quello che dice herbie è condivisibile.
se fai discesa lunga e frenicchi ad un certo punto il rumore lo senti.
è ininfluente in termini di scorrevolezza (il miglior tempo di quest'anno l'ho fatto con un mozzo post mezzo bloccato...) ma certo un certo fastidio c'è.
Bici prof 2020
Re: Bici prof 2020
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Re: Bici prof 2020
Grosso modo quanto i pattini, almeno sulla bdc, visto che non le ho ancora cambiate.
In mtb ovviamente più spesso, perché nello scendere dalle montagne, magari via gradoni alti mezzo metro, a qualcosa ci si deve attaccare…
Ma lì credo non ci sia discussione, o vogliamo tornare ai ridicoli v-brakes, o peggio ai cantilever col filo doppio alla Carlo Cudega?
Re: Bici prof 2020
sì scusa, intendevo le pastiglie. Tuttavia quando il surriscaldamento è forte e non cambi prontamente le pastiglie ai primi segnali di usura, si rigano anche i dischi e il mio amico ha cambiato anche quelli.Bitossi ha scritto: ↑mercoledì 8 gennaio 2020, 12:23Mat, intendevi pastiglie, non dischi, giusto? (mai cambiato un disco in vita mia, nemmeno sulle mtb; o meglio, fatto una volto solo per migliorarli)herbie ha scritto: ↑martedì 7 gennaio 2020, 23:35 non so che discese fai tu, ma il mio compagno di uscite, se la discesa supera i 20 minuti, ha altri 20 minuti di zin-zin sul tratto di pianura, dovuta al surriscaldamento (e leggero aumento di dimensione) del disco. Ha speso circa 11000 euro per la sua S-Works modello Sagan.
Discese di mezz'ora capita di farne anche due o tre, quando l'uscita è tale da dare qualche soddisfazione, e la cosa risulta assai fastidiosa.
Al di là del fatto che il surriscaldamento dei dischi provoca una usura molto accentuata del componente, che si "graffia"... in pratica il cambio dei dischi, facendo discese lunghe, è più frequente del cambio dei pattini (questo non è compatibile con la mia idea di "progresso tecnologico", ovvero ciò che migliora la tecnologia precedente non deve essere più "delicato", o fragile, ma questa cosa capisco che sia un problema mio) , senza contare il fatto che un piccolo malfunzionamento provoca comunque una certa ansia e più frequenti visite (assai fastidiose) al meccanico.
Poi, come ho già scritto altrove, fossi un prof, con il meccanico che mi sistema la bici dalla sera alla mattina, tutta la vita i dischi.
Ripeto, io dopo 8000 km (e circa 80000 m di dislivello) non le ho ancora cambiate. Si vede che freno poco! (scherzo; come già scritto, vado molto ma molto più piano di una volta)
E neppure altri fastidi; al massimo un paio di flap-flap all'anteriore dopo una frenata decisa (pastiglie ancora attaccate al disco), rumore che sparisce dopo qualche secondo. O sono fortunato io, o non so che altro…
Io rimango dell'idea che siano molto adatti anche all'uso amatoriale, proprio perché non c'è o non ci dovrebbe essere la mania del peso; in ogni caso, anche solo un pensiunà salvato un'unica volta nella vita dal drittone nel tornante bagnato, vale la spesa…
Credo che non sia abbastanza chiaro che la differenza vera, per quanto riguarda il surriscaldamento, conseguente zin-zin, e danneggiamento, la fanno le DISCESE LUNGHE. Una stessa quantità di discesa suddivisa in 20 piccole discese da 5 minuti, non causano il surriscaldamento di una sola discesa da mezz'ora. E, se mi permetti, per un cicloamatore la soddisfazione c'è quando fai certe salite, lunghe, certi giri, lunghi, e , nei limiti del rischio accettabile, su certe discese, spettacolari, di alta montagna, dove ti puoi "divertire" un po'...
La bici da strada per il cicloamatore deve "rendere" su questo tipo di utilizzo, e deve avere minima manutenzione considerando questo tipo di utilizzo, e possibilmente deve avere il maggior numero di cose "sistemabili" al volo, per avere la minima probabilità di rimanere bloccati proprio in uno di quei 7-8 giorni sparsi per l'anno (di più è difficile ricavarne) in cui l'itinerario è tale da toglierti delle soddisfazioni . Per altre cose va bene più o meno tutto, è solo una questione di estetica, che certo a sua volta è molto importante
La maggiore sicurezza nelle rotonde, fermo restando che il guidatore medio di auto è un incapace e si spaventa, creando ancora maggior pericolo, per delle cose da nulla, mi sembra una vera e propria bufala.
Il disco ti dà tutta un'altra sensazione di sicurezza e guidabilità in discesa, quando non è scarico, funziona bene, e non fa rumore. INoltre , la sicurezza maggiore sta nel fatto che hai un minore spazio di frenata, quando l'incapace in auto che hai davanti 50 metri si blocca all'improvviso inopinatamente in mezzo alla strada perchè vede salire un altro veicolo in direzione opposta e, temendo di non passarci, frena spaventatissimo.
Re: Bici prof 2020
Nibali ha postato una foto in allenamento con una bici con i freni a disco, avevo letto che trek avrebbe montato i freni tradizionali e invece continua con i dischi, lo avranno convinto
Re: Bici prof 2020
Il problema (?) è che molti telai (es systemSix di Cannodale) non vengono nemmeno prodotti per freni rim