Si. Moscon aveva dato tutto sia per rientrare da solo, inoltre ad un certo punto, l'Italia si è caricata sulle spalle (perchè erano in due) soprattutto con Moscon ma anche con Trentin l'onere di portare avanti la fuga spendendo più degli altri.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 30 settembre 2019, 10:56 Moscon non poteva andare da nessuna parte nel finale. Era stracotto. Aveva dato tutto per rientrare su Pedersen e Kung e poi in appoggio a Trentin. Quindi dire che potevamo giocarci la superiorità numerica in questo modo, mi pare sbagliato.
Ad ogni modo, il fatto di esserci trovati con un Trentin che insegue MvdP e Moscon davanti, a me pare una mossa tattica buona, specialmente al cospetto dei disastri messi in piedi da altre nazionali.
In quella fase l'errore non è di nessuno perchè le ammiraglie credo erano parecchio dietro, senza radioline e senza un rettilineo per guardarsi alle spalle, gli uomini in fuga non avevano contezza del vantaggio e del fatto che le nazionali all'inseguimento erano in crisi.
E' emblematico l'intervento di Velo, che non ha detto ragazzi non spendete ma ha detto "Teo" un intervento preciso. Però pazienza.
La cosa bella di questo mondiale è che alla fine la strada ha dato l'esito inconfutabile di chi doveva vincere.
Da un mese a questa parte fino ad una dozzina di km dal traguardo, il mondiale era in tasca del più forte che era Van Der Poel.
Fino a 200m il mondiale era in tasca a Trentin.
Invece ha vinto Pedersen.
Questo è il ciclismo.