Tour 2019

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Krisper
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Re: Tour 2019

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Bernal
Bernal è un campione vero, né quasi-campione, né meteora.
A 22 anni è forte in tutto.
Piuttosto non saprei dire se ha ancora margini di crescita.
A crono si difende molto bene
In salita è il migliore in assoluto, specie sopra i 2000. Peccato non poterlo vedere battagliare con Froome.
Tatticamente e di testa è perfetto.
Non vedo dove possa migliorare.
A soli 22 anni ha vinto 3 giri WT di una settimana (California, Parigi-Nizza, Svizzera) ed un Tour.
Che dire, pazzesco!

Giro vs Tour
Da tifoso del Giro, devo ammettere che per una serie di circostanze il Tour è stato più appassionante.
Alanphilippe ha rotto gli schemi ed ha aperto la corsa. Chapeau!
Il problema è che il giro non aveva corridori da classiche che potessero far saltare il banco come ha fatto il francesino.
Penso che per il 2020 Vegni disegnerà un Giro molto diverso. Anche se già le tappe ungheresi sono orribili, la salita al castello di Budapest non vale nemmeno la metà di San Luca.

Gillet gialli/Tour
https://foreignpolicy.com/2019/07/25/th ... -problems/

L'articolo mi sembra un po' tirato per i capelli a voler cercare per forza analogie.
Mi aspettavo e temevo interruzioni della corsa per le proteste dei gillet gialli, visto l'audience planetario del Tour.
Vedi anche i fatti dell'anno scorso con lo spray al peperoncino contro i manifestanti che il vento ha portato sui corridori.
Invece quest'anno nulla.
Non credo, però, per solidarietà di "classe" (o di colore giallo :D ) con i ciclisti.
Il rapporto che hanno i francesi con il Tour, per come l'ho interpretato andando sulle strade francesi, è simile a quello che si ha con la propria festa padronale, sacro e profano. La presenza del presidente francese al Tour assomiglia al sindaco che accompagna la processione delle Madonna nel paese.
Quest'anno forse i glllet hanno capito: "scherza con i fanti, ma lascia stare i Santi!"

In Italia invece il Giro è spesso strumentalizzato politicamente, anche per cause giuste, per carità!
Quante volte abbiamo visto proteste spesso civili, sottolineo spesso civili, di operai di aziende in crisi a bordo strada del Giro!
A volte strumentalizzazioni folli. Nauseante la strumentalizzazione che si è vista due anni fa sulla partenza in Israele, nauseante in entrambi i fronti.
A volte strumentalizzazioni stupide: bandiere della Padania o storie di cani randagi, ect.

Nella storia, specie italiana, è il ciclismo che ha inciso sulla politica, più che viceversa. Per fortuna.


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
pereiro2982
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Re: Tour 2019

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Giro Vs Tour


i percorsi il tour aveva una prima settimana molto adatta ai corridori da classiche ma sopratutto aveva alaphilippe secondo voi quel percorso senza alaphilippe avrebbe prodotto lo stesso risultato?
percoirso che non fa troppa selezione come il tour 2017 ma con bernal -pinot e alaphilippe il risultato è stato diverso
la ineos è stata costretta ad attaccare e se sei costretto il percorso conta ma ti ci butti e basta.
il percorso di questo tour è stato pessimo tranne che per la prima settimana come percorsi ce ne sono stati di piu duri ma la differenza è stata la situazione di corsa e che la ineos ha preso la maglia è il controllo molto piu in la.


il giro aveva una prima parte e anche un po' oltre molto poco selettiva come nel 2016 , non si facevano distacchi e anche se si provava degli attacchi non c'era il terreno ma le dinamiche di corsa hanno fatto la differenza
il corridore piu forte con la sua squadra piu forte in un edizione deve difendersi in un altra deve attaccare

le tappe di Ceresole e di courmayer di como sono disegnate benissimo , gli attacchi ci sono stati sempre


la tappa del manghen è stata piu vittima della corsa che del disegno
immagginate un doumulin o un Nibali in maglia rosa e senza squadra e la movistar ad attaccare .....

la corsa e i suoi protagonisti possono fare la differenza piu dei percorsi

nel 2018 la gamba di s.yates ha fatto piu del percorso cmq buono
la tappa di bardonecchia nasce da la sky e da froome piu che dal percorso che per quanto selettivo difficilmente con la a movistar di quest'anno ti avrebbe permesso di fare ...

il percorso del giro come capita da parecchi anni rimane migliore ma le corse e le sue dinamiche le fanno i corridori e le gambe e sono quelle che fanno spettacolo


Winter
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Re: Tour 2019

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Io la penso all opposto
Tour disegnato molto bene
Unica pecca i km delle ultime due tappe alpine
Giro male
Primi dodici giorni senza nulla
Gavia..
Poi ultime tappe mal disegnate
La stessa tappa valdostana mancava di km
Credo che negli ultimi 5 anni sia la prima volta che giudico il tour migliore del giro


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Tour 2019

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Winter ha scritto: giovedì 1 agosto 2019, 12:38 Io la penso all opposto
Tour disegnato molto bene
Unica pecca i km delle ultime due tappe alpine
Giro male
Primi dodici giorni senza nulla
Gavia..
Poi ultime tappe mal disegnate
La stessa tappa valdostana mancava di km
Credo che negli ultimi 5 anni sia la prima volta che giudico il tour migliore del giro
Io non riesco a dare un giudizio così netto anche perchè tutti i nostri ragionamenti sono ovviamente condizionati dall'andamento delle corse, dai protagonisti (presenti e mancati) e dal maltempo. Complessivamente mi è piaciuto di più il Tour, anche se pure in Francia qualche bel difettuccio il percorso l'aveva.

Il Giro ad essere onesto non mi è piaciuto troppo. Nei primi 12 giorni c'è stato veramente poco di interessante. Avrebbero dovuto piazzare una tappa selettiva al termine della prima settimana, invece ci siamo ritrovati con le frazioni di S.Giovanni Rotondo e l'Aquila che erano davvero poca roba, mentre la Cuneo-Pinerolo era poco più di un aborto.

Dopodichè sono arrivate le montagne. Il weekend Piemontese/Valdostano secondo me è stato disegnato molto bene e infatti sono state due tappe che non hanno deluso (anche se la distanza della seconda era da juniores). Anche la tappa successiva, che calcava in parte il percorso del Lombardia, l'ho trovata ben disegnata (qui c'era anche la lunghezza) e soprattutto ben incastrata tra alpi occidentali e dolomiti, considerando che non puoi piazzare troppe tappe di alta montagna tutte di fila.

Arriviamo quindi al grande equivoco di questo Giro ovvero la 3a settimana. Devo dire che inizialmente mi era sembrata molto molto più dura di quel che era in realtà e anche ad altri avrà dato la stessa impressione. L'unica vera tappa seria era quella di Ponte di Legno, poi orrendamente mutilata a causa della neve e ridotta in pratica al solo Mortirolo. Qui ovviamente le colpe non sono di Vegni, almeno non tutte. Se si fosse corso sul percorso originario, credo che la tappa sarebbe stata molto più spettacolare e selettiva.
Dopo questa tappa, il resto del Giro era molto annacquato anche se tale difetto è stato ben mascherato. Anterselva aveva solo quella salitina finale di 3 km risoltasi con uno sprint tra i big; la tappa di San Martino era peggio ancora, visto che la salita finale (l'unica di giornata) aveva pendenze molto abbordabili. Si giunge così all'ultima tappa di montagna, il grandissimo obrobrio di questo Giro. Una salita come il Manghen posta a 115 km dal traguardo e seguita solo dal modesto Passo Rolle prima delle due rampe finali sul croce d'Aune. Uno dei peggiori disegni di sempre e la dimostrazione l'abbiamo avuta in corsa visto che i big si sono pure attaccati (e staccati) sul Manghen. Peccato che poi la strada riservava poco altro e abbiamo dovuto aspettare l'intervento dei tifosi per avere qualcosa da dire... Mentre scalavano il Rolle, mi sono addormentato. E non sto scherzando :grr:


Il percorso del Tour è stato complessivamente più equilibrato, almeno per il modo in cui sono state distribuite le difficoltà. Nei primi 7 giorni oltre alla cronosquadre (bilanciata dalla crono di Bologna al Giro) abbiamo visto la tappa di Epernay (anche senza Ala, qui ci sarebbe stata un pò di selezione), quella di Colmar e soprattutto l'arrivo di LPDBF, che era una prima tappa di montagna. Pure l'8a tappa, quella di Saint-Etienne non era banale.
Sta di fatto che al Tour come al Giro, prima di vedere Alpi e/o Pirenei abbiamo dovuto aspettare almeno una dozzina di tappe, però in Francia anche prima delle montagne 'classiche' qualcosa di interessante l'avevamo visto, al contrario del Giro dove invece abbiamo avuto quasi il nulla.

Veniamo alle montagne. Criticabile il disegno della prima tappa pirenaica, con l'Horquette de Ancizan posta a 40 km dal traguardo e alla vigilia della crono. Dopodichè le altre tappe di montagna non erano male, anche se avevano un enorme difetto: la lunghezza da juniores. Questo è stato un bel tallone d'achille, emerso in modo evidente dopo gli accorciamenti dovuti al mal tempo: accorciare di 70 km una tappa di 230, ti da come risultato una tappa di 160, che è ancora accettabile; facendo la stessa operazione su una tappa di 130 se ne ottiene una di 60, cioè una distanza che pure una pippa come il sottoscritto e senza molto allenamento riesce a coprire con le proprie gambe.

Se non altro però al Tour la terza settimana era interessante, con tante montagne messe anche bene. La tappa dell'Iseran e quella di Val Thorens erano ben disegnate, poi è arrivata la grandine ed è andata male, ma le tappe erano belle (al netto della lunghezza).

Ultima osservazione: poca crono. Se ne fai solo una individuale, io credo che non dovresti mai scendere sotto i 40-45 km.

Nel complesso, a me è piaciuto di più il Tour perchè con quelle tappe finali si poteva lottare fino al sabato pomeriggio e perchè la prima settimana è stata meno banale; al Giro invece, quando è diventato chiaro che non si sarebbe passati sul Gavia, ho realizzato che quell'ultima settimana sarebbe stata una delusione enorme, purtroppo.


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barrylyndon
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Re: Tour 2019

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Sono parzialmente d'accordo

L'ultima tappa e' venuta dura lo stesso.
Non era perfetta,beninteso.
Ma essendo presente sul posto, da quello che ho visto, la corsa e' stata comunque selettiva.
Certo..avessero preso l'ultima salita da Feltre(l'ho fatta a piedi, sigh) sarebbe stata ancor piu' dura.
Il Rolle ha un po' ammorbidito il tutto...ma alla fine della fiera(non di Primero :D ), il gruppetto che si e' presentato ai piedi delle ultime due asperita' era gia' abbastanza selezionato, cosa non del tutto scontata,anche nei tapponi piu' duri.
Il problema piu' grosso, sono state le tappe precedenti..
Piu' san Martino, che Anterselva..
Ci voleva una salita( o anche due) piu' selettiva prima della morbida ascesa a San Martino(che comunque non e' stata narcotizzata del tutto).
Poi il resto l'ha fatto l'equilibrio delle forze in campo,con questo Carapaz ci sarebbe voluto un Nibali DOC, per vedere duelli elettrizzanti,e il fatto che la Movistar fosse la squadra piu' forte, non ha aiutato


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galliano
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Re: Tour 2019

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Sì anche a mio parere la tappa di san martino è il vero obrobrio.
Un pseudo arrivo in salita.
Considerando i primi 12 giorni in cui di salita non se n'è vista, la tappa di san martino andava resa più adatta per fare un po' di selezione tra gli uomini di classifica, quindi correttissimo quello che dice Barry, ovvero la necessità di infilare una salita dura prima dell'ascesa a san martino.


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Caba
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Re: Tour 2019

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Salita dura da inserire prima che di fatto non c'è. O almeno io non ne vedo, ad eccezione di una possibilità alquanto difficile da percorrere, ovvero quella di salire da Mezzano verso il Rifugio Caltena (via San Giovanni), ma ridiscendere all'altezza dell'agriturismo Le Vale. Strada però strettissima e non credo in buone condizioni.


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udra
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Re: Tour 2019

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 1 agosto 2019, 15:17
Si giunge così all'ultima tappa di montagna, il grandissimo obrobrio di questo Giro. Una salita come il Manghen posta a 115 km dal traguardo e seguita solo dal modesto Passo Rolle prima delle due rampe finali sul croce d'Aune. Uno dei peggiori disegni di sempre e la dimostrazione l'abbiamo avuta in corsa visto che i big si sono pure attaccati (e staccati) sul Manghen.
Mi pare un'affermazione esagerata.
Ci credo che dopo il Manghen non è successo niente, davanti erano in 4 e due di questi erano la maglia rosa e il "gregario" 4o in classifica.
Ci fosse stato Nibali al posto di Carapaz, magari insieme a Roglic avrei voluto vedere cosa succedeva.
Si è tentato l'azzardo, lo stesso che ha portato l'anno prima a dare vita alla tappa del secolo con il Finestre, ma la situazione in corsa non ha permesso di generare i risultati sperati.
Se si prende a modello il Giro 2018 ci credo che poi diventa difficile dare giudizi positivi alle edizioni che verranno, ci sono state una serie di allucinanti combinazioni che hanno creato qualcosa di difficilmente ripetibile.


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Re: Tour 2019

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Caba ha scritto: venerdì 2 agosto 2019, 9:28 Salita dura da inserire prima che di fatto non c'è. O almeno io non ne vedo, ad eccezione di una possibilità alquanto difficile da percorrere, ovvero quella di salire da Mezzano verso il Rifugio Caltena (via San Giovanni), ma ridiscendere all'altezza dell'agriturismo Le Vale. Strada però strettissima e non credo in buone condizioni.
eeh sì immaginavo che si sarebbe trovato qualche problema a trovarla la salita dura volendo percorrere più o meno le stesse zone della tappa originale.
Brocon e Gobbera sono troppo facili, il croce d'aune da pedavena è più impegnativo ma solo 8/9km e poi non si poteva inflazionare quella montagna.
Il grappa, benché perfetto come tipologia è a 60km dal traguardo.
Certo meglio quello che il nulla proposto nel percorso originale.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Tour 2019

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udra ha scritto: venerdì 2 agosto 2019, 9:40
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 1 agosto 2019, 15:17
Si giunge così all'ultima tappa di montagna, il grandissimo obrobrio di questo Giro. Una salita come il Manghen posta a 115 km dal traguardo e seguita solo dal modesto Passo Rolle prima delle due rampe finali sul croce d'Aune. Uno dei peggiori disegni di sempre e la dimostrazione l'abbiamo avuta in corsa visto che i big si sono pure attaccati (e staccati) sul Manghen.
Mi pare un'affermazione esagerata.
Ci credo che dopo il Manghen non è successo niente, davanti erano in 4 e due di questi erano la maglia rosa e il "gregario" 4o in classifica.
Ci fosse stato Nibali al posto di Carapaz, magari insieme a Roglic avrei voluto vedere cosa succedeva.
Si è tentato l'azzardo, lo stesso che ha portato l'anno prima a dare vita alla tappa del secolo con il Finestre, ma la situazione in corsa non ha permesso di generare i risultati sperati.
Se si prende a modello il Giro 2018 ci credo che poi diventa difficile dare giudizi positivi alle edizioni che verranno, ci sono state una serie di allucinanti combinazioni che hanno creato qualcosa di difficilmente ripetibile.
No, dai udra. Sei un utente che stimo, però non dirmi che sta tappa era simile a quella del Finestre del 2018 perchè non è così. Basta mettere a confronto le due altimetrie e si vede la grandissima differenza. :)

Anzitutto la tappa di Bardonecchia era una tappa disegnata senza altri fini, mentre quella del Croce d'Aune era una marchetta visto che si ricalcava per buona parte il tracciato della granfondo Sportful. Già questo dovrebbe far pensare che c'è stato

Veniamo però al succo della questione, cioè alle difficoltà altimetriche riservate dalle due tappe.
Nella tappa di Bardonecchia negli ultimi 90 km c'erano Finestre, Sestriere e Jafferau: 3000 metri di dislivello e soprattutto una salita monstre come il Finestre che sgretolerebbe qualsiasi gruppo in maniera certa. Sta di fatto che da quella salita vengono fuori sempre tapponi della madonna benchè l'arrivo non sia mai posto la in cima ma molto più avanti.

Nella tappa del Croce d'Aune negli ultimi 90 km c'erano solo il pedabilissimo Rolle e poi le due salitine al Croce d'aune nel finale. 2050 metri di dislivello (1000 in meno rispetto all'altra tappa) e soprattutto neanche l'ombra di una salita che potesse veramente fare la differenza.
Il Manghen era posto a distanza siderale, ovvero 116 km dal traguardo, una distanza che avrebbe reso impossibile anche l'impresa di Froome del 2018. Il Finestre era posto a 83 km dal traguardo. C'è una differenza di 33 km, mica cazzi. E questi 33 km in più fanno la differenze, eccome se non la fanno.

Veniamo infine all'analisi dell'accaduto. Dici che non va preso a modello la tappa del Finestre 2018 e io sono d'accordo con te. Prenderla ad esempio sarebbe ingiusto, però ti faccio notare che il paragone l'hai fatto tu, non io... :bll:

Io invece prendo come esempio quello che è accaduto quest'anno. Tante volte diciamo che i corridori peccano di mancanza di coraggio. Nella tappa del Manghen non è stato così. I corridori si sono attaccati e si sono pure staccati. Peccato che c'erano 116 km dalla cima del Manghen all'arrivo e davanti un percorso tutt'altro che difficile. In fondo alla discesa, i corridori rimasti avanti si sono dovuti rialzare e raggruppare. Fine dello spettacolo, inizio del sonno. Ora, se i corridori hanno fatto il massimo, davvero in questo caso non gli si può imputare nulla, e lo spettacolo è stato misero, vuol dire che qualche problema nella concezione della tappa c'è stato.

Ti dirò di più: fino ad un certo punto è stato un azzardo anche la tappa di Bardonecchia. Però lì l'azzardo si era fermato poco prima del limite per i motivi sopra esposti. Quest'anno invece l'azzardo si è spinto ben oltre quel limite che distingue tra una tappa che può far danni enormi da lontano da una che invece è completamente annacquata e si avvicina al "Pauismo".

ps: ti chiedo venia per la scarsa capacità di sintesi :cincin:


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Re: Tour 2019

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L'equivoco piu' grosso in cui si cade per giudicare un percorso e' che lo si considera primario rispetto ad altri aspetti..
Tattica di gara, personalita' dei corridori, situazioni di classifica e , soprattutto, equilibri delle forze in campo.
Ci sono state tappe, mega tapponi, che hanno partorito meno distacchi rispetto a Monte Avena..
Zoncolan 2014, la tappa piu' dura mai disegnata con arrivo sul Kaiser, Marmolada 2008,Pampeago 2012,Izoard 2017, Peyersurde 2017 e le tappe Alpine del Tour 2016..
Per me, ripeto, quella tappa non era per nulla male...ma il giorno prima doveva esserci qualcosa di diverso..


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Re: Tour 2019

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 2 agosto 2019, 11:07
No, dai udra. Sei un utente che stimo, però non dirmi che sta tappa era simile a quella del Finestre del 2018 perchè non è così. Basta mettere a confronto le due altimetrie e si vede la grandissima differenza. :)

Anzitutto la tappa di Bardonecchia era una tappa disegnata senza altri fini, mentre quella del Croce d'Aune era una marchetta visto che si ricalcava per buona parte il tracciato della granfondo Sportful. Già questo dovrebbe far pensare che c'è stato

Veniamo però al succo della questione, cioè alle difficoltà altimetriche riservate dalle due tappe.
Nella tappa di Bardonecchia negli ultimi 90 km c'erano Finestre, Sestriere e Jafferau: 3000 metri di dislivello e soprattutto una salita monstre come il Finestre che sgretolerebbe qualsiasi gruppo in maniera certa. Sta di fatto che da quella salita vengono fuori sempre tapponi della madonna benchè l'arrivo non sia mai posto la in cima ma molto più avanti.
Stima reciproca :D .
Cerco di rispondere, spero di risultare chiaro :D .
Il Finestre è giustamente, come dici te, una salita che condiziona in modo molto importante l'andamento generale della corsa.
Aggiungo però che lo è non solo per pendenze, altitudine, fondo, lunghezza ma anche per via delle situazioni di corsa che si sono originate prima delle sue pendenze (Savoldelli, non proprio uno scalatore, in maglia rosa con vantaggio esiguo, Contador senza squadra e Astana dominante, una maglia rosa come Yates col destino segnato e uno con 4 Tour con la voglia di ribaltare la corsa a costo di esplodere).
In un solo caso, anno 2011, la corsa si presentò decisa in modo irreversibile e il Finestre lo scollinarono in una decina. Tappa rivedibile a dir poco, nonostante l'arrivo al Sestriere, per via del dominio di Contador (non siamo nel thread di Nibali, giusto? :D ).
Questo per dirti che secondo me il problema di quella tappa non era il percorso (accettando l'azzardo che portava con se), ma i valori in campo ben delineati nei giorni precedenti quando la strada saliva.
Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 2 agosto 2019, 11:07
Nella tappa del Croce d'Aune negli ultimi 90 km c'erano solo il pedabilissimo Rolle e poi le due salitine al Croce d'aune nel finale. 2050 metri di dislivello (1000 in meno rispetto all'altra tappa) e soprattutto neanche l'ombra di una salita che potesse veramente fare la differenza.
Il Manghen era posto a distanza siderale, ovvero 116 km dal traguardo, una distanza che avrebbe reso impossibile anche l'impresa di Froome del 2018. Il Finestre era posto a 83 km dal traguardo. C'è una differenza di 33 km, mica cazzi. E questi 33 km in più fanno la differenze, eccome se non la fanno.
Certo, ma quei 33 km presentavano tratti in discesa, anche pedalabili. Dopo il Finestre il menù prevedeva 5 km di falsopiano verso Pragelato, 16 km di ulteriore falsopiano verso Bardonecchia di cui 10 in autostrada, più la salita al Sestriere che equivale un Rolle (pendenze meno esigenti ma meno lungo).
Non mi aspettavo sicuramente un'azione stile Froome, ma si poteva costruire un'azione di squadra per sfruttare eventuali defaillance del leader che poi non ci sono state.
Una volta che Carapaz è scollinato con Lopez in cima, la corsa è finita. Nibali era vicino ed è rientrato prontamente in discesa, quindi è decaduta l'ipotesi di farlo fuori dal podio.

In sostanza, quello che intendo dire io è che, secondo me, prendendo la 20a tappa di quest'anno e mettendola al posto della 19a del 2018 il risultato sarebbe stato lo stesso. :D
Il problema di disegnare corse del genere è che se va tutto al suo posto centri un jackpot clamoroso, se ti va male viene fuori un fiasco (anche se nel finale qualche movimento c'è stato).
Probabilmente gli errori nel percorso sono stati fatti a monte, in quei 12 giorni senza arrivi in salita. Col senno di poi, quello è stato uno sbaglio evidente.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Tour 2019

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udra ha scritto: venerdì 2 agosto 2019, 12:51
Certo, ma quei 33 km presentavano tratti in discesa, anche pedalabili. Dopo il Finestre il menù prevedeva 5 km di falsopiano verso Pragelato, 16 km di ulteriore falsopiano verso Bardonecchia di cui 10 in autostrada, più la salita al Sestriere che equivale un Rolle (pendenze meno esigenti ma meno lungo).
Non mi aspettavo sicuramente un'azione stile Froome, ma si poteva costruire un'azione di squadra per sfruttare eventuali defaillance del leader che poi non ci sono state.
Una volta che Carapaz è scollinato con Lopez in cima, la corsa è finita. Nibali era vicino ed è rientrato prontamente in discesa, quindi è decaduta l'ipotesi di farlo fuori dal podio.

In sostanza, quello che intendo dire io è che, secondo me, prendendo la 20a tappa di quest'anno e mettendola al posto della 19a del 2018 il risultato sarebbe stato lo stesso. :D
Il problema di disegnare corse del genere è che se va tutto al suo posto centri un jackpot clamoroso, se ti va male viene fuori un fiasco (anche se nel finale qualche movimento c'è stato).
Probabilmente gli errori nel percorso sono stati fatti a monte, in quei 12 giorni senza arrivi in salita. Col senno di poi, quello è stato uno sbaglio evidente.
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Le due altimetrie per far capire a tutti di cosa stiamo parlando.

E' vero che grossomodo il percorso delle due tappe dopo la salita più dura di giornata sembra simile. Entrambe le tappe hanno tratti di falsopiano. Da questo punto di vista sono simili. Però quei 33 km in più, almeno 40 minuti di corsa, fanno una grande differenza. E' quello il guaio.

Lo dici tu stesso che non era possibile un'azione alla Froome ma solo un'attacco di squadra. Poi però dici che lo scorso anno sarebbe stato lo stesso e ti contraddici. Froome fece tutto da solo in pratica. Prese un buon vantaggio, poi gli inseguitori non riuscirono a chiudere e la corse prese un certo verso. Con 33 km in pià da fare e un un fondovalle tra Manghen e Rolle maggiore rispetto a quello che c'è tra Finestre e Sestriere, sarebbe potuta andare anche in altro modo. O magari Froome non avrebbe attaccato già sul Manghen aspettando la tappa successiva per attaccare. Ricordiamoci pure ques'altro fatto: nel 2018, anche se non fosse successo niente sul Finestre, ci sarebbe comunque stato codesto tappone l'indomani:

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Ce lo siam dimenticati?


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udra
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Re: Tour 2019

Messaggio da leggere da udra »

Non mi aspettavo un'azione alla Froome perchè non c'era nessuno che poteva farla una cosa di questo tipo :D , con tutto il rispetto per Nibali etc, e mi riferisco anche al tipo di studio che si era fatto per questa azione.
D'altronde dubito che qualcuno si aspettasse un'azione di quel tipo quello stesso giorno di un anno fa, anche se appena dopo Pratonevoso avevo puntato alla SNAI su di lui :D .
Concordo sulla tappa del giorno dopo, anche se per il distacco che era maturato nei confronti di Dumoulin di 3 minuti e il tipo di percorso, paradossalmente per quello che avevano in mente di fare era più adatta la tappa di Bardonecchia che quella di Cervinia.


nikybo85
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Re: Tour 2019

Messaggio da leggere da nikybo85 »

Non ricordo un dopo Tour così difficile per chi vi abbia partecipato...si solito chi ne usciva volava nelle corse successive, quest anno chi lo ha fatto fa fatica a finire le corse, o è proprio già al mare...e hanno perfino tagliato le tappe più dure..

È solo un segno dei tempi che cambiano?
A furia di correre su chilometraggi da junior non si riesce più a correre così tanto?


castelli
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Re: Tour 2019

Messaggio da leggere da castelli »

il finestre per lunghezza pendenza e sterrato è la più difficile salita del giro d'italia.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Patate
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Re: Tour 2019

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castelli ha scritto: venerdì 9 agosto 2019, 10:27 il finestre per lunghezza pendenza e sterrato è la più difficile salita del giro d'italia.
Per me, per distacco, è la salita più dura mai affrontata in un GT


castelli
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Re: Tour 2019

Messaggio da leggere da castelli »

Patate ha scritto: venerdì 9 agosto 2019, 10:35
castelli ha scritto: venerdì 9 agosto 2019, 10:27 il finestre per lunghezza pendenza e sterrato è la più difficile salita del giro d'italia.
Per me, per distacco, è la salita più dura mai affrontata in un GT
certo.

il numero di froome (stratosferico) è stato possibile proprio per la durezza del finestre.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Walter_White
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Re: Tour 2019

Messaggio da leggere da Walter_White »

Il Tour avrebbe il suo Finestre, ma non credo che lo sterrato sia percorribile per le bici da corsa (e pure la galleria in cima non so come sia)
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FCC 2019/20: rit.
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Patate
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Re: Tour 2019

Messaggio da leggere da Patate »

Walter_White ha scritto: venerdì 9 agosto 2019, 10:50 Il Tour avrebbe il suo Finestre, ma non credo che lo sterrato sia percorribile per le bici da corsa (e pure la galleria in cima non so come sia)
Il tunnel è stretto, buio ed umido, credo abbastanza irrealistico seppur breve.
Se non sbaglio poi entrambi i versanti sono sterrati quindi, oltre alla messa a punto dello sterrato in salita -e non so in che stato sia-, va asfaltato tutto il lato da fare in discesa (credo quello verso Jausiers).
Lo vedo molto difficile.
Penso sia più realistico il versante sterrato che porta alla Bonette (al faux col de Restefond, per essere precisi), che ha prima parte di salita e tutta la discesa già pronta. Tra l'altro è molto vicina a giganti come Cayolle e Champs


Bomby
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Re: Tour 2019

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Mah, volendo i tunnel si illuminano anche provvisoriamente: basta una fila di neon e qualche gruppo generatore di corrente se non c'è l'allaccio. Ecco, più onerosa la sistemazione della strada.


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Brogno
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Re: Tour 2019

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 2 luglio 2019, 11:13
Seb ha scritto: martedì 2 luglio 2019, 10:48 Dopo 12 partecipazioni in 12 stagioni da professionista, niente Tour per Cavendish
http://www.cicloweb.it/2019/07/02/caven ... sion-data/
Lo dico da quasi un anno ormai: Cavendish nonostante non sia vecchissimo è ormai un corridore finito, almento ai livelli più alti. Forse in una professional, con un calendario più modesto, avrebbe vinto ancora qualche corsa, ma onestamente un corridore come lui, con tutto quello che ha vinto, arrivato a questo punto farebbe bene a ritirarsi o al massimo a riciclarsi in uomo squadra per aiutare a crescere qualche giovane se proprio vuol continuare a fare ciclismo.
Trascinarsi avanti come ha fatto negli ultimi 2 anni non ha molto senso ne per lui ne per la squadra che già è abbastanza penosa.
quote doveroso Tranchee.. :bll:


Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? (Tour 2018)

Remco Evenelimits.
O Remco Bluffenepoel.
Sono il DMM nello scoprire i bluff del ciclismo

Beppesaronni
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Tour 2019

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Brogno ha scritto: martedì 29 giugno 2021, 17:26
Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 2 luglio 2019, 11:13
Seb ha scritto: martedì 2 luglio 2019, 10:48 Dopo 12 partecipazioni in 12 stagioni da professionista, niente Tour per Cavendish
http://www.cicloweb.it/2019/07/02/caven ... sion-data/
Lo dico da quasi un anno ormai: Cavendish nonostante non sia vecchissimo è ormai un corridore finito, almento ai livelli più alti. Forse in una professional, con un calendario più modesto, avrebbe vinto ancora qualche corsa, ma onestamente un corridore come lui, con tutto quello che ha vinto, arrivato a questo punto farebbe bene a ritirarsi o al massimo a riciclarsi in uomo squadra per aiutare a crescere qualche giovane se proprio vuol continuare a fare ciclismo.
Trascinarsi avanti come ha fatto negli ultimi 2 anni non ha molto senso ne per lui ne per la squadra che già è abbastanza penosa.
quote doveroso Tranchee.. :bll:
E che ti devo dire. Hai avuto ragione, ma si tratta di un miracolo. 8 mesi fa non ci credeva più neanche lui.


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