Ciclomercato 2018/2019

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Tranchée d'Arenberg
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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bartoli ha scritto: sabato 10 novembre 2018, 14:05 1 su 4? Perché non direttamente 0 su 4 e poi nel 2020 ci si gode il reddito di cittadinanza?
Bartoli, io capisco perfettamente che tu debba tirare l'acqua al mulino della Wilier. Sei un loro dipendente e non puoi fare altrimenti. Il fatto stesso che tu scriva sul forum lo apprezzo tantissimo perchè qui sei esposto di continuo alle critiche talvolta anche dure nei confronti della tua squara e ti ritrovi a far da parafulmine. Questo è apprezzabile.

Detto ciò, per continuare a discutere in modo serio, dovresti accettare le opinioni altrui e rispondere argomentando anzichè con uscite del genere. A me non frega nulla, però così dai l'idea che hai pienamente torto. Non so se mi spiego.

Ho sostenuto che io al posto di Vegni chiamerei 1 o al massimo 2 professional italiane. Ho argomentato in modo molto articolato il motivo: le professional italiane sono molto scarse; sono molto più scarse rispetto ad un tempo e lo sono anche rispetto a molte altre professional. E' una realtà evidente agli occhi di quasi tutti mi pare. Non nutro nessuna antipatia ne verso di voi, ne verso Nippo o Bardiani, è solo una questione di oggettività.

Se l'esclusione dal Giro per voi e le altre professional italiane significa poi dover chiudere a fine anno, a me spiace (così come quando chiude qualsisi altra squadra) però questo non deve rappresentare una scusa ne tantomeno un obbligo di RCS nei vostri confronti.
Siamo giunti da almeno 5-6 anni ad una situazione assurda: le professional italiane mettono su delle rose molto scarse e poi riversano tutte le responsabilità su RCS: "se non ci invitano sono responsabili della nostra chiusura". E sticazzi dove lo mettiamo?
Sarebbe anche ora di finirla con questa scusa paradossale che non regge più. RCS non deve essere ostaggio dei vostri problemi.

Fai la battuta sul reddito di cittadinanza, ma la realtà è che voi (professional italiane) è già un pò di tempo che il vostro reddito di cittadinanza (leggasi Wild Card) lo ricevete quasi ogni anno. Solo che l'ente erogatore non è lo stato, bensì RCS che continua ad invitarvi.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Beppugrillo ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 6:41 La UAE l'hanno scorso ha preso Kristoff e Aru, quest'anno ha scaricato Kristoff e in due anni non ha dato nessun gregario ad Aru. A fare contratti ricchissimi sono buoni tutti una volta che hanno un budget sovradimensionato, un'altra cosa è aggiungere i corridori giusti. Bravi a puntare su vari giovani, poi si vedrà come li valorizzano. Se fanno come con Ganna e Consonni tanto valeva darsi all'ippica
:clap: :clap: :clap:


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Slegar
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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La squadra ha chiuso, però le difficoltà non sono ancora finite per gli ex Aqua Blue:
http://www.cyclingnews.com/news/fenn-cr ... lary-woes/

Mancano ancora gli stipendi di ottobre e l'UCI non può utilizzare la garanzia bancaria.


fair play? No, Grazie!
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 11:39
bartoli ha scritto: sabato 10 novembre 2018, 14:05 1 su 4? Perché non direttamente 0 su 4 e poi nel 2020 ci si gode il reddito di cittadinanza?
Bartoli, io capisco perfettamente che tu debba tirare l'acqua al mulino della Wilier. Sei un loro dipendente e non puoi fare altrimenti. Il fatto stesso che tu scriva sul forum lo apprezzo tantissimo perchè qui sei esposto di continuo alle critiche talvolta anche dure nei confronti della tua squara e ti ritrovi a far da parafulmine. Questo è apprezzabile.

Detto ciò, per continuare a discutere in modo serio, dovresti accettare le opinioni altrui e rispondere argomentando anzichè con uscite del genere. A me non frega nulla, però così dai l'idea che hai pienamente torto. Non so se mi spiego.

Ho sostenuto che io al posto di Vegni chiamerei 1 o al massimo 2 professional italiane. Ho argomentato in modo molto articolato il motivo: le professional italiane sono molto scarse; sono molto più scarse rispetto ad un tempo e lo sono anche rispetto a molte altre professional. E' una realtà evidente agli occhi di quasi tutti mi pare. Non nutro nessuna antipatia ne verso di voi, ne verso Nippo o Bardiani, è solo una questione di oggettività.

Se l'esclusione dal Giro per voi e le altre professional italiane significa poi dover chiudere a fine anno, a me spiace (così come quando chiude qualsisi altra squadra) però questo non deve rappresentare una scusa ne tantomeno un obbligo di RCS nei vostri confronti.
Siamo giunti da almeno 5-6 anni ad una situazione assurda: le professional italiane mettono su delle rose molto scarse e poi riversano tutte le responsabilità su RCS: "se non ci invitano sono responsabili della nostra chiusura". E sticazzi dove lo mettiamo?
Sarebbe anche ora di finirla con questa scusa paradossale che non regge più. RCS non deve essere ostaggio dei vostri problemi.

Fai la battuta sul reddito di cittadinanza, ma la realtà è che voi (professional italiane) è già un pò di tempo che il vostro reddito di cittadinanza (leggasi Wild Card) lo ricevete quasi ogni anno. Solo che l'ente erogatore non è lo stato, bensì RCS che continua ad invitarvi.
Le Professional italiane non sono molto scarse.
Hanno Professional un po' meglio di loro (un po', neanche troppo).
La Cofidis corre già due GT su tre, possono pure bastare.
L'Androni, quest'anno, tra tutte le Professional, è ai primi posti, le altre a seconda delle annate sono andate anche loro verso quel livello (la Bardiani con Colbrelli sicuramente).
Non è che RCS sia obbligata ad invitarle, sarebbe semplicemente intelligente non affossarle.
Perchè, comunque, affossando loro, affossi tutto il movimento.
Oggi in Italia non ci sono sponsor miliardari che ti tengono in piedi una WT.
Cara grazia che ci sono (ancora) quattro Professional.
Cerchiamo di non silurare pure quelle.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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nino58 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 10:03
Tranchée d'Arenberg ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 11:39
bartoli ha scritto: sabato 10 novembre 2018, 14:05 1 su 4? Perché non direttamente 0 su 4 e poi nel 2020 ci si gode il reddito di cittadinanza?
Bartoli, io capisco perfettamente che tu debba tirare l'acqua al mulino della Wilier. Sei un loro dipendente e non puoi fare altrimenti. Il fatto stesso che tu scriva sul forum lo apprezzo tantissimo perchè qui sei esposto di continuo alle critiche talvolta anche dure nei confronti della tua squara e ti ritrovi a far da parafulmine. Questo è apprezzabile.

Detto ciò, per continuare a discutere in modo serio, dovresti accettare le opinioni altrui e rispondere argomentando anzichè con uscite del genere. A me non frega nulla, però così dai l'idea che hai pienamente torto. Non so se mi spiego.

Ho sostenuto che io al posto di Vegni chiamerei 1 o al massimo 2 professional italiane. Ho argomentato in modo molto articolato il motivo: le professional italiane sono molto scarse; sono molto più scarse rispetto ad un tempo e lo sono anche rispetto a molte altre professional. E' una realtà evidente agli occhi di quasi tutti mi pare. Non nutro nessuna antipatia ne verso di voi, ne verso Nippo o Bardiani, è solo una questione di oggettività.

Se l'esclusione dal Giro per voi e le altre professional italiane significa poi dover chiudere a fine anno, a me spiace (così come quando chiude qualsisi altra squadra) però questo non deve rappresentare una scusa ne tantomeno un obbligo di RCS nei vostri confronti.
Siamo giunti da almeno 5-6 anni ad una situazione assurda: le professional italiane mettono su delle rose molto scarse e poi riversano tutte le responsabilità su RCS: "se non ci invitano sono responsabili della nostra chiusura". E sticazzi dove lo mettiamo?
Sarebbe anche ora di finirla con questa scusa paradossale che non regge più. RCS non deve essere ostaggio dei vostri problemi.

Fai la battuta sul reddito di cittadinanza, ma la realtà è che voi (professional italiane) è già un pò di tempo che il vostro reddito di cittadinanza (leggasi Wild Card) lo ricevete quasi ogni anno. Solo che l'ente erogatore non è lo stato, bensì RCS che continua ad invitarvi.
Le Professional italiane non sono molto scarse.
Hanno Professional un po' meglio di loro (un po', neanche troppo).
La Cofidis corre già due GT su tre, possono pure bastare.
L'Androni, quest'anno, tra tutte le Professional, è ai primi posti, le altre a seconda delle annate sono andate anche loro verso quel livello (la Bardiani con Colbrelli sicuramente).
Non è che RCS sia obbligata ad invitarle, sarebbe semplicemente intelligente non affossarle.
Perchè, comunque, affossando loro, affossi tutto il movimento.
Oggi in Italia non ci sono sponsor miliardari che ti tengono in piedi una WT.
Cara grazia che ci sono (ancora) quattro Professional.
Cerchiamo di non silurare pure quelle.
Nino, io parlo col supporto dei fatti.Le nostre professional sono molto scarse. Più scarse (e pure di parecchio) di Cofidis, Direct Energie, Wanty, Israel...dal prossimo anno pure della Roompot, della Vital Concept e della Fortuneo. Controlla pure le rose, i nomi, le vittorie ottenute. Fallo davvero però, non parlara con la pancia. E vedrai che ho pienamente ragione. Se vuoi stasera lo facciamo insieme, a 4 mani.

Dati alla mano, quest'anno e pure l'anno scorso a parte l'Androni le altre professional hanno stentato tantissimo. La Wilier non ha ottenuto una vittoria in suolo europeo quest'anno. Ha fatto incetta di vittorie tra Africa e Asia, neanche fosse una continental orientale. La Nippo s'è salvata con una vittoria di Lobato nel finale di stagione. La Bardiani ha fatto poco meglio.
L'unica che si è davvero comportata bene nell'ultimo biennio è proprio l'Androni, che comunque quest'anno dovrà fare i conti con le partenze di Sosa, Ballerini e Malucelli, ovvero i principali uomini del 2018.

Che RCS non debba affossare ste squadre, sono pure d'accordo, a patto che queste ultime facciano uno sforzo per essere più competitive. Che pensi che a me piacerebbe vederle sparire? Non di certo. Ma se sono a livello delle continental, continuare ad invitarle al Giro è semplicemente ingiusto nei confronti di squadre più competitive.
Che prendano esempio dalla Delko, professional francese che di fronte all'esclusione dal Tour, non minaccia nessuna chiusura a fine anno. Ma capisco che ci vuole un salto di onestà e buon senso che non tutti possono avere.


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Beppugrillo
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Finora sono sempre state invitate, pure di fronte a casi vergognosi come quelli di Di Luca, Santambrogio, Ruffoni e Pirazzi (non cito Carretero perché quello è oltre il vergognoso, fa parte dell'Olimpo della stupidità) e comunque ogni anno hanno perso terreno. Io non so qual è il motivo, non conosco così approfonditamente la situazione, però se vedo quanto rimane diffuso il ciclismo amatoriale e quanto sono in salute le varie aziende italiane legate al ciclismo non posso non pensare che ci siano delle grosse colpe da parte delle squadre stesse. Insomma, recessione sì ma anche nella recessione quelli bravi stanno ampiamente a galla.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 12:19 Finora sono sempre state invitate, pure di fronte a casi vergognosi come quelli di Di Luca, Santambrogio, Ruffoni e Pirazzi (non cito Carretero perché quello è oltre il vergognoso, fa parte dell'Olimpo della stupidità) e comunque ogni anno hanno perso terreno. Io non so qual è il motivo, non conosco così approfonditamente la situazione, però se vedo quanto rimane diffuso il ciclismo amatoriale e quanto sono in salute le varie aziende italiane legate al ciclismo non posso non pensare che ci siano delle grosse colpe da parte delle squadre stesse. Insomma, recessione sì ma anche nella recessione quelli bravi stanno ampiamente a galla.
Io non so di chi siano esattamente le resposnabilità di questa decandenza. Di solito quando ci sono problemi complessi, le reposabilità sono di più parti, ci sono più colpevoli.
Probabilmente la crisi economica in Italia è stata molto più profonda rispetto ad altri paesi e/o ha avuto ripercussioni maggiori sulle sponsorizzazioni sportive.
Probabilmente i 'nostri' Team Manager non sono adeguati, non sono al passo coi tempi attuali.
Probabilmente è anche una questione di talenti italiani, non più all'altezza rispetto a 15 anni fa.

Sta di fatto che Iwan Spekenbrink, olandese laureato in Sport Managemente and Martketing, nel 2006 a soli 30 anni entra nel management di una piccola professional nippo-olandese, la Skil-Shimano, squadra nata poco prima dopo la chiusura della Bankgiroloterij. I corridori principali sono un giovanissimo Sebastian Langeveld, Kenny Van Hummel velocista semisconosciuto che fino ad allora ha corso in squadre continental, Maarten Tjallingii che aveva corso solo in Cina con la Marco Polo.
Bene, Spekenbrink nel giro di pochi anni prende il comando della squadra che cresce lentamente ma continuamente. Ottiene il primo invito al Tour, ngaggia giovani talentuosi, su tutti Degenkolb e Kittel, inizia a vincere all Vuelta, entra nel WT. Il resto è storia dei giorni nostri con le vittorie di Kittel alla Grand Boucle, la Sanremo e la Roubaix di Degenkolb, fino ad arrivare al Giro vinto da Dumoulin.

Storia simile si può raccontare a proposito di Ralph Denk, partito nel 2010 con una piccola continental e arrivato nel giro di 7-8 anni ad avere una delle migliori squadre del mondo dopo una buona gavetta.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 12:19 Finora sono sempre state invitate, pure di fronte a casi vergognosi come quelli di Di Luca, Santambrogio, Ruffoni e Pirazzi (non cito Carretero perché quello è oltre il vergognoso, fa parte dell'Olimpo della stupidità) e comunque ogni anno hanno perso terreno. Io non so qual è il motivo, non conosco così approfonditamente la situazione, però se vedo quanto rimane diffuso il ciclismo amatoriale e quanto sono in salute le varie aziende italiane legate al ciclismo non posso non pensare che ci siano delle grosse colpe da parte delle squadre stesse. Insomma, recessione sì ma anche nella recessione quelli bravi stanno ampiamente a galla.
In certi punti mi sfugge il senso del tuo discorso, in particolar modo non capisco cosa c'entri la diffusione del ciclismo amatoriale.

Il ciclismo amatoriale è inutile e, per un ciclismo amatoriale sempre più popolare, c'è un dilettantismo totalmente in crisi, ove il numero di praticanti e di gare è calato drasticamente negli ultimi 20 anni.

Ciò comporta una netta restrizione del bacino da cui le professional dovrebbero attingere, considerando, peraltro, che i migliori giovani italiani vengono presi dalle WT.

Squadre che fanno fatica a prendere un Visconti, chiaramente, dovrebbero puntare a costruirselo in casa il Visconti, ma se hai sempre meno materiale umano a disposizione la cosa si fa perennemente più ardua.

Dopodiché, ovviamente, tra le professional c'è chi lavora bene anche col poco materiale a disposizione, svezzando i Ballerini, i Masnada, i Malucelli, e chi, invece, non ne combina mezza giusta.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Pero` attenzione, UAE, Astana, Trek e Bahrein tutte hanno una forte componente italiana nella gestione, ma gran parte dei soldi vengono da fuori.

Dubito quindi che il problema siano i dirigenti italiani che non riescono a trovare finanziamenti, quanto il fatto che non riescano a farlo in Italia, perche' non si trova proprio nessuna azienda italiana pronta a metterci cifre da primo sponsor WT.

Poi si puo` fare il discorso che, se questa e` la situazione, Savio dovrebbe cercarsi uno sponsor coreano che gli dia 10 milioni all'anno, e magari ci riuscirebbe pure, ma finiremmo con l'avere una squadra sempre meno legata all'Italia.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Lopi90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 13:03 Pero` attenzione, UAE, Astana, Trek e Bahrein tutte hanno una forte componente italiana nella gestione, ma gran parte dei soldi vengono da fuori.

Dubito quindi che il problema siano i dirigenti italiani che non riescono a trovare finanziamenti, quanto il fatto che non riescano a farlo in Italia, perche' non si trova proprio nessuna azienda italiana pronta a metterci cifre da primo sponsor WT.

Poi si puo` fare il discorso che, se questa e` la situazione, Savio dovrebbe cercarsi uno sponsor coreano che gli dia 10 milioni all'anno, e magari ci riuscirebbe pure, ma finiremmo con l'avere una squadra sempre meno legata all'Italia.
uno sponsor italiano ci sarebbe, la segafredo che però appoggia un team statunitense :boh:


2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Luca90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 13:42
Lopi90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 13:03 Pero` attenzione, UAE, Astana, Trek e Bahrein tutte hanno una forte componente italiana nella gestione, ma gran parte dei soldi vengono da fuori.

Dubito quindi che il problema siano i dirigenti italiani che non riescono a trovare finanziamenti, quanto il fatto che non riescano a farlo in Italia, perche' non si trova proprio nessuna azienda italiana pronta a metterci cifre da primo sponsor WT.

Poi si puo` fare il discorso che, se questa e` la situazione, Savio dovrebbe cercarsi uno sponsor coreano che gli dia 10 milioni all'anno, e magari ci riuscirebbe pure, ma finiremmo con l'avere una squadra sempre meno legata all'Italia.
uno sponsor italiano ci sarebbe, la segafredo che però appoggia un team statunitense :boh:
La Trek e` un team con una discreta componente italiana sia come corridori che come staff (in entrambi i settori sono ben piu` degli americani), e` affiliata in USA perche` lo sponsor principale viene da li`. Il punto e` che i soldi che Segafredo ci mette non basterebbero a fare un WT tutta italiana.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Non parlo di capacità di crescere i corridori, parlo di soldi. Anche perché il Visconti non te lo cresci in casa se dopo due anni gli puoi offrire un decimo di quello che gli offre una squadra straniera. Se il ciclismo amatoriale fiorisce le aziende vendono e hanno interesse a sponsorizzare, perché qualsiasi cicloamatore prende come riferimento i professionisti per quanto riguarda telai, ruote, misuratori di potenza, gps e così via. Poi le sponsorizzazioni "tecniche" magari non fanno la differenza, ti tengono a galla e basta, ma secondo me si lavora male in questo senso nelle nostre Professional. Ad esempio per me (opinione personalissima) è stata una follia da parte di Reverberi e Citracca legarsi ad un marchio come MCipollini coi suoi telai fuori mercato. Poi comunque legati al ciclismo amatoriale ci sono tanti sponsor non tecnici, bisognerebbe provare a portarli da lì a quello professionistico o, molto meglio, convincerli a metter soldi da entrambe le parti


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Lopi90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 13:03 Pero` attenzione, UAE, Astana, Trek e Bahrein tutte hanno una forte componente italiana nella gestione, ma gran parte dei soldi vengono da fuori.

Dubito quindi che il problema siano i dirigenti italiani che non riescono a trovare finanziamenti, quanto il fatto che non riescano a farlo in Italia, perche' non si trova proprio nessuna azienda italiana pronta a metterci cifre da primo sponsor WT.

Poi si puo` fare il discorso che, se questa e` la situazione, Savio dovrebbe cercarsi uno sponsor coreano che gli dia 10 milioni all'anno, e magari ci riuscirebbe pure, ma finiremmo con l'avere una squadra sempre meno legata all'Italia.
Beh, però proprio Savio per anni ha avuto finanziamenti dalla Colombia o dal Venezuela (alcuni dei quali poi mai arrivati). Riis per anni ha avuto come main sponsor CSC, che è un'azienda americana e che non gli ha mai imposto di diventare una squadra statunitense benchè in quegli anni il ciclismo a stelle e strisce fosse molto valido. In quegli anni la squadra aveva al massimo 3-4 statunitensi, niente che potesse 'compromettere' l'identità danese della squadra.
Quello che voglio dire è che quando ti fai finanziare dall'estero, dipende sempre che tipo di accordo si va a sottoscrivere. Dipende dallo sponsor e dalle capacità del TM di trovare un accordo vantaggioso.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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pensate a una world tour tutta italia come sponsor, dirigenza e squadra...
avrebbe nibali capitano per i grandi giri e viviani velocista di punta... per le salite aru pozzovivo formolo caruso de marchi cataldo, per le classiche colbrelli moscon ulissi battaglin visconti felline trentin bettiol , altri velocisti modolo minali marezcko e nizzolo con cimolai guarnieri sabatini come ultimi uomini... poi altri uomini del roster puccio, rosa, villella oss ganna consonni e martinelli...

non sarebbe per voi un top team???


2015:TreValliVaresine
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2017:Kuurne, TroBroLeon
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2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Ma ci interessa avere una World Tour italiana con corridori italiani? Per me servono le Professional. Magari una World Tour aiutata dalla Federazione serviva ad un Paese come l'Australia che aveva bisogno di un passaggio privilegiato per i suoi corridori, noi quelli buoni li mandiamo ovunque e se sono buoni emergono


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Luca90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 14:41 pensate a una world tour tutta italia come sponsor, dirigenza e squadra...
avrebbe nibali capitano per i grandi giri e viviani velocista di punta... per le salite aru pozzovivo formolo caruso de marchi cataldo, per le classiche colbrelli moscon ulissi battaglin visconti felline trentin bettiol , altri velocisti modolo minali marezcko e nizzolo con cimolai guarnieri sabatini come ultimi uomini... poi altri uomini del roster puccio, rosa, villella oss ganna consonni e martinelli...

non sarebbe per voi un top team???
certo che sarebbe un top team, ma ci vorrebbero trenta milioni di budget.


Luciano Pagliarini
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 14:07 Non parlo di capacità di crescere i corridori, parlo di soldi. Anche perché il Visconti non te lo cresci in casa se dopo due anni gli puoi offrire un decimo di quello che gli offre una squadra straniera. Se il ciclismo amatoriale fiorisce le aziende vendono e hanno interesse a sponsorizzare, perché qualsiasi cicloamatore prende come riferimento i professionisti per quanto riguarda telai, ruote, misuratori di potenza, gps e così via. Poi le sponsorizzazioni "tecniche" magari non fanno la differenza, ti tengono a galla e basta, ma secondo me si lavora male in questo senso nelle nostre Professional. Ad esempio per me (opinione personalissima) è stata una follia da parte di Reverberi e Citracca legarsi ad un marchio come MCipollini coi suoi telai fuori mercato. Poi comunque legati al ciclismo amatoriale ci sono tanti sponsor non tecnici, bisognerebbe provare a portarli da lì a quello professionistico o, molto meglio, convincerli a metter soldi da entrambe le parti
Il Visconti che ti costruisci in casa, ovviamente, prima o poi va via, ma intanto i risultati te li fa e se sei bravo ne hai subito uno dietro pronto a prenderne il posto.

Ad ogni modo, sul ciclismo amatoriale ti sbagli, ma proprio di brutto, mi spiace.

Il ciclismo amatoriale è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 20 anni, dall'altro lato quello professionistico è in costante calo.

Questo perché il ciclismo amatoriale garantisce di per sé visibilità, grazie all’enorme partecipazione, e introiti sicuri. Chi investe sugli amatori non ha bisogno di investire sulle professional.

A livello locale la squadra amatoriale ha più visibilità...e a livello nazionale (e oltre) una professional non ne ha abbastanza.
Ultima modifica di Luciano Pagliarini il lunedì 12 novembre 2018, 16:25, modificato 1 volta in totale.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Va bene, ciao


Luciano Pagliarini
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 15:27 Va bene, ciao
Ahahahahhahahahahhahahahah

Quando imparerai a parlare di cose che sai sarà sempre troppo tardi.


andriusskerla
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Ma la Wilier che doveva fare grandi annunci stamattina? Ha cancellato il tweet e il video in cui lo diceva...


Albino
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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 14:07 Non parlo di capacità di crescere i corridori, parlo di soldi. Anche perché il Visconti non te lo cresci in casa se dopo due anni gli puoi offrire un decimo di quello che gli offre una squadra straniera.
Savio è dal 2016 che fa così e, attraverso il sistema dei buyout (o premi di valorizzazione), ha trovato il modo di guadagnarci dal pdv economico (oltre che da quello sportivo, i risultati di Bernal, Sosa e Ballerini sono sotto gli occhi di tutti).

La Androni è passata da essere la squadra di Appollonio e Taborre ad esempio di gestione da seguire adottando questo modello.

Rinunciare a costruirsi i corridori quando è un sistema che, come l'esperienza Androni testimonia, funziona a 360 gradi, sportivamente ed economicamente, solo perché poi arriva qualcuno che offre loro più soldi oltrepassa i limiti del tafazzismo.


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Però questo modello finché non è regolarizzato sul serio lo puoi applicare a Bernal, Sosa e pochi altri potenziali fenomeni. Quanti ce ne sono passati di corridori di quel livello dalle Professional negli ultimi anni?


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 16:31 Però questo modello finché non è regolarizzato sul serio lo puoi applicare a Bernal, Sosa e pochi altri potenziali fenomeni. Quanti ce ne sono passati di corridori di quel livello dalle Professional negli ultimi anni?
Tra i corridori di livello fatti passare e svezzati dalle professional negli ultimi anni:
Groenewegen, Tolhoek e Van der Hoorn in Roompot, Colbrelli in Bardiani, Roson e Carthy in Caja Rural, Lampaert, Campaenaerts, Wallays e Theuns in Topsport... e altri che non mi vengono di mente.

Tutti elementi che, pur non essendo fenomeni assoluti, hanno garantito un ritorno quantomeno a livello di risultati (Groenewegen e Colbrelli credo anche economico, visto che avevano ancora un anno di contratto quando si sono trasferiti nel wt) alle compagini che li hanno cresciuti, prima di continuare la carriera altrove.

Non è necessario avere Bernal per far funzionare il modello, è necessario saper lavorare bene, come l'esempio di Ballerini suggerisce (ed è forse per questo che l'hai omesso).


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Ma per Ballerini l'Astana ha pagato?


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:03 Ma per Ballerini l'Astana ha pagato?
https://www.laprovinciadicomo.it/storie ... 280122_11/

Ha chiesto a Savio di poter andare, quindi è presumibile di sì. Se non hai vincoli di qualsiasi genere, economici o contrattuali, non chiedi al tuo datore di lavoro di lasciarti andare.

In ogni caso, grazie a Ballerini l'Androni (un corridore che quando era dilettante mi sembrava incredibile come non se lo cagasse nessuno), ha vinto due .1, la Coppa Italia, svariati premi durante il Giro e, grazie anche ai suoi risultati, ha rinnovato con Sidermec.

Alla prima esclusione dal Giro Savio minacciò la chiusura, s'è rimboccato le maniche e ha cambiato il suo modo di fare ciclismo. I risultati si sono visti.


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Albino ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:12
Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:03 Ma per Ballerini l'Astana ha pagato?
https://www.laprovinciadicomo.it/storie ... 280122_11/

Ha chiesto a Savio di poter andare, quindi è presumibile di sì. Se non hai vincoli di qualsiasi genere, economici o contrattuali, non chiedi al tuo datore di lavoro di lasciarti andare.

In ogni caso, grazie a Ballerini l'Androni (un corridore che quando era dilettante mi sembrava incredibile come non se lo cagasse nessuno), ha vinto due .1, la Coppa Italia, svariati premi durante il Giro e, grazie anche ai suoi risultati, ha rinnovato con Sidermec.

Alla prima esclusione dal Giro Savio minacciò la chiusura, s'è rimboccato le maniche e ha cambiato il suo modo di fare ciclismo. I risultati si sono visti.
La politica è vincente, anche se non sarà facile ripetere periodi d'oro come questi ultimi due anni. Ci vuole programmazione, ma non sempre si azzeccano gli acquisti. Però d'altro canto investire sui giovani equivale anche a rischiare spendendo poco. Bernal, Sosa, Ballerini, Malucelli, sicuramente avevano stipendi inferiori a Pozzato e immagino pure a Visconti (non voglio sbilanciarmi, ma presumo che sia così). Insomma, il modello mi sembra virtuoso.
Scouting fatto bene significa poca spesa e buona resa, oltre alla soddisfazione personale di lanciare molte future stelle dei prossimi anni.
A me non piacerebbe un ciclismo in cui il mercato e la compravendita dei ciclisti diventano rilevanti come nel calcio, ma è indubbio che per chi si basa sullo sviluppo dei giovani un qualche premio di valorizzazione ci debba essere, e questo modo di "cedere" i ciclisti funziona.


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Beh quella dovrebbe essere la frase standard che si usa in questi casi, mi sembra strano che da neoprofessionista gli avessero fatto un contratto triennale. Secondo me il modello dell'Androni è rischioso per tutti. Savio per poter "vendere" i corridori dovrebbe fare a tutti dei contratti lunghi che gli si possono ritorcere contro, penso a Ginanni ad esempio: se gli facevano un contratto di 4 anni basato sui risultati del primo era un bel casino visto che è calato progressivamente fino a ritirarsi 3 anni dopo. I corridori magari hanno il vantaggio di avere più sicurezza ma perdono un po' di libertà, ad esempio uno che firma per 4 anni da neoprof magari si ritrova dopo 2 anni con offerte migliori ma nessuno che vuole pagare il "cartellino" (perché non è che sono tutti Sky e Trek) e comunque si trova nella situazione in cui la squadra decide per lui dove mandarlo e mi sembra una rivoluzione troppo drastica. Bisognerebbe regolarizzare la cosa dall'alto. Qua già al secondo caso (Sosa) è già successo un casino, perché si agiva a margine dei regolamenti e hanno fatto tutti come volevano. Si potrebbe creare un regolamento ad hoc per le Professional con dei premi, magari fissati, per il passaggio da lì al World Tour (però questo ti va a creare un muro bello consistente tra le due categorie) oppure boh, magari fare qualcosa per garantire più continuità nei contratti, ad esempio le opzioni sul modello degli sport americani, firmi per 2 anni ma hai (tu o la squadra) l'opzione di fare un terzo anno, così si va incontro alle esigenze che dicevo sopra: ad esempio metti che Ginanni firma 2 anni con l'opzione (in mano alla squadra) per il terzo, se mantiene quel livello la squadra esercita l'opzione e fa pagare il contratto a chi lo vuole, altrimenti non la esercita e saluta il corridore o lo firma di nuovo a cifre minori (chiaro che a seconda di chi ha l'opzione tra squadra e corridore c'è uno che prende più potere ma è comunque così)


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Lopi90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 13:53
Luca90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 13:42
Lopi90 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 13:03 Pero` attenzione, UAE, Astana, Trek e Bahrein tutte hanno una forte componente italiana nella gestione, ma gran parte dei soldi vengono da fuori.

Dubito quindi che il problema siano i dirigenti italiani che non riescono a trovare finanziamenti, quanto il fatto che non riescano a farlo in Italia, perche' non si trova proprio nessuna azienda italiana pronta a metterci cifre da primo sponsor WT.

Poi si puo` fare il discorso che, se questa e` la situazione, Savio dovrebbe cercarsi uno sponsor coreano che gli dia 10 milioni all'anno, e magari ci riuscirebbe pure, ma finiremmo con l'avere una squadra sempre meno legata all'Italia.
uno sponsor italiano ci sarebbe, la segafredo che però appoggia un team statunitense :boh:
La Trek e` un team con una discreta componente italiana sia come corridori che come staff (in entrambi i settori sono ben piu` degli americani), e` affiliata in USA perche` lo sponsor principale viene da li`. Il punto e` che i soldi che Segafredo ci mette non basterebbero a fare un WT tutta italiana.
Be in realta' ci sarebbe uno sponsor italiano che investe molto di piu' di Segafredo in una squadra WT (e non è il solo sponsor italiano che investe in quella squadra) Pinarello con Sky


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:44 Beh quella dovrebbe essere la frase standard che si usa in questi casi, mi sembra strano che da neoprofessionista gli avessero fatto un contratto triennale. Secondo me il modello dell'Androni è rischioso per tutti. Savio per poter "vendere" i corridori dovrebbe fare a tutti dei contratti lunghi che gli si possono ritorcere contro, penso a Ginanni ad esempio: se gli facevano un contratto di 4 anni basato sui risultati del primo era un bel casino visto che è calato progressivamente fino a ritirarsi 3 anni dopo. I corridori magari hanno il vantaggio di avere più sicurezza ma perdono un po' di libertà, ad esempio uno che firma per 4 anni da neoprof magari si ritrova dopo 2 anni con offerte migliori ma nessuno che vuole pagare il "cartellino" (perché non è che sono tutti Sky e Trek) e comunque si trova nella situazione in cui la squadra decide per lui dove mandarlo e mi sembra una rivoluzione troppo drastica. Bisognerebbe regolarizzare la cosa dall'alto. Qua già al secondo caso (Sosa) è già successo un casino, perché si agiva a margine dei regolamenti e hanno fatto tutti come volevano. Si potrebbe creare un regolamento ad hoc per le Professional con dei premi, magari fissati, per il passaggio da lì al World Tour (però questo ti va a creare un muro bello consistente tra le due categorie) oppure boh, magari fare qualcosa per garantire più continuità nei contratti, ad esempio le opzioni sul modello degli sport americani, firmi per 2 anni ma hai (tu o la squadra) l'opzione di fare un terzo anno, così si va incontro alle esigenze che dicevo sopra: ad esempio metti che Ginanni firma 2 anni con l'opzione (in mano alla squadra) per il terzo, se mantiene quel livello la squadra esercita l'opzione e fa pagare il contratto a chi lo vuole, altrimenti non la esercita e saluta il corridore o lo firma di nuovo a cifre minori (chiaro che a seconda di chi ha l'opzione tra squadra e corridore c'è uno che prende più potere ma è comunque così)
Pero` questa cosa spesso si fa con i giovani, che firmano un primo contratto vicino al minimo sindacale. Alla fine ti prendono un posto in squadra per 4 anni se falliscono, ma non e` un dramma enorme. Comunque si`, bisognerebbe regolamentare la cosa meglio, come e` fatto nel calcio, i casini che stanno succedendo con Sosa sono gli stessi di 12 anni fa con Rujano (vediamo se la carriera dei due sara` anche la stessa :diavoletto: ) proprio perche' e` il far west.

Per i corridori, di solito che passa con una professional o e` giovanissimo, o non e` considerato fra i primissimi della classe, quindi penso gli faccia piacere avere uno o due anni in piu` di stabilita` per affermarsi piuttosto che avere da subito la pressione di doversi guadagnare il rinnovo.


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il_panta ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:24 La politica è vincente, anche se non sarà facile ripetere periodi d'oro come questi ultimi due anni. Ci vuole programmazione, ma non sempre si azzeccano gli acquisti. Però d'altro canto investire sui giovani equivale anche a rischiare spendendo poco. Bernal, Sosa, Ballerini, Malucelli, sicuramente avevano stipendi inferiori a Pozzato e immagino pure a Visconti (non voglio sbilanciarmi, ma presumo che sia così). Insomma, il modello mi sembra virtuoso.
Scouting fatto bene significa poca spesa e buona resa, oltre alla soddisfazione personale di lanciare molte future stelle dei prossimi anni.
A me non piacerebbe un ciclismo in cui il mercato e la compravendita dei ciclisti diventano rilevanti come nel calcio, ma è indubbio che per chi si basa sullo sviluppo dei giovani un qualche premio di valorizzazione ci debba essere, e questo modo di "cedere" i ciclisti funziona.
Come posso non essere d'accordo?

Masnada e Rivera sono in rampa di lancio, forse non sono all'altezza dei predecessori ma hanno qualità (Masnada è stato preso dopo un anno da élite senza contratto, occhio lungo). Il modello è virtuoso e non è un esclusiva di Savio, a patto di non fare esclusivamente il mercato in base ai dettami di sponsor e procuratori.

Lo scouting sta diventando una componente sempre più importante del ciclismo contemporaneo ma che è ancora sottovalutata.
Chi ne ha compreso l'importanza per tempo è stata la QS, affidatasi a Matxìn, che ha portato fior di corridori (Mas, Schachmann e Narvaez nella continental di sviluppo e poi in prima squadra, Gaviria, Hodeg...).


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Albino ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:55 Masnada e Rivera sono in rampa di lancio, forse non sono all'altezza dei predecessori ma hanno qualità (Masnada è stato preso dopo un anno da élite senza contratto, occhio lungo). Il modello è virtuoso e non è un esclusiva di Savio, a patto di non fare esclusivamente il mercato in base ai dettami di sponsor e procuratori.
Però se tu hai Masnada che ha un'offerta ad esempio dalla Katusha e per lasciarlo andare chiedi dei soldi loro ti dicono arrivederci e prendono un altro, perché a Bernal non si può rinunciare, a Masnada sì. Il corridore in questo caso ci rimane fregato, ammesso che non andare alla Katusha sia una fregatura e non l'equivalente di una vittoria alla lotteria.


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 18:01
Albino ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:55 Masnada e Rivera sono in rampa di lancio, forse non sono all'altezza dei predecessori ma hanno qualità (Masnada è stato preso dopo un anno da élite senza contratto, occhio lungo). Il modello è virtuoso e non è un esclusiva di Savio, a patto di non fare esclusivamente il mercato in base ai dettami di sponsor e procuratori.
Però se tu hai Masnada che ha un'offerta ad esempio dalla Katusha e per lasciarlo andare chiedi dei soldi loro ti dicono arrivederci e prendono un altro, perché a Bernal non si può rinunciare, a Masnada sì. Il corridore in questo caso ci rimane fregato, ammesso che non andare alla Katusha sia una fregatura e non l'equivalente di una vittoria alla lotteria.
Bernal solo in Sky ha fatto il salto di qualità da prospetto cinque stelle a vincitore in pectore di grandi giri, prima del trasferimento si portava dietro tutte le fragilità e le incognite di un 20enne. Non ci sono corridori irrinunciabili, solo corridori su cui si decide di puntare con forza.

Sosa aveva la fila, pur avendo mostrato grossi problemi a livello di tenuta e bike handling. Io Sosa non lo prenderei mai per vincere un gg o per farne un gregario di altissimo profilo, per Trek e Sky è irrinunciabile.

Masnada e Ballerini hanno qualità medio/alte e che secondo me giustificano un esborso economico moderato (e che può essere recuperato a livello di stipendio rispetto a un atleta altrettanto giovane ma magari più blasonato o a un atleta più esperto).

Cioè non è che Savio è pirla e chiede i big money per Masnada (Fausto credo in te da quando tiravi per Ciccone, non te la prendere).


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 18:01
Albino ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:55 Masnada e Rivera sono in rampa di lancio, forse non sono all'altezza dei predecessori ma hanno qualità (Masnada è stato preso dopo un anno da élite senza contratto, occhio lungo). Il modello è virtuoso e non è un esclusiva di Savio, a patto di non fare esclusivamente il mercato in base ai dettami di sponsor e procuratori.
Però se tu hai Masnada che ha un'offerta ad esempio dalla Katusha e per lasciarlo andare chiedi dei soldi loro ti dicono arrivederci e prendono un altro, perché a Bernal non si può rinunciare, a Masnada sì. Il corridore in questo caso ci rimane fregato, ammesso che non andare alla Katusha sia una fregatura e non l'equivalente di una vittoria alla lotteria.
Vorrà dire che in quel caso Masnada resterà più tempo a fare le fortune dell'Androni.
Un corridore quando firma sa che se diventerà forte troverà qualcuno ad investire su di lui (Sosa, Bernal, Ballerini), se sarà un discreto corridore dopo 3-4 anni nell'Androni potrà svincolarsi e trovare un contratto in una World Tour intorno ai 25 anni, se sarà scarso invece camperà per 3-4 con un contratto che magari non meriterebbe. Ok, magari ci sono dei corridori che resteranno un anno o due in più fuori dal World Tour, ma d'altra parte il corridore ha un contratto per 3-4 anni e può crescere senza pensare che dopo un anno o due, se non ha mostrato nulla, rischia di trovarsi per strada e non trovare più un contratto. Quindi sì, può restare incatenato, ma ha delle garanzie, e se è molto forte non resta neppure incatenato perché trova qualcuno che paga per portarlo con sé bruciando la concorrenza.
Dal lato dell'Androni, la squadra facendo contratti più lunghi si assume il rischio di pagare dei corridori che non sbocciano e che non varrebbero quei soldi (ma si parla di cifre basse, perché sono giovani emergenti), se ha dei corridori discreti se li può tenere per qualche anno, e se ha dei corridori molto forti riuscirà a monetizzare.
Monetizzare è importante, ma secondo me può essere visto come un di più, una cosa non necessaria ad andare avanti. Già avere risultati sportivi di rilievo è sufficiente a campare per queste squadre che puntano sui giovani, perché ti garantisce il Giro d'Italia e qualche risultato limitando il peso degli stipendi.
Molto meglio così che pagare Pozzato parecchio per anni e non avere nessun ritorno in termini di risultati!


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Se fai in modo che tutti chiedano soldi per i trasferimenti si può creare un mercato e qualcuno potrebbe pagare Masnada, altrimenti lui rimane dov'è. Però sarebbero da far pagare pure i trasferimenti all'interno del World Tour, sennò non passa più nessuno da Professional a WT. Una volta che tutti pagano tutti sei più o meno al punto di partenza ma c'è la differenza sostanziale che chi sotto lavora bene viene premiato perché gli comprano i corridori mentre gli altri si attaccano. I rischi secondo me sono due: che la categoria Professional si riduca ad una categoria giovanile avvicinandosi più al livello Continental che a quello World Tour, mentre dovrebbe essere il contrario, e che le grandi squadre a un certo punto si stufino e si facciano le loro squadre-satellite, che può essere anche un bene, ma personalmente mi piace di più che le Professional abbiano vita propria


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Voci su Minali alla ICA :o


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Scusate, ma perché portate come esempio Masnada? Ha firmato a fine 2016 un biennale, rinnovato per un altro anno ancora.

Non mi sembra che rientri nel caso dei vari Bernal, Sosa e Rivera. :diavoletto:


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Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 13 novembre 2018, 9:55 Voci su Minali alla ICA :o
Me li immagino al Giro con Minali, Cimolai, Avila, Raim, Sbaragli, Barbier, Enger e Van Asbroeck con il ds che per non scontentare nessuno dice che ognuno può fare la propria volata. Fanno cadere tutto il gruppo e vince Fonzi


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Se arriva anche Minali, acquisto di valore in linea di principio senza dubbio, vuol dire che alla Israel ci stanno capendo poco, hanno 10 velocisti che si pestano i piedi, ma nessuno veramente forte che possa garantire vittorie ad alto livello e che attiri inviti. Mi sembra una squadra messa su con risorse buone per una professional, ma senza avere le idee chiare. Peraltro così Hermans, probabilmente il corridore più forte che hanno, nelle brevi corse a tappe ha pochissimo supporto.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Alberto, a proposito della Hagens Bermans, hanno annunciato i 6 arrivi, ma non sono stati comunicati i confermati. Tolti quelli che sono partiti verso altre squadre, restano 11 corridori dell'attuale rosa, dei quali ovviamente 10 saranno confermati. Non ho quindi capito se restano tutti oppure se uno di loro (Almeida?) andrà via.


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Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 20:26 Alberto, a proposito della Hagens Bermans, hanno annunciato i 6 arrivi, ma non sono stati comunicati i confermati. Tolti quelli che sono partiti verso altre squadre, restano 11 corridori dell'attuale rosa, dei quali ovviamente 10 saranno confermati. Non ho quindi capito se restano tutti oppure se uno di loro (Almeida?) andrà via.
Il partente dovrebbe essere Rice, ma non saprei dire se va via anche uno fra Davis e Mostov.


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Basso ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 21:45
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 20:26 Alberto, a proposito della Hagens Bermans, hanno annunciato i 6 arrivi, ma non sono stati comunicati i confermati. Tolti quelli che sono partiti verso altre squadre, restano 11 corridori dell'attuale rosa, dei quali ovviamente 10 saranno confermati. Non ho quindi capito se restano tutti oppure se uno di loro (Almeida?) andrà via.
Il partente dovrebbe essere Rice, ma non saprei dire se va via anche uno fra Davis e Mostov.
Eh no, se gli arrivi sono solo 6 se ne può andare via al massimo 1 solo, altrimenti non si raggiunge quota 16 corridori.


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Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 21:53
Basso ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 21:45
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 20:26 Alberto, a proposito della Hagens Bermans, hanno annunciato i 6 arrivi, ma non sono stati comunicati i confermati. Tolti quelli che sono partiti verso altre squadre, restano 11 corridori dell'attuale rosa, dei quali ovviamente 10 saranno confermati. Non ho quindi capito se restano tutti oppure se uno di loro (Almeida?) andrà via.
Il partente dovrebbe essere Rice, ma non saprei dire se va via anche uno fra Davis e Mostov.
Eh no, se gli arrivi sono solo 6 se ne può andare via al massimo 1 solo, altrimenti non si raggiunge quota 16 corridori.
Lo so benissimo che il numero minimo è 16 :) È solo che dalla Hagens non hanno confermato una possibile voce sulla conferma di Davis e Mostov. Nei prossimi giorni vediamo che fanno.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Basso ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 22:14
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 21:53
Basso ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 21:45

Il partente dovrebbe essere Rice, ma non saprei dire se va via anche uno fra Davis e Mostov.
Eh no, se gli arrivi sono solo 6 se ne può andare via al massimo 1 solo, altrimenti non si raggiunge quota 16 corridori.
Lo so benissimo che il numero minimo è 16 :) È solo che dalla Hagens non hanno confermato una possibile voce sulla conferma di Davis e Mostov. Nei prossimi giorni vediamo che fanno.
Lo so che lo sai :)

Ho fatto quel ragionamento perchè hanno annunciato Holowesko come ultimo acquisto e a quel punto è ovvio che a restare devono essere in 10. Pensavo che tu avessi sbagliato a far i conti ;)


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Riccardo Minali will ride for ICA. To be announced.


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Re: Ciclomercato 2018/2019

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Alex47 ha scritto: mercoledì 14 novembre 2018, 23:33 Riccardo Minali will ride for ICA. To be announced.
Dite agli israeliani che ci sarebbero pure Pelucchi e Wippert liberi. Dove ci stanno 10 velocisti ce ne possono stare pure 12 :diavoletto:


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Re: Ciclomercato 2018/2019

Messaggio da leggere da 34x27 »

Io di Sosa ho perso un po' il filo: alla fine per chi correrà?


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Re: Ciclomercato 2018/2019

Messaggio da leggere da Slegar »

Non pagano gli stipendi, però sono prondi ad intraprendere un'azione legale contro uno "sconosciuto" per calunnia:
http://www.cyclingnews.com/news/aqua-bl ... eaking-out

Per fortuna non vedremo più questa squadra dalla prossima stagione.


fair play? No, Grazie!
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Re: Ciclomercato 2018/2019

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Slegar ha scritto: giovedì 15 novembre 2018, 9:57 Non pagano gli stipendi, però sono prondi ad intraprendere un'azione legale contro uno "sconosciuto" per calunnia:
http://www.cyclingnews.com/news/aqua-bl ... eaking-out

Per fortuna non vedremo più questa squadra dalla prossima stagione.
Concordo. Per soggetti come Delaney servirebbe una sorta di ban permanente. Mai più soggetti del genere nel ciclismo


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