Aldo ci guarda, si gira verso lo schermo nero che con i suoi 65 pollici domina lo stanzone.
"C' abbiamo 'sto coso e non serve a niente..."
Ernesto ha sempre visto il bicchiere mezzo pieno:
"Fortuna che c'è la radio..."
"Capirai! - interviene Franco, praticamente il secondino più anziano d' Italia - A' radio! All' epoca mia, quando ancora la gente andava allo stadio co' la radiolina, sentivi Tutto il calcio minuto per minuto co' Ameri e Ciotti, se te capitava la partita che stavi a vede' te, raccontavano che er tiro aveva sfiorato la traversa quando la palla era finita in curva. A' radio è bbona solo pe' fatte veni' l' infarto"
Franco è l' unico laziale, la verità è che teme la nostra compagnia, tutti giallorossi, l' unica voce amica: Marcello che è juventino, ma odia la Roma e tutto ciò che la rappresenta dai colori ad Antonello Venditti.
"Però - dico io - un abbonamento la direzione lo potrebbe anche fare, stiamo chiusi qui e l' unica scelta è Amadeus o Gerry Scotti!"
"Come no! - ribatte Ercole - poi te immagini i telegiornali: evasione di massa a Regina Coeli, le guardie davanti alla TV per il derby romano! Me pare de sentilli!"
S' interrompe, sulla porta c'è Augusto, il secchio in una mano, il bastone nell' altra
"Devo passa' lo straccio..."
Neanche Franco sa da quanto sta dentro Augusto, fa parte dell' arredo, l' ultima volta che ha preso un permesso, era il funerale della sorella; è rientrato prima del tempo.
"Lì fori me pareno tutti matti, sto mejo qua!"
Gli vogliamo bene tutti, guardie e carcerati, fa qualche lavoretto, porta la posta, lava per terra
"Basta che non me fate uscì, 'ndo vado? m' era rimasta solo mi sorella..."
Gli diciamo che non c' è bisogno di passare lo straccio, dobbiamo sentire la radio, c' è il derby.
"Er derby! - si illumina - mannaggia... l' ultimo che ho visto all' Olimpico, la Roma l' allenava Pugliese!"
Franco ride: " Quello che buttava er sale per terra prima delle partite?"
" Era superstizioso, però pure voi c' avevate Lorenzo che era come lui!"
Parlano della preistoria, recitano nomi a noi ignoti : D'Amato, Carpenetti, Sormani, Rozzoni, Dolso, Losi, pescano dalla memoria gol, scazzottate, invasioni, black out, poi Augusto come spesso fa, si blocca un attimo, pensa e poi rivolgendosi a tutti noi:
"Scusate, non me vojo fa' l' affari vostri, ma co' sta bestia de televisore, sentite la partita pe' radio?"
"Augu' - gli dice Franco - vabbè che tu neanche la conosci, ma adesso c'è la PayTV . Se non paghi, le partite non le vedi!"
Augusto ci guarda non so se con un pizzico di compatimento o con un po' d' ironia:
"Perché non parlate co' Manuel?"
"Con chi?"
"Manuel quello della seconda sezione, er capellone che fa i pesi tutti i giorni, quello de televisioni ne capisce, ogni volta che manca la luce, spariscono tutti i canali, lui 10 secondi e li rimette a posto."
Franco ci guarda, poi guarda Augusto:
"Portalo qua!" Perentorio.
Neanche un minuto e arriva Augusto portandosi dietro Manuel.
Manuel ha 20 anni, è alto e grosso, lo diresti un picchiatore o un delinquente conclamato, invece è l' unico della seconda sezione diplomato, condannato a 6 anni, per gravi reati informatici, compila le richieste per tutti, gli piace cucinare, ha solo un pallino : la cella deve essere in ordine. Una volta commettemmo l' errore di mettergli insieme un non collaborativo, al terzo giorno facemmo appena in tempo a toglierglielo dalle mani, da allora stiamo ben attenti ad evitargli colleghi scansafatiche.
Franco salta tutti i preamboli:
"Riesci a farci vedere Roma - Lazio?"
" Mi serve un cellulare."
" Lo sai che non te lo possiamo dare"
" E chi lo vuole, ma senza cellulare non posso fare niente."
" E se ci dici come fare e facciamo noi?"
Scuote la testa
"Non ci riuscireste e poi devo farlo io, non è semplice, fatemi vedere i telefonini."
Scarta subito gli IPhone, senza indugio va sul vetusto Motorola di Franco, accende la TV, comincia a digitare sulle tastiere del cellulare e del telecomando, appaiono varie schermate, uno Spiderman, due squadre in campo con maglie sconosciute, una biondina che parla in un microfono a bordo campo insieme ad un tizio e quel campo è l' Olimpico!
Manuel ci guarda, ci ridà il telefono e...
" Però mi fate vedere la partita? "
Franco lo guarda severo :
" Per chi tifi?"
"Lazio"
"Arruolato!"
La partita inizia, neanche il tempo di guardare le formazioni, "sciagura" Ibanez perde un pallone assassino al limite della propria area che finisce tra i piedi di Felipe Anderson per la più facile delle reti. Qualcuno impreca, Franco esulta, Manuel ha un impercettibile sorriso, io penso siamo all' inizio, c' è tempo per recuperare. Invece finisce il primo tempo e non abbiamo recuperato un bel niente. Mi metto a parlare con Manuel:
"Quanti ne avevi fatti di tarocchi?"
"25.000"
Cazzo! Venticinquemila! Un genio folle!
" E come ti hanno beccato?"
" Ho fatto la cazzata che ho fatto oggi, stavo a casa di un amico, volevano vedere un film e io li ho accontentati, ma non mi avrebbero beccato ugualmente se non mi avessero messo addosso una femmina cazzuta che mi ha seguito in capo al mondo."
Nota il mio sguardo interrogativo e prosegue:
"I miei abbonamenti, passavano per El Salvador, finivano in Egitto, ripartivano dall' Honduras e questa, paziente, mi ha seguito ovunque, ma non c'è l' avrebbe fatta in ogni caso, ero schermato che neanche la Cia mi beccava, solo che c' è riuscita perché mi ha aspettato senza stancarsi e quando ho fatto quella stronzata a casa di quei coglioni con una triangolazione hanno sgamato l' appartamento. Sono andati lì, quelli se la sono fatta sotto e hanno parlato."
Triangolazione, Honduras, Egitto, non capisco niente, però una cosa gliela chiedo:
"25.000 abbonamenti! Sei ricco!"
" Come no? Sono milionario in Bitcoin, ma non li posso riscuotere, ho parecchi dollari in una banca di Grenada che può darsi quando uscirò non ci sia più, insomma sono ricco povero!"
Non riesco a non guardarlo con simpatia, mi dispiace solo per il talento sprecato, questo doveva stare in qualche ufficio megagalattico e sta qui a compilare domande per fare lo "spesino" o il "postino".
Inizia il secondo tempo, la Roma attacca, ma non combina granché, anzi a pochi minuti dalla fine un contropiede laziale per poco non provoca il raddoppio, mi sta per uscire un' imprecazione quando mi accorgo che tutti impietriti guardano verso la porta dello stanzone.
La direttrice!
Il suo sguardo si posa lentamente su tutti i presenti, poi si sofferma su Augusto, su Manuel, sulla TV:
" Però, chi ha segnato? - qualcuno glielo dice, e lei - peccato, con un po' più di grinta sarebbe da Real Madrid, però per noi va bene anche così."
Cavolo! La direttrice è laziale! Resta fino alla fine e sicuramente il risultato non è estraneo alla sua esternazione finale:
"Per stavolta passi, se si ripete non sparisce solo il televisore, anche qualcuno di voi! - e poi - rivolgendosi a me - qual' era il computer che non riusciamo a fare aggiustare?"
"Quello dei colloqui, ma il tecnico l' ha..." non mi lascia finire:
"Domani fallo vedere a ... - dice il cognome di Manuel - scommettiamo che risolve il problema?"
Liberamente tratto da un racconto vero di una guardia penitenziaria del carcere di Regina Coeli a Roma.
Gimbatbu ha scritto: ↑mercoledì 3 gennaio 2024, 20:44
" Come no? Sono milionario in Bitcoin
Pure il collega mio.
Si prende i residui di rame nel cantiere, e i pallets per fare fuoco nella stufa.
Da sei mesi dobbiamo andare a prenderlo a casa perché ha venduto l'automobile.
Gli piacciono tanto le uova.
Mi piace il termine "Classiche monumento".
Classiche monumento!
Classiche monumento!!
Classiche monumento!!!
