Impossibile non applaudire e apprezzare il talento di Pogacar perchè oltre alle gambe sto ragazzo c'ha pure la testa e la cosa lascia un pò interdetti perchè si parla di un ragazzino di 20 anni che fino ad un mese fa il professionismo vero e proprio l'aveva assaggiato un paio di volte tra Giro di Slovenia e Giro di Croazia (qui si potrebbe aprire una discussione lunghissima sull'utilità delle squadre continental, che in alcune zone dell'europa sono semplicemente fondamentali).
E' facile vincere finchè hai le gambe migliori e ti trovi nel finale di una salita a tu per tu con gli avversari; lo è molto meno se invece le gambe non sono le migliori, ti attaccano da lontano e la tua squadra si sfalda. Salendo verso l'Alto de Foia, ci siamo ritrovati nel primo caso, mentre ieri eravamo esattamente nella situazione opposta e il giovane Tadej ha mostrato d'avere grandissime qualità anche nella gestione della corsa.
Devo fare un grandissimo applauso anche ad uno dei miei pupilli, ovvero quel Soren Kragh Andersen che in questa settimana mi ha stupito notevolmente. Le sue qualità da passista, cronoman e corridore da corse di un giorno mi erano note da tempo e la scorsa stagione aveva già fatto un ottimo salto di qualità, chiudendo l'annata con una grandissima vittoria nella Paris-Tours.
In questi giorni invece abbiamo scoperto un Soren capace di tenere anche quando la strada sale (ovviamente non è e non sarà mai scalatore) e soprattutto ha confermato d'aver anche lui coraggio da vendere e grande senso tattico. Ieri a momenti si portava a casa la corsa.
