Admin ha scritto:
Ti propongo una riflessione: pensi che essere stati bambini in Finlandia all'inizio del '900 o in Cecoslovacchia negli anni '20 non comportasse un comportamento motorio non così distante da quello dei bimbi degli altipiani?
La forbice tra etiopi-keniani ed occidentali si allarga per uno stile di vita più agiato, diciamo, da parte di questi ultimi, dalla seconda metà di '900 in poi... Magari Bekele o Gebre avrebbero vinto contro Nurmi o Zatopek, ma quelli sarebbero arrivati secondi... se allenati con le metodiche moderne, se mandati a fare qualche stage in altura, se impegnati su piste molto più performanti oggi rispetto alla terra battuta di 60 o 90 anni fa, la distanza tra Nurmi-Zatopek e Bekele-Gebre non sarebbe così ampia, non credi? O prendo un granchio?
In questa fattispecie il detto "si stava meglio quando si stava peggio", non è una frase fatta bensì una triste verità.
Nel senso che nessuno si augura di tornare alla situazione sociale di 80-100 anni fa, ma per quanto concerne strettamente mezzofondo e fondo sarebbe molto meglio.
C'è quindi la certezza pressoché assoluta che Zatopek e Nurmi abbiano potuto costruire durante l'infanzia un "curriculum di chilometri" superiore a quello di Rupp o qualsivoglia atleta italiano di quest'epoca.
Ritornando alla tua domanda, non conosco bene nello specifico la situazione socio-ambientale dell'epoca in Finlandia e Cecoslovacchia (i bambini andavano a scuola o iniziavano a lavorare già a 6 anni? Se sì, qual era la densità di strutture nel Paese?; il clima in inverno invalidava di molto gli spostamenti? ecc. ecc.), quindi difficile stabilire quanto fosse larga la forbice tra loro e i bambini degli altipiani.
Mi sento di dire che non era elevata.
Per quanto riguarda il divario tra il duo Gebre-Bekele e Nurmi-Zatopek, non posso che concordare sul fatto che con parificazione di strutture sarebbe stato minore. Resta da stabilire di quanto. Procedura che non può che essere soggettiva.
Provo a dire la mia senza esprimere numeri:
-metodiche di allenamento: per 5000 e 10.0000 metri, mi sento di dire che non perdevano tantissimo. Nel senso che già all'epoca non si allenavano male per queste distanze. Ancor oggi, il modo migliore per andar forte su questa distanza è fare i seguenti allenamenti specifici:
a) chilometraggia sui 150-180 a settimana, con una volta ogni 2 settimane un lungo di 30 chilometri.
b) medio di 18-20Km
c) Corto veloce di 10-12Km
b) Prove ripetute. Del tipo 25x400mt o 12x1000 o 6x2000 o 4x3000 (a seconda della fase delle preparazione).
Questi 4 mi risulta che li facessero.
Non so invece come curassero il lato della forza. Attualmente si usano allenamenti come:
e) Cronoscalata di un chilometraggio dai 6 ai 12Km con pendenze tra i 6 e l'8%
f) prove ripetute in salita su distanze brevi. Da un minmo di 60mt a un massimo di 300mt (a prova ovviamente)
Per quanto concerne la maratona, invece le cose cambiano. Nel senso che ai quei tempi per me facevano le cose fatte male (e infatti i tempi erano parecchio modesti, se si pensa che Zatopek faceva 2h23' che non è un tempone).
Lì per me sbagliavano molto nella programmazione, nel senso che ogni lavoro specifico deve andare a collocarsi in un preciso momento temporale intendendosi come un tassello di un mosaico.
Per andare forte su questa distanza, oltre ad essere allenati bisogna arrivare sui nastri di partenza freschi a livello di parametri fisiologici. E allora credo non avessero le conoscenze base per stabilire che un lunghissimo di 35Km fatto durante i 21 giorni che precedono la gara, diventa più deleterio che utile (tanto per fare un esempio).
- Stage in altura. Questo sicuramente era un handicap, perchè sono molto molto utili.
- piste di oggi VS terra battuta di allora. Anche qui si perdeva rispetto ad oggi. Ma non avendoci mai corso sopra in una pista di terra battuta, non saprei quantificare.
- Scarpe. Qui per si perde tanto. Perchè le scarpe al giorno d'oggi hanno raggiunto livelli top, mentre ho potuto vedere dal vivo quelle di allora e mi son venuti i brividi. Dopo aver provato le nostre, se mettessimo le loro, il 90% di noi si infortunerebbe nel giro di un mese.
- Doping. Al giorno d'oggi è sicuramente è più evoluto e meno "dannoso alla salute", ma già all'epoca di Dorando Pietri giravano le anfetamine. Quindi
- Concorrenza. Avrebbe sicuramente giovato a Nurmi e Zatopek avere diversa gente in grado di impensierirli o di tirare loro le gare per un ulteriore miglioramento dei tempi. Da contraltare avrebbero vinto molto meno, ma ciò mi pare chiaro a tutti che spostati ai nostri tempi non avrebbero fatte le imprese di allora. Oggigiorno si può tentare al massimo la doppietta 5000-10.000 nell'ambito di una manifestazione di cartello.
A livello di divario cronometrico, siamo con un 26'17 di Bekele e 28'54" di Zatopek. Lascio a voi l'opinione se avrebbe potuto cucirsi.
Per come la vedo io, appurato tutto, sarebbe arrivato al massimo a un 27'00".