Le mie perplessità sulla corsa le avevo già scritte,Admin ha scritto:Brutte cose, mi spiace molto che i ciclisti vengano coinvolti in tutto ciò.
Ma gli organizzatori, o meglio gli ideatori, non mettendo in conto che potessero verificarsi simili situazioni, sono da mettere all'indice. Il nome della corsa si era capito dall'inizio che avrebbe provocato qualche reazione. Poi la particolare situazione del paese, fa sì che tali reazioni siano anche più calde di quanto si potesse immaginare.
Come si capisce dal fatto che le cronache di questa gara stiano esondando anche sui giornali d'opinione, non stiamo parlando solo di ciclismo (anche se avevo detto di attenerci al ciclismo... ).
Troppo facile dire che è colpa dei soliti 4 comunisti, forse bisognerebbe fare un'analisi più approfondita. Il clima in Italia è ogni giorno più esasperato, non c'era davvero bisogno di esporre un gruppo di corridori che fanno il loro mestiere allo sfogo delle frustrazioni di molti cittadini. L'errore è a monte, è aver voluto politicizzare una corsa ciclistica affibbiandole un nome di fantasia, ma ideologico. Se davvero gli ideatori avevano a cuore a) il ciclismo b) la valorizzazione-promozione del territorio, non c'era certo bisogno di tutto il ciarpame che è stato messo su ad adornare questa corsa. Non c'era bisogno del Trota a fare il mossiere.
Che poi, tra l'altro, torno a dire di come gli ideatori promettevano di fare la miglior corsa del mondo, chiaramente per assecondare l'ideologia della gente del fare (e del fare bene), e poi si scopre che anche al GdP accadono le stesse cose che ci sono nelle altre corse (tipo Brixia): corridori che si attaccano alle ammiraglie per fare le salite, e traffico che viene aperto subito dopo il passaggio dei primi.
Ieri Goss si è lamentato di aver trovato traffico aperto nel finale, e dire che aveva solo un paio di minuti di distacco dai primi... Non vi pare, cari amici simpatizzanti del GdP, che ci siano un po' troppe cose che non tornano?
ma se la libertà è una delle prerogative di un posto dove si vive bene, non si può etichettare questa intolleranza come qualcosa di profondo da capire.
Immagina, Admin, che tu stessi commentando il Gay Pride di Roma, e che qualcuno si ritrovi schiaffeggiato. Immagina ora di leggere un post in OT che dica: "Ragazzi, Roma è la città del Papa, proprio lì bisognava fare il Gay pride? In un epoca in cui c'è tanta tensione sociale il Gay pride non va fatto a Roma, ma magari a Zagarolo, così non si fa troppo casino.
Un conto sono le opinioni, e la mia sulla corsa l'ho già espressa,
un conto è il disvalore morale costantemente applicato da alcuni a determinate situazioni:
nessuno ha un primato morale sulla Lega che lo giustifichi a colpire corsa e corridori. Nessuno. Il primato morale si dimostra coi fatti, non con l'intolleranza. L'intolleranza mostrata è da condannare e basta, non da capire.
PS Spingendo oltre il ragionamento,
per le vignette su Maometto uno può andare a saccheggiare un Carrefour (cosa accaduta)?