Montana Miller ha scritto:Fino a quel giorno magari Bugno pensava di poterlo vincere ancora lui il Giro.Era davanti a Indurain e dietro Berzin e De Las Cuevas che non si sapeva che autonomia potessero avere.E' normale la squadra tirasse,era in grande forma e voleva la tappa,tanto che nella volata per il 2' posto diede 75 biciclette a Chiappucci 3'.
Se vuoi vincere il Giro non insegui un Pantani ancora semi-sconosciuto, portando a spasso la maglia rosa Berzin, per di più rimasto
senza compagni, ma gli dici: Sig. Berzin, chi è la maglia rosa ? Chi è quello sbarbato che se non lo insegui ti soffia il giro ? E allora, prego, la strada è tutta sua! Berzin alla fine un po' avrebbe dovuto tirare, magari limitando i danni a 2 o 3 minuti. Pantani davanti la sua fatica l'avrebba fatta comunque, mentre Berzin, con un po' di fatica in più nelle gambe, il giorno dopo all'Aprica anziché beccare 4'06" ne avrebbe presi minimo due in più (Berzin teneva un po' in salita da fresco, ma da stanco calava tanto).
Pantani in quel giro arrivò secondo a 2'51" da Berzin...
No.
Il ritardo in classifica di Pantani collegato al fatto che fosse praticamente ignorato (anche perchè nel primo anno da prof, il '93, non aveva "sfondato")non avrebbe comunque indotto Berzin a dannarsi per inseguirlo.
Mentre una vittoria di tappa, per Bugno, era comunque importante.
Quindi, direi che l'evoluzione tattica di quella tappa andò secondo logica.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
L'azione di Bugno era chiaramente finalizzata alla tappa,le condizioni per arrivarvi c'erano tutte e mi parve fisiologico provarci.Intanto si prende quello che c'è,una seconda tappa,usando i numerosi compagni che altrimenti avrebbero fatto tappezzeria,poi per la classifica si vedrà,visto e considerato che Bugno poteva avere i suoi dubbi dopo la stagione precedente.Comunque Berzin aveva con sé quantomeno Argentin,se anche altri non ricordo,per cui a mali estremi credo avrebbe contenuto il distacco.In quanto a Pantani era sufficientemente lontano in classifica (6 minuti) per non rappresentare ancora una vera minaccia,oltre a non poter godere di particolare di particolari attenzioni né riguardi,visto che lo sconosciuto in quel momento era lui.Sì,aveva vinto il Giro del 92,ma siamo comunque ampiamente in un discorso da senno di poi.In quel momento Bugno poteva non sapere,come tutti d'altronde,visto che il mito Pantani nacque l'indomani.
Se vuoi vincere il Giro non massacri la squadra per vincere la tappetta. Lo inseguirono a sangue 5 o 6 Polti, eppure
dopo quasi 50 chilometri di inseguimento vinse lo stesso la tappa con 50" di vantaggio. Con l'inseguimento bislacco che avrebbe messo in scena Berzin per me i minuti diventavano facili 3 o 4, e ciao Giro.
Ricordo che quel giorno, dopo vista la tappa, mi alzai dal divano con la contentezza di aver visto risbocciare un campione, ma anche con un senso di nausea per come si era svolta tatticamente la gara.
Indurain delle vittorie di tappa se ne sbatteva...
Indurain era Indurain e alle spalle aveva un biennio che restituiva qualche certezza in più.Nella tappa dell'Agnello Pantani lanciò un attacco notevole ma Argentin,in funzione di Berzin,tenne discretamente botta,mi pare.Magari Bugno era l'unico a conoscere i propri mezzi e voleva solo vincere una tappa,credendo che i traguardi parziali fossero gli unici alla sua portata,come biasimarlo visto che era la verità.Poi glielo poteva anche aver imposto la squadra tutto quel lavoro,per quanto inutile.
