Bici prof 2020

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rob ha scritto: lunedì 16 dicembre 2019, 22:14
sceriffo ha scritto: lunedì 16 dicembre 2019, 21:54 Comunque il Team Ineos continua con i freni rum. Chissà perché... :uhm:
Saranno gli unici in gruppo, mi sa...
e UAE


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sceriffo ha scritto: martedì 17 dicembre 2019, 8:49
rob ha scritto: lunedì 16 dicembre 2019, 22:14
sceriffo ha scritto: lunedì 16 dicembre 2019, 21:54 Comunque il Team Ineos continua con i freni rum. Chissà perché... :uhm:
Saranno gli unici in gruppo, mi sa...
e UAE
UAE continua con Campagnolo...? Visto che ci sono, anche Movistar continua con Campagnolo...?


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rob ha scritto: martedì 17 dicembre 2019, 9:52
sceriffo ha scritto: martedì 17 dicembre 2019, 8:49
rob ha scritto: lunedì 16 dicembre 2019, 22:14

Saranno gli unici in gruppo, mi sa...
e UAE
UAE continua con Campagnolo...? Visto che ci sono, anche Movistar continua con Campagnolo...?
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sceriffo ha scritto: martedì 17 dicembre 2019, 11:11 ...
Che ne pensi?



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34x27 ha scritto: domenica 22 dicembre 2019, 18:44
sceriffo ha scritto: martedì 17 dicembre 2019, 11:11 ...
Che ne pensi?

Ciao, siamo sempre al solito discorso. La maggior parte delle innovazioni introdotte in questi ultimi anni, fatto salvo i cambi elettronici che però ci hanno messo del tempo per perfezionarsi (per dire, Andy al TDF resto là sulla salita a litigare col cambio), hanno il mero scopo commerciale. Come sai, ho sempre detestato i freni a disco e puta caso, guarda qual'è l'unico Team che ha deciso di non usarli anche nel 2020? Nello specifico, qual'è l'utilità reale del sistema Sram AXS? Io penso nessuna. Katusha lo usò nella cronosquadre della Tirreno, lo stesso Trek S, e penso fu l'unica occasione.
In ogni caso Movistar monta il cranks tradizionale.


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sceriffo ha scritto: lunedì 23 dicembre 2019, 21:57
34x27 ha scritto: domenica 22 dicembre 2019, 18:44
sceriffo ha scritto: martedì 17 dicembre 2019, 11:11 ...
Che ne pensi?

Ciao, siamo sempre al solito discorso.
Io la penso come te, lo sai. Dalla figura però sembrerebbe che coi rapporti più leggeri un leggero vantaggio con la monocorona lo si avrebbe...diciamo dal 39x15 in giù. Però credo non sia sufficiente a prevalere in chiave "tecnica" su tutto il resto della scala. Sarei curioso di leggere uno schema simile sostituendo al 39 la compact 36...


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Ah, anche Bianchi che fornisce Visma-Jumbo con i freni rim. È un caso che i 3 team con i budget più alti non usino i freni a disco?


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sceriffo ha scritto: mercoledì 25 dicembre 2019, 19:43 È un caso che i 3 team con i budget più alti non usino i freni a disco?
Questa è una bella domanda


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rizz23 ha scritto: mercoledì 25 dicembre 2019, 23:08
sceriffo ha scritto: mercoledì 25 dicembre 2019, 19:43 È un caso che i 3 team con i budget più alti non usino i freni a disco?
Questa è una bella domanda
Probabilmente sono quei team che quando vanno a trattare le forniture, hanno sufficiente potere contrattuale per non farsi imporre il disco dai costruttori.

Se si guarda alle squadre U23 o anche Juniores, noterete che praticamente nessuno usa i dischi, visto che le bici bisogna pagarle.


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Mad ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:33
rizz23 ha scritto: mercoledì 25 dicembre 2019, 23:08
sceriffo ha scritto: mercoledì 25 dicembre 2019, 19:43 È un caso che i 3 team con i budget più alti non usino i freni a disco?
Questa è una bella domanda
Probabilmente sono quei team che quando vanno a trattare le forniture, hanno sufficiente potere contrattuale per non farsi imporre il disco dai costruttori.

Se si guarda alle squadre U23 o anche Juniores, noterete che praticamente nessuno usa i dischi, visto che le bici bisogna pagarle.
per me un aspetto decisivo (su cui avevamo già ampiamente discettato su queste "colonne") della vicenda è il cambio ruota al volo. I freni al cerchione interferiscono poco e non hai praticamente problemi di compatibilità col cambio ruota ufficiale, solo al posteriore Campy/Shi. Per i corridori di testa è un non problema, hanno l'ammiraglia; per il resto della ciurma lo è invece.


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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:48
Mad ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:33
rizz23 ha scritto: mercoledì 25 dicembre 2019, 23:08

Questa è una bella domanda
Probabilmente sono quei team che quando vanno a trattare le forniture, hanno sufficiente potere contrattuale per non farsi imporre il disco dai costruttori.

Se si guarda alle squadre U23 o anche Juniores, noterete che praticamente nessuno usa i dischi, visto che le bici bisogna pagarle.
per me un aspetto decisivo (su cui avevamo già ampiamente discettato su queste "colonne") della vicenda è il cambio ruota al volo. I freni al cerchione interferiscono poco e non hai praticamente problemi di compatibilità col cambio ruota ufficiale, solo al posteriore Campy/Shi. Per i corridori di testa è un non problema, hanno l'ammiraglia; per il resto della ciurma lo è invece.
vogliamo parlare di quanto lavoro hanno in più i meccanici nelle tappe dove ci sono 3000-4000 metri di disivello in discesa nella sostituzione di pastiglie, ricarica dei freni stessi, ecc.ecc.?
Con tutto ciò, avendo il meccanico che dopo ogni tappa di montagna mi sistema i freni, e non fossi uno scalatore, mi terrei sempre i freni a disco.
Da cicloamatore li rifuggo con tutte le mie forze...


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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:48 per me un aspetto decisivo (su cui avevamo già ampiamente discettato su queste "colonne") della vicenda è il cambio ruota al volo. I freni al cerchione interferiscono poco e non hai praticamente problemi di compatibilità col cambio ruota ufficiale, solo al posteriore Campy/Shi. Per i corridori di testa è un non problema, hanno l'ammiraglia; per il resto della ciurma lo è invece.
Penso, specialmente nel caso di Ineos, non sia da sottovalutare anche la questione peso.


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Mad ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 20:28
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:48 per me un aspetto decisivo (su cui avevamo già ampiamente discettato su queste "colonne") della vicenda è il cambio ruota al volo. I freni al cerchione interferiscono poco e non hai praticamente problemi di compatibilità col cambio ruota ufficiale, solo al posteriore Campy/Shi. Per i corridori di testa è un non problema, hanno l'ammiraglia; per il resto della ciurma lo è invece.
Penso, specialmente nel caso di Ineos, non sia da sottovalutare anche la questione peso.
già... massa statica vs. massa rotante. Non capisco come quel grammomaniaco di Bitossi non colga questo aspetto fondamentale e si ostini a comprare le disco :diavoletto:


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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:48
Mad ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:33
rizz23 ha scritto: mercoledì 25 dicembre 2019, 23:08

Questa è una bella domanda
Probabilmente sono quei team che quando vanno a trattare le forniture, hanno sufficiente potere contrattuale per non farsi imporre il disco dai costruttori.

Se si guarda alle squadre U23 o anche Juniores, noterete che praticamente nessuno usa i dischi, visto che le bici bisogna pagarle.
per me un aspetto decisivo (su cui avevamo già ampiamente discettato su queste "colonne") della vicenda è il cambio ruota al volo. I freni al cerchione interferiscono poco e non hai praticamente problemi di compatibilità col cambio ruota ufficiale, solo al posteriore Campy/Shi. Per i corridori di testa è un non problema, hanno l'ammiraglia; per il resto della ciurma lo è invece.
A parte quanto giustamente dici, ci sono altre ragioni, non ultima che, nel caso in cui la ruota si disassi per una buca, una caduta o altro, non puoi aprire le pinze e la ruota resta frenata. Nelle fasi concitate di corsa e soprattutto nel finale, ci lasci parecchi watt. Poi ho sentito anche dire che nei tornanti in discesa, essendo i dischi posizionati da un solo lato, la bici tende a sbilanciarsi. Ma per come guidano Alaphillipe o Sagan, ci credo poco


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sceriffo ha scritto: lunedì 30 dicembre 2019, 14:11
A parte quanto giustamente dici, ci sono altre ragioni, non ultima che, nel caso in cui la ruota si disassi per una buca, una caduta o altro, non puoi aprire le pinze e la ruota resta frenata. Nelle fasi concitate di corsa e soprattutto nel finale, ci lasci parecchi watt. Poi ho sentito anche dire che nei tornanti in discesa, essendo i dischi posizionati da un solo lato, la bici tende a sbilanciarsi. Ma per come guidano Alaphillipe o Sagan, ci credo poco
Non maneggio bici coi dischi, però mi pare che il carro abbia il suo bel spazio e che questo problema sia forse inferiore rispetto a quanto possa succedere con i freni tradizionali. Per la questione dei tornanti, mi viene da dire: ma gli ingegneri nelle caso costruttrici a che cosa servono se non sanno nemmeno riequilibrare i pesi? :lol:


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Mad ha scritto: martedì 31 dicembre 2019, 7:31
sceriffo ha scritto: lunedì 30 dicembre 2019, 14:11
A parte quanto giustamente dici, ci sono altre ragioni, non ultima che, nel caso in cui la ruota si disassi per una buca, una caduta o altro, non puoi aprire le pinze e la ruota resta frenata. Nelle fasi concitate di corsa e soprattutto nel finale, ci lasci parecchi watt. Poi ho sentito anche dire che nei tornanti in discesa, essendo i dischi posizionati da un solo lato, la bici tende a sbilanciarsi. Ma per come guidano Alaphillipe o Sagan, ci credo poco
Non maneggio bici coi dischi, però mi pare che il carro abbia il suo bel spazio e che questo problema sia forse inferiore rispetto a quanto possa succedere con i freni tradizionali. Per la questione dei tornanti, mi viene da dire: ma gli ingegneri nelle caso costruttrici a che cosa servono se non sanno nemmeno riequilibrare i pesi? :lol:
Ciao, il problema è più complesso. Sai benissimo che gli ingegneri progettano, poi spesso i test e i tester bocciano. La F1, il MotoGp e persino lo sci sono pieni di esempi simili. Oggi anche nel ciclismo, dove la ricerca del marginal gain diventa quasi spasmodica e necessaria (o ci si convince che lo sia)


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Ho visto le foto di Trentin e Masnada con il nuovo kit CCC: le Giant sono equipaggiate con freni rim


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sceriffo ha scritto: giovedì 2 gennaio 2020, 17:56
Ciao, il problema è più complesso. Sai benissimo che gli ingegneri progettano, poi spesso i test e i tester bocciano. La F1, il MotoGp e persino lo sci sono pieni di esempi simili. Oggi anche nel ciclismo, dove la ricerca del marginal gain diventa quasi spasmodica e necessaria (o ci si convince che lo sia)
Che alcune bici col disco possano non essere perfettamente bilanciate ci può stare, ma presumo che, se non altro, ci stiano lavorando. Anche perché infondo, si tratta di qualcosa che potrebbe essere, come minimo, un marginal gains.
Per quanto riguarda invece il discorso dei problemi alle ruote, con la scarsità di raggi che hanno le ruote odierne una toccata potrebbe dare più problemi al sistema tradizionale, non fosse altro perchè non credo che i carri delle bici disco siano così stretti come debba essere invece il classico archetto, anche da aperto.


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Mad ha scritto: giovedì 2 gennaio 2020, 21:08
sceriffo ha scritto: giovedì 2 gennaio 2020, 17:56
Ciao, il problema è più complesso. Sai benissimo che gli ingegneri progettano, poi spesso i test e i tester bocciano. La F1, il MotoGp e persino lo sci sono pieni di esempi simili. Oggi anche nel ciclismo, dove la ricerca del marginal gain diventa quasi spasmodica e necessaria (o ci si convince che lo sia)
Che alcune bici col disco possano non essere perfettamente bilanciate ci può stare, ma presumo che, se non altro, ci stiano lavorando. Anche perché infondo, si tratta di qualcosa che potrebbe essere, come minimo, un marginal gains.
Per quanto riguarda invece il discorso dei problemi alle ruote, con la scarsità di raggi che hanno le ruote odierne una toccata potrebbe dare più problemi al sistema tradizionale, non fosse altro perchè non credo che i carri delle bici disco siano così stretti come debba essere invece il classico archetto, anche da aperto.
Da quello che ho capito io, non è un problema con il carro ma con le pastiglie, nel senso che appena la ruota si sposta, i dischi toccano le pastiglie. Però ripeto, è curioso che i 3 team con più alto budget usino i rim e allo stesso tempo CCC, al contrario dello scorso anno dove mi pare di ricordare che quasi tutti usavano i dischi (ad eccezione di GvA), sia ritornata ai rim.


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sceriffo ha scritto: giovedì 2 gennaio 2020, 17:57 Ho visto le foto di Trentin e Masnada con il nuovo kit CCC: le Giant sono equipaggiate con freni rim
strano, perchè Trentin so che è uno di quelli che vuole il freno a disco pure in allenamento...e come corridore senza troppi problemi di portare spesso la bici dal meccanico , cambiare pastiglie, sistemare rumorini, lo capisco.
L'anno scorso alla Mitchelton dovevano fargli apposta la bici con i dischi, mentre di base le loro bici non li avevano.


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sceriffo ha scritto: giovedì 2 gennaio 2020, 23:07 Da quello che ho capito io, non è un problema con il carro ma con le pastiglie, nel senso che appena la ruota si sposta, i dischi toccano le pastiglie.
Sicuramente se si va ad urtare il disco, non è difficile che si vada a piegare.
sceriffo ha scritto: giovedì 2 gennaio 2020, 23:07 Però ripeto, è curioso che i 3 team con più alto budget usino i rim e allo stesso tempo CCC, al contrario dello scorso anno dove mi pare di ricordare che quasi tutti usavano i dischi (ad eccezione di GvA), sia ritornata ai rim.
Per CCC, può essere che non siano rimasti soddisfatti dalle proposte di Giant per quanto riguarda i dischi.


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Mad ha scritto: venerdì 3 gennaio 2020, 13:29 Per CCC, può essere che non siano rimasti soddisfatti dalle proposte di Giant per quanto riguarda i dischi.
Beh, non è Giant che fornisci i dischi ma Shimano. L'anno scorso, e vado a memoria, GvA aveva una bici color oro equipaggiata con i dischi


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sceriffo ha scritto: venerdì 3 gennaio 2020, 15:53 Beh,
Appena letto che anche la Lotto (Gilbert, Ewan, Wellens, ecc.) userà i dischi nel 2020.


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34x27 ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 7:20
sceriffo ha scritto: venerdì 3 gennaio 2020, 15:53 Beh,
Appena letto che anche la Lotto (Gilbert, Ewan, Wellens, ecc.) userà i dischi nel 2020.
Ripeto, trovo curioso che le squadre con i budget più alti (Ineos, UAE, Visma-Jumbo), proprio non se li filino di pezza.


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sceriffo ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 9:53
34x27 ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 7:20
sceriffo ha scritto: venerdì 3 gennaio 2020, 15:53 Beh,
Appena letto che anche la Lotto (Gilbert, Ewan, Wellens, ecc.) userà i dischi nel 2020.
Ripeto, trovo curioso che le squadre con i budget più alti (Ineos, UAE, Visma-Jumbo), proprio non se li filino di pezza.
Forse dipende se siano o meno squadre ufficiali Shimano. Tutte le quadre Sram usano i dischi. Campagnoli ha UAE rim e Lotto Soudal disk... Anche Bardiani Faizanè Campagnolo disk
Mi sa ( ma non ne sono certo) che anche Burgos bh con FSA we sarà disk


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rob ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 14:41
sceriffo ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 9:53
34x27 ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 7:20

Appena letto che anche la Lotto (Gilbert, Ewan, Wellens, ecc.) userà i dischi nel 2020.
Ripeto, trovo curioso che le squadre con i budget più alti (Ineos, UAE, Visma-Jumbo), proprio non se li filino di pezza.
Forse dipende se siano o meno squadre ufficiali Shimano. Tutte le quadre Sram usano i dischi. Campagnoli ha UAE rim e Lotto Soudal disk... Anche Bardiani Faizanè Campagnolo disk
Mi sa ( ma non ne sono certo) che anche Burgos bh con FSA we sarà disk
Penso sia invece a discrezione del Team: fornitori della componentistica e aziende di bici vorrebbero tutti far usare i dischi. Visma-Jumbo è Shimanissima (Bianchi installa Shimano ruote comprese, manubri seat post Fsa), occhiali e scarpe Sphyre (brand Shimano) e caschi Lazer, altro marchio Shimano. Eppure vanno di rim.


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rob ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 14:41
sceriffo ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 9:53
34x27 ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 7:20

Appena letto che anche la Lotto (Gilbert, Ewan, Wellens, ecc.) userà i dischi nel 2020.
Ripeto, trovo curioso che le squadre con i budget più alti (Ineos, UAE, Visma-Jumbo), proprio non se li filino di pezza.
Tutte le squadre Sram usano i dischi.
In realtà c'è ne una che non utilizza i freni a disco. Non è una squadra WT ma la delko che da quando che è diventata professional ha sempre utlizzato tutto il gruppo SRAM ma ha deciso di mantenere i rim nel 2020.


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henny5 ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 20:12
rob ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 14:41
sceriffo ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 9:53

Ripeto, trovo curioso che le squadre con i budget più alti (Ineos, UAE, Visma-Jumbo), proprio non se li filino di pezza.
Tutte le squadre Sram usano i dischi.
In realtà c'è ne una che non utilizza i freni a disco. Non è una squadra WT ma la delko che da quando che è diventata professional ha sempre utlizzato tutto il gruppo SRAM ma ha deciso di mantenere i rim nel 2020.
Ah, ok, alcune cose mi sono sfuggite. La Delko Marseille non ho avuto modo di osservarla. Ovviamente le mie erano solo congetture; avevo in mente Deuceuninck-Quickstep e Bora-Hangrohe che da tempo sono in prima linea nella promozione dei dischi ma li potrebbe essere l'interesse congiunto di Shimano e Specialized...
Sicuramente il grande potere contrattuale di alcuni teams fa la differenza


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rob ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 20:57 Sicuramente il grande potere contrattuale di alcuni teams fa la differenza
Quindi, per deduzione, la pensiamo più o meno alla stessa maniera: chi può scegliere, non sceglie i dischi


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sceriffo ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 0:55
rob ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 20:57 Sicuramente il grande potere contrattuale di alcuni teams fa la differenza
Quindi, per deduzione, la pensiamo più o meno alla stessa maniera: chi può scegliere, non sceglie i dischi
Ultima modifica di rob il domenica 5 gennaio 2020, 1:07, modificato 2 volte in totale.


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sceriffo ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 0:55
rob ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 20:57 Sicuramente il grande potere contrattuale di alcuni teams fa la differenza
Quindi, per deduzione, la pensiamo più o meno alla stessa maniera: chi può scegliere, non sceglie i dischi
Certo, sono d'accordo con te...
Quest'anno, con gran parte del gruppo disk, si potranno valutare meglio i guadagni marginali di tale scelta


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rob ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 1:01
sceriffo ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 0:55
rob ha scritto: sabato 4 gennaio 2020, 20:57 Sicuramente il grande potere contrattuale di alcuni teams fa la differenza
Quindi, per deduzione, la pensiamo più o meno alla stessa maniera: chi può scegliere, non sceglie i dischi
Certo, sono d'accordo con te...
Quest'anno, con gran parte del gruppo disk, si potranno valutare meglio i guadagni marginali di tale scelta
io, per l'uso che faccio della bici, non li vorrei neanche si mi pagassero.
Tuttavia stento invece a capire perchè un corridore dovrebbe essere contrario, avendo i meccanici della squadra a disposizione quasi totale.

E' chiaro che in corsa il guadagno è notevole, anche senza prendere in considerazione le tappe dove piove.
Quando bucano cambiano la bici e amen.
Semmai è il meccanico che ha un discreto aumento di lavoro.


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Io penso che i dischi non siano una reale innovazione per la bici da strada. Un vero peccato che non esista ricerca e sviluppo ai fini della competizione da strada. I regolamenti sviliscono troppo il mezzo per la competizione. Se si trovasse il modo (so bente che non è cosa semplice...) di enfatizzarne il ruolo magari si potrebbe stimolare un po' di ricerca per la bici da corsa...
È un po' come se sulla Ferrari da GP si montassero gli ABS delle gran turismo facendoli passare per l'innovazione del secolo...


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herbie ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 13:33
rob ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 1:01
sceriffo ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 0:55
Quindi, per deduzione, la pensiamo più o meno alla stessa maniera: chi può scegliere, non sceglie i dischi
Certo, sono d'accordo con te...
Quest'anno, con gran parte del gruppo disk, si potranno valutare meglio i guadagni marginali di tale scelta
io, per l'uso che faccio della bici, non li vorrei neanche si mi pagassero.
Tuttavia stento invece a capire perchè un corridore dovrebbe essere contrario, avendo i meccanici della squadra a disposizione quasi totale.

E' chiaro che in corsa il guadagno è notevole, anche senza prendere in considerazione le tappe dove piove.
Quando bucano cambiano la bici e amen.
Semmai è il meccanico che ha un discreto aumento di lavoro.
Ciao, non so se conosci come ragionano e di conseguenza operano al team Ineos. Sono quelli che hanno totalmente stravolto preparazione, metodi di allenamento, approcci alle gare etc. Gli altri negli anni, hanno cercato di andargli dietro. Ineos sono quelli che quando qualcosa non li soddisfa, non cercano un fornitore sponsor alternativo, ma lo comprano. Ecco, tanto premesso, per quale ragione il team Ineos non usa i freni a dischi, essendo liberi di scegliere?


rob
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Intanto Contatore svela il prototipo del suo nuovo brano che equipaggerà la Kometa xstra

https://www.instagram.com/p/B6xfxRgKV0p/?hl=it


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rob ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 6:47 Immagine

Intanto Contatore svela il prototipo del suo nuovo brano che equipaggerà la Kometa xstra

https://www.instagram.com/p/B6xfxRgKV0p/?hl=it
è esso stesso il produttore, se non ricordo male


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Bitossi
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Re: Bici prof 2020

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 22:39
Mad ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 20:28
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 9:48 per me un aspetto decisivo (su cui avevamo già ampiamente discettato su queste "colonne") della vicenda è il cambio ruota al volo. I freni al cerchione interferiscono poco e non hai praticamente problemi di compatibilità col cambio ruota ufficiale, solo al posteriore Campy/Shi. Per i corridori di testa è un non problema, hanno l'ammiraglia; per il resto della ciurma lo è invece.
Penso, specialmente nel caso di Ineos, non sia da sottovalutare anche la questione peso.
già... massa statica vs. massa rotante. Non capisco come quel grammomaniaco di Bitossi non colga questo aspetto fondamentale e si ostini a comprare le disco :diavoletto:
Azz, non mi ero accorto di essere stato chiamato in causa in questa discussione! Allora, cominciamo col dire che non sono un grammomaniaco... :D Piuttosto, ho sempre detto che preferisco portarmi dietro mezzo kg in più di dischi, con qualche garanzia di maggiore sicurezza; casomai nel contempo cercare di guadagnare peso nella panza, visto anche il periodo... :diavoletto:
Sulla questione dischi in generale, a cui sono particolarmente sensibile come si sa, rimango dell’avviso che le ragioni per cui i “vecchi del mestiere” tendono a rifiutarli risiedano soprattutto nella questione peso (loro sì sono grammomaniaci!), e delle paventate difficoltà nel cambio ruota. Ci metto anche il rischio salumeria in caso di cadute, però aggiungo che il tutto si inscrive pure, secondo me, in una certa tendenza alla “conservazione“ da parte dell’ambiente, su cui potrei fare anche altri esempi.
Manutenzione ordinaria: non sono certo io il metro di misura, ma faccio l’esempio personale dell’ultimo acquisto: più o meno un anno e mezzo di vita, corrispondente a circa 8000 km di percorrenza (Strava mi dice 7885), e nessun intervento sull’impianto frenante. Nemmeno uno zin-zin in tutto questo tempo, e pastiglie ancora originali. Il cui cambio, in ogni caso, prende forse meno tempo della sostituzione pattini... :boh:

Comunque entravo in questa discussione per un altro motivo: chiedo ad esperti dell’ambiente (non necessariamente vecchi... :diavoletto: ) lumi sulla questione contratti di fornitura, soprattutto sugli aspetti economici.
Io, da giovane ed inesperto :aureola: , mi ero sempre immaginato un qualcosa più o meno alla pari: io ti do un bel po’ di bici e materiale, tu mi fai pubblicità.
Invece le case costruttrici devono pagare: di quanto stiamo parlando, per un top team? :dubbio:
Ah, e poi la componentistica, gruppi e ruote in primis, fa parte del pacchetto pagato dal costruttore, e magari anche imposto, o può essere oggetto di contrattazioni separate?


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Bitossi ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 10:13
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 22:39
Mad ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 20:28

Penso, specialmente nel caso di Ineos, non sia da sottovalutare anche la questione peso.
già... massa statica vs. massa rotante. Non capisco come quel grammomaniaco di Bitossi non colga questo aspetto fondamentale e si ostini a comprare le disco :diavoletto:
Azz, non mi ero accorto di essere stato chiamato in causa in questa discussione! Allora, cominciamo col dire che non sono un grammomaniaco... :D Piuttosto, ho sempre detto che preferisco portarmi dietro mezzo kg in più di dischi, con qualche garanzia di maggiore sicurezza; casomai nel contempo cercare di guadagnare peso nella panza, visto anche il periodo... :diavoletto:
Sulla questione dischi in generale, a cui sono particolarmente sensibile come si sa, rimango dell’avviso che le ragioni per cui i “vecchi del mestiere” tendono a rifiutarli risiedano soprattutto nella questione peso (loro sì sono grammomaniaci!), e delle paventate difficoltà nel cambio ruota. Ci metto anche il rischio salumeria in caso di cadute, però aggiungo che il tutto si inscrive pure, secondo me, in una certa tendenza alla “conservazione“ da parte dell’ambiente, su cui potrei fare anche altri esempi.
Manutenzione ordinaria: non sono certo io il metro di misura, ma faccio l’esempio personale dell’ultimo acquisto: più o meno un anno e mezzo di vita, corrispondente a circa 8000 km di percorrenza (Strava mi dice 7885), e nessun intervento sull’impianto frenante. Nemmeno uno zin-zin in tutto questo tempo, e pastiglie ancora originali. Il cui cambio, in ogni caso, prende forse meno tempo della sostituzione pattini... :boh:

Comunque entravo in questa discussione per un altro motivo: chiedo ad esperti dell’ambiente (non necessariamente vecchi... :diavoletto: ) lumi sulla questione contratti di fornitura, soprattutto sugli aspetti economici.
Io, da giovane ed inesperto :aureola: , mi ero sempre immaginato un qualcosa più o meno alla pari: io ti do un bel po’ di bici e materiale, tu mi fai pubblicità.
Invece le case costruttrici devono pagare: di quanto stiamo parlando, per un top team? :dubbio:
Ah, e poi la componentistica, gruppi e ruote in primis, fa parte del pacchetto pagato dal costruttore, e magari anche imposto, o può essere oggetto di contrattazioni separate?
In questa intervista, se non ricordo male, ci sono risposte a gran parte delle domande che poni...

https://cyclingtips.com/2019/11/factor- ... onsorship/


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Re: Bici prof 2020

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Bitossi ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 10:13
Io, da giovane ed inesperto :aureola: , mi ero sempre immaginato un qualcosa più o meno alla pari: io ti do un bel po’ di bici e materiale, tu mi fai pubblicità.
Invece le case costruttrici devono pagare: di quanto stiamo parlando, per un top team? :dubbio:
Ah, e poi la componentistica, gruppi e ruote in primis, fa parte del pacchetto pagato dal costruttore, e magari anche imposto, o può essere oggetto di contrattazioni separate?
La questione sponsorizzazioni è abbastanza complessa, nei termini che menzioni. Sponsorizzare un WT team, per un'azienda di bici, siamo da un minimo di 1.5 fino a 5 M anno e non sto parlando di un title sponsor. Per quanto riguarda la componentistica, normalmente è il produttore stesso che provvede, sentito il parere del team. Cioè, in sostanza, il produttore si accorda con il fornitore di componenti (gruppi, manubri e attacchi vari, ruote, selle), trovano un accordo economico e fornisce al team bici chiavi in mano + cash fee.


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sceriffo ha scritto: venerdì 3 gennaio 2020, 15:53
Mad ha scritto: venerdì 3 gennaio 2020, 13:29 Per CCC, può essere che non siano rimasti soddisfatti dalle proposte di Giant per quanto riguarda i dischi.
Beh, non è Giant che fornisci i dischi ma Shimano. L'anno scorso, e vado a memoria, GvA aveva una bici color oro equipaggiata con i dischi
Direi che non ci siamo intesi: non stavo discutendo sulla validità dell'impianto frenante fornito da Shimano, quanto del contorno, quello si fornito da Giant. Per fare un esempio pratico, se i tuoi atleti non si trovano con la bici a disco perché i foderi flettono quando si scatta, la sella scende alla prima buca ecc... ovvero parlo di problemi che deve risolvere la casa madre riprogettando parti del telaio e magari vanno ad esserci problemi di tempistica.


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Re: Bici prof 2020

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rob ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 11:46 In questa intervista, se non ricordo male, ci sono risposte a gran parte delle domande che poni...

https://cyclingtips.com/2019/11/factor- ... onsorship/
sceriffo ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 13:16 La questione sponsorizzazioni è abbastanza complessa, nei termini che menzioni. Sponsorizzare un WT team, per un'azienda di bici, siamo da un minimo di 1.5 fino a 5 M anno e non sto parlando di un title sponsor. Per quanto riguarda la componentistica, normalmente è il produttore stesso che provvede, sentito il parere del team. Cioè, in sostanza, il produttore si accorda con il fornitore di componenti (gruppi, manubri e attacchi vari, ruote, selle), trovano un accordo economico e fornisce al team bici chiavi in mano + cash fee.
Grazie ad entrambi... :cincin:


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Re: Bici prof 2020

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Bitossi ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 10:13 con qualche garanzia di maggiore sicurezza;
Mah. Tu tiri la staccata al limite in discesa a 80 km/h?


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Re: Bici prof 2020

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Bitossi ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 10:13
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 22:39
Mad ha scritto: domenica 29 dicembre 2019, 20:28

Penso, specialmente nel caso di Ineos, non sia da sottovalutare anche la questione peso.
già... massa statica vs. massa rotante. Non capisco come quel grammomaniaco di Bitossi non colga questo aspetto fondamentale e si ostini a comprare le disco :diavoletto:
Azz, non mi ero accorto di essere stato chiamato in causa in questa discussione! Allora, cominciamo col dire che non sono un grammomaniaco... :D Piuttosto, ho sempre detto che preferisco portarmi dietro mezzo kg in più di dischi, con qualche garanzia di maggiore sicurezza; casomai nel contempo cercare di guadagnare peso nella panza, visto anche il periodo... :diavoletto:
Sulla questione dischi in generale, a cui sono particolarmente sensibile come si sa, rimango dell’avviso che le ragioni per cui i “vecchi del mestiere” tendono a rifiutarli risiedano soprattutto nella questione peso (loro sì sono grammomaniaci!), e delle paventate difficoltà nel cambio ruota. Ci metto anche il rischio salumeria in caso di cadute, però aggiungo che il tutto si inscrive pure, secondo me, in una certa tendenza alla “conservazione“ da parte dell’ambiente, su cui potrei fare anche altri esempi.
Manutenzione ordinaria: non sono certo io il metro di misura, ma faccio l’esempio personale dell’ultimo acquisto: più o meno un anno e mezzo di vita, corrispondente a circa 8000 km di percorrenza (Strava mi dice 7885), e nessun intervento sull’impianto frenante. Nemmeno uno zin-zin in tutto questo tempo, e pastiglie ancora originali. Il cui cambio, in ogni caso, prende forse meno tempo della sostituzione pattini... :boh:

Comunque entravo in questa discussione per un altro motivo: chiedo ad esperti dell’ambiente (non necessariamente vecchi... :diavoletto: ) lumi sulla questione contratti di fornitura, soprattutto sugli aspetti economici.
Io, da giovane ed inesperto :aureola: , mi ero sempre immaginato un qualcosa più o meno alla pari: io ti do un bel po’ di bici e materiale, tu mi fai pubblicità.
Invece le case costruttrici devono pagare: di quanto stiamo parlando, per un top team? :dubbio:
Ah, e poi la componentistica, gruppi e ruote in primis, fa parte del pacchetto pagato dal costruttore, e magari anche imposto, o può essere oggetto di contrattazioni separate?
Ovviamente ti prendevo in giro, sul grammomaniaco - ti tiravo in ballo come indefesso defensor disci . Ma chiunque abbia a cuore i grammi sa che dato 6,8 come totale è meglio spostare il peso dalle masse rotanti (ruote corone pedivelle) a quelle statiche (in particolare un piombo in fondo alla bici, evoluzione della deriva alla chiglia. Lascio ai fisici l'illustrazione del risparmio di watt; più prosaicamente io rimando a tutti i campioni che nei tappino allestiscono bici con i cerchioni più leggeri possibile.


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Re: Bici prof 2020

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34x27 ha scritto: martedì 7 gennaio 2020, 13:35
Bitossi ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 10:13 con qualche garanzia di maggiore sicurezza;
Mah. Tu tiri la staccata al limite in discesa a 80 km/h?
No, a 79... :diavoletto: (scherzo, sono finiti i tempi di quando mi chiamavano Il Falco, e tenevo in discesa pure i primi delle granfondo... ora tengo famiglia! :D )

Però che c’entra, scusa? Se un componente dà più sicurezza, la dà anche a 25 km/h, specialmente sull’umido o bagnato... :boh:


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Re: Bici prof 2020

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Bitossi ha scritto: lunedì 6 gennaio 2020, 10:13
Azz, non mi ero accorto di essere stato chiamato in causa in questa discussione! Allora, cominciamo col dire che non sono un grammomaniaco... :D Piuttosto, ho sempre detto che preferisco portarmi dietro mezzo kg in più di dischi, con qualche garanzia di maggiore sicurezza; casomai nel contempo cercare di guadagnare peso nella panza, visto anche il periodo... :diavoletto:
Sulla questione dischi in generale, a cui sono particolarmente sensibile come si sa, rimango dell’avviso che le ragioni per cui i “vecchi del mestiere” tendono a rifiutarli risiedano soprattutto nella questione peso (loro sì sono grammomaniaci!), e delle paventate difficoltà nel cambio ruota. Ci metto anche il rischio salumeria in caso di cadute, però aggiungo che il tutto si inscrive pure, secondo me, in una certa tendenza alla “conservazione“ da parte dell’ambiente, su cui potrei fare anche altri esempi.
Manutenzione ordinaria: non sono certo io il metro di misura, ma faccio l’esempio personale dell’ultimo acquisto: più o meno un anno e mezzo di vita, corrispondente a circa 8000 km di percorrenza (Strava mi dice 7885), e nessun intervento sull’impianto frenante. Nemmeno uno zin-zin in tutto questo tempo, e pastiglie ancora originali. Il cui cambio, in ogni caso, prende forse meno tempo della sostituzione pattini... :boh:

Comunque entravo in questa discussione per un altro motivo: chiedo ad esperti dell’ambiente (non necessariamente vecchi... :diavoletto: ) lumi sulla questione contratti di fornitura, soprattutto sugli aspetti economici.
Io, da giovane ed inesperto :aureola: , mi ero sempre immaginato un qualcosa più o meno alla pari: io ti do un bel po’ di bici e materiale, tu mi fai pubblicità.
Invece le case costruttrici devono pagare: di quanto stiamo parlando, per un top team? :dubbio:
Ah, e poi la componentistica, gruppi e ruote in primis, fa parte del pacchetto pagato dal costruttore, e magari anche imposto, o può essere oggetto di contrattazioni separate?
non so che discese fai tu, ma il mio compagno di uscite, se la discesa supera i 20 minuti, ha altri 20 minuti di zin-zin sul tratto di pianura, dovuta al surriscaldamento (e leggero aumento di dimensione) del disco. Ha speso circa 11000 euro per la sua S-Works modello Sagan.
Discese di mezz'ora capita di farne anche due o tre, quando l'uscita è tale da dare qualche soddisfazione, e la cosa risulta assai fastidiosa.
Al di là del fatto che il surriscaldamento dei dischi provoca una usura molto accentuata del componente, che si "graffia"... in pratica il cambio dei dischi, facendo discese lunghe, è più frequente del cambio dei pattini (questo non è compatibile con la mia idea di "progresso tecnologico", ovvero ciò che migliora la tecnologia precedente non deve essere più "delicato", o fragile, ma questa cosa capisco che sia un problema mio) , senza contare il fatto che un piccolo malfunzionamento provoca comunque una certa ansia e più frequenti visite (assai fastidiose) al meccanico.

Poi, come ho già scritto altrove, fossi un prof, con il meccanico che mi sistema la bici dalla sera alla mattina, tutta la vita i dischi.


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Re: Bici prof 2020

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ho fatto 600.000 metri di dislivello nel 18 e 500.000 nel 19.
tutti i vantaggi che volete ma la manutenzione diventa un incubo.

ho ripreso la mtb. l'ultima l'ho avuta a disc nel 2012. facevo tipo 150.000 metri di dislvello con quella in quattro mesi.
morale non so quante volte sono andato dal meccanico cambiare pastiglie.

questa la mia esperienza.
rappresentano un'innovazione ma per l'uso che faccio (facevo, mi sono stufato) diventano un bel casino. io non ne sentivo la mancanza.
sull'asciutto col cerchio in alu si frena uguale. col carbonio peggio ok ma il carbonio su gente non allenata non serve veramente ad una mazza.
sul bagnato il disc frena molto meglio del carbonio però i vantaggi finiscono qui.

quelli che dicono la sicurezza. se fai le discese a stecca senza mezzeria puoi avere l'impianto frenante di un tir ma il rischio vero sta nella velocità non nell'impianto frenante. i tempi di arresto sono sempre un' incognita.

leggo su altri forum "specializzati" (molte virgolette) che il disc ti permette di salvarti nell'entrata in rotonda.
una serie di minchiate mai sentite. se entri ai 40 all'ora in gruppo e quello con la panda non si ferma ti ammazzi uguale.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: Bici prof 2020

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castelli ha scritto: mercoledì 8 gennaio 2020, 9:38 ho fatto 600.000 metri di dislivello nel 18 e 500.000 nel 19.
tutti i vantaggi che volete ma la manutenzione diventa un incubo.

ho ripreso la mtb. l'ultima l'ho avuta a disc nel 2012. facevo tipo 150.000 metri di dislvello con quella in quattro mesi.
morale non so quante volte sono andato dal meccanico cambiare pastiglie.

questa la mia esperienza.
rappresentano un'innovazione ma per l'uso che faccio (facevo, mi sono stufato) diventano un bel casino. io non ne sentivo la mancanza.
sull'asciutto col cerchio in alu si frena uguale. col carbonio peggio ok ma il carbonio su gente non allenata non serve veramente ad una mazza.
sul bagnato il disc frena molto meglio del carbonio però i vantaggi finiscono qui.

quelli che dicono la sicurezza. se fai le discese a stecca senza mezzeria puoi avere l'impianto frenante di un tir ma il rischio vero sta nella velocità non nell'impianto frenante. i tempi di arresto sono sempre un' incognita.

leggo su altri forum "specializzati" (molte virgolette) che il disc ti permette di salvarti nell'entrata in rotonda.
una serie di minchiate mai sentite. se entri ai 40 all'ora in gruppo e quello con la panda non si ferma ti ammazzi uguale.
Sono totalmente d'accordo. Mettiamoci pure l'effetto affettamento, sul quale non si discute nemmeno molto


34x27

Re: Bici prof 2020

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Bitossi ha scritto: martedì 7 gennaio 2020, 15:26 Però che c’entra, scusa? Se un componente dà più sicurezza, la dà anche a 25 km/h, specialmente sull’umido o bagnato... :boh:
Ti han risposto più dettagliamente sotto. Posso aggiungere che a mio parere, sfortune a parte, anche nel temporale coi tradizionali ci si salva...però sono opinioni personali e ognuno spende i soldi per ciò che vuole ;)


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Re: Bici prof 2020

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herbie ha scritto: martedì 7 gennaio 2020, 23:35 non so che discese fai tu, ma il mio compagno di uscite, se la discesa supera i 20 minuti, ha altri 20 minuti di zin-zin sul tratto di pianura, dovuta al surriscaldamento (e leggero aumento di dimensione) del disco. Ha speso circa 11000 euro per la sua S-Works modello Sagan.
Discese di mezz'ora capita di farne anche due o tre, quando l'uscita è tale da dare qualche soddisfazione, e la cosa risulta assai fastidiosa.
Al di là del fatto che il surriscaldamento dei dischi provoca una usura molto accentuata del componente, che si "graffia"... in pratica il cambio dei dischi, facendo discese lunghe, è più frequente del cambio dei pattini (questo non è compatibile con la mia idea di "progresso tecnologico", ovvero ciò che migliora la tecnologia precedente non deve essere più "delicato", o fragile, ma questa cosa capisco che sia un problema mio) , senza contare il fatto che un piccolo malfunzionamento provoca comunque una certa ansia e più frequenti visite (assai fastidiose) al meccanico.

Poi, come ho già scritto altrove, fossi un prof, con il meccanico che mi sistema la bici dalla sera alla mattina, tutta la vita i dischi.
Mat, intendevi pastiglie, non dischi, giusto? :dubbio: (mai cambiato un disco in vita mia, nemmeno sulle mtb; o meglio, fatto una volto solo per migliorarli)
Ripeto, io dopo 8000 km (e circa 80000 m di dislivello) non le ho ancora cambiate. Si vede che freno poco! :diavoletto: (scherzo; come già scritto, vado molto ma molto più piano di una volta)
E neppure altri fastidi; al massimo un paio di flap-flap all'anteriore dopo una frenata decisa (pastiglie ancora attaccate al disco), rumore che sparisce dopo qualche secondo. O sono fortunato io, o non so che altro… :boh:

Io rimango dell'idea che siano molto adatti anche all'uso amatoriale, proprio perché non c'è o non ci dovrebbe essere la mania del peso; in ogni caso, anche solo un pensiunà salvato un'unica volta nella vita dal drittone nel tornante bagnato, vale la spesa… :D


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Re: Bici prof 2020

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Bitossi ha scritto: mercoledì 8 gennaio 2020, 12:23
Mat, intendevi pastiglie, non dischi, giusto? :dubbio: (mai cambiato un disco in vita mia, nemmeno sulle mtb; o meglio, fatto una volto solo per migliorarli)
I dischi non li hai mai cambiati.
Ma di pastiglie, quante ne hai cambiate prima di scegliere quella giusta ? :fischio:


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