Le salite italiane poco battute dalle corse

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Basso
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Pat McQuaid ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 15:27 Questa è pura fantasia, nemmeno alla Vuelta vediamo cose simili.
Conosco bene tutte le salite proposte, gran parte non sarebbero transitabili in sicurezza per una gara di professionisti.
E alé, neppure di domenica ho tregua :D E, signora mia, non le dico le imprecisioni del nostro!

Allora, cominciamo:

- discesa di Torricelle (o Torreselle): strada non larghissima ma normale, una curva pericolosa, allego foto https://prnt.sc/le958p
- falsopiano dopo Monteviale: strada normalissima, nessuna curva pericolosa, allego foto https://prnt.sc/le96zh
- discesa di Selva di Trissino: strada non larghissima ma normale, nessuna curva pericolosa, due tornanti ampi, allego foto https://prnt.sc/le97lz
- discesa di Mistrorighi: strada molto stretta, dodici tornanti, discesa effettivamente pericolosa, allego foto https://prnt.sc/le98zy
- discesa di Fochesati: strada in alcuni punti molto stretta, alcuni tornanti, discesa pericolosa in pochi punti, allego foto https://prnt.sc/le99zj
- discesa di Marana: strada di larghezza sufficiente con alcuni punti più stretti, tornanti solo nel tratto finale verso la pianura, allego foto https://prnt.sc/le9b4f
- discesa di Castelvecchio: strada di normalissima, nessuna curva pericolosa, tre tornanti agevoli nel finale, allego foto https://prnt.sc/le9cif
- discesa di Biceghi: strada normale, nessuna curva pericolosa, allego foto https://prnt.sc/le9dir
- discesa del Passo Zovo: strada di larghezza sufficiente, alcune curve insidiose, altrimenti molto veloce, allego foto https://prnt.sc/le9ee5
- discesa di Recoaro Mille: strada stretta, diversi tornanti non complesse, alcune curve insidiose, allego foto https://prnt.sc/le9fdy

Su dieci discese te ne concedo due, al massimo tre di insidiose/pericolose: due/tre su 10 ≠ da "gran parte". Il tutto, ricordando, che questo NON è un percorso preparato come possibile tappa di una corsa di professionisti ma un divertissement personale.

Altra precisazione
Pat McQuaid ha scritto:Lo Zovo resterà sempre un ricordo del 1998 con la pioggia.
Conosci così bene la zona che cadi in errore: la discesa dello Zovo nel Giro 1998 è quella che porta a Schio; nel mio tracciato si sale per le contrade Miotti, Furnari, Cecchetti, Rossati e si scende per la SP45, versante solitamente usato come salita, verso Valdagno. Ah, altra cosa: la discesa che tu intendi è stata affrontata quest'anno al Giro U23.

Quello che non capisco, invece, è la tua ossessione nei miei confronti. Ma vabbé, sopravvivo :)
Ultima modifica di Basso il domenica 4 novembre 2018, 16:33, modificato 1 volta in totale.


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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Maìno della Spinetta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Bomby ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 13:51 Se le trovate, postate anche le altimetrie, così si fa meglio a capire la difficoltà delle salite che citate anche per chi non le conosce.

Altra zona molto poco battuta: alla Tirreno è ancora troppo dura, ma al Giro starebbe benissimo una tappa del genere:
H18.png
Monte Amiata, da 3 versanti (e quelli possibili sono anche di più, questi erano incastrati in modo che non ci fossero troppi incroci di tracciato (qualcuno c'è), ma c'è modo di sbizzarrirsi.
Un versnate dell'Amiata fu affrontato alla TA negli anni 90, arrivo a Piancastagnaio. Il giorno dopo arrivo in salita a un laghetto vulcanico lì in zona. Vincitore... Casagrande?


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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Pat McQuaid ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 15:27
Basso ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 11:33 Diverso tempo fa avevo creato questa tappa tra gli sconosciuti Colli dei Castellari e, soprattutto, tra le Prealpi Vicentine. Con, a conclusione, una salita tanto dura quanto, purtroppo, pressoché vergine per il ciclismo. Il Passo di Campogrosso

Dueville-Campogrosso.png

Il Passo Campogrosso (da Recoaro) misura poco più di 10 km e ha una pendenza media attorno al 10%. Il tratto più duro è nel primo terzo, in località Merendaore, con pendenza massima fra il 16 e il 17%. Attorno ai meno 3 km tantissimi tornanti, mente il finale proprio sul passo è più agevole, attorno al 3/4% (nell'altimetria sottostante non c'è). La strada "muore" sul Passo, in quanto il versante trentino da Vallarsa è chiuso al traffico mentre la strada di collegamento con l'Ossario del Pasubio è percorribile solo a piedi o in bici (conviene una MTB).

Campogrosso.png
Questa è pura fantasia, nemmeno alla Vuelta vediamo cose simili.
Conosco bene tutte le salite proposte, gran parte non sarebbero transitabili in sicurezza per una gara di professionisti.
Lo Zovo resterà sempre un ricordo del 1998 con la pioggia.
Non sai di cosa parli evidentemente, il Campogrosso l'ho fatto più volte un paio di mesi fa ed è una salita normalissima, non c'è nessun problema di sicurezza.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Winter »

http://www.unrandagioinbici.it/urb/comp ... height=600

galleria di rosazza (sei km sopra Oropa) dal versante della Valle Cervo
La partenza è dove finisce la discesa di Bielmonte

http://www.unrandagioinbici.it/urb/comp ... height=600

Questo versante sarebbe pericolosissimo da fare in discesa (direi quasi impossibile , visto che un paio di tornanti , con qualsiasi macchina diversa dalla panda devi far manovra)

Arrivo in discesa a Oropa
Prima la scalata alla Galleria di Rosazza , Bielmonte , Alpe di Noveis (tutte dal versante piu' duro) e passo della Colma (sarebbero 4 gpm consecutivi senza respiro)


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Patate
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Winter ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 17:26
Arrivo in discesa a Oropa
Avevo pensato anch'io a una combinazione del genere! Gli ultimi 200 metri sarebbero anche in salita (da dove inizia il pavè), quindi non sarebbe neanche pericoloso arrivare in discesa proprio al Santuario


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Abruzzese
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Basso ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 11:33 Diverso tempo fa avevo creato questa tappa tra gli sconosciuti Colli dei Castellari e, soprattutto, tra le Prealpi Vicentine. Con, a conclusione, una salita tanto dura quanto, purtroppo, pressoché vergine per il ciclismo. Il Passo di Campogrosso

Dueville-Campogrosso.png

Il Passo Campogrosso (da Recoaro) misura poco più di 10 km e ha una pendenza media attorno al 10%. Il tratto più duro è nel primo terzo, in località Merendaore, con pendenza massima fra il 16 e il 17%. Attorno ai meno 3 km tantissimi tornanti, mente il finale proprio sul passo è più agevole, attorno al 3/4% (nell'altimetria sottostante non c'è). La strada "muore" sul Passo, in quanto il versante trentino da Vallarsa è chiuso al traffico mentre la strada di collegamento con l'Ossario del Pasubio è percorribile solo a piedi o in bici (conviene una MTB).

Campogrosso.png
Il Passo di Campogrosso ricordo che fu affrontato un anno al Giro Dilettanti (stavo cercando di recuperare l'edizione ma penso di poter dire che fosse quella del 1997), poi non fu più presa in considerazione.
Sempre a proposito di salite proposte dal Giro Baby ce ne fu una anche nel centro Italia, quella che da Veroli portò su a Prato di Campoli, in provincia di Frosinone. Credo fosse di discreta lunghezza (quasi 15 chilometri).


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Fedaia ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 10:44 Selva di Fasano e’ mai stata percorsa al Giro? Se non sbaglio sono 3-4 km in doppia cifra.
Ci arrivò il Giro Donne nel 2001 ;)

http://www2.raisport.rai.it/news/eventi ... 2b4801b81/


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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14juillet_ ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 13:37
Winter ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 10:57 Fauniera
Che sia stato fatto solo una volta.. nel 1999 ( due volte se consideriamo l'esischie , fatto nel 2003)..
Sampeyre
Nel 1995 e nel 2003

son i primi colli che dovrebbero essere messi

Poi il rombo (con arrivo magari a Soelden)

L'accoppiata San Pellegrino in Alpe - Abetone

e nella mia zona.. Ultimi 60 km di una tappa Arlaz - Zuccore - Joux (se non tutto , dalle antenne) e arrivo a Estoul

Alpe Segletta da aurano
e Oropa facendo la galleria di Rosazza (facendo il versante dalla valle cervo) con discesa su Oropa

Rombo - Sölden :drool: :drool: :drool:

Penso che potrebbe essere l'accoppiata più terribile possibile, al pari del Crostis-Zoncolan e forse superiore anche a Gavia-Stelvio. Chissà se vedremo le prime due ascese nella stessa tappa, Cainero ci era andato vicinissimo.
L'ultima volta che il Rombo è stato percorso da una gara ciclistica è stato nel 2017 quando fu inserito nell'edizione dell'Oetztaler riservata ai professionisti, sulla base della nota gara per cicloamatori. In quel caso però si arrivava a Soelden senza salire verso lo spettacolare scenario dei ghiacciai, già ammirati al Giro di Svizzera.

Particolare di non secondaria rilevanza: l'Oetztaler si disputò il 25 agosto, ovvero in un momento in cui era sicuramente più elevata la possibilità che il passo fosse transitabile. Al Giro realizzare un'accoppiata simile è obiettivamente molto difficile. Non a caso il Rombo fu proposto solo nel 1988 se non erro, nella tappa che si concludeva a Innsbruck (appena 2 giorni dopo la mitica tappa del Gavia, tra l'altro).


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Bomby ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 13:51 Se le trovate, postate anche le altimetrie, così si fa meglio a capire la difficoltà delle salite che citate anche per chi non le conosce.

Altra zona molto poco battuta: alla Tirreno è ancora troppo dura, ma al Giro starebbe benissimo una tappa del genere:
H18.png
Monte Amiata, da 3 versanti (e quelli possibili sono anche di più, questi erano incastrati in modo che non ci fossero troppi incroci di tracciato (qualcuno c'è), ma c'è modo di sbizzarrirsi.
Alla Tirreno del 1996 (che fu la prima organizzata da RCS) scalarono l'Amiata nella tappa di Santa Fiora vinta da Fabiano Fontanelli. Salirono fino al Prato delle Macinaie, che si trova poco sotto i 1400 metri di quota


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Abruzzese ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 18:33
Fedaia ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 10:44 Selva di Fasano e’ mai stata percorsa al Giro? Se non sbaglio sono 3-4 km in doppia cifra.
Ci arrivò il Giro Donne nel 2001 ;)

http://www2.raisport.rai.it/news/eventi ... 2b4801b81/
Al Giro del 1976 da Selva di Fasano partì la tappa di Lago Laceno. Mi risulta si tratti dell'unico passaggio del Giro d'Italia


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 16:32Un versnate dell'Amiata fu affrontato alla TA negli anni 90, arrivo a Piancastagnaio. Il giorno dopo arrivo in salita a un laghetto vulcanico lì in zona. Vincitore... Casagrande?
L'Amiata fu affrontato, non saprei da che versante, nel giro dell'80. Andò via una fuga da lontano, con Panizza Contini (che vinse) Visentini (Che prese la maglia) e altri che non ricordo. Questo fu il motivo che "costrinse" Hinault al'impresa sullo Stelvio, recuperare quei minuti che Panizza gli aveva tolto sull'Amiata e con le poche successive salite del Giro (Roccaraso, Pecol, la Mendola), dove il corridore lombardo non lasciò la ruota del bretone.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Trullo ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 18:56
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 16:32Un versnate dell'Amiata fu affrontato alla TA negli anni 90, arrivo a Piancastagnaio. Il giorno dopo arrivo in salita a un laghetto vulcanico lì in zona. Vincitore... Casagrande?
L'Amiata fu affrontato, non saprei da che versante, nel giro dell'80. Andò via una fuga da lontano, con Panizza Contini (che vinse) Visentini (Che prese la maglia) e altri che non ricordo. Questo fu il motivo che "costrinse" Hinault al'impresa sullo Stelvio, recuperare quei minuti che Panizza gli aveva tolto sull'Amiata e con le poche successive salite del Giro (Roccaraso, Pecol, la Mendola), dove il corridore lombardo non lasciò la ruota del bretone.
In proposito, l'archivio di Cicloweb riporta alla luce un racconto di Mario Silvano proprio relativo a quella tappa, che si concluse a Orvieto:

http://oldsite.cicloweb.it/articolo/201 ... ni-visenti

Leggendo, si può vedere come i corridori scesero ad Abbadia San Salvatore e provenivano da Arcidosso, per cui il versante direi che fu quello di Castel del Piano (i cui dati riportano una lunghezza di 14 km e una pendenza media del 6,8%).


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Altra salita che mi è venuta in mente e che il Giro d'Italia non affrontò mai (mentre fu affrontata più volte alla Tirreno-Adriatico) è quella del Monte Livata, sopra Subiaco. Le sue pendenze non sono comunque proibitive, vi sono fondamentalmente un paio di chilometri impegnativi. Non so se la mancata proposizione si spiega con l'assenza di spazio adeguato in vetta.

Un'altra salita che non è stata affrontata, al confine tra Abruzzo e Lazio, è quella che conduce a Campo Staffi e che, se non erro, transita attraverso il valico di Serra Sant'Antonio. Se non ricordo male è anche abbastanza lunga (circa 20 km), solo che per anni la strada fu interrotta da una frana (adesso invece mi pare che sia regolarmente percorribile).


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Subsonico »

Abruzzese ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 18:33
Fedaia ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 10:44 Selva di Fasano e’ mai stata percorsa al Giro? Se non sbaglio sono 3-4 km in doppia cifra.
Ci arrivò il Giro Donne nel 2001 ;)

http://www2.raisport.rai.it/news/eventi ... 2b4801b81/
La strada "regolare" in realtà è molto facile e non vale più di un 3° cartegoria. Ci sono alcuni versanti che risultano più ostici (uno dovrebbe essere la strada che passa a fianco al famoso Zoo di Fasano) ma la parte a doppia cifra stando alle rilevazioni online non dovrebbe andare oltre il km e mezzo.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Trullo ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 18:56
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 16:32Un versnate dell'Amiata fu affrontato alla TA negli anni 90, arrivo a Piancastagnaio. Il giorno dopo arrivo in salita a un laghetto vulcanico lì in zona. Vincitore... Casagrande?
L'Amiata fu affrontato, non saprei da che versante, nel giro dell'80. Andò via una fuga da lontano, con Panizza Contini (che vinse) Visentini (Che prese la maglia) e altri che non ricordo. Questo fu il motivo che "costrinse" Hinault al'impresa sullo Stelvio, recuperare quei minuti che Panizza gli aveva tolto sull'Amiata e con le poche successive salite del Giro (Roccaraso, Pecol, la Mendola), dove il corridore lombardo non lasciò la ruota del bretone.
Arcidosso
Soriano nel Cimino
205 km
Filippo CASAGRANDE
05h 56' 49''

TA 1996, il giorno dopo arrivo a Santa Fiora


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da herbie »

E' un periodo in cui ho tanti problemi, e pensieri per la testa...ma mi state facendo venire una gran voglia con tutte queste salite più o meno inedite. Perché qualcuno non disegna una specie di Tirreno alternativa, una settimana CON TAPPE CONSECUTIVE in centro (o sud) Italia mettendo insieme queste salite che si vogliono proporre o ri-proporre? Poi chissà che le cose vadano un po' meglio e non si riesca in una settimana di bici a testare questo percorso, visionare bene con tanto di foto come sono messe queste strade? a me piacerebbe molto….un Maino della Spinetta o un Beppugrillo ad esempio visti gli interventi qui sopra non potrebbero esimersi... :)
Potrei anche disegnarlo io questo percorso ma in questo periodo proprio non posso. C'è qualche volontario?


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Trullo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Trullo »

Qualche possibile percorso con le salite di cui abbiamo parlato, dai giri che ho pubblicato su Flamme Rouge

Arrivo al Blockhaus attraversando l'appennino abruzzese
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La Sila
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L'Etna
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Giovo, Pennes e Alpe di Siusi
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Zoncolan-Crostis
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Madonna della Guardia (cronoscalata)
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Monte Carpegna
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Terminillo, ma prima c'è altro
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Tappone nell'Appennino tosco emiliano con San Pellegrino in Alpe e Ciocco
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Tappone nell'appennino ligure con Passo del Chiodo
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Lago di Tovel al termine di un tappone
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Campo Moro al termine di un tappone
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Punta Veleno (cronoscalata)
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Bomby
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Bomby »

Per completare l'esplorazione delle salite più dure dell'appennino modenese, ecco altre 3 ascese. Riporto solo i versanti più duri, di solito ne hanno anche altri più semplici.

Monte Santa Giulia: salita lunghetta, e con difficoltà che aumenta fino all'arrivo. Siamo già nel basso appennino, e quindi le difficoltà non sono immense, però inserita in una tappa può dar da fare (leggi, dare fastidio). Strada abbastanza larga (a due corsie).
Monte Santa Giulia.png
Monte Santa Giulia.png (152.78 KiB) Visto 7268 volte
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/144855

Moncerrato, altra salita che si abbina alla precedente: corta, duretta e abbastanza regolare, strada di crinale, quindi molto soleggiata
Moncerrato.png
Moncerrato.png (81.22 KiB) Visto 7268 volte
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/148014

Ospitaletto: questo è una specie di muro, corto e con pendenze in doppia cifra.
Ospitaletto.png
Ospitaletto.png (52.03 KiB) Visto 7268 volte
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/148176


giorgio ricci
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Avete qualche altimetria del monte Beigua via Varazze?
Potrebbe svolgersi qualche tappa interessante?
Sarebbe possibile per voi un arrivo sul Beigua?
Il Giro Rosa c'è arrivato recentemente.


Stylus
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Stylus »

Tra quelle di una zona a me vicina, che è la Valchiavenna, che ha avuto un arrivo di tappa di recente solamente dieci anni fa senza toccare però salite (ma solo discese, quella del Maloja in Svizzera, c'è l'interminabile salita verso il Passo dello Spluga, 30 Km e quasi 2000 metri dislivello che potrebbe essere sia arrivo di tappa sia abbinata al San Bernardino in Svizzera

Immagine.

Sempre partendo da Chiavenna verso il Passo dello Spluga si potrebbe affrontare la strada verso Madesimo, paese che è già stato arrivo di tappa se non sbaglio un paio di volte ma mai con arrivo sull'Alpe Motta, cui si può benissimo arrivare fino agli impianti di risalita

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Il problema è che arrivando da valle eventuali salite precedenti sarebbero molto lontane, ma visto che oggi giorno nei percorsi vi sono sempre 2-3 tappe monosalita non credo stonerebbero, e sarebbero salite lunghissime, e che io ricordi mai vista la neve a maggio all'Alpe di Motta (un po' più facile invece al Passo dello Spluga)


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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da il_panta »

Che salite, mi piacerebbe vederle! Non le conoscevo proprio.
Arrivare a 2100 metri non è mai un problema. Certo, può esserci un po' di neve, ma tantissime salite vengono pulite ad hoc per il Giro. Non è che i vari Stelvio, Gavia, Agnello siano agibili a fine maggio... Nemmeno il Finestre, addirittura quest'anno lo hanno ufficialmente richiuso subito dopo il passaggio del Giro.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
jumbo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da jumbo »

Lo Spluga a maggio solitamente lo aprono, essendo anche un valico tra Italia e Svizzera, sia pure non uno dei principali.
Il vincolo all'apertura sono le piste da sci di Splugen, in parte sovrapposte alla strada del passo, e quindi fino a che sono attive la strada non viene pulita. Però in genere oltre Pasqua non vanno e quindi per maggio aprono.
E' una zona molto più nevosa ad esempio di quella dello Stelvio, per cui spesso rimane molta neve a lato strada una volta aperta, soprattutto sopra Montespluga e sul lato nord svizzero, tuttavia data la quota che nevichi dal cielo nel periodo del Giro non è molto frequente, anche se possibile.

Al momento per un arrivo in zona il problema maggiore potrebbe essere la frana di Gallivaggio, caduta lo scorso maggio e che si deve ancora stabilizzare completamente.


Spadinosix
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Spadinosix »

ma come si riesce a fare questi profili altimetrici , stile ASO? Con la flamme rouge traccio i percorsi ma mi da le altimetrie come quelle di salite.ch (anche se inserisco l'opzione ASO). Grazie


Bomby
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Bomby »

Lo Spluga lo conoscevo, la seconda salita no: interessante!

Continuo con le ultime salite modenesi.

Attorno al Cimone rimane un ultimo versante, questa volta "tronco", ovvero senza sbocco, quello che arriva alla stazione sciistica de Le Polle. Ci sono due versanti, che si differenziano per la diversa parte iniziale; la strada è ampia e in cima c'è un ampio parcheggio, l'unico difetto è che le salite circostanti sono un pelo distanti, ma nemmeno troppo:
L’allegato Le Polle.png non è più disponibile
Le Polle.png
Le Polle.png (102.96 KiB) Visto 6997 volte


Bomby
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Bomby »

Spadinosix ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 18:04 ma come si riesce a fare questi profili altimetrici , stile ASO? Con la flamme rouge traccio i percorsi ma mi da le altimetrie come quelle di salite.ch (anche se inserisco l'opzione ASO). Grazie
Io uso le salite già tracciate che si trovano nella "mappa delle salite" del medesimo sito. Non so se hanno risolto i problemi adesso, da quando hanno cambiato la cartografia non è più possibile inserire nuove salite, ci ho provato l'altro giorno e ancora non ci riuscivo, ma dato che hanno scritto che ora l'editor è a posto dovrebbero aver risolto.
Ad ogni modo, prima è bene controllare nella mappa delle salite se la salita che intendi postare è già presente, e la trovi già fatta (io a suo tempo feci quelle dell'appennino emiliano tra Modena, Reggio e Bologna -non tutte, ovvio).

Ultime due per quel che riguarda l'appennino modenese (giuro): sono due salite nei pressi di Sassuolo, meno lunghe delle precedenti, ma ottime per un finale di tappa. Una è usata piuttosto di frequente negli ultimi anni dalla Coppi e Bartali, a dire il vero; però inserito in circuito col secondo...

Via Fazzano: 2 km costantemente duri, con la media al 9,6%; discesa panoramica e tortuosa sulla pianura padana (se il cielo è limpido e non c'è smog).
Via Fazzano.png
Via Fazzano.png (60.29 KiB) Visto 6978 volte
Via del Ruvinello, un vero e proprio muro, 800 m al 14%, 200 m al 18% di media, quasi rettilineo tranne nel finale, strada stretta ma non troppo, riasfaltata nel 2011 stando a streetview.
Via del Ruvinello Sassuolo.png
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Leonardo Civitella
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Leonardo Civitella »

Una salita delle mie parti molto interessante è il Terminillo da Micigliano.
Questa salita è fantastica, infatti comprende anche una decina di kilometri di sferrato. Purtroppo lo sferrato è ricco di ghiaia.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/105014

PS:La salita non l'ho tracciata io, ma un altro utente della flamme rouge.

Saluti,Leonardo
Ultima modifica di Leonardo Civitella il lunedì 5 novembre 2018, 18:56, modificato 1 volta in totale.


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presa 2 del Montello
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da presa 2 del Montello »

Non ho ben capito se il tema del 3D sono "le salite che vorrei vedere in una corsa" o "le salite dove una corsa passa ogni morte di Papa", detto ciò e rimanendo nella mia regione segnalo queste belle "rampe di garage" :capra: :capra: :capra: :D :D :D (non chiedetemi di tracciarle con la Flamme Rouge):
-Prada Alta sul Monte Baldo, meglio nota come Punta Veleno(già affrontata in un Giro del Trentino e vinse Pozzovivo);
-le ascese al Grappa da Seren e le due da Possagno(Salto della Capra e Strada degli Alpini): mi pare inedite;
-Pian delle Femene da Revine: inedita, ma non credo ci siano interessi di promozione turistica a far arrivare la una corsa;
-Pian dei Buoi da Lozzo di Cadore: autentica "gemma nascosta" nel cuore del Cadore, che si potrebbe abbinare benissimo con la Mauria o la Sella di Razzo. Lo scenario che si apre in cima è da cartolina. La strada per salire è abbastanza stretta, tant'è vero che nei mesi estivi funziona a senso unico alternato: alla mattina si può salire, mentre nel pomeriggio si scende.


Bomby
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Bomby »

Il tema del topic è "le salite dove una corsa passa ogni morte di Papa" (o non è mai passata) e "che vorrei vedere in una corsa". Ancora meglio, quelle zone che sono fuori dai radar dei tracciatori degli ultimi anni (almeno 20), o da sempre. Come dicevo, la zona delle prealpi veronesi: non ricordo molte corse in zona, eppure la zona merita, oppure i colli alle spalle di Sanremo, o il citato Monte Amiata... zone che promettono, magari non per una tappa clou del Giro, ma per una onesta tappa della prima o seconda settimana.

Mi sono spiegato :) ?
Ultima modifica di Bomby il lunedì 5 novembre 2018, 19:04, modificato 1 volta in totale.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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giorgio ricci ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 15:01 Avete qualche altimetria del monte Beigua via Varazze?
Potrebbe svolgersi qualche tappa interessante?
Sarebbe possibile per voi un arrivo sul Beigua?
Il Giro Rosa c'è arrivato recentemente.
arrivo no, troppo stretto il tutto. In una zona ci sono un santuari e delle antenne, nell'altra un rifugio e basta.
Arrivi ad Acqui, a Ovada o a Genova facendo il Faiallo :)


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Abruzzese
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Leonardo Civitella ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 18:40 Una salita delle mie parti molto interessante è il Terminillo da Micigliano.
Questa salita è fantastica, infatti comprende anche una decina di kilometri di sferrato. Purtroppo lo sferrato è ricco di ghiaia.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/105014

PS:La salita non l'ho tracciata io, ma un altro utente della flamme rouge.

Saluti,Leonardo
Non ho mai sentito parlare di questo versante, proprio per il fatto che, da come lo descrivi, c'è una lunga parte in sterrato.

Io personalmente ho visto il versante di Leonessa quando nel 2012 ero al seguito del GiroBio, riscendendo poi dal versante di Vazia.

Del reatino ho visto anche la salita di Selvarotonda, sopra Cittareale, quando vi arrivò la Tirreno-Adriatico qualche anno fa.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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lucks83 ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 0:26 fiera di primiero - riva del garda.pngbrescia - clusone.pngallba - monviso.png
ce ne sono tantissime di salite dimenticate da tracciare... :uhm: :uhm: :uhm:
Il Monviso oggi non è più praticabile al Giro a causa delle aumentate dimensioni della carovana. Già nel 1991 e nel 1992 ebbero non pochi problemi di logistica e furono costretti a lasciar giù gran parte dei mezzi, compresi la tribuna dei giornalisti, a Pian della Regina, a circa 2 km dal traguardo


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Abruzzese ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 19:22
Leonardo Civitella ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 18:40 Una salita delle mie parti molto interessante è il Terminillo da Micigliano.
Questa salita è fantastica, infatti comprende anche una decina di kilometri di sferrato. Purtroppo lo sferrato è ricco di ghiaia.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/105014

PS:La salita non l'ho tracciata io, ma un altro utente della flamme rouge.

Saluti,Leonardo
Non ho mai sentito parlare di questo versante, proprio per il fatto che, da come lo descrivi, c'è una lunga parte in sterrato.

Io personalmente ho visto il versante di Leonessa quando nel 2012 ero al seguito del GiroBio, riscendendo poi dal versante di Vazia.

Del reatino ho visto anche la salita di Selvarotonda, sopra Cittareale, quando vi arrivò la Tirreno-Adriatico qualche anno fa.

Il versante Leonessano del Terminillo è molto meno arduo di quello da Lisciano, anche se è abbastanza lunga.
Selvarotonda invece è una salita molto soft, infatti la pendenza media è del 5,6%.(Ecco perchè la Tirreno del 2014, si risolse a Guardiagrele)

Ps: Altre salite molto interessanti sono il Valico di Colle Lungo e la salita di Campo Catino, la quale da diversi anni è assente dal grande palcoscenico.(Qui sotto vi riporto una tappa con entrambe.)

Saluti,Leonardo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da udra »

Il muro di Guardiagrele manca a qualcuno?
E tanto che ci siamo metto dentro anche il muro di Ortezzano che alla T-A credo abbiano fatto molto tempo fa.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/89256


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Abruzzese
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Abruzzese »

udra ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 20:02 Il muro di Guardiagrele manca a qualcuno?
E tanto che ci siamo metto dentro anche il muro di Ortezzano che alla T-A credo abbiano fatto molto tempo fa.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/89256
Il muro di Ortezzano lo fecero nel 2001 o giù di lì alla Tirreno.

Quanto alle micidiali pendenze di quello di Guardiagrele, si rivelò ininfluente per l'esito della tappa, visto che Contador costruì il suo successo sulla salita di Passo Lanciano e nel successivo tratto in costante ascesa verso Guardiagrele. Sarebbe interessante vedere un finale simile in una tappa del Giro, poiché messo in quel modo Passo Lanciano e la successiva discesa e falsopiano creavano una bella selezione.


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udra
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da udra »

Si, fu molto scenico ma poca sostanza.
Contador quel giorno volava e a momenti non riuscì a staccare Geschke che era in fuga da molti km.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Prato Nevoso da Bossea Fontane, credo impraticabile per la carovanazza e le ammiraglie, ma spettacolare.


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Trullo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Trullo »

... Beigua ....Genova facendo il Faiallo :)
Magari arrivando al santuario della Madonna della Guardia?


giorgio ricci
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 19:04
giorgio ricci ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 15:01 Avete qualche altimetria del monte Beigua via Varazze?
Potrebbe svolgersi qualche tappa interessante?
Sarebbe possibile per voi un arrivo sul Beigua?
Il Giro Rosa c'è arrivato recentemente.
arrivo no, troppo stretto il tutto. In una zona ci sono un santuari e delle antenne, nell'altra un rifugio e basta.
Arrivi ad Acqui, a Ovada o a Genova facendo il Faiallo :)
Nel 1997 arrivavano da La Spezia e fecero Faiallo e Beigua fino a Varazze, dove vinse Peppuzzo Di Grande.
Ma il Beigua da Toglieto non è duro, il vero Beigua è da Varazze, Alpicella.
Le ragazze lo fecero nel 2013 e vinse Mara Abbott. Pensavo fosse il preludio di un arrivo del Giro ma non accadde nulla.
Nel 2003 vi fu una crono al Giro della Liguria ma si concluse a Alpicella
Credo che un eventuale arrivo a Ovada o ad Acqui sarebbe troppo lontano dal traguardo per valorizzare la salita che, secondo me è dura, lunga e costante.
Ma se non c'è spazio..Ormai i GT han bisogno di spazi troppo grandi per la logistica. Se non si snellisce le salite che questo bel topic indica ce le sognamo e basta., .


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udra
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Dato che stavo tracciando il Giro 2005, tra le salite che non si fanno da anni ci sono il Sammommè (1a categoria nell'arrivo a Pistoia) e la salita di Goriano Sicoli (altra 1a categoria) o di Monte Urano.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/77529


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 3 novembre 2018, 14:26 In generale mi stupisco di come siano chirurgicamente evitate le salite marsicane. Si passa sempre da Sulmona, rarissimo avventurarsi in strade laterali. Ne ricordo una (durissima) alcuni anni fa, mai fatto uno scollinamento dalla piana di Avezzano al Frosinate..
udra ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 21:05 Dato che stavo tracciando il Giro 2005, tra le salite che non si fanno da anni ci sono il Sammommè (1a categoria nell'arrivo a Pistoia) e la salita di Goriano Sicoli (altra 1a categoria) o di Monte Urano.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/77529
Beccato!!


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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giorgio ricci ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 20:51
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 19:04
giorgio ricci ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 15:01 Avete qualche altimetria del monte Beigua via Varazze?
Potrebbe svolgersi qualche tappa interessante?
Sarebbe possibile per voi un arrivo sul Beigua?
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arrivo no, troppo stretto il tutto. In una zona ci sono un santuari e delle antenne, nell'altra un rifugio e basta.
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Nel 1997 arrivavano da La Spezia e fecero Faiallo e Beigua fino a Varazze, dove vinse Peppuzzo Di Grande.
Ma il Beigua da Toglieto non è duro, il vero Beigua è da Varazze, Alpicella.
Le ragazze lo fecero nel 2013 e vinse Mara Abbott. Pensavo fosse il preludio di un arrivo del Giro ma non accadde nulla.
Nel 2003 vi fu una crono al Giro della Liguria ma si concluse a Alpicella
Credo che un eventuale arrivo a Ovada o ad Acqui sarebbe troppo lontano dal traguardo per valorizzare la salita che, secondo me è dura, lunga e costante.
Ma se non c'è spazio..Ormai i GT han bisogno di spazi troppo grandi per la logistica. Se non si snellisce le salite che questo bel topic indica ce le sognamo e basta., .
Intendiamoci, il Beigua da Varazze è una signora salita. Se si vuol fare una tappa di montagna il finale naturale è a Voltri, dopo il facile Faiallo. Tappa spettacolare, e prima si può metter di tutto. Se si vuol fare una tappa di avvicinamento prealpino, fare Beigua, pian castagnaio Ponzone e discesa su Acqui (col giro da castel rocchero magari?) verrebbe fuori qualcosa di ingovernabile se qualche uomo di classifica si impantanasse verso il Beigua. Stessa cosa per Ovada. Se butti dentro anche dei versanti di Roccaverano ti diverti ancora di più :=)


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Spadinosix ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 18:04 ma come si riesce a fare questi profili altimetrici , stile ASO? Con la flamme rouge traccio i percorsi ma mi da le altimetrie come quelle di salite.ch (anche se inserisco l'opzione ASO). Grazie
Il problema pare sia risolto, per fare la salita devi aprire l'editor e nel pannello a destra nel menu a tendina che si apre accanto all'opzione Type devi selezionare Climb. A quel punto tracci, metti la difficoltà, partenza e arrivo come sempre e salvi scegliendo se pubblicare sulla mappa delle salite o tenerla privata


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Maìno della Spinetta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Leonardo Civitella
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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In Val Nerina, una salita degna di nota è quella Mucciafora, la quale dopo lo scollinamento presenta una parte di sferrato.
Ad esempio qui sotto, vi riporto una Norcia-Rieti di soli 158km con 3 gpm, con complessivi 3284m di dislivello.( ci sono il Mucciafora, il passo Lauturia e il facile Terminillo dal versante Leonessano).

Ps; Queste tre salite non le ho mai viste nelle gare prof degli ultimi anni.

Saluti,Leonardo
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jumbo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Una salita mai fatta al Giro è l'Alpe Devero, sopra Baceno.
Gioca a sfavore una lunga galleria poco illuminata.
In zona si arriva sempre e solo alla Cascata del Toce.
Altre possibilità in zona sarebbero San Domenico sopra Varzo e Alpe Cheggio in valle Antrona.
Tutte salute cieche comunque.


lucks83
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da lucks83 »

maurofacoltosi ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 19:36
lucks83 ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 0:26 fiera di primiero - riva del garda.pngbrescia - clusone.pngallba - monviso.png
ce ne sono tantissime di salite dimenticate da tracciare... :uhm: :uhm: :uhm:
Il Monviso oggi non è più praticabile al Giro a causa delle aumentate dimensioni della carovana. Già nel 1991 e nel 1992 ebbero non pochi problemi di logistica e furono costretti a lasciar giù gran parte dei mezzi, compresi la tribuna dei giornalisti, a Pian della Regina, a circa 2 km dal traguardo
Mauro, capisco quello che dici. Ma siamo sicuri che sia cosi impraticabile? Ultimamente ci sono stati vari arrivi in salita al Giro, dove gli spazi erano angusti. Nel 2013 e 2018 a Jafferau, dove carovana e mezzi sono rimasti a Bardonecchia ( e i corridori e i giornalisti salivano e scendevano con l'ovetto), Nel 2014 a Val Martello dove, ti garantisco, di spazio ce n'è davvero poco. Tant'è che anche li' piazzarono la tribuna dei giornalisti e il compound TV 6 km piu' in basso, in uno spiazzo. Sempre nel 2013 arrivarono al Montasio, altro posto senza grandi spazi e fermarono i mezzi e la carovana a Sella Nevea, 5 km piu' in basso. Anche la Panarotta (2014) ha solo un parcheggio in cima, nient'altro. Nel 2015 sono riusciti a piazzare il traguardo in Val Nambino , 3 km sopra Campiglio, e non avrei mai pensato che ce l'avrebbero fatta..Sant'Anna di Vinadio 2016 è un altro arrivo paragonabile a Pian del Re... e, per stare ai giorni nostri, anche il Lago del Serru' è piuttosto disagiato, come logistica..a Monte Avena, dove si concluderà la tappa Sportful, c'è solo un parcheggio, nemmeno troppo grande.
Poi onestamente, dopo aver visto il Tour 2016 arrivare su una diga ( Emosson) e in cima all'Izoard l'anno dopo, mi son convinto che il problema degli spazi è relativo... Se una località spinge per un certo tipo di arrivo e PAGA, la soluzione la trovano.
Ricordo bene che nel 2017, per l'arrivo del Tour sull'Izoard, sulla Rai dissero che le immagini TV venivano trasmesse da Serre Chevalier, che era collegata all'Izoard tramite la fibra o roba simile...


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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lucks83 ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 22:37 Poi onestamente, dopo aver visto il Tour 2016 arrivare su una diga ( Emosson) e in cima all'Izoard l'anno dopo, mi son convinto che il problema degli spazi è relativo... Se una località spinge per un certo tipo di arrivo e PAGA, la soluzione la trovano.
Concordo. Se il Tour -la cui carovana soffre di gigantismo ben più di quella del Giro- è arrivato su Izoard e Galibier alla fine si può tutto.
L'unica cosa è che, a differenza dei due passi francesi, il Monviso è un cul de sac e quindi un po' meno agevole logisticamente.
Ma non credo che sia un problema insormontabile dalla combo volontà (=soldi) della località ospitante+buona pianificazione


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da lucks83 »

Patate ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 22:48
lucks83 ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 22:37 Poi onestamente, dopo aver visto il Tour 2016 arrivare su una diga ( Emosson) e in cima all'Izoard l'anno dopo, mi son convinto che il problema degli spazi è relativo... Se una località spinge per un certo tipo di arrivo e PAGA, la soluzione la trovano.
Concordo. Se il Tour -la cui carovana soffre di gigantismo ben più di quella del Giro- è arrivato su Izoard e Galibier alla fine si può tutto.
L'unica cosa è che, a differenza dei due passi francesi, il Monviso è un cul de sac e quindi un po' meno agevole logisticamente.
Ma non credo che sia un problema insormontabile dalla combo volontà (=soldi) della località ospitante+buona pianificazione
Per me il problema del Monviso è che non esistsono località sciistiche ai suoi piedi, abbastanza grandi e rinomate da poter sponsorizzare e spingere per un arrivo lassu', come hanno fatto a Bardonecchia o sul Galibier grazie a Valloire.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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lucks83 ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 23:38
Per me il problema del Monviso è che non esistsono località sciistiche ai suoi piedi, abbastanza grandi e rinomate da poter sponsorizzare e spingere per un arrivo lassu', come hanno fatto a Bardonecchia o sul Galibier grazie a Valloire.
il problema di quei montanari depauperatori del loro territorio e la loro atavica chiusura, sul monviso non ci sono passi, ci vai per andarci.
e se ci vai non sei benvenuto.
da gente che ha 23 modi diversi di dire natale che cosa puoi aspettarti.
che restino a scolpire le loro panche di legno e a ballare le loro lagne co la ghironda.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 5 novembre 2018, 21:49 beigua ligure.png
Grazie della planimetria. É sicuramente una salita bella, Lunga e con pendenze costanti.
Io il Giro lo vedrei con discesa su Urbe, poi faiallo e arrivo a Voltri o dintorni. Sarebbe un percorso veramente interessante.
Bello avere pensato a Roccaverano, soprattutto dal versante di Mombaldone, ma sono salite troppo al di fuori di ogni itinerario classico.
Però il Beigua è molto conosciuto in Liguria e basso Piemonte. Non sarebbe un eresia pensare di metterlo in in un Giro, sapendo poi che lo hanno già fatto, anche se dal versante sbagliato.
Sul Monviso, mi ricordo che più che le difficoltà logistiche vi furono problemi con ambientalisti e affini. Vedremo le reazioni per il Nivolet quest anno.


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