Le salite scomparse

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herbie
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Re: Le salite scomparse

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il_panta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:59
lucks83 ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:45
il_panta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 20:40

Non la faranno mai dal vallone, con la montagna che frana in continuazione. Mi accontenterei di vederlo da Stroppo.
Esischie e Sampeyre sarebbe una bella accoppiata per evitare la discesa pericolosa del Fauniera, ma la strada è un disastro anche là.
Panta, ma non lo avevano riaperto il vallone? Mi sembrava si,magari mi hanno informato male...
Potrei sbagliarmi pure io. Mi pare di ricordare che la strada sia ufficialmente chiusa ma siano stati rimossi gli ostacoli anche per le auto.
sono passato di lì circa un mese fa. Al bivio per il vallone di Elva ci sono cartelli che indicano che sulla strada non è fatta manutenzione (non ricordo se c'è proprio il divieto di transito oppure no) , però l'incrocio non è sbarrato e anzi c'è ampio spazio per passarci. Però secondo me in macchina non si può salire, anche perchè in un paio di punti ci sono effettivamente i sassi che ingombrano la sede stradale. Non mi pare messa così male, per il resto, anzi. Molto peggio è messa la strada del colle d'Esischie che praticamente la fronteggia.


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Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 23:10



Sempre in Italia, molto più afgrontabile del Parpaillon, c'è la Croce Arcana.
oddio, Croce Arcana...fino a dove è asfaltata ok. si può anche farne un pezzo e poi scendere da un altro versante sulla strada dell'Abetone e farci l'arrivo...il resto sarà anche larga ma è arduo farla in bici da strada...
Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 23:10 Ho fantasie erotiche anche sul Sassotetto versante occidentale (lo hanno mai affrontato alla TA o al Giro quel lato?)
certo, recentemente (c'erano Basso e Nibali in Liquigas...) almeno un paio di volte alla Tirreno. Al Giro credo molti anni fa, io non la ricordo.
Non ho notato se ci fossero tutte queste belle frequentazioni, lungo la strada, però :boh:
Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 23:10 Infine, le due o tre salite attorno a Bolzano (direttissima a San Genesio, la salita che passa da Colle) potrebbero concludere un tapponi arcigno ma vueltesco con traguardo a Bolzano.
certo! anche senza fare la direttissima dell'Edeweiss, intorno a Bolzano da tempo penso che si possa disegnare una tappa ad anello di tutto rispetto facendo anche un chilometraggio contenuto (saranno 150 km. forse...). Ad esempio facendo all'inizio Mendola -Palade versante pedalabile, poi salita verso Merano 2000 (da Merano...dura) -traversata alta (tutta strappi) di Avelengo-Meltina- discesa su Bolzano dalla strada normale, larga di San Genesio, e infine salita al bivio per i Prati di Kohl (quella che hai chiamato "Colle"), MOLTO dura, e discesa di nuovo su Bolzano dall'altro versante.


Winter
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herbie ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 6:59
il_panta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:59
lucks83 ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:45

Panta, ma non lo avevano riaperto il vallone? Mi sembrava si,magari mi hanno informato male...
Potrei sbagliarmi pure io. Mi pare di ricordare che la strada sia ufficialmente chiusa ma siano stati rimossi gli ostacoli anche per le auto.
sono passato di lì circa un mese fa. Al bivio per il vallone di Elva ci sono cartelli che indicano che sulla strada non è fatta manutenzione (non ricordo se c'è proprio il divieto di transito oppure no) , però l'incrocio non è sbarrato e anzi c'è ampio spazio per passarci. Però secondo me in macchina non si può salire, anche perchè in un paio di punti ci sono effettivamente i sassi che ingombrano la sede stradale. Non mi pare messa così male, per il resto, anzi. Molto peggio è messa la strada del colle d'Esischie che praticamente la fronteggia.
Si saranno 4 anni che è cosi (io ci vado due volte all'anno per lavoro.. e son passato sempre di li.. passare da stroppo.. vuol dire raddoppiare il tempo)
ci sono i new jersey in cemento.. ma son stati spostati
Concordo sull'esischie , vari tratti non han piu' l'asfalto
il Sampeyre dal vallone è stato asfaltato l'ultima volta nel 1995.. mentre da stroppo due anni fa han rifatto qualcosa


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lucks83 ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:33
Winter, capisco quello che dici. Però potrei risponderti che il dato dei 110 km/h vuol dire solo una cosa.. lunghissimo rettilineo. Personalmente trovo più pericolosa una discesa con curve cieche da affrontare a 60/70 all'ora. Dove se finisci fuori ti fai male. Sullo Stelvio ho toccato i 75 km/h scendendo verso trafoi e non sono un prof. Scendendo verso Bormio si può andare ancora più veloce. Poi credo che, essendo professionisti, i corridori sappiano regolarsi in base alle condizioni della sede stradale. Certo il Fauniera è stretto, molto stretto, quello è un problema. Ma il problema della velocità dei 110 km/h di Savoldelli potrei riproportelo come esempio nella tappa di Chiavenna 2009. Affrontavano la discesa del Maloja, che personalmente reputo una delle più sicure dell'arco alpino ( tornanti solo nei primi 5 km), sede stradale larga. Eppure con strada bagnata i corridori sfondarono il muro dei 100 all'ora, con tanto di proteste di Armstrong. Se dovessimo giudicare il Maloja solo dal dato delle velocità toccate, sarebbe da bandire subito da ogni corsa prof. A mio modesto parere trovo davvero più pericolosa la discesa di un vivione, per esempio, che ha sede stradale molto stretta, curve cieche da affrontare a 60 all'ora, che si affacciano su scarpate e pinete varie. Poi è il mio punto di vista, per carità...
come discesa in se tra le piu' pericolose , c'e' l'alpe segletta (piancavallo) dal versante di Aurano (che fecero negli anni 90 in salita)
strada stretta molto pendente , tutto curve cieche
ci sono i guard rail.. pero' come hai detto tu fai un volo di metri..
Sarebbe una bellissima salita dimenticata
http://www.salite.ch/piancava3.asp?mappa=


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Re: Le salite scomparse

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pereiro2982 ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:06
Colle del Parpaillon
be ma se metti il Parpaillon..
puoi mettere il Pic du Midi

http://www.salite.ch/midi.asp


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Re: Le salite scomparse

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herbie ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 7:12
Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 23:10 Ho fantasie erotiche anche sul Sassotetto versante occidentale (lo hanno mai affrontato alla TA o al Giro quel lato?)
certo, recentemente (c'erano Basso e Nibali in Liquigas...) almeno un paio di volte alla Tirreno. Al Giro credo molti anni fa, io non la ricordo.
Non ho notato se ci fossero tutte queste belle frequentazioni, lungo la strada, però :boh: .
Ho googlato la zona, mi confondevo: Forcella di Fargno, da Bolognola. Tra l'altro panorami pazzeschi.... Meravigliosi. Salita errata del versante occidentale e discesa su quello asfaltato - il Finestre del centroitalia, altro che quei due km del Catria.

Ma ci stavamo dimenticando il San Vicino? Così mitico e Olimpico da essere flagellato da nevicate anche quando c'è bel tempo?

La Croce arcana pensavo fosse messa meglio, ma le cartine creano false illusioni. Il problema del Parpaillon è che ha un versante messo male, ma soprattutto che in cima ha un tunnel strettissimo e emesso malissimo, con acqua che cola e buche.


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Re: Le salite scomparse

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Winter ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 7:27
lucks83 ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:33
Winter, capisco quello che dici. Però potrei risponderti che il dato dei 110 km/h vuol dire solo una cosa.. lunghissimo rettilineo. Personalmente trovo più pericolosa una discesa con curve cieche da affrontare a 60/70 all'ora. Dove se finisci fuori ti fai male. Sullo Stelvio ho toccato i 75 km/h scendendo verso trafoi e non sono un prof. Scendendo verso Bormio si può andare ancora più veloce. Poi credo che, essendo professionisti, i corridori sappiano regolarsi in base alle condizioni della sede stradale. Certo il Fauniera è stretto, molto stretto, quello è un problema. Ma il problema della velocità dei 110 km/h di Savoldelli potrei riproportelo come esempio nella tappa di Chiavenna 2009. Affrontavano la discesa del Maloja, che personalmente reputo una delle più sicure dell'arco alpino ( tornanti solo nei primi 5 km), sede stradale larga. Eppure con strada bagnata i corridori sfondarono il muro dei 100 all'ora, con tanto di proteste di Armstrong. Se dovessimo giudicare il Maloja solo dal dato delle velocità toccate, sarebbe da bandire subito da ogni corsa prof. A mio modesto parere trovo davvero più pericolosa la discesa di un vivione, per esempio, che ha sede stradale molto stretta, curve cieche da affrontare a 60 all'ora, che si affacciano su scarpate e pinete varie. Poi è il mio punto di vista, per carità...
come discesa in se tra le piu' pericolose , c'e' l'alpe segletta (piancavallo) dal versante di Aurano (che fecero negli anni 90 in salita)
strada stretta molto pendente , tutto curve cieche
ci sono i guard rail.. pero' come hai detto tu fai un volo di metri..
Sarebbe una bellissima salita dimenticata
http://www.salite.ch/piancava3.asp?mappa=
Eh si, l'Alpe Segletta sarebbe da riproporre. Tra l'altro li' in zona si può facilmente inserire il mottarone e anche il monte ologno affrontato nel 2015. L'alpe segletta da Aurano come ultima salita di tappa (discesa da piancavallo), con arrivo a Verbania sarebbe il top


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Re: Le salite scomparse

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Winter ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 7:22
herbie ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 6:59
il_panta ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 22:59

Potrei sbagliarmi pure io. Mi pare di ricordare che la strada sia ufficialmente chiusa ma siano stati rimossi gli ostacoli anche per le auto.
sono passato di lì circa un mese fa. Al bivio per il vallone di Elva ci sono cartelli che indicano che sulla strada non è fatta manutenzione (non ricordo se c'è proprio il divieto di transito oppure no) , però l'incrocio non è sbarrato e anzi c'è ampio spazio per passarci. Però secondo me in macchina non si può salire, anche perchè in un paio di punti ci sono effettivamente i sassi che ingombrano la sede stradale. Non mi pare messa così male, per il resto, anzi. Molto peggio è messa la strada del colle d'Esischie che praticamente la fronteggia.
Si saranno 4 anni che è cosi (io ci vado due volte all'anno per lavoro.. e son passato sempre di li.. passare da stroppo.. vuol dire raddoppiare il tempo)
ci sono i new jersey in cemento.. ma son stati spostati
Concordo sull'esischie , vari tratti non han piu' l'asfalto
il Sampeyre dal vallone è stato asfaltato l'ultima volta nel 1995.. mentre da stroppo due anni fa han rifatto qualcosa
Davvero un peccato che le amministrazioni locali non abbiano i fondi per la manutenzione di strade cosi belle e ricche di fascino. Soprattutto per i ciclisti il Sampeyre e l'Esischie sono un qualcosa di unico. Mi chiedo se possa essere una buona idea renderle strade a pedaggio (ovviamente non per gli abitanti locali), io 5 euro per salire sull' esischie li spenderei volentieri. Magari cosi facendo si riuscirebbe a fare un po' di manutenzione


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Alpe.di.Siusi
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Re: Le salite scomparse

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Questa salita la dovrebbero fare da Bolzano... Strada un pò stretta nella prima parte, ma assolutamente praticabile. I primi 3 km sono disumani.

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pereiro2982
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Re: Le salite scomparse

Messaggio da leggere da pereiro2982 »

certo che se il tour non puo permettersi di riasfaltare e di mettere in sesto ed in sicurezza delle salite cosi spettacolari ma puo solo pubblicizzare Planche des Belles Filles al 24 % siamo messi maluccio visto che credo sia l'organizzazione con piu introiti nel ciclismo....


Salvatore77
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Re: Le salite scomparse

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Io apprezzo molto il passo Fedaia.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Le salite scomparse

Messaggio da leggere da lucks83 »

pereiro2982 ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 8:58 certo che se il tour non puo permettersi di riasfaltare e di mettere in sesto ed in sicurezza delle salite cosi spettacolari ma puo solo pubblicizzare Planche des Belles Filles al 24 % siamo messi maluccio visto che credo sia l'organizzazione con piu introiti nel ciclismo....
Boh credo sia più questione di volontà. Per sistemare l'Aubisque crollato meno di un mese prima del Tour ci hanno messo 3 settimane.


pereiro2982
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Re: Le salite scomparse

Messaggio da leggere da pereiro2982 »

lucks83 ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 9:20
pereiro2982 ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 8:58 certo che se il tour non puo permettersi di riasfaltare e di mettere in sesto ed in sicurezza delle salite cosi spettacolari ma puo solo pubblicizzare Planche des Belles Filles al 24 % siamo messi maluccio visto che credo sia l'organizzazione con piu introiti nel ciclismo....
Boh credo sia più questione di volontà. Per sistemare l'Aubisque crollato meno di un mese prima del Tour ci hanno messo 3 settimane.
ed è un vero peccato


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Re: Le salite scomparse

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Armati ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 20:41 Aggiungerei, molto ma molto più umilmente, la salita dei Colli San Fermo, nella bergamasca, dal versante di Grone.
Meta di pellegrinaggio di tutti i cicloamatori di Bg, fu arrivo del giro nel 1983, tappa 17.
Era la salita più dura affrontata dal Giro prima della scoperta del Mortirolo, vero ?


Winter
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Re: Le salite scomparse

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lucks83 ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 8:28

Eh si, l'Alpe Segletta sarebbe da riproporre. Tra l'altro li' in zona si può facilmente inserire il mottarone e anche il monte ologno affrontato nel 2015. L'alpe segletta da Aurano come ultima salita di tappa (discesa da piancavallo), con arrivo a Verbania sarebbe il top
Monte Ologno significherebbe doppio passaggio :clap: :clap: :clap:
prima sali da cannero
poi piancanvallo
discesa su intra.. trobaso e risalita verso cambiasca
aurano
alpe segletta
e ridiscesa
sarebbe molto spettacolare


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Armati
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Re: Le salite scomparse

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CicloSprint ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 11:00
Armati ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 20:41 Aggiungerei, molto ma molto più umilmente, la salita dei Colli San Fermo, nella bergamasca, dal versante di Grone.
Meta di pellegrinaggio di tutti i cicloamatori di Bg, fu arrivo del giro nel 1983, tappa 17.
Era la salita più dura affrontata dal Giro prima della scoperta del Mortirolo, vero ?
Sinceramente non saprei, :boh: all'epoca avevo solo 4 anni. Dubito però...
Non so nemmeno se antecedentemente all'arrivo di tappa sia stata anche solo una salita di passaggio. Ricordo solo un aneddoto riportato da chi c'era: dai saronniani che insultavan Moser perchè s'era ritirato proprio ai piedi della salita :diavoletto:

Di certo mi fa fa sempre un pò specie pensar che sia sempre snobbata.
Vuoi perchè è una salita tosta, vuoi perchè non vedo difficoltà oggettive (spostando l'arrivo un km più in sù, nel piazzale VirgoFidelis, spazio ce n'è in abbondanza.
Probabilmente non vi è un reale interesse che spinga. Probabilmente ci vogliono anche bei soldini per aggiudicarsi un arrivo di tappa, non so come funzioni il tutto :dunce: .

(Ma io parlo anche perchè sta salita ce l'ho davanti casa :crazy: )


Fc 2017 : Mondiale CRONO. Fc 2018 : Fiandre, Liegi, Giro tappa 3, Emilia. Fc 2019 : Omloop, Mi-To, F.squadre.
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Re: Le salite scomparse

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Non necessariamente si dovrebbe fare arrivo in salita.


Una salita mai fatta (perché cieca e non porta in un luogo sciistico) è Campo Moro in Valmalenco. 30 km di salita da Sondrio e 1700 m di dislivello. Ultimi 5km media 10%.


Una salita da sfruttare di più sarebbe il Crocedomini.


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Re: Le salite scomparse

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jumbo ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 14:42 Non necessariamente si dovrebbe fare arrivo in salita.


Una salita mai fatta (perché cieca e non porta in un luogo sciistico) è Campo Moro in Valmalenco. 30 km di salita da Sondrio e 1700 m di dislivello. Ultimi 5km media 10%.


Una salita da sfruttare di più sarebbe il Crocedomini.
Sono stato poco tempo fa a Campo Moro, tra l'altro è appena stata sede di tappa del Giro Rosa. Spazio per un arrivo ci sarebbe anche senza grossi problemi, potrebbe essere sponsorizzata da Chiesa Valmalenco come stazione sciistica, dato che da campo Moro vedi le piste di Chiesa. Sarebbe anche facilmente abbinabile al passo san Marco, affrontato da versante bergamasco, cioè quello più tosto. Discesa su Morbegno e potrebbero fare pure il Triangia prima di salire in Val Malenco, di modo da accorciare il tratto pianeggiante tra Morbegno e Sondrio.
Sul Crocedomini mi trovi d'accordo, non vedo l'ora di rivederlo al Giro.


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Re: Le salite scomparse

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lucks83 ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 17:12 Sono stato poco tempo fa a Campo Moro, tra l'altro è appena stata sede di tappa del Giro Rosa. Spazio per un arrivo ci sarebbe anche senza grossi problemi, potrebbe essere sponsorizzata da Chiesa Valmalenco come stazione sciistica, dato che da campo Moro vedi le piste di Chiesa. Sarebbe anche facilmente abbinabile al passo san Marco, affrontato da versante bergamasco, cioè quello più tosto. Discesa su Morbegno e potrebbero fare pure il Triangia prima di salire in Val Malenco, di modo da accorciare il tratto pianeggiante tra Morbegno e Sondrio.
Sul Crocedomini mi trovi d'accordo, non vedo l'ora di rivederlo al Giro.
Un'altra feroce lì vicino sarebbe Preda Rossa, ma credo che lo spazio sia poco e la strada sia malmessa.
Peccato perché lì è paesaggisticamente incredibile


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Re: Le salite scomparse

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Parlando di Valtellina, strano che un posto come le Torri di Fraele/Laghi di Cancano non siano state mai raggiunte dal Giro.
Adesso, date le dimensioni della carovana, la vedo dura arrivare lì in ogni caso.


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Re: Le salite scomparse

Messaggio da leggere da Walter_White »

Il Gardeccia, che non si farà più perché la Rai vuole così


FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Patate
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Re: Le salite scomparse

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udra ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 20:19 Parlando di Valtellina, strano che un posto come le Torri di Fraele/Laghi di Cancano non siano state mai raggiunte dal Giro.
Adesso, date le dimensioni della carovana, la vedo dura arrivare lì in ogni caso.
Però dovrebbe esserci ampio spazio tra pratoni e distese.
Un arrivo lì coi tornanti e 5/6 km di sterrato pianeggianti sarebbe la fine del mondo


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Re: Le salite scomparse

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Patate ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 20:56
udra ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 20:19 Parlando di Valtellina, strano che un posto come le Torri di Fraele/Laghi di Cancano non siano state mai raggiunte dal Giro.
Adesso, date le dimensioni della carovana, la vedo dura arrivare lì in ogni caso.
Però dovrebbe esserci ampio spazio tra pratoni e distese.
Un arrivo lì coi tornanti e 5/6 km di sterrato pianeggianti sarebbe la fine del mondo
Arrivano su anche pullman di linea, dubito ci siano problemi per la carovana.


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Re: Le salite scomparse

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cmq credo che il post si riferisse a salite accantonate non a quelle inedite,ho commesso anch'io questo errore...


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Re: Le salite scomparse

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pereiro2982 ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 21:41 cmq credo che il post si riferisse a salite accantonate non a quelle inedite,ho commesso anch'io questo errore...
Oltre a Fauniera e Sampeyere,
A me piacerebbe rivedere Monte Sirino invece della solita Montevergine.

E mi piacerebbe rivedere il Fedaia, ma non come ultima salita o prima del gardeccia, ma in abbinata a Pordoi o Sella.


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Re: Le salite scomparse

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PS mi sembra che sommando tutto quanto insieme siamo riusciti a tracciare il Giro 1995 praticamente (noiosissimo, ammazzato da Rominger).

Vado a memoria:
Monte Sirino tappa da 4000 m di dislivello.
San Pellegrino in Alpe
Combo Pennes e Giovo
(Poi una stravagante tappa a Lenzerheid con Fuorn, Ova Spin, Fluela e Tiefencastel, così stravagante che ricordo ancora i colli :) ma questi non mancano a nessuno; orginalmente avrebbero dovuto fare la combo forcola di Livigno e Bernina qua già menzionata)
Sampeyre Agnello Izoard (ma la slavina... Altri 4000 m di dislivello).
E doppio Cuvignone.

Contando l'arrivo a Gressoney e a Val Senales, con Auna di Sopra (5000 m di dislivello), si può dire che fu un Giro a suo modo unico (inclusa una cronoscalata con Colle dei Pasta, San Gallo e arrivo a Selvino!)


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Re: Le salite scomparse

Messaggio da leggere da lucks83 »

Patate ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 20:56
udra ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 20:19 Parlando di Valtellina, strano che un posto come le Torri di Fraele/Laghi di Cancano non siano state mai raggiunte dal Giro.
Adesso, date le dimensioni della carovana, la vedo dura arrivare lì in ogni caso.
Però dovrebbe esserci ampio spazio tra pratoni e distese.
Un arrivo lì coi tornanti e 5/6 km di sterrato pianeggianti sarebbe la fine del mondo
Essendo stato proprio oggi alle torri di Fraele, confermo che ci sarebbe tutto lo spazio necessario per un arrivo. Basta proseguire in piano e su ottimo sterrato (un sacco di gente con bici da strada era presente) fino al lago di cancano. Li ci sono un bel po' di parcheggi disponibili..


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Re: Le salite scomparse

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Patate ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 20:13
lucks83 ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 17:12 Sono stato poco tempo fa a Campo Moro, tra l'altro è appena stata sede di tappa del Giro Rosa. Spazio per un arrivo ci sarebbe anche senza grossi problemi, potrebbe essere sponsorizzata da Chiesa Valmalenco come stazione sciistica, dato che da campo Moro vedi le piste di Chiesa. Sarebbe anche facilmente abbinabile al passo san Marco, affrontato da versante bergamasco, cioè quello più tosto. Discesa su Morbegno e potrebbero fare pure il Triangia prima di salire in Val Malenco, di modo da accorciare il tratto pianeggiante tra Morbegno e Sondrio.
Sul Crocedomini mi trovi d'accordo, non vedo l'ora di rivederlo al Giro.
Un'altra feroce lì vicino sarebbe Preda Rossa, ma credo che lo spazio sia poco e la strada sia malmessa.
Peccato perché lì è paesaggisticamente incredibile
Confermo, preda rossa non ha spazio in cima, e a circa metà salita la strada è malmessa, sempre a rischio frana. Impraticabile per il giro. Campo moro è sicuramente più fattibile.


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Road Runner
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Re: Le salite scomparse

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 8 settembre 2018, 22:38 PS mi sembra che sommando tutto quanto insieme siamo riusciti a tracciare il Giro 1995 praticamente (noiosissimo, ammazzato da Rominger).

Vado a memoria:
Monte Sirino tappa da 4000 m di dislivello.
San Pellegrino in Alpe
Combo Pennes e Giovo
(Poi una stravagante tappa a Lenzerheid con Fuorn, Ova Spin, Fluela e Tiefencastel, così stravagante che ricordo ancora i colli :) ma questi non mancano a nessuno; orginalmente avrebbero dovuto fare la combo forcola di Livigno e Bernina qua già menzionata)
Sampeyre Agnello Izoard (ma la slavina... Altri 4000 m di dislivello).
E doppio Cuvignone.

Contando l'arrivo a Gressoney e a Val Senales, con Auna di Sopra (5000 m di dislivello), si può dire che fu un Giro a suo modo unico (inclusa una cronoscalata con Colle dei Pasta, San Gallo e arrivo a Selvino!)
Cacchio, doppio Cuvignone!! Numerone di Chiappucci in discesa sotto la pioggia: scollinò due minuti dietro, in fondo alla discesa era avanti due minuti !! Chi ebbe la fortuna si vederlo scendere disse semplicemente che era stato un pazzo...!! (ma era sulle strade di casa..)


galibier98
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Re: Le salite scomparse

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giorgio ricci ha scritto: venerdì 7 settembre 2018, 15:30 San pellegrino in Alpe
Ce ne sono altre ma non mi vengono in mente ora.
Ma San Pellegrino venne proposta, credo, l'ultima volta nella tappa Dell 'Abetone 2000.
Mi viene in mente ora il sammommé a Pistoia. Proposta credo nel 2005 e poi scomparsa.
San Pellegrino in Alpe e Sammome’ furono scalati la prima volta nel 1989 nella tappa che arrivava a Prato con vittoria di Bugno dopo una lunga fuga solitaria


giorgio ricci
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Re: Le salite scomparse

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É vero. Mi ricordavo di quella tappa con il San pellegrino e Sammommé, fu praticamente l'unico tappone della terza settimana in quanto il Gavia venne cancellato.
Mi piacerebbe rivederlo proposto integralmente, per me farebbe sfracelli.
Volevo chiedere, da quanto tempo non si vede più il Passo San Marco dal lato bergamasco?,
Io lo ricordo nella tappa di Foppolo Giro 86, decisiva per quel Giro.


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Maìno della Spinetta
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Re: Le salite scomparse

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giorgio ricci ha scritto: domenica 9 settembre 2018, 14:41 É vero. Mi ricordavo di quella tappa con il San pellegrino e Sammommé, fu praticamente l'unico tappone della terza settimana in quanto il Gavia venne cancellato.
Mi piacerebbe rivederlo proposto integralmente, per me farebbe sfracelli.
Volevo chiedere, da quanto tempo non si vede più il Passo San Marco dal lato bergamasco?,
Io lo ricordo nella tappa di Foppolo Giro 86, decisiva per quel Giro.
nell'86, arrivo a Foppolo, e nel 200...7? Arrivo a Bergamo, fu fatto il verante Valtellinese.

Il versante orobico si è fatto nell'87 e nell'88, tappe di Madesimo e Chiesa Valmalenco


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Re: Le salite scomparse

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ma dove si possono trovare planimetrie o profili di queste tappe degli anni 80'?


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Maìno della Spinetta
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Re: Le salite scomparse

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pereiro2982 ha scritto: domenica 9 settembre 2018, 15:38 ma dove si possono trovare planimetrie o profili di queste tappe degli anni 80'?
Mauro le sta raccogliendo, se no se googli xoomer giro d'Italia altimetrie ti esce un sito leggero pieno di chicche

Edit http://xoomer.virgilio.it/ciclopedale/


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Re: Le salite scomparse

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 9 settembre 2018, 15:59
pereiro2982 ha scritto: domenica 9 settembre 2018, 15:38 ma dove si possono trovare planimetrie o profili di queste tappe degli anni 80'?
Mauro le sta raccogliendo, se no se googli xoomer giro d'Italia altimetrie ti esce un sito leggero pieno di chicche

Edit http://xoomer.virgilio.it/ciclopedale/
grazie per la dritta


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Trullo
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Re: Le salite scomparse

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Monte Carpegna?


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Patate
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Re: Le salite scomparse

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 9 settembre 2018, 15:59
pereiro2982 ha scritto: domenica 9 settembre 2018, 15:38 ma dove si possono trovare planimetrie o profili di queste tappe degli anni 80'?
Mauro le sta raccogliendo, se no se googli xoomer giro d'Italia altimetrie ti esce un sito leggero pieno di chicche

Edit http://xoomer.virgilio.it/ciclopedale/
Sbaglio o il sito di Mauro ha molte altimetrie ormai offline?


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