GranGiromani e cadute

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Bitossi
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GranGiromani e cadute

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Premetto che il mese scorso ho subito un trauma cranico minore, quindi il discorso e le ipotesi che seguono potrebbero benissimo essere frutto di ragionamenti scorretti, o dell’amnesia retrograda conseguente al trauma... :diavoletto:

Dunque, riprendendo a pedalare, e facendolo spesso in solitudine per la necessità di andare tranquillo, essendo ancora sotto esami medici di controllo, mi è capitato, anche sulla base della mia disavventura, di rimuginare il seguente pensiero:
- Perché, se penso a Merckx, Anquetil, Poulidor, Aimar, Pingeon, Gimondi, Adorni, Zoetemelk, Janssen, Pettersson, Zilioli, Dancelli, Bitossi, Battaglin, Bertoglio, Thévenet, Hinault, magari arrivando pure fino a Lemond e Fignon, non mi viene in mente un solo episodio traumatico che abbia impedito a qualcuno di questi, protagonisti delle corse a tappe e tutti attivi negli anni ‘60 e ‘70, con propaggini negli ‘80, di concludere un Grande Giro da vincitore o da protagonista? (con la sola e notevole eccezione di Ocaña, che però a ben vedere dalla caduta si era alzato ancora quasi indenne)
- E perché invece negli ultimi 10 anni abbiamo assistito anche a più di un episodio del genere subìto dai protagonisti del nuovo millennio, e cioè Froome, Nibali, Contador (questi ultimi qui si possono scrivere insieme, credo! :diavoletto: ), Wiggins, Kruijswijk, Dumoulin, Quintana, e di sicuro dimentico qualcuno... (Pozzovivo? :D )

Scartando l’ipotesi che i ciclisti del “ventennio d’oro” (facciamo 1965-1985?) sapessero guidare meglio la bici (oh, magari invece sì? :dubbio: ), rimangono le ipotesi:

- Casualità degli episodi (non credo...).

- In subordine, il fatto che almeno nell’era Merckx, e forse anche in quelle Hinault/Lemond, avendo la corsa un “faro” assoluto, le discese o i tratti pericolosi si facessero con più calma? (guarda caso, quando il dominio era in discussione, l’episodio Ocaña)

- Le strade: che siano peggiorate oggi, rispetto a quegli anni, in nazioni all’epoca in forte boom economico? (infatti se guardiamo al periodo eroico ancora precedente, chiamiamolo dopoguerra, qualche episodio dovuto a strade non in ordine c’era stato, spesso a spese di Coppi, il caso Magni 1956, arrivando fino al dramma Rivière, ma qui siamo nel 1961).

- Le bici: in teoria dovrebbero essere migliorate, e pure di molto. Può essere però che prima fossero meno nervose e reattive?

- La struttura fisica generale e complessiva dei fuoriclasse di un tempo, in rapporto a quelli di oggi?
Qui mi pare siamo dalle parti di un’ipotesi molto sostenibile, anche se “ex post”. Si presuppone insomma che a livello quantitativo si cadesse in quel periodo tanto quanto oggi, anche se la mia memoria selettiva mi fa sembrare che oggi si cada di più.

Insomma, la magrezza a tutti i costi, conta anche e soprattutto per quel che riguarda una diminuita resistenza ai traumi, ossei e/o muscolari?
In altre parole, i protagonisti odierni nun cianno er fisico? :diavoletto:

Commenti, altre ipotesi? Gradite anche correzioni o integrazioni, compresi eventuali episodi eclatanti che la mia amnesia potrebbe aver cancellato... :hammer:

PS: spero infine di non averla “tirata” a qualcuno ancora in gara nei prossimi giorni... ;)


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nikybo85
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da nikybo85 »

Butto lì un'ipotesi..
il livello medio era molto più basso, c'era meno lotta per le posizioni, e comunque tutto era meno esasperato, meno tensione e meno cadute.
Questa una mia idea..invece un dato che non possiedo e mi sarebbe lungo da cercare essendo al lavoro..può anche essere che il gruppo fosse meno numeroso?..ovvero, meno atleti, più spazio, meno cadute. Ovviamente, se gli iscritti erano gli stessi questa tesi cade.


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Ste
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Re: GranGiromani e cadute

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Le strade non credo che siano peggiorate però di sicuro oggi hanno molto più 'arredamento' (rotonde, spartitraffico, poliziotti dormienti ecc).


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Seb
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Re: GranGiromani e cadute

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nikybo85 ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 15:22 Butto lì un'ipotesi..
il livello medio era molto più basso, c'era meno lotta per le posizioni, e comunque tutto era meno esasperato, meno tensione e meno cadute
Credo anche io questo. Il ritmo è aumentato tantissimo soprattutto in pianura, ci sono molti più corridori interessati e capaci di stare davanti nei molti critici delle tappe e poi rotonde e spartitraffico hanno fatto il reso (se volete, aggiungete anche gli antidolorifici pesanti che limitano la lucidità).

Non credo che c'entrino l'abilità tecnica o la qualità delle biciclette: mi pare che le cadute più serie sono sempre quelle in pianura, non quelle in discesa dove potrebbero entrare in questo quei due fattori.


Bomby
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Re: GranGiromani e cadute

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Strade con meno arredo urbano e più semplici da correre, percorsi più facili generalmente, molte crono, meno esasperazione, si iniziava a correre sul serio quando partiva la diretta, se andava bene a un'ora dal termine della corsa. Vuol tutto dire...


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Bitossi
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Re: GranGiromani e cadute

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nikybo85 ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 15:22 Butto lì un'ipotesi..
il livello medio era molto più basso, c'era meno lotta per le posizioni, e comunque tutto era meno esasperato, meno tensione e meno cadute.
Questa una mia idea..invece un dato che non possiedo e mi sarebbe lungo da cercare essendo al lavoro..può anche essere che il gruppo fosse meno numeroso?..ovvero, meno atleti, più spazio, meno cadute. Ovviamente, se gli iscritti erano gli stessi questa tesi cade.
D’accordo sul livello medio più basso in passato, e quindi meno necessità di lotte col coltello tra i denti, magari anche solo per guadagnare posizioni prima di un tratto critico.
Anche il numero dei partecipanti è senz’altro superiore oggi rispetto a 40/50 anni fa, quindi maggiori possibilità di farsi male... ma quando si è in gruppo! Questo confermerebbe pure la mia impressione che oggi si cada mediamente più spesso... però il mio discorso era rivolto soprattutto agli atleti di vertice degli ultimi anni, e se andiamo a vedere gli episodi traumatici che li hanno riguardati, quasi sempre (forse eccezione per Dumoulin quest’anno) si è trattato di cadute isolate, in discesa, sul pavé, nella neve, ecc.
Da qui le ipotesi fatte, che riguardano sia le cause delle cadute, sia le conseguenze apparentemente più gravi al giorno d’oggi: non sanno guidare e cadono più dei Merckx e compagnia? (ipotesi scartata); hanno in mano cavalli che si imbizzarriscono? (possibile anche se poco probabile); corrono su strade più “complicate” di quelle degli anni 60/70? (ipotesi interessante); sono “mezze seghe”? :diavoletto: (eh, mi ci sto convincendo, ovviamente osservando contemporaneamente che probabilmente si cade mediamente di più, e a velocità superiori... :cincin: )


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nikybo85
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Re: GranGiromani e cadute

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Bitossi ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 17:58
nikybo85 ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 15:22 Butto lì un'ipotesi..
il livello medio era molto più basso, c'era meno lotta per le posizioni, e comunque tutto era meno esasperato, meno tensione e meno cadute.
Questa una mia idea..invece un dato che non possiedo e mi sarebbe lungo da cercare essendo al lavoro..può anche essere che il gruppo fosse meno numeroso?..ovvero, meno atleti, più spazio, meno cadute. Ovviamente, se gli iscritti erano gli stessi questa tesi cade.
D’accordo sul livello medio più basso in passato, e quindi meno necessità di lotte col coltello tra i denti, magari anche solo per guadagnare posizioni prima di un tratto critico.
Anche il numero dei partecipanti è senz’altro superiore oggi rispetto a 40/50 anni fa, quindi maggiori possibilità di farsi male... ma quando si è in gruppo! Questo confermerebbe pure la mia impressione che oggi si cada mediamente più spesso... però il mio discorso era rivolto soprattutto agli atleti di vertice degli ultimi anni, e se andiamo a vedere gli episodi traumatici che li hanno riguardati, quasi sempre (forse eccezione per Dumoulin quest’anno) si è trattato di cadute isolate, in discesa, sul pavé, nella neve, ecc.
Da qui le ipotesi fatte, che riguardano sia le cause delle cadute, sia le conseguenze apparentemente più gravi al giorno d’oggi: non sanno guidare e cadono più dei Merckx e compagnia? (ipotesi scartata); hanno in mano cavalli che si imbizzarriscono? (possibile anche se poco probabile); corrono su strade più “complicate” di quelle degli anni 60/70? (ipotesi interessante); sono “mezze seghe”? :diavoletto: (eh, mi ci sto convincendo, ovviamente osservando contemporaneamente che probabilmente si cade mediamente di più, e a velocità superiori... :cincin: )
Vero, ho sviato un pò la domanda..Froome ad esempio è caduto in ricognizione, quindi le mie tesi sono fuori tema diciamo. Tra le tue, assegno punti a "velocità superiori" e "sono mezzeseghe" :diavoletto:


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Trullo
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Re: GranGiromani e cadute

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Bitossi ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 15:12 Premetto che il mese scorso ho subito un trauma
- Perché, se penso a Merckx, Anquetil, Poulidor, Aimar, Pingeon, Gimondi, Adorni, Zoetemelk, Janssen, Pettersson, Zilioli, Dancelli, Bitossi, Battaglin, Bertoglio, Thévenet, Hinault, magari arrivando pure fino a Lemond e Fignon, non mi viene in mente un solo episodio traumatico che abbia impedito a qualcuno di questi, protagonisti delle corse a tappe e tutti attivi negli anni ‘60 e ‘70, con propaggini negli ‘80, di concludere un Grande Giro da vincitore o da protagonista?
Merckx nel 75 arriva secondo anche a causa di due cadute. Al giro 77 Martens si ritira per la frattura del polso, aveva appena vinto la Vuelta. Al giro 79 Knudsen si ritira per una caduta quando è secondo. Al tour 83 Simon in maglia gialla si frattura la scapola. L'anno dopo Delgado si frattura la clavicola in una caduta una delle ultime tappe quando era in buona posizione di classifica


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Bitossi
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Re: GranGiromani e cadut

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Trullo ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 18:49
Bitossi ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 15:12 Premetto che il mese scorso ho subito un trauma
- Perché, se penso a Merckx, Anquetil, Poulidor, Aimar, Pingeon, Gimondi, Adorni, Zoetemelk, Janssen, Pettersson, Zilioli, Dancelli, Bitossi, Battaglin, Bertoglio, Thévenet, Hinault, magari arrivando pure fino a Lemond e Fignon, non mi viene in mente un solo episodio traumatico che abbia impedito a qualcuno di questi, protagonisti delle corse a tappe e tutti attivi negli anni ‘60 e ‘70, con propaggini negli ‘80, di concludere un Grande Giro da vincitore o da protagonista?
Merckx nel 75 arriva secondo anche a causa di due cadute. Al giro 77 Martens si ritira per la frattura del polso, aveva appena vinto la Vuelta. Al giro 79 Knudsen si ritira per una caduta quando è secondo. Al tour 83 Simon in maglia gialla si frattura la scapola. L'anno dopo Delgado si frattura la clavicola in una caduta una delle ultime tappe quando era in buona posizione di classifica
Mmmm... la vulgata dice che, più che per le cadute, quel Tour Merckx lo perse per il pugno del tifoso, unitamente agli attacchi di Thevenet, ed alla disabitudine del Cannibale a fallire gli attacchi, cosa che sperimentò in quell’anno per la prima volta. :boh:
Maertens non è un grangiromane, come non lo sono Knudsen e Simon, e nemmeno Kruijswijk del resto, ma quest’ultimo si staglia ad un livello secondo me leggermente più alto, vista una certa continuità dei risultati nei GG.
Volevo scriverlo, ma per brevità non l’ho fatto: chiaro che cadute “importanti” ce ne sono sempre state; resta comunque il fatto che nessuno dei grandi della mia infanzia/adolescenza (volevo fermarmi proprio al 1975, ma poi ho notato che anche la generazione immediatamente successiva era risultata quasi immune) perse un GG od un probabile podio per una caduta, eccetto il solito Ocaña, mentre TUTTI i Grangiromani degli ultimi 10/12 anni hanno subito, qualcuno anche più di una volta, eventi traumatici durante un GG o in allenamento per esso. Che poi sono, per farla breve, Froome, Contador, Nibali, ed un gradino sotto Quintana e Dumoulin (quest’ultimo sulla via di diventarlo formalmente ma ormai sicuro protagonista).
Avevo volutamente saltato l’epoca Indurain/Bugno (anch’essa comunque abbastanza immune, a mia memoria), quella di Pantani (sfiga immane, chissà se dovuta in parte ad elementi emotivi, o solo a jella dura), e quella di Armstrong (troppo controversa, ma in ogni caso anche il texano risultava quasi sempre immune a incidenti, sintomo se non altro di quasi perfetta preparazione agli eventi... o solo culo?), proprio per concentrami sull’ultimo periodo, che mi pare innegabilmente caratterizzato dagli eventi di cui sopra.

Ed in me si sta radicando la convinzione che, in caso di cadute, più o meno frequenti esse siano rispetto ad altre epoche, avere anche solo un mm di “ciccia” in più possa contribuire a contenere i danni... o no? :dubbio:


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Salvatore77
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Indurain correva molto avanti e per farlo devi avere gambe. In certe tappe di volata lui arrivava talvolta a cavallo dei 10 proprio per ridurre i rischi.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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nemecsek.
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da nemecsek. »

Trullo ha (preventivamente) disinnescato er giochino.
Cadeveno prima, cadeno oggi, se feceveno male prima come oggi.
Poi come ar solito se ce Bitossi de mezzo, er gioco è interessante.
Le bici, le strade, i allenamenti, e poi la risposta già suggerita dallo stesso "Franco", il fisico anoressizato de chi core oggi.
Tutti argomenti degni de discussioni serene e approfondite.

Piuttosto, Bitò, chettè successo?
Cojonata senile senza responsabilità de terzi quotata nove a dieci. :D


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Bitossi
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Re: GranGiromani e cadute

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nemecsek. ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 22:41 Trullo ha (preventivamente) disinnescato er giochino.
Cadeveno prima, cadeno oggi, se feceveno male prima come oggi.
Poi come ar solito se ce Bitossi de mezzo, er gioco è interessante.
Le bici, le strade, i allenamenti, e poi la risposta già suggerita dallo stesso "Franco", il fisico anoressizato de chi core oggi.
Tutti argomenti degni de discussioni serene e approfondite.

Piuttosto, Bitò, chettè successo?
Cojonata senile senza responsabilità de terzi quotata nove a dieci. :D
Seconno me se fanno male deppiù oggi, ma sul pecché in fonno in fonno nun so’ ssicuro... :boh:

Cojonata senile: probbabbile, ma si nun me ricordo, come faccio addirlo? :diavoletto:
(Testimoni nun ce ne stanno, anche pecché me hano portato subbito alospedale; solo un amico ha sentito uno coi roller che disceva che quarcuno gli aveva toccato er pattino, ma magari è lui che m’ha ddato un carcio. La cojonata mia sarebbe stata avvicinarsi troppo a ‘sti impuniti, che sse movono come babbuini imbriachi... :D )


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el_condor

Re: GranGiromani e cadut

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Bitossi ha scritto: domenica 21 luglio 2019, 20:49 i :
Maertens non è un grangiromane, come non lo sono Knudsen e Simon, e nemmeno Kruijswijk del resto, ma quest’ultimo si staglia ad un livello secondo me leggermente più alto, vista una certa continuità dei risultati nei GG.
Maertens nel 1977 dominò la vuelta come nemmeno Merckx ha mai fatto vincendo ben 13 tappe su 19. Dopo la caduta al Giro non fu piu' lo stesso.

Ocana cadde mentre stava dominando il Tour…

Comunque velocità piu' basse, gruppi meno folti implicano meno pericoli.
Se seguendo il consiglio di Thevenet e del condor nelle tappe in linea il rapporto massimo consentito fosse un 54/13 nel preparare le volate la velocità sarebbe piu' bassa e inoltre sarebbe piu' bassa in discesa. Anche le fughe solitarie avrebbero molte piu' possibilità di riuscita...
ciao

el_condor


giorgio ricci
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Re: GranGiromani e cadute

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Zoetemelk cadde al Midi Libre nel 74 e rimase in coma qualche giorno. Di Merckx è famosa la caduta dietro derny dove morì Wambst, Ockers morì per una caduta in velodromo, Fantini morì per una, caduta al Giro di Germania.1961.
Sto citando a memoria. Ora sono molto frequenti le cadute di gruppo che costano stagioni a corridori quotati. Non so la ragione, ricordo che negli anni 80 alla Sanremo a volte partivano in più di 200 ma gli incidenti erano rari.
Ma queste bici leggerissime, con materiali esasperati c'entrano qualcosa.con le cadute.secondo voi? Una volta di andava più piano, le gare erano combattute soprattutto nel finale, guardate le medie attuali e quelle di 40 anni fa.
Ora è tutto esasperato, non solo i materiali.


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Bitossi
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Re: GranGiromani e cadute

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Mo’ ci mettiamo a fare la conta delle cadute? Pure io sono caduto, e la mia carriera è compromessa! :diavoletto:

Ok, le cadute ci son sempre state, inutile ripeterlo. Però si parlava di Grandi Giri, e di come intere generazioni fossero andate quasi indenni in quelle prove, nonostante le inevitabili cadute. Se proprio vogliamo fare i precisini, pure Ocaña si era rialzato e stava per ripartire. Se poi gli spararono (leggi investito da Zoetemelk, che forse non era proprio un drago in discesa), si può fare riferimento solo alla sfiga. Anche Poulidor cadde nel Tour di Janssen, ma siamo nel campo delle possibilità, e poi lui era sfigato di suo... :D
Il caso Maertens è particolare; ok, Vuelta dominata (una Vuelta degli anni ‘70, eh! Vinta su Lasa e Thaler. Già vincere 13 tappe, con relativi abbuoni, ti metteva in buona posizione, e testimonia comunque del livello generale dei partecipanti). La cosa si stava ripetendo al Giro, poi la caduta. Anche in quel caso, livello dei partecipanti da valutare: migliore senz’altro di quello della Vuelta, ma non eccelso. Tutto da dimostrare poi che quel Giro Freddy l’avrebbe vinto. Voglio accordare comunque che il fato gli impedì di diventare Grangiromane, ma secondo me ci si trova ancora di fronte ad un caso “sfigato”, per certi versi a metà strada tra quello di Ocaña (che in seguito vinse bene il Tour), e quello di Simon (che invece non si ripeté mai più).
Però moltissimi dei protagonisti dei GG del decennio del mio “imprinting” non ebbero grandi guai, ed è un fatto che Merckx, Gimondi, Van Impe, Zoetemelk, ecc. non ebbero cadute tali da rubar loro una vittoria o un podio, pur cadendo, come tutti... :boh:
(Mi viene in mente ora che Gimondi, mi pare nell’ultimo giro vinto nel ‘76, cadde e rimase sofferente per qualche giorno. Ma la cosa appunto non gli impedì di vincerlo, quel Giro, sempre se ricordo bene il fatto)

Invece nell’ultimo decennio praticamente tutti gli specialisti hanno avuto guai grossi per cadute in una o più edizioni sfortunate di un GG (oh, ce la siamo menata per anni sul Tour 2014, e adesso ce ne dimentichiamo? :diavoletto: ), spesso tornando poi a vincere, o comunque a rimanere tra i protagonisti, fatti che li hanno resi appunto “Grangiromani”.
Casualità? Non credo proprio... :dubbio:


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cauz.
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Re: GranGiromani e cadute

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mio umilissimo punto di vista: non sono le bici ma sono le ruote.


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Re: GranGiromani e cadute

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Non è per proporre la ragione unica, ma vi invito a rispolverare l'acciaiona con manetti all'obliquo e ruote a profilo basso, con atmosfere nelle gomme umane; poi dopo un centinaio di km misti date un voto al confort e alla sicurezza di pedalata rispetto alla gruccia in plastica su cui piazzate le chiappe.


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Bitossi
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Re: GranGiromani e cadute

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Direi che il discorso si sta giustamente bipolarizzando: da un parte la domanda se si cade di più oggi rispetto al passato (mediamente, of course), e, se vero, eventualmente perché.
Si cade di più? Direi che c’è un certo accordo sull’assunto, anche solo su base intuitiva.
I possibili perché vedono tornare a galla i materiali delle bici, su cui avevo qualche dubbio ma che invece potrebbero entrarci, e la maggiore velocità e “densità” antropica delle competizioni, ancora una volta mediamente, ancora una volta of course.
Ovviamente, su base statistica, cadere di più fa correre maggiori rischi di conseguenze gravi, in cui incorrerebbero anche i primi della classe, nei GG.

Dall’altra parte rimane il fatto per me quasi evidente (ma lo è? sbaglio io?) che le conseguenze tendono ad essere maggiori, magari anche solo nel breve periodo, per i Grangiromani attuali. E qui, con l'eventuale concausa della maggiore velocità a cui queste cadute vengono fatte (non sempre vero come assunto, basti vedere quella di Nibali dell’anno scorso), a me viene unicamente l’ipotesi che siano più “fragili” dei Grangiromani di un tempo, per ragioni facilmente collegabili in primo luogo alla magrezza oggi tanto ricercata.

Poi possono esserci anche altre ragioni, magari pure psicologiche e “culturali” (nun ce stanno più li omini di una vorta, che hano fatto la guera... :D ). Resta il fatto che molto probabilmente oggi il Magni del Giro 1956 verrebbe ritirato dalla squadra, anche contro la sua volontà, e anche solo per motivi di sicurezza sua e degli altri.
Quindi i ritiri potrebbero anche essere precauzionali, mentre gli stoici di una volta continuavano, con sprezzo del dolore? :dubbio:


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Re: GranGiromani e cadute

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Bitossi ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 1:07
Il caso Maertens è particolare; ok, Vuelta dominata (una Vuelta degli anni ‘70, eh! Vinta su Lasa e Thaler. Già vincere 13 tappe, con relativi abbuoni, ti metteva in buona posizione, e testimonia comunque del livello generale dei partecipanti). La cosa si stava ripetendo al Giro, poi la caduta. Anche in quel caso, livello dei partecipanti da valutare: migliore senz’altro di quello della Vuelta, ma non eccelso. T
caro Bitossi, in genere sei molto equilibrato nei tuoi giudizi non riesco a capire quello che scrivi su Maertens minimizzando le sue imprese.
Vincere 13 tappe su 19 in una Vuelta è impresa irripetibile..Campo partenti ? E secondo te alla vuelta il campo partenti era particolarmente diverso dagli altri anni ?.
Freddy era un fenomeno e prima dell'incidente ha fatto cose incredibili che nemmeno Merckx ha mai sognato (vedi 13 vittorie di tappainun GT).
Ti rinfresco un po' la memoria:
Tour 2016, 89 vittorie di tappa, con vari altri podi, naturalmente vittoria nella classifica a punti e 8 posto a 4 minuti dal podio.
Veniamo al 1977: nelle prime 24 gare 16 vittorie e sempre sul podio !!!
Veniamo al Giro. 8 vittorie nelle prime 11 tappe..
https://www.procyclingstats.com/rider/f ... rtens/1977

Ripeto nemmeno Merckx ha mai compiuto imprese del genere (certo Eddy ha fatto altre imprese, non voglio certo dire ceh Maertens gliera superiore).
Purtroppo dopo la caduta maertens non fu piu' lui...

penso che molti giovani non abbiano idea del livello raggiunto da Freddy.


ciao

el_condor


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Re: GranGiromani e cadute

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el_condor ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 10:39
Bitossi ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 1:07
Il caso Maertens è particolare; ok, Vuelta dominata (una Vuelta degli anni ‘70, eh! Vinta su Lasa e Thaler. Già vincere 13 tappe, con relativi abbuoni, ti metteva in buona posizione, e testimonia comunque del livello generale dei partecipanti). La cosa si stava ripetendo al Giro, poi la caduta. Anche in quel caso, livello dei partecipanti da valutare: migliore senz’altro di quello della Vuelta, ma non eccelso. T
caro Bitossi, in genere sei molto equilibrato nei tuoi giudizi non riesco a capire quello che scrivi su Maertens minimizzando le sue imprese.
Vincere 13 tappe su 19 in una Vuelta è impresa irripetibile..Campo partenti ? E secondo te alla vuelta il campo partenti era particolarmente diverso dagli altri anni ?.
Freddy era un fenomeno e prima dell'incidente ha fatto cose incredibili che nemmeno Merckx ha mai sognato (vedi 13 vittorie di tappainun GT).
Ti rinfresco un po' la memoria:
Tour 2016, 89 vittorie di tappa, con vari altri podi, naturalmente vittoria nella classifica a punti e 8 posto a 4 minuti dal podio.
Veniamo al 1977: nelle prime 24 gare 16 vittorie e sempre sul podio !!!
Veniamo al Giro. 8 vittorie nelle prime 11 tappe..
https://www.procyclingstats.com/rider/f ... rtens/1977

Ripeto nemmeno Merckx ha mai compiuto imprese del genere (certo Eddy ha fatto altre imprese, non voglio certo dire ceh Maertens gliera superiore).
Purtroppo dopo la caduta maertens non fu piu' lui...

penso che molti giovani non abbiano idea del livello raggiunto da Freddy.


ciao

el_condor
Secondo te, come poteva sviluppare la carriera di Maertens?
L' ho sempre percepito come fenomeno... ma non ho la percezione di "cosa" sarebbe potuto essere...


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Re: GranGiromani e cadute

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Quel poco che si è visto del "dopo", quais tutto concentrato nel 1981 (maglia verde e cinque tappe, campionato del mondo) unito a quello che aveva fatto intravvededre "prima"(còmpreso l'ottavo post al Tour) avrebbe fatto pensare a un corridore completo, capace di vincere sia le grandi classiche (paradossalmente Maertens pur così dotato non ha vinto alcuna "monumento") sia essere competitivo nei grandi giri, come altri icorridori veloci ma completi, insomma un altro Kelly (al quale invece, altro paradosso, manca la maglia iridata)


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Bitossi
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Re: GranGiromani e cadute

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el_condor ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 10:39
Bitossi ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 1:07
Il caso Maertens è particolare; ok, Vuelta dominata (una Vuelta degli anni ‘70, eh! Vinta su Lasa e Thaler. Già vincere 13 tappe, con relativi abbuoni, ti metteva in buona posizione, e testimonia comunque del livello generale dei partecipanti). La cosa si stava ripetendo al Giro, poi la caduta. Anche in quel caso, livello dei partecipanti da valutare: migliore senz’altro di quello della Vuelta, ma non eccelso. T
caro Bitossi, in genere sei molto equilibrato nei tuoi giudizi non riesco a capire quello che scrivi su Maertens minimizzando le sue imprese.
Vincere 13 tappe su 19 in una Vuelta è impresa irripetibile..Campo partenti ? E secondo te alla vuelta il campo partenti era particolarmente diverso dagli altri anni ?.
Freddy era un fenomeno e prima dell'incidente ha fatto cose incredibili che nemmeno Merckx ha mai sognato (vedi 13 vittorie di tappainun GT).
Ti rinfresco un po' la memoria:
Tour 2016, 89 vittorie di tappa, con vari altri podi, naturalmente vittoria nella classifica a punti e 8 posto a 4 minuti dal podio.
Veniamo al 1977: nelle prime 24 gare 16 vittorie e sempre sul podio !!!
Veniamo al Giro. 8 vittorie nelle prime 11 tappe..
https://www.procyclingstats.com/rider/f ... rtens/1977

Ripeto nemmeno Merckx ha mai compiuto imprese del genere (certo Eddy ha fatto altre imprese, non voglio certo dire ceh Maertens gliera superiore).
Purtroppo dopo la caduta maertens non fu piu' lui...

penso che molti giovani non abbiano idea del livello raggiunto da Freddy.


ciao

el_condor
Condor, era solo per brevità, come scritto. Non potevo certo mettermi ad analizzare tutte le sfighe corse a vario titolo da diversi campioni e fuoriclasse, anche se devo ammettere che il caso di Maertens è particolare, e forse l’ho anche scritto.
Preferivo concentrarmi sulla mia (magari solo mia) percezione che, mediamente, i Grangiromani della mia infanzia sembravano più “resistenti” di quelli odierni, ad un livello quasi esclusivamente fisico, anzi direi strutturale (osseo/muscolare).

Su Maertens si può ragionare con un piccolo OT: intanto, su base esclusivamente “privata” (il giochino statistico che ci siamo inventati qui) non può essere considerato un Grangiromane a tutti gli effetti, e mi pare di aver ammesso che la causa più probabile sia la sfiga.
Poi certamente in quell’inizio 1977 in maglia iridata poteva sembrare un nuovo Cannibale, e credo anche di averlo tifato. Non possiamo dimenticare però che si era in un periodo di transizione (Merckx ma anche tanti altri della sua generazione in fisiologico declino, Hinault/Fignon/Lemond di là da venire), e, se la memoria mi soccorre, il fatto che almeno Vuelta e Giro quell’anno fossero tracciati decisamente anche se casualmente a suo favore, pure come campo dei partecipanti, senza che questo diventi elemento a suo sfavore. Con quello strapotere mostrato, di lì le vittorie a ripetizione. Resta il fatto che in salita soffrisse, ovviamente (chissà, magari sarebbe migliorato?), e onesti corridori come Perletto e Tinchella bastassero a metterlo non in crisi, ma di sicuro sulla difensiva.
La caduta del Giro di sicuro gli tagliò le gambe come Grangiromane, e gli levò forse qualche altro successo, senza dimenticare che però continuò a vincere tappe al Tour e si laureò nuovamente Campione del Mondo.
Nel mio ricordo rimane come un pre-Sagan (persino con talento in più, da quantificare), più versatile e completo, forse anche grazie al fisico e alla “testa”... :boh:


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Re: GranGiromani e cadute

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Bitossi ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 11:13


Poi certamente in quell’inizio 1977 in maglia iridata poteva sembrare un nuovo Cannibale, e credo anche di averlo tifato. Non possiamo dimenticare però che si era in un periodo di transizione (Merckx ma anche tanti altri della sua generazione in fisiologico declino, Hinault/Fignon/Lemond di là da venire), e, se la memoria mi soccorre, il fatto che almeno Vuelta e Giro quell’anno fossero tracciati decisamente anche se casualmente a suo favore, pure come campo dei partecipanti, senza che questo diventi elemento a suo sfavore. Con quello strapotere mostrato, di lì le vittorie a ripetizione. Resta il fatto che in salita soffrisse, ovviamente (chissà, magari sarebbe migliorato?), e onesti corridori come Perletto e Tinchella bastassero a metterlo non in crisi, ma di sicuro sulla difensiva.
Maertens a 25 anni si ritiro' al Giro dopo la caduta all'undicesima tappa: a quel punto aveva vinto 13 tappe alla Vuelta e 8 al Giro .Nelle prime 24 gare aveva vinto mi pare 18 volte e il piazzamento peggiore era stato il 3.
Ammettiamo come affermi , che alla Vuelta fossero tutte mezze pippe, ma dovevano esserlo anche al giro , al Laigueglia, all'Het wolk, alla Parigi Nizza etc.
Ti rinfresco le idee , Settimana catalana


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1 MAERTENS Freddy Flandria Velda 150
2 BRUYÈRE Joseph Fiat 110
3 POLLENTIER Michel Flandria Velda 90
4 AGOSTINHO Joaquim Teka 80
5 MERCKX Eddy Fiat 70
6 PESARRODONA José Kas - Campagnolo 60
7 LASA Miguel María Teka 55
8 LEUENBERGER René Selle Royal 50
9 TORRES Pedro Teka 45
10 MARTÍNEZ Mariano Flandria Velda 40

Freddy con queste mezze pippe vinse 4 tappe e arrivò secondo in altre due.
La sintesi è semplice: eravamo di fronte a un fenomeno assoluto uno capace, in varie occasioni, di dare lezioni anche a eddy merckx.
Tirare in ballo Tinchella parlando di Freddy è come bestemmiare dall'altare...
ciao
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P;S: ti ricordo che a 24 anni vinse 8 tappe al Tour e arrivò ottavo a 4 minuti dal podio alla faccia di Tinchella


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Re: GranGiromani e cadute

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Sì, paradossalmente dà più la misura dell'uomo da grandi giri l'ottavo posto al Tour (davati a Bertoglio, Panizza, Pesarrodona e Raymond Martin) con numerose vittorie di tappa, e piazzamenti di riluevo anche in tappe di montagna), che il successo alla Vuelta


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Re: GranGiromani e cadute

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Trullo ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 11:35 Sì, paradossalmente dà più la misura dell'uomo da grandi giri l'ottavo posto al Tour (davati a Bertoglio, Panizza, Pesarrodona e Raymond Martin) con numerose vittorie di tappa, e piazzamenti di riluevo anche in tappe di montagna), che il successo alla Vuelta
Grazie Trullo, meno male qualcuno che ristabilisce la verità…

ritornando a Perletto a quella vuelta beccò 50 minuti da Maertens !!!
Bitossi, per cortesia scherza con i fanti e lascia stare i santi….

ciao

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Re: GranGiromani e cadute

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Azz, la capa è tosta! :hammer:
Come pure la capacità di perpetuare gli OT... va bene Condor, tutto quello che vuoi, continua pure a parlare dei successi di Maertens quando il tema è tutt'altro. Se poi trovi il tempo, passa anche a parlare di Contador nel thread di Nibali! :diavoletto:


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Re: GranGiromani e cadute

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Bitossi ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 12:38 Azz, la capa è tosta! :hammer:
Come pure la capacità di perpetuare gli OT... va bene Condor, tutto quello che vuoi, continua pure a parlare dei successi di Maertens quando il tema è tutt'altro. Se poi trovi il tempo, passa anche a parlare di Contador nel thread di Nibali! :diavoletto:
Maertens era un fenomeno, tu hai scritto fandonie, io ho citato fatti che ti hanno smentito, tutto qua...
ciao
el_condor

P.S anche tu hai tirato in ballo un Contador che non c'entrava nulla, come fanno tanti che poi si lamentano..


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Re: GranGiromani e cadute

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Basta, io ci rinuncio... :diavoletto:


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Re: GranGiromani e cadute

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Condivido quanto letto da molte parti: il livello è più alto e si è in perenne lotta per un piazzamento, per andare in fuga ecc.
Una volta c'erano 3-4 califfi del gruppo e quando chiedevano di passare, passavano.
Questo spiega perchè ci sono così tante cadute in gruppo.

Non so invece se siano aumentate in discesa, però vedo che oggi tutti rischiano di più.
è un trend che noto da pochissimi anni: per dire, un Savoldelli 15 anni fa o un NIbali 7 anni fa erano degli outlier, oggi Nibali non stacca più nessuno in discesa, anzi, ormai c'è lo Zakarin che tutti lo sfottono perchè non va ai 90 ranicchiato sul telaio come tutti.
15 anni fa ai 90 all'ora ci andava Savoldelli e a scendere un Fauniera dava 2 minuti a tutti...o dico cazzate?


Winter
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Re: GranGiromani e cadute

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el_condor ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 11:31
Bitossi ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 11:13


Poi certamente in quell’inizio 1977 in maglia iridata poteva sembrare un nuovo Cannibale, e credo anche di averlo tifato. Non possiamo dimenticare però che si era in un periodo di transizione (Merckx ma anche tanti altri della sua generazione in fisiologico declino, Hinault/Fignon/Lemond di là da venire), e, se la memoria mi soccorre, il fatto che almeno Vuelta e Giro quell’anno fossero tracciati decisamente anche se casualmente a suo favore, pure come campo dei partecipanti, senza che questo diventi elemento a suo sfavore. Con quello strapotere mostrato, di lì le vittorie a ripetizione. Resta il fatto che in salita soffrisse, ovviamente (chissà, magari sarebbe migliorato?), e onesti corridori come Perletto e Tinchella bastassero a metterlo non in crisi, ma di sicuro sulla difensiva.
Maertens a 25 anni si ritiro' al Giro dopo la caduta all'undicesima tappa: a quel punto aveva vinto 13 tappe alla Vuelta e 8 al Giro .Nelle prime 24 gare aveva vinto mi pare 18 volte e il piazzamento peggiore era stato il 3.
Ammettiamo come affermi , che alla Vuelta fossero tutte mezze pippe, ma dovevano esserlo anche al giro , al Laigueglia, all'Het wolk, alla Parigi Nizza etc.
Ti rinfresco le idee , Settimana catalana


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Freddy con queste mezze pippe vinse 4 tappe e arrivò secondo in altre due.
La sintesi è semplice: eravamo di fronte a un fenomeno assoluto uno capace, in varie occasioni, di dare lezioni anche a eddy merckx.
Tirare in ballo Tinchella parlando di Freddy è come bestemmiare dall'altare...
ciao
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P;S: ti ricordo che a 24 anni vinse 8 tappe al Tour e arrivò ottavo a 4 minuti dal podio alla faccia di Tinchella
quella vuelta fu pero' corsa solo da 70 corridori (7 squadre da 10..)
e il percorso.. era un po' facilotto
due soli arrivi in salita Formigal (non proprio l'angliru..)
http://www.puertos-en-bici.com/2016/08/ ... migal.html (tra l'altro non arrivavano 1800 ma a 1500.. tetto della vuelta)
e Urkiola (dura ma è 5-6 km)


el_condor

Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da el_condor »

Winter ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 14:15 quella vuelta fu pero' corsa solo da 70 corridori (7 squadre da 10..)
e il percorso.. era un po' facilotto
due soli arrivi in salita Formigal (non proprio l'angliru..)
http://www.puertos-en-bici.com/2016/08/ ... migal.html (tra l'altro non arrivavano 1800 ma a 1500.. tetto della vuelta)
e Urkiola (dura ma è 5-6 km)
quello che vuoi ma Maertens dominò la gara, Inoltre in quel 1977 freddy vinse a laigueglia e poi nel mese dimarzo: su 25 gare ottenne 15 vittorie e 10 podi (il terzo posto fu il peggior risultato).

Non correva con comprimari: ecco l'ordine di arrivo della het Wolk
https://www.procyclingstats.com/race/om ... sblad/1977


Se non è un fenomeno uno che su 25 corse ne vince 15 e nella altre arriva secondo o terzo allora non esiste alcun fenomeno nel ciclismo.Le gare erano giro di Sardegna, Parigi Nizza e Settimana catalana..


ciao

el_condor

non siamo OT: la discussione è Gran Giromani e cadute e questo è il caso piu' eclatante di una caduta che ha compromesso la carriera di un grande protagonista di corse a tappe. In tre GT consecutivi Freddy ottenne 29 vittorie di tappa. Se alla Vuelta la partecipazione era ridotta non lo era certamente al tour e al Giro.


giorgio ricci
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Mi ha sempre incuriosito il personaggio Freddy Mertens, che per me è stata una figura tragica come molti corridori nella storia del ciclismo.
Al di là dai ricordi personali e riportati, la cosa che ancora ricordo a distanza di anni é un intervista a BS verso la fine della sua carriera dove delirava letteralmente, diceva cose senza senso su vita e religione e addirittura provó a vendere al bravo giornalista un servizio di piatti o simile.
Da questo anedotto parto per esprimere il mio pensiero su di lui.
Corridore predestinato, nuovo Merckx, ma con caratteristiche più simili ad un Van Looy anche se con uno spunto veloce ancora maggiore, direi ineguagliabile nei giorni belli.
Passa giovanissimo, inanella vittorie a raffica e dal 1975 al 77 sembra diventare il nuovo dominatore della scena
Quasi sempre faceva filotti incredibili di vittorie nelle corse a tappe di una settimana, patendo però sempre le salite lunghe , per i soliti limiti dei corrodori non da GT (recupero, altitudine, scarsa attitudine a sforzi in salite lunghe e ripetute.)
Nel 76 vince tappe dappertutto, ma non classifiche finali o grandi classiche; al Tour vince otto tappe e finisce ottavo in classifica, facendo vedere doti simili a Moser l'anno precedente ma molto più veloce. Nel 77 vince una Vuelta con 13 tappe ma non vince classiche, squalificato mi sembra per un cambio bici non regolamentare al Fiandre, dove termino la corsa alle spalle di De vlaeminck nonostante la squalifica e trovato positivo allo Stimul, uno stimolante anfetaminico di moda negli anni 7. , Se guardate gli ordini d'arrivo gli squalificati, anche famosi erano tantissimi (ricordo Zoetemelk e Agostinho al Tour dello stesso anno).
Tornando alla Vuelta, era ancora la corsa organizzata dai baschi, molto diversa da quella attuale, con pochissimi arrivi in salita e partecipanti non di primissimo livello. ,Gli italiani, le poche volte che ci andavano , la usavano essenzialmente per preparare il Giro e raramente cercavano risultati.
Comunque Maertens, grazie ad uno sponsor trovato da Torriani, venne al Giro, vinse otto tappe e cadde al Mugello e si ruppe il polso. Ritornó a gareggiare al Giro di Svizzera, forse troppo presto, vinse ancora, e dal 1978 il suo rendimento calò.
Nel 78 però vinse ancora, si piazzó nelle classiche, vinse 2 tappe e la classifica a punti al Tour e fini in classifica tredicesimo.
Nel 79 e nell'80 invece o si ritirava o arrivava fuori tempo massimo quasi sempre, colpa della caduta al Mugello?
Per me c'entra poco. Dall'intervista che ho citato sopra e da alcune interviste fatte ad ex compagni, fra cui il benemerito Pollentier, si evince una personalità disturbata, avvezza all'utilizzo di sostanze varie e notoriamente alcolizzato, anche quando correva.
Se poi stiamo a chiacchierare su tanti corridori non parliamo mai di come lui risorse dal nulla più assoluto al Tour 81 vincendo 5 tappe e rivincendo il mondiale subito dopo per poi sparire in un nulla inquietante e direi indecente. Un articolo sempre su BS nell'81 dedicato a Maertens, citava che alcuni corridori giuravano di averlo visto pisciare verde durante il Tour.
Cosa avrebbe potuto diventare senza caduta, per me non molto di più, perché la testa era già bruciata. Di sicuro non un corridore da GT.
Ultima modifica di giorgio ricci il lunedì 22 luglio 2019, 15:52, modificato 1 volta in totale.


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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da nino58 »

giorgio ricci ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 15:44 Un articolo sempre su BS nell'81 dedicato a Maertens, citava che alcuni corridori giuravano di averlo visto pisciare verde durante il Tour.
Era il riflesso della maglia.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
giorgio ricci
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

nino58 ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 15:47
giorgio ricci ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 15:44 Un articolo sempre su BS nell'81 dedicato a Maertens, citava che alcuni corridori giuravano di averlo visto pisciare verde durante il Tour.
Era il riflesso della maglia.
Svelato l'arcano :D


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Trullo
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Re: GranGiromani e cadute

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Una cosa non esclude l'altra. E' possibile che una caduta del genere abbia influito su una psiche già debole e lo abbia cambiato in peggio, non tanto fisicamente quanto di testa


el_condor

Re: GranGiromani e cadute

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https://www.procyclingstats.com/rider/f ... rtens/1975

guardate a 23 anni come andava...
E' chiaro che da uno di 24 anni, che arriva ottavo al tour (a 4 minuti dal podio), dopo aver vinto 8 tappe è lecito attendersi molto di piu.
Tra l'altro maertens volava anche a cronometro...
la Vuelta che dominò non era comunque piatta e nemmeno la Parigi Nizza, un Viviani o un Cipollini non le avrebbero mai vinte..;
Per me il febbraio marzo 1977 con 25 gare ove Maertens vinse 15 volte e 10 volte arrivò sul podio rimane qualcosa di incredibile..
Ciao

el_condor

P.S: successivamente mi pare fu anche squalificato per doping, ma tutto cominciò con la frattura del polso (per evitare i dolori pare gli fossero somministrati eccessi di cortisone che ebbero effetti devastanti).


White Mamba
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da White Mamba »

bella la divagazione su maertens, per un appassionato recente come me molto interessante.
però credo che l'argomento del topic sia un altro :D interessante pure quello

da non pedalatore vorrei capire se e come può avere influito lo sviluppo delle biciclette


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Trullo
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da Trullo »

Alla luce dell'ultimo intervento del Condor, mi sta venendo in mente che la minore incidenza di allora delle cadute sul rendomento dei corridori, (ammesso e non concesso che ci sia), potrebbe dipendere anche da una più rudimentale politica antidopng che ammetteva farmaci per contrastare dolore ed effetti della caduta, farmaci che magari oggi rientrano nelle maglie più strette dell'antidoping e richiedono quindi tempi di ripresa più lunghi?


el_condor

Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da el_condor »

Trullo ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 16:45 Alla luce dell'ultimo intervento del Condor, mi sta venendo in mente che la minore incidenza di allora delle cadute sul rendomento dei corridori, (ammesso e non concesso che ci sia), potrebbe dipendere anche da una più rudimentale politica antidopng che ammetteva farmaci per contrastare dolore ed effetti della caduta, farmaci che magari oggi rientrano nelle maglie più strette dell'antidoping e richiedono quindi tempi di ripresa più lunghi?
è possibile.
Aggiungo un'altra considerazione.
E' vero che i partecipanti erano pochi 70 (quando vinse Hinault mi pare fossero 80), ma se erano pochi e scarsi (come sussurrato da qualcuno) e la Vulelta era cosi' facile come si spiega il piazzamento degli iatliani?
Perletto 25 esimo a 50 minuti
Francioni 36 esimo a un'ora e sette minuti
e Tinchella (quello che avrebbe messo in difficoltà Freddy) a quasi due ore ?
O i nostri erano veramente dei vagabondi numero uno oppure non è vero che il percorso era cos' privo di difficoltà.
faccio presente che tra i partecipanti c'era anche tale Luis Ocana…

"

el_condor


P.S. non mi interessa polemizzare ma attenermi a dati certi. Poi uno si fa l'idea che vuole. Certo un'affermazione tipo "Maertens aveva difficoltà a seguire Tinchella in salita" è abbastanza singolare e per me incomprensibile..


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Re: GranGiromani e cadute

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Tinchella era un velocista puro, peraltro di seconda fascia, come Dante Morandi o Silvestro Milani. Nei pochi grandi grandi giri che ha fatto era lontano dalle prime posizioni di classifica. Chi l'ha nominato per primo insieme a Perletto l'ha secndo me scambiato per un altro


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Re: GranGiromani e cadute

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E vedendo i risultati delle singole tappe del Tour '76, per esempio nella tappa l S. Lary Soulan (con Mente, Portillon e Peyressourd) quella dell'impresa di Van Impe, Maertens arrivò settimo, rienrando quindi (insieme a gente come Kelly e Jalabert) nel novero di corridori che pur essendo veloci si difendono anche nelle grandi corse a tappe


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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da el_condor »

Trullo ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 17:12 E vedendo i risultati delle singole tappe del Tour '76, per esempio nella tappa l S. Lary Soulan (con Mente, Portillon e Peyressourd) quella dell'impresa di Van Impe, Maertens arrivò settimo, rienrando quindi (insieme a gente come Kelly e Jalabert) nel novero di corridori che pur essendo veloci si difendono anche nelle grandi corse a tappe
vero, aggiungo che nella Vuelta Freddy cadde nella cronometro altrimenti le vittorie sarebbero state 14...
ciao
el_condor

P.S. la Biciletta e vai di Ambrosini , che hai citato,è un libro bellissimo. Dovrei averne ancora una copia


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Re: GranGiromani e cadute

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Stasera ceno dai miei, provo a chiedere a mio padre se ce l'ha ancora (ma sono sicuro di sì, solo che non vorei sia finito in qualche scatolone)


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Re: GranGiromani e cadute

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Trullo ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 17:07 Tinchella era un velocista puro, peraltro di seconda fascia, come Dante Morandi o Silvestro Milani. Nei pochi grandi grandi giri che ha fatto era lontano dalle prime posizioni di classifica. Chi l'ha nominato per primo insieme a Perletto l'ha secndo me scambiato per un altro
Ma no, era solo perché era andato in fuga in una tappa in cui Maertens aveva leggermente patito in quella Vuelta, ed aveva perso circa 2 minuti da Ocaña, che comunque non aveva interessi di classifica. Tappa poi vinta da Perletto, da qui l’accostamento.

Ora però direi che la storia di Maertens ha leggermente sfrancicato, e proporrei di tornare al tema, che immagino quasi tutti abbiano capito.
Lievi e temporanee deviazioni dall’oggetto della discussione ci stanno. Insistere pervicacemente ed ossessivamente su un argomento marginale un po’ meno, tanto più che il dubbio sulla questione era stato concesso, mi pare (molto più tranciante il giudizio di Giorgio Ricci, con cui comunque in buona parte concordo).


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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Scusate se mi sono dilungato. Non volevo essere pedante ma il tema Maertens (è la chiudo lì), mi ha sempre appassionato.
Concordo con il Condor, che ringrazio per i suoi Amarcord e con Bitossi che ha sviscerato un argomento molto interessante. La storia del ciclismo è stupenda, l'importante è parlarne, anche se ci ripetiamo un po'. :).

Ps :ricordo cadute di massa anche negli anni 70 e 80, probabilmente si vedevano meno perché trasmettevano un ora scarsa di corsa. Interessante é però capire perché i corridori si facevano meno male. Giri e Tour condizionati dai ritiri dal 60 al 95 si contano sulle dita di una mano.


Winter
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da Winter »

el_condor ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 14:53
Winter ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 14:15 quella vuelta fu pero' corsa solo da 70 corridori (7 squadre da 10..)
e il percorso.. era un po' facilotto
due soli arrivi in salita Formigal (non proprio l'angliru..)
http://www.puertos-en-bici.com/2016/08/ ... migal.html (tra l'altro non arrivavano 1800 ma a 1500.. tetto della vuelta)
e Urkiola (dura ma è 5-6 km)
quello che vuoi ma Maertens dominò la gara, Inoltre in quel 1977 freddy vinse a laigueglia e poi nel mese dimarzo: su 25 gare ottenne 15 vittorie e 10 podi (il terzo posto fu il peggior risultato).

Non correva con comprimari: ecco l'ordine di arrivo della het Wolk
https://www.procyclingstats.com/race/om ... sblad/1977


Se non è un fenomeno uno che su 25 corse ne vince 15 e nella altre arriva secondo o terzo allora non esiste alcun fenomeno nel ciclismo.Le gare erano giro di Sardegna, Parigi Nizza e Settimana catalana..


ciao

el_condor

non siamo OT: la discussione è Gran Giromani e cadute e questo è il caso piu' eclatante di una caduta che ha compromesso la carriera di un grande protagonista di corse a tappe. In tre GT consecutivi Freddy ottenne 29 vittorie di tappa. Se alla Vuelta la partecipazione era ridotta non lo era certamente al tour e al Giro.
Era solo per precisare il percorso di quella vuelta


Salvatore77
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Re: GranGiromani e cadute

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Nei GT dei giorni nostri le squadre sono dotate tutte di almeno un capitano per la classifica e molte di queste hanno anche un velocista.
Tutte hanno voglia di stare nei primi posti del gruppo nelle fasi calde, pertanto questo crea notevole tensione.
Senz'altro questa è una sostanziale differenza.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
cassius
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Re: GranGiromani e cadute

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Salvatore77 ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 19:31 Nei GT dei giorni nostri le squadre sono dotate tutte di almeno un capitano per la classifica e molte di queste hanno anche un velocista.
Tutte hanno voglia di stare nei primi posti del gruppo nelle fasi calde, pertanto questo crea notevole tensione.
Senz'altro questa è una sostanziale differenza.
E quindi per ovviare a questo problema ci vuole un arrivo in salita presto, che metta le cose un po' in chiaro. Non capisco questa mania di tenere una finta suspence con prime parti di GT interlocutorie, come se dovessimo prendere sul serio le ambizioni di classifica del Van Garderen di turno...
Io sarei per ridurre subito il campo dei contender della GC con un bel 2000 la prima settimana.


el_condor

Re: GranGiromani e cadute

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cassius ha scritto: lunedì 22 luglio 2019, 21:43
E quindi per ovviare a questo problema ci vuole un arrivo in salita presto, che metta le cose un po' in chiaro. Non capisco questa mania di tenere una finta suspence con prime parti di GT interlocutorie, come se dovessimo prendere sul serio le ambizioni di classifica del Van Garderen di turno...
Io sarei per ridurre subito il campo dei contender della GC con un bel 2000 la prima settimana.
verissimo...Già quest'anno mettere presto la Planche de belle Fille è stat un'ottima cosa.
Anni sessanta, settanta quando c'erano 5 o 6 pignoni salite tipo il Serra erano selettive, oggi una salita come il Serra fa ben poca selezione..
Anche il Giro di quest'anno in Toscana ha perso occasioni d'oro di una o due tappe selettive (c'era l'imbarazzo della scelta).

ciao
el_condor


Salvatore77
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Re: GranGiromani e cadute

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Un Terminillo nella prima settimana al giro non sarebbe male.


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