Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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34x27 ha scritto: sabato 13 luglio 2019, 8:40 Come giudicheresti la prestazione di Nibali esclusa la rampa?
C'è una notizia positiva: Nibali non si è staccato al primo metro di salita.
Inoltre ha resistito bene, direi anche con una certa freschezza fino allo sterrato.
Significa che ha il rittmo dei migliori e che su una salita come il Tourmalet potrebbe anche sorprendere.
A La Pierre St.Martin perse molto di più ed arrivò comunque quarto al netto di varie cadute e forature.
34x27 ha scritto: sabato 13 luglio 2019, 8:40
nibali-san baronto ha scritto: sabato 13 luglio 2019, 1:10 (non per ultimo il fatto che Theuns abbia battuto Ciccone).
Teuns ;) L'altro è a casa...
Ops... Li confondo sempre :hammer:


el_condor

Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: sabato 13 luglio 2019, 9:50
C'è una notizia positiva: Nibali non si è staccato al primo metro di salita.
Inoltre ha resistito bene, direi anche con una certa freschezza fino allo sterrato.
Significa che ha il rittmo dei migliori e che su una salita come il Tourmalet potrebbe anche sorprendere.
A La Pierre St.Martin perse molto di più ed arrivò comunque quarto al netto di varie cadute e forature.

in quanti erano all'inizio dello sterrato ?
In che senso sul Tourmalet potrebbe sorprendere ?
Io credo che tra i vari Thomas, Bernal, Kruiswijk, Landa, Pinot, Bardet, Dan Martin, Mas, Quintana, Fuglsang, Woods, Uran, Yates, e magari Guillaume Martin etc. ce ne saranno almeno 5 che gli arriveranno davanti (salvo riesca ad avvantaggiarsi entrando in fuga)..
ciao

el_condor


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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el_condor ha scritto: sabato 13 luglio 2019, 11:00 in quanti erano all'inizio dello sterrato ?
In che senso sul Tourmalet potrebbe sorprendere ?
Io credo che tra i vari Thomas, Bernal, Kruiswijk, Landa, Pinot, Bardet, Dan Martin, Mas, Quintana, Fuglsang, Woods, Uran, Yates, e magari Guillaume Martin etc. ce ne saranno almeno 5 che gli arriveranno davanti (salvo riesca ad avvantaggiarsi entrando in fuga)..
ciao

el_condor
Direi che non si pone più il problema :pomodoro:

Numero di De Gendt, bellissima azione dei francesi. Difficile da interpretare la crisi di Vincenzo, a cui è mancato il fondo... Direi abbastanza sorprendentemente.

Oggi una tappa simile a quella di ieri ma meno cattiva. Potrebbero anche scattare i big sull'ultimo GPM considerando che mancheranno solo 13 km tutti in discesa.
Oppure ancora fuga...

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Beh alla fine è arrivata la fuga.
Decisamente poco da segnalare a parte lo scatto a favore di telecamera di Bardet.
Oggi il percorso si presenta ancora come adattissimo alle fughe, ma a giudicare dallo svolgimento dei primi km di tappa i velocisti vogliono controllare e giocarsi le loro carte. Difficile dare dei favoriti, visto che nessuno è sembrato essere ad un livello superiore degli altri in volata.
Attenzione perché il percorso è molto impegnativo, soprattutto nei primi 100 km. Si svolge su strade mai pianeggianti e spesso impegnative anche planimetricamente. Difficile pensare ad un attacco a sorpresa di qualcuno, visto che l'ultima cote termina a 50 km dal traguardo, però la volata sarà decisamente anomala. I corridori oltre ad arrivare molto stanchi sul finale (avranno accumulato quasi 220 km e 3000 metri di dislivello!) saranno ulteriormente appesantiti dagli ultimi 4500 metri, costantemente in lieve ascesa: negli ultimi 500 metri la strada sale al 2\3%.

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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I ventagli hanno creato un disastro, mentre Viviani si dimostra forse quello più costante nei risultati insieme a Sagan. Van Aert si presenta definitivamente al grande pubblico.
Mi dispiace per Pinot che sembrava davvero in grado di poter vincere questo Tour, però adesso si trova a dover inseguire contro l'Ineos... cosa abbastanza impegnativa. Speriamo che questo si traduca in spettacolo sulle montagne.
Intanto Nibali ha preso un bel po' di minuti e da giovedì potremmo vederlo all'attacco.

Domani tappa abbastanza breve, per velocisti ma decisamente poco pianeggiante (quasi 2000 metri di dislivello).
Il percorso si presenta molto ondulato a partire dal km 132, momento in cui inizierà una serie di su e giù (molto agevoli!) che termina a soli 2500 metri dal traguardo. Infatti a soli 5 km dal traguardo si affronta una salitella di quasi 1500 metri al 4%. Solo gli ultimi 2 km e mezzo saranno pianeggianti, ma comunque in leggera discesa. Dunque saranno due gli elementi principali di questa tappa:
1) Non è da escludere una zampata ai -4 km
2) La volata sarà lanciatissima

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Anche oggi nessuno ha centrato il bis...
Dispiace molto per la caduta di Ciccone, speriamo che recuperi in fretta in modo da poter cercare la maglia a pois almeno da sabato.

Direi che possiamo subito passare a domani. Una prima tappa pirenaica piuttosto scialba (inspiegabile il fatto che tra Peyresourde e Ancizan non si sia inserito il Val Louron che eliminava il falsopiano e avvicinava il Peyresourde al traguardo...) , che ci lascia la quasi certezza che non succeda niente, a parte crisi improvvise dovute al caldo.
Molto probabile che arrivi la fuga del mattina. Allo stesso tempo in gruppo lo sanno ed è possibile che nei primi km di corsa si assista ad una bella battaglia per andare in fuga.
Due ascese:
Col de Peyresourde: 13,2 km al 7% per 647 punti; salita che presenta alcuni tratti impegnativi e deve gran parte della sua fama alla costante esposizione al sole. Considerando che sono i primi giorni di questo Tour in cui i corridori sentiranno temperature più elevate, una salita come questa potrebbe essere uno spauracchio per eventuali crisi impreviste.
Hourquette d'Ancizan: 9,9 km al 7,5% per 557 punti; salita più regolare con una prima parte piuttosto impegnativa. Purtroppo è piuttosto corta e arriva dopo un lungo falsopiano che rende impossibile fare corsa dura precedentemente.
La discesa è abbastanza tecnica nella prima parte (attenzione ad uno strappo di 1 km al 7%!) per poi diventare semplice ed infine essere sostituito da un temibilissimo falsopiano, che scoraggia qualsiasi possibilità di attacco. Unica speranza è che un pezzo grosso si stacchi sull'Hourquette che davanti vadano a tutta per non farlo rientrare creando selezione e anarchia. Soltanto l'ultimo km sarà effettivamente pianeggiante.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Ieri come previsto fuga da lontano e dietro è successo meno di niente... una tristezza infinita.
Bello vedere Trentin così pimpante, anche senza cardio e misuratore di potenza!

Oggi crono molto vallonata, quasi pianeggiante solo dal 18°km all'ultimo km.
Si contano almeno quattro tratti in salita, a cui si aggiunge l'ultima brevissima rampa al 17%:
  • In partenza;
  • Dopo 4 km (3 km in salita con una prima parte molto impegnativa);
  • Dopo 9 km;
  • La cote d'Esquillot (1 km al 7%).

Molto probabile vedere uomini di classifica nelle prime posizioni.
Difficile dichiarare altro

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Ho volontariamente aspettato il Soulor per cercare di capirci qualcosa...
Ora come ora credo che la fuga non possa arrivare, ma...
1) Nibali non è ciccino d'Avane e oggi mi sembra in palla
2) Dietro c'è stata tantissima selezione, ovvero si è già accumulata stanchezza e molte squadre sono rimaste con pochi elementi.
In ogni caso oggi è una giornata in cui avremo molte risposte (ma non tutte!).
Intanto penso di poter dire che Nibali si sia ripreso e che voglia effettivamente puntare alla maglia a pois.
Bardet malissimo... gli Yates continuano a cagarsi addosso (tolto giovedì che Simon ha preso l'enterogermina).
Oggi sarà un tutti contro tutti su una salita che è lunga, con le pendenze giuste e oltre i 2000 metri.
Inutile fare pronostici tattici: sarà la tappa a dirci chi può provare a vincere il Tour.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Alla fine i fuggitivi stessi hanno deciso di rialzarsi, ma l'importante è stato vedere Vincenzo di nuovo davanti.
Purtroppo nonostante il non-dominio della Ineos, ci sono stati pochi scatti. Va anche detto che una tappa così corta non aiutava a creare selezione. Domani è possibile vedere qualche attacco in più, basta avere il fegato di forzare già sul Peguere.
Benissimo Pinot, straordinario Alaphilippe. Quintana incomprensibile.
Aggiungo una menzione per Aru... positivo, ma cresce troppo lentamente. Spero di vederlo in fuga sulle Alpi.

Domani sarà l'unica tappa sui Pirenei degna del nome "tappone", con l'unico difetto dell'assenza di ascese HC e del fattore dell'altitudine.
Si comincia con l'antipasto del Col de Montsegur per arrivare sulla salita finale di Prat d'Albis, dopo 4700 metri di dislivello. Gli ultimi 80km non lasciano respiro, se non una decina di km in falsopiano per arrivare a Foix.
Ecco la concatenazione di salite:
Col de Montsegur: 6,8 km; 6%; difficoltà: 244 (salita semplice, ma si tratta pur sempre di dislivello che resta nelle gambe)
Port de Lers: 11,4 km; 7%; difficoltà: 559 (pendenza quasi abbordabili, ma essendo incollata alla salita successiva è un'ottimo luogo per fare un forcing)
Mur de Peguere: 9,3 km; 7,9%; difficoltà: 580 (la salita più dura; è molto probabile vedere attacchi già qui)
Prat d'Albis: 11,8 km; 6,9%; difficoltà; 562 (numericamente simile al Port de Lers, ma molto più irregolare e più adata agli scalatori puri)
Se una squadra volesse fare corsa dura, in questa tappa troverà pane per i suoi denti. Fare il forcing sul Port de Lers significherebbe lasciare tutti allo scoperto sul Mur de Peguere quando mancano ancora quasi 50km. Ed occhio alla salita finale, poiché la media del 6,9% nasconde una prima parte decisamente impegnativa: dopo 2800 metri inizia infatti un tratto di 4,5km con una media del 9,1%. Insomma, sarà il trionfo della salita.
Forse domani è più probabile una fuga da lontano. Diciamo 50 e 50 tra big e fugaioli. Tanti punti in palio per la maglia a pois.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Oggi sarò più romantico...
Domenica mi sono emozionato. Pinot ha messo davanti Gaudu, ha fatto uno scatto e sono rimasti in 4. A quel punto come tutti avevo il terrore che si voltasse, si accorgesse di aver ancora Bernal e Alaphilippe a ruota e si fermasse, facendo rientrare chi si era staccato. Ormai è l'abitudine, considerando che Contador ha smesso, e che Nibali invecchia. Invece per una santa volta si è girato ed è scattato un'altra volta; per una santa volta chi è indietro in classifica ha iniziato a scattare; per una santa volta la selezione invece che avvenire solo da dietro mentre tirava una squadrone e avvenuta davanti; per una santa volta un uomo è scattato a inizio salita e non si è più fermato fino sul traguardo; per una santa volta qualcuno si è meritato il titolo di scalatore. Essere scalatore non è solo questione di talento, non basta andare forte in salita; è una questione di mentalità, di approccio. Lo scalatore con la S maiuscola è quello che va alla Sanremo e attacca, come Pantani sulla Cipressa o Nibali sul Poggio; lo scalatore con la S maiuscola è quello che "tanto in salita stare a ruota non serve a niente" e allora parte e riparte fino allo sfinimento. Pinot per una santa volta ha sostituito una s perennemente minuscola con una S magnificamente e mostruosamente maiuscola. Il ciclismo è quello di domenica, non quello della Planche.

A questo punto secondo me Alaphilippe non può vincere questo Tour... per il resto vedo una sfida aperta. Io tifo Pinot, contro il Bardetismo dominante in Francia, contro la Ineos e contro il greggismo. Se lo meriterebbe tutto, anche per la persona, per il modo in cui si presenta alle corse. Però Thomas è sempre lì e può far paura, come Bernal. Kruijswijk intanto rimane lì, quatto quatto.

Oggi tappa abbastanza semplice, ma in verità con poca pianura. Da segnalare un ultimo strappo di 2,5 km al 4% (con tratti al 6\7%) che termina a soli 15 km dal traguardo, seguito da un tratto su e giù.
Il vento potrebbe sempre essere dietro l'angolo.
Per il resto poco da dire.

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Trullo
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Concordo con il tu "tifo" per Pinot fra quelli che sono rimasti in corsa per il titolo. Fra l'altro, per aver gareggiato più volte al Giro e soprattutto per aver colto quello che è finora il suo successo più significativo qui da noi con il Lombardia, me lo sento particolarmente vicino. Insomma parafrasando un celebre passo di Guareschi "se proprio deve vincere un francese, che sia almeno un francese con qualche attenuante "


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Trullo ha scritto: martedì 23 luglio 2019, 16:44 Concordo con il tu "tifo" per Pinot fra quelli che sono rimasti in corsa per il titolo. Fra l'altro, per aver gareggiato più volte al Giro e soprattutto per aver colto quello che è finora il suo successo più significativo qui da noi con il Lombardia, me lo sento particolarmente vicino. Insomma parafrasando un celebre passo di Guareschi "se proprio deve vincere un francese, che sia almeno un francese con qualche attenuante "
Altro aspetto che condivido in pieno. Mi riferivo a questo quando parlavo di Bardetismo dominante.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Ieri volata come previsto.
Oggi fuga come previsto...

Il Col de la Sentinelle è decisamente semplice,
ma sarà a ridosso del traguardo e la discesa non è da sottovalutare.
Attenzione ai brevi strappi che ci sono ai -5 e ai -3, ottimi trampolini per un colpo da finisseur.

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Bella azione di Trentin che si meritava decisamente una vittoria dopo i tanti piazzamenti.


Arrivano le Alpi. Risalta fin da subito la presenza di ben 3 cime oltre i 2000 metri, cosa rara al Tour: questo è un vero tappone alpino. Peccato per il famigerato Lautaret da Briançon, che rischia di narcotizzare la corsa. Speriamo in meglio.
Col de Vars: 9,3 km; 7,5%; difficoltà: 523
Col de l'Izoard: 14,1 km; 7,3%; difficoltà: 751
Col du Galibier: 23 km; 5,1%; difficoltà: 598
I coifficienti di difficoltà denotano l'assenza di una salita davvero incisiva. L'unica che si avvicina ai fatidici 800 punti è l'Izoard. Infatti ricorderete tutti la tappa del Galibier del 2011, quando Andy Schleck partì proprio sull'Izoard riuscendo ad arrivare da solo in vetta al Galibier.
Ho la sensazione che oggi sull'Izoard non attacchi nessuno. Siamo alla prima delle tre tappe alpine e la classifica è tutto sommato abbastanza corta. Forse potrebbe provare Landa. Ma i primi 6 penso si giochino tutto sul Galibier e di conseguenza almeno che uno non abbia una crisi violenta (cosa assolutamente probabile) i distacchi saranno molto ridotti.
I ogni caso è molto probabile pensare ad un Izoard fatto a ritmo molto alto da qualche squadra per far accumulare fatica e rendere più selettivo il Galibier che altrimenti rischia di non creare grandi distacchi. E' importante far tenere il ritmo alto ai compagni fino al Lautaret e poi iniziare subito a scattare. L'unico modo per fare la differenza è comportarsi come Pinot a Prat d'Albis: partire a ripetizione senza tatticismi. L'ultimo km farà sicuramente molto male.
Alaphilippe potrebbe saltare, ma se non salta può tranquillamente rientrare nella discesa tecnica verso Valloire.
Attenzione perché gli ultimi 800 metri sono in salita e ricchi di curve. Se non ricordo male c'è pure un po' di pavè.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Se a Prat d'Albis mi sono esaltato, ieri è stata una di quelle tappe che mi hanno fatto imbestialire per la follia di DS e atleti, fomentata da inutili e insensati commenti post-tappa dagli studi di Milano.
Recupero le mie previsioni di ieri per fare un resoconto.
nibali-san baronto ha scritto: giovedì 25 luglio 2019, 14:27 Ho la sensazione che oggi sull'Izoard non attacchi nessuno.
Siamo alla prima delle tre tappe alpine e la classifica è tutto sommato abbastanza corta.
Forse potrebbe provare Landa.
In ogni caso è molto probabile pensare ad un Izoard fatto a ritmo molto alto da qualche squadra per far accumulare fatica e rendere più selettivo il Galibier che altrimenti rischia di non creare grandi distacchi. E' importante far tenere il ritmo alto ai compagni fino al Lautaret e poi iniziare subito a scattare.
Beh, sostanzialmente ci ho azzeccato in pieno: effettivamente non ha attaccato nessuno e c'è stato ritmo alto, tra l'altro proprio fatto dalla squadra di Landa che poi non ha attaccato (nonostante pare avesse detto di star bene sia alla partenza che in radio ai compagni).
Questo non è che mi abbia fatto grande rabbia, l'unica cosa incomprensibile potrebbe essere il fatto di aver ripreso due minuti a Quintana che altrimenti rientrava nelle parti alte della classifica.
Quintana stesso ha detto di essere in fuga in appoggio a Landa, quindi la vera domanda è: Landa che cavolo ha fatto? Niente. Niente di niente. Quì il nonsense inizia a venir fuori. Sarebbe comprensibile dare fiducia a Landa per provare a ribaltare la classifica e a quel punto sarebbe giustificabile tirare il gruppo mentre Quintana è in fuga con altri due Movistar. Però quell'azione è rimasta fine a se stessa. Risultato: Quintana ha perso due minuti, la Movistar si è disfatta, Landa è esattamente dov'era prima in classifica ma con 30" in più da Bernal. Ridicolo...
nibali-san baronto ha scritto: giovedì 25 luglio 2019, 14:27 ...i primi 6 penso si giochino tutto sul Galibier e di conseguenza almeno che uno non abbia una crisi violenta (cosa assolutamente probabile) i distacchi saranno molto ridotti.
E' importante far tenere il ritmo alto ai compagni fino al Lautaret e poi iniziare subito a scattare. L'unico modo per fare la differenza è comportarsi come Pinot a Prat d'Albis: partire a ripetizione senza tatticismi. L'ultimo km farà sicuramente molto male.
Alaphilippe potrebbe saltare, ma se non salta può tranquillamente rientrare nella discesa tecnica verso Valloire.
Non ci voleva un genio per capire che Alaphilippe poteva tranquillamente permettersi di perdere qualcosa sul Galibier per rientare dopo.
Evidentemente in gruppo erano tutti in botta... forse girava qualche droga pesante... forse non arrivava più sangue al cervello per via dell'altitudine.
Il vero problema è di natura psicologica. Appena la INEOS è andata a tirare il gruppo tutti sono rimasti dietro ad aspettare l'apparizione della Madonna: è come se fossero tutti terrorizzati per principio appena gli ex-Sky si mettono davanti.
Bernal attacca quando ormai mancava già troppo poco allo scollinamento. Alaphilippe si mette dietro Mas e sale regolare com'era prevedibile. Poi l'ultima follia: a 500 metri dalla vetta attacca Thomas. Qui davvero pensavo di avere un incubo. Una mossa che indipendentemente da quali siano le gerarchie in casa Sky rimane impossibile da giustificare: o ne hai per riprendere Bernal ed andare via insieme o stai fermo. Ormai per staccare Alaphilippe era troppo tardi: ha preso una bambola di 30" in 500 metri, ma ovviamente è rientrato subito. Considerando quant'era cotto sul Galibier oggi sarebbe bastato un forcing serio appena voltato il Galibier come io avevo suggerito. Non è stato fatto e come previsto Alaphilippe è ancora a galla.
Non mi venite a dire che non ne avevano, perché Thomas non ne aveva per staccare Pinot e Landa e viceversa, ma Alaphilippe ha sputato anche l'anima sulla rampa finale dopo il bivio per il tunnel. Bastava attaccare 1 o due km prima e Alaphilippe sarebbe morto.
Tra l'altro diciamolo chiaramente: in gruppo sono saliti abbastanza piano. E' vero che, stando ai tempi, Quintana ha fatto il record di scalata, ma per l'appunto lo ha fatto Quintana e non Bernal. Il gruppo Thomas ha perso 1 minuto da Quintana in salita! UN MINUTO! Considerando anche che il tempo di per se va contestualizzato con il vento a favore che hanno trovato salendo al Lautaret, dove quasi sempre il vento soffia contrario.
Insomma spero che oggi sia un pelo meglio perché di questo passo mi fanno diventare matto.
L'unico vero applauso va fatto a Quintana che se stesse così tutti i giorni anziché solo quando pare a lui, forse sarebbe meglio.


Tipica struttura da "tappina": soltanto 131km, ma molto intensi con 5 GPM in rapida successione e un dislivello finale superiore a 3000 mt.
Certo che se penso che in Garfagnana una corsa per junior è di 120 km con 2500 metri di dislivello... ed è pure ben disegnata per permettere a tutti di fare almeno 70\80 km... mah...
Ecco le salite:
Cote de St.André: 3,1 km; 6,8%; difficoltà: 143
Montée d'Aussois: 6,5 km; 6,2%; difficoltà: 250
Col de la Madeleine: 3,9 km; 7,2%; difficoltà: 202 (1.ASO riferisce una media molto più bassa, ma avendoci pedalato posso testimoniare...
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.La vogliamo smettere di chiamarlo Colle visto che non scollina da punte parti! :boh: )
Col de l'Iseran: 12,9 km; 7,5%; difficoltà: 723 (potremmo dire che in totale sono 38 km costantemente in salita, con media del 3,9%)
Montée de Tignes: 7,4 km; 7,0%; difficoltà: 363
Finale comunque ben disegnato, con l'Iseran dal lato più impegnativo, seguito quasi subito dalla più semplice salita di Tignes. Unica pecca (difficilmente evitabile) l'altopiano di Val d'Isere, dove si resta al vento per quasi 10 km. Spero vivamente che l'Iseran venga fatto come Dio comanda. Bernal ieri sembrava in forma, ma nessuno sembra ancora prevalere di molto sugli altri. E' ancora tutto in gioco.


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Patate
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da Patate »

Ma quanti diavolo Col de la Madeleine ci sono da quelle parti? :dubbio:


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

Patate ha scritto: venerdì 26 luglio 2019, 13:51 Ma quanti diavolo Col de la Madeleine ci sono da quelle parti? :dubbio:
Salendo verso l'Iseran, dopo Lanslevillard la strada sale per 4 km per raggiungere l'altopiano di Bonneval. In cima a questa salita da tempo si sono inventati questo Colle che in realtà non esiste visto che è semplicemente la strada che risale il fondovalle.


nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

Tralascio il discorso della gestione degli imprevisti.
Il più grande dispiacere è che Bernal si vede ridimensionare un attacco che era di alto livello tecnico.

Oggi a questo punto è un all-in sui 34 km di salita. L'elemento più impressionante è il dislivello : 1850 mt.
Da non sottovalutare la pendenza, falsata da molti brevi tratti in leggera discesa : in verità tutti i tratti di salita vera sono al 7\8%, pendenze che sulla ragguardevole lunghezza di 34 km fanno male. Occhio anche all'altitudine. I fuggitivi imboccano la salita finale con circa 2 minuti. Staremo a vedere. Sinceramente mi auguravo di fare pronostici in un contesto un po' diverso.

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Divanista
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da Divanista »

Caro nibali-san baronto, desidero ringraziarti per i tuoi interventi, sempre interessanti e competenti. Non l'ho mai fatto prima, lo faccio adesso che è finito il Tour: si vede che di ciclismo ne sai, che conosci le dinamiche delle corse, oltretutto scrivi in un modo veramente piacevole. Ti si legge volentieri.
Mi permetto un suggerimento: se desideri continuare con le tue presentazioni (spero vivamente di sì!), perchè non le riporti direttamente sul thread della tappa in questione?


Ecco la mia presentazione. :carta:
nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

Mi scuso per essere scomparso, ma ho avuto un fine settimana intenso seguito da 7 giorni di vacanze e mi sono completamente allontanato dal mondo.
Riassumo alcuni pensieri.

FINE TOUR
nibali-san baronto ha scritto: sabato 27 luglio 2019, 15:06 I fuggitivi imboccano la salita finale con circa 2 minuti. Staremo a vedere.
In linea con quanto dichiarato ad inizio anno non mi sono pronunciato su Nibali che poi ha fatto paradossalmente una delle prestazioni più interessanti di questo Tour. Perché secondo me no, non è stato un Tour spettacolare. Siamo d'accordo che la prima parte di Tour presentasse delle tappe molto interessanti e che l'azione di Pinot a Foix sia stata emozionante. Ma non basta per dimenticare l'orribile muro della Planche o l'inguardabile tappa di Valloire, che mi risulta tuttora incomprensibile, fatta eccezione per Pinot che adesso sappiamo non essere stato in forma.
Da salvare senza dubbio l'attacco sull'Iseran di Bernal che però è stato ahilui mutilato dalla grandine.
Permettetemi un'ultima osservazione a bruciapelo: quest'anno la concorrenza era molto più alta al Giro che al Tour... Siamo d'accordo che Froome non è venuto per ovvie ragioni... ma anche Vegni si è visto portar via sia Bernal che Doumoulin... Beh...

REMCO
Ve lo dico con tutta franchezza, a me non esalta. Attenzione, nonostante sia un mio coetaneo, non si tratta assolutamente di invidia. Però come già avevo detto per Van der Poel dopo l'Amstel, a me il troppo stroppia... staremo a vedere.

DECESSI E RICORSI
Da quanto leggo, Lambrecht sarebbe caduto non accidentalmente ma per un malessere...
Premetto che sono distrutto dalla morte del ragazzo e che è una notizia che deve essere ancora accertata, ma se venisse confermata?
Si collocherebbe su un panorama vastissimo di morti insolite tra i ciclisti belgi...
Il caso di Lambrecht sarebbe senza dubbio diverso, ma le altre sono tutte uguali tra loro e sembrano ricordare il modus operandi di un vecchio serial killer che si chiama EPO. Erano tutti giovani, tutti ciclisti e tutti morti nel sonno... come negli anni '90.
A me non piace sospettare, né tantomeno mi piace spalare fango su dei poveri ragazzi scomparsi, ma direi che per il bene del ciclismo, di chi lo pratica e delle famiglie che vi sono coinvolte, forse sarebbe meglio indagare (come è stato fatto per il caso di Rumsas).
Divanista ha scritto: domenica 28 luglio 2019, 9:39 Caro nibali-san baronto, desidero ringraziarti per i tuoi interventi, sempre interessanti e competenti. Non l'ho mai fatto prima, lo faccio adesso che è finito il Tour: si vede che di ciclismo ne sai, che conosci le dinamiche delle corse, oltretutto scrivi in un modo veramente piacevole. Ti si legge volentieri.
Mi permetto un suggerimento: se desideri continuare con le tue presentazioni (spero vivamente di sì!), perchè non le riporti direttamente sul thread della tappa in questione?
Ti ringrazio per l'ennesimo complimento! Ne ricevo tanti e ogni volta è una soddisfazione!
Al momento le presentazioni le faccio qui perché vorrei usarlo come uno spazio mio in cui riflettere e far riflettere senza essere influenzato dalle opinioni degli altri. Aggiungo che se dovessi farlo nei topic delle singole corse dovrei impormi di rispettare delle scadenze e per ora preferisco avere la libertà di scrivere in ritardo. E poi se spostassi presentazioni e commenti altrove, questo topic morirebbe e non voglio che sia così.
Aggiungo infine che tendo ad assere molto sicuro di me, a volte troppo e finisco per voler avere ragione. Prima di litigare con qualcuno meglio che mi mantenga nei miei spazi :hippy:
Però se sarete in molti a chiederlo posso anche iniziare a commentare sui topic di presentazione.


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Divanista
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 23:18 Al momento le presentazioni le faccio qui perché vorrei usarlo come uno spazio mio in cui riflettere e far riflettere senza essere influenzato dalle opinioni degli altri. Aggiungo che se dovessi farlo nei topic delle singole corse dovrei impormi di rispettare delle scadenze e per ora preferisco avere la libertà di scrivere in ritardo. E poi se spostassi presentazioni e commenti altrove, questo topic morirebbe e non voglio che sia così.
[CUT]
Capisco, però è innegabile che questo spazio sia nato con l'intento di presentare il mondo del ciclismo professionistico visto "dal di dentro", ovvero come lo vede un giovane ciclista; poi è virato con le tue (interessantissime) presentazioni.
Magari potresti creare dei thread del tipo: "Giro 2019: le mie presentazioni", "Tour 2019: le mie presentazioni", così via, così ci scrivi quando e cosa vuoi.
Comunque lo spazio è tuo, alla fine decidi tu, l'importante è che continui a condividere le tue riflessioni! :cincin:


Ecco la mia presentazione. :carta:
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 23:18 REMCO
nonostante sia un mio coetaneo,
AZZ...beato te! :cincin:
Complimenti così giovane hai già una proprietà di scrittura elevata e conoscenze della "materia" approfondite... :clap: Ti si legge con piacere, avanti tutta :D


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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34x27 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 8:36
nibali-san baronto ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 23:18 REMCO
nonostante sia un mio coetaneo,
AZZ...beato te! :cincin:
Complimenti così giovane hai già una proprietà di scrittura elevata e conoscenze della "materia" approfondite... :clap: Ti si legge con piacere, avanti tutta :D
A Remco hanno dato il fisico,
a me la dialettica...

Così io ho smesso, lui è passato prof e io parlo di lui... Devo dire che mi fa un po' strano... sarà ancora peggio se passerà un toscano :uhm:
Beppe Conti racconta di quando ha battuto Moser da allievo... vediamo se potrò dire lo stesso :diavoletto:


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Sono in vacanza in Francia... ergo sono senza PC.
Commenterò i primi giorni di Vuelta ''sperimentando'' un nuovo metodo.



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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Eccomi qui con un video più sostanzioso.
P.S. Il video era pensato per essere pubblicato ieri... ergo non torna nessuno degli avverbi temporali.
P.P.S. C'è un errore sulla tappa di Andorra: è domenica e non domani.



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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Le tappe di oggi hanno offerto molti spunti: in questo video cerco di snocciolarli tutti e infine di presentare la tappa di domani della Vuelta.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Anche oggi per comodità ho optato per un video.
Poco da dire su oggi ma tanto sulla tappa di domani...

P.S. Ho perso per strada di dire che il tratto pianeggiante tra Engolasters e l'imbocco dell'ultima salita è sterrato!


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Scusatemi, ma sarò sintetico.
A Plouay finalmente torna a vincere Vanmarke.
Colbrelli ha finalmente fatto tutto giusto. Nibali continua a non smentirmi.

Tappone di Andorra sulla carta stupenda, ma ahimè Lopez dovrebbe andare a Lourdes... La Movistar ad un ospedale psichiatrico. Aru disperso.

Oggi Quintana crolla e Roglic si allontana. Curioso di vedere se Pogacar avrà l'estro di provare a vincere.

Domani tappa strana con due salite abbastanza impegnative, ma lontane dal traguardo, anche se la strada dovrebbe essere piuttosto vallonata.
Allego il profilo ufficioso delle due salite (della seconda si affrontano gli ultimi 7.8 km).
Fuga bidone?
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34x27

Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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nibali-san baronto ha scritto: martedì 3 settembre 2019, 23:48 Oggi Quintana crolla e Roglic si allontana. Curioso di vedere se Pogacar avrà l'estro di provare a vincere.
Sarebbe l'unico motivo per ridare verve a questa Vueltina... gli altri tre li vedo ormai spacciati a meno di miracoli di MAL su qualche salita.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Il gruppo riprende fiato, mentre intanto Iturria si guadagna un bel successo che dimostra per l'ennesima volta quanto poco ci sia di positivo nella prossima riforma del WT.
Domani la tappa sarà impegnativa ma strana... una tappa in perfetto stile Paesi Baschi ma anziché essere ad Aprile siamo a Settembre. Se il gruppo si giocasse la corsa i big sarebbero sicuramente i favoriti. 171 km non sono molti e nemmeno 2000 metri di dislivello sono troppi, ma gli ultimi 40 km saranno intensissimi:
Alto de Urrutzimendi: 2,5 km; 9,2%; 212 (l'ultimo km e mezzo è micidiale)
Alto El Vivero: 4,3 km; 7,7%; 255 (tratto di 3 km al 9%)
Alto de Arraiz: 2,2 km; 12,2%; 328
L'arrivo sarà posto in fondo alla discesa, rendendo l'ultimo GPM il punto focale della corsa.
Sarà il primo momento in cui dopo lo spartiacque appena trascorso (Andorra+riposo+crono) rivedremo i più forti fronteggiarsi in salita, in vista dell'arrivo impossibile di domani.
Come sostengo sempre è una tappa in cui può succedere tutto e niente.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Ero convinto che ieri sarebbe successo qualcosa, invece è stato un no contest. Bel numero di Gilbert...
(purtroppo la tappa l'ho vista molto spezzettata, specialmente il finale)

Oggi è sostanzialmente un tappone, che si deciderà quasi sicuramente sulla salita conclusiva: 166 km e oltre 4000 metri di dislivello.
La salita finale, seppur quasi impossibile è un'interessante evoluzione della rampa da garage:
1) la pendenza è molto irregolare facendo sì che in molti tratti si possa forzare il ritmo ed aumentare la velocità
2) la salita è abbastanza lunga
Come già visto due anni fa, la salita nonostante le pendenze può creare ampi distacchi.
Spero che almeno oggi i big si diano battaglia, altrimenti non ho materiale per fare pronostici :dubbio:

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Winter
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Tappone..
Non direi proprio
Con la salita più lunga..di sei km
I tapponi son da cinque colli veri
Da più dieci km.
Si sta oltre le sette ore in bici.
In più il dislivello a me non da oltre i 4000..ma meno di 3300 :uhm:


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Patate
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Winter ha scritto: venerdì 6 settembre 2019, 16:05
In più il dislivello a me non da oltre i 4000..ma meno di 3300 :uhm:
Sul libro de ruta leggo 3700, finora sono dati abbastanza accurati.
Certo, la definizione tappone è un po' generosa :D

Dato sui dislivelli: è curioso ma la Vuelta assomma il maggior dislivello positivo dei 3 GT di quest'anno con poco meno di 55000 metri di dislivello.
Dato curioso se si pensa che tale dislivello è "spalmato" in un chilometraggio minore e con molte meno salite "vere".


Winter
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Io avevo sommato i dislivelli dalla piantina ;)


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Patate ha scritto: venerdì 6 settembre 2019, 18:02
Winter ha scritto: venerdì 6 settembre 2019, 16:05 Tappone..
Non direi proprio
Con la salita più lunga..di sei km
I tapponi son da cinque colli veri
Da più dieci km.
Si sta oltre le sette ore in bici.
In più il dislivello a me non da oltre i 4000..ma meno di 3300 :uhm:
Sul libro de ruta leggo 3700, finora sono dati abbastanza accurati.
Certo, la definizione tappone è un po' generosa :D

Dato sui dislivelli: è curioso ma la Vuelta assomma il maggior dislivello positivo dei 3 GT di quest'anno con poco meno di 55000 metri di dislivello.
Dato curioso se si pensa che tale dislivello è "spalmato" in un chilometraggio minore e con molte meno salite "vere".
Scusate avevo sbagliato io il conto. Sono circa 3200\3300 come suggerito da Winter. Ci ho aggiunto 1000 metri inconsciamente :uhm: .
Beh allora direi che è anche giusto dire che non era un tappone. Ad ogni modo ci si avvicinava molto come sforzo fisico complessivo (non era uno scialbo monopuerto, ma una tappa infarcita di salite). 3000 metri in 160 km sono tanti, anche se le salite non erano impegnative (tolta quella finale). Infatti tutto sommato la selezione è stata abbastanza evidente.
Roglic ha gestito al meglio questa Vuelta ieri si è visto. Pogacar è in prospettiva l'unico che può provare a staccare gli altri in salita. Valverde, come avevo previsto già al primo arrivo in salita (potete andare a riascoltare il mio video del 30 agosto), inizia a crollare. Quintana ancora con alti e bassi. Lopez evidentemente un fuoco di paglia come sempre... forse risente ancora della caduta di domenica?
Ad ogni modo Pogacar è l'ultimo barlume di speranza per un po' di spettacolo.

Bennet mostruoso... ho visto che c'è stato una grossa caduta ma anche oggi la tappa l'ho vista con poca costanza e non so di preciso chi sia rimasto coinvolto (so di Valverde).

Domani ci avviciniamo ancor un po' al concetto di tappone: seppur breve (154 km), ma è una moda, presenta 4 ascese molto impegnative per un totale di 3000 metri circa di dislivello.
Puerto del Acebo: 8,2 km; 7,1%; 413
Puerto del Connio: 11,7 km; 6,2%; 450
Puerto del Pozo de las Mujeres Muertas: 11,3 km; 6,8%; 523 (primi 4 km al 9%, come il tratto km 7-10)
Santuario del Acebo: 7,9 km; 9,7%; 743
Le salite presentano pendenze elevate per lunghi tratti, ma senza rampe da ribaltamento. Purtroppo c'è troppa pianura dopo la penultima salita per sperare ad un attacco da lontano (più probabile vederlo domani).
E' una tappa che permette (se fatta forte) di creare grandi distacchi, o di affaticare gli avversarsi in vista della più semplice, ma molto più delicata tappa di domani.

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

Roglic sembra imbattibile. Bella l'azione di Valverde che attacca ad inizio salita e fa subito il vuoto (tolto Roglic...).
Quintana più bassi che alti.
Pogacar ha avuto un leggero calo.
Una tappa molto dura che sicuramente rimarrà nelle gambe di tutti per oggi. Come dicevo ieri la tappa è un po' meno dura (specialmente la salita finale), ma Fuente De ci insegna che proprio le tappe della Vuelta in cui 'ascesa finale risulta più pedalabile, sono quelle più imprevedibili.
Dopo 50 km di falsopiano si imbocca la prima salita di giornata. Il Puerto de San Lorenzo è una salita di 10 km al 8,5 % (ergo 723 punti di difficoltà!) caratterizzata da due tronconi molto impegnativi separati da 2 km in falsopiano.

Da quello che sembra c'è già bagarre e questo confermerebbe la mia ipotesi...

20 km di falsopiani separano il San Lorenzo dall'ormai tradizionale Alto de la Cobertoria (dal versante più semplice): 8,3 km al 8,2 %; 558 punti; molto regolare un impegnativa discesa porta agli ultimi 35 km tutti in salita. Sono formali solo gli ultimi 18 con una media al 6,2%.

Vi lascio per vedere cosa succede e presentare con più accuratezza il finale dopo che hanno scollinato il San Lorenzo.

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Ultima modifica di nibali-san baronto il lunedì 9 settembre 2019, 16:40, modificato 1 volta in totale.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Dunque... Roglic si è salvato sulla prima salita. Considerando i petardi visti è molto probabile vedere un attacco sulla Cobertoria. La salita presenta le pendenze giuste per fare la differenza (9\10 %) e la discesa è in alcuni tratti piuttosto tecnica. Luis Leon Sanchez e Fuglsang in testa mi puzzano e pure Erviti: si potrebbe pensare che non essendo scalatore non è uomo fondamentale, ma bisogna specificare che i compagni per un eventuale attacco di Valverde o Lopez serviranno nel tratto tra il km 110 e il km 125 che è pressoché pianeggiante, o eventualmente nella salita finale che non supera quasi mai l'8%. Ergo la Cobertoria è una salita impegnativa, poi sarà importantissimo stare più possibile a ruota. Attenzione perché l'imboscata è dietro l'angolo.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Stanno passeggiando (il gruppo). Secondo me tutti hanno i metri contati, tranne Roglic. Peccato non ci sia Carapaz, sarebbe stato l' unico duello realmente incerto.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Gimbatbu ha scritto: lunedì 9 settembre 2019, 16:24 Stanno passeggiando (il gruppo). Secondo me tutti hanno i metri contati, tranne Roglic. Peccato non ci sia Carapaz, sarebbe stato l' unico duello realmente incerto.
So ascoltando con attenzione la conversazione su Eurosport riguardo ai tapponi, il fondo e il recupero.
Io ho sentito tanti dire dopo il Giro di quest'anno che era stato noioso, che i tapponi poi alla fine non avevano dato spettacolo, ecc...

Allora io dico a posteriori:
1) Io dissi subito (forse addirittura ancora nel 2018 ma non vorrei sbagliarmi) che Vegni secondo me aveva fatto bene ad azzardare un ritorno al passato con tapponi lunghi e stracolmi di dislvello (vedi Nivolet, in parte Courmayeur, Como, Ponte di Legno e Croce d'Aune). E lo dissi subito anche il giorno del Nivolet che obiettivamente tenne tutti incollati al televisore fin da subito, o almeno dalla salita di Pian del Lupo dove già cominciarono attacchi dei big.
2) Al Giro abbiamo visto attaccare Nibali all'inizio del Mortirolo, Lopez attaccare sul Manghen a più di 100 km dal traguardo!
3) Appena finito, feci notare (tra l'altro come avevo pronosticato) come aldilà della tanta cronometro presente questo Giro si sia deciso in salita, esattamente come Belli diceva del Giro '98.
4) Se adesso andate a rivedere i distacchi finali, il GT del 2019 con i distacchi più ampi è stato il Giro (mancano ancora due tappe di montagna alla Vuelta ma in linea di massima...)

Quindi lo ripeto ancora una volta e lo ripeterò fino alla noia: Vegni ha avuto ragione e spero che il prossimo anno insista così.

Aggiungo un altro punto di vista della faccenda...
Purtroppo per anni abbiamo pensato che il problema fosse la mancanza di spettacolo. Il vero problema di questo ciclismo è che i corridori non sono più in grado di staccarsi l'un l'altro! Basta rivedere il Tourmalet di quest'anno. Ecco perché mi esaltai così tanto per Pinot a Pra d'Albis.
Oggi ancora prima che cercare di favorire lo spettacolo bisogna capire che bisogna intanto favorire la selezione. Per cercare di vedere attacchi a 50 km dall'arrivo non li vediamo nemmeno ai -10 (e poi ripeto... al Giro Froome è partito ad 80 km, Nibali a 40, Lopez a 110...).

W Vegni!


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Probabilmente a Roglic mancava qualcosa. Ci voleva il coraggio di forzare con più convinzione sulla prima salita e poi tutti contro tutti per 80 km... Ma così non è stato ed è cambiato poco a parte Valverde che cede qualcosa e Quintana che prende la miciola. Per il resto ho già ampiamente commentato nel mio panegirico a Vegni.
Si ritorna con una classica tappa per velocisti "vueltesca" (direi che è un caso unico e irripetibile il fatto che in cima ad una salita l'organizzatore specifichi che è "No puntuable"! :lol: ). Poca pianura, uno strappo ai - 4km (6\7 % indicativamente) e ultimi 3 km in leggera salita (circa 3% di media). I nomi sono i soliti noti... (anzi... forse il solito noto :diavoletto: )

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Alla fine ieri è venuto uno spicinìo...
Oggi? Oggi innanzitutto si sentiranno tantissimo le fatiche di ieri. Se inizieranno a far forte già il Navacerrada (e così sembra) potrebbe venir fuori un macello.
Di pianura ce n'è poca, le salite non sono impossibili, però proprio per questo si possono fare alte velocità e si può andare in crisi da un momento all'altro.
Elenco salite:
Puerto de Navacerrada: 11,8 km; 6,3%; 468
Puerto de la Morcuera: 13,2 km; 5%; 330
Puerto de la Morcuera: 10,4 km; 6,7%; 467
Puerto de Cotos: 13,9 km; 4,8%; 320
Ultimi 4 km quasi al 3%.
178 km, dislivello compreso tra 3500 e 4000 metri. Ancora una volta un "quasi-tappone"
Speriamo in attacchi da lontano che sono mancati lunedì, giorno in cui Roglic sembrava non al top.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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E anche oggi stesso copione... prima salita, seconda salita a passo d'uomo.


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Continua ad esserci tanto fumo e poco arrosto... Roglic è sempre più rosso. Oggi occhio alle sorprese come mercoledì. Una prima parte vallonata e soprattutto l'ultimo km impegnativo (800 metri al 6/7%) con le ultime centinaia di metri in pace.

Difficile per i velocisti puri giocarsi questo arrivo... anche se va detto che di velocisti ce ne sono pochi. Occhio a Valverde, anche se Gilbert sembra essere il più gettonato. Da non escludere una fuga da lontano.

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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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VUELTA
È arrivato un fuggitivo, Gilbert quarto e Valverde quinto... direi che come pronostico non era male. Sicuramente mi sono sbagliato su Bennet che non credevo potesse reggere uno strappo del genere.
Per quanto riguarda il caso Movistar devo premettere che non ho mai corso in un gruppo di professionisti, quindi la mia opinione su certi argomenti non è sicuramente autorevole. Però io non sono mai aspettato da nessuno nelle corse junior. Pur ammettendo che la mossa della Movistar sia stata un po' una cattiveria e che sia decisamente esagerato lamentarsi del mancato barrage, io non ci ho visto nulla di drammatico. Va vista anche con occhio "materialistico" : sono pagati per pedalare, vincere e dare spettacolo. Sotto questo punto di vista ha davvero senso aspettare qualcuno che è caduto specialmente se non si è fatto niente di grave?

TOUR OF BRITAIN
Van Der Poel è ingestibile come sempre. La vera sorpresa è Trentin che lo ha tenuto fino agli ultimi metri.
Bene anche Cimolai.

QUEBEC
Nibali continua a far vedere una buona gamba, Sagan sembra riavere una condizione invidiabile. Decisamente bene Ulissi che in Canada sembra che si trovi a suo agio. Da segnalare il mio "amico" Alberto che è tornato solo ieri alle corse ed ha già ottenuto un buon 12 posto, davanti all'altro mio compaesano.

A breve presentazione della tappa della Vuelta di oggi


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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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La tappa si presta a tanta selezione. Si parte praticamente in salita e non si trova un metro di pianura per 170 km. La lunga distanza, il tanto dislivello (uniti al fattore terza settimana) la rendono micidiale. Il punto chiave sarà la Pena Negra a 34 km dal traguardo: 14.2 km al 5.9% con scollinamento a quota 1910 per 494 punti. La salita è regolare con pendenze adatte (in questo contesto) a creare selezione.
Succederà qualcosa?

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In allegato il profilo ufficioso degli ultimi due strappi.
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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Come sempre dopo i GT smetto di scrivere e faccio una pausa di riflessione.
In tutta sincerità ero un po' schifato dalle solite assurdità tattiche della Vuelta, in particolare lo scatto bruciante di Valverde che dopo essere rimasto solo si ferma, si volta e si ferma. Io sono dell'idea che, se Valverde avesse insistito, la maglia di Roglic sarebbe stata in bilico.
Comunque è acqua passata e adesso siamo in aria di mondiale. Ci arrivo carico di ottimismo: i due castellani rischiavano di essere entrambi in nazionale (e comunque Bettiol c'è); il mio ex-avversario Tiberi ha vinto l'oro e non può che essere una soddisfazione ed un valore aggiunto ai miei anni di ciclismo giovanile. Intanto ho scoperto di avere la fortuna di poter dire di essere arrivato davanti a Piccolo in una cronoscalata da allievo :lol:.
Domani il percorso sarà molto duro tutto sommato: abbiamo visto in tutte le prove (tranne in quella delle donne junior) dei percorsi estremamente esigenti: strade strette, continui mangia e bevi e pendenze elevate. Se la corsa verrà fatta forte c'è terreno per fare selezione. Se dovesse piovere potrebbe venir fuori una corsa spettacolare. Come sempre dipenderà tutto dal modo in cui i corridori approcceranno la corsa (in particolare il tratto in linea con tre salite tutte parzialmente in doppia cifra). Non azzardo pronostici: i mondiali come questo sono un terno al lotto.

P.S. Parliamoci chiaro: non è da escludere nemmeno un volatone!


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barrylyndon
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Lo scatto abortito di Valverde e' uno dei must di questa stagione.
E' un fuoriclasse...ma alle volte e' incomprensibile.


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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Ed eccoci qua... rimando un possibile commento complessivo sulla stagione di alcuni giorni e lascio spazio al Tour 2020. C'è tanto da dire analizzare e puntualizzare per trarre molti dettagli (forse anche più dell'anno passato) dalle tappe intermedie. Il dato che risalta subito all'occhio è che nella prima settimana non esistono tappe pianeggianti... magari da volata ma mai prettamente pianeggianti come nei migliori Giri d'Italia. Altro dato è che tutte le tappe sono sopra ai 100 km (grazi'al cielo!). Ahimé pochissime arrivano a quota 200... Un miglioramento dunque anche rispetto all'anno passato che aveva lati positivi e negativi (purtroppo sulle Alpi tra il nonsense del Galibier e i ritagli dei giorni successivi non hanno permesso di godere a pieno del percorso evidenziandone solo i punti negativi). Tuttavia se il Giro sarà come me lo immagino ho l'impressione che sarà un'evoluzione di quello di quest'anno che presenterà tante tappe per i corridori di fondo, ma con difficoltà anche nelle prime giornate. Possiamo dire che sia il Giro che il Tour del 2019 erano prototipi per l'anno successivo, in cui pare vengano eliminati i difetti principali: la prima settimana moscia al Giro e i tappini insulsi al Tour.

Passiamo al Tour e cominciamo dalla prima tappa

1a TAPPA

3 giri, che si svolgono tutti per più della metà tra salita e discesa. E' vero: questa è una tappa d'apertura che nasce per arrivare in volata e probabilmente così andrà a finire. Ma come avvio sarà già bello ardito: circa 2000 metri di dislivello su 170 km.
L'ascesa di Aspremont sarà ripetuta ad ogni giro mentre quella molto facile di Levens solo all'ultimo giro. Le pendenze sono sempre piuttosto abbordabili, ma per giungere ad Aspremont si passa dal livello del mare ai 500 mt, dunque una salita che se fatta forte può far fuori un po' di velocisti. Se fatta piano renderà la volata particolarmente anomala.

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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2a TAPPA

Non c'è bisogno di attendere: il gruppo già al secondo giorno sale sulle Alpi. E non per scherzo, ma con due ascese da tappone: il Col de St.Martin (qui chiamato Col de la Colmiane) e, sopratutto, il Col de Turini che probabilmente sarà HC.
Giustamente dato che siamo solo al secondo giorno, la tappa non si deciderà in montagna ma sul mitico Col d'Eze.
Purtroppo la discesa del Turini è separa dal Col d'Eze da 20 km pianeggianti, quindi le prime due ascese serviranno solo ad accumulare dislivello e a rendere effettivamente di montagna questa tappa, che tuttavia si deciderà solo negli ultimi km, con il Col d'Eze e la sua riduzione (il Col des Quatre Chemins). Anche perché siamo soltanto alla 2a tappa ed un attacco da lontano è poco probabile. Allo stesso tempo è forse la tappa più dura che si sia vista al secondo giorno di un GT, quindi può succedere di tutto.
Alla fine dei 190 km (non pochi!) si saranno totalizzati quasi 3500 metri di dislivello.

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nibali-san baronto
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Re: Il ciclismo visto con gli occhi di un ciclista

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3a TAPPA
Viene rimandata di un altro giorno la possibilità di una tappa pianeggiante. Anche oggi, pur lasciando grandi chance ad una volata, il dislivello sarà di 3000 metri e si supereranno per 3 volte i 1000 metri (per altro con pendenze a volte nemmeno scontatissime). Soltanto gli ultimi 75 km saranno più semplici, ma presentano comunque il Col de l'Orme ai -40 e soprattutto gli ultimi metri in leggera salita (3-5%). Unendo tutto questo all'elevata distanza (198 km) ne esce fuori un'altra tappa impegnativa che contribuirà a mantenere alta la concentrazione degli atleti ed arrivare al primo arrivo in salita del giorno successivo con un carico di stress sia mentale che fisico decisamente superiore ad altri inizi di Tour. Ma non illudetevi: è difficile uscire dalla logica della volata, ma non è da escludere un colpo da finisseur nell'ultimo km in ascesa... Alaphilippe?

NOTA1: Le categorie dei GPM sono puramente indicative
NOTA2: C'è qualche imperfezione sulla versione de La Flamme Rouge. Se non sbaglia manca l'ultimo GPM.

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