In caso di cadute

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nino58
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Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 14:38

In caso di cadute

Messaggio da leggere da nino58 »

Apro questo 3d per discutere, partendo da quello che è accaduto ieri, sui comportamenti di corridori e giurie.
Metto sul piatto alcune osservazioni e mie considerazioni.

Le cadute sono di quattro tipi:
1) Il corridore cade "da solo" (per incapacità, disattenzione, fondo stradale rovinato, pioggia, neve, ecc.). Rientrano qui anche le fermate "fisiologiche".
2) Il corridore cade perchè urtato da un altro corridore (cadute di gruppo, cadute perchè in discesa ti cade quello davanti, ecc.)
3) Il corridore cade perchè urtato da uno spettatore
4) Il corridore cade perchè urtato da un mezzo dell'organizzazione (sicurezza, giuria, fotografo accreditato, gonfiabile, ecc.)

Di fronte a questi quattro tipi di situazione gli altri corridori cosa devono fare ?
Secondo me, proseguire sempre la corsa, con le dinamiche di corsa, senza rallentare (se non per il tempo di capire cosa sia successo).
L'unico caso in cui è giustificabile attendere è se quello caduto l'ho fatto cadere io; solo in quel caso.

La giuria quando deve "neutralizzare" il ritardo del corridore caduto ?
Solo nel quarto caso, quello di una responsabilità diretta dell'Organizzazione.
Vi sono situazioni border-line ? Sì, certamente e lì la Giuria deve operare con buonsenso ed omogeneità di giudizio (la cosa più utopistica).

Quindi, nel caso di ieri, se la caduta era stata causata dagli spettatori gli altri corridori dovevano proseguire dandosi battaglia e la Giuria non neutralizzare il ritardo di Nibali, se causata dalla moto gli altri corridori pure dovevano proseguire dandosi battaglia e la Giuria neutralizzare il ritardo di Nibali.

Di conseguenza, per me, male ha fatto Froome a far rallentare gli altri (a meno che il rallentamento dipendesse dalla domanda "Ma cosa è successo esattamente?" ) e bene ha fatto Bardet ad attaccare.

La Giuria, se ha accertato che la caduta è stata procurata da uno spettatore, bene ha fatto a non neutralizzare il ritardo di Nibali, male avrebbe fatto a non neutralizzarlo se la caduta fosse stata procurata dalla moto.

Ultima considerazione: esemplari le pacate dichiarazioni di Nibali stesso.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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barrylyndon
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Re: In caso di cadute

Messaggio da leggere da barrylyndon »

Il 2015 lo ha fatto maturare parecchio sotto l'aspetto umano.
Mi riferisco all'ultima frase.
Per il resto concordo con te.
Anche su bardet. Che tra l'altro poteva anche non aver capito cosa fosse successo.


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
castelli
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Iscritto il: venerdì 26 agosto 2011, 21:12

Re: In caso di cadute

Messaggio da leggere da castelli »

nino58 ha scritto: venerdì 20 luglio 2018, 9:04 Apro questo 3d per discutere, partendo da quello che è accaduto ieri, sui comportamenti di corridori e giurie.
Metto sul piatto alcune osservazioni e mie considerazioni.

Le cadute sono di quattro tipi:
1) Il corridore cade "da solo" (per incapacità, disattenzione, fondo stradale rovinato, pioggia, neve, ecc.). Rientrano qui anche le fermate "fisiologiche".
2) Il corridore cade perchè urtato da un altro corridore (cadute di gruppo, cadute perchè in discesa ti cade quello davanti, ecc.)
3) Il corridore cade perchè urtato da uno spettatore
4) Il corridore cade perchè urtato da un mezzo dell'organizzazione (sicurezza, giuria, fotografo accreditato, gonfiabile, ecc.)

Di fronte a questi quattro tipi di situazione gli altri corridori cosa devono fare ?
Secondo me, proseguire sempre la corsa, con le dinamiche di corsa, senza rallentare (se non per il tempo di capire cosa sia successo).
L'unico caso in cui è giustificabile attendere è se quello caduto l'ho fatto cadere io; solo in quel caso.

La giuria quando deve "neutralizzare" il ritardo del corridore caduto ?
Solo nel quarto caso, quello di una responsabilità diretta dell'Organizzazione.
Vi sono situazioni border-line ? Sì, certamente e lì la Giuria deve operare con buonsenso ed omogeneità di giudizio (la cosa più utopistica).

Quindi, nel caso di ieri, se la caduta era stata causata dagli spettatori gli altri corridori dovevano proseguire dandosi battaglia e la Giuria non neutralizzare il ritardo di Nibali, se causata dalla moto gli altri corridori pure dovevano proseguire dandosi battaglia e la Giuria neutralizzare il ritardo di Nibali.

Di conseguenza, per me, male ha fatto Froome a far rallentare gli altri (a meno che il rallentamento dipendesse dalla domanda "Ma cosa è successo esattamente?" ) e bene ha fatto Bardet ad attaccare.

La Giuria, se ha accertato che la caduta è stata procurata da uno spettatore, bene ha fatto a non neutralizzare il ritardo di Nibali, male avrebbe fatto a non neutralizzarlo se la caduta fosse stata procurata dalla moto.

Ultima considerazione: esemplari le pacate dichiarazioni di Nibali stesso.
in realtà thomas dice qualcosa a doumolin. rientra landa che era dietro. sono sur place tutti e parte bardet. che tuitta per primo dicendo che non ne sapeva nulla.
forse è così. forse no. in ogni caso non è froome a far rallentare gli altri. almeno non è chiaro. c'è che froome o thomas prima di parlare con doumolin si gira non per vedere se arriva landa. ma sembra girarsi per vedere che cazzo succede dietro. ergo a me pare siano stati avvertiti.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Trullo
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Iscritto il: martedì 23 maggio 2017, 12:26

Re: In caso di cadute

Messaggio da leggere da Trullo »

Tendo a concordare con il giudizio di nino58, naturalmente molte situazioni sono borderline, specie il limite fra il 3 e 4 non è chiarissimo da definire (intendo, se l'organizzazione non è in grado di tenere in ordine i tifosi, fino a che punto è colpa dell'organizzazione?)


"L'unico caso in cui è giustificabile attendere è se quello caduto l'ho fatto cadere io; solo in quel caso."
Ci sarebbe per la verità un ulteriore caso, che però nel ciclismo per fortuna non si verifica, e sarebbe quello di fermarsi per prestare il primo soccorso al ciclista caduto se infortunato, cosa che di norma in questo sport non è necessaria essendoci sempre mezzi dell'assistenza (di squadra o di organizzazione) a disposizione. In un' altro sport, il ricordo che mi viene spontaneo è quello dell'incidente di Lauda al Nuburgring, dove la prontezza e il coraggio dei suoi colleghi (Merzario e un altro pilota di cui ora non mi sovviene il nome) che letteralmente lo tirano fuori dall'auto in fiamme gli salva la vita

Un ulteriore spunto di riflessione è questo: al momento, è giusto proseguire la corsa. Poi a mente fredda è ragionevole in casi come questo e altri richiedere all'organizzazione misure di sicurezza adeguate, minacciando e se necessario effettuando azioni di protesta collettive (intendo, si sono lamentati per le buche di Roma ottenendo la neutralizzazione della corsa, ieri un loro collega ha suito un infortunio non grave ma nemmeno trascurabile e oggi corrono come se niente fosse successo?)


qrier
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Iscritto il: giovedì 7 maggio 2015, 15:12

Re: In caso di cadute

Messaggio da leggere da qrier »

Nel caso Nibali è vero che è colpa dello spettatore ma la moto in mezzo ai corridori lo ha costretto a stare sul lato del fattaccio... poi aggiungi i fumogeni che non hanno consentito al corridore di vedere bene... insomma, dire che l'organizzazione non abbia responsabilità mi pare non veritiero. Poi, non sarebbe cambiato nulla dal punto di vista pratico ridare i secondi a Nibali visto che si è ritirato, però la sensazione è che chi ha potere viene trattato meglio di altri. La neutralizzazione di 2 anni fa fu un caso nuovo, in montagna non era mai successo.

Comunque per la cronaca Froome e Dumoulin hanno dichiarato che non stavano aspettando Nibali ma si marcavano tra di loro.


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