La mia (vostra) riforma uci

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Gianluca Avigo - bove

La mia (vostra) riforma uci

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Molto spesso sulle pagine di questo forum se ne parla, e molte sono le idee e/o critiche.
Dico la mia e provo a motivarla

Innanzitutto vorrei una suddivisione in tre categorie aperte, ma solo di stagione in stagione, quindi con meccanismi di promozione / retrocessione.

Categoria WT
I primi 20 team del ranking stagione precedente entrano di diritto nella suddetta categoria. Ovviamente a patto che vengano riapettati nell'ordine il merito sportivo, etico e finanziario.

Questi 20 team hanno ( solo loro ) il diritto dovere di partecipare a:
3 grandi giri
5 monumento
5/7 classiche
5/6 week race ( 5 tappe )
Tot giorni gara 98/105

I punti raccimolati, solo ed esclusivamente in queste gare, determineranno la classifica di merito dei team. A fine stagione gli ultimi 2 team, retrocederanno nella categoria PRO

Categoria PRO
I team dal 21' al 40' posto del ranking della stagione precedente entrano di diritto in questa categoria

Questi 20 team hanno ( solo loro ) il diritto dovere di partecipare a:
10/12 semi-classiche
7/8 week race ( 5 tappe )
Tot giorni gara 45/53

I punti raccimolati, solo ed esclusivamente in queste gare, determineranno la classifica di merito dei team. A fine stagione i primi 2 team della classifica verranno promossi per la stagione seguente nella categoria WT. gli ultimi 4 team, retrocederanno nella categoria CONTINENTAL

categoria Continental
Fanno parte di questa categoria tutti gli altri team non WT e non PRO.
Suddivisione in macro aree continentali
Europa ovest
Europa est
Asia Oceania
Nord e sud America

Africa ( non saprei, al momento non credo abbiano una struttura pronta per il ciclismo mondiale, forse solo il sud Africa )

Calendario gare a loro dedIcato, composto da
10/12 gare di un giorno
7/8 week race ( 5 tappe )
I team vincitori delle rispettive macro aree, la stagione successiva verranno promossi nella cat PRO. Sempre che vengano riapettati nell'ordine il merito sportivo, etico e finanziario.
Qualora un team non avesse interesse alla promozione potrà passare il testimone al secondo in graduatoria ecc. ecc. Se nessun team risulta interessato, il team della cat. PRO che dovrebbe retrocedere non retrocede.

Ad eccezione dei 3 grandi giri e delle 5 monumento, tutte le altre gare possono entrare e/o uscire dal calendari WT - PRO. Sarebbe auspicabile una certa rotazione programmata

Tutta le gare AL DI FUORI dei suddetti calendari, saranno OPEN ( ad invito / ingaggio ) ma non determineranno nulla in merito a punteggi per le varie classifiche di merito. Quindi, faccio un esempio limite. Se un organizzatore facoltoso, vuole organizzare una gara al di fuori dai calendari UCI, e vuole mettere sul piatto una grossa cifra per ingaggi e premi, liberissimo di farlo e di invitare chi vuole.

Provo a motivare il tutto

Credo che per un team, sapere che gare farà la stagione successiva sia di fondamentale importanza. Potra muoversi sul mercato atleti e sponsor con qualche garanzia in più.

Credo che, un imprenditore volenteroso, se sa con certezza quali sono gli Step per arrivare ( forse) alla massima categoria, possa fare più serenamente degli investimenti a medio lungo termine.

Credo che, il merito sportivo e il sogno che anche Davide possa battere Golia sia il sale dello sport e non solo. L'idea che un Androni partendo dal basso possa arrivare in cima con le migliori a me piace moltissimo. Non tanto per il triguardo raggiungibile ma per il viaggio che ci sta in mezzo.

Aggiungere anche un'altra regoletta, mutuandola dal tennis. I primi 50 atleti del ranking ( stagione precedente ) al netto di infortuni o certificate malattie, DEVONO partecipare almeno a:

2 grandi giri
4 monumento
4 classiche
4 week race ( 5 tappe )
Tot. Giorni gara 70


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Trullo
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Iscritto il: martedì 23 maggio 2017, 12:26

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Idea interessante ma secondo me con dei limiti. Inizio riproponendo le mie obiezioni di qualche giorno fa
Trullo ha scritto: venerdì 22 febbraio 2019, 11:31 La bellezza e ricchezza del ciclismo (ma vale lo stesso per alrri sport) è nella relativa "rarità" degli scontri al vertice. Certo è triste come oggi, con l'iperspecializzazione, vedere pochi scontri diretti fra i grandi. ma sarebbe altrettanto triste vederli al via per tutto l'anno alle stesse corse, svalutando il senso dell'attesa e il valore stesso delle singole corse
Nel tennis, i big si sfidano fra loro nei 4 tornei del grande slam e in una decina di altri tornei, mentre nel resto dell'anno svolgono preparazione diversa e ci si può trovare in momenti dell'anno in cui il numero 1 al mondo va al torneo di Buenos Aires, il 2 e il 4 ad Amsterdam e il 3 e il 5 a Miami (nomi inventati al momento naturalmente)

Allo stesso modo mi piacerebbe di più, da spettatore, vedere poche corse di altissimo livello (la vituperata Coppa del Mondo, che invece era una grande idea, più i tre grandi giri) e nel resto dell'anno corse con sovrapposizione, dove i big (che magari non sono nela forma migliore e sono lì per preparare appuntamenti per loro più importanti) si sfidano con i corridori delle squadre di seconda fascia, che invece vedono queste corse come la loro grande occasione, ma dove la presenza del big oltre ai vantggi per gli organizzatori già descritti dagli altri (e che estremizzando permettono la stessa esistenza in vita di quella specifica corsa) porta vataggio anche al giovane che matura tecnicamente e tatticamente a fianco del campione. Nei primi anni '80 un Chioccioli all'esordio da pro in una squadra di infima fascia ebbe comunue la possibilità di lottare con Moser e Saronni Argentin e Baronchelli, con due podi in due semiclassiche come Appennino ed Etna,, e l'anno seguente maglia bianca al Giro e una tappa al Trentino. Nel mondo attuale, e ancor più nel mondo descritto da Bove, magari avrebbe vinto all'esordio un sacco di corse, ma di scarso valore e soprattutto con scarsa possibilità di crescita sportva)

Viceversa, come detto altre volte, apprezzo dell'idea di Bove la razionalità e gerarchia di corse e squadre, che vorrei comunque realizzare, ma con le osservazioni di cui sopra

Stasera o domattina provo a formulare calendario, struttura e regole della soluzione che auspico


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Ovviamente attendo la (vostra)
Se non si cazzeggia su un forum dove allora? :crazy:


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Trullo ha scritto: mercoledì 6 marzo 2019, 19:29 Idea interessante ma secondo me con dei limiti. Inizio riproponendo le mie obiezioni di qualche giorno fa
Trullo ha scritto: venerdì 22 febbraio 2019, 11:31 La bellezza e ricchezza del ciclismo (ma vale lo stesso per alrri sport) è nella relativa "rarità" degli scontri al vertice. Certo è triste come oggi, con l'iperspecializzazione, vedere pochi scontri diretti fra i grandi. ma sarebbe altrettanto triste vederli al via per tutto l'anno alle stesse corse, svalutando il senso dell'attesa e il valore stesso delle singole corse
Nel tennis, i big si sfidano fra loro nei 4 tornei del grande slam e in una decina di altri tornei, mentre nel resto dell'anno svolgono preparazione diversa e ci si può trovare in momenti dell'anno in cui il numero 1 al mondo va al torneo di Buenos Aires, il 2 e il 4 ad Amsterdam e il 3 e il 5 a Miami (nomi inventati al momento naturalmente)

Allo stesso modo mi piacerebbe di più, da spettatore, vedere poche corse di altissimo livello (la vituperata Coppa del Mondo, che invece era una grande idea, più i tre grandi giri) e nel resto dell'anno corse con sovrapposizione, dove i big (che magari non sono nela forma migliore e sono lì per preparare appuntamenti per loro più importanti) si sfidano con i corridori delle squadre di seconda fascia, che invece vedono queste corse come la loro grande occasione, ma dove la presenza del big oltre ai vantggi per gli organizzatori già descritti dagli altri (e che estremizzando permettono la stessa esistenza in vita di quella specifica corsa) porta vataggio anche al giovane che matura tecnicamente e tatticamente a fianco del campione. Nei primi anni '80 un Chioccioli all'esordio da pro in una squadra di infima fascia ebbe comunue la possibilità di lottare con Moser e Saronni Argentin e Baronchelli, con due podi in due semiclassiche come Appennino ed Etna,, e l'anno seguente maglia bianca al Giro e una tappa al Trentino. Nel mondo attuale, e ancor più nel mondo descritto da Bove, magari avrebbe vinto all'esordio un sacco di corse, ma di scarso valore e soprattutto con scarsa possibilità di crescita sportva)

Viceversa, come detto altre volte, apprezzo dell'idea di Bove la razionalità e gerarchia di corse e squadre, che vorrei comunque realizzare, ma con le osservazioni di cui sopra

Stasera o domattina provo a formulare calendario, struttura e regole della soluzione che auspico
Non è molto distante dalla mia idea. Di fatto le "poche" gare di vertice sarebbero i 3 gt, le 10/12 classiche e 4/5 week race. Per il resto carta bianca. Mi spiego. Se per esempio le hammer series dovessero andare avanti e trovassero un grosso sponsor che ci mette tanto grano, potrebbe invitare i team che preferisce, compreso il team di "chioccioli". Oppure lo stesso "chioccioli" potrebbe ben figurare nella cat. PRO ed avere due opportunità. La prima essere promosso con tutta la sua squadra nella categoria WT, oppure essere ingaggiato da un team WT. Merito, merito, merito.

In merito agli scontri al vertice, concordo con te. Nella mia proposta sarebbero 14 eventi obbligatori per i top 50.


Aggiungo. Se l'organizzatore della 3 valli Varesine volesse riportare la gara nei piani alti del ciclismo che conta, potrebbe farlo. Potrebbe ricercare sponsor e investitori che diano la possibilità di ambire ad entrare nel calendario WT. Come dicevo solo grandi giri e monumento rimarrebbero intoccabili.


Bomby
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Bomby »

Ammettilo, è un tuo chiodo fisso!

Già l'anno scorso se ne era parlato nel topic che tu avevi aperto e io, alla seconda pagina, avevo postato la mia idea (un filo complessa, specie per quel che riguarda i punteggi, ma nulla che un buon software non sia in grado di calcolare in automatico)
viewtopic.php?f=2&t=8406&hilit=world

Ri-linko qui il mio ragionamento.
viewtopic.php?f=2&t=8406&p=491174&hilit=world#p491174

In sostanza, la mia idea è:
  • Garantire alle squadre WT di partecipare a tutte le corse più importanti (GT e monumento);
  • Garantire alle (migliori) professional di partecipare anche alle corse più importanti secondo criteri meritocratici; allo stesso tempo consentire però che la squadra professional partecipi alle corse di suo interesse (in sostanza, più sei alto in classifica, hai diritto di prenotare le corse a cui andare prima degli altri). Anche gli organizzatori, se ci sono posti, possono invitare al massimo una squadra professional a loro discrezione, preferibilmente su base meritocratica (ad esempio, vincitrice coppa nazionale).
  • Obbligare le squadre WT a partecipare anche alle corse minori, in misura varia in base alla categoria, in modo che anche gli organizzatori di queste corse possano vantare la presenza di corridori (o squadre) di richiamo.
  • Garantire un sistema di punteggi equo e differenziato in base alla categoria delle corse ed al tipo di piazzamento.
  • Garantire anche un punteggio ugualmente equo per le squadre, la cui classifica ha un ruolo centrale specie per professional e continental.
  • Budget e Salary Cap definiti in base alla categoria.
  • Redistribuzione dei fondi in base al merito.
  • Incentivi per la creazione di squadre femminili e/o vivaio.
Concludevo:
In conclusione, il succo della storia quale è: squadre più leggere ed economicamente sostenibili, sia per il ridotto numero di atleti da gestire che per il massimo numero di atleti "top", sia per una certa limitazione al numero di trasferte impegnative e di ridotto interesse per gli sponsor. Aumentato numero di squadre ad alto livello (molti corridori potenzialmente molto forti non potranno più concentrarsi in corazzate pressochè imbattibili) e maggiore attenzione alla vittoria delle varie corse e delle classifiche; di conseguenza, aumentato spettacolo nelle corse. Redistribuzione dei (pochi) soldi extra sponsor alle squadre che più meritano nonostante il basso budget: in sostanza molte squadre possono raggiungere un simile livello qualitativo, con aumento dello spettacolo. Le corse "minori" hanno comunque garantita la presenza di una certa percentuale di nomi di cartello per attirare sponsor e pubblico.
E poi si potrebbero parametrizzare i punteggi assegnati anche in base alla spettacolarità della corsa nella quale sono stati conseguiti (televoto + opinione esperti come giornalisti, ecc.).

Non avevo previsto un meccanismo di promozioni e retrocessioni: la strutturazione lo consente, dato che le classifiche ci sono. Ovviamente occorre fare in modo che il tutto non si riveli una pagliacciata: se una squadra professional va bene ma è già sicura di non poter sostenere la categoria superiore (WT o professional a seconda che si tratti di una professional o una continental) o non ne è interessata, non deve essere obbligata a passare di livello. Idem una WT, se un anno è stata colpita dalla sfiga più nera, non deve per forza scendere di livello, anche perchè ciò costringerebbe ad un ridimensionamento della sua struttura, che presumibilmente azzererebbe le sue possibilità di rilancio. Ci vuole quindi almeno un periodo di valutazione più lungo di una stagione ciclistica, meglio due o tre.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Bomby ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 12:50 Ammettilo, è un tuo chiodo fisso!
COLPEVOLE. Si certamente è un mio chiodo fisso. Trovo incomprensibili tutti questi anni di limbo. Poco chiari e troppo discrezionali.

Detesto le wild card.

Mi spiego se un organizzatore privato organizza una gara invita chi gli pare e piace. Su questo non ci piove. I soldi sono i suoi e li spende come vuole. Ma se lo stesso organizzatore decide di aderire ad un'organizzazione mondiale ( poi possiamo pure discutere la qualità dell'organizzazione ), allora, a mio avviso, non può invitare chi gli fa più comodo. Se questa gara da dei punteggi validi per una classifica di merito, allora solo il merito può essere il parametro.

Sul meccanismo di retrocessione.
Se come dici una squadra WT in un anno di particolare sfiga scende di categoria e quindi rischia di non riprendersi più, amen. Mi spiace ma è sport, mica un'associazione per senza tetto. Vuol dire che quella squadra non aveva le carte in regola per essere li. Avanti un'altro. A me piace davvero poco il concetto del tentare di salvaguardare lo status quo. Questo atteggiamento, secondo me, a lungo termine abbassa il livello. Facciamo un esempio concreto. Nelle ultime stagioni dimention data e katusha non meritavano di stare nel WT. Al loro posto avrei voluto vedere una o due tra wanty, cofidis, dir energie o Androni.
Ricordi la IAM? è praticamente sparita e il mondo è andato avanti ugualmente.

Ovviamente c'è da capire come questi team possano sostenere il salto di categoria.
Innanzitutto come dicevo, la ricerca di sponsor sarebbe più concreta, visto che potrebbero garantire un calendario al top. Uno come savio, secondo me, se avesse la certezza di fare tutte le gare WT I soldi e gli sponsor li trova eccome.


Per la suddivisione di altri introiti ( diritti tv?, ne avevamo già parlato ) non sarebbe da scartare a prescindere. Pochi? Va be! Meglio pochi subito che tanti forse domani.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Appena troverò un pò di tempo pubblicherò la mia idea di riforma, molto molto differente da quella del mio amico bove :cincin: , su cui sto ragionando da tempo e che in questi giorni sto buttando giù nero su bianco. Spero di finalizzarla prima del prossimo secolo :D


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Trullo »

Racconto la mia idea, come l'ho raffinata in questi giorni. Allego anche un excel con rispettivamenet calendario, sistema di punteggio e criteri di ammissione (che vado comunque a riassumere qui)
Calendario ciclismo V2.xlsx
(42.08 KiB) Scaricato 65 volte

Per prima cosa, razionalizzazione costi: Salary cap, blocco alle rose, max 16 corridori per squadra, e divieto per una squadra di partecipare contemporaneamente a due corse
Ai grandi giri partecipano 25 squadre di 8 corridori, alle altre corse 25 squadre di 7




Quattro fasce di corse, per comodità le chiamo, con linguaggio automobilistico, F1, F2, F3, F4
La F1 comprende nove grandi classiche (la vecchia coppa del mondo) cioè le monumento, l'Amstel, la Strade Bianche, una corsa americana e una australiana, oltre ai grandi giri. Si concentra in due grandi blocchi in primavera e autunno, con in mezzo il Tour

La F2 contiene diciotto semiclassiche e quattordici brevi corse a tappe, di fatto è il resto dell'attuale world tour. Le corse sono accoppiate fra loro in modo che a ognuna si trovino metà delle squadre (come adesso Tirreno e Nizza) e si svolgono di norma subito prima e dopo la F1 (e durante per le semiclassiche infrasettimanali)

La F3 comprende grosso modo gli attuali “tour continentali” e si svolge (in tre finestre annuali nelle quali non ci sono F1 e F2) su circuito nazionali (nel mio esempio di calendario ho considerato solo Italia e Belgio, nella prima ho aggiunto corse per completarlo cercando di coprire tutte le regioni significative, nel secondo ho dovuto tagliare qualcosa) o sovranazionali. Immagino una decina di circuiti in tutto il mondo (italiano, francese, iberico, uno o più circuiti per il resto d’Europa, nordamericano, sudamericano, africano, mediorientale, ecc.)

La F4 corrisponde alle corse meno popolari e si sovrappone alla F1




Quattro fasce di squadre, calcolate sul punteggio dell'anno precedente di F1 e F2, le prime tre di dodici squadre l'una. Per semplicità chiamiamole, come nel calcio, Serie A, Serie B, Serie C, Serie D

Le squadre di serie A partecipano a tutte le gare di F1, a metà di quelle d F2, e possono essere invitate a quelle di F3
Le squadre di serie B partecipano a due terzi delle gare di F1 (due grandi giri e sei classiche su nove), metà di quelle di F2, e possono essere invitate a quelle di F3 e F4
Le squadre di serie C partecipano a un terzo delle gare di F1 (un grande giro e tre classiche su nove), metà di quelle di F2, e possono essere invitate a quelle di F3 e F4
Le squadre di serie D possono partecipare a tutte le gare dalla F2 in giù (la F2 con un massimo di sette posti per gara)

La scelta delle gare a cui partecipare viene formulata a inizio stagione dando priorità di scelta in ordine di classifica (se estremizzando tutte le squadre di Serie B e Serie C vogliono andare al Tour, o tutte quelle di A B e C alla Tirreno-Adriatico ci vanno quelle messe meglio in classifica cumulata)



(rispetto a oggi, le sei squadre dalla posizione 13 alla 18, che ora sono "world tour"e che quindi sembrerebbero svantaggiate, possono partecipare comunque, nel mio modello, al Tour, alle monumento, a un altro grande giro e a un'altra classica, di fatto mantenendo il prestigio attuale. Viceversa sono avvantaggiate le squadre piccole, un'italiana come quella di Savio menzionata da Bove prima può fare agevolmente Giro, Sanremo, Strade Bianche e Lombardia)


Bomby
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Bomby »

Bove, io la penso diversamente: troppa poca meritocrazia fa male, troppa più del dovuto, peggio. Così nel ciclismo come nella società. Non vorrei buttarla troppo in politica, che non ne ho gli strumenti, ma il paragone regge eccome (in astratto, semplifico, anche perchè non conosco esattamente i dettagli). Stato comunista, tutti sono uguali, tutti prendono lo stesso stipendio, o comunque le differenze sono ridotte: le eccellenze non si esaltano, non vale la pena impegnarsi e migliorare ciò che si fa, il gioco non vale la candela. Stato ultra-liberista, competizione spietata, chi non ce la fa, si arrangia, cazzi suoi. le minoranze, i più deboli non possono emergere, ovvero è molto alto lo scoglio che debbono superare, i più forti si rafforzano, i più deboli si indeboliscono e ogni caduta può essere rovinosa. Entrambi i sistemi non mi paiono equi, e quindi si cerca di raggiungere un giusto compromesso: bene premiare chi merita, ma occorre anche aiutare chi non riesce.

Il mondo del ciclismo è complicato: fondamentalmente le squadre (e gli organizzatori, specie i più piccoli) guadagnano solo dagli sponsor: i diritti TV sono risibili, non si guadagna nulla dal pubblico che assiste alle corse sulle strade, si può sperare nei gadget (incassi risibili). Quindi sia gli uni che gli altri vanno protetti.

Quindi, bene un periodo di promozioni e retrocessioni, ma se retrocedi una squadra che investe 20 milioni in un nuovo progetto perchè per una serie di sfighe un anno non ha raccolto risultati, quei 20 milioni li perdi per sempre, ciao ciao. Non perdi solo lo sponsor: probabilmente la squadra chiude, lasci a casa i dipendenti, non incoraggi nessuno ad investire nella ricerca di nuovi talenti, muore il movimento: ciao ciao ciclismo.
Fare una valutazione in un periodo di 2-3 anni è più ragionevole: la katusha fa schifo da più di 2 anni, idem la dimension data: giusto un ridimensionamento. E poi occorre considerare gli interessi degli sponsor: alla Androni che gliene frega, per dire, di andare a correre in Francia se lì non ha interessi commerciali? Magari è prima nella classifica professional ed avrebbe diritto di andare al Tour, ma magari preferisce il Giro. Meglio lasciare la scelta a loro.

In questo senso l'idea di Trullo mi convince di più, ed in effetti si avvicina alla mia. Forse è un po' complicato creare circuiti nazionali che non si pestano troppo i piedi e l'idea di dividere le squadre di serie A già nelle corse di categoria F2 mi lascia un filo perplesso.


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Slegar
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Slegar »

Avevo già proposto una mia idea di riforma del ciclismo su strada, chissà dov'è dispersa nel forum; più o meno a regime era così:

STAGIONE AGONISTICA:
Inizio: 1 novembre
Fine: 31 ottobre anno successivo
Questa è anche la durata dell'anno contrattuale

COMPETIZIONI:
WT A: 5 classiche monumento (lunghezza min. 260 km) + 3 grandi giri (lunghezza min. 3.666 km) per un totale di 8 eventi (magari con sponsor comuni per valorizzare ancor più il prodotto, però è un discorso lungo)
WT B: il resto, più o meno, del WT attuale però allargato a tutti i sei continenti (Europa, Sudamerica, Nordamerica, Oceania, Asia, Africa). Sono ammesse sovrapposizioni tra gare ma non con gli eventi del WT A. Le gare di un giorno dovranno avere una lunghezza minima di 250 km, mentre le gare a tappe una lunghezza media a tappa di min. 160 km.
.HC, .1 e .2: come ora.
Le gare .HC di un giorno dovranno avere una lunghezza minima di 230 km, mentre le gare a tappe una lunghezza media a tappa di min. 150 km. Le gare .1 di un giorno dovranno avere una lunghezza minima di 200 km, mentre le gare a tappe una lunghezza media a tappa di min. 140 km.
Le prove del WT B, soprattutto quelle extraeuropee, devono essere aggregate a prove .HC e .1 per creare una sorta di minitournee.

SQUADRE:
WT: le migliori 16 squadre classificate nel ranking UCI del 31 ottobre della stagione precedente (min 25 max. 30 ciclisti)
Professional: squadre professionistiche nuove o classificate dopo la 17ª posizione nel ranking UCI del 30 ottobre della stagione precedente (min 16 max. 30 ciclisti)
Continental: come ora ma con l'obbligo del passaporto biologico per partecipare alle competizioni .HC e .1 (max. 16 ciclisti)
Devono essere rispettati i criteri economici, organizztivi ed altro previsti attualmente dall'UCI.

COMPOSIZIONE SQUADRE:
Per ogni squadra max. 8 ciclisti classificati nelle prime 200 posizioni di un ranking individuale su base biennale alla data del 1° agosto della stagione precedente (data di apertura ufficiale del ciclomercato). Se una squadra si ritrova ad avere alla data del 1° agosto un numero superiore ad otto ciclisti classificati nelle prime 200 posizioni non può ingaggiare nessun ciclista Top200 e non può rinnovare o prolungare contratti dei propri ciclisti Top200 se non rinunciando ad uno o più ciclista che la fa rientrare nei parametri. La rinuncia avverrà con lo scioglimento del contratto a fine stagione ed il pagamento di tutte le mensilità mancanti alla scadenza del contratto; la nuova squadra del ciclista dovrà versare alla squadra di provenienza l'importo del nuovo contratto al massimo fino al raggiungimento di quanto previsto nel contratto precedente.
Nel ranking individuale biennale dovranno essere considerati con il peso opportuno il ciclocross e l'attività su pista delle prove di endurance.
I ciclisti classificati nelle prime 300 posizioni dovranno essere in possesso del passaporto biologico; chi non è in regola col PB sarà classificato dalla 301ª posizione in poi.

PARTECIPAZIONE:
WT A
Ripristino limite massimo dei 200 ciclisti iscritti. Grandi giri con 8 ciclisti a squadra, classiche momumento con 7 ciclisti per squadra. Obbligo per gli organizzatori di schierare al via 25 squadre nei grandi giri e 28 squadre nelle classiche monumento.
Obbligo di partecipazione per le squadre WT. Ogni ciclista Top200 della squadra dovrà partecipare ad almeno quattro eventi. Punizione dei "furbetti" (es. finti infortuni per non schierarsi al via ad almeno quattro eventi o ritiri "pilotati" poco dopo il via) con pene che possono arrivare fino alla squalifica del ciclista e la revoca immediata della licenza WT della squadra.
Le squadre professional che nella stagione precedente erano WT hanno il diritto di essere invitate agli otto eventi. Le altre professional richiederanno, entro il 15 ottobre della stagione precedente, l'invito agli organizzatori dichiarando quali loro atleti Top200 e Top300 parteciperanno; gli organizzatori dovranno invitare le professional che hanno inserito i migliori atleti ciclisti Top200 e Top300. Entro il 15 novembre dovranno essere rese note le squadre invitate, almeno fino al Tour de France. Punizione dei "furbetti" (es. inserire sempre i migliori ciclisti e poi non schierarli al via o farli ritirare poco dopo il via) con pene che possono arrivare fino alla squalifica del ciclista e alla sospensione immediata dell'attività della squadra.
Sarà a discrezione dell'organizzatore invitare al massimo due squadre professional di proprio gradimento.

WT B
Ripristino limite massimo dei 200 ciclisti iscritti. Competizioni con 7 ciclisti per squadra e obbligo per gli organizzatori di schierare al via 28 squadre di cui almeno 10 WT.
Obbligo di partecipazione per le squadre WT ad almeno il 60% degli eventi di cui il 15% del calenadrio extraeuropeo. Sulla base di un accordo tra le squadre, le stesse decideranno come "spartirsi" le partecipazioni e le comunicheranno all'UCI entro il 15 novembre. Se qualche competizione non raggiungerà il minimo delle 10 squadre WT iscritte sarà l'UCI d'imperio a riempire i tasselli mancanti.
Per le professional vale quanto scritto per le prove del WT A.

.HC
Ripristino limite massimo dei 200 e del minimo dei 175 ciclisti iscritti. Partecipazione di almeno 5 squadre WT; se non sarà raggiunto tale numero la competizione sarà automaticamente declassata a .1


fair play? No, Grazie!
Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Per ora ho letto velocemente le vostre. Giuro le rileggero' con più attenzione. Ad una prima occhiata, pur comprendendo in linea di massima alcuno principi, mi sembrano troppo articolate e complesse. Credo che la riforma debba passare da una semplificazione drastica, proprio per renderla comprensibile anche ai non super malati ( come noi ).

Comunque sul punto ( comunismo Vs liberismo sfrenato ) ricordo che stiamo parlando di sport. Il più forte, il più bravo, il più coraggioso, il più determinato vince, gli altri perdono. Vi prego lasciatemi almeno questo. Non stiamo parlando di diritto di accesso all'istruzione, alla sanità o a qualunque altro diritto fondamentale, stiamo parlando di sport che tra l'altro è sempre più "intrattenimento".

Inoltre. Chi ha detto che l'androni se promossa debba rimanere Androni o solo Androni? La promozione potrebbe aprire le porte ad altri sponsor che potrebbero affiancare e/o sostituire Androni. Esempio: magari al signor Ferrero potrebbe interessare affiancare il suo nome ad un team emergente e che garantirebbe per regolamento una certa visibilità.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Bomby ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 18:31 Bove, io la penso diversamente: troppa poca meritocrazia fa male, troppa più del dovuto, peggio. Così nel ciclismo come nella società. Non vorrei buttarla troppo in politica, che non ne ho gli strumenti, ma il paragone regge eccome (in astratto, semplifico, anche perchè non conosco esattamente i dettagli). Stato comunista, tutti sono uguali, tutti prendono lo stesso stipendio, o comunque le differenze sono ridotte: le eccellenze non si esaltano, non vale la pena impegnarsi e migliorare ciò che si fa, il gioco non vale la candela. Stato ultra-liberista, competizione spietata, chi non ce la fa, si arrangia, cazzi suoi. le minoranze, i più deboli non possono emergere, ovvero è molto alto lo scoglio che debbono superare, i più forti si rafforzano, i più deboli si indeboliscono e ogni caduta può essere rovinosa. Entrambi i sistemi non mi paiono equi, e quindi si cerca di raggiungere un giusto compromesso: bene premiare chi merita, ma occorre anche aiutare chi non riesce.
Rimandando gli aspetti politici ad un altro thread, ti dico che il ragionamento che fai a proposito del ciclismo, lo condivido in pieno. Bisogna sapere dosare la meritocrazia con la democrazia. Il sistema attuale, così come quello proposto da Bove, non lo fanno perchè premiano in modo eccessivo le squadre più ricche.
Bomby ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 18:31 Il mondo del ciclismo è complicato: fondamentalmente le squadre (e gli organizzatori, specie i più piccoli) guadagnano solo dagli sponsor: i diritti TV sono risibili, non si guadagna nulla dal pubblico che assiste alle corse sulle strade, si può sperare nei gadget (incassi risibili). Quindi sia gli uni che gli altri vanno protetti.
Concordo ancora. Qualsiasi sia la filosofia da cui parte una ipotetica riforma del ciclismo, si devono tenere ben presenti le peculiarità del ciclismo che ne fanno uno sport difficilmente paragonabile ad altri. Viceversa, voler fare qualcosa in analogia al calcio/F1/tennis o qualsiasi altro sport, sarebbe deleterio.

Bomby ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 18:31 Quindi, bene un periodo di promozioni e retrocessioni, ma se retrocedi una squadra che investe 20 milioni in un nuovo progetto perchè per una serie di sfighe un anno non ha raccolto risultati, quei 20 milioni li perdi per sempre, ciao ciao. Non perdi solo lo sponsor: probabilmente la squadra chiude, lasci a casa i dipendenti, non incoraggi nessuno ad investire nella ricerca di nuovi talenti, muore il movimento: ciao ciao ciclismo.
Fare una valutazione in un periodo di 2-3 anni è più ragionevole: la katusha fa schifo da più di 2 anni, idem la dimension data: giusto un ridimensionamento. E poi occorre considerare gli interessi degli sponsor: alla Androni che gliene frega, per dire, di andare a correre in Francia se lì non ha interessi commerciali? Magari è prima nella classifica professional ed avrebbe diritto di andare al Tour, ma magari preferisce il Giro. Meglio lasciare la scelta a loro.
Perfetto. Qui mi ricollego a quello che dicevo poco sopra: evitiamo di prendere ad esempio sporto così diversi dal ciclismo. Cercare di applicare regole ottime per i classici sport di squadra al ciclismo, potrebber essere una gran fregatura.

Un sistema di retrocessioni e promozioni funziona quando le ultime squadre della categoria A sono paragonabili per forza economica, organizzazione, ampiezza e qualità della rosa, ambizioni alle prime squadre della categoria B.

Se facciamo un esempio col calcio, dal quale si vorrebbe mutuare il sistema, è evidente che le ultime della serie A (Chievo, Empoli, Bologna, Frosinone, Spal) sono squadre di livello paragonabile alle prime della serie B (Brescia, Palermo, Pescara, Benevento). Quest'aspetto è talmente evidente che non sono così rari i casi di squadre che dalla serie C nel giro di una-due stagioni salgono in serie A e allo stesso tempo sono frequenti pure i casi di squadre scese dalla A alla B che si ritrovano invischiate nella lotta per non andare in A (ad esempio il Crotone che l'anno scorso giocava contro Juve, Milan e Inter mentre l'anno prossimo rischiano di andare a giocare contro Cavese, Sicula Leonzio e Virtus Francavilla. Il sistema funziona.

Nel mondo del ciclismo attuale, la situazione è molto diversa, ahinoi, perchè gli anni del WT hanno creato due categorie così diverse e distanti che almeno allo stato attuale farebbero una fatica immane a sostenere un sistema di retrocessioni/promozioni. La distanza economica e strutturale tra un'Androni e una Katusha è enorme. Se fai scendere gli svizzeri tra le professional, come dici giustamente, il rischio è che questi chiudano baracca perchè non accetterebbero l'idea di dover fare un ciclismo di serie b. Allo stesso tempo l'Androni non so con quali soldi riuscirebbe a metter su una squadra della massima categoria. Probabilmente Savio non prenderebbe neanche in considerazione l'idea di farlo.

Dunque, prima di pensare ad un sistema di retrocessioni e promozioni è necessario porre le condizioni in cui un sisitema del genere possa funzionare. Per prima osa si deve demolire l'attuale impianto del WT: ridurre la distanza tra WT e professional introducendo maggiore 'democrazia' ovvero migliorando l'accessibilità agli eventi grandi e medio-grandi per le squadre di seconda fascia. Se porti la prima categoria (non chiamiamola più WT) a 15/16 squadre e, forte della riduzione dei corridori per squadre in corsa da 8 a 7 corridori (da 9 a 8 nei GT), aumenti le WC fino a 8-10, è chiaro che le distanze inizieranno a ridursi notevolmente. In questo modo si renderebbe il ciclismo economicamente molto più sostenibile perchè per fare un calendario d'alto livello non avrai più la necessità di 15-20 milioni di euro che ti assicurano la licenza WT. Ne basteranno 8-10 mettendo su una professional di quelle forti e riuscirai ad avere un sacco di inviti (non tutti, ma tanti).
Solo a quel punto potrà avere senso implementare un sistema di promozioni e retrocessioni.


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Bomby
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Bove, il fatto è che dietro allo sport c'è tutto un mondo economico, la gente che manda avanti la baracca coi soldi che guadagna dà da mangiare ai propri figli.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 20:38 Per ora ho letto velocemente le vostre. Giuro le rileggero' con più attenzione. Ad una prima occhiata, pur comprendendo in linea di massima alcuno principi, mi sembrano troppo articolate e complesse. Credo che la riforma debba passare da una semplificazione drastica, proprio per renderla comprensibile anche ai non super malati ( come noi ).
Bove, forse una cosa non ti è del tutto chiara: a tutti quelli che non sono super malati come noi, della riforma non glie ne può fregar di meno. Lo spettatore medio non conosce la categorizzazione delle varie corse. Non sa che la Cadel Evans Great Ocean Road Race sta nel WT esattamente come la Paris-Roubaix.
Conosce il Giro, il Tour e la Vuelta, le classiche monumento, i mondiali e qualche altra corsa in linea e sa che ci sono alcune corse a tappe importanti come Tirreno, Parigi-Nizza, Delfinato, etc. E' un pò come lo spettatore medio del calcio che conosce i calciatori di serie a, qualcuno di b o della c (se la squadra per cui tifa milita in queste categorie) e ignora tutto il resto.

Se si fa una riforma, che sia questa semplice o complessa, se la Kuurne sarà in una categoria o in un'altra, se le squadre WT sono 10, 15 o 20, non glie ne importa una sega.

Se dobbiamo ragionare su come andrebbe fatta una eventuale riforma, dobbiamo farlo pensando al bene del ciclismo (organizzatori, squadre, ciclisti, spettatori), non sulla base di quel che capirà lo spettatore occasionale.

bove ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 20:38 Comunque sul punto ( comunismo Vs liberismo sfrenato ) ricordo che stiamo parlando di sport. Il più forte, il più bravo, il più coraggioso, il più determinato vince, gli altri perdono. Vi prego lasciatemi almeno questo. Non stiamo parlando di diritto di accesso all'istruzione, alla sanità o a qualunque altro diritto fondamentale, stiamo parlando di sport che tra l'altro è sempre più "intrattenimento".
Per carità, nessuno ti da torto su questo. Il discorso di Bomby ovviamente va contestualizzato. Dire che le professional debbono avere la possibilità di correre le grandi corse, non significa mica dover mandare a casa i campioni. Alla fine vincerà comunque il più forte, quindi non vedo dove sta il problema. Semmai trovo ingiusto fare una sorta di appartheid ed impedire ad atleti giovani e forti di potersi confrontare in alcune situazioni con i corridori delle squadre WT.
bove ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 20:38 Inoltre. Chi ha detto che l'androni se promossa debba rimanere Androni o solo Androni? La promozione potrebbe aprire le porte ad altri sponsor che potrebbero affiancare e/o sostituire Androni. Esempio: magari al signor Ferrero potrebbe interessare affiancare il suo nome ad un team emergente e che garantirebbe per regolamento una certa visibilità.
Guarda, gente come Savio o Reverberi sta nel ciclismo da prima che io nascessi. Hanno sempre voluto mantenere questa dimensione. Non hanno mai cercato di fare un passo in avanti, andando alla ricerca del grande sponsor che potesse fargli cambiare prospettive. E il problema non è certamente la mancanza di un sistema di promozioni/retrocessioni.
Se ci fosse la volontà comune da parte di Savio e del sign. Ferrero di fare una grande squadra, basterebbe mettere sul piatto 20 milioni, ingaggiare un bel pò di corridori forti e si salirebbe di categoria alla prima occasione buona. Il problema è che manca sia l'intenzione dello sponsor ad investire, sia quella del TM a fare il grande passo.
O vorresti farci credere che Ferrero non entra nel ciclismo perchè non ci sono le promozioni?


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Dunque, il pomo della discordia alla fine sono i Giri: per le classiche ci sono sempre più posti disponibili mentre nessuno s'è mai stracciato le vesti per un mancato invito al Romandia o al Giro di Pologna. Quindi è palese che queste tre corse abbiano un valore superiore a tutte le altre per esposizione mediatica e pubblicitaria (certo che da successo vincere una Roubaix, ma per uno sponsor, specialmente piccolo è comunque di maggior interesse avere le proprie maglie in mostra per 23 giorni consecutivi che per un giorno solo, e quand'anche non fosse così, sia nelle classiche vi sono comunque più wc, sia si può allargare il discorso che ora sto per fare*)

Molto semplice, tenendo il meccanismo attuale di 18 WT e la distinzione di tre categorie WC/prof/conti che a me va benissimo.
Di queste 18 le prime 15 WT sono qualificate di diritto: 4 posti si mettono a disposizione radunando (come già c'è per Francia e Italia, non so se c'è per la spagna) tutte le competizioni presenti su territorio di ogni GT per farne un campionato di corse nazionale aperto però a tutte le squadre che vi vogliono partecipare, da WT a conti (con un minimo di partecipazioni per essere tenute valide nella classifica generale, chessò, 12 su 16): quindi Coppa di Francia, Ciclismo Cup e Spagna Cup. Le prime 4 si qualificano ai GT della nazione di riferimento: se sono già parte delle 15 wt qualificate, meglio per loro e meglio per gli organizzatori che avranno wild card libere a loro discrezione. I restanti 3 posti sono invece assegnati a libera discrezione degli organizzatori, che amano avere questo potere e possono dunque decidere di assegnarle ad una delle 3 wt rimaste escluse e che non sono arrivate tra le prime 4 del circuito nazionale o a squadre nuove o a chi preferiscono.

In una mossa sola si si fanno felici organizzatori dei GT che potenzialmente possono avere sino a 7 wc libere, organizzatori delle piccole corse italiane/spagnole/francesi che si ritroverebbero ad avere finalmente le loro corse più valorizzate visto l'importanza maggiore dei circuiti nazionali, direttori sportivi delle squadre nazionali che avranno 4 posti a disposizione più eventuali wc per arrivare a correre il gt (seppur con maggior concorrenza perché squadre come l'UAE magari non rinunceranno a partecipare alle corse italiane come ora), e tifosi che non vedono più squadre andare a correre inutilmente in Inculandia ma darebbero il meglio per il calendario nazionale che magari grazie a questa riforma ne uscirebbe rimpolpato, e magari recreminerebbero di meno se partecipasse la Israel di turno perché magari vuol dire che ci ha tenuto a partecipare al Giro perché ha lottato per un anno intero per cercare di primeggiare nelle nostre corse.

*volendo comunque, visto la nazionalità delle classiche monumento, la cosa si può allargare alle classiche, con l'aggiunta del belgio, la cui partecipazione a Fiandre e Liegi dipenderà dunque dai risultati nel loro calendario nazionale (che è comunque pieno di corse, dunque nulla vieta ad una Bardiani di cercare di partecipare a tutte le classiche italiane e belghe per cercare di ottenere l'invito a Giro e Liegi)

Non è complesso, è un allargamento della Ciclismo Cup a tutte le squadre che vogliono partecipare con 4 vincitori invece di uno.


Mario Rossi
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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le squadre WT.
bove ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 20:38 Inoltre. Chi ha detto che l'androni se promossa debba rimanere Androni o solo Androni? La promozione potrebbe aprire le porte ad altri sponsor che potrebbero affiancare e/o sostituire Androni. Esempio: magari al signor Ferrero potrebbe interessare affiancare il suo nome ad un team emergente e che garantirebbe per regolamento una certa visibilità.
Guarda, gente come Savio o Reverberi sta nel ciclismo da prima che io nascessi. Hanno sempre voluto mantenere questa dimensione. Non hanno mai cercato di fare un passo in avanti, andando alla ricerca del grande sponsor che potesse fargli cambiare prospettive. E il problema non è certamente la mancanza di un sistema di promozioni/retrocessioni.
Se ci fosse la volontà comune da parte di Savio e del sign. Ferrero di fare una grande squadra, basterebbe mettere sul piatto 20 milioni, ingaggiare un bel pò di corridori forti e si salirebbe di categoria alla prima occasione buona. Il problema è che manca sia l'intenzione dello sponsor ad investire, sia quella del TM a fare il grande passo.
O vorresti farci credere che Ferrero non entra nel ciclismo perchè non ci sono le promozioni?
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Tranche ti rispondo perchè se la parte precedente del tuo ragionamento la condivido in pieno vorrei aggiungere"carne sul fuoco " per la seconda parte aggiungendo un'idea che io ho da 2 anni ma mai condivisa in questo forum (ritenetevi privilegiati :P :P ). oltre al ciclismo, come la maggior parte degli italiani seguo il calcio e l'idea che mi è venuta è giunta dopo il famoso calciomercato faraonico del PSG (400 milioni spesi in una sessione di mercato). Nel calciomercato c'è stata un'immissione di capitali e i 222 mln che i parigini hanno dato al Barca per l'acquisto di Neymar, sono stati rinvestiti dai catalani in 2 giocatori. Prendendo solo l'esborso fatto per Coutinho (160 mln) i soldi sono passati al Liverpool che a sua volta li ha rinvestiti in vari giocatori quali Allison(75 mln) che poi, nelle sciagurate mani di Monchi (sono tifoso della Roma) sono stati rinvesti per gente tipo N'zonzi e Pastore andando a finanziare altre società o ritornando nelle tasche di Al Khelaifi. Fatto tutto questo discorso ne emerge che squadre tipo il Liverpool dalla cessione di Cou hanno guadagnato soldi che poi hanno reinvestito rafforzando la squadra. Pensiamo ora al ciclismo: nel decennio Sky, Brailsford ha fatto incetta di campioni proponendo stipendi inimmaginabili e fuori portata per le altre società.La domanda che mi sorge è: se Kwiato, Narvaez o De la Cruz (tutti presi in momenti diversi da Lefevere che è in costante crisi) avessero avuto un cartellino di costo variabile( 5mln Kwiato? 2,5/3 mln De la Cruz?,850/1 mln Narvaez) non ci sarebbe stata più uguaglianza? Ho messo cifre così basse a posta, proprio perchè non girano gli stessi soldi del calcio. Ma se nel 2014, anno del passaggio di Kwiato in Sky, Lefevere avesse avuto un minimo di indennizzo, non sarebbe cambiato tutto il ciclismo, entrando così in un sistema di autofinanziamento, visto che, una volta che i soldi entrano nel circuito gira che ti rigira passano nelle mani di tutte le squadre, evitando fallimenti. Lungi da me proporre rivoluzioni del calendario( non ne sono abbastanza informato), io, per un ciclismo più sostenibile credo che l'unico metodo sia: contratti di durata variabile( e non più solo annuale o biennale), e costo del cartellino. Voi che ne pensate? Io credo che se Savio avesse avuto soldi da reinvestire e non avesse perso i propri talenti a 0 o con indennizzi ridicoli, oggi avrebbe saputo metter su una ottima squadra, date le sue ottime abilità di scouter, con magari un uomo da top 10 in un Gt, magari, facendo un po' di If History tenendosi Bernal. Ci tenevo a esporre questa idea anche se potrà, a voi che siete più esperti del mondo del ciclismo( vedasi bartoli), una cosa insensata.


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 15:36


Se si fa una riforma, che sia questa semplice o complessa, se la Kuurne sarà in una categoria o in un'altra, se le squadre WT sono 10, 15 o 20, non glie ne importa una sega.

Se dobbiamo ragionare su come andrebbe fatta una eventuale riforma, dobbiamo farlo pensando al bene del ciclismo (organizzatori, squadre, ciclisti, spettatori), non sulla base di quel che capirà lo spettatore occasionale.


Nel senso che dalla categorizzazione di corse e squadre cambieranno un sacco di cose, nel modello "di Bove" alla Kurne mancheranno tutti i big, mentre nel modello mio e di altri alcuni di loro saranno presenti (ovviamente, non avendo la Kuurne come obiettivo primario della stagione) e da questo dipende l'interesse del pubblico e alla lunga la sopravvivenza delle corse
Questo anche spiega il ricorso alle sovrapposizioni nel calendario che avevo fatto, e che serve a garantire una quarantina di giorni a dispisizione per i calendari nazionali non sovrapposti con le corse che corrispondono all'attuale world tour


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mario Rossi ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 16:08

Tranche ti rispondo perchè se la parte precedente del tuo ragionamento la condivido in pieno vorrei aggiungere"carne sul fuoco " per la seconda parte aggiungendo un'idea che io ho da 2 anni ma mai condivisa in questo forum (ritenetevi privilegiati :P :P ). oltre al ciclismo, come la maggior parte degli italiani seguo il calcio e l'idea che mi è venuta è giunta dopo il famoso calciomercato faraonico del PSG (400 milioni spesi in una sessione di mercato). Nel calciomercato c'è stata un'immissione di capitali e i 222 mln che i parigini hanno dato al Barca per l'acquisto di Neymar, sono stati rinvestiti dai catalani in 2 giocatori. Prendendo solo l'esborso fatto per Coutinho (160 mln) i soldi sono passati al Liverpool che a sua volta li ha rinvestiti in vari giocatori quali Allison(75 mln) che poi, nelle sciagurate mani di Monchi (sono tifoso della Roma) sono stati rinvesti per gente tipo N'zonzi e Pastore andando a finanziare altre società o ritornando nelle tasche di Al Khelaifi. Fatto tutto questo discorso ne emerge che squadre tipo il Liverpool dalla cessione di Cou hanno guadagnato soldi che poi hanno reinvestito rafforzando la squadra. Pensiamo ora al ciclismo: nel decennio Sky, Brailsford ha fatto incetta di campioni proponendo stipendi inimmaginabili e fuori portata per le altre società.La domanda che mi sorge è: se Kwiato, Narvaez o De la Cruz (tutti presi in momenti diversi da Lefevere che è in costante crisi) avessero avuto un cartellino di costo variabile( 5mln Kwiato? 2,5/3 mln De la Cruz?,850/1 mln Narvaez) non ci sarebbe stata più uguaglianza? Ho messo cifre così basse a posta, proprio perchè non girano gli stessi soldi del calcio. Ma se nel 2014, anno del passaggio di Kwiato in Sky, Lefevere avesse avuto un minimo di indennizzo, non sarebbe cambiato tutto il ciclismo, entrando così in un sistema di autofinanziamento, visto che, una volta che i soldi entrano nel circuito gira che ti rigira passano nelle mani di tutte le squadre, evitando fallimenti. Lungi da me proporre rivoluzioni del calendario( non ne sono abbastanza informato), io, per un ciclismo più sostenibile credo che l'unico metodo sia: contratti di durata variabile( e non più solo annuale o biennale), e costo del cartellino. Voi che ne pensate? Io credo che se Savio avesse avuto soldi da reinvestire e non avesse perso i propri talenti a 0 o con indennizzi ridicoli, oggi avrebbe saputo metter su una ottima squadra, date le sue ottime abilità di scouter, con magari un uomo da top 10 in un Gt, magari, facendo un po' di If History tenendosi Bernal. Ci tenevo a esporre questa idea anche se potrà, a voi che siete più esperti del mondo del ciclismo( vedasi bartoli), una cosa insensata.
Capisco perfettamente il tuo ragionamento. Il problema, a mio avviso, è che modelli che in un sistema sembrano funzionare (*) non è detto che funzionino anche altrove perchè ogni sistema ha le sue caratteristiche. La maglia a maniche corte in Italia va bene da aprile fino ad ottobre, ai caraibi tutto l'anno, mentre a Ojmjakon non va bene mai.

Nel calcio, il sistema da te descritto funziona (*) perchè girano tantissimi soldi (lasciando stare il mercato, ci sono ingenti entrate provenienti da nsponsor, diritti tv, merchandising, stadio..) e perchè le squadre sono società che hanno una certa stabilità e indipendenza dal singolo sponsor.

Nel ciclismo i soldi sono molti di meno: le squadre non hanno altre entrate se non quelle dello/degli sponsor che gli da il nome e le finanzia al 100% del loro budget. Soprattutto spesso la vita della squadra è legata in maniera indissolubile alle decisioni dello sponsor. Mentre la squadra di calcio va avanti comunque, la squadra di ciclismo rischia di chiudere baracca quando lo sponsor si ritira. Abbiamo visto anche squadre durare 4-5 anni ( Oleg Tinkov è maestro nel genere :diavoletto: ).
Come fa una squadra che ha orizzonti abbastanza limitati a ragionare sul lungo termine con acquisti e cessioni?
Questa 'precarietà' ovviamente influenza la durata dei contratti e quindi la possibilità da parte delle squadre di poter imbastire trattative. Infatti nel ciclismo normalmente i contratti che si firmano sono annuali o nella maggior parte dei casi biennali. E' raro vedere un triennale o meglio ancora un quadriennale. La breve durata dei contratti rende molto più complicata la possibilità di sedersi ad un tavolo e contrattare la cessione del ciclista. Già i soldi che girano sono molti di meno rispetto al calcio, poi come fai a pensare di vendere un corridore che ha ancora solo 1 anno di contratto?


(*) sul funzionamento del sistema calcio e del suo modo di finanziarsi in realtà ci sarebbe da discutere perchè le società di calcio sono spesso delle formidabili macchine da debito. Il FPF è uno strumento che nel ciclismo non esiste perchè evidentemente questo tipo di problema non ce l'abbiamo.


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Trullo ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 16:24
Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 15:36


Se si fa una riforma, che sia questa semplice o complessa, se la Kuurne sarà in una categoria o in un'altra, se le squadre WT sono 10, 15 o 20, non glie ne importa una sega.

Se dobbiamo ragionare su come andrebbe fatta una eventuale riforma, dobbiamo farlo pensando al bene del ciclismo (organizzatori, squadre, ciclisti, spettatori), non sulla base di quel che capirà lo spettatore occasionale.


Nel senso che dalla categorizzazione di corse e squadre cambieranno un sacco di cose, nel modello "di Bove" alla Kurne mancheranno tutti i big, mentre nel modello mio e di altri alcuni di loro saranno presenti (ovviamente, non avendo la Kuurne come obiettivo primario della stagione) e da questo dipende l'interesse del pubblico e alla lunga la sopravvivenza delle corse
Questo anche spiega il ricorso alle sovrapposizioni nel calendario che avevo fatto, e che serve a garantire una quarantina di giorni a dispisizione per i calendari nazionali non sovrapposti con le corse che corrispondono all'attuale world tour
Quello che scrivi è assolutamente vero e infatti dicevo proprio la stessa cosa qualche giorno fa sempre a Bove. Se toglia a tutta una serie di corse la possibilità di avere i big, queste corse nel giro massimo di 2 anni perdono sponsor, spettatori e chiudono battenti. Il modello Bove secondo me nel giro di un quadriennio farebbe sparire metà delle corse in calendario :diavoletto:

Detto ciò, la mia affermazione riguardava il fatto che la categoria della corsa di per se non è un argomento importante per la massa di ipotetici spettatori. Prendo di nuovo ad esempio mio padre che segue il ciclismo, ma non con la mia assiduità e prendiamo come corsa sempre la K-B-K. Se gli dico che c'è la corsa e gli propongo di vederla insieme, lui mi chiede che tipo di percorso c'è e chi vi prende parte. Se gli dico che c'è del pavè e che ci sono quasi tutti i big, se la guarda; se gli dico che ci stanno solo le professional belghe e quindi una marea di corridori a lui sconosciuti, è molto più probabile che andrà a fare altro.
In tutto questo, che la corsa sia 1.HC, 1.1 oppure WT, non glie ne può fregar di meno.


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Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Bene. Sapevo che l'argomento avrebbe preso. Spero che i (rai) che ci leggono sul Topic a loro dedIcato prendano spunto e ci facciano un bel speciale radiocorsa. Detto questo

1. Non voglio far "credere niente a nessuno" dico semplicemente la mia. Piena di lacune, fantasiosa, utopistica, sgangherata ma semplicemente la mia.

2. La kurne Bruxelles kurne, nel modello da me proposto, un anno potrebbe essere fuori dal WT ma l'anno dopo no. Ripeto solo gt e monumento intoccabili.

3. concordo con l"auspicabile costo del cartellino o indennizzo. Trovo giusto e sacrosanto che chi è bravo nella ricerca e nella crescita dei talenti debba averne un ritorno.

4. Non sono sicuro che il Savio della situazione snobberebbe un sistema del genere. Certo oggi lo snobba e a mio avviso fa pure bene.

5 spesso ho letto su siti e riviste del settore, che gli sponsor scappano ( si per l'annoso problema doping ) ma anche per le scarse garanzie che il sistema attuale da.

A mio avviso il sistema attuale è o sta diventando esattamente quello che in tanti temiamo. Un circolo chiuso e per pochi. Quello che invece vorrei è un sistema Dove, certamente il team più facoltoso avrà vita più facile, ma anche il team professional possa aspirare ad arrivare in alto.

Continuando con il paragone calcistico ( di cui non sono e non sono mai stato appassionatolto ) vorrei un Verona e una Sampdoria, e questa la capisce solo chi ha qualche annetto, che ogni tanto vince un campionato alla faccia dei soliti big team.

Lo sport, oggi più che mai, è fatto di soldi, programmazione, marginal gain... ma senza il SOGNO di poter arrivare, finirà come la formula uno. Du palleeee


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Avete visto radiocorsa l'altra sera?. Hanno detto che il progetto di basso e contador sta crescendo. Sembra ormai sicuro il passaggio alla categoria professional per poi successivamente puntare al WT.


SOLO CON I SOLDI E SENZA DOVER VINCERE NULLA.
Ma le vedo solo io le storture di questo sistema?


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 17:47
Continuando con il paragone calcistico ( di cui non sono e non sono mai stato appassionatolto ) vorrei un Verona e una Sampdoria, e questa la capisce solo chi ha qualche annetto, che ogni tanto vince un campionato alla faccia dei soliti big team.
Continuo a non capire. Il sistema che proponi tu è esattamente il contrario di quel che dici di volere, imho. Il modo per far vincere il verona o la samp di turni è dargli la possibilità di confrontarsi con la juve, il milan e l'inda. Il sistema da te proposto prevede una totale separazione delle due categorie. In tal modo come potrebbe vincere un giorno la samp o il verona (oppure ancora il cagliari)? :dubbio:


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 18:02
bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 17:47
Continuando con il paragone calcistico ( di cui non sono e non sono mai stato appassionatolto ) vorrei un Verona e una Sampdoria, e questa la capisce solo chi ha qualche annetto, che ogni tanto vince un campionato alla faccia dei soliti big team.
Continuo a non capire. Il sistema che proponi tu è esattamente il contrario di quel che dici di volere, imho. Il modo per far vincere il verona o la samp di turni è dargli la possibilità di confrontarsi con la juve, il milan e l'inda. Il sistema da te proposto prevede una totale separazione delle due categorie. In tal modo come potrebbe vincere un giorno la samp o il verona (oppure ancora il cagliari)? :dubbio:
Scusa ma allora non hai letto con sufficiente attenzione


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 17:47 3. concordo con l"auspicabile costo del cartellino o indennizzo. Trovo giusto e sacrosanto che chi è bravo nella ricerca e nella crescita dei talenti debba averne un ritorno.

A mio avviso il sistema attuale è o sta diventando esattamente quello che in tanti temiamo. Un circolo chiuso e per pochi. Quello che invece vorrei è un sistema Dove, certamente il team più facoltoso avrà vita più facile, ma anche il team professional possa aspirare ad arrivare in alto.

Continuando con il paragone calcistico ( di cui non sono e non sono mai stato appassionatolto ) vorrei un Verona e una Sampdoria, e questa la capisce solo chi ha qualche annetto, che ogni tanto vince un campionato alla faccia dei soliti big team.

Lo sport, oggi più che mai, è fatto di soldi, programmazione, marginal gain... ma senza il SOGNO di poter arrivare, finirà come la formula uno. Du palleeee
Riguardo agli indennizzi, nel ciclismo alla fine sono tutti trasferimenti a parametro 0.
Se l'indennizzo di Bernal è stato quello che è stato, significa che è quello il suo valore (nel ciclismo girano moooolti meno soldi, non è pensabile pagare un corridore non dico 100, ma neanche 10 milioni).

Sul resto, tu auspichi una superlega con Real, Barcellona, Bayern sperando che un giorno possa vincere il Verona. Dire che è utopia è poco.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mr. MM ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 19:25
bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 17:47 3. concordo con l"auspicabile costo del cartellino o indennizzo. Trovo giusto e sacrosanto che chi è bravo nella ricerca e nella crescita dei talenti debba averne un ritorno.

A mio avviso il sistema attuale è o sta diventando esattamente quello che in tanti temiamo. Un circolo chiuso e per pochi. Quello che invece vorrei è un sistema Dove, certamente il team più facoltoso avrà vita più facile, ma anche il team professional possa aspirare ad arrivare in alto.

Continuando con il paragone calcistico ( di cui non sono e non sono mai stato appassionatolto ) vorrei un Verona e una Sampdoria, e questa la capisce solo chi ha qualche annetto, che ogni tanto vince un campionato alla faccia dei soliti big team.

Lo sport, oggi più che mai, è fatto di soldi, programmazione, marginal gain... ma senza il SOGNO di poter arrivare, finirà come la formula uno. Du palleeee
Riguardo agli indennizzi, nel ciclismo alla fine sono tutti trasferimenti a parametro 0.
Se l'indennizzo di Bernal è stato quello che è stato, significa che è quello il suo valore (nel ciclismo girano moooolti meno soldi, non è pensabile pagare un corridore non dico 100, ma neanche 10 milioni).

Sul resto, tu auspichi una superlega con Real, Barcellona, Bayern sperando che un giorno possa vincere il Verona. Dire che è utopia è poco.
Il dono della sintesi (che io non ho :D ) :cincin:
bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 19:20
Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 18:02
bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 17:47
Continuando con il paragone calcistico ( di cui non sono e non sono mai stato appassionatolto ) vorrei un Verona e una Sampdoria, e questa la capisce solo chi ha qualche annetto, che ogni tanto vince un campionato alla faccia dei soliti big team.
Continuo a non capire. Il sistema che proponi tu è esattamente il contrario di quel che dici di volere, imho. Il modo per far vincere il verona o la samp di turni è dargli la possibilità di confrontarsi con la juve, il milan e l'inda. Il sistema da te proposto prevede una totale separazione delle due categorie. In tal modo come potrebbe vincere un giorno la samp o il verona (oppure ancora il cagliari)? :dubbio:
Scusa ma allora non hai letto con sufficiente attenzione
E' probabile, infatti ho scritto che continuo a non capire. Non riesco a capire come un sistema così chiuso possa favorire chi viene dal basso. Poi oh, magari sarò scemo, ma cerco di vedere pure come stanno le cose nella realtà. Sentiamo ogni anno squadre 'minacciare' di chiudere se non arriva l'invito al Giro. Secondo me col sistema da te proposto la metà delle professional chiuderebbe in un paio d'anni. :boh:


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Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 20:12
Mr. MM ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 19:25
bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 17:47 3. concordo con l"auspicabile costo del cartellino o indennizzo. Trovo giusto e sacrosanto che chi è bravo nella ricerca e nella crescita dei talenti debba averne un ritorno.

A mio avviso il sistema attuale è o sta diventando esattamente quello che in tanti temiamo. Un circolo chiuso e per pochi. Quello che invece vorrei è un sistema Dove, certamente il team più facoltoso avrà vita più facile, ma anche il team professional possa aspirare ad arrivare in alto.

Continuando con il paragone calcistico ( di cui non sono e non sono mai stato appassionatolto ) vorrei un Verona e una Sampdoria, e questa la capisce solo chi ha qualche annetto, che ogni tanto vince un campionato alla faccia dei soliti big team.

Lo sport, oggi più che mai, è fatto di soldi, programmazione, marginal gain... ma senza il SOGNO di poter arrivare, finirà come la formula uno. Du palleeee
Riguardo agli indennizzi, nel ciclismo alla fine sono tutti trasferimenti a parametro 0.
Se l'indennizzo di Bernal è stato quello che è stato, significa che è quello il suo valore (nel ciclismo girano moooolti meno soldi, non è pensabile pagare un corridore non dico 100, ma neanche 10 milioni).

Sul resto, tu auspichi una superlega con Real, Barcellona, Bayern sperando che un giorno possa vincere il Verona. Dire che è utopia è poco.
Il dono della sintesi (che io non ho :D ) :cincin:
bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 19:20
Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 18:02

Continuo a non capire. Il sistema che proponi tu è esattamente il contrario di quel che dici di volere, imho. Il modo per far vincere il verona o la samp di turni è dargli la possibilità di confrontarsi con la juve, il milan e l'inda. Il sistema da te proposto prevede una totale separazione delle due categorie. In tal modo come potrebbe vincere un giorno la samp o il verona (oppure ancora il cagliari)? :dubbio:
Scusa ma allora non hai letto con sufficiente attenzione
E' probabile, infatti ho scritto che continuo a non capire. Non riesco a capire come un sistema così chiuso possa favorire chi viene dal basso. Poi oh, magari sarò scemo, ma cerco di vedere pure come stanno le cose nella realtà. Sentiamo ogni anno squadre 'minacciare' di chiudere se non arriva l'invito al Giro. Secondo me col sistema da te proposto la metà delle professional chiuderebbe in un paio d'anni. :boh:
MMMMAaaa secondo me promozione e retrocessione non vuol dire SITEMA CHIUSO. Capisco le vostre perplessita, ma secondo me OGGI il sitema è chiuso. Oggi conta solo ed esclusivemente il grano. Vi piace così? legittimo. A me no. Non sono così ingenuo da non comprendere che il grano conta, ma vorrei, per l'ennesima volta, IL MERITO al primo posto di tutte le valutazioni. Ma perchè Katusha e dim.data possono partecipare a tutte le gare WT e Whanty e cofidis devono attendere un invito ( discrezionale ), pur essendo nei risultati superiori? Il tempo ci dirà cosa accadrà a questo ciclismo. Fino ad oggi, da quando è stato inserito prima il Pro tour e poi il WT, abbiamo visto com'è andata. A parte 4/5 team pieni di soldi ( e in alcuni casi ci starebbe bene pure una bella trasmissione di Report, diciamo per capire....), le altre squadre arrancano. Anche team che fanno risutati. A mio avviso è "questo sitema " che uccide i team professional e alla lunga il ciclismo. Team professional che devono, per conto terzi contribuire a rimpinguare le casse dell'organizzatore di turno per essere invitati. Squallore. Scusate ma è l'unico terimine che mi viene in mente. Ma che cambia dal "pagare per correre"? Se un corridrore paga ( porta sponsor per correre ) è squallido e da condannare, se inceve un quasi neonato team con l'aiuto del proprio stato mette milioni di euro a disposizione per organizzare 3 tappe nel proprio paese garantendosi la partecipazione per 2 anni alla gara in oggetto, allora va bene? insomma credo di aver capito. Vale sempre il concetto che se un povero cristo ruba dei polli è un mariuolo e se invece una banca vende diamanti supersopravalutati, è una operazione finanziaria un po spericolata. :ouch:

A questo punto mi domando: Perchè la farsa ipocrita delle classifiche uci?
molto meglio togliere tutto e team alle gare solo ed esclusivamente su invitodell'organizzatore.
Il mercato, le convenienze, le aderenza, gli interessi trasversali faranno il resto.


Mr. MM
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 20:53 MMMMAaaa secondo me promozione e retrocessione non vuol dire SITEMA CHIUSO. Capisco le vostre perplessita, ma secondo me OGGI il sitema è chiuso. Oggi conta solo ed esclusivemente il grano. Vi piace così? legittimo. A me no.
Mettiamo in chiaro una cosa: nè io nè Tranchée (credo) affermiamo che il sistema attuale ci piace.
Semplicemente, il tuo ci piace ancor meno. :angelo:
E sempre per il solito nodo cruciale che mi ricordo ti avevo già quotato da qualche altra parte nel forum: le semi-classiche che vedono la partecipazione di SOLE squadre professional, moriranno.
Guarda che fine hanno fatto molte corse in Italia. Guarda cosa ci si è dovuti "inventare", l'autunno italiano, raggruppando tutte le corse insieme a settembre-ottobre per permettere ai migliori di partecipare, altrimenti sarebbero morte nel giro di qualche anno.

Vorrei che tu pensassi, non so, a un Giro dell'Emilia dove il nome di spicco è un Lammertink (con tutto il rispetto per il nederlandese). Tu, sponsor, cacceresti dei soldi se c'è lui, oppure se partecipano i Nibali, i Pinot, i Bardet, i Roglic e compagnia cantante?

Tu ti concentri molto sulla meritocrazia delle squadre e al sistema delle classifiche, e sei totalmente cieco nei confronti delle corse che vedrebbero sparire la partecipazione dei nomi di grido, che sono quelli che attirano gli sponsor.

bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 20:53 Ma perchè Katusha e dim.data possono partecipare a tutte le gare WT e Whanty e cofidis devono attendere un invito ( discrezionale ), pur essendo nei risultati superiori?
Beh, innanzitutto ti direi per scelta. La Cofidis avrebbe un budget per entrare nel WT, ma preferisce la dimensione professional.
Poi aggiungerei una questione geografica: quelle sono squadre che possono partecipare a un calendario di tutto rispetto, quello franco-belga.
In terzo luogo, per questioni di sponsor: per dire, mi sembra che la Cofidis abbia interessi in Francia e Spagna e non in Italia, per quello non chiede mai la WC al Giro.

bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 20:53Team professional che devono, per conto terzi contribuire a rimpinguare le casse dell'organizzatore di turno per essere invitati. Squallore.
A me risultano che ci siano rimborsi a favore delle squadre. Al Giro, ad esempio. Nelle trasferte lunghe (Colombia?)



Alla fine, la soluzione credo sia abbastanza semplice ed è già stata prospettata. Max 7 corridori anche nei GT in modo da permettere fino a 7-8 WC come nelle classiche = maggiore garanzia di partecipazione a corse importanti = sponsor più motivati

Eventuale riduzione delle squadre WT a 16.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mr. MM ha scritto: sabato 9 marzo 2019, 16:34
bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 20:53 MMMMAaaa secondo me promozione e retrocessione non vuol dire SITEMA CHIUSO. Capisco le vostre perplessita, ma secondo me OGGI il sitema è chiuso. Oggi conta solo ed esclusivemente il grano. Vi piace così? legittimo. A me no.
Mettiamo in chiaro una cosa: nè io nè Tranchée (credo) affermiamo che il sistema attuale ci piace.
Semplicemente, il tuo ci piace ancor meno. :angelo:
E sempre per il solito nodo cruciale che mi ricordo ti avevo già quotato da qualche altra parte nel forum: le semi-classiche che vedono la partecipazione di SOLE squadre professional, moriranno.
Guarda che fine hanno fatto molte corse in Italia. Guarda cosa ci si è dovuti "inventare", l'autunno italiano, raggruppando tutte le corse insieme a settembre-ottobre per permettere ai migliori di partecipare, altrimenti sarebbero morte nel giro di qualche anno.

Vorrei che tu pensassi, non so, a un Giro dell'Emilia dove il nome di spicco è un Lammertink (con tutto il rispetto per il nederlandese). Tu, sponsor, cacceresti dei soldi se c'è lui, oppure se partecipano i Nibali, i Pinot, i Bardet, i Roglic e compagnia cantante?

Tu ti concentri molto sulla meritocrazia delle squadre e al sistema delle classifiche, e sei totalmente cieco nei confronti delle corse che vedrebbero sparire la partecipazione dei nomi di grido, che sono quelli che attirano gli sponsor.

bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 20:53 Ma perchè Katusha e dim.data possono partecipare a tutte le gare WT e Whanty e cofidis devono attendere un invito ( discrezionale ), pur essendo nei risultati superiori?
Beh, innanzitutto ti direi per scelta. La Cofidis avrebbe un budget per entrare nel WT, ma preferisce la dimensione professional.
Poi aggiungerei una questione geografica: quelle sono squadre che possono partecipare a un calendario di tutto rispetto, quello franco-belga.
In terzo luogo, per questioni di sponsor: per dire, mi sembra che la Cofidis abbia interessi in Francia e Spagna e non in Italia, per quello non chiede mai la WC al Giro.

bove ha scritto: venerdì 8 marzo 2019, 20:53Team professional che devono, per conto terzi contribuire a rimpinguare le casse dell'organizzatore di turno per essere invitati. Squallore.
A me risultano che ci siano rimborsi a favore delle squadre. Al Giro, ad esempio. Nelle trasferte lunghe (Colombia?)



Alla fine, la soluzione credo sia abbastanza semplice ed è già stata prospettata. Max 7 corridori anche nei GT in modo da permettere fino a 7-8 WC come nelle classiche = maggiore garanzia di partecipazione a corse importanti = sponsor più motivati

Eventuale riduzione delle squadre WT a 16.
Staremo a vedere. Io sono convinto che fino a quando non ci sarà un sistema chiaro e premiante per tutti ( corridori / team / organizzatori ) resterà un pastrocchio mal gestito dell'uci. Stante la situazione non capisco l'utilità dell'uci. A sto punto come dicevo via tutto. Gli organizzatori facciano come credono. L uci si limiti ad organizzare i mondiali. Stop
Davvero non capisco. A che serve fare delle classifiche di merito se poi tanto non contano un cazzo? Perché anche con l'attuale riforma, Admin ci ha spiegato bene

che non cambierà una cippa.
Mmmmaaaaaa comincio a sperare che Aso si compri altre 4/5 gare e poi faccia di testa propria.

In merito alle gare che potrebbero sparire, non sono assolutamente d'accordo con voi. In tutti gli sport esistono delle categorie o fasce più o meno importanti. Non può essere tutto al top.
Molte gare HC non hanno grossi nomi al via eppure vivono. Se invece a queste gare si aggiungesse un significato uno scopo, potrebbero trovare nuove attenzioni e sbocchi. La ciclismo cup, a mio avviso è stata, seppur con un regolamento cervellotico, una lodevole iniziativa, perché ha dato pepe a gare che, prese singolarmente, significavano ormai poco. Non tutte, ma molte si.

Ma l'avete vista la starting list di domani
Gara HC
Quali sarebbero i "nomi" che attirano sponsor?
Stando al vostro ragionamento, massimo un paio d'anni e il gp di Larciano sparirà.

http://www.cyclingfever.com/editie.html ... d=Mjk0MzM=

Ma dico io. Se i punti di questa gara, valessero per conquistare un posto nel WT del 2020 non sarebbe più interessante?

Ps
Secondo te perché la Israel cycling team è stata invitata lo scorso anno e questo al giro?


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Trullo
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Due osservazioni
- il ciclismo è uno sport prettamente individuale, dove la squadra ha un ruolo fondamentale ma che resta uno sport individuale
- il ciclismo per definizione è fatto di eventi "unici" (il singolo grande giro, la singola corsa a tappe più breve, la singola classica o corsa in linea) e non di momenti che si susseguono come parte di un evento più rande (è come il tennis in questo, non come la formula 1 o lo sci alpino)

Qualsiasi riforma che proponiamo secondo me deve tenere fermi questi due punt. In partiolare (rispetto all'ultimo intervento di Bove) non vedo una motivazione determinante per far "accanire" il tifoso vedere la lotta di due squadre per essere promosse nella serie superiore

Quanto all'esempio di Larciano, attualmente comunque abbiamo tre o quattro dei primi cento al mondo (Pinot, Bennett, Carapaz...) schierati al via. Per fare il paragone con il "tuo" modello, se Larciano fosse corsa di seconda categoria avremmo al via fra i primi 100 Horsfetter, Laporte, Pasqualon e Dupont. Ma più probabilmente sarebbe di terza (fra prima e seconda fascia prevedi una ventina di classiche e semiclassiche, cioè di fatto lo stesso numero dell'attuale WT), con partecipazione di sole continental che per di iù nel modello che proponi (in cui i corridori corrono solo contro altri di pari fascia) sarebbero ancora più deboli di oggi (appena un corridore fosse un minimo promettente passerebbe alla categoria superiore)

Senza scomodare l'esempio di CHioccioli, efficace ma datato, l'anno scorso con il tuo modello vout van aert non avrebbe potuto MAI misurarsi con Sagan, Terpstra, Kviato, Alaphilippe, Van Avermaert, ecc.


Lopi90
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Un qualunque sistema di promozioni e retrocessioni richiede due prerequisiti fondamentali:

-l'esistenza di un numero di squadre che ambiscono alla prima categoria superiore al numero di posti
-la possibilità per le squadre ben attrezzate (e costose) che si trovano momentaneamente escluse di sopravvivere

Nel ciclismo attuale la prima cosa non c'è (abbiamo sempre visto al massimo una squadra interessata rimasta fuori e alcuni anni si faticava a riempire il WT) e nella riforma proposta da bove la seconda verremme immediatamente a mancare, nessuno spende 10 milioni per fare al massimo Larciano e Algarve. In sostanza farebbe solo danni.

Peraltro il numero di corse proposte per le prime due categorie è molto basso, una professional con 50 giorni da gara in tutto? Le professional ci sono già quasi arrivate quest'anno (per dire, l'Androni è a 45)


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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50 giorni di corsa validi per stabilire la classifica pro team. Poi ogni team può partecipare a tutte le gare che vuole ( non WT )


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Lopi90 ha scritto: lunedì 11 marzo 2019, 21:20
Peraltro il numero di corse proposte per le prime due categorie è molto basso, una professional con 50 giorni da gara in tutto? Le professional ci sono già quasi arrivate quest'anno (per dire, l'Androni è a 45)

Tutte le gare AL DI FUORI dei suddetti calendari, saranno OPEN ( ad invito / ingaggio ) ma non determineranno nulla in merito a punteggi per le varie classifiche di merito. Quindi, faccio un esempio limite. Se un organizzatore facoltoso, vuole organizzare una gara al di fuori dai calendari UCI, e vuole mettere sul piatto una grossa cifra per ingaggi e premi, liberissimo di farlo e di invitare chi vuole
Ultima modifica di Gianluca Avigo - bove il lunedì 11 marzo 2019, 23:50, modificato 1 volta in totale.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Condizione indispensabile è abbassare i costi dei team

Max 16 corridori sia per team WT che Pro team
Considerando 20+20 team tra WT e PRO team, si arriverebbe ad un totale di 640 professionisti di alto livello al mondo ( a mio avviso numero più che sufficiente ), più ovviamente tutte le continental

Salary Cup

Ottimizzazione dei calendari ( quindi logistica )


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Lopi90 ha scritto: lunedì 11 marzo 2019, 21:20 nessuno spende 10 milioni per fare al massimo Larciano e
Scusa ma quale professional oggi spende 10mil?

Inoltre non sarebbe male se l'uci, invece di limitarsi a spostare carte e incarichi, si sbattesse per trovare un Main sponsor degno di questo nome.

Il Barilla cycling world tour, per fare un esempio stupido

Con i suddetti soldi, dovrebbe dare una quota premio ai migliori team WT, ed una quota minore ai Pro team neo promossi. Questo per esempio sarebbe un bel incentivo


Gianluca Avigo - bove

Re:

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Trullo ha scritto: lunedì 11 marzo 2019, 19:21 Due osservazioni
- il ciclismo è uno sport prettamente individuale, dove la squadra ha un ruolo fondamentale ma che resta uno sport individuale
- il ciclismo per definizione è fatto di eventi "unici" (il singolo grande giro, la singola corsa a tappe più breve, la singola classica o corsa in linea) e non di momenti che si susseguono come parte di un evento più rande (è come il tennis in questo, non come la formula 1 o lo sci alpino)

Qualsiasi riforma che proponiamo secondo me deve tenere fermi questi due punt. In partiolare (rispetto all'ultimo intervento di Bove) non vedo una motivazione determinante per far "accanire" il tifoso vedere la lotta di due squadre per essere promosse nella serie superiore

Quanto all'esempio di Larciano, attualmente comunque abbiamo tre o quattro dei primi cento al mondo (Pinot, Bennett, Carapaz...) schierati al via. Per fare il paragone con il "tuo" modello, se Larciano fosse corsa di seconda categoria avremmo al via fra i primi 100 Horsfetter, Laporte, Pasqualon e Dupont. Ma più probabilmente sarebbe di terza (fra prima e seconda fascia prevedi una ventina di classiche e semiclassiche, cioè di fatto lo stesso numero dell'attuale WT), con partecipazione di sole continental che per di iù nel modello che proponi (in cui i corridori corrono solo contro altri di pari fascia) sarebbero ancora più deboli di oggi (appena un corridore fosse un minimo promettente passerebbe alla categoria superiore)

Senza scomodare l'esempio di CHioccioli, efficace ma datato, l'anno scorso con il tuo modello vout van aert non avrebbe potuto MAI misurarsi con Sagan, Terpstra, Kviato, Alaphilippe, Van Avermaert, ecc.
Rispondo per punti

Allora come dicevo, già oggi non ha alcun senso il ranking uci.

Infatti Pinot Bennet e Carapaz praticamente non si sono visti, e comunque, il mediamente appassionato avrebbe difficoltà a riconoscerli anche con una loro foto tessera in mano. Sarei curioso di vedere gli ascolti tv del Laigueglia ( zero nomi WT ) e di Larciano 3/4 nomi. Temo poco cambi

Wout van aert, non l'avrebbe fatta lo scorso anno, ma di sicuro ( come poi è avvenuto ) sarebbe stato comunque preso da un team WT. Se uno è forte un posto nel WT lo trova. Merito merito merito

Scusate. Capisco di essere drastico nei metodi e nelle idee, ma proprio non capisco tutta questa smania di "assistenzialismo"
Ma stiamo parlando di team "professionistici" cioè, come dice saronni in una recente intervista, di aziende.
Nel mondo reale se un'azienda sbaglia o non ha le capacità sapete che fine fa? Idem i suoi dipendenti.
Non lo so, sembra quasi parliate di poveri disperati e bisognosi. A sto punto introduciamo il reddito di ciclistinanza

L' era del ciclismo italo centrico E' FINITA. Una crisi che dura 10 anni non è una crisi, è un CAMBIAMENTO definitivo ( meglio?peggio? E chi lo sa). I team professional, e i team WT mediocri se vogliono campare devono sbattersi e fare risultati. Savio e Saronni docet


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Re: Re:

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Ma scusami un attimo, ma per caso tu vedi un sacco di squadre professional che sono tenute intenzionalmente fuori dal WT contro la loro volontà a causa di qualche squadra WT che ci sta dentro a forza?

Cioè, ogni anno Cofidis, Wanty, Direct Energie e compagnia bella fanno richiesta di entrare nel WT e vengono forzosamente lasciate fuori perchè ci sono Dimension Data, Katusha e Educational First?

A me non sembra.


Sul secondo punto, quello delle classifiche, sì sono insulse e inutili perchè il ciclismo è sempre stato così, all'appassionato non frega una beneamata mazza delle classifiche di ciclismo. Qualunque sistema tu adotti.

Anche perchè, parliamoci chiaro, uno sport in cui la maggior parte del budget (per non dire tutto) deriva dagli investimenti degli sponsor è impensabile pensare a promozioni/retrocessioni. E soprattutto, a precludere a molte squadre di partecipare agli eventi più importanti in calenario


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: lunedì 11 marzo 2019, 23:48
Lopi90 ha scritto: lunedì 11 marzo 2019, 21:20 nessuno spende 10 milioni per fare al massimo Larciano e
Scusa ma quale professional oggi spende 10mil?

Inoltre non sarebbe male se l'uci, invece di limitarsi a spostare carte e incarichi, si sbattesse per trovare un Main sponsor degno di questo nome.

Il Barilla cycling world tour, per fare un esempio stupido

Con i suddetti soldi, dovrebbe dare una quota premio ai migliori team WT, ed una quota minore ai Pro team neo promossi. Questo per esempio sarebbe un bel incentivo
http://www.sportune.fr/sport-business/t ... l-161847/2

Cofidis 11mil, Direct Energie 7mil, ma e` noto che e` stato aumentato da allora. Pensi che questi sponsor investirebbero queste cifre sapendo di avere solo una speranza in futuro di correre il Tour e le altre corse importanti e che per il primo anno sostanzialmente investirebbero a vuoto?

Riguardo a lasciare la possibilita` di fare corse open fuori dai calendari prestabiliti, a questo punto quale corsa vorrebbe stare nel calendario delle professional (o peggio delle continental)? Se fai una corsa open magari un paio di big in preparazione li trovi che ti danno un bel ritorno in termini di immagine, se fai una corsa del calendario pro, sai che per legge il meglio che puoi sperare e` Laporte contro Pasqualon (e se ne fai una del calendario contiental e` Oveckin contro Sevilla).

Questa riforma sarebbe un ottimo videogame, ma all'atto pratico richiederebbe troppi interventi correttivi per non finire col distruggere l'intero sistema ciclismo.

Le promozioni e retrocessioni poi creano dei problemi strutturali, specialmente con un sistema di categorie chiuse come questo. Nel calcio passare dalla b alla a significa sostanzialmente fare la stessa cosa ad un livello piu` alto, ma giochi lo stesso numero di partite nella stessa area geografica. Nel ciclismo significa affrontare corse diverse, piu` numerose ed impegnative (fare i 3 gt incide tantissimo sull'organizzazione della rosa). Mettere una professional medio-buona nel wt, tipo Androni o Euskadi Murias e` come dire ad un'azienda edile con 5 dipendenti che ristruttura villette di costruire il ponte sullo stretto di Messina.


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Lopi90 ha scritto: martedì 12 marzo 2019, 11:39
Riguardo a lasciare la possibilita` di fare corse open fuori dai calendari prestabiliti, a questo punto quale corsa vorrebbe stare nel calendario delle professional (o peggio delle continental)? Se fai una corsa open magari un paio di big in preparazione li trovi che ti danno un bel ritorno in termini di immagine, se fai una corsa del calendario pro, sai che per legge il meglio che puoi sperare e` Laporte contro Pasqualon (e se ne fai una del calendario contiental e` Oveckin contro Sevilla).
Stavo per scrivere la stessa obiezione, mi hai preceduto


Cambiando completamente argomento, visto il grande interesse delle competizioni sportive per nazionaii in altri sport, non sarebbe bello avere un grande giro per nazionali (o meglio tornare ad avere, al Tour fu così per decenni)
Sarebbe meglio partire dalla Vuelta perchè
- si colloca immediatamente prima del mondiale su strada , che si corre per nazionali
- non ha l'appeal e il giro di soldi di Giro e Tour quindi una sperimentazione in questo senso avrebbe una fattibiità maggiore rispetto alle altre due corse


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Certo Cofidis e dir. energie sono tra le poche a investire molto di conseguenza entrerebbero nel nuovo World Tour a 20 squadre. infatti il Ranking mondiale già oggi dice più o meno questo.

Un esperimento di gare fuori da UCI già esiste e sta riscuotendo un discreto successo. Hammer Series

Nulla vieta di pensare in un futuro esista un calendario uci per stabilire il Ranking e di conseguenza la partecipazione alle grandi
E più importanti gare, e poi altre gare ad invito di privati con budget messi a disposizione per gli sponsor di volta in volta

Condivido che le gare importanti dovrebbero essere addirittura meno fosse per me le limiterei veramente ai 3 giri e alle 10 - 12 classiche storiche, ma il paradosso che stiamo vivendo e che ci sono organizzatori tutto il mondo che premono per avere gare nella massima serie e squadre invece che a quanto pare non vorrebbero starci. Possiamo girarci intorno per mesi, ma il punto cruciale sono gli alti costi ( quindi per pochi ). Secondo me il sistema che ho proposto, riducendo gare, Roster e trasferte assurde, consentirebbe alle WT medie e ai pro team strutturati di viverla meglio. Pianificando sapendo che calendario faranno il giorno 1 novembre di ogni anno. Idem per gli altri pro team. Come dicevo in uno degli ultimi post, certo non farebbe male se l'uci, cercando un main sponsor, contribuisse sotto forma di premio ad aiutare le neo promosse.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: mercoledì 6 marzo 2019, 19:30 Ovviamente attendo la (vostra)
Se non si cazzeggia su un forum dove allora? :crazy:
Mi auto cito, per ricordare a me stesso di non essere troppo serioso :crazy:


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Per esempio
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Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Io mi domando come mai l'uci non ha mai fatto un discorso serio in questo senso. Quindi a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Nel ciclismo globale ci sono ancora troppi interessi particolari, e quindi....
Tutto cambia perché nulla cambi


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Rispetto ai criteri enunciati qualche giorno fa, la "mia" classifica (F1 + F2) applicata alla parte di stagione appena corsa

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Winter
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: martedì 12 marzo 2019, 18:00 Io mi domando come mai l'uci non ha mai fatto un discorso serio in questo senso. Quindi a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Nel ciclismo globale ci sono ancora troppi interessi particolari, e quindi....
Tutto cambia perché nulla cambi
Scusa ma le prime coppe del mondo.. erano ben sponsorizzate
e tra l'altro con uno sponsor non da poco come l'acqua minerale Perrier
poi i francesi non han rinnovato e nessuno sponsor gli ha sostituiti

e parliamo del 1989 , trent'anni fa


Winter
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 15:17 Ovviamente c'è da capire come questi team possano sostenere il salto di categoria.
Innanzitutto come dicevo, la ricerca di sponsor sarebbe più concreta, visto che potrebbero garantire un calendario al top. Uno come savio, secondo me, se avesse la certezza di fare tutte le gare WT I soldi e gli sponsor li trova eccome.
e quando ce l'ha questa certezza ?
Con il tuo sistema di promozione e retrocessioni..
suppongo a Ottobre
Ma le squadre non si fanno a Ottobre
ma ad Agosto
1) Corridore
che corridori prendi ad Ottobre .. quando tutti i piu' forti si son accasati prima
chi aspetta.. è chi non ha mercato
2) Sponsor
Vado a cercare dei nuovi sponsor..
alcuni sono interessati (mettono 5-6-7 ml di euro magari 10)
son un team non wt.. mi chiedono lo facciamo il tour ? il Giro ?
te lo dico a Ottobre
Uno che fa un investimento del genere non ti fa un investimento del genere se non ha queste certezze
ti risponde ci vediamo ad Ottobre
solo che a Ottobre , anche se hai 10 ml di euro.. non prendi piu' nessuno
Sarai pure stato promosso ma l'anno dopo , non rinforzandoti , difficilmente resterai nel wt..


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Winter ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 20:05
bove ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 15:17 Ovviamente c'è da capire come questi team possano sostenere il salto di categoria.
Innanzitutto come dicevo, la ricerca di sponsor sarebbe più concreta, visto che potrebbero garantire un calendario al top. Uno come savio, secondo me, se avesse la certezza di fare tutte le gare WT I soldi e gli sponsor li trova eccome.
e quando ce l'ha questa certezza ?
Con il tuo sistema di promozione e retrocessioni..
suppongo a Ottobre
Ma le squadre non si fanno a Ottobre
ma ad Agosto
1) Corridore
che corridori prendi ad Ottobre .. quando tutti i piu' forti si son accasati prima
chi aspetta.. è chi non ha mercato
2) Sponsor
Vado a cercare dei nuovi sponsor..
alcuni sono interessati (mettono 5-6-7 ml di euro magari 10)
son un team non wt.. mi chiedono lo facciamo il tour ? il Giro ?
te lo dico a Ottobre
Uno che fa un investimento del genere non ti fa un investimento del genere se non ha queste certezze
ti risponde ci vediamo ad Ottobre
solo che a Ottobre , anche se hai 10 ml di euro.. non prendi piu' nessuno
Sarai pure stato promosso ma l'anno dopo , non rinforzandoti , difficilmente resterai nel wt..
Vorrà dire che si cambierà anche l'apertura del ciclo mercato. Non penso si sia scritto con il sangue che il mercato deve essere fatto ad agosto. Con un regolamento del genere il mercato si perfezionerebbe a novembre. Tanto lo sappiamo tutti che i contatti li prendono tutti molto prima. È ovvio che i team che orbiteranno nei piani alti della classifica pro-team si muoveranno di conseguenza.

Esempio, la wanty verso agosto capisce che ci sono buone possibilità di essere promossa a metà fine ottobre ( quando terminerà il calendario ufficiale ), prenderà contatti con i corridori e gli sponsor interessati facendo dei preliminari. Il giorno dopo la fine ufficiale della gare, perfezionera i contratti. Niente è impossibile, se lo so vuole veramente fare.
Ma ovviamente non lo faranno. TranquillI.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Winter ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 19:58
bove ha scritto: martedì 12 marzo 2019, 18:00 Io mi domando come mai l'uci non ha mai fatto un discorso serio in questo senso. Quindi a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Nel ciclismo globale ci sono ancora troppi interessi particolari, e quindi....
Tutto cambia perché nulla cambi
Scusa ma le prime coppe del mondo.. erano ben sponsorizzate
e tra l'altro con uno sponsor non da poco come l'acqua minerale Perrier
poi i francesi non han rinnovato e nessuno sponsor gli ha sostituiti

e parliamo del 1989 , trent'anni fa
Appunto. Dove sono finiti tutti gli sponsor che contano? Non capisco. Spesso e volentieri i cronisti rai ed eurosport sostengono che investire nel ciclismo rende parecchio, ma poi il ciclismo è uno dei pochi sport globali che non ha un grosso Main sponsor


Winter
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 21:23
Winter ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 20:05
bove ha scritto: giovedì 7 marzo 2019, 15:17 Ovviamente c'è da capire come questi team possano sostenere il salto di categoria.
Innanzitutto come dicevo, la ricerca di sponsor sarebbe più concreta, visto che potrebbero garantire un calendario al top. Uno come savio, secondo me, se avesse la certezza di fare tutte le gare WT I soldi e gli sponsor li trova eccome.
e quando ce l'ha questa certezza ?
Con il tuo sistema di promozione e retrocessioni..
suppongo a Ottobre
Ma le squadre non si fanno a Ottobre
ma ad Agosto
1) Corridore
che corridori prendi ad Ottobre .. quando tutti i piu' forti si son accasati prima
chi aspetta.. è chi non ha mercato
2) Sponsor
Vado a cercare dei nuovi sponsor..
alcuni sono interessati (mettono 5-6-7 ml di euro magari 10)
son un team non wt.. mi chiedono lo facciamo il tour ? il Giro ?
te lo dico a Ottobre
Uno che fa un investimento del genere non ti fa un investimento del genere se non ha queste certezze
ti risponde ci vediamo ad Ottobre
solo che a Ottobre , anche se hai 10 ml di euro.. non prendi piu' nessuno
Sarai pure stato promosso ma l'anno dopo , non rinforzandoti , difficilmente resterai nel wt..
Vorrà dire che si cambierà anche l'apertura del ciclo mercato. Non penso si sia scritto con il sangue che il mercato deve essere fatto ad agosto. Con un regolamento del genere il mercato si perfezionerebbe a novembre. Tanto lo sappiamo tutti che i contatti li prendono tutti molto prima. È ovvio che i team che orbiteranno nei piani alti della classifica pro-team si muoveranno di conseguenza.

Esempio, la wanty verso agosto capisce che ci sono buone possibilità di essere promossa a metà fine ottobre ( quando terminerà il calendario ufficiale ), prenderà contatti con i corridori e gli sponsor interessati facendo dei preliminari. Il giorno dopo la fine ufficiale della gare, perfezionera i contratti. Niente è impossibile, se lo so vuole veramente fare.
Ma ovviamente non lo faranno. TranquillI.
1)Ma non c'entra l apertura ufficiale..
puoi anche metterla a novembre
tanto gli accordi si fanno molto prima
anche nel calcio le trattative si chiudono in estate ufficialmente
ma tantè si Stan facendo adesso
2) ti chiedo
se t dicono.. ad agosto
squadra x world tour t da 100 mila euro x correre nel 2020
squadra y in posizione per passare wt t da 150 mila euro x correre nel 2020 ma solo se passeranno nel wt (se no niente contratto)
io scelgo la prima
perché può succedere che resti senza contratto a ottobre..e diVenta dura..poi trovare squadra

Ricordo un solo corridore fare il contrario.. ma non per i soldi
la propria squadra era a forte rischio chiusura
Riceve a luglio una super offerta , 1 ml di euro , per cambiare squadra
La sua squadra non trova lo sponsor
il suo ds chiede di dargli fiducia
passa luglio..agosto..tanti compagni se ne vanno
lui aspetta ancora , crede in quella squadra , ha sempre corso li
a ottobre il ds miracolosamente trova lo sponsor e salva la squadra
il ds lo ringrazia pubblicamente
Senza di lui non ce l avrebbe fatta


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Winter ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 21:52
bove ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 21:23
Winter ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 20:05
e quando ce l'ha questa certezza ?
Con il tuo sistema di promozione e retrocessioni..
suppongo a Ottobre
Ma le squadre non si fanno a Ottobre
ma ad Agosto
1) Corridore
che corridori prendi ad Ottobre .. quando tutti i piu' forti si son accasati prima
chi aspetta.. è chi non ha mercato
2) Sponsor
Vado a cercare dei nuovi sponsor..
alcuni sono interessati (mettono 5-6-7 ml di euro magari 10)
son un team non wt.. mi chiedono lo facciamo il tour ? il Giro ?
te lo dico a Ottobre
Uno che fa un investimento del genere non ti fa un investimento del genere se non ha queste certezze
ti risponde ci vediamo ad Ottobre
solo che a Ottobre , anche se hai 10 ml di euro.. non prendi piu' nessuno
Sarai pure stato promosso ma l'anno dopo , non rinforzandoti , difficilmente resterai nel wt..
Vorrà dire che si cambierà anche l'apertura del ciclo mercato. Non penso si sia scritto con il sangue che il mercato deve essere fatto ad agosto. Con un regolamento del genere il mercato si perfezionerebbe a novembre. Tanto lo sappiamo tutti che i contatti li prendono tutti molto prima. È ovvio che i team che orbiteranno nei piani alti della classifica pro-team si muoveranno di conseguenza.

Esempio, la wanty verso agosto capisce che ci sono buone possibilità di essere promossa a metà fine ottobre ( quando terminerà il calendario ufficiale ), prenderà contatti con i corridori e gli sponsor interessati facendo dei preliminari. Il giorno dopo la fine ufficiale della gare, perfezionera i contratti. Niente è impossibile, se lo so vuole veramente fare.
Ma ovviamente non lo faranno. TranquillI.
1)Ma non c'entra l apertura ufficiale..
puoi anche metterla a novembre
tanto gli accordi si fanno molto prima
anche nel calcio le trattative si chiudono in estate ufficialmente
ma tantè si Stan facendo adesso
2) ti chiedo
se t dicono.. ad agosto
squadra x world tour t da 100 mila euro x correre nel 2020
squadra y in posizione per passare wt t da 150 mila euro x correre nel 2020 ma solo se passeranno nel wt (se no niente contratto)
io scelgo la prima
perché può succedere che resti senza contratto a ottobre..e diVenta dura..poi trovare squadra

Ricordo un solo corridore fare il contrario.. ma non per i soldi
la propria squadra era a forte rischio chiusura
Riceve a luglio una super offerta , 1 ml di euro , per cambiare squadra
La sua squadra non trova lo sponsor
il suo ds chiede di dargli fiducia
passa luglio..agosto..tanti compagni se ne vanno
lui aspetta ancora , crede in quella squadra , ha sempre corso li
a ottobre il ds miracolosamente trova lo sponsor e salva la squadra
il ds lo ringrazia pubblicamente
Senza di lui non ce l avrebbe fatta
Sono tutti "professionisti" e come tutti i "professionisti" di qualsiasi settore dovrebbero mettere in conto un certo "rischio"

Un commerciante quando apre la mattina il suo negozio, non sa cosa incassera', così come non sa se un nuovo prodotto che decide di inserire ( e quindi investire ) funzionerà. C'est la vie


Winter
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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E perché dovrebbe rischiare?
tra un lavoro statale a 1500 a 35..40 ore settimanale
e uno in proprio a 1600 a 70 ore..rischiando..
chi te lo fa fare

E se noti di negozi ne chiudono molti di più di quelli che ne aprono


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