Del percorso insipidino e juniores di questo Tour ne abbiamo parlato a bizzeffe, questa poteva essere una gran tappa, dopo quella mini del giorno precedente si poteva osare qualcosa per portare tutti a Moutiers in croce. E invece ci arriveremo come troppo spesso in questo Tour, con strade ampie, pendenze dolci, facili scie in salite al 5%. Così è tutta la prima parte. Poi comincia l'ultima salita, che - alla pari del Tourmalet - anche senza le pendenze del Mortirolo, è una disrcreta mazzata. Quindi, sul Tourmalet ci siam divertiti (io per lo meno) molto poco. Il grand ebrivido è stato vedere che per la prima volta dal 2012 la SKY INEOS non fa il trenino per una froollata finale. Oggi, francamente, spero in brividi diversi dal Tourmalet.
Albertville, nonostante la fama olimpica, è stata poche volte partenza di tappa. la prima nel 1998.
Val Thorens, nonostante faccia parte del comprensorio sci ai piedi più grande al mondo, e nonostante sia la località sciistica più alta d'Europa, ha ospitato solo una volta il Tour, nel 1994.
Per noi della generazione Pantani questi due dati da soli ci fan scendere lacrimucce, e non aggiungo altro.
Si parte subito col Cormet de Roselend lato Chiappucci (Beaufort), ovviamente arrivando diretti da Albertville (sud-ovest), non arrivando da nord-ovest via Saisis né dal bellissimo col du pré come l'anno scorso. Il sito del Tour non apre le immagini stamattina


poi si va per fondovalle, ma si sta sulla SINISTRA orografica dell'Isère, via Landry, salendo dolcemente, a tratti più ripidamente, verso Notre Dame du Pré (ma il GPM lo hanno messo qualche km prima), prima di una picchiata su Moutiers. Un tale tratto addormenterebbe anche i bollenti spiriti di Rocco Siffredi, ma ce lo teniamo, così tutti i gregari possono rientrare in tranquillità e tutti posson bere e mangiare come si deve.
A Moutiers si svolta a sinistra, e non si prende la strada principale per Val Thorens, ma la più stretta e ripida stradina che sale per Saint Laurent. Salita vera, da faccia a faccia, che mi sarebbe piaciuto vedere senza troppi gregari di mezzo, e invece il tratto centrale soporifero di questa tappa ci consegnerà i big appallati e ben protetti dai propri amici. TUTTAVIA, gli ultimi 9 km di questa salita non danno davvero tregua, quindi se i 23 km precedenti saranno interpretati come si deve garantiranno spazio a sufficienza perché i big si facciano male davvero.