

Il mondiale più duro degli ultimi 38 anni.
Il mondiale con più favoriti e possibili vincitori degli ultimi anni.
La mia speranza è una sola: che si scateni l'inferno.
C'è un chilometro al 16% di media al suo interno, se non è un muro questo...aitutaki1 ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 22:25 Se dovessimo vedere un attacco serio a 2 km dallo scollinamento del''ultima salita prima
di quello che chiamate muro sarà grasso che cola.
Certo che piovaschi sabato e brutto da lunedì .. con quasi otto ore in sella sotto l' acqua al freddo
dispiacerebbe per gli atleti ma sarebbe stato davvero emozionante.
Quello che si spera è che, essendo corridori che necessitano di letture di corsa completamente diverse, gestiscano il tutto con un po' di confusioneOro&Argento ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 17:24 La Francia ha una grande occasione con 4 corridori in forma sulla carta:Ala,Bardet,Pinot e Galoppin...
Non avevo capito, pensavo stessi sminuendolo, invece è il contrario.aitutaki1 ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 22:35 appunto quel segmento è un muro invece 320 mt di dislivello in 3 km scarsi è una salita vera da 10 minuti
fatta dopo 240 km e 7 volte la "salita pedalabile" più il muro iniziale metterà paura a molti
che avranno paura di bruciarsi prima
Intendo dire che è molto più difficile di un muro tipo Huy per citare il più celebre
come valori siamo al triplo in più dal tratto duro manca 1 km o quasi di salita vera allo scollinamento
Sono totalmente daccordo, le salite alla vuelta le chiamiamo ormai tutti garage perchè è il format della vuelta arrivo su salita secca spessoil_panta ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 23:48 Non avevo capito, pensavo stessi sminuendolo, invece è il contrario.
Io lo sto chiamando muro in contrapposizione alla pedalabile salita precedente.
Dato che alla Vuelta salite da 20-25 minuti come il Bizkaia vengono chiamati garage mi sono adeguato ai tempi!
Infatti per me, in uno scenario in cui c'è una fuga davanti e dietro un gruppo più nutrito in cui i protagonisti non si sono ancora mossi in prima persona, il gruppetto deve arrivare là con un minuto di vantaggio. Poi dipende chi c'è dentro e quanto ha lavorato, ma la differenza di energie spese su salite del genere si fa sentire. Chiunque lo abbia fatto in allenamento dei nostri ne ha parlato come di una salita davvero durissima, in cui ti viene voglia di mettere il piede a terra e secondo Moscon qualcuno tra i più stanchi lo farà. Chi spende troppo prima di quella salita là può perdere la corsa.
Su una salita del genere non so come se la giochi un Quintana contro un Alaphilippe. Per me bene, nel senso che 10 minuti è un range temporale in cui scalatori e scattisti forti in salita si mescolano bene ed è difficile capire chi possa prevalere.
Se la tappa fosse piatta con rampa finale di 3km senza dubbio Alaphilippe sarebbe il favorito.il_panta ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 23:48Non avevo capito, pensavo stessi sminuendolo, invece è il contrario.aitutaki1 ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 22:35 appunto quel segmento è un muro invece 320 mt di dislivello in 3 km scarsi è una salita vera da 10 minuti
fatta dopo 240 km e 7 volte la "salita pedalabile" più il muro iniziale metterà paura a molti
che avranno paura di bruciarsi prima
Intendo dire che è molto più difficile di un muro tipo Huy per citare il più celebre
come valori siamo al triplo in più dal tratto duro manca 1 km o quasi di salita vera allo scollinamento
Io lo sto chiamando muro in contrapposizione alla pedalabile salita precedente.
Dato che alla Vuelta salite da 20-25 minuti come il Bizkaia vengono chiamati garage mi sono adeguato ai tempi!
Infatti per me, in uno scenario in cui c'è una fuga davanti e dietro un gruppo più nutrito in cui i protagonisti non si sono ancora mossi in prima persona, il gruppetto deve arrivare là con un minuto di vantaggio. Poi dipende chi c'è dentro e quanto ha lavorato, ma la differenza di energie spese su salite del genere si fa sentire. Chiunque lo abbia fatto in allenamento dei nostri ne ha parlato come di una salita davvero durissima, in cui ti viene voglia di mettere il piede a terra e secondo Moscon qualcuno tra i più stanchi lo farà. Chi spende troppo prima di quella salita là può perdere la corsa.
Su una salita del genere non so come se la giochi un Quintana contro un Alaphilippe. Per me bene, nel senso che 10 minuti è un range temporale in cui scalatori e scattisti forti in salita si mescolano bene ed è difficile capire chi possa prevalere.
A me piacerebbe vedere un forcing di Olanda e Colombia negli ultimi due giri che porti ad arrivare in massimo una decina ai piedi del muro e al traguardo ad uno ad uno.aitutaki1 ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:26Sono totalmente daccordo, le salite alla vuelta le chiamiamo ormai tutti garage perchè è il format della vuelta arrivo su salita secca spessoil_panta ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 23:48 Non avevo capito, pensavo stessi sminuendolo, invece è il contrario.
Io lo sto chiamando muro in contrapposizione alla pedalabile salita precedente.
Dato che alla Vuelta salite da 20-25 minuti come il Bizkaia vengono chiamati garage mi sono adeguato ai tempi!
Infatti per me, in uno scenario in cui c'è una fuga davanti e dietro un gruppo più nutrito in cui i protagonisti non si sono ancora mossi in prima persona, il gruppetto deve arrivare là con un minuto di vantaggio. Poi dipende chi c'è dentro e quanto ha lavorato, ma la differenza di energie spese su salite del genere si fa sentire. Chiunque lo abbia fatto in allenamento dei nostri ne ha parlato come di una salita davvero durissima, in cui ti viene voglia di mettere il piede a terra e secondo Moscon qualcuno tra i più stanchi lo farà. Chi spende troppo prima di quella salita là può perdere la corsa.
Su una salita del genere non so come se la giochi un Quintana contro un Alaphilippe. Per me bene, nel senso che 10 minuti è un range temporale in cui scalatori e scattisti forti in salita si mescolano bene ed è difficile capire chi possa prevalere.
con punte di dislivello pazzesche (tipo los machucos).
Anche io con un Quintana decente (non questo di fine stagione )lo darei favorito su Alaphilippe e sarà interessante vedere
chi si esprimerà meglio, solo diciamo sempre che la corsa (dura) la fanno i corridori e mi sa che è anche più vero del solito.
Intendo dire che se fosse animata con un percorso così Alaphilippe non avrebbe chances , GVA a minuti, Sagan ritirato
ma sarà così? Spero in un Lopez o un Kruijswijk all' attacco perchè ai vari Henao, Mollema o Majka credo poco, magari Bardet
che dei tre francesi sarebbe quello più indiziato per anticipare.
Ma temo tanto la pascolata e opinione personale se ti porti a spasso Alaphilippe e Valverde (che di fondo ne hanno) lotti dal terzo posto in poi
tranne forse yates che come accelerazioni quest'anno mi ha impressionato.
Io non penso che Alaphilippe faccia il vuoto in salita infatti, sospetto che se scollina a 10 secondi dalla testa della corsa possa essere il favorito in volata, Valverde permettendo.frcre ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:35Se la tappa fosse piatta con rampa finale di 3km senza dubbio Alaphilippe sarebbe il favorito.il_panta ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 23:48Non avevo capito, pensavo stessi sminuendolo, invece è il contrario.aitutaki1 ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 22:35 appunto quel segmento è un muro invece 320 mt di dislivello in 3 km scarsi è una salita vera da 10 minuti
fatta dopo 240 km e 7 volte la "salita pedalabile" più il muro iniziale metterà paura a molti
che avranno paura di bruciarsi prima
Intendo dire che è molto più difficile di un muro tipo Huy per citare il più celebre
come valori siamo al triplo in più dal tratto duro manca 1 km o quasi di salita vera allo scollinamento
Io lo sto chiamando muro in contrapposizione alla pedalabile salita precedente.
Dato che alla Vuelta salite da 20-25 minuti come il Bizkaia vengono chiamati garage mi sono adeguato ai tempi!
Infatti per me, in uno scenario in cui c'è una fuga davanti e dietro un gruppo più nutrito in cui i protagonisti non si sono ancora mossi in prima persona, il gruppetto deve arrivare là con un minuto di vantaggio. Poi dipende chi c'è dentro e quanto ha lavorato, ma la differenza di energie spese su salite del genere si fa sentire. Chiunque lo abbia fatto in allenamento dei nostri ne ha parlato come di una salita davvero durissima, in cui ti viene voglia di mettere il piede a terra e secondo Moscon qualcuno tra i più stanchi lo farà. Chi spende troppo prima di quella salita là può perdere la corsa.
Su una salita del genere non so come se la giochi un Quintana contro un Alaphilippe. Per me bene, nel senso che 10 minuti è un range temporale in cui scalatori e scattisti forti in salita si mescolano bene ed è difficile capire chi possa prevalere.
Il problema è che il muro finale verrà affrontato dopo 250 km e 60 km di salita con 4000 metri di dislivello e 7 ore e rotti di corsa sulle gambe.
Secondo me uno come Alaphilippe se non salta prima rischia di arrivare all'ultima salita con le polveri bagnate, e qui non si tratta di fare 300 metri in apnea, ma il muro vero e proprio è di 1 km al 16% (circa 4 minuti e mezzo), viene dopo 1 km all'8% e precede 1 km all'8% dove chi riesce a tenere un minimo di energie può fare il vuoto vero e proprio.
Per questo secondo me emergeranno più i diesel che gli scattisti esplosivi.
Sarebbe stato perfetto per un Nibali in forma.
Dumoulin non ha convinto nella crono
Occhio a Superman![]()
Io la vedo diversamente, per me con una salita del genere affrontata dopo tutti quei km e dislivello vince quello con le gambe migliori che va via sul tratto al 16% e incrementa il vantaggio nel tratto all'8%.il_panta ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:48Io non penso che Alaphilippe faccia il vuoto in salita infatti, sospetto che se scollina a 10 secondi dalla testa della corsa possa essere il favorito in volata, Valverde permettendo.frcre ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:35Se la tappa fosse piatta con rampa finale di 3km senza dubbio Alaphilippe sarebbe il favorito.il_panta ha scritto: ↑mercoledì 26 settembre 2018, 23:48
Non avevo capito, pensavo stessi sminuendolo, invece è il contrario.
Io lo sto chiamando muro in contrapposizione alla pedalabile salita precedente.
Dato che alla Vuelta salite da 20-25 minuti come il Bizkaia vengono chiamati garage mi sono adeguato ai tempi!
Infatti per me, in uno scenario in cui c'è una fuga davanti e dietro un gruppo più nutrito in cui i protagonisti non si sono ancora mossi in prima persona, il gruppetto deve arrivare là con un minuto di vantaggio. Poi dipende chi c'è dentro e quanto ha lavorato, ma la differenza di energie spese su salite del genere si fa sentire. Chiunque lo abbia fatto in allenamento dei nostri ne ha parlato come di una salita davvero durissima, in cui ti viene voglia di mettere il piede a terra e secondo Moscon qualcuno tra i più stanchi lo farà. Chi spende troppo prima di quella salita là può perdere la corsa.
Su una salita del genere non so come se la giochi un Quintana contro un Alaphilippe. Per me bene, nel senso che 10 minuti è un range temporale in cui scalatori e scattisti forti in salita si mescolano bene ed è difficile capire chi possa prevalere.
Il problema è che il muro finale verrà affrontato dopo 250 km e 60 km di salita con 4000 metri di dislivello e 7 ore e rotti di corsa sulle gambe.
Secondo me uno come Alaphilippe se non salta prima rischia di arrivare all'ultima salita con le polveri bagnate, e qui non si tratta di fare 300 metri in apnea, ma il muro vero e proprio è di 1 km al 16% (circa 4 minuti e mezzo), viene dopo 1 km all'8% e precede 1 km all'8% dove chi riesce a tenere un minimo di energie può fare il vuoto vero e proprio.
Per questo secondo me emergeranno più i diesel che gli scattisti esplosivi.
Sarebbe stato perfetto per un Nibali in forma.
Dumoulin non ha convinto nella crono
Occhio a Superman![]()
Comunque questi discorsi che stiamo facendo suggeriscono che la corsa si deciderà là, sulla salita finale. Se non si riesce a capire a priori che tipo di corridori possa emergere su una salita del genere, saranno in molti a sperare di fare risultato e a non scoprire le carte troppo presto. A meno che non vada via una fuga con dentro olandesi, belgi, uno spagnolo, un francese, un italiano, e allora saranno tutti (o quasi contenti). Comunque io dei grandi nomi mi aspetto Nibali, forse Adam Yates, che si muovano in anticipo. Simon ha troppi occhi puntati addosso per farlo.
Mi aspetto che si giochino le proprie cartucce sulla salita finale Valverde, Mas, Alaphilippe, Bardet, Pinot, Dumoulin, Poels, Moscon, Kiato, Simon Yates, Quintana, Lopez, Uran. Roglic, Woods e forse altri. Non mi aspetto mosse anticipate da questi.
So che la corsa non è una Freccia Vallone, ma anche là ci sarebbe lo spazio per fare della selezione e tutti si accontentano di cercare il secondo posto dietro Valverde; concretamente parlando sono in due o tre quelli che possono sperare di vincere, negli ultimi anni, non di più. Mi aspetto che molti si accontentino anche qua, in virtù del fatto che è molto più difficile pronosticare chi potrà andar bene e chi no, non sono solo due o tre i nomi che possono vincere se arrivano in 30 sotto il muro, ma almeno una decina abbondante, perché la corsa non finisce là e perché la salita è nuova. Dopo quella salita la corsa la può vincere anche un fagiano, non c'è necessità di essere quello con le gambe migliori.
Neppure io vedo un gruppetto di 10/15 in cima, ma 3 o 4 magari sì. 10/15 per sono quelli che possono arrivare ai piedi della salita finale con speranze di vittoria, ed essendo in tanti sospetto che la corsa risulterà bloccata. Dopo la salita finale qualcuno può rientrare in discesa o in pianura approfittando di un po' di marcamenti. Ad esempio immaginati che scollinano Lopez, Bardet e Valverde (tre nomi a caso) con Alaphilippe poco dietro. A quel punto Bardet smette di tirare, Lopez lo fa col freno a mano perché in quella situazione è sicuramente battuto, Valverde indugia, e oltre ad Alaphilippe possono rientrare anche in altri 3 o 4. A quel punto, con 6/7 corridori davanti le fagianate possono risultare vincenti. Scatta un Fuglsang, tutti stanno a guardare Valverde e nel frattempo il danese vince la corsa. Tutto questo scenario è buttato a caso, ma è per spiegare come la vedo e perché manchi un presupposto fondamentale per avere corse aperta da lontano: ci sono troppi corridori che se la possono giocare nel finale.frcre ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:59Io la vedo diversamente, per me con una salita del genere affrontata dopo tutti quei km e dislivello vince quello con le gambe migliori che va via sul tratto al 16% e incrementa il vantaggio nel tratto all'8%.il_panta ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:48Io non penso che Alaphilippe faccia il vuoto in salita infatti, sospetto che se scollina a 10 secondi dalla testa della corsa possa essere il favorito in volata, Valverde permettendo.frcre ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:35
Se la tappa fosse piatta con rampa finale di 3km senza dubbio Alaphilippe sarebbe il favorito.
Il problema è che il muro finale verrà affrontato dopo 250 km e 60 km di salita con 4000 metri di dislivello e 7 ore e rotti di corsa sulle gambe.
Secondo me uno come Alaphilippe se non salta prima rischia di arrivare all'ultima salita con le polveri bagnate, e qui non si tratta di fare 300 metri in apnea, ma il muro vero e proprio è di 1 km al 16% (circa 4 minuti e mezzo), viene dopo 1 km all'8% e precede 1 km all'8% dove chi riesce a tenere un minimo di energie può fare il vuoto vero e proprio.
Per questo secondo me emergeranno più i diesel che gli scattisti esplosivi.
Sarebbe stato perfetto per un Nibali in forma.
Dumoulin non ha convinto nella crono
Occhio a Superman![]()
Comunque questi discorsi che stiamo facendo suggeriscono che la corsa si deciderà là, sulla salita finale. Se non si riesce a capire a priori che tipo di corridori possa emergere su una salita del genere, saranno in molti a sperare di fare risultato e a non scoprire le carte troppo presto. A meno che non vada via una fuga con dentro olandesi, belgi, uno spagnolo, un francese, un italiano, e allora saranno tutti (o quasi contenti). Comunque io dei grandi nomi mi aspetto Nibali, forse Adam Yates, che si muovano in anticipo. Simon ha troppi occhi puntati addosso per farlo.
Mi aspetto che si giochino le proprie cartucce sulla salita finale Valverde, Mas, Alaphilippe, Bardet, Pinot, Dumoulin, Poels, Moscon, Kiato, Simon Yates, Quintana, Lopez, Uran. Roglic, Woods e forse altri. Non mi aspetto mosse anticipate da questi.
So che la corsa non è una Freccia Vallone, ma anche là ci sarebbe lo spazio per fare della selezione e tutti si accontentano di cercare il secondo posto dietro Valverde; concretamente parlando sono in due o tre quelli che possono sperare di vincere, negli ultimi anni, non di più. Mi aspetto che molti si accontentino anche qua, in virtù del fatto che è molto più difficile pronosticare chi potrà andar bene e chi no, non sono solo due o tre i nomi che possono vincere se arrivano in 30 sotto il muro, ma almeno una decina abbondante, perché la corsa non finisce là e perché la salita è nuova. Dopo quella salita la corsa la può vincere anche un fagiano, non c'è necessità di essere quello con le gambe migliori.
Non è un muro di 500/600 in cui puoi riuscire a stringere i denti, qua se non ne hai scollini con un paio di minuti di distacco.
Poi se non c'è quello con le gambe nettamente migliori potrebbero scollinare in 2-3-4-5.
Non ce lo vedo un gruppetto di 10/15 in cima
Se vince su questo percorso vuol dire che finora c'ha preso per il culo. Ci sta, lo spero, l'ho creduto fino a poco fa ma ultimamente non sono più così convinto.MPC...Non credibile ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:10 Ma tutto questo scetticismo su Nibali è scaramanzia o siete certi non ne abbia? Per me ne ha eccome. E, a meno di sfighe tipo Rio o Iglinskiy di turno, vince lui: è il percorso perfetto per lo squalo
Il punto è che secondo me se arrivano in 10/15 ai piedi dell'ultima salita Alaphilippe non c'è tra i 10/15.il_panta ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:07Neppure io vedo un gruppetto di 10/15 in cima, ma 3 o 4 magari sì. 10/15 per sono quelli che possono arrivare ai piedi della salita finale con speranze di vittoria, ed essendo in tanti sospetto che la corsa risulterà bloccata. Dopo la salita finale qualcuno può rientrare in discesa o in pianura approfittando di un po' di marcamenti. Ad esempio immaginati che scollinano Lopez, Bardet e Valverde (tre nomi a caso) con Alaphilippe poco dietro. A quel punto Bardet smette di tirare, Lopez lo fa col freno a mano perché in quella situazione è sicuramente battuto, Valverde indugia, e oltre ad Alaphilippe possono rientrare anche in altri 3 o 4. A quel punto, con 6/7 corridori davanti le fagianate possono risultare vincenti. Scatta un Fuglsang, tutti stanno a guardare Valverde e nel frattempo il danese vince la corsa. Tutto questo scenario è buttato a caso, ma è per spiegare come la vedo e perché manchi un presupposto fondamentale per avere corse aperta da lontano: ci sono troppi corridori che se la possono giocare nel finale.frcre ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:59Io la vedo diversamente, per me con una salita del genere affrontata dopo tutti quei km e dislivello vince quello con le gambe migliori che va via sul tratto al 16% e incrementa il vantaggio nel tratto all'8%.il_panta ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:48
Io non penso che Alaphilippe faccia il vuoto in salita infatti, sospetto che se scollina a 10 secondi dalla testa della corsa possa essere il favorito in volata, Valverde permettendo.
Comunque questi discorsi che stiamo facendo suggeriscono che la corsa si deciderà là, sulla salita finale. Se non si riesce a capire a priori che tipo di corridori possa emergere su una salita del genere, saranno in molti a sperare di fare risultato e a non scoprire le carte troppo presto. A meno che non vada via una fuga con dentro olandesi, belgi, uno spagnolo, un francese, un italiano, e allora saranno tutti (o quasi contenti). Comunque io dei grandi nomi mi aspetto Nibali, forse Adam Yates, che si muovano in anticipo. Simon ha troppi occhi puntati addosso per farlo.
Mi aspetto che si giochino le proprie cartucce sulla salita finale Valverde, Mas, Alaphilippe, Bardet, Pinot, Dumoulin, Poels, Moscon, Kiato, Simon Yates, Quintana, Lopez, Uran. Roglic, Woods e forse altri. Non mi aspetto mosse anticipate da questi.
So che la corsa non è una Freccia Vallone, ma anche là ci sarebbe lo spazio per fare della selezione e tutti si accontentano di cercare il secondo posto dietro Valverde; concretamente parlando sono in due o tre quelli che possono sperare di vincere, negli ultimi anni, non di più. Mi aspetto che molti si accontentino anche qua, in virtù del fatto che è molto più difficile pronosticare chi potrà andar bene e chi no, non sono solo due o tre i nomi che possono vincere se arrivano in 30 sotto il muro, ma almeno una decina abbondante, perché la corsa non finisce là e perché la salita è nuova. Dopo quella salita la corsa la può vincere anche un fagiano, non c'è necessità di essere quello con le gambe migliori.
Non è un muro di 500/600 in cui puoi riuscire a stringere i denti, qua se non ne hai scollini con un paio di minuti di distacco.
Poi se non c'è quello con le gambe nettamente migliori potrebbero scollinare in 2-3-4-5.
Non ce lo vedo un gruppetto di 10/15 in cima
In generale sono d' accordo ma in uno scenario come quello proposto Valverde (che in discesa è un fenomeno) lo rivedi all arrivo.il_panta ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:07 [
Neppure io vedo un gruppetto di 10/15 in cima, ma 3 o 4 magari sì. 10/15 per sono quelli che possono arrivare ai piedi della salita finale con speranze di vittoria, ed essendo in tanti sospetto che la corsa risulterà bloccata. Dopo la salita finale qualcuno può rientrare in discesa o in pianura approfittando di un po' di marcamenti. Ad esempio immaginati che scollinano Lopez, Bardet e Valverde (tre nomi a caso) con Alaphilippe poco dietro. A quel punto Bardet smette di tirare, Lopez lo fa col freno a mano perché in quella situazione è sicuramente battuto, Valverde indugia, e oltre ad Alaphilippe possono rientrare anche in altri 3 o 4. A quel punto, con 6/7 corridori davanti le fagianate possono risultare vincenti. Scatta un Fuglsang, tutti stanno a guardare Valverde e nel frattempo il danese vince la corsa. Tutto questo scenario è buttato a caso, ma è per spiegare come la vedo e perché manchi un presupposto fondamentale per avere corse aperta da lontano: ci sono troppi corridori che se la possono giocare nel finale.
Secondo me un attacco all'ultimo giro è suicida.aitutaki1 ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:18In generale sono d' accordo ma in uno scenario come quello proposto Valverde (che in discesa è un fenomeno) lo rivedi all arrivo.il_panta ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:07 [
Neppure io vedo un gruppetto di 10/15 in cima, ma 3 o 4 magari sì. 10/15 per sono quelli che possono arrivare ai piedi della salita finale con speranze di vittoria, ed essendo in tanti sospetto che la corsa risulterà bloccata. Dopo la salita finale qualcuno può rientrare in discesa o in pianura approfittando di un po' di marcamenti. Ad esempio immaginati che scollinano Lopez, Bardet e Valverde (tre nomi a caso) con Alaphilippe poco dietro. A quel punto Bardet smette di tirare, Lopez lo fa col freno a mano perché in quella situazione è sicuramente battuto, Valverde indugia, e oltre ad Alaphilippe possono rientrare anche in altri 3 o 4. A quel punto, con 6/7 corridori davanti le fagianate possono risultare vincenti. Scatta un Fuglsang, tutti stanno a guardare Valverde e nel frattempo il danese vince la corsa. Tutto questo scenario è buttato a caso, ma è per spiegare come la vedo e perché manchi un presupposto fondamentale per avere corse aperta da lontano: ci sono troppi corridori che se la possono giocare nel finale.
Che Fuglsang possa stare con i migliori non ci crederei nemmeno se lo vedessi, magari Roglic.
Anche per me corsa chiusa o quasi al massimo attacchi sul tratto al 10% della penultima salita, in ogni
caso attacchi suicidi, anche a spremerti quanto puoi guadagnare ?
A Firenze l azione di Scarponi doveva essere al giro primaucci90 ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 9:19 Si parla sempre di questa fantomatica azione al terzultimo/penultimo giro che decide il mondiale, ma da quanto non si verifica?
Per me l'Italia deve coprirsi in ogni fuga con i vari Caruso/Pozzovivo/De Marchi, ma tenere al sicuro Nibali e Moscon in gruppo perché la corsa vivrà sulla selezione da dietro e all'ultimo giro chi ne avrà andrà come a Firenze.
Anche a me non pare il massimo della libidine quell'ultima salita piazzata li. È la classica salita che ti fa paura e ingessa la corsa fino all'ultimo giro, anzi proprio all'ultima salita. Hai voglia ad attaccare prima, se poi ti pianti sul Gramartboten o come si chiama. Mah..GregLemond ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 8:26 Premesso che l' ultima salita messa cosi, ad cazzum, una sola volta sciupa tutto il disegno...se utilizzano solo e solo quella per far casino si meritano che vinca Valverde.
Ma per l'amor del cielo, su .... è più facile che vinca uno tra Froome e Geriant Thomas!MPC...Non credibile ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:10 Ma tutto questo scetticismo su Nibali è scaramanzia o siete certi non ne abbia? Per me ne ha eccome. E, a meno di sfighe tipo Rio o Iglinskiy di turno, vince lui: è il percorso perfetto per lo squalo
Anche a me sarebbe piaciuto ma non è fattibile causa carreggiata stretta e conseguente rischio cadute per prenderla davantiAntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 Scrissi tempo fa che a me sarebbe piaciuto di + se il percorso avesse fatto entrambe le salite, magari 5 giri al posto di 7.
Però non so se sia fattibile o meno .
In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
Olanda e Colombia, se proprio la Francia deve corre per AlaphilippeAntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 Scrissi tempo fa che a me sarebbe piaciuto di + se il percorso avesse fatto entrambe le salite, magari 5 giri al posto di 7.
Però non so se sia fattibile o meno .
In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
Secondo te quando mancano 180km devono fare ritmo forte?cerchiamo di tenere separati i sogni con la realtà...sicuramente ci si può aspettare una selezione naturale importante già a meta gara ma non esageriamo.AntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 Scrissi tempo fa che a me sarebbe piaciuto di + se il percorso avesse fatto entrambe le salite, magari 5 giri al posto di 7.
Però non so se sia fattibile o meno .
In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
La Colombia se aveva anche Chaves e Bernal sicuramente qualcosa inventava...ma con Uran(che giustamente aspetta per vedere che aria tira) e Quintana che non gli si può chiedere nulla la vedo dura che faccia qualcosabeppesaronni ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 11:19Olanda e Colombia, se proprio la Francia deve corre per AlaphilippeAntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 Scrissi tempo fa che a me sarebbe piaciuto di + se il percorso avesse fatto entrambe le salite, magari 5 giri al posto di 7.
Però non so se sia fattibile o meno .
In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
Non è un paragone molto calzante, però per dire nella tappa della Jaffreau questo anno al giro la SKY iniziò a far casino al km 0 .... E' sicuramente un altra cosa, ma iniziare a tenere un ritmo molto alto già dal primo giro per me è da fare se una nazionale vuole fare selezione vera.Oro&Argento ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 11:20Secondo te quando mancano 180km devono fare ritmo forte?cerchiamo di tenere separati i sogni con la realtà...sicuramente ci si può aspettare una selezione naturale importante già a meta gara ma non esageriamo.AntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 Scrissi tempo fa che a me sarebbe piaciuto di + se il percorso avesse fatto entrambe le salite, magari 5 giri al posto di 7.
Però non so se sia fattibile o meno .
In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
però vedremo di che tipo : stabilizzante, diversificante o direzionale ?
Una nazionale non può fare corsa dura: mettersi a tirare forte vorrebbe dire consumare gregari e tenere tutto il resto del gruppo a ruota, rischiando di trovarsi a scattare contro squadre più numerose quando si tratta di fare sul serio. A meno che non si tratti di fare un forcing veramente forte da ridurre il gruppo il più possibile e creare quindi una corsa un po' "anarchica": una cosa così, però, non me l'aspetto da chi uno o due corridori che quel giorno si sentono forti ed in forma ed a cui quindi converrebbe ritardare il più possibile lo scontro.AntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
Concordofrcre ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:17Il punto è che secondo me se arrivano in 10/15 ai piedi dell'ultima salita Alaphilippe non c'è tra i 10/15.il_panta ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 1:07Neppure io vedo un gruppetto di 10/15 in cima, ma 3 o 4 magari sì. 10/15 per sono quelli che possono arrivare ai piedi della salita finale con speranze di vittoria, ed essendo in tanti sospetto che la corsa risulterà bloccata. Dopo la salita finale qualcuno può rientrare in discesa o in pianura approfittando di un po' di marcamenti. Ad esempio immaginati che scollinano Lopez, Bardet e Valverde (tre nomi a caso) con Alaphilippe poco dietro. A quel punto Bardet smette di tirare, Lopez lo fa col freno a mano perché in quella situazione è sicuramente battuto, Valverde indugia, e oltre ad Alaphilippe possono rientrare anche in altri 3 o 4. A quel punto, con 6/7 corridori davanti le fagianate possono risultare vincenti. Scatta un Fuglsang, tutti stanno a guardare Valverde e nel frattempo il danese vince la corsa. Tutto questo scenario è buttato a caso, ma è per spiegare come la vedo e perché manchi un presupposto fondamentale per avere corse aperta da lontano: ci sono troppi corridori che se la possono giocare nel finale.frcre ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 0:59
Io la vedo diversamente, per me con una salita del genere affrontata dopo tutti quei km e dislivello vince quello con le gambe migliori che va via sul tratto al 16% e incrementa il vantaggio nel tratto all'8%.
Non è un muro di 500/600 in cui puoi riuscire a stringere i denti, qua se non ne hai scollini con un paio di minuti di distacco.
Poi se non c'è quello con le gambe nettamente migliori potrebbero scollinare in 2-3-4-5.
Non ce lo vedo un gruppetto di 10/15 in cima
Appunto è un'altra cosa...la tattica in u grande giro è tutt'altra storia...qui siamo in una gara dura ma di un giorno...sono 260km non possiamo pretendere che le nazionali si suicidano solo perché lo spettatore si deve divertireAntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 11:36Non è un paragone molto calzante, però per dire nella tappa della Jaffreau questo anno al giro la SKY iniziò a far casino al km 0 .... E' sicuramente un altra cosa, ma iniziare a tenere un ritmo molto alto già dal primo giro per me è da fare se una nazionale vuole fare selezione vera.Oro&Argento ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 11:20Secondo te quando mancano 180km devono fare ritmo forte?cerchiamo di tenere separati i sogni con la realtà...sicuramente ci si può aspettare una selezione naturale importante già a meta gara ma non esageriamo.AntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 Scrissi tempo fa che a me sarebbe piaciuto di + se il percorso avesse fatto entrambe le salite, magari 5 giri al posto di 7.
Però non so se sia fattibile o meno .
In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
Poi ovviamente non si farà e se succede qualcosa nel penultimo giro è già tanto ,in tal caso si arriva al muro in 10.
Ovvio che io parlo delle mie speranze , sono uno spettatore che vuole divertirsi , non un DTN.
Ma una Colombia , o un Italia, non avrebbero tutto da guadagnare a fare corsa dura fin dal primo giro ?Oro&Argento ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 12:21Appunto è un'altra cosa...la tattica in u grande giro è tutt'altra storia...qui siamo in una gara dura ma di un giorno...sono 260km non possiamo pretendere che le nazionali si suicidano solo perché lo spettatore si deve divertireAntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 11:36Non è un paragone molto calzante, però per dire nella tappa della Jaffreau questo anno al giro la SKY iniziò a far casino al km 0 .... E' sicuramente un altra cosa, ma iniziare a tenere un ritmo molto alto già dal primo giro per me è da fare se una nazionale vuole fare selezione vera.Oro&Argento ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 11:20
Secondo te quando mancano 180km devono fare ritmo forte?cerchiamo di tenere separati i sogni con la realtà...sicuramente ci si può aspettare una selezione naturale importante già a meta gara ma non esageriamo.
Poi ovviamente non si farà e se succede qualcosa nel penultimo giro è già tanto ,in tal caso si arriva al muro in 10.
Ovvio che io parlo delle mie speranze , sono uno spettatore che vuole divertirsi , non un DTN.
Questo è vero , sulla salita del mondiale si rischia comunque di stare bene a ruota.Seb ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 12:00Una nazionale non può fare corsa dura: mettersi a tirare forte vorrebbe dire consumare gregari e tenere tutto il resto del gruppo a ruota, rischiando di trovarsi a scattare contro squadre più numerose quando si tratta di fare sul serio. A meno che non si tratti di fare un forcing veramente forte da ridurre il gruppo il più possibile e creare quindi una corsa un po' "anarchica": una cosa così, però, non me l'aspetto da chi uno o due corridori che quel giorno si sentono forti ed in forma ed a cui quindi converrebbe ritardare il più possibile lo scontro.AntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 10:39 In ogni caso se una nazionale vuol fare corsa dura, deve farla da subito, già al primo giro ritmo forte sulla salita di 8 km.
Allora si che si screma il gruppo e si può provare a fare qualcosa di importante.
Ma ce'è una nazionale che può fare un lavoro simile ?
Per fare corsa dura servirebbe che partisse una fuga giusta che stia davvero bene a due o tre nazionali e non stia bene ad altre: ma si tratta di un caso molto complesso perché può bastare davanti un corridore che non tira a far morire subito la fuga.
In quel caso mi spiego come fosse possibile che Aru fosse in ballo sino all'ultimo..
Pretattica.
Interessante considerazione.
Infatti potrebbe nascere la diatriba Nibali/MosconSalvatore77 ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 15:17Interessante considerazione.
Cassani dovrà stabilire chi deve fare cosa, se nel finale rimangono i 2 capitani.
Vedi il Mondiale di Utsonomia 1990 quando Fondriest fece lo gnorri e non lavorò per Bugno e vinse il "Belgio", terzo Bugno a pochi secondi.
Domanda difficile.AntiGazza ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 15:35Infatti potrebbe nascere la diatriba Nibali/MosconSalvatore77 ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 15:17Interessante considerazione.
Cassani dovrà stabilire chi deve fare cosa, se nel finale rimangono i 2 capitani.
Vedi il Mondiale di Utsonomia 1990 quando Fondriest fece lo gnorri e non lavorò per Bugno e vinse il "Belgio", terzo Bugno a pochi secondi.
Se per esempio scappassero via in 4/5 sul finale della penultima salita (l'ultima del circuito prima del muro) Moscon lavorerebbe per ricucire lo strappetto ?
O Nibali lavorerebbe per Moscon ?
Voi come la vedreste?