Mi permetto di riportare qui una cosetta che avevo scritto altrove..
Questioni di aritmetica- le frazioni
Ieri, ieri notte, nella civilissima Torino c'è stata una manifestazione contro i nomadi. Una sedicenne ha denunciato lo stupro da parte di due rom, c'è stata la manifestazione con le fiaccole, poi- si sa- il fuoco è pericoloso e la gente distratta, e così il tutto s'è concluso con un bell'incendio che ha distrutto le baracche dei nomadi cattivi. Ops.
I bravi cittadini italiani, alla vista del fuoco, non hanno perso tempo: hanno ostacolato i pompieri accorsi sul posto finché dell'accampamento non è rimasto molto. Diciamo nulla, ecco.
In quanto alla ragazzetta vittima dello stupro, ha poi confessato che si era inventata tutto.
Certe volte l'aggettivo 'presunto', usato a destra e a manca (il responsabile della 'presunta tangente'... il 'presunto omicidio alla luce del sole') andrebbe rispolverato nel suo significato autentico. Centelliniamole, le parole: le parole sono importanti! (cit).
In un italiano corretto e logico, la frase qui sopra sarebbe stata: "la ragazzetta presunta vittima del presunto stupro", e se la logica esistesse i cari italici indignati, quelli con le torce e i forconi, avrebbero poi dovuto prenderla e sottoporla a torture medievali come la ruota. Se l'ambito è quello, pogrom e roghi e inquisitori e giustizieri, coerenza vorrebbe che.
Ma chi l'ha detto che la coerenza è un valore?
---
Parlandone con un amico toscano, del Granducato (il primo Stato al mondo dove fu abolita la pena di morte, ad opera di Leopoldo detto "Il Canapone"), sono venute fuori un paio di considerazioni.
Lui s'è chiesto cosa sarebbe successo se ci fosse scappato il morto; avrebbe voluto vederlo, non per il morto ovviamente, ma per vedere i maiali fuocomuniti finire in galera con l'accusa di aver ucciso un nomade e aver dato fuoco a un campo. E visto che le patrie galere sono prodighe nell'accogliere nomadi, rom ed extracomunitari (è giusto è bello, d'altronde, dato che per legge gli extracomunitari sono delinquenti), chissà la bella vita del nostro coraggioso italico sanamente indignato.
Ma un attimo. Un attimo.
Dato che il reato di stronzaggine di branco non è previsto dal codice, e visto che parliamo di un branco che appicca il fuoco e volendo uccide, ci vorrebbe proprio il morto. Ma poi, pensateci, è logico che ottanta, cento persone paghino col carcere per un misero morto soltanto? Magari è morto per asfissia, mica l'hanno ucciso, è che tra cento persone magari ti manca l'aria. Chi lo sa.
E poi, signori miei, ottanta persone che ne uccidono una non meritano il carcere. Pensateci: se ottanta persone ne uccidono una, ciascuna di queste ha ucciso un ottantesimo (1/80) di persona. E vorreste far pagare col carcere uno, un sano italiano esasperato, se uccide un pezzettino di nomade? Su, su.
Un ottantesimo, uno fratto ottanta. È aritmetica. Logica.
---
In questi giorni ho camminato parecchio per Torino, come sherpa, mostrando a una ragazza le bellezze della città. Bella, civile, aperta, torinesi cortesi. Già.
(Poi qualcuno mi rassicura: "Non siete voi, è l'Italia che è messa così". Sarà, magari ci credo. È così rassicurante sapere di appartenere a un popolo di stronzi!)