La crisi del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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TIC
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto:
....

La crisi invece è strutturale e totale. Corridori top da GT ridotti a...1, che è sulla via del tramonto perché va per 33 quest'anno, e rispetto alle scorse annate non è più così competitivo. Aru non sarà mai a livello di Nibali, sul sardo concordo in toto con Galliano. Le squadre italiane del WT sono 0. 0 come gli uomini da classiche che possono giocarsi la vittoria con i vari Sagan, Valverde ecc.
Le corse degli under, come già detto da winter, sono calate enormemente in questi anni e il confronto con altre nazioni è impietoso. La cosa peggiore è che non si vedono giovani che possono essere considerati fenomeni in prospettiva (escludendo Moscon, l'unico).
Corridori da GT ???? E quando mai abbiamo avuto un corridore da GT veramente TOP ??? Dai tempi Pantani e prima ancora di Gimondi...
Ed entrambi non erano a livello ne di Armstrong ne di Contador ne di Froome e forse neppure di Quintana. Mica solo noi eh, guarda nazioni blasonate come Belgio Olanda e Francia da quanto tempo non vincono il Tour. Non dirmi che Basso/Savoldelli/Simoni/Gotti/Chiappucci erano TOP nei GT. Neppure Bugno lo era, anche se ne avrebbe forse avuto le potenzialità. Bisogna guardare il movimento in generale, e li siamo costantemente tra le prime 2 o 3 nazioni.
Le squadre italiane WT sono a zero in quanto :
1. Il ciclismo in Italia non attira piu come una volta perche' sono cambiati i gusti dei consumatori
2. La situazione economica e' quella che e'...

Anche la colombia non ha squadre WT, ma magari noi avessimo corridori forti come colombiani, hai visto che alla tirreno adriatico e alla parigi nizza e' bastato mettere una salita poco piu che decente per far vincere entrambe le gare a un colombiano. Anche a un perdente nato come Henao...


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barrylyndon
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da barrylyndon »

Giusto Tic...uno che vanta 8 podi nei Gt non puo' definirsi corridore da Gt..
Te ne do atto...


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
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tetzuo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da tetzuo »

Winter ha scritto:Veramente c era stato il rigore di Ronaldo. .
che vale dieci acquacetose :D
Adesso è mille volte peggio, il nemico (e in generale chi muove i fili e domina aggiustando risultati e campionati) non era Moggi lui è stato solo capro espiatorio o punta dell'iceberg, ma è in generale qualsiasi cosa si chiami Rubentus.


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nino58
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

barrylyndon ha scritto:Giusto Tic...uno che vanta 8 podi nei Gt non puo' definirsi corridore da Gt..
Te ne do atto...
Lascia perdere.
Il buon TIC cita Pantani e Gimondi solo perché non corrono più.
Altrimenti riserverebbe loro lo stesso trattamento che riserva a Nibali.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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chinaski89
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da chinaski89 »

Corridori TOP da GT sono tutti quelli da podio in su. Mica si può considerare tali solo quelli superdominanti per un periodo, se no quasi nessuno ha corridori da GT.

Se uno che li ha vinti tutti e tre non è un top nei GT buonanotte :hammer:


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Visconte85
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Visconte85 »

Non si investe più nel ciclismo italiano, mancano gli sponsor!

Un'altra cosa importante, gli scalatori in Italia sono penalizzati rispetto ad altri tipi di ciclisti,
Ormai solo circuiti, ma gli under 18 quanti test hanno fatto in corse montane d'importante?
Magari non ne ricordo io,
Poi under 23 si, arriva valle Aosta, ora il giro d' Italia u23, ma è tardi. Gimondi a quale età vinse il tour? Alla sua età oggi gli scalatori italici affrontano solo salitelle. Ci vorrebbero 5 tour dell'avvenire....


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pacho
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da pacho »

A trifa', l'invito e' sempre valido: molla il fiasco!


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Visconte85
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Visconte85 »

pacho ha scritto:A trifa', l'invito e' sempre valido: molla il fiasco!
Sta ancora festeggiando la vittoria di kung alle strade bianche :drink:


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cauz.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Stylus ha scritto:Per me è addirittura paradossale che esistano, soldi (per quanto pochi siano) e forze dovrebbero essere spesi per le società giovanili, non per ultraquarantenni. Vedo società amatoriali di vecchi essere attrezzate come squadre professionistiche e fare calendari di gare organizzati neanche fossero la Bardiani, sarò tragico ma per me tutto questo deve MORIRE. Se uno ha voglia di farsi la gara la domenica che si iscriva e ci vada con gli amici, alle GF dovrebbero esserci 100 società giovanili con mille giovani, non frotte di vecchi dopati assatanati.
sante parole, Stylus.
la discussione è interessante e come sempre profondissima.
diversi punti toccati sono centrati al 100% (compreso quello sull'automobilizzazione che sembrerà provocatorio ma che a conti fatti c'entra eccome nel plasmare una sorta di "sentimento comune"). tra tutti, questo qua sopra mi pare punti dritto al centro.
perchè? perchè le GF in se' sono brutte, antipatiche, succhiano sponsor, ecc... tutto grave, per carità. ma la GF soprattutto danno un senso a quel mondo (ricco, suppergiù) di società amatoriali che ha deciso, fatto buon conto, di strafottersene di costruire il futuro, adagiato su un presente che promette di durare ancora un bel po'. quelle stesse società sono quelle che vanno a votare i dirigenti, su su fino al presidente federale e per emanazione addirittura in campo internazionale.
ed è un problema che nel ciclismo è assai evidente, ma non pensiamo che gli altri sport non lo soffrano in italia, paese in cui il 90% dei dirigenti sportivi è rieletto regolarmente e resta in carica per decenni, talvolta fa solo quello per tutta la sua carriera lavorativa.


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jumbo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jumbo »

Ripeto il mio concetto: le GF sono rivolte al passato, ma funzionano. Se vogliamo dirottare queste energie sui giovani, occorre vincolare in qualche modo le organizzazioni delle Gran Fondo a creare delle competizioni a livello giovanile, associate alle G.F. stesse.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

Visconte85 ha scritto:Non si investe più nel ciclismo italiano, mancano gli sponsor!

Un'altra cosa importante, gli scalatori in Italia sono penalizzati rispetto ad altri tipi di ciclisti,
Ormai solo circuiti, ma gli under 18 quanti test hanno fatto in corse montane d'importante?
Magari non ne ricordo io,
Poi under 23 si, arriva valle Aosta, ora il giro d' Italia u23, ma è tardi. Gimondi a quale età vinse il tour? Alla sua età oggi gli scalatori italici affrontano solo salitelle. Ci vorrebbero 5 tour dell'avvenire....
Esatto
parli di salita..ma mancano pure le crono..e le corse a tappe
c son alcuni neopro che non han corso una o addirittura zero corse a tappe
poi arrivano nei pro.. e c son praticamente solo quelle!


henny5
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da henny5 »

La crisi del ciclismo italiano è dovuto al fatto che si è innalzata la competitvità a livello mondiale e non solo per questo: 1)nonostante la nazionale italiana con i migliori atleti under23 a livello italiano venga invitata alle principali gare italiane a livello professional nelle principali corse a livello u23 (tour de l'avenir e giro delle fiandre) fanno fatica 2) io se fossi un corridore che è al primo anno da u23 farei uno o due anni da u23 per poi passare in una continental(meglio il giro della slovacchia o da qualche parte in africa o asia che fare sempre le gare del campanile) 3) La crisi del ciclismo italiano passerà per il giro d'italia u23 vedendo le squadre straniere le squadre u23 dovranno stare attente alla nazionale colombiana (ci sarà bernal),alla bmc e sopratutto alla axeon


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

Sì è soprattutto abbassato il livello delle squadre italiane
Di colpack e zalf vent'anni fa ce n erano una quindicina non due
tutto questo dava competitività
più delle eventuali continental straniere


giorgio ricci
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Non sono d'accordo che Pantani e Gimondi non siano stati all'altezza dei corridori attuali, credo sia una boutade . Pantani nel 2000 ha corso alla pari con Armstrong , Hautacam a parte , al 60 % , mandandolo pure fuori di testa a Morzine. E Gimondi , è stato condizionato da Merckx , ma questa è storia. Ma Merckx non era Armstrong o Froome, Merckx era Merckx. Pantani 98 , con i percorsi attuali, senza crono lunghe,avrebbe mostrato la schiena a tutti quasi sempre.


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Ste
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Ste »

Non è che magari c'entra anche il fatto che la bicicletta non è più uno dei giochi per eccellenza dei ragazzini?
Io vedo che i miei nipoti e i loro coetanei o non la hanno proprio, oppure la usano poco o niente (anche per via del discorso
traffico già toccato). Ci facevo caso l'estate scorsa quando mia nipote mi accompagnava all'orto così aveva l'occasione per
farsi un giretto con la sua: ragazzini in bici non se ne vedono quasi più. E io non è che vivo a Milano...
Quando avevo la loro età, negli anni 80, una bicicletta ce l'avevamo più o meno tutti... magari scassata ma ce l'avevamo,
e nelle belle stagioni la usavamo quotidianamente.

Adesso sembra essere diventato più un gioco per ragazzini di ritorno con le tasche sufficientemente piene...


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Maìno della Spinetta
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Ste ha scritto:Non è che magari c'entra anche il fatto che la bicicletta non è più uno dei giochi per eccellenza dei ragazzini?
Io vedo che i miei nipoti e i loro coetanei o non la hanno proprio, oppure la usano poco o niente (anche per via del discorso
traffico già toccato). Ci facevo caso l'estate scorsa quando mia nipote mi accompagnava all'orto così aveva l'occasione per
farsi un giretto con la sua: ragazzini in bici non se ne vedono quasi più. E io non è che vivo a Milano...
Quando avevo la loro età, negli anni 80, una bicicletta ce l'avevamo più o meno tutti... magari scassata ma ce l'avevamo,
e nelle belle stagioni la usavamo quotidianamente.

Adesso sembra essere diventato più un gioco per ragazzini di ritorno con le tasche sufficientemente piene...
Verissimo, lo notavo con moa moglie quando son finito in mezzo a un gruppetto di ragazzini su mountain bike scassate, ci siam chiesto: "ma dove son finiti i ragazzini in bici?" Ci eravamo scordati che esistessero. Snapchcaz, faccialobro, e via di alienazione...


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nemecsek.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nemecsek. »

ce vanno i immigrati essacomunitari in bici
i proffughi
o i over40 che se ponno comprà la dogma
due macroclassi sociali piuttosto distanti tra loro digiamo... 8-)


PIU' MANGANELLI

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pacho
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da pacho »

che du cuggiuni....il conflitto di classe, marx letture giovanili, i clash, punk romano provenienza parioli, conosciutore dell'undergraund.
il problema caro mio e' che non fai ridere nonostante l'impegno decennale.


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nino58
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

pacho ha scritto:che du cugghiuni....il conflitto di classe, marx letture giovanili, i clash, punk romano provenienza parioli, conosciutore dell'undergraund.
il problema caro mio e' che non fai ridere nonostante l'impegno decennale.
Quanno se fa ffigo a pparla' romanesco, poi..
El fa andà giò i sgurlèr, se dis a Milàn.


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donadeus
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da donadeus »

giorgio ricci ha scritto:Non sono d'accordo che Pantani e Gimondi non siano stati all'altezza dei corridori attuali, credo sia una boutade . Pantani nel 2000 ha corso alla pari con Armstrong , Hautacam a parte , al 60 % , mandandolo pure fuori di testa a Morzine. E Gimondi , è stato condizionato da Merckx , ma questa è storia. Ma Merckx non era Armstrong o Froome, Merckx era Merckx. Pantani 98 , con i percorsi attuali, senza crono lunghe,avrebbe mostrato la schiena a tutti quasi sempre.
Quoto...
Pantani sarebbe senza dubbio coi migliori, se non davanti.
Dire che Gimondi non fosse all'altezza di Froome, a Contador e forse neanche di Quintana nei GT mi pare una affermazione un po' forte. Senza Merckx avrebbe in palmares, credo, un paio di Giri e un Tour in più (oltre ai 5 GT che ha vinto). Senza considerare il resto, ovviamente, che lo pone su un altro pianeta rispetto ai tre menzionati come corridore "all-around".


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Road Runner
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Road Runner »

Ieri a Radiocorsa c'era ospite Davide Ballerini. Ha dichiarato che gli piace tantissimo il pavé, ma in Androni avrà poche occasioni per correrci.
Come portanza fisica e pedalata me lo immaginerei davvero bene alla Roubaix (nomen Homen !), e in più non ha paura del vento in faccia (in questo
inizio di carriera ha fatto forse più chilometri in fuga che in gruppo!).
Beppe Conti gli ha chiesto a che chilometro pensa di scattare sabato, perchè è scontato che attaccherà...
Ma possibile che un bel corridore così abbia dovuto firmare per l'Androni e non per un team più internazionale ?
Se a quei pochi corridori validi che vengono fuori tarpiamo anche le ali...


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tetzuo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da tetzuo »

Road Runner ha scritto:Ieri a Radiocorsa c'era ospite Davide Ballerini. Ha dichiarato che gli piace tantissimo il pavé, ma in Androni avrà poche occasioni per correrci.
Come portanza fisica e pedalata me lo immaginerei davvero bene alla Roubaix (nomen Homen !), e in più non ha paura del vento in faccia (in questo
inizio di carriera ha fatto forse più chilometri in fuga che in gruppo!).
Beppe Conti gli ha chiesto a che chilometro pensa di scattare sabato, perchè è scontato che attaccherà...
Ma possibile che un bel corridore così abbia dovuto firmare per l'Androni e non per un team più internazionale ?
Se a quei pochi corridori validi che vengono fuori tarpiamo anche le ali...
è un peccato abbia chiuso la tinkoff, altrimenti dopo il periodo di stage con loro, magari lo avremmo trovato nel wt in quella squadra.

I


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Road Runner
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Road Runner »

Vero, molto probabilmente l'avrebbero tenuto.
Però mi dico anche che in certi casi dovrebbe essere la stessa Federazione a fare un po' da ufficio collocamento
e trovare sistemazioni adatte a far crescere i talenti; è interesse di tutto il movimento.
Le formazioni nazionali tirate in piedi da Cassani mi suonano un po' da tappabuchi e corrono solo
in corse minori in Italia, mentre il bisogno è quello di un confronto internazionale.


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

Road Runner ha scritto:Ieri a Radiocorsa c'era ospite Davide Ballerini. Ha dichiarato che gli piace tantissimo il pavé, ma in Androni avrà poche occasioni per correrci.
Come portanza fisica e pedalata me lo immaginerei davvero bene alla Roubaix (nomen Homen !), e in più non ha paura del vento in faccia (in questo
inizio di carriera ha fatto forse più chilometri in fuga che in gruppo!).
Beppe Conti gli ha chiesto a che chilometro pensa di scattare sabato, perchè è scontato che attaccherà...
Ma possibile che un bel corridore così abbia dovuto firmare per l'Androni e non per un team più internazionale ?
Se a quei pochi corridori validi che vengono fuori tarpiamo anche le ali...
sì, ma se poi andasse a Sky, Quick-Step BMC....squadre così già piene di corridori di punta...ne avremmo un altro che imparerà solo a fare il gregario e lo farà tutta la vita.
Lo stesso Sagan si è discostato da formazioni già "piene" di quel tipo....
Una Federazione che facesse da "ufficio di collocamento" per i talenti migliori, ammesso che ci sia qualcuno in grado di farlo, dovrebbe tener conto anche di questo.


pereiro2982
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da pereiro2982 »

giusto per cambiare un po' il trend


moscon. Conti, Ciccone,

Brambilla,D.Rosa Formolo

Aru


questi sono i nomi piu interessanti del ciclismo italiano odierno ?
pensate che da qui non ci siano speranze?


Theakston
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Theakston »

Winter ha scritto:Sì è soprattutto abbassato il livello delle squadre italiane
Di colpack e zalf vent'anni fa ce n erano una quindicina non due
tutto questo dava competitività
più delle eventuali continental straniere
Vero, c'erano formazioni dilettantistiche più forti e organizzate della maggior parte delle Continental attuali, in grado di attirare talenti stranieri. Certo, bisogna vedere quanto dietro questo ci fosse un uso di sostanze proibite già prima del professionismo...


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tetzuo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da tetzuo »

pereiro2982 ha scritto:giusto per cambiare un po' il trend


moscon. Conti, Ciccone,

Brambilla,D.Rosa Formolo

Aru


questi sono i nomi piu interessanti del ciclismo italiano odierno ?
pensate che da qui non ci siano speranze?
Se parli di nomi al presente c'è anche Villella secondo me, oltre che appunto Ulissi, Felline, Colbrelli, Nizzolo, Trentin e Viviani.

Se parli di nomi futuribili dimentichi i 4 neo pro della ''lampre''.

Le speranze ci sono, forse ci sarebbe anche qualche altro nome da aggiungere (Senni che sembra finalmente aver trovato un buon passo, Petilli, lo stesso Ballerini, Minali, Vendrame e Masnada che non sono partiti forte purtroppo). Senza dimenticare Albanese. Poi alle spalle ci sono Conci, Savini, Rosa, Rocchetti. Nomi ce ne sarebbero... e probabilmente ne dimentico... il problema è capire cosa diventaranno da grandi tutti questi se dei Nibali o Bettini oppure degli Oss e Quinziato


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da cauz. »

pereiro2982 ha scritto:giusto per cambiare un po' il trend

moscon. Conti, Ciccone,
mi hai anticipato, volevo provare a rilanciare pure io sulla positività segnalandovi quest'intervista a tre, proprio quei tre:
http://www.bidonmagazine.org/interviste ... ti-ciccone

i talenti non mancano nemmeno in periodi di crisi, e sembrano pure avere la testa sulle spalle. ma avranno spazio per esprimerlo il loro talento? ciccone per quanti anni resterà confinato alle gare della coppa italia, proprio come ballerini?


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Oltretutto l'omonimo della popstar è fermo per un brutto problema fisico.

Io nel mio campionato di Cym ho editato e l'ho messo in QuickStep :D


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da pereiro2982 »

tetzuo ha scritto:
pereiro2982 ha scritto:giusto per cambiare un po' il trend


moscon. Conti, Ciccone,

Brambilla,D.Rosa Formolo

Aru


questi sono i nomi piu interessanti del ciclismo italiano odierno ?
pensate che da qui non ci siano speranze?
Se parli di nomi al presente c'è anche Villella secondo me, oltre che appunto Ulissi, Felline, Colbrelli, Nizzolo, Trentin e Viviani.

Se parli di nomi futuribili dimentichi i 4 neo pro della ''lampre''.

Le speranze ci sono, forse ci sarebbe anche qualche altro nome da aggiungere (Senni che sembra finalmente aver trovato un buon passo, Petilli, lo stesso Ballerini, Minali, Vendrame e Masnada che non sono partiti forte purtroppo). Senza dimenticare Albanese. Poi alle spalle ci sono Conci, Savini, Rosa, Rocchetti. Nomi ce ne sarebbero... e probabilmente ne dimentico... il problema è capire cosa diventaranno da grandi tutti questi se dei Nibali o Bettini oppure degli Oss e Quinziato

era un modo per esorcizzare un eccessivo pessimismo ed un eccessiva drammatizzazione , ci sono dei problemi, ok. ci sono dei cambiamenti a livello generale nel ciclismo, OK ma alti è bassi capitano a tutte le realta e movimenti e nulla e per sempre


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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c'è anche bettiol che spesso dimentico essere solo un '93, oggi cicloweb propone anche un'intervista al corridore http://www.cicloweb.it/2017/03/17/betti ... pevolezza/


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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tetzuo ha scritto:c'è anche bettiol che spesso dimentico essere solo un '93, oggi cicloweb propone anche un'intervista al corridore http://www.cicloweb.it/2017/03/17/betti ... pevolezza/
V.Ghianni: Tu hai impiegato un po’ di tempo per adattarti ai ritmi del professionismo, poiché venivi anche da una vittoria molto importante tra gli juniores, categoria in cui hai conquistato il titolo europeo a cronometro. Attualmente si parla molto dei corridori italiani che fanno fatica ad emergere nelle corse di un giorno: tu pensi che questo sia dovuto ad un fatto di poca pazienza nei loro confronti, specialmente in queste ultime stagioni? Credi che vada rivisto qualcosa nelle nostre categorie giovanili o semplicemente pensi che vi siano tanti avversari stranieri di altissimo livello che non permettono ai nostri migliori giovani di emergere?
A.Bettiol: «Secondo me la mia generazione, comprendendo anche ragazzi più grandi o più piccoli di uno o due anni rispetto a me, è rimasta un po’ “fregata” da grandissimi atleti come Sagan esplosi molto giovani e che anche se adesso hanno qualche anno in più hanno comunque fatto molto fin da subito. Di conseguenza la gente, avendo loro come riferimento, si aspetta tantissimo anche da noi ma normalmente un corridore emerge all’incirca all’età di 26-27 anni, anno più o anno meno. Essendo alcuni grandi campioni emersi molto giovani ci si aspetta pertanto anche una nostra esplosione in quel periodo, non tenendo però conto che queste sono eccezioni. Noi abbiamo una crescita costante ed io fortunatamente ho avuto nel mio staff e nelle precedenti squadre in cui ho militato persone che hanno avuto la pazienza di aspettarmi.Comunque credo di essere riuscito un po’ a ripagarli della fiducia, anche se sono consapevole di non aver fatto ancora nulla. In sostanza credo che la mia crescita e quella dei ragazzi della mia generazione segua un percorso naturale mentre è quella di fenomeni come Sagan che rappresenta l’eccezione, essendo dotati di un talento che li porta a vincere molto fin dagli esordi nel professionismo. Credo che noi stiamo seguendo un percorso normale com’è giusto che sia, poiché i ritmi di corsa e il livello dei partecipanti sono altissimi e non ci si può presentare ad una gara all’80% di condizione, altrimenti si finisce col perdere le ruote del gruppo dopo 100 chilometri. Venendo poi da un movimento Under 23 in cui le gare sono molto corte ed in cui non ci si confronta mai con i professionisti, facciamo molta più fatica rispetto ad altre nazioni ad ambientarci in questo mondo. Comunque se si ha un po’ di pazienza prima o poi arriva il momento giusto in cui un ragazzo riesce finalmente ad emergere».


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Maìno della Spinetta
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Pqrliamo di un movimento che aveva Nibali e Sagan nella stessa squadra WT, e che adesso non ha più team WT. Se non ce la fai con quelle condizioni favorevoli a tirar su un progetto importante (sponsor, costruttore di bici ecc ecc) vuol dire che sei messo male.


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TIC
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Maìno della Spinetta ha scritto:
Ste ha scritto:Non è che magari c'entra anche il fatto che la bicicletta non è più uno dei giochi per eccellenza dei ragazzini?
Io vedo che i miei nipoti e i loro coetanei o non la hanno proprio, oppure la usano poco o niente (anche per via del discorso
traffico già toccato). Ci facevo caso l'estate scorsa quando mia nipote mi accompagnava all'orto così aveva l'occasione per
farsi un giretto con la sua: ragazzini in bici non se ne vedono quasi più. E io non è che vivo a Milano...
Quando avevo la loro età, negli anni 80, una bicicletta ce l'avevamo più o meno tutti... magari scassata ma ce l'avevamo,
e nelle belle stagioni la usavamo quotidianamente.

Adesso sembra essere diventato più un gioco per ragazzini di ritorno con le tasche sufficientemente piene...
Verissimo, lo notavo con moa moglie quando son finito in mezzo a un gruppetto di ragazzini su mountain bike scassate, ci siam chiesto: "ma dove son finiti i ragazzini in bici?" Ci eravamo scordati che esistessero. Snapchcaz, faccialobro, e via di alienazione...
Sempre piu studi dimostrano che la bici e' dannosa alla schiena, alla prostata, al sesso (soprattutto x le donne dicono...), si respira un sacco di smog, inoltre e' uno degli sport piu a rischio per il doping. Porta ad uno sviluppo muscolare incompeto, a un certo livello e' a rischio magrezza estrema , insomma e' uno dei peggiori sport che si possa fare. E' un bene che i giovani se ne stiano alla larga.
La bici fa male, la bici e' il male (per questo mi piace)


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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TIC ha scritto: Sempre piu studi dimostrano che la bici e' dannosa alla schiena, alla prostata, al sesso (soprattutto x le donne dicono...), si respira un sacco di smog, inoltre e' uno degli sport piu a rischio per il doping. Porta ad uno sviluppo muscolare incompeto, a un certo livello e' a rischio magrezza estrema , insomma e' uno dei peggiori sport che si possa fare. E' un bene che i giovani se ne stiano alla larga.
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Va detto che i ragazzini non sono mica orientati a sport alternativi più salutari.


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guidobaldo de medici
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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TIC ha scritto: Sempre piu studi dimostrano che la bici e' dannosa alla schiena, alla prostata, al sesso (soprattutto x le donne dicono...), si respira un sacco di smog, inoltre e' uno degli sport piu a rischio per il doping. Porta ad uno sviluppo muscolare incompeto...
il mio medico dice che tutti i ciclisti hanno la prostata infiammata, poi magari mettono le selle larghe o le selle col buco ma non serve a niente, perché il problema sono i lievi traumatismi ripetuti... cioè in pratica le piccole buche i sobbalzi eccetera


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Ste
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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TIC ha scritto:Sempre piu studi dimostrano che la bici e' dannosa alla schiena, alla prostata, al sesso (soprattutto x le donne dicono...), si respira un sacco di smog, inoltre e' uno degli sport piu a rischio per il doping. Porta ad uno sviluppo muscolare incompeto, a un certo livello e' a rischio magrezza estrema , insomma e' uno dei peggiori sport che si possa fare. E' un bene che i giovani se ne stiano alla larga.
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Tyler Hamilton nel suo libro raccontava che il ciclismo dei grandi giri è l'unico sport dove più sei in forma,
e più il tuo fisico somiglia a quello di un anziano malaticcio.


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tetzuo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Anche oggi dopo Strade Bianche e Tirreno, poco da segnalare. Viviani a fatica in top ten, Felline, Moscon e Trentin relegati a gregari (poi staccati), Colbrelli ha giocato le sue carte, ha rischiato ed è andata male. Quelli in fuga sono stati i primi a staccarsi, si è visto Cattaneo (con un attacco velleitario, percorso di certo non per lui). Poco altro.


Agr08
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Da sottolineare:

Gavazzi 15esimo
Canola 20esimo


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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tetzuo ha scritto:Anche oggi dopo Strade Bianche e Tirreno, poco da segnalare. Viviani a fatica in top ten, Felline, Moscon e Trentin relegati a gregari (poi staccati), Colbrelli ha giocato le sue carte, ha rischiato ed è andata male. Quelli in fuga sono stati i primi a staccarsi, si è visto Cattaneo (con un attacco velleitario, percorso di certo non per lui). Poco altro.
In effetti si percepisce la sensazione che gli italiani sono diventati comparse.
Colbrelli a mio avviso ha fatto bene a tentare di seguire Sagan. Un eventuale scontro diretto con gli altri velocisti lo avrebbe relegato ad un piazzamento anonimo.
Moscon gregario ci può stare alla Sanremo, dove in squadra aveva uno dei superfavoriti e un velocista da usare come piano B. Vediamo che succede al nord.
Comunque poca roba.


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tetzuo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto:
tetzuo ha scritto:Anche oggi dopo Strade Bianche e Tirreno, poco da segnalare. Viviani a fatica in top ten, Felline, Moscon e Trentin relegati a gregari (poi staccati), Colbrelli ha giocato le sue carte, ha rischiato ed è andata male. Quelli in fuga sono stati i primi a staccarsi, si è visto Cattaneo (con un attacco velleitario, percorso di certo non per lui). Poco altro.
In effetti si percepisce la sensazione che gli italiani sono diventati comparse.
Colbrelli a mio avviso ha fatto bene a tentare di seguire Sagan. Un eventuale scontro diretto con gli altri velocisti lo avrebbe relegato ad un piazzamento anonimo.
Moscon gregario ci può stare alla Sanremo, dove in squadra aveva uno dei superfavoriti e un velocista da usare come piano B. Vediamo che succede al nord.
Comunque poca roba.
Concordo. Su Moscon non voleva essere una critica (lo dico per evitare che merlozoro mi azzanni :P ), ma constato che al momento e con pazienza si sta spendendo per gli altri.

Dimenticavo un altro classe '93: Martinelli. I numeri interessanti su alcuni terreni ce li ha, vedremo.


bartoli
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ci sarebbe un 94 che qualche corsa la vince da due anni a questa parte e che l'anno scorso si è preso un bel bronzo a Doha


Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
scile
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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bartoli ha scritto:Ci sarebbe un 94 che qualche corsa la vince da due anni a questa parte e che l'anno scorso si è preso un bel bronzo a Doha
Confido molto in lui. Però c'è da lavorare perchè sabato in Via Roma altri due 94 erano nei primi 10.


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skawise
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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bartoli ha scritto:Ci sarebbe un 94 che qualche corsa la vince da due anni a questa parte e che l'anno scorso si è preso un bel bronzo a Doha
Mitone...quel 94 però correva coi ragazzini pur essendo un pro e il bronzo sarebbe dovuto essere un oro.
E le vittorie sono per la maggior parte in oriente.

Speriamo bene ma c'è di meglio al momento.


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Spartacus
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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già, ha vinto tanto ma quasi tutto tra Cina, Malesia e Venezuela, vittorie che contano piuttosto poco

c'era già un altro presunto fenomeno, nella stessa squadra, che cominciò come o meglio di lui.. speriamo Jakub non faccia la sua fine


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barrylyndon
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Io nella encomiabile azione di Colbrelli che ha cercato sul Poggio le ruote di Sagan, vi ho visto l'emblema del momento attuale del nostro ciclismo..
Vorrei ma non ci riesco..


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
dietzen
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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barrylyndon ha scritto:Io nella encomiabile azione di Colbrelli che ha cercato sul Poggio le ruote di Sagan, vi ho visto l'emblema del momento attuale del nostro ciclismo..
Vorrei ma non ci riesco..
ho pensato la stessa cosa.

diamo credito a colbrelli di avere per ora l'attitudine, sperando che possa migliorare. in fondo per un sagan predestinato sin da subito all'olimpo c'è un van avermaet che lo status di grande corridore se lo è costruito passo dopo passo, stagione dopo stagione.


CicloSprint
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Manca anche un velocista italiano, vero ?


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Visconte85
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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CicloSprint ha scritto:Manca anche un velocista italiano, vero ?
Dove? :D

Siamo pieni di velocisti, purtroppo nessuno a livello dei big tipo kittel, cavendish, greipel.....

Mareczko è una promessa, ma se non migliora in resistenza sugli strappi e nel fondo sarà il guardini 2.0

Minali, l'impatto tra i pro non è stato positivo.....

Viviani nizzolo sono un gradino sotto big

Modolo qualcuno per lui stravede ma sono due anni che è l'ombra del velocista che vinse 2 tappe al giro 2015

Gli altri, pelucchi, belletti..... Sono un gradino sotto


2022: Rund um Koln, Giro t.20, combinata giro
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Walter_White
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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barrylyndon ha scritto:Io nella encomiabile azione di Colbrelli che ha cercato sul Poggio le ruote di Sagan, vi ho visto l'emblema del momento attuale del nostro ciclismo..
Vorrei ma non ci riesco..
La stessa cosa che ho pensato io....


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FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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