La RCS è in crisi ?

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CicloSprint
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La RCS è in crisi ?

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Un articolo di SpazioCiclismo parla di questo...

http://www.spaziociclismo.it/?action=re ... tizia=8581

Hanno abolito tante corse, hanno abolito le gran fondo, le pedalate rose e altro.

Solo un via dagli Usa può risolvere tutto ?

:D


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Maìno della Spinetta
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Re: La RCS è in crisi ?

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Io dico che se lo merita,
RCS con gli inviti ha fatto cacchiate,
non ha una sinergia con la RAI per la promozione delle proprie corse,
e non ha alcun peso con l'UCI che le mette contro il Giro della California come nulla fosse.

L'UCI fa degli errori,
ma RcS non fa niente per migliorare le cose... Basterebbe smetterla di invitare le mezze squadre pro-tour piene di secondelinee, e invitare le mostre squadre con dei corridori motivati... Tanto l'UCI la guerra a RcS la sta facendo aperta, a che serve allinearsi agli inviti del Pro-Tour per poi prenderla comunque in quel posto con un calendario così?


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
dietzen
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Re: La RCS è in crisi ?

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rcs non è in crisi, semplicemente se ne frega di tutte le corse che non le portano un utile, cioè in sostanza di tutte le corse che non sono il giro. basta vedere quante classiche italiane che dovevano essere organizzate da rcs sono scomparse negli ultimi anni.


CicloSprint
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Re: La RCS è in crisi ?

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Sono sparite come Trofeo Pantalica, Giro di Lucca, Giro dell' Etna, Trofeo dello Scalatore, e soprattutto GIRO DEL LAZIO e.... MILANO-TORINO!!!! LA PIU' ANTICA!!! :o

Il Tour fa l' Etape du Tour con grande successo, il Giro doveva fare "La tappa della leggenda" e invece si fregata i soldi.

Nel 2009 doveva essere un giro tutto italiano e invece due tappe in Austria

Nel 2011 doveva essere un giro tutto italiano per i 150 anni dell' unità d' Italia e invece due tappe in Austria con arrivo in salita!!!

E nel 2012 gli U.S.A.!!!

Zomegnan è sempre Zomegnan.


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Slegar
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Re: La RCS è in crisi ?

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dietzen ha scritto:rcs non è in crisi, semplicemente se ne frega di tutte le corse che non le portano un utile, cioè in sostanza di tutte le corse che non sono il giro. basta vedere quante classiche italiane che dovevano essere organizzate da rcs sono scomparse negli ultimi anni.
Probabilmente hai ragione, ma se RCS non è in crisi economica lo è sicuramente a livello organizzativo e gli inviti a gare come la "Strade Bianche" e la "Tirreno-Adriatico" sono la probabile conferma.

Faccio una premessa: probabilmente qualcuno all'interno dell'UCI legge il forum di Cicloweb o si rende conto che la federazione internazionale non è propriamente una "casa di vetro" per cui nelle regole per la gestione delle corse su strada Part II: Road Races per il 2011 (la "bibbia" dell'UCI che regola TUTTE le corse strada partendo dai Giochi Olimpici fino alle gare Junior) le modifiche apportate sono state messe in rosso così sono messe in bella evidenza. Io, che non organizzo gare di ciclismo, me le sono lette oggi mentre chi organizza gare (in questo caso RCS) probabilmente non le ha lette in tempo ed ora si è trovato in diffcoltà.

L'errore clamoroso che ha commesso RCS con la "Strade Bianche" e di averne richiesto l'inserimento nel calendario europeo come gara di cat. 1 e non HC. La partecipazione alle gare HC è la segente (lo scrivo in inglese così copioincollo direttamente dal documento): UCI ProTeams (max 80%), UCI professional continental teams, UCI continental teams of the country, National teams of the country of the organiser. La patecipazione alle gare di cat. 1 è invece questa: UCI ProTeams (max 50%), UCI professional continental teams, UCI continental teams, National teams. Quest'anno però è stata fatta una aggiunta alle norme che regolano le partecipazioni alle competizioni (art. 2.1.007 bis, pag. 4 e scritto bello in rosso) e che recita così (sempre in inglese tanto è facile da tradurre e dello stesso colore): The organiser of a class 1 event in the Europe Tour or any events in the America, Asia, Africa or Oceania Tours must invite: the first 3 UCI continental teams in the classification by team for the relevant continental circuit published in the year of the event. This classification is elaborated on the basis of an assessment of the sporting value of the continental teams registered by the UCI administration. This classification will be used for all the invitations for that season.

Lo scorso anno la gara era di cat. 1 e le ProTour invitate erano sempre sette su quindici squadre. Il problema è che tra le altre otto formazioni erano incluse Cérvelo (quest'anno fusa con Garmin) e soprattutto BMC (quest'anno ProTour); quest'anno poteva arrivare a 16 o 18 squadre invitando 2 squadre francesi oppure Miche e D'Angelo & Antenucci, però c'è sempre la possibilità che le prime 3 squadre Continental europee di questa fantomatica classifica, non ho trovato nessuna pubblicazione di questo ranking, pretendano di essere invitate mettendo in crisi la logistica e la sistemazione delle squadre.

Per quanto riguarda gli inviti alla Tirreno-Adriatico la RCS probabilmente aveva già previsto da tempo una logistica per 20 squadre ma non ha tenuto conto (probabilmente non voluto) delle modifiche alle solite regole che regolano l'attività su strada. Per il 2011 il Part II: Road Races inizia testualmente così (sempre in inglese, sempre in rosso e giusto per sgombrare il campo da ogni possibile interpretazione): As per 1 January 2011, the UCI ProTour and Historical calendars are merged into the new UCI WorldTour calendar. E la partecipazione all'UCI World Calendar è così stabilita (sempre in inglese e a colori): UCI ProTeams (compulsory participation) - Invited UCI professional continental teams.

Come ho detto prima RCS probabilmente aveva già previsto da tempo la partecipazione di sole 20 squadre alla Tirreno-Adriatico ma l'obbligo di invitare le 18 ProTour ha creato a Zomegnan il problema degli inviti. Probabilmente sperava in una maggiore coesione con A.S.O. per combattere l'UCI sull'obbligatorietà di far partecipare le squadre ProTour agli eventi da loro organizzati ma i francesi, ovviamente, lo hanno lasciato con il cerino in mano.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

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Coppel
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Re: La RCS è in crisi ?

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Si però alcune erano cose abbastanza note. Accessibili a noi comuni mortali, se alla RCS non lo sapevano andiamoci noi ad organizzare le corse... :roll:
E comunque secondo me RCS è abbastanza in crisi. Proprio seguendo il ragionamento di dietzen. Se davvero ci sono corse in cui vanno in passivo (e dunque invitando più squadre il passivo sarebbe ancora più alto) è un chiaro segnale della crisi. Quel che mi preoccupa per è che grandi corse come queste, con una grande organizzazione non riescano a trovare abbastanza sponsor... Ma se non ci riescono queste, le altre come fanno...?


Winter
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Re: La RCS è in crisi ?

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CicloSprint ha scritto:Sono sparite come Trofeo Pantalica, Giro di Lucca, Giro dell' Etna, Trofeo dello Scalatore, e soprattutto GIRO DEL LAZIO e.... MILANO-TORINO!!!! LA PIU' ANTICA!!! :o
Quanti soldi davano le amministrazioni locali a RCS per organizzare quelle corse ? Quanti ne danno adesso ?
Se piu di meta' budget te lo copre lo stato è facile organizzare , lo è di meno se devi trovare tanti sponsor (specie in questo momento) che coprano la maggioranza del budget


CicloSprint
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Re: La RCS è in crisi ?

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Una volta c'era il Velo Club Forze Sportive Romane preseduto da Franco Mealli che organizzava Tirreno-Adriatico, Giro del Lazio, Giro di Puglia, Trofeo Pantalica e Giro dell' Etna.

Poi nel 1996 le corse sono state tutte pappate dalla RCS e nel 1997 il Giro dell' Etna sparì (dal 2001 al 2004 ci fu un Trofeo dell' Etna organizzato dal Gs Emilia), poi ecco dal 1998 al 2002 il Giro della Provincia di Siracusa e nel 2003 la riedizione in stile RCS del Giro della Provincia di Reggio Calabria fino al 2005, ma lo Sporting Club che ora la organizza e prima la organizzava ne calcola di edizioni 60, quella da venerdì a domenica prossima sarà la 61° edizione, mentre mettendo assieme le edizioni Rcs sono 63. Nel 2004 sparisce il Pantalica, nel 2008 sparisce il Giro del Lazio.

Il Giro di Puglia targato Rcs fu fatto per solo 3 edizioni, poi il nulla...., e il Giro della Provincia di Lucca ? non lo parliamo.

La Rcs taglia le corse invece di organizzarle... :D


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La RCS è in crisi ?

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Slegar ha scritto:
Come ho detto prima RCS probabilmente aveva già previsto da tempo la partecipazione di sole 20 squadre alla Tirreno-Adriatico ma l'obbligo di invitare le 18 ProTour ha creato a Zomegnan il problema degli inviti. Probabilmente sperava in una maggiore coesione con A.S.O. per combattere l'UCI sull'obbligatorietà di far partecipare le squadre ProTour agli eventi da loro organizzati ma i francesi, ovviamente, lo hanno lasciato con il cerino in mano.
In ogni caso per una corsa di altissimo livello come la Tirreno 20 squadre sono comunque poche e obbligo di invitare le 18 PT o meno tanti malumori si sarebbero creati comunque. Da tanti anni ormai la starti list della Tirreno è forse addirittura migliore di quella del Giro e ad essere veramente chiari c'è da dire che anche quei team che poi al Giro si presentano con la "squadra B" alla Tirreno portano sempre formazioni molto competitive. Quindi in ogni caso nessuna scusa per Zomegnan.


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Morris

Re: La RCS è in crisi ?

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La RCS non è in crisi. Semplicemente ragiona con la testa dell'UCI (guadagno alla faccia del ciclismo ecc...) e, come spesso avviene quando due poli dello stesso segno vengono a contatto, si stabilisce una lotta fra loro che tende a respingerli. In questo caso, la RCS, paga la minor forza rispetto alla cricca mefitica di Aigle (il Giro di California concomitante con la corsa rosa è un insulto....). Chi ci rimette è, come sempre, il ciclismo....soprattutto italiano, vedi la moria di classiche nazionali. Lavoriamo tutti affinchè progredisca il GS Emilia (già bravissimo e da applaudire!) e, magari, sorga anche un altro polo....


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Slegar
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Re: La RCS è in crisi ?

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Avevo scritto:
.... ma se RCS non è in crisi economica lo è sicuramente a livello organizzativo ....
Morris ha scritto:La RCS non è in crisi. Semplicemente ragiona con la testa dell'UCI (guadagno alla faccia del ciclismo ecc...) e, come spesso avviene quando due poli dello stesso segno vengono a contatto, si stabilisce una lotta fra loro che tende a respingerli. In questo caso, la RCS, paga la minor forza rispetto alla cricca mefitica di Aigle (il Giro di California concomitante con la corsa rosa è un insulto....). .........
Verissimo, ma c'è una differenza fondamentale tra le due entità: mentre l'UCI è un collettore di gabelle (e presumo a livello inferiore anche la federciclismo) il guadagno di RCS proviene con l'organizzazione delle gare. Se il metro di RCS sulla convenienza o meno di organizzare un competizione è il bilancio della singola manifestazione allora, mi permetto di dire, RCS non sa fare bene il suo lavoro cioè quello di organizzare gare.

Se confrontiamo il sito web del Giro d'Italia con quello del Tour de France (e già qui il confronto è impietoso) si vede che RCS organizza 6 gare in Italia mentre A.S.O. ne organizza 16 di cui 11 tra Francia e Vallonia (e non è inserita la Roubaix espoir). Non penso che, prese singolarmente, tutte le gare organizzate da A.S.O. producano utili ma creano il "movimento"; così facendo in una gara organizzata da A.S.O. si da in qualche modo visibilità alle comunità locali, si da alle squadre ed agli sponsor una buona visibilità e successivamente si può andare a "battere cassa" ad enti locali e finanziatori per ottenere maggiori introiti in futuro. Se come organizzatore di più gare do la possibilità alle squadre di mettersi in mostra in gare che, se prese singolarmente, mi creano un passivo economico, gli sponsor delle varie formazioni ciclistiche sono sicuramente invogliati ad allargare i cordoni della borsa per l'anno successivo. Inoltre se come organizzatore mi propongo ad investitori pubblici e privati con un corposo pacchetto di manifestazioni sportive è più facile ottenere cifre maggiori ed attirare nuovi finanziatori.

Per spiegarmi meglio faccio una similitudine. L'altro giorno sono passato da un mio amico che ha un bel negozio di articoli sportivi e parlando gli ho chiesto come erano andate le vendite durante il periodo delle feste natalizie; mi ha risposto che era andata bene e che tutto sommato aveva parato il bene il colpo dovuto alla contrazione dei consumi. La parte interessante della chiaccherata è stata quando mi ha spiegato che gestiva dei settori del negozio in perdita (attrezzature sportive vendute ad un prezzo inferiore a quello di costo) ma che erano funzionali ai settori dove otteneva il guadagno maggiore; praticamente le perdite date dalla vendita ai clienti dei prodotti di determinati settori erano ampiamente coperte e producevano ulteriori utili nei settori dove gli stessi clienti acquistavano prodotti che producevano il guadagno maggiore. Senza la vendita dei prodotti sotto costo non otteneva nemmeno quei guadagni, in quanto quei clienti non sarebbero mai entrati nel negozio.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La RCS è in crisi ?

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Morris ha scritto: Lavoriamo tutti affinchè progredisca il GS Emilia (già bravissimo e da applaudire!) e, magari, sorga anche un altro polo....
Ecco, questa è la direzione in cui si deve andare. A Zomegnan interessano solo Giro, Sanremo e Lombardia; tutte le altre gare sono "riempitivi". Allora sarebbe bene se queste altre gare che a RCS non interessano venissero organizzate da altri gruppi, in primis proprio quel GS Emilia che in italia è decisamente il n°1.


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CicloSprint
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Re: La RCS è in crisi ?

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Quanto a corse, il Gs Emilia batte la RCS per 9 a 6!!!


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La RCS è in.....Profondo Rosso!!!

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Guardate questo articolo da Dagospia!!!
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -34737.htm

E "La Gazzetta dello Sport" trasloca....


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MarcoRimini
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Re: La RCS è in.....Profondo Rosso!!!

Messaggio da leggere da MarcoRimini »

CicloSprint ha scritto:Guardate questo articolo da Dagospia!!!
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -34737.htm

E "La Gazzetta dello Sport" trasloca....
Se continuano cosi' tra un po' trasloca anche il Giro di Italia, magari con crono finale a Pechino.


CicloSprint
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Re: La RCS è in.....Profondo Rosso!!!

Messaggio da leggere da CicloSprint »

MarcoRimini ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Guardate questo articolo da Dagospia!!!
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -34737.htm

E "La Gazzetta dello Sport" trasloca....
Se continuano cosi' tra un po' trasloca anche il Giro di Italia, magari con crono finale a Pechino.
Se vanno all' estero ci sono tanti soldi (Grecia esclusa)


alfiso

Re: La RCS è in.....Profondo Rosso!!!

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CicloSprint ha scritto:Se vanno all' estero ci sono tanti soldi (Grecia esclusa)
Caro Ciclosprint lo penso anch'io. In un altro 3d (Ciclismo Sudamericano) ho tirato fuori volutamente l'argomento.
Anni fa ero stato chiamato ad un colloquio di lavoro in Rcs, e avevo sparato una richiesta assurda. Non volevo andarci a lavorare se non strapagato (è sempre stata considerata il cimitero degli elefanti, la maggior parte dei colleghi della concessionaria non chiamavano mai i clienti; semplicemente alzavano la cornetta e prendevano nota dei dettagli per redigere gli ordini). Gli approcci all'internalizzazione di Rcs sono avvenuti solo nel quadro di operazioni politiche, mai di natura industriale.
Diciamo pure che di industriale in Rcs c'è sempre stato poco, per varie ragioni storiche legate al tipo di controllo del patto di sindacato che la regge.

Rcs Sport è altra cosa, una realtà diversa, ma ovviamente risente degli stessi input aziendali. Però nel bilancio splittato è una realtà che fa utili, nel suo piccolo.
Lo spazio per l'internazionalizzazione c'è, eccome. Ed anche in paesi di apparente minor interesse, come quelli africani.
Vedrete che fra qualche anno (in men che non si dica) la mia affermazione raccoglierà poca ilarità, rispetto a quanto manifestato nell'altro thread..
Fra qualche anno anche in Africa impareranno a non farsi più guerre per le risorse, come acquisito ormai in Sudamerica, Brasile ad esempio, ed i soldi cominceranno ad averli pure gli africani, non solo quelli messi al potere con la corruzione.
Non per forza bisogna organizzare giri a tappe di 10 gg.. Si può partire con semplici prove in linea o brevi di 2-3 gg. a cui portare alcuni europei, affiancando magari prove già esistenti. L'Eritrea è un paese che ha sempre guardato all'Italia. Ma gare interessanti vi sono pure nei calendari egiziano, tunisino e marocchino per iniziare. La Tunisia ha bisogno di rilanciare la sua industria principale: il turismo!
In generale in questi paesi hanno maggior simpatia verso gli italiani, piuttosto che verso i francesi.
Dobbiamo essere lungimiranti e capire che l'Italia è una bella donna che fa il bagno nel Mediterraneo.
In Argentina e Brasile invece si possono fare gare a tappe anche di rilievo, andando verso una globalizzazione sostanziale e non solo finanziaria (con atleti dell'emisfero australe in cospicuo numero per reggere un calendario alternativo-complementare nel nostro inverno). E lì i soldi ci sono già, anche nell'Argentina post-default. Ma voi lo vedete Acquarone & Co. a fare una cosa del genere?
Boh sperem.


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