Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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CicloSprint
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Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Guardate questa bella intevista che ha fatto Maurizio Mannoni a Claudio Chiappucci a TG3 Linea Notte...

http://www.raiplay.it/video/2017/04/TG3 ... f9756.html


AlessandroCam
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Un aiuto .........dal minuto 13 al minuto 22;
Sono stato un tifosissimo di Chiappucci, ho pianto di gioia il giorno del Sestriere; per scoprire anni dopo in un fortunato incontro con lui che quella non è stata la vittoria alla quale è più affezzionato.


Salvatore77
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Chiappucci rappresenta uno dei corridori che ha contribuito alla svolta del ciclismo italiano nel 1990.
Claudio era il ciclismo che non ti aspetti, rispetto ad altri suoi colleghi contemporanei, come Bugno e Fondriest, due predestinati, Argentin di 3 anni più vecchio.
Le sue doti principali erano:
la caparbietà, legata anche all'imprevedibilità delle sue mosse
il fondo.

Lui aveva qualcosa di meno rispetto a Bugno, Indurain, Lemond, e questo lo ha sempre spinto ad azioni da lontano che potessero far saltare il banco. I momenti salienti ed emblematici della sua carriera sono:

1990 Tour de France semi tappa Futuroscope del mattino con il pomeriggio cronometro a squadre. Lui aveva pianificato quest'azione perchè sapeva che nessuna squadra avrebbe speso tutto per ricucire sapendo che nel pomeggio avrebbero pagato dazio alla crono squadre. Fuga a 4 (con Bauer, Pensec e Maassen) all'arrivo con 10 minuti di vantaggio. Nel giro di qualche tappa, Chiappucci in giallo ma in una tappa nemmeno troppo difficile, fu messo nel sacco da Lemond il quale con il suo compagno di squadra Pensec, gli fanno un bel trabocchetto. La squadra non ha potuto supportarlo e gran parte del suo vantaggio su Lemond va in fumo. A Parigi riuscirà per 13 secondi appena a salvare il secondo gradino del podio, ma si ebbe la sensazione di aver sprecato una bella occasione.

1991 Milano Sanremo vinta con una fuga da lontano.

1991 Tour de France, tappa di Val Louron, dove con Indurain gioca di anticipo sempre da molto lontano anticipando Bugno che marcava Lemond e Fignon, mentre quelli buoni erano già scappati.

1992 Tour de France, tappa di Sestriere, attacco anche questo pianificato, distanza a dir poco siderale, quasi 8 ore in sella, 200 km di fuga, prima in compagnia, poi da solo. A quell'epoca si correva in questo modo, si attaccava normalmente dalla media distanza, mentre Chiappucci lo faceva dalla lunga distanza, i big erano ore intere da soli a prendere il vento in faccia. Solo lui poteva perchè aveva fondo e recupero. Dietro a inseguire in 4, Indurain Bugno Vona e Hampsten, che però guadagnavano poco, sull'ultima salita Vona forza l'andatura, resta con lui solo Indurain, che poi lo stacca. Ai meno 2 km, Indurain è vicino, ma va in crisi e perde in 2 km 44 secondi, arriverà secondo di tappa Vona. Indurain ebbe una vera crisi che se fosse accaduto qualche km prima chissà cosa sarebbe successo. Sono cose che accadevano in un ciclismo dove si correva a viso aperto e che Chiappucci sapeva interpretare al meglio.


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Slegar
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Salvatore77 ha scritto:1990 Tour de France semi tappa Futuroscope del mattino con il pomeriggio cronometro a squadre. Lui aveva pianificato quest'azione perchè sapeva che nessuna squadra avrebbe speso tutto per ricucire sapendo che nel pomeggio avrebbero pagato dazio alla crono squadre. Fuga a 4 (con Bauer, Pensec e Maassen) all'arrivo con 10 minuti di vantaggio. Nel giro di qualche tappa, Chiappucci in giallo ma in una tappa nemmeno troppo difficile, fu messo nel sacco da Lemond il quale con il suo compagno di squadra Pensec, gli fanno un bel trabocchetto. La squadra non ha potuto supportarlo e gran parte del suo vantaggio su Lemond va in fumo. A Parigi riuscirà per 13 secondi appena a salvare il secondo gradino del podio, ma si ebbe la sensazione di aver sprecato una bella occasione.
Per la 16ª frazione con arrivo a Luz-Ardiden, Chiappucci viene già dato per spacciato nella sfida contro LeMond e per tutti gli addetti ai lavori l'americo sarà maglia gialla al termine della tappa, ma l'omino di ferro anticipa tutti andando in fuga sull'Aspin e Tourmalet ed inizia l'ascesa finale in leggero vantaggio sul gruppo dei migliori. Conserverà la maglia gialla per 5", con notevole incazzatura da parte di LeMond.


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Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

Messaggio da leggere da Winter »

Oltre al sestriere
memorabile il suo attacco nella tappa di luz ardiden nel tour 90
in maglia gialla sull aspin.. con tourmalet da scalare..
poi andò in crisi nera..ma salvò la maglia per cinque secondi
era diventato l idolo del tour


donadeus
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Bella intervista...Chiappucci è un personaggio sempre positivo.
Io non ho vissuto "in diretta" le sue imprese migliori per ragioni anagrafiche e le ho ammirate ex post, ma è uno di quei corridori il cui modo di correre manca un sacco al ciclismo di oggi


Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Anticipato da Slegar
nelle interviste dopo tappa chiappucci esaltato da tutti
critica lemond.. (famoso per correre spesso di rimessa..)salvato dalla squadra..


Salvatore77
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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La mossa di attaccare in maglia gialla oltre al valore sensazionalistico, ha comunque un connotato teorico non di poco conto: chi deve gestire la corsa non è quello che materialmente indossa la maglia di leader, ma quello che allo stato dei fatti è accreditato come il corridore con più possibilità di vincerla.
Lemond era il faro della corsa e chi doveva lavorare per difendere o migliorare la propria classifica generale era Chiappucci. Alla fine è stata una mossa intelligente. A dire la verità parecchie mosse di Chiappucci sono state intelligenti e ben pianificate a tavolino anche se alla fine di tutto, Chiappucci verrà ricordato come quello che correva in maniera scriteriata, ma spesso non è stato così.
Come dice lo stesso Chiappucci nell'intervista, per fare quelle azioni serve anche fortuna, ma soprattutto le gambe. Lui aveva un bel motore, molto resistente. Uno può avere tutte le idee pù brillanti di questo mondo, ma se le gambe non girano....


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Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Concordo

Però nel ciclismo attuale tanti hanno le gambe ma nessuno che prova ad attaccare l Armada sky al tour dall inizio
tutti che aspettano

Una maglia gialla nell ultima tappa Pirenaica che attacca alla prima salita? Non succederà mai


giorgio ricci
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Prima fu Hinault, poi Chiappucci e ultimo inutile dire chi.
Questi sono i corridori per cui parteggiavo, ( Tista a parte ).
Chiappucci non era un predestinato, ma era un lavoratore, caparbio e determinato.
Negli anni dall'88 al 90 in inverno invece che fermarsi faceva ciclocross. Si mise in luce nell'89 vincendo la Coppa placci e il Giro del Piemonte, e nel 90 fece un ottimo Giro finendo , se ricordo bene , 12esimo e vincendo la maglia verde.
Poi la grande ribalta al Tour 90, dopo la fuga alla prima tappa ci mise un po' a entrare nel ruolo , perdendo un po' di terreno di troppo sull'Alpe D'huez prima della ottima crono di Villar de Lans che lo lancio in testa alla classifica.
Quel Tour , secondo me , oltre ad essere la corsa che lo ha lanciato è stato il suo più grande rimpianto. A Saint Etienne ,un po' per inesperienza e un po' per disorganizzazione della squadra , cadde nella trappola di Lemond, che lo fece spompare inseguendo Pensec per poi staccarlo di 4'53'' e di fatto ipotecando il Tour. Se Chiappucci avesse corso meglio, arrivando anche nel secondo gruppo a 48'', ora staremmo parlando di Tour vinto. Lemond vinse solo con l'astuzia non essendo già più fortissimo.
Il resto è storia. Noi avevamo un Chiappucci club, lo invitevamo ogni anno , e lui non si negava, era disponibile anche se riservato. Dopo il 94 soffrì parecchio Pantani , ma li non c'era battaglia.
Caló molto velocemente, praticando un ciclismo molto dispendioso , che lo consumò in pochi anni. L'ultima sua stagione degna di nota è il 95.


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

Messaggio da leggere da barrylyndon »

con l'ematocrito al 60%....
Uno di quelli che piu' ha beneficiato di quel periodo..visto che aveva salti di ematocrito notevoli, forse il piu' ampio di tutti..
Questo per inquadrare il periodo.
E per dire, che secondo me, in quest'epoca, Chiappucci sarebbe rimasto un gregario di lusso e stop...


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team opc
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto:con l'ematocrito al 60%....
Uno di quelli che piu' ha beneficiato di quel periodo..visto che aveva salti di ematocrito notevoli, forse il piu' ampio di tutti..
Questo per inquadrare il periodo.
E per dire, che secondo me, in quest'epoca, Chiappucci sarebbe rimasto un gregario di lusso e stop...
Credo che ti sbagli di grosso,senza Indurain avrebbe vinto qualche giro o tour.E l'ematocrito centra poco,gli altri erano uguali.Anzi,rispetto ad ora,era uno di quelli che andava forte tutto l'anno


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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team opc ha scritto:
barrylyndon ha scritto:con l'ematocrito al 60%....
Uno di quelli che piu' ha beneficiato di quel periodo..visto che aveva salti di ematocrito notevoli, forse il piu' ampio di tutti..
Questo per inquadrare il periodo.
E per dire, che secondo me, in quest'epoca, Chiappucci sarebbe rimasto un gregario di lusso e stop...
Credo che ti sbagli di grosso,senza Indurain avrebbe vinto qualche giro o tour.E l'ematocrito centra poco,gli altri erano uguali.Anzi,rispetto ad ora,era uno di quelli che andava forte tutto l'anno
Basta leggere le carte del processo a Conconi,eh...non sono mie sensazioni
E' uno che ha sfruttato bene il momento..
E per me resta un perdente..che se non ci fosse stato Indurain, ci sarebbe stato qualcun altro..


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team opc
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Avessero fatto percorsi decenti in quegli anni avrebbe vinto almeno un Tour.Riguardate il tour del 92 e guardate oltre la tappa del sestriere quante tappe di montagna c'erano...e quanti chilometri a cronometro.Altro che aver sfruttato il momento,semmai lo ha subito,dovendo attaccare ad inizio tappa per guadagnare quello che perdeva a crono da Indurain.Che poi il Diablo a crono non era neanche fermo..


Fabruz
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

Messaggio da leggere da Fabruz »

Un rimpianto per me è anche il mondiale di Agrigento 1994
Non ne ho un ricordo perfetto, ma ricordo invece bene quella sensazione dell'occasione persa
Ad ogni modo fu un grandissimo, avercene come lui. E sti cazzi del suo ematocrito. Se era lecito, lo era per tutti. Certi giudizi mi paiono esagerati e fin troppo astiosi
E poi le imprese sono imprese, e lui era esaltante


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

Messaggio da leggere da barrylyndon »

Fabruz ha scritto:Un rimpianto per me è anche il mondiale di Agrigento 1994
Non ne ho un ricordo perfetto, ma ricordo invece bene quella sensazione dell'occasione persa
Ad ogni modo fu un grandissimo, avercene come lui. E sti cazzi del suo ematocrito. Se era lecito, lo era per tutti. Certi giudizi mi paiono esagerati e fin troppo astiosi
E poi le imprese sono imprese, e lui era esaltante
non tanti lo avevano al 60%..voleva dire rischiare la vita...


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto:
Fabruz ha scritto:Un rimpianto per me è anche il mondiale di Agrigento 1994
Non ne ho un ricordo perfetto, ma ricordo invece bene quella sensazione dell'occasione persa
Ad ogni modo fu un grandissimo, avercene come lui. E sti cazzi del suo ematocrito. Se era lecito, lo era per tutti. Certi giudizi mi paiono esagerati e fin troppo astiosi
E poi le imprese sono imprese, e lui era esaltante
non tanti lo avevano al 60%..voleva dire rischiare la vita...
Uno poteva averlo anche al 70% ma in quegli anni non esisteva nemmeno la regola del 50%.E quindi tutti potevano fare quello che volevano a loro rischio e pericolo.


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Infatti quando e' arrivata la regola, Chiappucci e' scomparso..ed e' stato anche pizzicato un paio di volte..
Al 60% ce l'avevano pochi..Pantani arrivava al 57%..Bugno al 51%..
E c'e' una certa differenza..


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Mah, parlando di quegli anni vale tutto. Io non so se Indurain fosse a posto. Credo che tutti han cavalcato la tigre .
Non credo che etichettare Chiappucci come dopato centri il problema.


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

Messaggio da leggere da barrylyndon »

giorgio ricci ha scritto:Mah, parlando di quegli anni vale tutto. Io non so se Indurain fosse a posto. Credo che tutti han cavalcato la tigre .
Non credo che etichettare Chiappucci come dopato centri il problema.
Nessuno era a posto..ma c'e' chi rischiava di piu'..


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AlessandroCam
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Resta un personaggio di grande spessore. Sicuramente ha iniziato la riscossa degli anni novanta. Mi sembra che fortunatamente goda di ottima salute; quindi o ha tanto culo o non ha fatto peggio di tanti altri.
E comunque qui siamo in tanti ad essere suoi tifosi, ancora oggi, al di la di ogni altra considerazione.


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chinaski89
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto:Infatti quando e' arrivata la regola, Chiappucci e' scomparso..ed e' stato anche pizzicato un paio di volte..
Al 60% ce l'avevano pochi..Pantani arrivava al 57%..Bugno al 51%..
E c'e' una certa differenza..
Pantani dopo l'incidente alla MI-TO era oltre i 60 anche lui se non erro, se svalutiamo Chiappucci per queste pratiche diffuse allora si può ridimensionare chiunque pirata compreso, e non mi pare il caso. L'unico ragionamento che si può fare è, prima di dare dei pavidi ai corridori odierni, chiediamoci se senza limiti non ci sarebbero più imprese. Per me si.


Montana Miller
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Correvano per gli stessi traguardi per quanto raramente siano riusciti a essere protagonisti e rivali nella stessa corsa e per questo molti identificano in Bugno il suo nemico storico,io ricordo invece come fosse viceversa l'unico con il quale andasse d'accordo o che forse non si fosse inimicato magari più per l'indole pacifica di Bugno,perchè l'avversario con cui proprio non si sopportava,vicendevolmente,era Argentin."C'era qualcuno che parlava tanto...poi..."E Argentin com'è arrivato?"Persino in occasioni in cui entrambi erano andati male.Bastava che l'altro fosse andato peggio.La Placci del 92 con Cassani ebbi l'impressione non nascesse da situazioni di corsa esasperata o divergenze personali ma sempre di rimando con Argentin,vero leader dell'Ariostea e dotato di una personalità debordante,nel bene e nel male.Capace di condizionare un po' tutti,meno Chiappucci direi.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Montana Miller ha scritto:Correvano per gli stessi traguardi per quanto raramente siano riusciti a essere protagonisti e rivali nella stessa corsa e per questo molti identificano in Bugno il suo nemico storico,io ricordo invece come fosse viceversa l'unico con il quale andasse d'accordo o che forse non si fosse inimicato magari più per l'indole pacifica di Bugno,perchè l'avversario con cui proprio non si sopportava,vicendevolmente,era Argentin."C'era qualcuno che parlava tanto...poi..."E Argentin com'è arrivato?"Persino in occasioni in cui entrambi erano andati male.Bastava che l'altro fosse andato peggio.La Placci del 92 con Cassani ebbi l'impressione non nascesse da situazioni di corsa esasperata o divergenze personali ma sempre di rimando con Argentin,vero leader dell'Ariostea e dotato di una personalità debordante,nel bene e nel male.Capace di condizionare un po' tutti,meno Chiappucci direi.
Litigare con Bugno era impossibile.
Poi, si può discutere se la tattica di Bugno a Sestriere (Tour '92) fosse antichiappucci o meno.
Per me no.
Quel giorno Bugno ed Indurain giocarono a chi saltava prima.
Purtroppo Bugno saltò tre Km prima di Indurain (che comunque saltò pure lui facendosi staccare da Franco Vona).


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto:con l'ematocrito al 60%....
Uno di quelli che piu' ha beneficiato di quel periodo..visto che aveva salti di ematocrito notevoli, forse il piu' ampio di tutti..
Questo per inquadrare il periodo.
E per dire, che secondo me, in quest'epoca, Chiappucci sarebbe rimasto un gregario di lusso e stop...
Dovremmo metterci d'accordo. Questi discorsi andrebbero o tirati fuori sempre o tralasciati per tutti.
Forse mi sbaglio, ma in tanti anni qua sul forum non ricordo tuoi commenti su Pantani forte grazie all'ematocrito a 57.
Scrivi "in quest'epoca, Chiappucci sarebbe rimasto un gregario di lusso e stop". Ammesso tu abbia ragione, quindi pensi che Pantani, oggi, sarebbe stato un discreto/buon scalatore e stop?
Tra l'altro, per capire, parti dal presupposto che oggi ci sia più talento o che ci sia più pulizia?
Scrivi "quando e' arrivata la regola, Chiappucci e' scomparso" come se quella regola avesse posto fine alle pratiche dopanti. Barry, il gran puttanaio è scoppiato dopo, ematocrito alto era solo una delle conseguenze. Tanti altri lo avevano al 50 ma avevano sangue e muscoli ugualmente avvelenati.

Per essere chiari, comprendo le tue perplessità sulle prestazioni di quel periodo, sono anche le mie. Oggi a distanza di anni, ora che qualcosa è emersa e anche noi ne siamo a conoscenza, non riesco più ad avere ricordi entusiasmanti di prestazioni e vittorie che in presa diretta mi esaltarono all'inverosimile. Per quanto mi riguarda ho quasi inconsciamente rimodulato tutto.
Trovo comunque poco corretto che ogni volta venga aperto un thread celebrativo su un atleta, si finisca per parlare di quanto fosse dopato o di quanto fosse manesco con le donne. Mi pare poco rispettoso nei riguardi, non dell'atleta, ma del tifoso che legittimamente da agli accadimenti un peso diverso da quello che diamo io e te e che, a distanza di anni, prova enorme piacere a ricordare le gesta del suo beniamino.

Tornando quindi alle imprese di Chiappucci , confermo l'impressione di Fabruz. Agrigento unico vero grande rimpianto del Diablo. Ancora più delle corse a tappe. Perché sia al Giro che al Tour trovò sempre sulla strada chi andava più forte di lui. L'anno buono sarebbe potuto essere il '91, ma saltò fuori un Francolino Chioccioli devastante.
Nel 94 era un Chiappucci non più competitivo nei GT ed in parabola discendente, ma quel giorno ad Agrigento il più forte in corsa.
Fu penalizzato da una scelta di Martini tutto sommato comprensibile perché, venuto a mancare Bortolami, il più in forma della squadra azzurra e che doveva essere (e sarebbe stato) presente nel finale, toccò a Ghirotto il compito di coadiuvare Chiappucci.
E il gioco delle parti finale indubbiamente lo penalizzò.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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nino58 ha scritto: Poi, si può discutere se la tattica di Bugno a Sestriere (Tour '92) fosse antichiappucci o meno.
Per me no.
Neanche per me.Ma non per Chiappucci o Indurain,ma per onorare la corsa.Uno con il profilo di Bugno non poteva correre in maniera speculare a nessuno,doveva semplicemente accettare la sfida come fece e poi se si salta pazienza.Stare 100 km o quelli che furono sulle ruote di Indurain,che non aveva neanche la maglia,sarebbe stata una roba da mezzi corridori nel caso di altri,da codardo nel caso di uno appunto con il profilo di Bugno.Questo almeno per come la vedo io.


quasar
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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giorgio ricci ha scritto:. Dopo il 94 soffrì parecchio Pantani , ma li non c'era battaglia.
Si. Già nel finale di stagione iniziò a manifestarsi una certa insofferenza di Chiappucci, che si sentí scaricato dalla Carrera per far posto al campione emergente.
E Chiappucci, da quel momento, andò sempre giù parecchio pesante su Pantani.


Montana Miller
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Una certa differenza di classe tra Chiappucci e il nemico Argentin si notò tra il 93 e il 94.L'unica volta che si vide Chiappucci a disposizione di qualcuno,dopo inizio carriera si intende,fu al Mondiale 96.Un paio di trenate neanche eccezionali peraltro.Un po' poco.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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quasar ha scritto: Tornando quindi alle imprese di Chiappucci , confermo l'impressione di Fabruz. Agrigento unico vero grande rimpianto del Diablo. Ancora più delle corse a tappe. Perché sia al Giro che al Tour trovò sempre sulla strada chi andava più forte di lui. L'anno buono sarebbe potuto essere il '91, ma saltò fuori un Francolino Chioccioli devastante.
Nel 94 era un Chiappucci non più competitivo nei GT ed in parabola discendente, ma quel giorno ad Agrigento il più forte in corsa.
Fu penalizzato da una scelta di Martini tutto sommato comprensibile perché, venuto a mancare Bortolami, il più in forma della squadra azzurra e che doveva essere (e sarebbe stato) presente nel finale, toccò a Ghirotto il compito di coadiuvare Chiappucci.
E il gioco delle parti finale indubbiamente lo penalizzò.
Quell'anno (e quel giorno) Bortolami era il più forte.
Se il gruppo non si fosse spezzato per una caduta non ce n'era né per Chiappucci, né per Leblanc né per Virenque (i tre sul podio).


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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quasar ha scritto: Tornando quindi alle imprese di Chiappucci , confermo l'impressione di Fabruz. Agrigento unico vero grande rimpianto del Diablo. Ancora più delle corse a tappe. Perché sia al Giro che al Tour trovò sempre sulla strada chi andava più forte di lui. L'anno buono sarebbe potuto essere il '91, ma saltò fuori un Francolino Chioccioli devastante.
Nel 94 era un Chiappucci non più competitivo nei GT ed in parabola discendente, ma quel giorno ad Agrigento il più forte in corsa.
Fu penalizzato da una scelta di Martini tutto sommato comprensibile perché, venuto a mancare Bortolami, il più in forma della squadra azzurra e che doveva essere (e sarebbe stato) presente nel finale, toccò a Ghirotto il compito di coadiuvare Chiappucci.
E il gioco delle parti finale indubbiamente lo penalizzò.
Ma non saprei, per me il più forte era Leblanc, non direi che Chiappucci avrebbe vinto il mondiale.
A Benidorm, invece, 1992, Chiappucci aveva i gradi di super capitano, andò in fuga con Jalabert, Indurain e Rominger. Fuga ripresa. Meno male, avremmo straperso quel mondiale.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Montana Miller ha scritto:Una certa differenza di classe tra Chiappucci e il nemico Argentin si notò tra il 93 e il 94.L'unica volta che si vide Chiappucci a disposizione di qualcuno,dopo inizio carriera si intende,fu al Mondiale 96.Un paio di trenate neanche eccezionali peraltro.Un po' poco.
Nel mondiale 1991 a Stoccarda Chiappucci lavorò bene per Bugno.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Montana Miller ha scritto:Correvano per gli stessi traguardi per quanto raramente siano riusciti a essere protagonisti e rivali nella stessa corsa e per questo molti identificano in Bugno il suo nemico storico,io ricordo invece come fosse viceversa l'unico con il quale andasse d'accordo o che forse non si fosse inimicato magari più per l'indole pacifica di Bugno,perchè l'avversario con cui proprio non si sopportava,vicendevolmente,era Argentin."C'era qualcuno che parlava tanto...poi..."E Argentin com'è arrivato?"Persino in occasioni in cui entrambi erano andati male.Bastava che l'altro fosse andato peggio.La Placci del 92 con Cassani ebbi l'impressione non nascesse da situazioni di corsa esasperata o divergenze personali ma sempre di rimando con Argentin,vero leader dell'Ariostea e dotato di una personalità debordante,nel bene e nel male.Capace di condizionare un po' tutti,meno Chiappucci direi.
Sulle inamicizie con gli altri corridori vorrei dire che Chiappucci non era simpaticissimo.
A me il suo comportamento deludeva parecchio , tanto da farmi dubitare talvolta di essere un suo tifoso.
Già nel 91, ad ogni arrivo del Giro, dove era puntualmente battuto sfanculava qualcuno. Poi ,non ricordo una particolare stima con Bugno, era, appunto solo il carattere distaccato di Gianni che faceva spegnere gli ardori.
Nel 92, dopo il mondiale di Benidorm , si arrabbiò con Perini per avere aiutato Bugno a vincere , dimostrando scarsa signorilità.
In seguito qualcuno mi disse che faceva delle storie per non dividere i premi con i compagni.
L'unico con cui non ebbe occasione di far vedere la sua irruenza caratteriale fa Indurain, per manifesta inferiorità.
Non sono d'accordo con chi dice che con Tour diversi avrebbe vinto.il Giro 91 lo dimostra , ma ricordiamoci anche che in salita non era costante, e la mezza giornata no ce l'aveva sempre. Anche nel 92, al Tour, sull'Alpe D'huez non diede mai la sensazione di essere superiore ma di essere giusto , sulla ruota di Indurain.


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Voglio chiarire il mio pensiero sul Chiappa.
Un campione del suo tempo, non un campione in senso assoluto.
Cioe' ha interpretato bene quei tempi con molto coraggio in corsa ed anche fuori.
Ha avuto delle vittorie e della gloria, probabilmente sovradimensionate rispetto al suo talento(questo e' un mio pensiero)
A chi mi contesta che anche Pantani viaggiasse oltre la border line, rispondo che con un doping con il cruise control,dal 1997, mi sembra, il Romagnolo ha vinto un Giro ed un Tour.
Certo, per ragioni anche anagrafiche Chiappucci non pote' dimostrare il suo valore dopo tale linea di demarcazione.
L'impressioni rimane di un ottimo corridore ma forse non di un campione.
E sono anche abbastanza d'accordo con chi dice che certe imprese, non solo sue, ovviamente, erano piu' agevoli a quel tempo, rispetto oggi, nonostante tutto.
Sul suo carattere, non vinceva molto, anche perche' era abbastanza odiato all'interno del gruppo.
Lontano dai modi nobili di Indurain e da quelli compassati, forse un po' troppo, di Bugno, spesso guascone al limite dell'arroganza verbale.
Dopo il Tour 1992 disse:" il ciclismo sono io"...Bugno gli rispose in pauo di mesi dopo...sulla strada, Argenti pochi minuti dopo quella risposta a di Bugno a Benidorm...Con la lingua..."La risposta di chi chiacchiera poco e pedala molto"..
Oppure Fondriest, a mondiale ancora in corso..Come hai visto Chiappucci?.."l'ho visto bene...ha fatto molti scatti...forse troppi".
Ma capisco chi lo amava e lo ama ancora.
Comunque ha fatto rivivere sul Sestrierre le immagini di un ciclismo eroico..
Quel Tour non l'avrebbe vinto, perche' Indurain in salita gli era superiore..Il fatto che l'abbia dimostrato raramente e' perche' non ne ha avuto mai bisogno..


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
dietzen
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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giorgio ricci ha scritto: Sulle inamicizie con gli altri corridori vorrei dire che Chiappucci non era simpaticissimo.
A me il suo comportamento deludeva parecchio , tanto da farmi dubitare talvolta di essere un suo tifoso.
Già nel 91, ad ogni arrivo del Giro, dove era puntualmente battuto sfanculava qualcuno. Poi ,non ricordo una particolare stima con Bugno, era, appunto solo il carattere distaccato di Gianni che faceva spegnere gli ardori.
Nel 92, dopo il mondiale di Benidorm , si arrabbiò con Perini per avere aiutato Bugno a vincere , dimostrando scarsa signorilità.
In seguito qualcuno mi disse che faceva delle storie per non dividere i premi con i compagni.
L'unico con cui non ebbe occasione di far vedere la sua irruenza caratteriale fa Indurain, per manifesta inferiorità.
Non sono d'accordo con chi dice che con Tour diversi avrebbe vinto.il Giro 91 lo dimostra , ma ricordiamoci anche che in salita non era costante, e la mezza giornata no ce l'aveva sempre. Anche nel 92, al Tour, sull'Alpe D'huez non diede mai la sensazione di essere superiore ma di essere giusto , sulla ruota di Indurain.
sì non era amato per niente in gruppo e probabilmente nemmeno dai compagni.
ricordo un episodio al processo alla tappa al giro 96, quando Chiappucci era ormai in declino ma sfiorò la vittoria di tappa a briancon dove fu preceduto da pascal Richard.
erano entrambi ospiti al processo e Chiappucci si lamentò a lungo di un dolore alla gamba (al ginocchio, al piede, non ricordo) che a suo dire lo limitava parecchio, e che non era il vero Chiappucci quello che si vedeva in quel giro. poi finalmente la parola passa a quel volpone di Richard che come prima cosa commenta: meno male che claudio ha questo problema alla gamba, altrimenti oggi ci dava 10 minuti e potevamo andare tutti a casa. :diavoletto:


Montana Miller
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Determinate azioni di Chiappucci le classificherei come allunghi più che scatti veri e propri,solo così riusciva a produrne in serie e staccare,di conseguenza,davvero poche volte gli avversari.Almeno quegli importanti.Poi una definizione la si deve a tutti e scalatore lo era anche,ma di quegli resistenti e che rendono di più quando la corsa si apriva da lontano,ma esplosività poca e non lo collocano certo tra i grandi specialisti della Storia.Imprese 1,quella.E non lo dico neanche come demerito,è solo che se ne riconoscono poche su scala assoluta in generale,non credo occorra fare particolare lavoro di circoscrizione storica su tempi più sospetti di altri.Che anzi hanno teso a uniformare e rendere tutti uguali,impossibilitando produrne di più.Forse anche a causa di ciò il concetto si era un po' allargato,inflazionato e,non essendoci in quel momento molti altri che riuscissero a distinguersi molto più di lui in salita,alcune sue vittorie risultano un po' sovrastimate secondo me.E lui non si tirava certo indietro nel rifiutare appellativi un poco esagerati.Comunque di sale (e pepe) alle corse ne dava,il fatto che riuscisse mediaticamente ad attirare attenzioni che forse andavano oltre i suoi meriti e le aspettative reali e potenziali che poteva generare,secondo me è un aspetto positivo dell'impronta che ha lasciato.Ce ne fossero,altrochè.Fino a un attimo fa tra l'altro era in onda,dando ancora il meglio di sè mi pare...


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GregLemond
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Eccessivo revisionismo storico, secondo me...

Non ho mai percepito Chiappucci come uno che avrebbe potuto vincere quei grandi giri...
inoltre, mi sembra si parli di lui con eccessiva enfasi...


bene sestriere e sanremo...

Ma nel 94 davanti a Leblanc nemmeno se lo calavano con l' elicottero.

Per quanto mi riguarda, il palmares rappresenta bene il ciclista.
I campioni sono un altra cosa.

Sul dualismo con bugno poi... non scherziamo.


Montana Miller
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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GregLemond ha scritto: Non ho mai percepito Chiappucci come uno che avrebbe potuto vincere quei grandi giri...
Ma non credo sia questo il punto:quei Grandi Giri li ha persi perché non li poteva vincere,gli altri furono più forti,anche Chioccioli che Chiappucci stesso ha percepito,probabilmente esagerando,come il più forte di tutti,anche di Indurain.Almeno quell'anno.Il punto è che se fosse capitato in un'epoca diversa,con il valore dimostrato ai tempi e un parco avversari differenti da Indurain,forse un Grande Giro lo vinceva pure lui e non sfigurerebbe affatto al cospetto di tanti altri.Questo secondo me glielo si deve.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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chinaski89 ha scritto:
barrylyndon ha scritto:Infatti quando e' arrivata la regola, Chiappucci e' scomparso..ed e' stato anche pizzicato un paio di volte..
Al 60% ce l'avevano pochi..Pantani arrivava al 57%..Bugno al 51%..
E c'e' una certa differenza..
Pantani dopo l'incidente alla MI-TO era oltre i 60 anche lui se non erro, se svalutiamo Chiappucci per queste pratiche diffuse allora si può ridimensionare chiunque pirata compreso, e non mi pare il caso. L'unico ragionamento che si può fare è, prima di dare dei pavidi ai corridori odierni, chiediamoci se senza limiti non ci sarebbero più imprese. Per me si.
Chinaski, forse questo aspetto ti sfugge (te lo dico ovviamente senza animosità), ma l'esame a cui fai riferimento venne svolto dopo un'emorragia di cui fu vittima il Pirata a causa dell'incidente. I valori di quel giorno, completamente sballati, non possono assolutamente essere presi a esempio e spiegazione di alcunché.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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nino58 ha scritto:
quasar ha scritto: Tornando quindi alle imprese di Chiappucci , confermo l'impressione di Fabruz. Agrigento unico vero grande rimpianto del Diablo. Ancora più delle corse a tappe. Perché sia al Giro che al Tour trovò sempre sulla strada chi andava più forte di lui. L'anno buono sarebbe potuto essere il '91, ma saltò fuori un Francolino Chioccioli devastante.
Nel 94 era un Chiappucci non più competitivo nei GT ed in parabola discendente, ma quel giorno ad Agrigento il più forte in corsa.
Fu penalizzato da una scelta di Martini tutto sommato comprensibile perché, venuto a mancare Bortolami, il più in forma della squadra azzurra e che doveva essere (e sarebbe stato) presente nel finale, toccò a Ghirotto il compito di coadiuvare Chiappucci.
E il gioco delle parti finale indubbiamente lo penalizzò.
Quell'anno (e quel giorno) Bortolami era il più forte.
Se il gruppo non si fosse spezzato per una caduta non ce n'era né per Chiappucci, né per Leblanc né per Virenque (i tre sul podio).
Quel giorno ero ad Agrigento, il mio primo viaggio tutto solo, 18enne, per far cosa? Per andare a vedere il Mondiale di ciclismo. :hippy:

Il più forte, con Leblanc, fu di gran lunga il giovane Francesco Casagrande.


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Montana Miller
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Admin ha scritto: I valori di quel giorno, completamente sballati, non possono assolutamente essere presi a esempio e spiegazione di alcunché.
Peraltro venivano da Duitama,che qualche punto lo regalava naturalmente.


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chinaski89
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Admin ha scritto:
chinaski89 ha scritto:
barrylyndon ha scritto:Infatti quando e' arrivata la regola, Chiappucci e' scomparso..ed e' stato anche pizzicato un paio di volte..
Al 60% ce l'avevano pochi..Pantani arrivava al 57%..Bugno al 51%..
E c'e' una certa differenza..
Pantani dopo l'incidente alla MI-TO era oltre i 60 anche lui se non erro, se svalutiamo Chiappucci per queste pratiche diffuse allora si può ridimensionare chiunque pirata compreso, e non mi pare il caso. L'unico ragionamento che si può fare è, prima di dare dei pavidi ai corridori odierni, chiediamoci se senza limiti non ci sarebbero più imprese. Per me si.
Chinaski, forse questo aspetto ti sfugge (te lo dico ovviamente senza animosità), ma l'esame a cui fai riferimento venne svolto dopo un'emorragia di cui fu vittima il Pirata a causa dell'incidente. I valori di quel giorno, completamente sballati, non possono assolutamente essere presi a esempio e spiegazione di alcunché.
Si però è un valore troppo alto per non essere indice di altro, infatti se non erro ci fu chi falsificò le carte e tutto il resto della storia che qui non c'entra, inoltre non è l'unico riscontro, io comunque l'ho citato per dire che NON trovo giusto svalutare un corridore di quell'epoca basandosi sull'ematocrito troppo alto :D c'era l'EPO libera e lo facevano tutti, poi si è messo il limite a 50 e tutti cercavano di stare entro quel limite.


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nemecsek.
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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..lassa perdè, Cinà...
I tempi non sono ancora maturi per valutare con serena lucidità quel periodo storico....


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Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Montana Miller ha scritto:Determinate azioni di Chiappucci le classificherei come allunghi più che scatti veri e propri,solo così riusciva a produrne in serie e staccare,di conseguenza,davvero poche volte gli avversari.Almeno quegli importanti.Poi una definizione la si deve a tutti e scalatore lo era anche,ma di quegli resistenti e che rendono di più quando la corsa si apriva da lontano,ma esplosività poca e non lo collocano certo tra i grandi specialisti della Storia.Imprese 1,quella
Direi due..
perche' se esaltiamo chi vince una volata alla Liegi o sul muro di Huy
che dire di un corridore che vince la Sanremo attaccando sul Turchino :champion: :champion:

Quell'anno vinse la Sanremo , il paesi Baschi , 3 alla Freccia , 2 al Giro , 3° al Tour..

Tanto per gradire
Tanti degli attuali big se la sognano una stagione del genere (direi tutti)

Sull'eventuale discesa rapida.. faccio notare che i giorni di corsa di Nibali e Aru sommati , fanno i giorni di Chiappucci in un anno :clap: :clap:
Vero era un po' arrogante , spaccone , ma come hai detto , avercene

ricordo in una tappa alpina fece in un paio di km dieci scatti su Indurain che puntualmente lo riprendeva
gli attuali big.. al primo scatto si mettevano a ruota di miguel


Admin
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

Messaggio da leggere da Admin »

Chinaski, ti ribadisco che era un valore troppo alto e troppo basso per non significare un bel nulla. Quel giorno e quegli esami non hanno alcun valore, e il buon nemecsek - relativamente a ciò - ce deve sta'.

Comunque rinviamo tale dibattito alla sezione apposita, visto che qui si parla di Chiappucci.

Troverai sicuramente dei thread in cui si è discusso del Pirata, proseguiamo lì se ti va. Qui cancellerò tutto da qui in avanti (non per cattiveria ma perché so che si partirà per la tangente).


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Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Fabruz ha scritto:Un rimpianto per me è anche il mondiale di Agrigento 1994
Non ne ho un ricordo perfetto, ma ricordo invece bene quella sensazione dell'occasione persa
Ad ogni modo fu un grandissimo, avercene come lui. E sti cazzi del suo ematocrito. Se era lecito, lo era per tutti. Certi giudizi mi paiono esagerati e fin troppo astiosi
E poi le imprese sono imprese, e lui era esaltante
Per me duitama
Anch'io trovo ingiuste ste storie (ma il piu' dopato è sempre quello che ci sta antipatico :D )


CicloSprint
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Oggi Chiappucci era a "La Grande Corsa"...


Montana Miller
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Winter ha scritto: che dire di un corridore che vince la Sanremo attaccando sul Turchino :champion: :champion:
Boh,che era la discesa?Non so,non mi pare di averne dato un ricordo sbiadito o disonesto,comunque ricordiamo volentieri come fosse appunto anche un discesista formidabile,in termini di tecnica,anche sul bagnato e di coraggio.Attacchi da lontano senza un fondamentale del genere non se ne pensano neanche,invero dal 93 in avanti lo utilizzava più per compiere rimonte,recuperando distanze alle volte improbabili.

Poi 10 scatti a vuoto e non salti mai...roba improbabile a qualunque latitudine.Diciamolo che erano allunghi neanche troppo convinti,magari un po' ruffiani e a favore di camera.


Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Montana Miller ha scritto:
Winter ha scritto: che dire di un corridore che vince la Sanremo attaccando sul Turchino :champion: :champion:
Boh,che era la discesa?Non so,non mi pare di averne dato un ricordo sbiadito o disonesto,comunque ricordiamo volentieri come fosse appunto anche un discesista formidabile,in termini di tecnica,anche sul bagnato e di coraggio.Attacchi da lontano senza un fondamentale del genere non se ne pensano neanche,invero dal 93 in avanti lo utilizzava più per compiere rimonte,recuperando distanze alle volte improbabili.

Poi 10 scatti a vuoto e non salti mai...roba improbabile a qualunque latitudine.Diciamolo che erano allunghi neanche troppo convinti,magari un po' ruffiani e a favore di camera.
Hai scritto una sola impresa
ripeto se non è un'impresa la sua Sanremo ???
chissenefrega se è partito in discesa
In fuga c'era lui , tutti i componenti del suo gruppo li ha fatti fuori tra piano cipressa e poggio
Un'impresa memorabile

ed è vero era un grandissimo discesista (memorabile nella tappa del cuvignone)


team opc
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto:Infatti quando e' arrivata la regola, Chiappucci e' scomparso..ed e' stato anche pizzicato un paio di volte..
Al 60% ce l'avevano pochi..Pantani arrivava al 57%..Bugno al 51%..
E c'e' una certa differenza..
Semmai è scomparso perché quando arrivò la regola del 50% ormai aveva gia una certa età


herbie
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto: Quel Tour non l'avrebbe vinto, perche' Indurain in salita gli era superiore..Il fatto che l'abbia dimostrato raramente e' perche' non ne ha avuto mai bisogno..
Tour 92. Due crono, di 65 (pardon, Lussemburgo) e 64 km (Blois). 129 km a crono individuale, più il prologo, neanche corto, di 8.
Se non era un Tour chiaramente sbilanciato quello e quelli immediatamente seguenti.... la realtà è che senza quelle crono di lunghezza impressionante, guarda caso concomitanti al sorgere di un cronoman formidabile come Indurain, il Tour 91 era di Bugno e il 92 di Chiappucci.
Totale del disavanzo di Chiappucci a crono nel 92: 7'19" più, non ho trovato il dato, ma 20-30 secondi li perse anche nel prologo.
A Parigi arrivò con 4'35" da Indurain.
Ma Indurain quell'anno fu più forte in salita.
Nella tappa del Sestriere erano in uno contro tre sulla salita finale (senza contare tutto il resto della tappa) e alle fine cedettero tutti tranne Chiappucci davanti quando ormai Indurain lo vedeva a 300 metri....
Che poi il giorno dopo all'Alpe d'Huez (le due tappe più dure messe una dopo l'altra in maniera che fosse ancor più difficile recuperare attaccando in entrambe le tappe) abbia avuto poca brillantezza mi sembra anche il minimo.
Certo, poi se si ascoltano le leggende c'è chi parla di crisi notturne e controlli in ospedale...ma se si ascoltano le leggende metropolitane abbiamo finito di parlare di storia del ciclismo. Anche perchè l'Epo era uguale per tutti tranne che per chi aveva l'ematocrito a 49 di natura.
A Chiappucci non è che i medici della squadra si divertissero a fargli rischiare la vita ( e la loro carriera di riflesso) ogni notte eh... è semplicemente che ciascun fisico reagisce a suo modo e c'è chi ha l'emoglobina più "ballerina" e chi meno. Tutto lì.

Chiappucci comunque in generale mi ha sempre dato l'impressione di trovarsi meglio al Tour che al Giro, col caldo e forse anche un maggiore entusiasmo della gente.
Invece al mondiale di Agrigento non ho la sensazione di questa grande occasione persa. Nel finale se ne avesse avuto sul serio il buco lo avrebbe potuto chiudere molto prima, perchè era evidente che Ghirotto non avrebbe tenuto Leblanc, ed era una situazione svantaggiosa. E infatti ci provò senza successo.


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