Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Trullo ha scritto: giovedì 19 luglio 2018, 18:23 Da corridore, come vedi il tema dell' "aspettare l'avversario che cade", se la caduta avviene in un contesto decisivo (come quella di Nibali di oggi)?
Le cadute fanno parte del gioco e specialmente se nel finale hanno tutti il diritto di tirar dritto. Poi ci sono casi particolari come oggi e il Mont Ventoux del 2016. Penso che il gesto di fair play diventa anche una sorta di presa di posizione nei confronti dell'accaduto. Nibali non è caduto: è stato abbattuto!

Ed ha buttato via già la possibilità (concretissima) di vincere oggi all'Alpe.
Adesso rischia di buttare via il Tour e ancora peggio di dover rivedere la preparazione per Innsbruck. Hanno potenzialmente rovinato la stagione di un ciclista.

Per il resto la tappa è stata stupenda. Mi sono esaltato come poche volte. Quando ho visto partire Froome con Nibali a ruota, mi sono venuti i brividi. Finalmente lo scontro tanto atteso. Poi è scomparso e con l'occhio del corridore aveva già visto che qualcosa era andato storto. Se fossi una persona più sensibile mi sarei messo a piangere.


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Trullo
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Come giudichi invece i primi dieci racchiusi in un minuto, in una tappa del genere? Livellamento in alto o in basso?


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Trullo ha scritto: venerdì 20 luglio 2018, 8:24 Come giudichi invece i primi dieci racchiusi in un minuto, in una tappa del genere? Livellamento in alto o in basso?
In alto. E comunque sicuramente davanti con Nibali e Froome a tutta sarebbero andati più forte e i distacchi sarebbero stati più elevati. È bastata la volata di Thomas per mandare Landa a 7" se non mi sbaglio.


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Sinceramente non riesco a trovare grande interesse verso il Tour dopo quello che è successo. Comunque mi sono piaciuti moltissimo Roglic e Doumulin. C'è ancora incertezza secondo me. Vedo male Quintana, visto che oggi si è staccato in salita da 4 "cronoman" (seppur forti in salita).


herbie
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: sabato 21 luglio 2018, 18:28 Sinceramente non riesco a trovare grande interesse verso il Tour dopo quello che è successo. Comunque mi sono piaciuti moltissimo Roglic e Doumulin. C'è ancora incertezza secondo me. Vedo male Quintana, visto che oggi si è staccato in salita da 4 "cronoman" (seppur forti in salita).
Ma oggi era una di quelle salite, come dici tu, al limite tra quelle dove serve di più la grande potenza in assoluto, e quelle dove cominciano a contare i numeri veri degli scalatori...ovviamente fatte le dovute proporzione tra i motori dei prof e quelli delle categorie precedenti...


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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herbie ha scritto: sabato 21 luglio 2018, 18:54
nibali-san baronto ha scritto: sabato 21 luglio 2018, 18:28 Sinceramente non riesco a trovare grande interesse verso il Tour dopo quello che è successo. Comunque mi sono piaciuti moltissimo Roglic e Doumulin. C'è ancora incertezza secondo me. Vedo male Quintana, visto che oggi si è staccato in salita da 4 "cronoman" (seppur forti in salita).
Ma oggi era una di quelle salite, come dici tu, al limite tra quelle dove serve di più la grande potenza in assoluto, e quelle dove cominciano a contare i numeri veri degli scalatori...ovviamente fatte le dovute proporzione tra i motori dei prof e quelli delle categorie precedenti...
Hai perfettamente ragione, però vedendo il modo in cui si è gestito Doumulin si è capito che lo sforzo è stato violento ma prolungato. Sicuramente non era l'arrivo più adatto a Quintana, ma nemmeno per Doumulin (che viene pure dal Giro).
Comunque vediamo.


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Grande Quintana: sopra le mie aspettative. Dopo l'anno scorso non gli davo più grandi chance...
Bella tappa.

Vorrei far notare una piccola nota autobiografica:

LUGLIO 2014
Nibali vince il Tour.
Una settimana vinco la mia unica corsa in carriera.

19 LUGLIO 2018
Nibali cade battendo il culo, subendo un contraccolpo alla schiena e (nonostante sia ripartito) si deve ritirare.
La domenica dopo cado battendo il culo, subendo un contraccolpo alla schiena e (nonostante sia ripartito) mi devo ritirare.
Quantomeno non mi sono rotto una vertebra. Menomale :ouch:


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: mercoledì 25 luglio 2018, 19:03 Vorrei far notare una piccola nota autobiografica:

LUGLIO 2014
Nibali vince il Tour.
Una settimana vinco la mia unica corsa in carriera.

19 LUGLIO 2018
Nibali cade battendo il culo, subendo un contraccolpo alla schiena e (nonostante sia ripartito) si deve ritirare.
La domenica dopo cado battendo il culo, subendo un contraccolpo alla schiena e (nonostante sia ripartito) mi devo ritirare.
Quantomeno non mi sono rotto una vertebra. Menomale :ouch:
Ma no! Ma che coincidenze!


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Dopo essermi sfogato un po' sul topic Vincenzo Nibali 2018, torno a scrivere qui.

Volevo parlare di una cosa che già molti hanno notato... La pochezza/scarsezza di scalatori puri negli ultimi anni.

Vorrei sottolineare un paio di elementi:
1) Con la maggiore pulizia dei corridori rispetto al passato si sono ridotte le differenze tra un corridore e un altro. Se vediamo il Tour di questo anno si vede come grosse differenze in salita non fosse capace di farle nessuno. In parte è dovuto alla tattica Sky, dall'altra proprio dalla mancanza di uno scalatore di fondo che fosse capace di staccarli.

2) Con gli straordinari progressi scientifici degli ultimi anni è stato possibile valorizzare al massimo un cronoman per renderlo uomo da GT e valorizzare al massimo uno scalatore per renderlo decente anche a crono.

Ergo chi potrebbero essere gli scalatori oggi? Lo scalatore puro non è soltanto un uomo che va forte in salita. La vera peculiarità dello scalatore è avere straordinarie capacità di recupero che gli permettono di staccare tutti nelle ultimi tappe di montagna. Pantani ne è forse il prototipo perfetto. Il miglior Quintana sarebbe un degno scalatore, basta vedere i Tour 2013 e 2015, in cui nel finale è riuscito più volte a staccare Froome in salita. Quindi Froome cos'è? Un simil-Indurain. Però sinceramente non ho mai capito cosa sia di preciso, considerando che nel 2010 fu squalificato dal Giro per traino sul Mortirolo e nel 2011 arrivò a sorpresa secondo alla Vuelta... Un miracolo della scienza (lecita, ci mancherebbe altro).
Piuttosto assomiglia più ad uno scalatore Nibali che però è un corridore molto più completo e complesso.
Altro scalatore puro sarebbe Aru se fosse in forma. Ad esempio la Vuelta 2015 è stata una riproduzione perfetta della sfida tra cronoman (Doumulin) e scalatore (Aru).
Secondo me si potrebbe prendere per esempio il Tour del 2015, che ha visto dominare Froome a La Pierre St.Martin, per poi calare, perdendo molto da un Quintana in forte rimonta.
Froome era Indurain (nel '94 ad Hautacam staccò pure Pantani per poi perdere molto sulle Alpi; esattamente come Armstrong-Pantani nel 2000), Quintana era il Chiappucci/Pantani di turno. In tutto questo Nibali ricorda una sorta di Bugno.

I paragoni prendeteli con le molle, ma penso siano abbastanza esplicativi per tutti.


Winter
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Nibali non è uno scalatore puro
non ha le accelerazione del grimpeur
E' un corridore di resistenza , passista scalatore
anzi da giovane era piu' forte a crono che in salita

hai corso sul san baronto nel week end ?
a oggi quante corse hai fatto ?


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Winter ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 20:01 Nibali non è uno scalatore puro
non ha le accelerazione del grimpeur
E' un corridore di resistenza , passista scalatore
anzi da giovane era piu' forte a crono che in salita

hai corso sul san baronto nel week end ?
a oggi quante corse hai fatto ?
Infatti di Nibali ho specificato che è un caso a parte, ma che a mio modestissimo parere ha attitudini più simili ad uno scalatore che ad un cronoman, per modo di correrre, resistenza alla distanza e recupero sulle 3 settimane. Ma non può essere etichettato in alcun modo.

Si ero alla Stella di Vinci...
Tra l'altro organizzazione raccapricciante:
Lo stesso giorno c'erano la Festa dell'Unicorno a Vinci, una festa agricola a Lamporecchio ed una corsa di amatori a Fucecchio. Siccome i carabinieri non davano il permesso per il percorso origibale hanno dovuto cambiarlo e fino alle 12 del giorno stesso non si sapeva che percorso si doveva affrontare.

Quest'anno se ho contato giusto sono a 17 corse, tutte di un giorno, ovviamente.


nikybo85
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Ciao Nibali San Baronto avrei una domanda...
Un allievo che velocità può fare su un'ora di allenamento sul finale della salita per Cervinia (il finale della tappa del Giro di quest'anno)in un allenamento di un'ora?
20/25 orari è realistico o ho parlato con un padre "sborone"?

P.S.
Finché non mi ha detto che si trattava di un allievo ho pensato potessi essere tu :D (il signore parlava con forte accento toscano)


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nikybo85 ha scritto: sabato 11 agosto 2018, 23:50 Ciao Nibali San Baronto avrei una domanda...
Un allievo che velocità può fare su un'ora di allenamento sul finale della salita per Cervinia (il finale della tappa del Giro di quest'anno)in un allenamento di un'ora?
20/25 orari è realistico o ho parlato con un padre "sborone"?

P.S.
Finché non mi ha detto che si trattava di un allievo ho pensato potessi essere tu :D (il signore parlava con forte accento toscano)
"C'è qualquadra che non cosa"...
Intanto la salita di Cervinia sono 20km se imboccata dopo dal bivio per St.Panthaleon e 27 se presa da fondo... Ergo a quelle velocità la salita stessa viene percorsa in almeno un'ora... Quindi l'allenamento era composto solo da quella salita? Una specie di cronoscalata?
Poi tra 20 e 25 c'è una bella differenza se si parla di velocità media. A 20 ci può stare (ammesso che si trattasse di salita secca), 25 è un po' tantino.
E soprattutto è un tipo di allenamento del tutto inutile per un allievo!

Le possibilità sono 2:
1)Il padre ha esagerato un pochino... Magari anche ingenuamente, senza essere per forza sborone;
2)Il padre ha detto la verità e ci viene dimostrata ancora una volta l'esasperazione delle categorie giovanili per vari motivi. Intanto perché la prestazione ci dice che o questo è un talento o tra qualche anno sarà spompato perché l'hanno finito adesso. E poi perché l'allenamento stesso è del tutto controproducente/esagerato e avvolora in parte la seconda ipotesi.


nikybo85
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: domenica 12 agosto 2018, 0:30
nikybo85 ha scritto: sabato 11 agosto 2018, 23:50 Ciao Nibali San Baronto avrei una domanda...
Un allievo che velocità può fare su un'ora di allenamento sul finale della salita per Cervinia (il finale della tappa del Giro di quest'anno)in un allenamento di un'ora?
20/25 orari è realistico o ho parlato con un padre "sborone"?

P.S.
Finché non mi ha detto che si trattava di un allievo ho pensato potessi essere tu :D (il signore parlava con forte accento toscano)
"C'è qualquadra che non cosa"...
Intanto la salita di Cervinia sono 20km se imboccata dopo dal bivio per St.Panthaleon e 27 se presa da fondo... Ergo a quelle velocità la salita stessa viene percorsa in almeno un'ora... Quindi l'allenamento era composto solo da quella salita? Una specie di cronoscalata?
Poi tra 20 e 25 c'è una bella differenza se si parla di velocità media. A 20 ci può stare (ammesso che si trattasse di salita secca), 25 è un po' tantino.
E soprattutto è un tipo di allenamento del tutto inutile per un allievo!

Le possibilità sono 2:
1)Il padre ha esagerato un pochino... Magari anche ingenuamente, senza essere per forza sborone;
2)Il padre ha detto la verità e ci viene dimostrata ancora una volta l'esasperazione delle categorie giovanili per vari motivi. Intanto perché la prestazione ci dice che o questo è un talento o tra qualche anno sarà spompato perché l'hanno finito adesso. E poi perché l'allenamento stesso è del tutto controproducente/esagerato e avvolora in parte la seconda ipotesi.
Diciamo che mi hanno chiesto che giro poteva fare per un'ora di allenamento e lui ha detto che questa poteva essere la velocità su quel tipo di salita. Non ho avuto modo di chiedergli poi com'è andata effettivamente. Considerando anche l'altura.
Io gli ho consigliato un bel percorsino di una ventina di km, Valtournenche Cervinia più una bella appendice di 6km in salita più dura di questa.

Giusto aggiungere che il padre ha specificato che è stato il ragazzo a volersi portare la bici in vacanza.
Aggiungo ancora,sempre il padre dice che di corse ne vince anche.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nikybo85 ha scritto: domenica 12 agosto 2018, 13:14
nibali-san baronto ha scritto: domenica 12 agosto 2018, 0:30
nikybo85 ha scritto: sabato 11 agosto 2018, 23:50 Ciao Nibali San Baronto avrei una domanda...
Un allievo che velocità può fare su un'ora di allenamento sul finale della salita per Cervinia (il finale della tappa del Giro di quest'anno)in un allenamento di un'ora?
20/25 orari è realistico o ho parlato con un padre "sborone"?

P.S.
Finché non mi ha detto che si trattava di un allievo ho pensato potessi essere tu :D (il signore parlava con forte accento toscano)
"C'è qualquadra che non cosa"...
Intanto la salita di Cervinia sono 20km se imboccata dopo dal bivio per St.Panthaleon e 27 se presa da fondo... Ergo a quelle velocità la salita stessa viene percorsa in almeno un'ora... Quindi l'allenamento era composto solo da quella salita? Una specie di cronoscalata?
Poi tra 20 e 25 c'è una bella differenza se si parla di velocità media. A 20 ci può stare (ammesso che si trattasse di salita secca), 25 è un po' tantino.
E soprattutto è un tipo di allenamento del tutto inutile per un allievo!

Le possibilità sono 2:
1)Il padre ha esagerato un pochino... Magari anche ingenuamente, senza essere per forza sborone;
2)Il padre ha detto la verità e ci viene dimostrata ancora una volta l'esasperazione delle categorie giovanili per vari motivi. Intanto perché la prestazione ci dice che o questo è un talento o tra qualche anno sarà spompato perché l'hanno finito adesso. E poi perché l'allenamento stesso è del tutto controproducente/esagerato e avvolora in parte la seconda ipotesi.
Diciamo che mi hanno chiesto che giro poteva fare per un'ora di allenamento e lui ha detto che questa poteva essere la velocità su quel tipo di salita. Non ho avuto modo di chiedergli poi com'è andata effettivamente. Considerando anche l'altura.
Io gli ho consigliato un bel percorsino di una ventina di km, Valtournenche Cervinia più una bella appendice di 6km in salita più dura di questa.

Giusto aggiungere che il padre ha specificato che è stato il ragazzo a volersi portare la bici in vacanza.
Aggiungo ancora,sempre il padre dice che di corse ne vince anche.
Ah sisi. Ci mancherebbe. Anch'io mi porto la bici in vacanza. Ho fatto l'Alpe d'Huez da esordiente... Però per divertimento. Della velocità non mi importava niente.

Sul fatto che vince ti ripeto che o è un talento o tra poco fa una brutta fine. I campioni italiani esordienti dell'annata 2000 sono stato due toscani (Frequentini da 1°anno e Brunetti da 2°anni). A forza di stress hanno già smesso tutti e due da junior primo anno... Traetene voi le vostre conclusioni.

P.S.In realtà la storia del Brunetti è più complessa ed agghiacciante (se la versione che mi hanno raccontato è vera). Ma non mi sento di dire in giro cose non del tutto certe. Leonardo se sei sul forum facci un cenno!


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: lunedì 13 agosto 2018, 0:30
nikybo85 ha scritto: domenica 12 agosto 2018, 13:14
nibali-san baronto ha scritto: domenica 12 agosto 2018, 0:30

"C'è qualquadra che non cosa"...
Intanto la salita di Cervinia sono 20km se imboccata dopo dal bivio per St.Panthaleon e 27 se presa da fondo... Ergo a quelle velocità la salita stessa viene percorsa in almeno un'ora... Quindi l'allenamento era composto solo da quella salita? Una specie di cronoscalata?
Poi tra 20 e 25 c'è una bella differenza se si parla di velocità media. A 20 ci può stare (ammesso che si trattasse di salita secca), 25 è un po' tantino.
E soprattutto è un tipo di allenamento del tutto inutile per un allievo!

Le possibilità sono 2:
1)Il padre ha esagerato un pochino... Magari anche ingenuamente, senza essere per forza sborone;
2)Il padre ha detto la verità e ci viene dimostrata ancora una volta l'esasperazione delle categorie giovanili per vari motivi. Intanto perché la prestazione ci dice che o questo è un talento o tra qualche anno sarà spompato perché l'hanno finito adesso. E poi perché l'allenamento stesso è del tutto controproducente/esagerato e avvolora in parte la seconda ipotesi.
Diciamo che mi hanno chiesto che giro poteva fare per un'ora di allenamento e lui ha detto che questa poteva essere la velocità su quel tipo di salita. Non ho avuto modo di chiedergli poi com'è andata effettivamente. Considerando anche l'altura.
Io gli ho consigliato un bel percorsino di una ventina di km, Valtournenche Cervinia più una bella appendice di 6km in salita più dura di questa.

Giusto aggiungere che il padre ha specificato che è stato il ragazzo a volersi portare la bici in vacanza.
Aggiungo ancora,sempre il padre dice che di corse ne vince anche.
Ah sisi. Ci mancherebbe. Anch'io mi porto la bici in vacanza. Ho fatto l'Alpe d'Huez da esordiente... Però per divertimento. Della velocità non mi importava niente.

Sul fatto che vince ti ripeto che o è un talento o tra poco fa una brutta fine. I campioni italiani esordienti dell'annata 2000 sono stato due toscani (Frequentini da 1°anno e Brunetti da 2°anni). A forza di stress hanno già smesso tutti e due da junior primo anno... Traetene voi le vostre conclusioni.

P.S.In realtà la storia del Brunetti è più complessa ed agghiacciante (se la versione che mi hanno raccontato è vera). Ma non mi sento di dire in giro cose non del tutto certe. Leonardo se sei sul forum facci un cenno!

Ahah caspita l'occasione di fare l'alpe da unire ad una vacanza non si può perdere

Molto triste quello che constati sugli stress delle categorie giovanili. È che pur prendendolo per divertimento come si fa a non aver voglia di vincere anche da piccoli..


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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La colpa chiaramente non è dei ragazzi che hanno voglia di vincere. La colpa è delle squadre che hanmo voglia di vincere. Una squadra di allievi o di juniores oramai non pensa ad avviare il ragazzo verso il professionismo, ma pensa al proprio interesse economico e alla propria fama di "squadrone". Ciao ciao giovani talenti :yoga:


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Il caso specifico di cui mi hai parlato te non lo conosco. Però spero per lui che quando vince ci sia tanto talento e poco allenamento.


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Niи
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da Niи »

C'è da considerare anche altri fattori che portano a smettere da giovani. Lo dico per quello che ho visto anche io.
Fino alla categoria esordienti il differente e precoce sviluppo fisico di alcuni, li porta a dominare o a essere molto più competitivi, rispetto alla media. Differenza che si assottiglia già tra gli allievi e praticamente annulla tra1 gli juniores. Questo porta a chi era abituato a primeggiare o giocarsela a trovarsi improvvisamente "più scarso" e unito all'aumento degli allenamenti e sacrifici, li porta a ritirars iprecocemente perché manca a loro la gratificazione del successo.

Sempre fino alla categoria esordienti, alcuni corrono perché indirizzati dai genitori e per farli contenti. Poi già da allievi, con l'inizio dell'adolescenza e di altri interessi, non hanno più timore, ma anzi voglia, di ribellarsi alla volontà della famiglia, per conseguire una propria identità fatta anche di passioni che cambiano. E smettono. Mi ricordo anche io, di 2 o 3 soggetti fortissimi che tra allievi e junior hanno smesso, nonostante ottimi risultati perché in quel caso la morosa veniva prima, per dire.

Poi c'è appunto il discorso del sovra allenamento di alcune squadre o alcune famiglie, che portano proprio a far disgustare la bicicletta. Io non ho mai ecceduto e il mio ds non era nemmeno così belva se le gare si perdevano, però ricordo ancora con profonda delusione quando mi invitò caldamente a saltare la gita all'estero in 4 superiore, per non perdere 3 allenamenti e la gara domenicale. In aprile o maggio. Vista con gli occhi di oggi, mi sembra un errore ancora più macroscopico privare un ragazzino di un esperienza attesa come, in quel caso 5gg a Monaco di Baviera (anche.proprio come coesione all'interno dei compagni di classe), per andare a fare una gara in aprile. Neanche fosse il campionato italiano. Ecco che anche questi piccoli dettagli possono spingere alcuni ragazzi a ricredersi sul tipo di impegno e gratificazione nel correre.


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

Niи ha scritto: lunedì 13 agosto 2018, 12:25 C'è da considerare anche altri fattori che portano a smettere da giovani. Lo dico per quello che ho visto anche io.
Fino alla categoria esordienti il differente e precoce sviluppo fisico di alcuni, li porta a dominare o a essere molto più competitivi, rispetto alla media. Differenza che si assottiglia già tra gli allievi e praticamente annulla tra1 gli juniores. Questo porta a chi era abituato a primeggiare o giocarsela a trovarsi improvvisamente "più scarso" e unito all'aumento degli allenamenti e sacrifici, li porta a ritirars iprecocemente perché manca a loro la gratificazione del successo.

Sempre fino alla categoria esordienti, alcuni corrono perché indirizzati dai genitori e per farli contenti. Poi già da allievi, con l'inizio dell'adolescenza e di altri interessi, non hanno più timore, ma anzi voglia, di ribellarsi alla volontà della famiglia, per conseguire una propria identità fatta anche di passioni che cambiano. E smettono. Mi ricordo anche io, di 2 o 3 soggetti fortissimi che tra allievi e junior hanno smesso, nonostante ottimi risultati perché in quel caso la morosa veniva prima, per dire.

Poi c'è appunto il discorso del sovra allenamento di alcune squadre o alcune famiglie, che portano proprio a far disgustare la bicicletta. Io non ho mai ecceduto e il mio ds non era nemmeno così belva se le gare si perdevano, però ricordo ancora con profonda delusione quando mi invitò caldamente a saltare la gita all'estero in 4 superiore, per non perdere 3 allenamenti e la gara domenicale. In aprile o maggio. Vista con gli occhi di oggi, mi sembra un errore ancora più macroscopico privare un ragazzino di un esperienza attesa come, in quel caso 5gg a Monaco di Baviera (anche.proprio come coesione all'interno dei compagni di classe), per andare a fare una gara in aprile. Neanche fosse il campionato italiano. Ecco che anche questi piccoli dettagli possono spingere alcuni ragazzi a ricredersi sul tipo di impegno e gratificazione nel correre.
Hai pienamente ragione su tutti i fronti.
I due campioni italiani esordienti di cui ti ho parlato io si riferiscono soprattutto al 3° caso, anche se gli aneddoti che trapelano sono ben più inquietanti, ma non mi sembra il caso di parlarne. Si narrano molte cose fatte da persone ben precise, ma fino a prova contraria è tutto normale. Anche per chi ha il babbo ex DS dell'Altopack (chiaramente indagato)...

Si dicono cose ma non si possono sapere con certezza. L'unica cosa che qui posso dire con sicurezza ed onestà è che le uniche siringhe che io abbia mai visto sono quelle delle analisi del sangue e quelle dei vaccini. Per tutti gli altri non posso parlare.


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Eccoci qua... con qualcuno di quelli che stanno correndo adesso, ci ho corso pure io. Per cui se potrò dare qualche indicazione, lo farò volentieri


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Lambohbk
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: giovedì 27 settembre 2018, 15:01 Eccoci qua... con qualcuno di quelli che stanno correndo adesso, ci ho corso pure io. Per cui se potrò dare qualche indicazione, lo farò volentieri
Aggiornaci: hai avuto modo di correre contro qualcuno dei giovani che ha fatto bene al Mondiale?

punto 2: come è proseguita la tua stagione agonistica?


FC 2017: Dwars, La Panne, Itzulia, Vuelta - Comb., Japan Cup, "L'Altro Lombardia"
FC 2018: 3° GC, Tour of the Alps, , "L'Altro Mondiale"
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Winter
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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quante corse hai fatto quest'anno ? a quanti km sei ?


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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lambohbk ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 19:43
nibali-san baronto ha scritto: giovedì 27 settembre 2018, 15:01 Eccoci qua... con qualcuno di quelli che stanno correndo adesso, ci ho corso pure io. Per cui se potrò dare qualche indicazione, lo farò volentieri
Aggiornaci: hai avuto modo di correre contro qualcuno dei giovani che ha fatto bene al Mondiale?

punto 2: come è proseguita la tua stagione agonistica?
1
Con Tiberi e Benedetti tutte le domeniche... Ed è un problema :velocipede:
A volte è capitato anche con gli altri.


2
Sono riuscito a trovare finalmente una condizione quantomeno decente. Però venerdì mi sono fratturato una clavicola... Quindi finisce qui la stagione. Da vedere se finisce la carriera, ahimé.
Winter ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 20:56 quante corse hai fatto quest'anno ? a quanti km sei ?
Poco più di 1800 km. Il numero di corse ho bisogno di riconteggiarlo.


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Beppugrillo
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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1800 km di corsa o compresi gli allenamenti? (In che periodo?)
Peccato per la clavicola ma prima o poi tocca a tutti, con la clavicola completamente a posto non saresti un vero ciclista :diavoletto:


nikybo85
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 22:04
lambohbk ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 19:43
nibali-san baronto ha scritto: giovedì 27 settembre 2018, 15:01 Eccoci qua... con qualcuno di quelli che stanno correndo adesso, ci ho corso pure io. Per cui se potrò dare qualche indicazione, lo farò volentieri
Aggiornaci: hai avuto modo di correre contro qualcuno dei giovani che ha fatto bene al Mondiale?

punto 2: come è proseguita la tua stagione agonistica?
1
Con Tiberi e Benedetti tutte le domeniche... Ed è un problema :velocipede:
A volte è capitato anche con gli altri.


2
Sono riuscito a trovare finalmente una condizione quantomeno decente. Però venerdì mi sono fratturato una clavicola... Quindi finisce qui la stagione. Da vedere se finisce la carriera, ahimé.
Winter ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 20:56 quante corse hai fatto quest'anno ? a quanti km sei ?
Poco più di 1800 km. Il numero di corse ho bisogno di riconteggiarlo.
Come da vedere se finisce la carriera....? :shock:


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 22:40 1800 km di corsa o compresi gli allenamenti? (In che periodo?)
Peccato per la clavicola ma prima o poi tocca a tutti, con la clavicola completamente a posto non saresti un vero ciclista :diavoletto:
Pardon 18000 in totale. Errore di battitura.
Eh sì con la clavicola integra non ero credibile :sasso:
nikybo85 ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 23:25 Come da vedere se finisce la carriera....? :shock:
Eh sì... Dovrei trovare squadra per passare u23... Ma si sono dimezzate le squadre ed io non ho risultati... Come la mettiamo?


el_condor

Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 17:50 Partiamo subito con 3 pillole: prima cercherò di delucidarvi il più possibile su come influiscano le salite di ogni genere all'interno di un percorso; poi prendendo spunto dai primi vostri interventi parleremo della mia categoria e sul discorso giro u23 (strettamente connessi peraltro).
Vi consiglio di leggere tutto attentamente. :carta:

MONTECARLO (da Marginone): 2km ; 5% ; 5x5x2 = 50 (forse al Giro non sarebbe nemmeno GPM)
CAPO MELE (da Laigueglia): 1,6km ; 4,8% ; 4,8x4,8x1,6 = 36,9 (tanto meno)
PIZZORNE (da Marlia): 10km ; 8,5% ; 8,5x8,5x10 = 722,5 (al Giro potrebbe essere un 1a categoria)
BOCCHETTA (da Campomorone): 8,2km ; 8% ; 8x8x8,2 = 524,8 (2a categoria al Giro)

]
la salita delle Pizzorne era la mai preferita ma il dato che hai postato è ingannevole anche se giusto..Se ben ricordo c'erano i primi 6 km pedalabili , poi quasi 4 km con pendenze dell'undici, forse dodici per cento…
ciao

el_condor


P.S: mi chiedo che tempo farebbero un Froome o un Contador su questa salita..


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Beppugrillo
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

Ah ecco, pensavo di essermi perso un passaggio. Ma dove li vai a fare sti 18000 chilometri? Voglio dire, sempre sulle stesse strade? Non ti viene la nausea dopo un po'? Quanto riesce a variare le zone degli allenamenti un ragazzo che comunque non va in giro a fare stage in altura, ritiri e cose varie?
Invece nelle categorie ancora precedenti non può essere anche quello un limite per alcuni ragazzi? Ho nella testa l'immagine di un ragazzino (non più di 12 anni) che si allenava dietro la macchina del padre girando continuamente intorno ad un parchetto (diciamo un giro ad anello allungato di seicento metri, forse meno). Ovviamente è un eccesso, ma penso che anche ragazzi di 15-16 anni, per una questione di distanze e sicurezza, si trovino ad allenarsi sempre sulle stesse strade e a quel punto percepisci il ciclismo come una cosa tanto ripetitiva, troppo (un po' tutti gli sport sono ripetitivi negli allenamenti, ma in altri ci sono tante attenuanti, il ciclismo è praticamente solo fatica in solitaria). Poi non so, magari sono completamente fuori strada perché vedo il ciclismo con gli occhi del cicloturista che prova ad andar forte ma si ferma comunque a fare le fotine e si studia le uscite per beccare i punti panoramici e turistici


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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el_condor ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 23:47
nibali-san baronto ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 17:50 Partiamo subito con 3 pillole: prima cercherò di delucidarvi il più possibile su come influiscano le salite di ogni genere all'interno di un percorso; poi prendendo spunto dai primi vostri interventi parleremo della mia categoria e sul discorso giro u23 (strettamente connessi peraltro).
Vi consiglio di leggere tutto attentamente. :carta:

MONTECARLO (da Marginone): 2km ; 5% ; 5x5x2 = 50 (forse al Giro non sarebbe nemmeno GPM)
CAPO MELE (da Laigueglia): 1,6km ; 4,8% ; 4,8x4,8x1,6 = 36,9 (tanto meno)
PIZZORNE (da Marlia): 10km ; 8,5% ; 8,5x8,5x10 = 722,5 (al Giro potrebbe essere un 1a categoria)
BOCCHETTA (da Campomorone): 8,2km ; 8% ; 8x8x8,2 = 524,8 (2a categoria al Giro)

]
la salita delle Pizzorne era la mai preferita ma il dato che hai postato è ingannevole anche se giusto..Se ben ricordo c'erano i primi 6 km pedalabili , poi quasi 4 km con pendenze dell'undici, forse dodici per cento…
ciao

el_condor


P.S: mi chiedo che tempo farebbero un Froome o un Contador su questa salita..
Ricordi benissimo. In ogni caso il riferimento più veritiero è quello da me citato: il primo tratto di 6km al 6% non sarebbe omesso nemmeno da Zomegnan. Però effettivamente i 4 km finali sono all' 11%.

Somiglia al Mur de Peguere (che però è più corto delle Pizzorne) quindi si può immaginare una media intorno ai 20 km/h su tutti i 10 km (Confronto con Peguere 2017).
Sono circa 30 minuti di scalata.
Beppugrillo ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 0:08 Ah ecco, pensavo di essermi perso un passaggio. Ma dove li vai a fare sti 18000 chilometri? Voglio dire, sempre sulle stesse strade? Non ti viene la nausea dopo un po'? Quanto riesce a variare le zone degli allenamenti un ragazzo che comunque non va in giro a fare stage in altura, ritiri e cose varie?
Invece nelle categorie ancora precedenti non può essere anche quello un limite per alcuni ragazzi? Ho nella testa l'immagine di un ragazzino (non più di 12 anni) che si allenava dietro la macchina del padre girando continuamente intorno ad un parchetto (diciamo un giro ad anello allungato di seicento metri, forse meno). Ovviamente è un eccesso, ma penso che anche ragazzi di 15-16 anni, per una questione di distanze e sicurezza, si trovino ad allenarsi sempre sulle stesse strade e a quel punto percepisci il ciclismo come una cosa tanto ripetitiva, troppo (un po' tutti gli sport sono ripetitivi negli allenamenti, ma in altri ci sono tante attenuanti, il ciclismo è praticamente solo fatica in solitaria). Poi non so, magari sono completamente fuori strada perché vedo il ciclismo con gli occhi del cicloturista che prova ad andar forte ma si ferma comunque a fare le fotine e si studia le uscite per beccare i punti panoramici e turistici
1) Ci sono strade a cui uno si affeziona. E ripeterle non dispiace poi così tanto.
2) Fermarsi a fare la fotina non è vietato, specialmente d'estate quando termina la preparazione specifica.
3) In ogni caso si è un po' limitati perché bisogna comunque rientrare in tabella visto che l'obiettivo non è quello della macchina fotografica, ma la corsa della domenica.
4)La nausea arriva a fine stagione, ma a quel punto è anche permesso smettere di allenarsi a pieno e campare di rendita.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

E invece a livello di alimentazione riuscite a gestirvi ancora/già da soli in quella categoria o seguite dei programmi standard o addirittura personalizzati? E quante volte si può sgarrare senza subirne pesantemente le conseguenze? Sul genere 25 luglio, 38 gradi e quella sensazione che per tornare ad una temperatura normale serva una vaschetta intera di gelato


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 0:29



1) Ci sono strade a cui uno si affeziona. E ripeterle non dispiace poi così tanto.
2) Fermarsi a fare la fotina non è vietato, specialmente d'estate quando termina la preparazione specifica.
3) In ogni caso si è un po' limitati perché bisogna comunque rientrare in tabella visto che l'obiettivo non è quello della macchina fotografica, ma la corsa della domenica.
4)La nausea arriva a fine stagione, ma a quel punto è anche permesso smettere di allenarsi a pieno e campare di rendita.
per le Pizzorne pensavo un Contador o Froome sui 28 minuti..

Complimenti vivissimi per la tua idea; per me è di gran lunga la discussione piu' interessante sul ciclismo vista in oltre due decenni di internet..(oltretutto scrivi anche bene...)

ciao
el_condor

P.S. per le Pizzorne avevo come rapporto piu' agile il 42/24 e gli ultimi 4 km sembravano veramente duri..


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il_panta
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da il_panta »

el_condor ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 17:54 per le Pizzorne pensavo un Contador o Froome sui 28 minuti..
Secondo me il tempo più realistico è proprio tra i 28 e i 30, direi 29, che corrisponde a VAM di appena più di 1750. Per una salita che ha una lunga parte pedalabile è un tempo ragguardevole. 28 secondo me è un po' oltre, potrebbe essere un tempo fattibile la salita fosse regolare.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
Winter
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da Winter »

nibali-san baronto ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 22:04
Winter ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 20:56 quante corse hai fatto quest'anno ? a quanti km sei ?
Poco più di 18000 km. Il numero di corse ho bisogno di riconteggiarlo.
Ultima domanda
Mi hai gia' detto di bici , preparatore.. ecc
a te e ai tuoi famigliari (tra trasferte , spese varie) , quanto puo' esser costata la stagione juniores
Piu' di 10mila euro ? una stima (se puoi e vuoi)


nikybo85
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nikybo85 »

nibali-san baronto ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 23:44
Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 22:40 1800 km di corsa o compresi gli allenamenti? (In che periodo?)
Peccato per la clavicola ma prima o poi tocca a tutti, con la clavicola completamente a posto non saresti un vero ciclista :diavoletto:
Pardon 18000 in totale. Errore di battitura.
Eh sì con la clavicola integra non ero credibile :sasso:
nikybo85 ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 23:25 Come da vedere se finisce la carriera....? :shock:
Eh sì... Dovrei trovare squadra per passare u23... Ma si sono dimezzate le squadre ed io non ho risultati... Come la mettiamo?
Cazzarola mi dispiace...
Da parte tua ci sarebbe comunque la volontà di proseguire?...di accettare certe cose oltre ovviamente a tutti i sacrifici che si amplieranno..


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Trullo
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da Trullo »

Un abbraccio e un grande in bocca al lupo per un veloce e completo recupero dall'infortunio


giorgio ricci
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Ti faccio un 'in bocca al lupo' di trovare la squadra.
Alla tua età sarebbe giusto avere ancora opportunità di cimentarsi in gare di livello.
Poi se son rose fioriranno, ma il giudizio dovrebbe riguardare il passaggio a pro.
Uno juniores che ne ha voglia dovrebbe avere ancora delle opportunità.
Alla tua età il fisico è in fase di sviluppo e potresti trovare negli under la tua dimensione agonistica.


el_condor

Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da el_condor »

ti rinnovo i complimenti per quanto hai scritto..
Non so se te lo hanno già chiesto: come concili con gli studi ?
A suo tempo io non ci riuscivo…
Ammiro uno come Meucci che è riuscito a laurearsi in pari col massimo in ingegneria e diventare campione europeo di maratona..

Certo gli allenamenti dell'atletica richiedono meno tempo della bici ma sono ugualmente impegnativi
ciao

el_condor


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

il_panta ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 18:08
el_condor ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 17:54 per le Pizzorne pensavo un Contador o Froome sui 28 minuti..
Secondo me il tempo più realistico è proprio tra i 28 e i 30, direi 29, che corrisponde a VAM di appena più di 1750. Per una salita che ha una lunga parte pedalabile è un tempo ragguardevole. 28 secondo me è un po' oltre, potrebbe essere un tempo fattibile la salita fosse regolare.
Anche secondo me.
Winter ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 19:51
nibali-san baronto ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 22:04
Winter ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 20:56 quante corse hai fatto quest'anno ? a quanti km sei ?
Poco più di 18000 km. Il numero di corse ho bisogno di riconteggiarlo.
Ultima domanda
Mi hai gia' detto di bici , preparatore.. ecc
a te e ai tuoi famigliari (tra trasferte , spese varie) , quanto puo' esser costata la stagione juniores
Piu' di 10mila euro ? una stima (se puoi e vuoi)
Di fatto solo poche centinaia di € per la manutenzione ed altre bischerate. In realtà bisognerebbero aggiungere circa 2000€ per l'acquisto della bici l'anno passato e ovviamente tutti i soldi spesi per il carburante.
nikybo85 ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 20:19
nibali-san baronto ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 23:44
nikybo85 ha scritto: lunedì 22 ottobre 2018, 23:25 Come da vedere se finisce la carriera....? :shock:
Eh sì... Dovrei trovare squadra per passare u23... Ma si sono dimezzate le squadre ed io non ho risultati... Come la mettiamo?
Cazzarola mi dispiace...
Da parte tua ci sarebbe comunque la volontà di proseguire?...di accettare certe cose oltre ovviamente a tutti i sacrifici che si amplieranno..
Ovviamente sì, però non capisco di preciso cosa tu intenda con "accettare certe cose"... a volte sono un po' malizoso.
Trullo ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 21:04 Un abbraccio e un grande in bocca al lupo per un veloce e completo recupero dall'infortunio
giorgio ricci ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 21:18 Ti faccio un 'in bocca al lupo' di trovare la squadra.
Alla tua età sarebbe giusto avere ancora opportunità di cimentarsi in gare di livello.
Poi se son rose fioriranno, ma il giudizio dovrebbe riguardare il passaggio a pro.
Uno juniores che ne ha voglia dovrebbe avere ancora delle opportunità.
Alla tua età il fisico è in fase di sviluppo e potresti trovare negli under la tua dimensione agonistica.
Grazie mille. E' bello accorgersi di aver ottenuto così tanto seguito.
el_condor ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 23:46 ti rinnovo i complimenti per quanto hai scritto..
Non so se te lo hanno già chiesto: come concili con gli studi ?
A suo tempo io non ci riuscivo…
Ammiro uno come Meucci che è riuscito a laurearsi in pari col massimo in ingegneria e diventare campione europeo di maratona..

Certo gli allenamenti dell'atletica richiedono meno tempo della bici ma sono ugualmente impegnativi
ciao

el_condor
Concilio con il fatto di non aver bisogno di molto tempo per studiare. Mi sono già sbrodolato dei miei risultati nella prima pagina del thread e preferirei non rifarlo.
Anche in questo caso ringrazio per l'apprezzamento, sia tuo che di tutto il forum.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nikybo85 »

[/quote]
Cazzarola mi dispiace...
Da parte tua ci sarebbe comunque la volontà di proseguire?...di accettare certe cose oltre ovviamente a tutti i sacrifici che si amplieranno..
[/quote]

Ovviamente sì, però non capisco di preciso cosa tu intenda con "accettare certe cose"... a volte sono un po' malizioso

Sì ero malizioso nella domanda...ma ovviamente mi bastava anche solo la prima parte della risposta..la seconda parte era facoltativa


el_condor

Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: martedì 23 ottobre 2018, 23:58 [

Concilio con il fatto di non aver bisogno di molto tempo per studiare. Mi sono già sbrodolato dei miei risultati nella prima pagina del thread e preferirei non rifarlo.
Anche in questo caso ringrazio per l'apprezzamento, sia tuo che di tutto il forum.
ho visto che fai il Liceo..Allora tutto è chiaro..
se vuoi continuare la bici ti sconsiglio di studiare fisica a Pisa (magari un von Neumann o Feynman sarebbero riusciti a conciliare studio e gare in bici...)

ciao

el_condor


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Vorrei analizzare con voi il percorso del prossimo Tour, applicando anche quel poco di esperienza che ho, sia come ciclista, sia come spettatore.
Parlerò di una tappa per post, dandovi tutti i dettagli ricavabili dall'opuscolo della presentazione e approfittando dell'altimetria generale e del commento di Prudhomme per le tappe di cui manca il profilo altimetrico.

Partiamo dunque con la prima settimana
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TAPPA 1
Prudhomme ci parla di una tappa dedicata ai velocisti. Cita però il passaggio sulle strade della Ronde (dopo 43 km si affronterà il Muur) e non esclude la possibilità di un arrivo in solitaria (suppongo di un finisseur).

In effetti approfittando della planimetria pubblicata in occasione della presentazione della Grand Depart si può tracciare il profilo altimetrico, che si dimostra alquanto nervoso. L'arrivo stesso è in leggera salita (ultimi 500 metri al 3\4%). I GPM li ho collocati casualmente per segnalare gli strappi più impegnativi.
Attenzione dunque, perché considerando anche la distanza viene fuori una piccola classica. Ciò non toglie che l'arrivo in volata sia la cosa più probabile, ma 1500 metri di dislivello e 192 km non sono una passeggiata.
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TAPPA 2
E' una cronosquadre, non c'è molto da dire.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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TAPPA 3
Prudhomme stavolta non ci da indicazioni extra, segnalando soltanto i 30 km finali pieni di strappi ed evidenziando la Cote de Mutigny come il più impegnativo. Tappa assai particolare, inusuale per il Tour, che difficilmente riesce a proporre strappi impegnativi ravvicinati.
Potremmo fare un confronto con la tappa di Quimper del 2018: gli strappi sono concentrati in pochi km, ma sono mediamente più ripidi e più vicini tra loro. Arrivo su uno strappo di 500mt all'8%. Il finale ricorda una piccola Amstel Gold Race.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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TAPPA 4
Prudhomme da per scontato l'arrivo in volata. Ed ha ragione. Da segnalare però che l'altimetria generale evidenzia due strappi nel finale. E' dunque possible che il finale sia simile a quello della vittoria di Trentin nel 2014. Vedremo.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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TAPPA 5
Non abbiamo ancora dato nessuna volata per scontata, ma siamo già giunti alla prima tappa impegnativa. Qui si capisce il vero pregio del Tour 2019.
Prudhomme dopo aver fatto pubblicità ai castelli alsaziani, dichiara che i ciclisti saranno concentrati sulle prime salite vere di questo Tour. Dà per favoriti i corridori da fughe. Io piuttosto do credito ad una volata ristretta. Occhio se ci fosse brutto tempo: l'arrivo è dopo una discesa! Soltanto 10 km di pianura separano le ultime due salite.
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La Cote des Trois Epis è la più impegnativa grazie agli ultimi 4km al 7.7%, ma è comunque una salita regolare.
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Più irregolare, ma forse più semplice è la Cote des Cinq Chateaux, la cui media è falsata da tratti in falsopiano.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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TAPPA 6
Siamo alla prima tappa di montagna. Prudhomme ce la presenta come un tappone (effettivamente lo è se non fosse per il chilometraggio relativamente ridotto). Specifica inoltre la presenza di un km aggiuntivo (già ho letto che resterà probabilmente sterrato, ma lo sapremo solo tra qualche mese).
Che dire? Il dislivello è di quasi 4000 metri, le salite sono salite vere e le ultime due hanno molti tratti in doppia cifra. Si attendono scalatori puri.
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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TAPPA 7
La tappa più lunga del Tour è per velocisti. Unico dato da considerare è che più di metà tappa presenta un profilo molto nervoso (come si vede dall'altimetria generale). Sicuramente sarà terreno di caccia per i corridori da fughe. L'ultimo terzo di gara completamente pianeggiante permetterà sicuramente alle squadre dei velocisti di chiudere, però occhio ugualmente alla fuga.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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TAPPA 8
Una sola tappa pianeggiante per poi ritornare subito concentrati. Infatti l'ottava e la nona tappa saranno nuovamente tappe vallonate.
Prudhomme ci elenca le salite, dichiarandoci che i corridori dovranno adattarsi ad ogni tipo di salita. Effettivamente ha ragione considerando che si passa dai 2,1km al 9,7% della Croix Paquet (muro secco) ai 4,9km al 7,9% della Croix de Part (salita vera), passando per i 10 km al 4,5% della Cote d'Affoux (salita pedalabile). In totale dichiara che ci saranno 3800 metri di dislivello. Unica pecca è che le salite più dure sono distanti dal traguardo, ma non ci sarà comunque un metro di pianura, con la Cote de Jailliere (2km all'8%) a 12 km dal traguardo (anch'esso posto su uno strappo). Come si suol dire dipenderà dal modo in cui i corridori la vorranno affrontare.
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Ultima modifica di nibali-san baronto il sabato 27 ottobre 2018, 23:55, modificato 1 volta in totale.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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TAPPA 9
Altra tappa insidiosa. Due le salite da evidenziare (le stesse citate da Prudhomme):
1) Mur d’Aurec-sur-Loire (3,2km; 11%)
Inspiegabile l'inserimento di una salita così impegnativa a 133,5 km dal traguardo. Prudhomme si salva comunque perché la tappa presenta ben poca pianura e anche se ininfluente sul finale di tappa sarà una salita che resterà sicuramente sulle gambe dei corridori.
2) Cote de Saint-Just (3,7km; 7,3%)
Salita tutto sommato impegnativa posta a soli 13km dal traguardo che precluderà ai velocisti puri la possibilità di giocarsi la vittoria. Non è da escludere nemmeno che i big si sfidino sull'ultima ascesa.
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