Cinematografo

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TIC
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto:No, l'hanno premiato a Venezia :champion:
Potevo anche controllare prima di fare 'sto siparietto. :pomodoro: :pomodoro: :pomodoro:

Comunque Francesco Rosi, un grandissimo... senza parole. Mi registro Salvatore Giuliano e me lo rivedrò nottetempo :P
Spero diano anche Le mani sulla città, vorrei tanto rivederlo.
Rosi era amico e sostenitore di Craxi. Per fortuna i suoi grandi film gli ha fatti 20 anni prima di conoscerlo. Molto bello anche "Mani sulla Città" con il grandissimo Rod Steiger.

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Comunque non capisco tutta questa gente che continua a registrarsi i film. A parte qualche rarita', si trovano tutti da scaricare sulla rete.


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Re: Cinematografo

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Per quanto mi riguarda, non mi piace vedere i film al pc... dovrei scaricarlo, passarlo su dvd e poi vederlo con un lettore... troppa fatica :D , preferisco aspettare di beccarlo per sbaglio in tv :hippy:


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Re: Cinematografo

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Non è cinema, ma fiction; comunque stasera su Rai1 ci sarà "Il prefetto di ferro", girato interamente (o quasi?) nel mio paese, Maglie. (Forse è in due puntate, la seconda domani).

L'anno scorso per giorni e giorni abbiamo avuto la piazza adornata con le insegne fasciste... non vi dico la felicità dei nostalgici del posto. :muro: :muro:

Comunque seguirò con interesse :D


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Re: Cinematografo

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Ma perché la fiction italiana fa così schifo? :vomitino:


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lemond
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Re: Cinematografo

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Ho visto quanto suggerito da "Il tempo stesso" http://www.lankelot.eu/cinema/cosi-lont ... nders.html e mi congratulo con lui per aver saputo apprezzare questo film che di sicuro sarà piaciuto o piacerà se non l'ànno ancora visto alle mie figlie, che sono entrambe cinefile. Io invece sono una sceneggiaturista e non riesco ad apprezzare lo specifico filmico, né le magistrali interpretazioni degli attori, In sintesi per me questo film invita, anche chi per natura non ci fosse portato, alla depressione. :x

P.S.

Preferisco i film di Woody, Moretti Troisi e Virzì. :cincin:


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Emit Flesti
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Re: Cinematografo

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lemond ha scritto:Preferisco i film di Woody, [...] Troisi e Virzì. :cincin:
Mi stavo proprio chiedendo se sarei mai riuscito a trovarti un difetto come forumista…ed eccolo qui! :D :D :cincin:

By the way: ho letto rapidamente la recensione che hai “linkato”. Non la conoscevo e l’ho trovata molto bella, molto “partecipata”, a differenza di tante pessime cose che spesso si leggono sul web e sulla stampa cartacea. La condivido in gran parte.
La parte che proprio non condivido è, of course , quella relativa all’analisi del personaggio da cui deriva il mio nick. Adesso potrei tediarti con le mie riflessioni sul character di Emit Flesti, già in origine (1993/94) poco compreso dalla critica cinematografica italiana, per suo deficit culturale spesso portata all’interpretazione manichea o, specularmente, all’apologia del nefando.
Ma ti risparmio tale tedio perché, al contrario di quanto scrive l’autore della recensione, sono fondamentalmente e strutturalmente un buono! :D :D :D :angelo:


"Il tempo è un servo, se tu sei il suo padrone. Il tempo è il tuo dio, se tu sei il suo cane. Noi siamo i creatori del tempo, le vittime del tempo e gli assassini del tempo [...] Il tempo è senza tempo..."
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Re: Cinematografo

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Ma sai che, non ricordando assolutamente il personaggio, quando ti sei iscritto pensavo che il tuo nick fosse da leggere come It's Elf Time, insomma ti avevo preso per un appassionato di fantasy/gotico...

Il film in esame comunque non mi esalta, come molta opera di Wenders peraltro... salvo assolutamente Lisbon Story, che ho invece adorato.


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Emit Flesti
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto:Ma sai che, non ricordando assolutamente il personaggio, quando ti sei iscritto pensavo che il tuo nick fosse da leggere come It's Elf Time, insomma ti avevo preso per un appassionato di fantasy/gotico...

Il film in esame comunque non mi esalta, come molta opera di Wenders peraltro... salvo assolutamente Lisbon Story, che ho invece adorato.
Ciao Admin,
ignoro totalmente il mondo del fantasy/gotico, ma apprezzo sinceramente molto il processo mentale che ti ha portato all'equivoco sul mio nick: anagramma e inferenza :cincin: In altri fora sul web, semplicemente, sarei stato inquadrato come "l'utente nuovo col nome albanese" o qualcosa del genere... :diavoletto:
Lisbon Story è, in assoluto, il film di Wenders che preferisco (anche perchè legato a un periodo particolarmente felice della mia vita di supergiovane :D ), ma ti assicuro che i "duri e puri" dell'ortodossia wendersiana non condividerebbero questa affermazione :hammer:
Per fortuna, non appartengo alla categoria e, infatti, avremo modo (credo e spero) di parlare di tanti altri film e registi...

Sul perchè la fiction italiana faccia così schifo (te lo chiedevi qualche post sopra), ho una qualche riflessione, ma rimando la scrittura del post a un altro momento per motivi di "tempo" :D :D :stretta:


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Bitossi
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Re: Cinematografo

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Emit Flesti ha scritto:...apprezzo sinceramente molto il processo mentale che ti ha portato all'equivoco sul mio nick: anagramma* e inferenza
* Tecnicamente trattasi di bifronte (visto che è stato aperto il thread enigmistico? :D)

L'anagramma prevede un rimescolamento di tutte le lettere, come ad esempio Damiano Cunego -> A cui nego doman (ce ne sarebbero altri più volgarotti, su cui sorvolo per motivi di tempo... :fischio: )

Fine OT ;)

(comunque per me il cosiddetto seguito de "Il cielo sopra Berlino" è un vero disastro)


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Re: Cinematografo

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Emit Flesti ha scritto:
Admin ha scritto:Ma sai che, non ricordando assolutamente il personaggio, quando ti sei iscritto pensavo che il tuo nick fosse da leggere come It's Elf Time, insomma ti avevo preso per un appassionato di fantasy/gotico...

Il film in esame comunque non mi esalta, come molta opera di Wenders peraltro... salvo assolutamente Lisbon Story, che ho invece adorato.
Ciao Admin,
ignoro totalmente il mondo del fantasy/gotico, ma apprezzo sinceramente molto il processo mentale che ti ha portato all'equivoco sul mio nick: anagramma e inferenza :cincin: In altri fora sul web, semplicemente, sarei stato inquadrato come "l'utente nuovo col nome albanese" o qualcosa del genere... :diavoletto:
Lisbon Story è, in assoluto, il film di Wenders che preferisco (anche perchè legato a un periodo particolarmente felice della mia vita di supergiovane :D ), ma ti assicuro che i "duri e puri" dell'ortodossia wendersiana non condividerebbero questa affermazione :hammer:
Per fortuna, non appartengo alla categoria e, infatti, avremo modo (credo e spero) di parlare di tanti altri film e registi...

Sul perchè la fiction italiana faccia così schifo (te lo chiedevi qualche post sopra), ho una qualche riflessione, ma rimando la scrittura del post a un altro momento per motivi di "tempo" :D :D :stretta:

Naturalmenta anche a me Lisbon Story è il film di W.W. che è piaciuto di più, ma io non fo testo, perché ... :) Mentre ci sono, rimango qui per una nota linguistica e cioè se sia giusto usare il plutale dei nomi latini, in italiano e soprattutto perché anche i "migliori" scrivono *post* per significare *messaggio*. :dubbio:

P.S.

Naturalmente, chi vuole, può rispondere anche nell'altra discussione o, come dicono in molti, 3D :D :crazy: :diavoletto:


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Re: Cinematografo

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Bitossi ha scritto:
Emit Flesti ha scritto:...apprezzo sinceramente molto il processo mentale che ti ha portato all'equivoco sul mio nick: anagramma* e inferenza
* Tecnicamente trattasi di bifronte (visto che è stato aperto il thread enigmistico? :D)

L'anagramma prevede un rimescolamento di tutte le lettere, come ad esempio Damiano Cunego -> A cui nego doman (ce ne sarebbero altri più volgarotti, su cui sorvolo per motivi di tempo... :fischio: )

Fine OT ;)

(comunque per me il cosiddetto seguito de "Il cielo sopra Berlino" è un vero disastro)
Grandissimo come sempre Lorenz, anche se credevo che a te quel film dovesse piacere, perché ti ho sempre considerato un cinefilo, ma evidentemente il discorso è più complesso e io ... :worthy: e :sasso:


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Re: Cinematografo

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lemond ha scritto:
Bitossi ha scritto:
Emit Flesti ha scritto:...apprezzo sinceramente molto il processo mentale che ti ha portato all'equivoco sul mio nick: anagramma* e inferenza
* Tecnicamente trattasi di bifronte (visto che è stato aperto il thread enigmistico? :D)

L'anagramma prevede un rimescolamento di tutte le lettere, come ad esempio Damiano Cunego -> A cui nego doman (ce ne sarebbero altri più volgarotti, su cui sorvolo per motivi di tempo... :fischio: )

Fine OT ;)

(comunque per me il cosiddetto seguito de "Il cielo sopra Berlino" è un vero disastro)
Grandissimo come sempre Lorenz, anche se credevo che a te quel film dovesse piacere, perché ti ho sempre considerato un cinefilo, ma evidentemente il discorso è più complesso e io ... :worthy: e :sasso:

Ciao Bitox,
premesso che mi rimetto alla tua competenza, perché l’enigmistica è campo che poco o nulla frequento…ti do ragione e mi :worthy: alla tua filologica puntualizzazione sul “bifronte”.
Tuttavia, nella mia ignoranza specifica, continuo a credere di aver peccato, al massimo, di generalità dato che esso (il bifronte) altro non è che un particolare caso di “anagramma”, almeno affrontando la questione dal punto di vista del calcolo combinatorio: è una delle sequenze/stringhe di senso compiuto (rispetto alla lingua o, più in generale, all’enciclopedia linguistica del destinatario) che possono originare da quello che tu chiami “rimescolamento di tutte le lettere”.
Peraltro, abusando di un approccio etimologico e della tua pazienza (sono certo di dire cose che sai meglio di me :cincin: ), il prefisso greco della parola (“ana-gramma”) può legittimamente essere ricondotto anche a significante di “inversamente”, “in senso contrario”, ecc.
Per quanto riguarda il tuo giudizio sul film, già ti dissi che non asserivi il falso, anzi. Dipende tutto dalla prospettiva critica da cui lo si guarda e io stesso mai l’ho definito “capolavoro” o, più banalmente, “bello”. E’ semplicemente un film che amo. Ai tempi del liceo stavo con una tipa intelligente che, per i miei compagni, era “non bella/appena carina”; ebbene, io la ricordo ancora con grande affetto, perché siamo stati bene, siamo cresciuti insieme…e ci siamo anche divertiti parecchio :diavoletto:
Concludo (“finalmente!”, dirai giustamente tu): ormai ho quasi perso di vista la multiforme produzione di Wenders. Se tu mi chiedessi di enumerare ciò che davvero mi piace della sua opera, tra cortometraggi, film, fotografie e mostre fotografiche, finirei semplicemente col risponderti: sette i film…salvo poi accorgermi che, ca**o, anche questo è un anagramma di EMIT FLESTI :D :D :D
Ti saluto con sincera stima e simpatia! :stretta: :cincin:


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Bitossi
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Re: Cinematografo

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Ok, il bifronte è un caso limite di anagramma, tanto limite che finisce per rappresentare una categoria a parte: come dire, di bifronte ce n'è uno, tutti gli altri ne han trentuno. Ovvero, da quasi tutte le parole o frasi si possono ricavare anche decine di anagrammi, ma il caso del bifronte è unico e poco applicabile. O la parola/frase si presta, oppure il gioco non comincia neanche. In definitiva, è un "prodotto notevole" linguistico.
(fra l'altro vorrei far notare che il nome del personaggio del film di Wenders è un doppio bifronte: più che "It's elf time", andrebbe letto come "Time itself")

Sul film: dovrei rivederlo, ma in generale non amo quelle opere cinematografiche in cui manca solo la ricetta del caciucco alla livornese, e poi c'è tutta la storia, filosofia, mistica, letteratura e costume dell'umanità dalla preistoria ad oggi. Troppa carne al fuoco spesso riesce mal cotta, e Wenders ne sa qualcosa (il peggio probabilmente lo ha raggiunto in Fino alla fine del mondo: lì c'era anche la ricetta del caciucco... :diavoletto:).
Fra l'altro è un autore che non mi dispiace per niente quando azzecca la misura giusta, anche se sembra aver perso l'ispirazione dei giorni migliori, ed aver invece imboccato la strada del declino, un po' come il Damianuccio nostro.
Concordo su Lisbon story, ma a me sono piaciuti ancor più agli esordi Prima del calcio di rigore, poi L'amico americano e Il cielo sopra Berlino (altro film a rischio pippone, in cui invece è riuscito a mantenere un miracoloso equilibrio... ;) )


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TIC
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Re: Cinematografo

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Che delusione Prometheus !!
Avevo letto alcune critiche non positive, ma cosi' brutto non me lo aspettavo.
Peggio del peggior rifacimento di Alien, ma chi glielo ha fatto fare a R.Scott a sputtanarsi cosi' ?


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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto:Per quanto mi riguarda, non mi piace vedere i film al pc... dovrei scaricarlo, passarlo su dvd e poi vederlo con un lettore... troppa fatica :D , preferisco aspettare di beccarlo per sbaglio in tv :hippy:
più semplicemente compri un cavetto da 5e e colleghi il pc al televisore e poi guardi i film scaricati o in streaming...ormai che ci sono vi straconsiglio una serie americana sulla criminalità e le profonde connessioni con la scuola,la politica,il commercio,ecc: the wire. E' la miglior serie mai vista,iper-realistica,senza pietà e senza speranza, per chi non la ha ancora vista è ora che lo faccia,tralaltro leggevo che è la serie preferita di obama.


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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: più semplicemente compri un cavetto da 5e e colleghi il pc al televisore e poi guardi i film scaricati o in streaming...
Mi dicono che, oltre un metro e mezzo, si perde moltissimo in definizione dell'immagine. :x


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Re: Cinematografo

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lemond ha scritto:
matteo.conz ha scritto: più semplicemente compri un cavetto da 5e e colleghi il pc al televisore e poi guardi i film scaricati o in streaming...
Mi dicono che, oltre un metro e mezzo, si perde moltissimo in definizione dell'immagine. :x
Io credo di averlo proprio sul metro e mezzo ma ho il portatile quindi lo appoggio a portata tv. Cmq mi dicevano che se spendi più di quei 5e puoi comprare un cavo di qualità che può esser pure più lungo. Ormai vi consiglio un bellissimo film che non conoscevo e che ho visto questa notte: le conseguenze dell'amore (erano anni che non mi capitava un film italiano davvero bello)

link dentro il riquadro nero: http://www.cineblog01.org/le-conseguenz ... more-2004/


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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto:vi consiglio un bellissimo film che non conoscevo e che ho visto questa notte: le conseguenze dell'amore
Hai detto niente! :cincin:


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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto:
matteo.conz ha scritto:vi consiglio un bellissimo film che non conoscevo e che ho visto questa notte: le conseguenze dell'amore
Hai detto niente! :cincin:
Io l'ho visto qualche anno fa all'estero (in italiano con sottotitoli in inglese) ed al termine il pubblico ha applaudito.
Mi si gonfiò il petto di fierezza italica :)
Un grandissimo Toni Servillo.


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Re: Cinematografo

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BenoixRoberti ha scritto:
Admin ha scritto:
matteo.conz ha scritto:vi consiglio un bellissimo film che non conoscevo e che ho visto questa notte: le conseguenze dell'amore
Hai detto niente! :cincin:
Io l'ho visto qualche anno fa all'estero (in italiano con sottotitoli in inglese) ed al termine il pubblico ha applaudito.
Mi si gonfiò il petto di fierezza italica :)
Un grandissimo Toni Servillo.
Davvero,uno dei pochi momenti credo...per me servillo è il miglior attore italiano al livello anche dei storici gassman,ecc.
Ma pensare che abbiamo fatto scuola con registi come scola,gregoretti,fellini,rossellini,pasolini,monicelli (ho rivisto i mostri,che capolavoro)...ora il buio totale.


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Re: Cinematografo

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Il godimento nel vedere un film della "vecchia" commedia all'italiana (quasi sempre film attualissimi, qualche tempo fa ad esempio vidi per la prima volta "In nome del popolo italiano" di Risi e rimasi sconvolto dall'attualità di quel film di 40 anni fa) è pari alla malinconia nel fare confronti con l'oggi.

Sorrentino è la nostra punta di diamante, o lo era (LCDA e Il Divo sono superlativi veramente), prima di incartarsi in quella ca**ta pazzesca di (ho pure rimosso il byrniano titolo. Quello con Sean Penn, per intenderci). Spero ritrovi presto l'antico afflato :D
Su Garrone non posso esprimermi non avendo ancora visto Gomorra (vergogna su di me!).

Altri... boh, ogni tanto viene fuori una bella operina, ma son mosche bianche. Virzì ogni tanto ne imbrocca uno. Mi fa specie di come gli attuali autori non riescano a cogliere e raffigurare il paese reale. Ci dev'essere sempre un amorino di mezzo a dar senso a ogni storia, o una crisi dei 30 anni o dei 40... che barba che noia. Dove sono gli operai veri nel cinema italiano?

Ah, La nostra vita di Luchetti, è di un autore che non troppo digerisco, ma lì è stato superlativo. Malgrado il forzoso e troppo spettacolarizzato gancio di partenza (la morte della moglie e il funerale con Anima fragile di Vasco Rossi...), ha poi raffigurato il paese reale, cose e problemi di tutti i giorni di un lavoratore, l'aiuto della famiglia e la vergogna - quasi - nel riceverlo. Grande film.


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Re: Cinematografo

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Non dimenticherei Giorgio Diritti: ha fatto solo 3 film, anche se ha più di 50 anni (bene, vuol dire che ha fatto la gavetta), abbastanza difficili per alcune scelte stilistiche di stampo neorealistico (lingue originali, ambientazioni, suoni, ecc.).
Però se ci si arma di un pizzico di pazienza se ne può apprezzare il rigore e la tensione.
Il vento fa il suo giro (una storia di incomprensioni nel Piemonte occitano) e L'uomo che verrà (sulla strage di Marzabotto) sono grandi film.
Cercherò di vedere appena possibile Un giorno devi andare.

PS: e poi c'è Mario Martone, un altro partito molto bene (vogliamo parlare di L'amore molesto?), recentemente un po' perso di vista...


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Re: Cinematografo

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"This must be the place" cagata? Mah...non è un film italiano, questo è certo.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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Re: Cinematografo

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Bitossi ha scritto:Non dimenticherei Giorgio Diritti: ha fatto solo 3 film, anche se ha più di 50 anni (bene, vuol dire che ha fatto la gavetta), abbastanza difficili per alcune scelte stilistiche di stampo neorealistico (lingue originali, ambientazioni, suoni, ecc.).
Però se ci si arma di un pizzico di pazienza se ne può apprezzare il rigore e la tensione.
Il vento fa il suo giro (una storia di incomprensioni nel Piemonte occitano) e L'uomo che verrà (sulla strage di Marzabotto) sono grandi film.
Cercherò di vedere appena possibile Un giorno devi andare.
Non si discute il rigore (mi viene in mente anche un autore come Paolo Benvenuti. Ma ce ne sono pure altri), però siamo più nel campo di "registi che raccontano una storia" che non in quello di "registi che raccontano la realtà". Cioè, si tratta di temi talmente specifici, in alcuni casi, che è difficile veder rispecchiato il mondo intorno a noi in quei film.
Comunque di Un giorno devi andare ho visto il trailer è mi è sembrato bellino (in altre mani un film del genere poteva essere lo scult del decennio), ma devo ammettere di essere influenzato in questo giudizio dalla venerazione che nutro per la meravigliosa Jasmine Trinca.

PS: e poi c'è Mario Martone, un altro partito molto bene (vogliamo parlare di L'amore molesto?), recentemente un po' perso di vista...
Dopo essere entrato in un tunnel un po' cervellotico fatto di opere troppo autoreferenziali, dicevano che con Noi credevamo fosse tornato a fare un gran bel film, ma non l'ho visto e non posso fare il punto della situazione. È sempre molto attivo a teatro, comunque.


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Re: Cinematografo

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Subsonico ha scritto:"This must be the place" cagata? Mah...non è un film italiano, questo è certo.
Invece è proprio un film italiano e ti dirò di più, pure assai provincialotto, a mio modo di vedere.

Mi sembra un'opera turistica, ti faccio una ciclometafora: è come se domani un esordiente alla Ronde, dopo aver fatto ottimamente nelle gare del suo paese, si fermasse a fare foto al Kwaremont anziché fare la gara come si deve. Voglio dire, corri, poi alle foto ci si pensa.

Sorrentino ha avuto per questo film mezzi inimmaginabili per quasi tutti i registi italiani in attività (escludiamo pure Tornatore e in misura minore Salvatores. Ah certo, anche Muccino), e se ne è uscito con la parabola di un'ex rockstar (prima botta di luogocomunismo: devo fare un film ammeregano, lo faccio su un'ex rockstar!!!), sfatto dagli abusi psicotropici (seconda botta), che per ritrovare se stesso (terza botta) che cosa fa? Un viaggio attraverso l'America (quarta botta) su un'auto (quinta botta) datagli in "comodato d'uso" da uno sconosciuto (sesta botta), per andare a parare dove? Nel retaggio di un ex prigioniero di un lager nazista (settima botta) e del suo aguzzino da "punire".

Insomma, il ragazzo di campagna va in città e deve provare tutti, ma proprio tutti, i giocattoli disponibili in the city.

This must be the place nasce per essere cool, è troppo confezionato, troppo di maniera, troppo di tutto, Sorrentino non ci ha risparmiato nulla, nemmeno un cliché, e poi vai di carrelli e di dolly, movimenti di macchina superflui perché tanto poteva farli, poteva girare senza andare al risparmio, e ha infarcito il film di troppa roba.
Ti giuro che a un certo punto, dopo l'ennesimo cliché, mi son detto: "Quand'è che arriva l'indiano muto, adesso?". GIURO!!!!! :D

Certo, un paio di belle sequenze ci sono pure, forse anche tre (vado a memoria): quella in cui il protagonista ascolta il gruppo che rifà una sua canzone, al centro commerciale; quella, molto coinvolgente, della canzone del titolo (ma lì è merito soprattutto della canzone! :P ); quella della "vendetta", onestamente molto potente come immagine.

È chiaro che il talento del ragazzo non si nega, ma TMBTP continua a sembrarmi un film sbagliato, un esercizio di stile forzatissimo, dio mio, ogni frase sembra essere stata scritta per essere una sentenza esistenziale, ma poi alla fine la storia è veramente esile, e le tre belle sequenze non giustificano a mio avviso il barocchismo tutto intorno.

Ora sarò odiosamente snob*, ma TMBTP piace a chi ha visto pochi film :D
Le indy-sundance-americanate le abbiamo viste in centinaia di opere, dài, c'è già stato PT Anderson a far piovere le rane, come possiamo competere???

*Mi scuso, ma il cinema è l'unico ambito in cui mi concedo tale snobismo. Non vado nemmeno più al cinema con gli amici perché mi sono stufato di essere sempre quello che smonta gli entusiasmi altrui (l'ultima volta è successo proprio col film di cui parliamo). Il senso di "già visto" mi pervade quasi sempre, non ci posso far niente...
Però ti perdono, anch'io sono stato giovane, e anch'io credevo che Tarantino fosse il dio del cinema (prima di vedere certe hongkongate precedenti 10-15 anni Pulp Fiction) :D :bll:

PS: Tarantino è comunque un grandissimo.


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lemond
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto:Ora sarò odiosamente snob*, ma TMBTP piace a chi ha visto pochi film :D
Io in media vedo o *ascolto* un paio di film al giorno, però sono sicuro che codesto non mi sarebbe piaciuto e quindi non lo vedrò. Certo, come ho scritto spesso, di cinema non me ne intendo molto e giudico ogni opera solo sulla base della sceneggiatura e ad es. "In nome del popolo italiano" l'ò visto tre o quattro volte, così come quasi tutti i lavori di Woody e Moretti, oltre alle commedie francesi. Affinché un lungometraggio (i corti non li guardo) sia di mio gradimento deve avere le seguenti caratteristiche:

a) divertente
b) non noiso
c) deve accadere qualcosa, uno che pensa da solo non mi interessa
d) deve far imparare qualcosa e/o spingere ad usare l'intelletto.

Il film che mi è piaciuto di più in assoluto è "Le invasioni barbariche", quello che ho visto più volte (ma fino all'età di trent'anni, ora non riuscirei più nemmeno una, perché troppo noioso, "2001, Odissea nello spazio". A proposito di Kubrick, che credo sia stato un grande regista, due dei suoi non li vedrei mai, neppure sotto tortura, perché rappresentano essi stessi una forma di ... "Shining" e "Arancia meccanica" : troppa violenza e/o generatrici di paura, cioè l'esatto contrario del divertimento inteso in senso non etimologico. Noiosissimi sono invece i film di Fellini, se si eccettua i Vitelloni.

P.S.

Tutti hanno parlato male di To Rome with Love. Non sarà il suo film migliore, ma l'idee non sono da disprezzare, vedi "L'Audience" di Gaber. ;)


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
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i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto: Però ti perdono, anch'io sono stato giovane, e anch'io credevo che Tarantino fosse il dio del cinema (prima di vedere certe hongkongate precedenti 10-15 anni Pulp Fiction) :D :bll:

PS: Tarantino è comunque un grandissimo.
La bravura secondo me sta nell'unire alla grande le idee colte nelle kagate (non solo di Hong Kong) che ha visto. Peraltro lo facevano già gli autori latini 20 secoli fa.... Poi ha fatto anche dei film in cui non ho superato i 10 minuti sveglio...il terz'ultimo ad esempio :) (adesso devo vedere, e ce l'ho già, Django Unchained)
lemond ha scritto:quello che ho visto più volte (ma fino all'età di trent'anni, ora non riuscirei più nemmeno una, perché troppo noioso, "2001, Odissea nello spazio". A proposito di Kubrick, che credo sia stato un grande regista, due dei suoi non li vedrei mai, neppure sotto tortura, perché rappresentano essi stessi una forma di ... "Shining" e "Arancia meccanica" : troppa violenza e/o generatrici di paura, cioè l'esatto contrario del divertimento inteso in senso non etimologico.
Cavolo in "2001: Odissea nell'ospizio" :bll: per me è stato letteralmente impossibile superare i primi 20-25 minuti in cui non si dice una sola parola...e ci ho provato ben 3 volte, visto che me l'aveva consigliato un amico che ha dei gusti vicini ai miei...
Gli altri 2 sono gli unici film di Kubrick che ho portato a termine e soprattutto Arancia Meccanica (che piace a un sacco di miei amici) non lo rivedrei mai...più che violento l'ho trovato deprimente :(

Comunque sono provincialotto :diavoletto: e i film che ho visto più volte sono quasi tutti italiani (i primi 3 Fantozzi, Il marchese del Grillo e altre cavolate del secolo scorso :D )


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

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Re: Cinematografo

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lemond ha scritto:quello che ho visto più volte (ma fino all'età di trent'anni, ora non riuscirei più nemmeno una, perché troppo noioso, "2001, Odissea nello spazio". A proposito di Kubrick, che credo sia stato un grande regista, due dei suoi non li vedrei mai, neppure sotto tortura, perché rappresentano essi stessi una forma di ... "Shining" e "Arancia meccanica" : troppa violenza e/o generatrici di paura, cioè l'esatto contrario del divertimento inteso in senso non etimologico.
eliacodogno ha scritto:Cavolo in "2001: Odissea nell'ospizio" :bll: per me è stato letteralmente impossibile superare i primi 20-25 minuti in cui non si dice una sola parola...e ci ho provato ben 3 volte, visto che me l'aveva consigliato un amico che ha dei gusti vicini ai miei...
Gli altri 2 sono gli unici film di Kubrick che ho portato a termine e soprattutto Arancia Meccanica (che piace a un sacco di miei amici) non lo rivedrei mai...più che violento l'ho trovato deprimente :(



ERETICI!!! :D
2001 ebbi pure la fortuna di vederlo al cinema, in una sua riedizione per il 35ennale, mi pare. (O 30nnale?). :shock:

(Tra l'altro credo sia il film più citato nei Simpson)


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Re: Cinematografo

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(O forse era proprio l'edizione del 2001).


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no eresia,quà siamo proprio su bestemmie vere e proprie :D


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matteo.conz
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Re: Cinematografo

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Admin,qua c'è gomorra...guardalo fin che resta...


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desmoblu
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Re: Cinematografo

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Breve incursione con bestemmia. S.K. per me è un regista spesso sopravvalutato.
2001 Odissea nello Spazio insistito e retorico (anche senza parole), pesante. Nella mia testa (mia, sottolineo) lo mischio/confondo sempre con "Il pianeta delle scimmie".
Arancia Meccanica invece mi piace molto, a livello visivo ed evocativo. Gli interni inglesi, la piccola borghesia, l'establishment, il linguaggio, la musica: tutto molto bello, direbbe Pizzul.
Shining.. mha. Diciamo che se lo rivedo una volta ogni 5 anni non mi cambia la vita.

Comunque: la violenza e la paura fanno parte delle cose umane, ed è giusto che siano rappresentate (in un certo modo) anche nei film. Ha poco senso dire "il cinema deve essere intrattenimento, meglio se leggero", come ha poco senso dire "i libri devono parlare solo di argomenti leggeri" o "i fumetti devono essere solo un divertente svago". Film, libri, fumetti (e più in generale qualunque prodotto culturale) possono (devono?) parlare di qualunque cosa, con qualunque linguaggio. L'unico discrimine è: quello che ho visto/letto mi ha trasmesso qualcosa? Ha evocato immagini?
E qui si entra nel campo dell'abilità e della legittimità dell'autore.. ma mi fermo, potrei scrivere per ore ma non ne ho il tempo.

ps: l'unico film che proprio non ho potuto finire di vedere è Salò di Pasolini (mediocre regista, peraltro.. sempre a mio modesto parere).
pps: Tarantino mah. Le Iene/Reservoir Dogs girato bene (regia buona, fotografia meno), scritto discretamente. Pulp Fiction geniale, girato bene, scritto benissimo. Jackie Brown ni. Da lì in poi tanta paraculaggine e abilità di riciclarsi.. e scusate, ma i "b movies" non li rivaluterò mai, nemmeno se un regista mi dice che sono genialate incomprese. Le scorregge di alvaro vitali puzzavano prima e puzzano adesso, piuttosto bisogna dire che un regista (o più in generale un autore) può dirsi arrivato quando si permette di rivalutare qualunque cosa e nessuno gli dice "No, è una schifezza" (e anzi comincia a racimolare dvd improbabili al grido di "Oh, meraviglia!").
Registi americani preferiti (viventi/contemporanei): Jarmusch e i Coen (anche se i loro ultimi non mi sono garbati troppo).


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eliacodogno
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Re: Cinematografo

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desmoblu ha scritto:Breve incursione con bestemmia. S.K. per me è un regista spesso sopravvalutato.
Va be' visto che ci siamo :D :D :D

Ah, a proposito di Tarantino, Django non mi è piaciuto granché (anche se l'austriaco :D mi piace ancor più che nel film precedente e mi ha tenuto sveglio)
Ultima modifica di eliacodogno il mercoledì 3 aprile 2013, 19:14, modificato 1 volta in totale.


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Subsonico
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Re: Cinematografo

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Stanis è decisamente un commentatore più autorevole di Desmoblu...


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Re: Cinematografo

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desmoblu ha scritto:Breve incursione con bestemmia. S.K. per me è un regista spesso sopravvalutato.
2001 Odissea nello Spazio insistito e retorico (anche senza parole), pesante. Nella mia testa (mia, sottolineo) lo mischio/confondo sempre con "Il pianeta delle scimmie".
Arancia Meccanica invece mi piace molto, a livello visivo ed evocativo. Gli interni inglesi, la piccola borghesia, l'establishment, il linguaggio, la musica: tutto molto bello, direbbe Pizzul.
Shining.. mha. Diciamo che se lo rivedo una volta ogni 5 anni non mi cambia la vita.
Certo, certo :D :hammer: :crazy:

ps: l'unico film che proprio non ho potuto finire di vedere è Salò di Pasolini (mediocre regista, peraltro.. sempre a mio modesto parere).
Ceeeeeeeeerto!!! :diavoletto:
(Lo portano via in camicia di forza) :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:

Si scherza, eh :cincin:

Però adesso per punizione devi argomentare queste bombe di Mosca ( :angelo: ) che qui hai sparato! Dire "lo confondo col pianeta delle scimmie" non è un argomento :P


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desmoblu
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Re: Cinematografo

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Parto dal fondo: Pasolini mediocre. Confermo, semplicemente perché non era un regista, ma uno scrittore, o meglio un intellettuale, che ha girato dei film. E le ingenuità e le inesattezze si vedono, nonostante il lavoro di Delli Colli (direttore della fotografia). Lo stesso Pasolini raccontava di come avesse dovuto imparare il linguaggio cinematografico (inquadrature, movimenti di camera etc) strada facendo, a partire da Accattone e Mamma Roma.
Attenzione: alcuni film (o corto/mediometraggi) mi piacciono anche. La ricotta (in RoGoPaG), o Che cosa sono le nuvole (un magistrale Totò/Iago), o ancora Uccellacci ed Uccellini (anche qui, un grandissimo Totò). O i documentari: su tutti Le mura di Sana'a.
Questo non toglie che la narrazione tramite film non fosse il suo terreno migliore: spesso le buone idee erano raccordate male, spesso dava per scontate delle cose che aveva in mente (ma che non erano immediate per lo spettatore), altre volte sottolineava troppo alcune scene o immagini rovinando il ritmo.
Prova a guardare Medea o i Racconti: ti sembrano film "legati"?

Pianeta delle scimmie: la scena dell'osso. Eccheppp!!!! In generale (a parte la fotografia) è un film lento e retorico. L'idea è ottima e colossale, ma- sempre secondo me- affrontata male. La forma e la tecnica sono troppo superiori alla vicenda (se di vicenda possiamo parlare), e la sproporzione è evidente. Due velocità diverse.. Dopo ore e ore di visione, posso solo dire: girato benissimo, ma chepælle!!

ps: e ringrazia che non ho tirato in ballo Barry Lyndon. :diavoletto:
pps: criticare dei mostri sacri è sempre problematico, perché fanno parte dell'immaginario. Ma ho sempre precisato che esprimo opinioni personali, e come sai credo molto poco all'auctoritas. Quindi mi sento di dire che la maggior parte dei film di Pasolini non sono all'altezza di un regista di primissimo livello, o che Pasolini scrittore/intellettuale ha anche scritto o detto delle cose sbagliate, o che Kubrick non mi fa impazzire, o che ad esempio tra Full Metal Jacket e Apocalypse Now scelgo il secondo tutta la vita. 8-)


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Re: Cinematografo

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Desmoblu ha scritto:Pianeta delle scimmie: la scena dell'osso. Eccheppp!!!!
Con questa ti sei giocato la credibilità fino al...3978, ad occhio e croce (e l'avevi pure detto che ti confondevi)


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Re: Cinematografo

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(questa era voluta: "pianeta delle scimmie" stava per "discorso pianeta delle scimmie" [vs 2001 Odissea nello spazio]")
(riguarda lo scimmione che fa a pezzi la carcassa: girato benissimo, ma personalmente non urlo al miracolo)


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eliacodogno
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Re: Cinematografo

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desmoblu ha scritto:
ps: e ringrazia che non ho tirato in ballo Barry Lyndon. :diavoletto:
Quello invece mi è quasi piaciuto. Non piaciuto piaciuto, ma lo rivedrei una volta...


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Re: Cinematografo

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Desmoblu,dalle tue considerazioni che fai si può dire che sei un cinefilo dunque mi spiazzi su S.K e Pasolini. Non ho voglia di dilungarmi ma dico solo che Stanley si è confrontato con quasi tutti i generi principali e ogni suo film rappresenta una pietra miliare del genere: orizzonti di gloria, rapina a mano armata, il bacio dell'assassino, dottor stranamore,ecc. Se proprio devo cercare qualcosa che non riconosco come capolavoro,forse forse proprio barry lyndon e l'ultimo eyes wild shut.
Su pasolini al limite posso esser in parte d'accordo sul ritmo ma non sul "mestiere" di regista. Grandi registi hanno detto: "dice di esser un apprendista ma è già un maestro!". Prendi i piani sequenza di mamma roma: fantastici! ed era il 62!
Anche a me piace jarmush e sopratutto i primi coen,chi altro ti piace? ultimamente fatico a trovare film validi,dato che siamo in topic,consigliaci qualche bel film da vedere in queste serate piovose!
Io consiglio The experiment visto l'altra sera: emblematico! qui il link:
altri bei film visti negli ultimi giorni sono la trilogia originale di the pusher (il danese non l'americano),american mary,sin city,i signori della notte e american gangster di ridley scott,tutti facilmente trovabili in streaming.


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nemecsek
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Re: Cinematografo

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Questo è un grande film, caprette...



A volte il dito indica proprio il dito, non la luna.
Dopo Campiglio qualcuno ha abbandonato il ciclismo, qualcun altro ha ripreso a seguirlo.
I veri campioni erano quelli che dicevano no [Winter]
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: altri bei film visti negli ultimi giorni sono la trilogia originale di the pusher (il danese non l'americano)
grande regista winding refn.
immagino tu abbia visto anche drive e bronson, altrimenti te li consiglio. pure valhalla rising, che è più ostico, ha un suo fascino.


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Re: Cinematografo

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Caro Umberto, non ti nascondo che la frase che ha smosso la mia coscienza è questa: «S.K. per me è un regista spesso sopravvalutato». Ho provato ad autoconvincermi che parlassi di Steven Kruijswijk :D ma poi avevi lasciato troppi indizi per non capire che il riferimento era appunto a Sean Kelly. :crazy:

Non si tratta di auctoritas o di non poter esprimere giudizi personali o di non poter "picconare" i mostri sacri, ma di usare i termini giusti.
Da chi sarebbe spesso sopravvalutato il suddetto Sean Kelly? Dall'universo mondo, direi, visto che c'è un'oggettività - che va ben oltre le mie e le tue valutazioni - la quale ci dice che costui, se proprio non il più grande, è stato uno dei più grandi di tutti i tempi.

La storia del cinema ha emesso un verdetto che ormai noi non possiamo contraddire, sarebbe come dire «E.M. per me è un ciclista spesso sopravvalutato», o «M.B. per me è uno scultore spesso sopravvalutato», o ancora «W.A.M. per me è un musicista spesso sopravvalutato». No, non si può dire, ci sono elementi oggettivi che negano nettamente tali assunti.

Puoi dire semplicemente: «Non mi piace» e nessuno alza un sopracciglio, se non per provare a capire come mai non ti piaccia (non certo convincerti che ti deve piacere, sia chiaro).

Potrei appoggiarmi a quanto detto da matteo.conz (ovvero un capolavoro per ogni genere sposato), oppure potrei suggerire che il geniale Pulp Fiction (ad es.) sia stato girato quasi 40 anni prima dal nostro S.K. (col titolo Rapina a mano armata). Potrei parlare di quanto ogni cosa da lui fatta abbia anticipato il mondo (del cinema e non solo), di come abbia preso dei libercoli e li abbia trasfigurati in capolavori assoluti (non lo dico io, lo dice la storia!), di quanto il suo cinema sia ancora incredibilmente attuale (Strangelove è stato avvistato ultimamente sulla linea del 38° parallelo), di come certe mode che hanno sconvolto il cinema negli ultimi anni per lui fossero la normalità decenni prima (il Dogma vontrieriano era già nelle candele di Barry Lyndon).

Potrei ancora concentrarmi sul suo carisma, sul suo peso specifico, sulla maniacalità nella ricerca della perfezione, addirittura proverbiale (quando si seppe che era morto, un mio amico disse: «Non è morto, sta solo preparando un film sull'aldilà ed è andato a documentarsi...» :D ). Aspetti che da soli non fanno un buon regista, ma che uniti al resto lo rendono infinito.

Potrei infine riflettere su quanto ogni suo film abbia la forza di penetrare l'anima e restare dentro, ma mi sa che qui andiamo sullo scivoloso terreno della soggettività (anche se ci sarebbe da discutere anche su questo) e mi fermo un attimo prima.

Mi concentro allora su IL film, per quanto mi riguarda. Anni luce avanti a tutto il resto, anche agli altri film che più amo (dai Blues Brothers in giù, tanto per dire che non per forza amo solo film "lenti"), perché questo è qualcosa di più, anche dopo 10 visioni mi chiedo che cavolo sia quel monolite, e mi potrei dare 10 risposte diverse, una per ogni visione. È il mistero che lo rende grande? Anche, ma non solo. È l'impensabile musica che lo accompagna, solenne (Also sprach...) e aggraziata (il valzer...) nello spazio, ipnotica e straniante (Ligeti!) nell'iperspazio? È la straordinaria resa visiva di un viaggio alle origini dell'uomo, o alla sua fine, o chissà? Certo, è anche questo, è anche un finale sconvolgente, è anche lo spiazzamento di credere di andare in una direzione (un film sul viaggio di un'astronave guidata da un computer), e invece ritrovarsi da tutt'altra parte, a porsi domande esistenziali sulla natura dell'uomo e il suo destino.

È la grande tensione che viene costruita lungo tutta la pellicola e che sfocia, si libera in un'orgia sensoriale nel Viaggio (quello che sai, non spoileriamo ;) ), è la figura di HAL9001 e i sottotesti che chiama a interpretare. Per ogni aspetto della storia, una scelta non banale nella resa. Disattivare un computer può trasformarsi in uno strazio senza fine che tocca addirittura corde di commozione, muoversi nello spazio (prima che l'uomo sbarchi sulla luna) diventa una danza in cui immergersi e far perdere lo sguardo; ogni dettaglio dell'astronave, e della base lunare, diventa un simbolo. L'enorme vuoto dello spazio, privo di aria e quindi di rumori che non siano il respiro nel casco della tuta spaziale, un'immensità che angoscia, che ci fa sentire piccoli, che ci suggerisce quanto siamo impotenti nella nostra pretesa di essere la misura del tutto, di quanto siamo pronti a svanire nel nulla dell'immenso anche solo per un "piccolo" incidente.

Parlo di tensione laddove tu parli di lentezza, che poi è l'aspetto negativo che più sento citare dai detrattori del film. Ribatto: è lento o è solo esigente? Un film può essere esigente, no? A patto che renda allo spettatore un senso per il suo essere esigente, e qui mi pare che non si possa definire vuoto quel che è pieno di significati. Basta volerli cogliere, mettere alla prova se stessi, lasciarsi trascinare dalle immagini in una sublimazione che pochi film richiedono. S.K. ti chiede di essere tu il film, non di guardarlo soltanto. Devi essere tu a riempire gli spazi apparentemente vuoti (ognuno "sente" i vuoti a modo proprio, ciò che per me è vuoto magari per te è pieno e viceversa). Devi starci dentro, condividere non solo le vicende di un astronauta, ma dell'intero genere umano da lui rappresentato.

«È un film lento e retorico», la tua sentenza. Lento come lento è l'incedere dell'universo, malgrado noi siamo convinti del contrario. Lento perché tutto è lento, anche la velocità della luce, se lo confronti con quello che attende Bowman, lento perché l'uomo è lento anche quando vola su un'astronave. Lento è la cifra stilistica del film ma non è una casualità (S.K. ha girato anche dei film velocissimi e divertentissimi - quello che precedette 2001 ne è proprio un esempio), è semplicemente una scelta operata dal regista, come lo raffiguriamo lo spazio sconfinato, come lo rappresentiamo, come lo mettiamo in scena, come lo spieghiamo non solo agli occhi dello spettatore ma a tutti i suoi sensi? Lento è una necessità per dare a tutto la giusta misura, per dare il tempo a quest'opera di insinuarsi nei cervelli di coloro che vi assistono (non in tutti, ovviamente, c'è chi si annoia come tu mi confermi, è normalissimo direi) prima dell'esplosione che (non) dà senso al tutto.

La prima volta che lo vidi (su un 17 pollici...) non sapevo nulla di questo film, ero al primo anno di università e lo davano forse su TMC. Il mio era uno sguardo (quasi) vergine, ma fu influenzato per sempre da quella visione. Non potevo certo essere vittima dell'hype (ripeto, non sapevo niente del film se non il nome e il fatto che fosse una cosa di fantascienza), eppure non riuscivo a credere che qualcuno avesse potuto osare così tanto (il Viaggio!) in una pellicola. Quando lo rividi al cinema (in prima fila, proprio per starci più dentro possibile) avrei voluto che quel Viaggio non finisse mai, i miei occhi erano accarezzati da quella visione, la mia mente placidamente volava nell'infinito, l'Arte al suo massimo livello mi pervadeva. Brividi!!!

Ho scritto molto ma a fatica riesco a tradurre in parole quello che mi ha dato (e mi dà, c'è sempre una prossima visione dietro l'angolo, anzi mi hai fatto venire una voglia.....) quel film.

Non capisco l'accusa di essere un film retorico, né quando dici «Riguardo alla vicenda (se di vicenda possiamo parlare)». Se me le espliciti ti prometto un altro papiro in risposta. :D

Su Pasolini, per raggiunti limiti di tempo e spazio, ti rispondo domani. ;)

E grazie di cuore per avermi dato l'occasione di pensare e di tirar fuori un po' di questa roba. Ti abbraccio :gruppo:


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desmoblu ha scritto: Comunque: la violenza e la paura fanno parte delle cose umane, ed è giusto che siano rappresentate (in un certo modo) anche nei film. Ha poco senso dire "il cinema deve essere intrattenimento, meglio se leggero", come ha poco senso dire "i libri devono parlare solo di argomenti leggeri" o "i fumetti devono essere solo un divertente svago". Film, libri, fumetti (e più in generale qualunque prodotto culturale) possono (devono?) parlare di qualunque cosa, con qualunque linguaggio. L'unico discrimine è: quello che ho visto/letto mi ha trasmesso qualcosa? Ha evocato immagini?
E qui si entra nel campo dell'abilità e della legittimità dell'autore.. ma mi fermo, potrei scrivere per ore ma non ne ho il tempo.
GuAda Desmo, se ti riferisci a me, non ho mica detto che la paura e la violenza non debbano essere rappresentate o che il cinema deve essere intrattenimento, meglio se leggero. Ho solo scritto quello che guardo e quali sono le emozioni, ma soprattutto idee che mi piacciono vengano trasmesse. L'evenuale più *bel* film del mondo se in me genera *noia*, perché dovrei sorbirmelo? :dubbio:


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Admin ha scritto: Sorrentino è la nostra punta di diamante, o lo era (LCDA e Il Divo sono superlativi veramente), prima di incartarsi in quella ca**ta pazzesca di (ho pure rimosso il byrniano titolo. Quello con Sean Penn, per intenderci). Spero ritrovi presto l'antico afflato :D
Su Garrone non posso esprimermi non avendo ancora visto Gomorra (vergogna su di me!).
"gomorra" è un gran bel film, colma questa lacuna. ma soprattutto vai a vederti i lavori precedenti di garrone, se ti piace: "l'imbalsamatore" ma soprattutto "primo amore", che continuo a ritenere il suo capolavoro.

tra tanti bravi registi italiani, colpevolmente nessuno ha citato emanuele crialese, forse perchè americano per formazione. i suoi ultimi due film, entrambi sulle migrazioni (il primo da, il secondo verso la sicilia) sono tra le cose migliori uscite dal cinema italico in tempi recenti: "nuovomondo" e "terraferma".

Admin ha scritto:PS: Tarantino è comunque un grandissimo.
se guardiamo il curriculum sono d'accordo: "pulp fiction" è un capolavoro assoluto, "jackie brown" è splendido (soprattutto grazie alla sceneggiatura, invero), pure "le iene" è un bel film. poi si è perso in un tunnel di citazionismo masturbatorio arrivato a proporre polpettoni indigeribili come "kill bill", prove uscite da bad trip in acido come "grindhouse" fino a quella boiata assoluta delle 3 ore e passa di "django unchained", che anzichè richiamare i b-movie va a sminuire dei capolavori del western. come dissi al termine della visione: i western di bud spencer erano piu' coerenti.


ps- ma solo io ho amato "il pianeta delle scimmie"?


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cauz.
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Re: Cinematografo

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visto che parlate di ritmo vs. lentezza, a questo punto vi chiedo un commento allo stroncatissimo "tree of life" di malick (uno dei miei registi preferiti) di cui mi spinsi addirittura a scrivere una sorta di recensione qualche tempo fa, cosa rarissima per me [http://confindustrial.noblogs.org/lalbero-del-dolore/].

a chi chiedeva consigli, cosi' su due piedi, mi è venuta in mente un'altra immagine di solitudine nello spazio profondo (non quello di herzog, di herzog ne parlo solo admin e lemond :bll:): "moon" di duncan jones. guardatelo, vi stupira'.


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Re: Cinematografo

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L'imbalsamatore: visto, niente male. Primo amore mi manca.

Visti i due che hai citato di Crialese, ma non ne sono stato esaltato (a parte Charlotte in Nuovomondo :hippy: ). Anche l'ultimo Terraferma mi è sembrato un po' di maniera, anche se pone questioni profondissime. Mi manca però Respiro, che dovrebbe essere il migliore dei suoi.

Tarantino: Kill Bill mi è piaciuto, Grindhouse è un'opera minore ma non disprezzabile. Gli ultimi due devo ancora vederli.

Il pianeta delle scimmie: grande film!
In tema di distopie fantascientifiche con Charlton Heston, segnalo anche il poco più giovane 2022: I sopravvissuti, film assolutamente da riscoprire diretto dal grande artigiano del cinema Richard Fleischer.

Malick: il fatto che dopo il clamoroso rientro di La sottile linea rossa abbia preso a fare un film dietro l'altro ha fatto svanire la poesia, per me. Un po' come quando Perini vinse una corsa.

Duncan: mi incuriosii molto quando uscì il suo film, se ha un decimo del talento del su' babbo siamo a cavallo. Ma ancora non sono riuscito a vederlo.


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Deadnature
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Re: Cinematografo

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cauz. ha scritto:
Admin ha scritto:PS: Tarantino è comunque un grandissimo.
se guardiamo il curriculum sono d'accordo: "pulp fiction" è un capolavoro assoluto, "jackie brown" è splendido (soprattutto grazie alla sceneggiatura, invero), pure "le iene" è un bel film. poi si è perso in un tunnel di citazionismo masturbatorio arrivato a proporre polpettoni indigeribili come "kill bill", prove uscite da bad trip in acido come "grindhouse" fino a quella boiata assoluta delle 3 ore e passa di "django unchained", che anzichè richiamare i b-movie va a sminuire dei capolavori del western. come dissi al termine della visione: i western di bud spencer erano piu' coerenti.
Non hai citato un film che sta molto in alto nella mia personale classifica: Bastardi senza gloria. Io non sono un tarantiniano (concordo sulla tua definizione di Kill Bill), ma con Bastardi senza gloria Tarantino si è guadagnato la mia stima imperitura.


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.

Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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desmoblu
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Re: Cinematografo

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Oh, è bello vedere che si ricomincia a parlare di cinema.
(herr M., aspetto la replica su Pasolini ;) )


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barrylyndon
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Re: Cinematografo

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Barry Lyndon ed Eyes Wide Shut sono le pellicole "sociali" di S.K.
Li consideo spietamente geniali, fotografie impietose dei tempi che furono e dei tempi che sono....


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
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