Le salite italiane poco battute dalle corse

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lucks83
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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io pescegallo la conosco bene, ci vado spesso. Ci stanno molte macchine ma centinaia direi di no... Come spazio è comunque paragonabile al parcheggio in cui è piazzato l'arrivo di monte Avena al Giro 2019.


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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Un'altra zona che si vede poco nel ciclismo sono le Alpi Apuane. Le salite sono generalmente non durissime, ma sono suggestive per la loro vicinanza al mare, e possono essere utilizzate anche come avvicinamento al già citato San Pellegrino in Alpe. Un altro arrivo in zona interessante sarebbe quello di Campocecina, sopra Carrara.
Sarebbe anche una buona occasione per mostrare al mondo la vergogna delle Alpi Apuane, dove a forza di estrarre marmo si stanno completamente distruggendo le montagne.


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lucks83
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Ecco un tappone Veneto- Trentino.
Salite inedite a Malga Budui sopra Valdobbiadene e a Passo di Valbona, sopra Folgaria. Si passa in discesa dal versante di Passo Coe, sede di arrivo di una tappa al Giro 2002. Il Bondone lo Conosciamo tutti, anche se manca da troppo tempo al Giro.
conegliano - monte bondone.png
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nemecsek.
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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il_panta ha scritto: martedì 6 novembre 2018, 23:56
Il problema della chiusura mentale di cui parla Nemecsek esiste e gioca un ruolo in tutti i discorsi che si possono fare su Giro d'Italia e Alpi cuneesi. Non sembra esserci l'interesse per portare la corsa in queste valli perché non c'è in generale l'interesse a dare visibilità a queste valli. I valligiani sono chiusi e preferiscono godersele per sé.
Una menzione speciale la merita il Dottor Amorisco, ex sindaco di Casteldelfino, singolare personaggio spesso protagonista della rutilante scena politica valvaraitese degli scorsi anni con le sue delibere pittoresche... :hippy: :hippy: :hippy:

Nella tappa TDF del 2011 multò i 168 ciclisti in transito nel paese... :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:

Va aggiunto che trattasi non di capra autoctona, bensì de burocrate pugliese chè trovò il posto fisso al norde... :hippy:

al solito, portiamo i fatti:

https://www.ecodelchisone.it/articoli/2 ... gaffe-6897

http://www.targatocn.it/2011/11/08/legg ... one-t.html


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Fantamatusa
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Abruzzese ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 19:55 Tornando on topic, qui in Abruzzo ci sarebbero percorsi interessanti anche nella zona del vastese (nei pressi di Gissi ci sono un paio di strappi che sfiorano il 20% o giù di lì), il problema è che in quelle zone le strade, in certi tratti, sono conciate veramente malissimo, per cui è molto difficile far transitare gare ciclistiche di un certo livello lì per pensare di farci arrivare una corsa.
Ho scoperto la salita dal Trigno a Schiavi d'Abruzzo.
Sulla flame rouge ci sono vari versanti, tutti durissimi.

In generale sul Trigno e poco più su sul Sangro ci sono diverse salite da fondo valle ai paesi (es Gamberale).

Partendo dalla costa si potrebbe fare una tappa di media montagna durissima, tipo prealpi, con arrivo a Roccaraso o dintorni oppure a Fara San Martina se De Cecco caccia la grana, oppure allunghi fino Chieti inserendo qualche altro bel muro.


Winter
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Il problema è che le gran fondo portano soldi alle località di partenza (che spesso coincide con quella d arrivo)
Ma al resto del percorso ?

Ai pochi alberghi (o bed and breakfast ecc bar ristoranti) della val grana tenere chiusa l unica strada..per tutta una domenica di luglio o agosto (che son gli unici mesi che si guadagna) vuol dire non guadagnare niente quel giorno

Anni fa successe lo stesso in vda tra il Comune di la Thuile e l unica gran fondo valdostana
partenza e arrivo a courmayeur. .
Discesa del san carlo sotto il comune di la Thuile
Per 4 ore , quelle centrali , non c era possibilità per i turisti di raggiungere la Thuile
In compenso..il comune doveva garantire l ordine pubblico
ritorno economico dalla Gran fondo?nullo

http://www.massimoperlabici.eu/Sito%20M ... /preit.htm

Salita da abbinare..all esischie..un sogno


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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andrea82 ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 18:38
Fantamatusa ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 11:53
jumbo ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 11:35 Be' a quel punto l'arrivo lo fai a Pescegallo, perchè fermarsi a Gerola Alta?
Non è già abbastanza dura? :D

Avevo pensato di farla arrivare davanti alla sede del consorzio, ma in un ipotetico arrivo Valli del Bitto si può arrivare anche più su.
A Gerola Alta è arrivato quest'anno il Giro Rosa e il giorno dopo c'è stata la cronoscalata in Valmalenco alle Dighe di Campo Moro. A Pescegallo ci sarebbe un ampio parcheggio ma non è così ampio da poterci lasciare i mezzi, che resterebbero dunque in paese, 5 km più sotto. L'ultimo pezzo di salita da Gerola a Pescegallo è senza dubbio il tratto più impegnativo dell'intera salita.
La mia tappa avrebbe giá quasi 6 mila metri di dislivello.
In più Gerola Alta servirebbe anche a replicare lo schema Mortirolo+Aprica, valorizzando al massimo il San Marco.


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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Winter ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:26 Il problema è che le gran fondo portano soldi alle località di partenza (che spesso coincide con quella d arrivo)
Ma al resto del percorso ?

Ai pochi alberghi (o bed and breakfast ecc bar ristoranti) della val grana tenere chiusa l unica strada..per tutta una domenica di luglio o agosto (che son gli unici mesi che si guadagna) vuol dire non guadagnare niente quel giorno

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Salita da abbinare..all esischie..un sogno
Il Preit l'ho fatto abbinato a Sampeyre e Fauniera, e sono tornato a rifarlo altre volte perché è un posto stupendo.
Gli ultimi 2km sono infernali, ci sono dei drittoni al 15-16% in cui non si va avanti. La salita è sempre irregolare, molto spesso in doppia cifra. E' una salita in cui i distacchi si dilatano, perfetta, come dici tu, da mettere dopo l'Esischie, o anche dopo il Sampeyre. Purtroppo in cima non c'è proprio spazio, la vedo impraticabile. E' più un luogo per chi ama la mtb, infatti dalla cima si può raggiungere il Fauniera che mi dicono essere meraviglioso.


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Beppugrillo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Una salita che non è italiana ma mi ha affascinato vedendolo col solito Street View è il Vršič Pass, che a quanto pare si chiama Passo della Moistrocca in italiano. La salita di Kranjska Gora insomma. Sono due versanti belli tosti e c'è questa particolarità dei tornanti con i sampietrini (credo da entrambe le parti). Non so se è stato affrontato dal Giro o viene affrontato dal Giro di Slovenia, di cui non so come recuperare i percorsi. Immagino che i sampietrini in discesa siano un grosso problema, altrimenti sarebbe ottimo per uno sconfinamento sloveno, è a due passi dal confine e un arrivo di tappa a Kranjska Gora sarebbe davvero bello


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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Un'altra salita che mi piacerebbe vedere, per i suoi scenari più che per il valore tecnico, è il colle della Scala. Potrebbe essere interessante per esempio per una Bardonecchia-Casteldelfino con Scala, Izoard ed Agnello. Per ragioni tecniche il Monginevro si presta di più, ma il Colle della Scala (o Echelle, alla francese) è più bello paesaggisticamente e anche la Vallée de la Clarée che porta a Briançon è molto suggestiva.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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lucks83 ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 19:30 io pescegallo la conosco bene, ci vado spesso. Ci stanno molte macchine ma centinaia direi di no... Come spazio è comunque paragonabile al parcheggio in cui è piazzato l'arrivo di monte Avena al Giro 2019.
Mi sembra paragonabile se non più comodo di altri arrivi in salita fatti molto di recente al Giro.


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nemecsek.
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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nartra tappetta mare monti:

sanremo montecarlo col de turini tenda limone se scende a cuneo poi san michele famo la marchetta a iu gin costamagna poi pratonevoso via bossea fontane

fatte servì :D


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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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nemecsek. ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54 nartra tappetta mare monti:

sanremo montecarlo col de turini tenda limone se scende a cuneo poi san michele famo la marchetta a iu gin costamagna poi pratonevoso via bossea fontane

fatte servì :D
Non vorrei dire una fesseria, ma il Tenda dalla Francia non è sterrato?


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Walter_White
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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il_panta ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54
nemecsek. ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54 nartra tappetta mare monti:

sanremo montecarlo col de turini tenda limone se scende a cuneo poi san michele famo la marchetta a iu gin costamagna poi pratonevoso via bossea fontane

fatte servì :D
Non vorrei dire una fesseria, ma il Tenda dalla Francia non è sterrato?
Si è sterrato, però farlo in salita sarebbe tantissima roba (scenograficamente), con i suoi 60 tornanti


FCC 2019/20: rit.
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Walter_White ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 22:02
il_panta ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54
nemecsek. ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54 nartra tappetta mare monti:

sanremo montecarlo col de turini tenda limone se scende a cuneo poi san michele famo la marchetta a iu gin costamagna poi pratonevoso via bossea fontane

fatte servì :D
Non vorrei dire una fesseria, ma il Tenda dalla Francia non è sterrato?
Si è sterrato, però farlo in salita sarebbe tantissima roba (scenograficamente), con i suoi 60 tornanti
Lo sterrato non è (era, adesso non so) adatto alla mtb. Comunque un giro come suggerito da Nemecsek sarebbe una meraviglia, Mercantour e Tenda riempiono gli occhi.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da nemecsek. »

Walter_White ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 22:02
il_panta ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54
nemecsek. ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54 nartra tappetta mare monti:

sanremo montecarlo col de turini tenda limone se scende a cuneo poi san michele famo la marchetta a iu gin costamagna poi pratonevoso via bossea fontane

fatte servì :D
Non vorrei dire una fesseria, ma il Tenda dalla Francia non è sterrato?
Si è sterrato, però farlo in salita sarebbe tantissima roba (scenograficamente), con i suoi 60 tornanti
pensavo via saorge tenda....D6204.. Immagine il valore aggiunto sarebbe il turini.. e la salita finale...


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Walter_White »

il_panta ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 22:05
Walter_White ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 22:02
il_panta ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54

Non vorrei dire una fesseria, ma il Tenda dalla Francia non è sterrato?
Si è sterrato, però farlo in salita sarebbe tantissima roba (scenograficamente), con i suoi 60 tornanti
Lo sterrato non è (era, adesso non so) adatto alla mtb. Comunque un giro come suggerito da Nemecsek sarebbe una meraviglia, Mercantour e Tenda riempiono gli occhi.
Ma Vegni questo non lo sa, e ci fa l'arrivo di tappa :diavoletto: (Zome ne sarebbe stato capace :sherlock: )


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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nemecsek. ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 22:08
Walter_White ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 22:02
il_panta ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:54

Non vorrei dire una fesseria, ma il Tenda dalla Francia non è sterrato?
Si è sterrato, però farlo in salita sarebbe tantissima roba (scenograficamente), con i suoi 60 tornanti
pensavo via saorge tenda....D6204.. Immagine il valore aggiunto sarebbe il turini.. e la salita finale...

chiedo venia.. son ricordi vecchi.....il turini lo feci anni fa in vespa.. in hangover satanico dopo una serata memorabile a vernante....

via saorge tenda....D6204.. asfalto e autovelox... e tre km di galleria.. :muro:


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Nel Varesotto cosa si potrebbe fare? Un bel tappino prealpino con Lago Delio, Cuvignone, Sette Termini e arrivo al Campo Dei Fiori.
O una bella cronoscalata al Pradecolo, sopra Dumenza.


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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Winter ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:26 Il problema è che le gran fondo portano soldi alle località di partenza (che spesso coincide con quella d arrivo)
Ma al resto del percorso ?

Ai pochi alberghi (o bed and breakfast ecc bar ristoranti) della val grana tenere chiusa l unica strada..per tutta una domenica di luglio o agosto (che son gli unici mesi che si guadagna) vuol dire non guadagnare niente quel giorno

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Sì, hai ragione sulle Granfondo, non credo ci sia il pubblico a bordo strada sul percorso, né il ritorno di visibilità dovuta alla televisione.
Ma l'hai letta la storia che ha postato Nemecsek riguardo al passaggio del Tour de France e il comune di Casteldelfino?


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Abruzzese
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Abruzzese »

Fantamatusa ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:22
Abruzzese ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 19:55 Tornando on topic, qui in Abruzzo ci sarebbero percorsi interessanti anche nella zona del vastese (nei pressi di Gissi ci sono un paio di strappi che sfiorano il 20% o giù di lì), il problema è che in quelle zone le strade, in certi tratti, sono conciate veramente malissimo, per cui è molto difficile far transitare gare ciclistiche di un certo livello lì per pensare di farci arrivare una corsa.
Ho scoperto la salita dal Trigno a Schiavi d'Abruzzo.
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In generale sul Trigno e poco più su sul Sangro ci sono diverse salite da fondo valle ai paesi (es Gamberale).

Partendo dalla costa si potrebbe fare una tappa di media montagna durissima, tipo prealpi, con arrivo a Roccaraso o dintorni oppure a Fara San Martina se De Cecco caccia la grana, oppure allunghi fino Chieti inserendo qualche altro bel muro.
Sicuramente, quella di Schiavi d'Abruzzo penso che possa essere una bella salita (solo che l'ultima volta che sono passato da quelle parti ero piccolo e quindi non la ricordo). Invece, spostandosi nel vicino Molise, una volta sono stato a Prato Gentile transitando per Pescopennataro, anche se mi pare che un solo tratto fosse davvero impegnativo (la strada poi arriva a Capracotta, dove però si scende da quel che ricordo). Quella salita, tra l'altro, la fecero qualche anno fa al Giro Donne, se non sbaglio in una delle tappe che si concludevano sul micidiale strappo del castello di Cerro al Volturno (penso che fosse quella, anche se ricordo anche un altro arrivo in Molise con una tappa abbastanza accidentata).

La salita che conduce a Gamberale (o a Pizzoferrato in alternativa) invece l'avevo vista, sono zone molto poco trafficate e circondate da una boscaglia molto fitta. Tra l'altro, se si prosegue oltre Gamberale si giunge ad un bivio dove, a meno di un chilometro sulla sinistra, si scollina sul Valico della Forchetta (più di una volta affrontato al Giro d'Italia e alla Tirreno-Adriatico), giungendo così al Quarto di Santa Chiara e quindi a Pescocostanzo, Rivisondoli e il Piano delle Cinquemiglia (se si svolta a destra invece, lì dove c'è l'ex stazione ferroviaria di Palena, si prende la strada per Campo di Giove).


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Walter_White
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Non so dove mettere sta notizia, questo 3d mi sembra più o meno adatto: si riasfalta il Sampeyre!

http://www.targatocn.it/2018/11/08/legg ... ampey.html


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Ottima notizia, ma si sa quale dei tre versanti?
Dubito sia Elva, mi resta il dubbio tra Sampeyre e Stroppo.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:36 Una salita che non è italiana ma mi ha affascinato vedendolo col solito Street View è il Vršič Pass, che a quanto pare si chiama Passo della Moistrocca in italiano. La salita di Kranjska Gora insomma. Sono due versanti belli tosti e c'è questa particolarità dei tornanti con i sampietrini (credo da entrambe le parti). Non so se è stato affrontato dal Giro o viene affrontato dal Giro di Slovenia, di cui non so come recuperare i percorsi. Immagino che i sampietrini in discesa siano un grosso problema, altrimenti sarebbe ottimo per uno sconfinamento sloveno, è a due passi dal confine e un arrivo di tappa a Kranjska Gora sarebbe davvero bello
Il Passo di Moistrocca avrebbe dovuto essere affrontato al Giro (mi sembra quello del 2001). Ma fu tagliato all'ultimo a causa di una frana e deviato vs il Predil.
Poi purtroppo mai più riproposto. Ma immagino serva accordarsi con gli sloveni.


jumbo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Ci starebbe bene un arrivo a Kranjska Gora, anche monosalita venendo dalla valle dell'Isonzo


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 21:36 Una salita che non è italiana ma mi ha affascinato vedendolo col solito Street View è il Vršič Pass, che a quanto pare si chiama Passo della Moistrocca in italiano. La salita di Kranjska Gora insomma. Sono due versanti belli tosti e c'è questa particolarità dei tornanti con i sampietrini (credo da entrambe le parti). Non so se è stato affrontato dal Giro o viene affrontato dal Giro di Slovenia, di cui non so come recuperare i percorsi. Immagino che i sampietrini in discesa siano un grosso problema, altrimenti sarebbe ottimo per uno sconfinamento sloveno, è a due passi dal confine e un arrivo di tappa a Kranjska Gora sarebbe davvero bello
I tornanti in discesa, guardando Maps, ci sono solo scendendo verso Kranjska Gora. Avevo perciò pensato a una cosa del genere (nell'ambito di un Tour mai completato e quindi mai divulgato :diavoletto:) per una tappa intorno alla località sciistica per eccellenza slovena:

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/221574

Tappa che magari in un giro d'Italia potrebbe partire dal Friuli...


Davide
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Si potrebbe fare al Giro anche una tappa con colli già conosciuti, ma da versanti mai affrontati in salita. E cioè fare una tappa con Sampeyre dalla val Varaita, il Fauniera da Ponte Marmora con discesa su Demonte e l'arrivo a Sant' Anna di Vinadio dalla valle Stura. Certo, non so come sono messe le strade, so solo che il Sampeyre è stato sistemato e hanno stanziato altri soldi per altre migliorie. Il fauniera da ponte Marmora... non so..


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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lucks83 ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 7:49 Si potrebbe fare al Giro anche una tappa con colli già conosciuti, ma da versanti mai affrontati in salita. E cioè fare una tappa con Sampeyre dalla val Varaita, il Fauniera da Ponte Marmora con discesa su Demonte e l'arrivo a Sant' Anna di Vinadio dalla valle Stura. Certo, non so come sono messe le strade, so solo che il Sampeyre è stato sistemato e hanno stanziato altri soldi per altre migliorie. Il fauniera da ponte Marmora... non so..
Il Fauniera da Ponte Marmora è terribile, ha anche brevi tratti in sterrato.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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il_panta ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 13:46
lucks83 ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 7:49 Si potrebbe fare al Giro anche una tappa con colli già conosciuti, ma da versanti mai affrontati in salita. E cioè fare una tappa con Sampeyre dalla val Varaita, il Fauniera da Ponte Marmora con discesa su Demonte e l'arrivo a Sant' Anna di Vinadio dalla valle Stura. Certo, non so come sono messe le strade, so solo che il Sampeyre è stato sistemato e hanno stanziato altri soldi per altre migliorie. Il fauniera da ponte Marmora... non so..
Il Fauniera da Ponte Marmora è terribile, ha anche brevi tratti in sterrato.
Avevo letto qualcosa... considerando che si farebbe in salita, sarebbe fattibile?


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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lucks83 ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 14:37
il_panta ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 13:46
lucks83 ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 7:49 Si potrebbe fare al Giro anche una tappa con colli già conosciuti, ma da versanti mai affrontati in salita. E cioè fare una tappa con Sampeyre dalla val Varaita, il Fauniera da Ponte Marmora con discesa su Demonte e l'arrivo a Sant' Anna di Vinadio dalla valle Stura. Certo, non so come sono messe le strade, so solo che il Sampeyre è stato sistemato e hanno stanziato altri soldi per altre migliorie. Il fauniera da ponte Marmora... non so..
Il Fauniera da Ponte Marmora è terribile, ha anche brevi tratti in sterrato.
Avevo letto qualcosa... considerando che si farebbe in salita, sarebbe fattibile?
Secondo me no, è davvero mal messo, ma per farlo in salita basta qualche piccolo ritocco tutto sommato. In discesa sarebbe un'altra storia, credo sia l'unica discesa in cui mi fermo per far riposare le mani.


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Winter
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Nelle valli di Lanzo.. non sarebbe male come percorso
ultimi km..

Almese Colle de Lys Viu Colle della Dieta Ceres Plan della Mussa

Lys
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Dieta
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/57513

Pian della Mussa
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Sarebbe anche una bella sponsorizzazione per l'acqua

https://www.acquapiandellamussa.com/

Ovvio le valli di Lanzo non sono ricchissime (ma nemmeno il Nivolet)


herbie
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 6 novembre 2018, 16:21 spulciare LFR in Valtellina ci mette sempre a contatto con mostri di incomprensibile origine. Guardate questo:

prato maslino.png

PS Parlando di Valtellina, da Mazzo si è sempre fatto il versante a destra (via Mortirolo, via Albertinelli) oppure anche quello diretto (via Cadelpapa, via degli Orti). Richiesta à la maurofacoltosi, lo so :)
Prato Maslino è veramente mostruosa, per lunghezza dei tratti duri oltre il 15% come varie altre valtellinesi purtroppo a fondo cieco, anche se limitatamente a quelle che conosco io Prato Maslino è la più dura.
Purtroppo ha una retta su sassi a circa metà sopraelevata rispetto al terreno circostante e una serie di circa 20 tornantini finali quasi improponibili perchè molto stretti e con strada molto rovinata.


herbie
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Fedaia ha scritto: mercoledì 7 novembre 2018, 22:39 Nel Varesotto cosa si potrebbe fare? Un bel tappino prealpino con Lago Delio, Cuvignone, Sette Termini e arrivo al Campo Dei Fiori.
O una bella cronoscalata al Pradecolo, sopra Dumenza.
Lago Delio no perchè è a fondo cieco, passando vicino c'è la Forcora, magari accoppiandola al Passo di Neggia dalla Svizzera.
L'Alpe Pradecolo è molto stretta, tutta tornantini e in cima c'è solo un rifugio non molto grande.
Ma un giro della provincia su tutte le salite con arrivo al Sacro Monte (dove c'è più spazio che al Campo) è fattibilissimo.


lucks83
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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il_panta ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 14:53
lucks83 ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 14:37
il_panta ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 13:46
Il Fauniera da Ponte Marmora è terribile, ha anche brevi tratti in sterrato.
Avevo letto qualcosa... considerando che si farebbe in salita, sarebbe fattibile?
Secondo me no, è davvero mal messo, ma per farlo in salita basta qualche piccolo ritocco tutto sommato. In discesa sarebbe un'altra storia, credo sia l'unica discesa in cui mi fermo per far riposare le mani.
Chiaro, per essere affrontata in discesa , una salita deve avere un asfalto messo bene. Già se non me lo ricordo male la strada è strettina.. (lo feci nel lontano 2006). In salita il problema è minore. Tra Poco traccio una tappa...


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Winter ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 17:57 Nelle valli di Lanzo.. non sarebbe male come percorso
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Ovvio le valli di Lanzo non sono ricchissime (ma nemmeno il Nivolet)
Qualche anno fa pensai ad una tappa uguale. Andavo a sciare spesso sul Pian della Mussa quando vivevo a Torino.
Le Valli di Lanzo sono belle e semisconosciute, purtroppo in via d'abbandono. :(


Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
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il_panta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Camoscio madonita ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 21:32
Winter ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 17:57 Nelle valli di Lanzo.. non sarebbe male come percorso
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Ovvio le valli di Lanzo non sono ricchissime (ma nemmeno il Nivolet)
Qualche anno fa pensai ad una tappa uguale. Andavo a sciare spesso sul Pian della Mussa quando vivevo a Torino.
Le Valli di Lanzo sono belle e semisconosciute, purtroppo in via d'abbandono. :(
Con un tozzo di pane si compra una casa, sono veramente abbandonate. Solo al Pian degli Asciutti, vicino al Colle della Dieta, la situazione non è ancora così. Il Colle della Dieta è una salita interessante e piuttosto dura. Andare al Pian della Mussa mi sembra più praticabile, ma andare a Malciaussia sarebbe molto più rilevante da un punto di vista tecnico. Si prende dalla Dieta e il finale della salita di Malciaussia è davvero impegnativo.


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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il_panta ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 21:49
Camoscio madonita ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 21:32
Winter ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 17:57 Nelle valli di Lanzo.. non sarebbe male come percorso
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Ovvio le valli di Lanzo non sono ricchissime (ma nemmeno il Nivolet)
Qualche anno fa pensai ad una tappa uguale. Andavo a sciare spesso sul Pian della Mussa quando vivevo a Torino.
Le Valli di Lanzo sono belle e semisconosciute, purtroppo in via d'abbandono. :(
Con un tozzo di pane si compra una casa, sono veramente abbandonate. Solo al Pian degli Asciutti, vicino al Colle della Dieta, la situazione non è ancora così. Il Colle della Dieta è una salita interessante e piuttosto dura. Andare al Pian della Mussa mi sembra più praticabile, ma andare a Malciaussia sarebbe molto più rilevante da un punto di vista tecnico. Si prende dalla Dieta e il finale della salita di Malciaussia è davvero impegnativo.
Pian della Mussa ricordo che c'era possibilita' di arrivo (Malciaussia non ci son mai stato)
Trovo grosse similitudini tra valli di Lanzo e Valli Orco e Soana
come spopolamento..
magari regione Piemonte (se non cambia giunta) dara' una mano prima o poi anche a loro


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Maìno della Spinetta
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Camoscio madonita ha scritto: venerdì 9 novembre 2018, 21:32

Qualche anno fa pensai ad una tappa uguale. Andavo a sciare spesso sul Pian della Mussa quando vivevo a Torino.
Le Valli di Lanzo sono belle e semisconosciute, purtroppo in via d'abbandono. :(
Con un tozzo di pane si compra una casa, sono veramente abbandonate. Solo al Pian degli Asciutti, vicino al Colle della Dieta, la situazione non è ancora così. Il Colle della Dieta è una salita interessante e piuttosto dura. Andare al Pian della Mussa mi sembra più praticabile, ma andare a Malciaussia sarebbe molto più rilevante da un punto di vista tecnico. Si prende dalla Dieta e il finale della salita di Malciaussia è davvero impegnativo.
[/quote]

Piccolo OT, spesso in Italia si ha una seconda casa, non solo per ragioni turistiche, ma anche familiari. Le tariffe spropositate applicabili come tasse e costi di transazione sugli immobili che non fingono da prima casa (vd.i saggi e i tecnici della ghenga del 2011) ha portato a un incuria generale nelle aree meno sviluppate del Paese. Conosco gente che ha scoperchiato i portici della cascina per non pagare uno sproposito di spazzatura e IMU. Io ho dovuto costituire una società agricola con mia sorella e i miei genitori per non pagare dei salassi insulsi. Il principio del mantenimento del territorio non è stato considerato dai saggi e i tecnici. L'unica funzione che vedono nella seconda casa è il lusso. Bravissimi coi loro phd... Quando vedranno come si sta riducendo, ad esempio, l'appennino... Credo sarà tardi


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Maino :clap: :clap:
succede lo stesso in valle d'aosta (non tutti han proprieta' a courmayeur o cervinia..) o nel biellese
ma dei paesi di montagna a Roma (o Milano) non frega nulla


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Slegar
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Winter ha scritto: sabato 10 novembre 2018, 12:30 Maino :clap: :clap:
succede lo stesso in valle d'aosta (non tutti han proprieta' a courmayeur o cervinia..) o nel biellese
ma dei paesi di montagna a Roma (o Milano) non frega nulla
Già, le famose "aree interne" e ci sono zone che sono più interne di altre. E' una semplice questione di voti: una vallata di montagna ha un corpo elettorale pari a qualche isolato di un quartiere di città.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Bivaccando su la Flamme Rouge, ho trovato la salita di Pozza San Glisente.

Ps:Spero non sia percorribile.

PSS: La traccia non è mia, perchè non riesco a tracciare la salita.

Saluti,Leonardo
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Walter_White »

Leonardo Civitella ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 11:30 Bivaccando su la Flamme Rouge, ho trovato la salita di Pozza San Glisente.

Ps:Spero non sia percorribile.

PSS: La traccia non è mia, perchè non riesco a tracciare la salita.

Saluti,Leonardo
In bici da corsa non si può fare, è in pavè per larghi tratti

Immagine

Resta la salita più dura del mondo però


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

La salita di caldenno Valtellina si potrebbe fare?


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Leonardo Civitella
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Leonardo Civitella »

giorgio ricci ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 12:36 La salita di caldenno Valtellina si potrebbe fare?
Anch'io me lo chiedevo.

Ps: Saluti,Leonardo


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da chinaski89 »

Leonardo Civitella ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 11:30 Bivaccando su la Flamme Rouge, ho trovato la salita di Pozza San Glisente.

Ps:Spero non sia percorribile.

PSS: La traccia non è mia, perchè non riesco a tracciare la salita.

Saluti,Leonardo
Potrebbero farci una trasferta del Tour come tentativo estremo di spezzare il greggismo e il controllo Sky :D

In alternativa chiamate i tizi che asfaltano le piste da sci in Spagna :D


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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Walter_White ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 11:33Resta la salita più dura del mondo però
Va be' tutto sta a considerare questa roba una salita ciclabile.
Altrimenti se vale tutto, arriviamo ai sentieri di montagna.


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Leonardo Civitella
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Leonardo Civitella »

chinaski89 ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 13:05
Leonardo Civitella ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 11:30 Bivaccando su la Flamme Rouge, ho trovato la salita di Pozza San Glisente.

Ps:Spero non sia percorribile.

PSS: La traccia non è mia, perchè non riesco a tracciare la salita.

Saluti,Leonardo
Potrebbero farci una trasferta del Tour come tentativo estremo di spezzare il greggismo e il controllo Sky :D

In alternativa chiamate i tizi che asfaltano le piste da sci in Spagna :D
Già immagino una partenza della Vuelta in Italia, con 2 belle tappe con arrivo a Scanuppia e a Pozza San Glisente. :diavoletto:

PS:Comunque visto che alla vuelta hanno proposto un arrivo sulla stradina del Faro de Bares, Pozza San Glisente potrebbe ospitare il Giro. :D

Saluti,Leonardo


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matteo.conz
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

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Winter ha scritto: domenica 4 novembre 2018, 10:57 Fauniera
Che sia stato fatto solo una volta.. nel 1999 ( due volte se consideriamo l'esischie , fatto nel 2003)..
Sampeyre
Nel 1995 e nel 2003

son i primi colli che dovrebbero essere messi

Poi il rombo (con arrivo magari a Soelden)

L'accoppiata San Pellegrino in Alpe - Abetone

e nella mia zona.. Ultimi 60 km di una tappa Arlaz - Zuccore - Joux (se non tutto , dalle antenne) e arrivo a Estoul

Alpe Segletta da aurano
e Oropa facendo la galleria di Rosazza (facendo il versante dalla valle cervo) con discesa su Oropa
Si queste sono le salite che fanno danni e sono bellissime. Le dolomiti volendo possono ancora dar tanto ma sempre più spesso partoriscono un topolino.
Ci sarebbe una salita definitiva, leggendaria e di cui non è certo neanche il nome: rifugio calvanico o galvatronico...non capisco perchè vegni non sia già li a cercare di allestire La Tappa.


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Patate
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Re: Le salite italiane poco battute dalle corse

Messaggio da leggere da Patate »

Leonardo Civitella ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 13:24
chinaski89 ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 13:05
Leonardo Civitella ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 11:30 Bivaccando su la Flamme Rouge, ho trovato la salita di Pozza San Glisente.

Ps:Spero non sia percorribile.

PSS: La traccia non è mia, perchè non riesco a tracciare la salita.

Saluti,Leonardo
Potrebbero farci una trasferta del Tour come tentativo estremo di spezzare il greggismo e il controllo Sky :D

In alternativa chiamate i tizi che asfaltano le piste da sci in Spagna :D
Già immagino una partenza della Vuelta in Italia, con 2 belle tappe con arrivo a Scanuppia e a Pozza San Glisente. :diavoletto:

PS:Comunque visto che alla vuelta hanno proposto un arrivo sulla stradina del Faro de Bares, Pozza San Glisente potrebbe ospitare il Giro. :D

Saluti,Leonardo
Io la stavo disegnando una Vuelta a Italia :diavoletto: con tutte le rampacce e muri che abbondano ovunque ma particolarmente in Molise e Calabria


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