Circuiti duri e Ciclisti mosci

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GregLemond
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Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Il recente dibattito sulla durezza del circuito austriaco, mi ha fatto un po' riflettere.

E probabilmente si, era duro.

Mi sono messo però a guardare a ritroso i vecchi circuiti e, vuoi per il modo di correre, vuoi per le tecnologie... molti sarebbero stati da "disturbo gastrointestinale".

Renaix, corso oggi...sarebbe teatro di un volatone. Forse anche Villach.

Geelong invece, corso nel '88... forse avrebbe prodotto una carneficina.

Premesso che non esiste chi inizia a star davanti ai -150 come Hinault... è anche vero che bisogna tarare l' idea di durezza alle tecnologie (e ai carburanti) attuali.

Resto dell' idea che Agrigento '94 oggi sarebbe stato il piu tipico degli "uphill sprint"... ma sono anche convinto che il marketing e la comunicazione incidano molto sulla ns percezione.

A memoria... Lisbona doveva essere durissimo ed Hamilton avrebbe dovuto vedere Lance come favorito... invece?

Vedi anche Innsbruck: conoscendone le caretteristiche, col senno di poi, avreste visto bene nibali su questo circuito?


Salvatore77
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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GregLemond ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 16:09 Geelong invece, corso nel '88... forse avrebbe prodotto una carneficina.
:uhm:


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GregLemond
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Salvatore77 ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 16:47
GregLemond ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 16:09 Geelong invece, corso nel '88... forse avrebbe prodotto una carneficina.
:uhm:
Si estremizza....


Salvatore77
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Non mi quadra la datazione.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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forse ho capito male, cioè se Geelong fosse stato corso nel 1988?


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Lambohbk
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Salvatore77 ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 17:00 forse ho capito male, cioè se Geelong fosse stato corso nel 1988?
Esatto quello intendeva


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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lambohbk ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 17:04
Salvatore77 ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 17:00 forse ho capito male, cioè se Geelong fosse stato corso nel 1988?
Esatto quello intendeva
esatto


giorgio ricci
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Chambery era duro ma arrivó una volata ristretta, idem benidotm.
Cosa ne pensate di montjuich 84 corso oggi?


Salvatore77
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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giorgio ricci ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 17:47 Chambery era duro ma arrivó una volata ristretta, idem benidotm.
Chambery fu reso duro anche dalla pioggia.

Benidorm era un mondiale con una salita da rapporto, tipo Innsbruck, più breve ovviamente. Non fece molta selezione a causa di un vento favorevole in salita e il vento contrario in discesa favoriva gli inseguitori.
Per questo arrivarono in volata poco meno di 20.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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La questione effettivamente è che negli anni quello che sembrava selettivo è diventato più abbordabile o comunque alla portata di molti.
Questo è avvenuto in pochissimo tempo.
Per esempio la Freccia Vallone, nel 1999 Bartoli riuscì a vincerla con una fuga ad 80 km dall'arrivo con due compagni di fuga. Sembrava un classico della Freccia. Appena 5 anni dopo è cominciata la serie di arrivi in volata, senza soluzione di continuità.

Alla Sanremo le volate cominciarono ad essere la regola e non l'eccezione nel 1997 con l'epopea Zabel interrotta da Tchmile. Da allora pochissimi arrivi senza volata.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Salvatore77 ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 19:03 La questione effettivamente è che negli anni quello che sembrava selettivo è diventato più abbordabile o comunque alla portata di molti.
Questo è avvenuto in pochissimo tempo.
Per esempio la Freccia Vallone, nel 1999 Bartoli riuscì a vincerla con una fuga ad 80 km dall'arrivo con due compagni di fuga. Sembrava un classico della Freccia. Appena 5 anni dopo è cominciata la serie di arrivi in volata, senza soluzione di continuità.

Alla Sanremo le volate cominciarono ad essere la regola e non l'eccezione nel 1997 con l'epopea Zabel interrotta da Tchmile. Da allora pochissimi arrivi senza volata.
Quello che dici rappresenta per me un bel rompicapo.
Se alla Sanremo l'avere spostato in avanti l'arrivo da Corso Cavallotti può essere una parziale giustificazione al mutamento tattico della gara, per la Freccia Vallone mi fa riflettere come a parità di percorso in pochi anni si è assistito ad un totale cambiamento dell'interpretazione.
Dopo Bartoli, con Verbrugghe e Aerts la gara ha ancora visto uno svolgimento interessante, poi, da 16 anni si ripete ininterrottamente lo stesso noiosissimo cliché.
É come se nessuno avesse più la forza di fare il vuoto, come se sia data per scontato che un azione da lontano sia destinata al fallimento. Sarà il livellamento verso il basso? Saranno le radioline? Ricordo che Fignon, in giornata super, nel 1986 diede tre minuti a tutti, ora sarebbe immaginabile? Sembra che il ciclismo sia solo un calcolo di watt e potenza. Mi domando solo, riferendomi al discorso di Salvatore 77, come sia stato possibile un cambiamento così repentino, senza nessuna possibilità di vedere all'orizzonte alcun cambiamento di rotta.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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giorgio ricci ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 22:05
Salvatore77 ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 19:03 La questione effettivamente è che negli anni quello che sembrava selettivo è diventato più abbordabile o comunque alla portata di molti.
Questo è avvenuto in pochissimo tempo.
Per esempio la Freccia Vallone, nel 1999 Bartoli riuscì a vincerla con una fuga ad 80 km dall'arrivo con due compagni di fuga. Sembrava un classico della Freccia. Appena 5 anni dopo è cominciata la serie di arrivi in volata, senza soluzione di continuità.

Alla Sanremo le volate cominciarono ad essere la regola e non l'eccezione nel 1997 con l'epopea Zabel interrotta da Tchmile. Da allora pochissimi arrivi senza volata.
Quello che dici rappresenta per me un bel rompicapo.
Se alla Sanremo l'avere spostato in avanti l'arrivo da Corso Cavallotti può essere una parziale giustificazione al mutamento tattico della gara, per la Freccia Vallone mi fa riflettere come a parità di percorso in pochi anni si è assistito ad un totale cambiamento dell'interpretazione.
Dopo Bartoli, con Verbrugghe e Aerts la gara ha ancora visto uno svolgimento interessante, poi, da 16 anni si ripete ininterrottamente lo stesso noiosissimo cliché.
É come se nessuno avesse più la forza di fare il vuoto, come se sia data per scontato che un azione da lontano sia destinata al fallimento. Sarà il livellamento verso il basso? Saranno le radioline? Ricordo che Fignon, in giornata super, nel 1986 diede tre minuti a tutti, ora sarebbe immaginabile? Sembra che il ciclismo sia solo un calcolo di watt e potenza. Mi domando solo, riferendomi al discorso di Salvatore 77, come sia stato possibile un cambiamento così repentino, senza nessuna possibilità di vedere all'orizzonte alcun cambiamento di rotta.
Hai colto il segno..È un discorso di watt e potenza..Non solo quello certo, ma ormai ci si basa tanto su quello.


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galliano
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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GregLemond ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 16:09 Renaix, corso oggi...sarebbe teatro di un volatone. Forse anche Villach.

Geelong invece, corso nel '88... forse avrebbe prodotto una carneficina.
Hai ragione, moltissimi mondiali del passato credo che oggi sarebbero terreno ideale per sagan e matthews e altrettanti per velocisti puri.
Questo sito è comodo perché ci sono tutti i mondiali del dopoguerra e altri precedenti.

https://lasterketaburua.wordpress.com/2 ... diali/amp/

Villach, montello, utsuonomiya me li ricordavo facili, ma pure a Lisbona non avevo grandi aspettative. Il 90% dei mondiali corsi, se riproposti adesso finirebbero in una volata non troppo ristretta, stile geelong per intendersi.
A me pare che il detto "la corsa la fanno i corridori" sia un comodo paravento per fare il compitino.
È come affidarsi alla buona volontà dei singoli invece che creare le condizioni giuste.

Per quanto mi riguarda il 50% dei percorsi di un mondiale dovrebbero ricalcare quello di Rio o Chambery, l'altro 50% un geelong con salite più vicine all'arrivo o uno Stoccarda (2007).


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GregLemond
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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galliano ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 22:55
GregLemond ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 16:09 Renaix, corso oggi...sarebbe teatro di un volatone. Forse anche Villach.

Geelong invece, corso nel '88... forse avrebbe prodotto una carneficina.
Hai ragione, moltissimi mondiali del passato credo che oggi sarebbero terreno ideale per sagan e matthews e altrettanti per velocisti puri.
Questo sito è comodo perché ci sono tutti i mondiali del dopoguerra e altri precedenti.

https://lasterketaburua.wordpress.com/2 ... diali/amp/

Villach, montello, utsuonomiya me li ricordavo facili, ma pure a Lisbona non avevo grandi aspettative. Il 90% dei mondiali corsi, se riproposti adesso finirebbero in una volata non troppo ristretta, stile geelong per intendersi.
A me pare che il detto "la corsa la fanno i corridori" sia un comodo paravento per fare il compitino.
È come affidarsi alla buona volontà dei singoli invece che creare le condizioni giuste.

Per quanto mi riguarda il 50% dei percorsi di un mondiale dovrebbero ricalcare quello di Rio o Chambery, l'altro 50% un geelong con salite più vicine all'arrivo o uno Stoccarda (2007).
Io resto dell' idea che "Il Mondiale" deve essere uno Stoccarda, un Lugano... che dia la possibilità anche al passista veloce (eg. Bettini, Museeuw) di arrivare in fondo...
Anche, ma non solo.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Io ritengo sempre Lugano 1996 un circuito che farebbe tuttora la giusta selezione. Mendrisio 2009 era considerato sulla carta allo stesso livello di Varese l'anno prima. Mi ricordo che, trovandomi da quelle parti però lo catalogai difficile, a causa del fatto che si correva su strade strette e piene di curve e avvallamenti.
Infatti fu un mondiale decisamente selettivo e pure bello.
Credo che contino non solo le asperità altimetriche ma pure la qualità delle strade. Rettilinei autostradali, anche se duri, non fanno la differenza


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GregLemond
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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giorgio ricci ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 17:47 Chambery era duro ma arrivó una volata ristretta, idem benidotm.
Cosa ne pensate di montjuich 84 corso oggi?
Lo leggo male... penso volata di 15/20...

Alterhein!?


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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GregLemond ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 23:14
giorgio ricci ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 17:47 Chambery era duro ma arrivó una volata ristretta, idem benidotm.
Cosa ne pensate di montjuich 84 corso oggi?
Lo leggo male... penso volata di 15/20...

Alterhein!?
Alterhein volata ristretta come Bergen, forse montjuich potrebbe essere sulla falsa riga di Stoccarda 2007.
Montello volatone da Gaviria, e Agrigento vittoria sicura di Alaphilippe.
A chambery qualche variazione sul tema la vedrei, anche Imola potrebbe avvantaggiare qualche finisseur, soprattutto se fatto una quindicina di volte. Opinioni?


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Chambery Bardet :)

Sallanches... un Siciliano....

Utsonomiya?


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Io un mondiale come quello del '27, compreso il drittone al 25%, sarei curioso di vederlo


FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
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galliano
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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giorgio ricci ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 22:05 É come se nessuno avesse più la forza di fare il vuoto, come se sia data per scontato che un azione da lontano sia destinata al fallimento. Sarà il livellamento verso il basso? Saranno le radioline? Ricordo che Fignon, in giornata super, nel 1986 diede tre minuti a tutti, ora sarebbe immaginabile? Sembra che il ciclismo sia solo un calcolo di watt e potenza. Mi domando solo, riferendomi al discorso di Salvatore 77, come sia stato possibile un cambiamento così repentino, senza nessuna possibilità di vedere all'orizzonte alcun cambiamento di rotta.
Secondo me bisogna prendere spunto dalle ultime 2 amstel sperando non si sia trattato di un caso.
Le corse su strade strette, con continui rilanci e strappi brevi fanno ormai più spettacolo e selezione delle classiche salite ardennesi.
Questa mi pare un'evidenza.


giorgio ricci
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Utsonimiya é un mondiale per finisseur o punchers, come diavolo li chiamano adesso.
Che il ciclismo é cambiato si capisce anche dal fatto che il francese è scomparso. Quando sento il temine tricky mi viene l'orticaria.
Arridateci l'andatura en danseuse del grande Adriano.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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giorgio ricci ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 23:45 Utsonimiya é un mondiale per finisseur o punchers, come diavolo li chiamano adesso.
Che il ciclismo é cambiato si capisce anche dal fatto che il francese è scomparso. Quando sento il temine tricky mi viene l'orticaria.
Ridateci l'andatura en danseuse del grande Adriano.
Utsonomiya tra l altro teatro della fantastica impresa di Mirko Gualdi...
Numero da circo, 70 km da solo


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Utsonomia corso oggi avremmo portato Viviani.
Quel circuito presentava (vado a memoria) aveva nel finale tratti adatti per recuperare pertanto nazionali con Sagan Kristoff Matthews avrebbero potuto giocare tattiche per portare tutti in una volata.


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GregLemond
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Questo, ragionevolmente, era un percorso "medio-duro"

Non lineare, incazzoso...

Piu la pioggia.

E poi è stato corso come si deve, con 2/3 del podio mossi da lontano...


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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GregLemond ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 8:20 Questo, ragionevolmente, era un percorso "medio-duro"

Non lineare, incazzoso...

Piu la pioggia.

E poi è stato corso come si deve, con 2/3 del podio mossi da lontano...
Era un percorso dove era difficile inseguire. Sta di fatto che, come dici tu, Kung e Pedersen sono finiti sul podio partendo da lontano.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 11:41
GregLemond ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 8:20 Questo, ragionevolmente, era un percorso "medio-duro"

Non lineare, incazzoso...

Piu la pioggia.

E poi è stato corso come si deve, con 2/3 del podio mossi da lontano...
Era un percorso dove era difficile inseguire. Sta di fatto che, come dici tu, Kung e Pedersen sono finiti sul podio partendo da lontano.
il circuito era nervoso ma con il bel tempo (per quanto molto ipotetico considerata la zona e la stagione) a mio parere non avrebbe fatto una grande selezione nella gara dei professionisti. ieri la selezione l'hanno fatta in larga parte il freddo e la pioggia. ci fosse stato il sole per me arrivavano in trenta all'ultimo km.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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dietzen ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 14:50
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 11:41
GregLemond ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 8:20 Questo, ragionevolmente, era un percorso "medio-duro"

Non lineare, incazzoso...

Piu la pioggia.

E poi è stato corso come si deve, con 2/3 del podio mossi da lontano...
Era un percorso dove era difficile inseguire. Sta di fatto che, come dici tu, Kung e Pedersen sono finiti sul podio partendo da lontano.
il circuito era nervoso ma con il bel tempo (per quanto molto ipotetico considerata la zona e la stagione) a mio parere non avrebbe fatto una grande selezione nella gara dei professionisti. ieri la selezione l'hanno fatta in larga parte il freddo e la pioggia. ci fosse stato il sole per me arrivavano in trenta all'ultimo km.
Ne sono convinto anche io. La mia valutazione sul percorso però resta sostanzialmente invariata. Altimetricamente era non difficile, ma comunque logorante.


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Quanto sarebbe bello nuovamente un mondiale sul circuito del Nürburgring; non sarebbe affatto scontato un arrivo in volata:
nurburgring.jpg
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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

Messaggio da leggere da cassius »

Slegar ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 19:01 Quanto sarebbe bello nuovamente un mondiale sul circuito del Nürburgring; non sarebbe affatto scontato un arrivo in volata:

nurburgring.jpg
una specie di Cipressa in mezzo, da fare quante volte?
Però si intossicherebbe ben bene le gambe ai velocisti...


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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cassius ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 21:23
Slegar ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 19:01 Quanto sarebbe bello nuovamente un mondiale sul circuito del Nürburgring; non sarebbe affatto scontato un arrivo in volata:

nurburgring.jpg
una specie di Cipressa in mezzo, da fare quante volte?
Però si intossicherebbe ben bene le gambe ai velocisti...
Senza tratto di trasferimento sarebbero undici.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Slegar ha scritto: martedì 1 ottobre 2019, 9:45
cassius ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 21:23
Slegar ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 19:01 Quanto sarebbe bello nuovamente un mondiale sul circuito del Nürburgring; non sarebbe affatto scontato un arrivo in volata:

nurburgring.jpg
una specie di Cipressa in mezzo, da fare quante volte?
Però si intossicherebbe ben bene le gambe ai velocisti...
Senza tratto di trasferimento sarebbero undici.
Diciamo 10 perchè alle 9 del mattino, poco prima della partenza, l'UCI troverebbe il modo di tagliare un giro :diavoletto:

galliano sarà d'accordo con me :D


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

Messaggio da leggere da Slegar »

Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 1 ottobre 2019, 9:54
Slegar ha scritto: martedì 1 ottobre 2019, 9:45
cassius ha scritto: lunedì 30 settembre 2019, 21:23

una specie di Cipressa in mezzo, da fare quante volte?
Però si intossicherebbe ben bene le gambe ai velocisti...
Senza tratto di trasferimento sarebbero undici.
Diciamo 10 perchè alle 9 del mattino, poco prima della partenza, l'UCI troverebbe il modo di tagliare un giro :diavoletto:

galliano sarà d'accordo con me :D
Nebbia e pioggia in quel posto non mancano mai. Interessante, con i rapporti che usano oggi, sarebbe proporre uno o due passaggi sulla Steilstrecke, una salita che taglia il Karussel: sono 450 m al 27%:
https://de.wikipedia.org/wiki/Steilstrecke_Nordschleife


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Re: Circuiti duri e Ciclisti mosci

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Slegar ha scritto: martedì 1 ottobre 2019, 10:00 Nebbia e pioggia in quel posto non mancano mai. Interessante, con i rapporti che usano oggi, sarebbe proporre uno o due passaggi sulla Steilstrecke, una salita che taglia il Karussel: sono 450 m al 27%:
https://de.wikipedia.org/wiki/Steilstrecke_Nordschleife
A proposito di Steilstrecke; il primo campionato del mondo professionisti fu disputato nel 1927 al Nürburgring ed era inserita proprio la Steilstrecke al posto del Karussel.

Questa la mappa interattiva del percorso:
https://ridewithgps.com/routes/19582835

Questo è il profilo della Steilstrecke:

Immagine

E questa la salita della Steilstrecke:



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