le vittorie Italiane sono 0 e pochi sono anche i podi. L'unico italiano al momento nei primi 10 è Matteo Fabbro che si trova in quinta posizione. è vero che mancano ancora le tappe più impegnative e che può anche ribaltarsi tutto, ma l'inizio non è proprio incoraggiante.
Arrivano le salite, in particolare l'ultima tappa ribalterà e deciderà la classifica, speriamo di vedere qualche azzurro tra i protagonisti.
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Altra tappa senza italiani nella top 3... aspettiamo la crono di oggi pomeriggio
Re: La crisi del ciclismo italiano
Un italiano vincente o piazzato a crono è come se Orfini venisse ingaggiato come nuovo componente dai Led Zeppelin (cit. A.Scanzi)ciclistapazzo ha scritto:Altra tappa senza italiani nella top 3... aspettiamo la crono di oggi pomeriggio
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Re: La crisi del ciclismo italiano
anche la crono finisce con trionfo straniero, vince Hamilton con Sivakov in rosa
Baccio miglior italiano a 11 secondi dal vincitore
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Chissà cosa diranno cassani e di Rocco?
Per loro non c era nessuna crisi
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Le ultime annate di ciclisti passati pro' sembrano buone solo per il gregariato, mi sa che quelle prossime neanche per quello.
OT (con scuse ad Admin): ....... e non venitemi dire che il ciclismo italiano era ai vertici solamente perché in Italia ci si dopava meglio.
OT (con scuse ad Admin): ....... e non venitemi dire che il ciclismo italiano era ai vertici solamente perché in Italia ci si dopava meglio.
Ultima modifica di Slegar il martedì 13 giugno 2017, 20:15, modificato 1 volta in totale.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: La crisi del ciclismo italiano
per ora si salva Conci, settimo in classifica dopo aver recuperato qualche posizione con la cronometro e che dovrebbe essere la nostra speranza per le ultime due tappe
- jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Nota positiva di oggi la prestazione di Valerio Conti in Svizzera
Re: La crisi del ciclismo italiano
No il problema parte da lontanoSlegar ha scritto:Le ultime annate di ciclisti passati pro' sembrano buone solo per il gregariato, mi sa che quelle prossime neanche per quello.
OT (con scuse ad Admin): ....... e non venitemi dire che il ciclismo italiano era ai vertici solamente perché in Italia ci si dopava meglio.
Moscon e ganna faranno bene
sul resto temo tu abbia ragione
Qualche talento c è (conci , savini ecc) ma è il livello più basso della nostra storia
Re: La crisi del ciclismo italiano
Visto i nomi che hai fatto, direi che a questo giro non si siano fatti vedere i nostri delle classi 95 e 96, mentre i 97 sono ben rappresentati.Winter ha scritto: No il problema parte da lontano
sul resto temo tu abbia ragione
Qualche talento c è (conci , savini ecc) ma è il livello più basso della nostra storia
Re: La crisi del ciclismo italiano
1.Lucas Hamilton 17"45nino58 ha scritto:Un italiano vincente o piazzato a crono è come se Orfini venisse ingaggiato come nuovo componente dai Led Zeppelin (cit. A.Scanzi)ciclistapazzo ha scritto:Altra tappa senza italiani nella top 3... aspettiamo la crono di oggi pomeriggio
2 Scott Davies a 6"
3 Senne Leysen a 8"
4 Pavel Sivakov a 10"
5 Neilson Powless a 11"
6 Paolo Baccio a 11"
Cioè mi stai dicendo che per tre miseri secondi ci siamo salvati da quest'orrore?????
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